Le tante vite di Mechagodzilla, il Godzilla robot… che ha ispirato Evangelion. E viceversa (Kaiju X Terra - 2)

Mechagodzilla Mothra Godzilla

Secondo appuntamento con la rubrica sui film di Godzilla e dei suoi amichetti Kaiju. Dopo Godzilla, Mothra and King Ghidorah: Giant Monsters All-Out Attack del 2001, proseguiamo con un double feature di altri due film dell'era Millennium di Godzilla (Gojira × Mekagojira, 2002, e il suo seguito del 2003, Gojira × Mothra × Mekagojira - Tokyo SOS) per rispondere alle seguenti domande: che diavolo è Mechagodzilla? Com'è nato? E come è legato a Neon Genesis Evangelion di Hideaki Anno? E già che ci siamo: chi sono quelle due tizie vestite di rosso sul poster qui sopra? [...]

Mechagodzilla 1974

Facciamo un passo indietro. Il primo Mechagodzilla appare in due film dell'epoca Showa. Il suo debutto avviene, nel '74, in Gojira tai Mekagojira, aka Godzilla vs. Mechagodzilla (in Italia Godzilla contro i robot). La serie del lucertolone atomico è in forte calo al box office, e per risollevarne le sorti viene buttato nel consueto mix un robot gigante, creato dagli alieni sulla falsariga di Godzilla per conquistare la Terra.
Sono gli anni in cui Mazinga Z di Go Nagai imperversa sulle TV giapponesi, non è ovviamente un caso. 
Così come non è un caso che questo primo robot scagli missili dalle dita, lanci laser dagli occhi e sia stato costruito dagli abitanti del "Terzo pianeta del buco nero", scimmie antropomorfe fortemente influenzate nel look dal grande successo, anche in Giappone, della saga de Il pianeta delle scimmie.

L'idea della versione meccanica del kaiju, peraltro, era stata già sperimentata dalla Toho con King Kong - Il gigante della foresta, film del '67 diretto dal papà di Gojira, Ishiro Honda. Film in cui il Dr. Who - il cattivo della serie animata del '66 su King Kong - crea un Kong robotico, Mechani-Kong.


Va' che bellino. 

Mechagodzilla piace al pubblico, il film va meglio del precedente Godzilla vs. Megalon (che in Italia viene intitolato Ai confini della realtà, che non c'entra un cacchio ma che piace ai giovani del '73. Forse) e il Gojira metallico torna sul grande schermo nel '75 in Distruggete Kong! La Terra è in pericolo! (Terror of Mechagodzilla). 

Quindicesimo film della saga di Gojira e ultimo diretto da Honda, che in seguito avrebbe dato una mano ad Akira Kurosawa per girare gli ultimi film del maestro, suo vecchio amico. Pellicole come Kagemusha, Ran, SogniRapsodia in agosto, in cui, anche se non accreditato, Honda è secondo regista, coordinatore, supporto per Kurosawa, un po' tutto.


Nel ’93, Mechagodzilla torna in una seconda incarnazione, dalla storia completamente diversa, in Gojira VS Mekagojira, che negli USA è chiamato Godzilla vs. Mechagodzilla II per distinguerlo dal film del '74. Film dell'epoca Heisei in cui partendo dai resti di Mecha-King Ghidorah, il King Ghidorah cibernetico di Godzilla contro King Ghidorah (1991), le Nazioni Unite creano alcune macchine anti-Godzilla.

La prima è un Mechagodzilla sostanzialmente gestito e pilotato dagli americani. Nel ’94, nel successivo Gojira VS Spacegojira (Godzilla vs. SpaceGodzilla), quanto rimane del Mechagodzilla distrutto da Gojira nel film precedente viene poi a sua volta riciclato per creare un nuovo robot, il colossale M.O.G.U.E.R.A. Ma non divaghiamo, torneremo a parlarne.

Intanto una cosuccia che spieghi il titolo di questo post. Se nel suo secondo film degli anni 70 Mechagodzilla appare immerso in una gigantesca vasca piena di liquido, e circondato da ponticelli, qui, negli anni 90, viene presentato in un hangar altrettanto enorme, con i ponti mobili e una piattaforma a cui è agganciato per sollevarlo fino all’altezza del suolo quando deve entrare in azione.

Quello che succede, e il taglio di quelle inquadrature dei modellini, crea un corto circuito notevole in chiunque abbia mai visto in vita sua Evangelion.
Gojira VS Mekagojira, ricordiamolo, è del ’93, Neon Genesis Evangelion del ’95. E Hideaki Anno era un otaku che amava, oltre alla fantascienza inglese dei coniugi Anderson, anche Gojira e i tokusatsu, e avrebbe preso tanto, tantissimo dalle meccaniche tipiche dei film di kaiju. 
Fino ad arrivare a dirigerne una, di pellicola di Godzilla, la notevolissima Shin Godzilla del 2016.


Dopo il cappello-spiegone più lungo di sempre, possiamo finalmente passare ai due titoli oggetto di questo post. Il terzo Mechagodzilla, nei primi anni duemila, è - proprio come gli EVA - un qualcosa a metà tra la macchina e un essere organico. Siamo nel 2002 e la terza incarnazione di Mechagodzilla, il primo creato dai giapponesi, è un biorobot chiamato Kiryu.

Diretto da Masaaki Tezuka, Gojira × Mekagojira (Godzilla against Mechagodzilla) esce nel 2002 ed è il quarto film dell'era Millennium. Forma con la pellicola dell'anno dopo, Gojira × Mothra × Mekagojira - Tokyo SOS un'unica storia, quasi si trattasse dei due tempi dello stesso film. Come gli altri capitoli dell'era Millennium, anche questi due ignorano quanto successo in tutte le iterazioni precedenti di Godzilla, ricollegandosi direttamente al primo Godzilla, quello del '54. Un continuo, ripetuto reboot che si riaggancia sempre al capostipite.


Con una doppia eccezione, però, due film tirati in ballo per presentare Mothra e le armi chiamate Maser Gun. Gli eventi hanno inizio nel 1999: il Giappone, guidato da un primo ministro donna, assiste impotente all'arrivo di un secondo Godzilla. Un nuovo bestione come quello del '54, che è stato ucciso e le cui ossa riposano in fondo al mare.

E dal mare viene pure questo, con la ferma intenzione di piallare tutto quello che si trova davanti.


Viene raccontato allo spettatore, con tanto di spezzoni di repertorio, che però in quel mezzo secolo sono avvenuti altri attacchi da parte di kaiju diversi: la falena Mothra (il film di Honda del '61) e, uh, il mostro di Frankenstein verde gigantesco chiamato Gaira (da Katango, 1966). E qui a spiegare la storia del Frankenstein verde e del fratello è lunga, magari un'altra volta. Promesso.

Per fermare un'eventuale secondo attacco di questo nuovo Godzilla, la premier dà il via libera a un Mechagodzilla costruito partendo dalle cellule spinali ricavate dalle ossa del primo Gojira, con DNA computer e altre tecnocazzabubbole a bordo. Tre anni e mezzo dopo, Kiryu ("Macchina Drago"), alias MFS-3 ("Multipurpose Fighting System Type-3), aka Mechagodzilla è pronto.

E il nuovo primo ministro lo lancia in battaglia contro Godzilla, che ha aspettato da bravo che i giapponesi finissero di fare gli affari loro, fossero preparati alla zuffa.


Gojira × Mekagojira non ha minimamente la profondità di GMK o del primo Gojira. L'unico tema che viene accennato è quello, ricorrente nella saga di Godzilla, del riarmo e dell'effettivo ruolo delle Forze di autodifesa del Giappone, l'esercito che non si può chiamare esercito.
Ruolo molto dibattuto nel paese, quello delle "Jieitai", e fonte di frequenti controversie, soprattutto ogni volta che un premier nipponico va a far visita al Santuario Yasukuni di Tokyo. Il "santuario della pace nazionale", omaggio ai caduti soprattutto della Seconda Guerra Mondiale. E dove sono omaggiati anche tutta una serie di criminali di guerra.

Proprio ai tempi dell'uscita di Gojira x Mekagojira, il primo ministro Junichiro Koizumi non si faceva mancare un salto annuale al santuario. Non era il primo, non sarebbe stato l'ultimo. Ma è un tema giusto messo lì, tra le righe. A inizio film i giornalisti esprimono la preoccupazione dei giapponesi "e del mondo" per questo riarmo a mezzo robottone, la premier Machiko Tsuge (Kumi Mizuno) li rassicura.


Ha un look estremamente da primi anni Duemila, Gojira x Mekagojira, e la trama ruota attorno all'improbabilissima - e perciò tipica di un film kaiju - storia di riabilitazione personale della donna sulla locandina, il tenente Akane Yashiro (Yumiko Shaku). Messa a pilotare in remoto Kiryu perché “la persona più adatta”.

Dove per “più adatta” si intende che all’inizio del film, tre anni prima, guidava un carro armato e aveva causato la morte di vari commilitoni durante la prima baruffa con Godzilla. Finendo poi a fare lavoro d’archivio finché non la richiamano in azione. Perdonata, dai: ora vieni e salva il Giappone.

Il tutto chiaramente è un pretesto per far vedere una donna disprezzata dai suoi compagni nella squadra Kiryu (specie uno, che in quella sera dell'incidente col carro ha perso il fratello), per il suo errore e perché donna. Akane alla fine vince contro il pregiudizio, i suoi fantasmi personali, Godzilla, ed è il personaggio forte della storia insieme alla bambina, figlia di uno degli scienziati che hanno progettato Kiryu. La bambina prova pena per il cyborg, per quanto di vivo c'è in quella macchina fatta di vecchie ossa e circuiti.


Manca completamente la morte, nel film. La devastazione non sembra riguardare le persone, come avveniva invece già nel primissimo Gojira nel ’54. Manca totalmente il pathos. Eppure adori Gojira × Mekagojira. 
Perché Kiryu è fighissimo, il War Machine dei kaiju. E perché quando entra in azione, il tutto fa Thunderbirds quanto anime robotici e giocattolone Zoids.

Ovviamente il tema sottotraccia del pericolo riarmo di cui sopra, e la necessità di fare un po' di melina narrativa per portare a casa l'oretta e mezza di metraggio, fanno sì che Mechagodzilla ovviamente non funzioni manco per un cacchio. Anzi.


Si scopre che questo nuovo Godzilla, che non si capisce che diavolo vuole, cosa rappresenti o incarni (ma ha di nuovo le pupille), è attratto dai resti organici del robot. E al primo urlo, manda in pappa i DNA computer di this cippa: Kiryu va fuori controllo e DEVASTA la città in cui si trova, seppellendola di missili - il lancio contemporaneo di una quantità enorme di missili è il marchio di fabbrica dei vari Mechagodzilla - fino a quando non finisce le sue due ore di autonomia.

E grazie tante.


Anche nello scontro finale, Mechagodzilla fa più danni che altro, riducendo in briciole ghiacciate interi palazzi con il suo raggio congelante (Absolute Zero Cannon). E manco riesce a sconfiggerlo, Godzilla. Ché alla fine Gojira si scoccia e va via, inabissandosi come ha fatto in tanti altri finali, e Kiryu, semidistrutto, non può far altro che stare a guardare.

I politici e i militari gridano alla vittoria, ma Akane ammette che si tratta al più di un pareggio.


I militari, ancora una volta, non sono riusciti a combinare nulla, nella loro solerte, ma sempre inefficace, lotta al kaiju lunga una vita. Tutto quel casino, quattro anni di lavoro e chissà quanti miliardi di yen per costruire l’anti-Godzilla, e alla fine Gojira se ne va per i fatti suoi, zero a zero.


Akane saluta quanto resta di Kiryu nel suo hangar. Un protagonista fin troppo umano, come sottolinea più volte la-bambina-che-sa-e-capisce-le-cose, e di sicuro più espressivo e piacevole di tanti personaggi umani veri della saga.

E fin qui, ribadisci: un film nel complesso divertente, con dei combattimenti piacevoli. Il che potrebbe essere in estrema sintesi anche il giudizio per il seguito uscito l'anno dopo, Gojira × Mothra × Mekagojira - Tokyo SOS (aka Godzilla: Tokyo S.O.S, 2003) - d'ora in avanti, per praticità. Tokyo S.O.S. - non fosse che il tutto è zavorrato da una storia pallosissima.


Dunque. Godzilla si è infrattato, Mechagodzilla è stato scassato al punto da perdere un braccio e il 37% dei suoi componenti (raggio congelante compreso) e l'unica cosa che può salvare il Giappone qualora il bestione ritorni è Mothra. A patto che i giapponesi si disfino di Mechagodzilla.

La storia si ricollega direttamente al Mothra del '61. Hiroshi Koizumi, apparso in tanti film di kaiju della Toho, interpreta di nuovo a distanza di oltre quarant'anni il dottor Shinichi Chujo, che all'epoca si era imbattuto durante una spedizione su Infant Island in Mothra e nelle sue due fatine canterine, le Shobijin.



Mothra, racconta lo spiegone, ai tempi aveva devastato il Giappone proprio perché le avevano rapito le fatine, ma in realtà il suo intento è proteggere il Paese. Ed è in effetti il ruolo con cui Mothra/Mosura torna più volte nella saga. A volte ammazzando dei giovanotti indisponenti, ma oh, si protegge il luogo, non necessariamente chi lo popola. Per togliere ogni dubbio, qui la falena si vede con un bel sole semi-rosso sullo sfondo, al centro del simbolo del paese.


Shinichi Chujo è invecchiato, le fatine (Masami Nagasawa e Chihiro Otsuka) sembrano due cantanti JPop e spiegano al vecchio dottore e ai suoi nipoti che Mothra salverà il Giappone solo se il sacrilego esperimento di Kiryu avrà fine: le ossa del primo Godzilla devono tornare in fondo al mare. Perché? Che gli frega a Mothra? Non fate domande.


Molti personaggi del primo film vengono spediti via - Akane e altri membri della squadra Kiryu vanno a specializzarsi in America. L'equivalente nelle opere di fiction giapponesi del viaggio in Europa delle serie USA - c'è una nuova pilota donna (interpretata da Miho Yoshioka, vista in Sun Scarred di Miike) e questa storia della rivalità tra il meccanico nipote di Chujo e il pilota "Top Gun" antipatico, che poi diventa amicizia virile, e bla bla.


Mothra ovviamente muore, altrettanto ovviamente ne nasce un'altra, anzi due, due larvoni che aiutano Mechagodzilla nello scontro finale con Gojira, imbozzolando il lucertolone come avveniva nel vecchio Watang! Nel favoloso impero dei mostri (Mothra vs. Godzilla, 1964). E fa niente che siano andati distrutti sia la Torre di Tokyo che il Palazzo nazionale della Dieta, il parlamento giapponese, attorno a cui hanno ballato il loro ultimo tango Godzilla e il suo parente cyborg.

Alla fine, dopo l'eroico gesto del meccanico, in tutto e per tutto uguale a quello di Akane nel film precedente, il ghost in the ossa in the shell si risveglia, Kiryu si rianima da solo, si sottrae ai comandi dei soldati e porta con sé Godzilla in fondo al mare. Tutto torna da dove è venuto, pace, fine.

E i contribuenti giapponesi incazzati, certo, ma almeno le Shobijin possono farci un balletto, boh, una canzoncina. La cosa migliore di Tokyo S.O.S., con ogni probabilità, è la comparsata di Gamera. Da morto. 


C'è questa scena in cui viene recuperato dall'esercito il corpo di un mostro ucciso ad artigliate da Godzilla. "Una Megalo Matamata, una tartaruga marina gigante". Gamera è il kaiju della rivale Daiei Film, ai tempi da poco tornato al cinema con nuovi film (la trilogia Heisei di Gamera iniziata nel '99) dopo quindici anni di stop.

"Non hanno un nome più semplice da pronunciare per queste creature?", chiede la nuova pilota a un collega. Certo, si chiama "concorrenza".


Come recuperare questi due film, entrambi inediti nel nostro paese? Su Amazon trovate i Blu-ray e i DVD USA. Nel primo caso, accoppiati a GMK e Final Wars, così vi ritrovate con quattro film dell'Era Millennium in una botta sola.

Prossima tappa del viaggio, un giro di anni 90.

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Commenti

  1. Bravo doc, ultimamente sei in formissima! Se poi posti una cenzino story (uomini degli alberi degli zoccoli parte n) mi mandi in brodo di giuggiole

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  2. Ma i giapponesi, la "X" in mazzo a 'sti titoli, come la leggono? A quanto ho capito, la leggono "cross" (KUROSSU, of course): mi sbaglio?

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    1. Non sbagli. Quando la X sta per "Cross", indica un cross-over (es: Street Fighter X Tekken).

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  3. Post poderoso. E come il precedente mi ha fatto venire voglia di colmare le grandi lacune che ho in ambito kaiju (ho visto vari film, di varie epoche, ma disordinatamente). É un genere che per me rappresenta un'espressione del fantastico incredibilmente liberatoria: esseri giganteschi, minacciosi ma in maniera ultra-cool, che spaccano tutto, ecc., fanno scattare qualcosa nel mio cervello, scatenando pop-endorfine che mi rendono euforico. E mi fanno sentire in colpa per le lacune di cui dicevo.

    Aneddoto su una mancata visione Godzilliana. Fine anni '90, compro una VHS "di Godzilla" a poco prezzo e inizio la visione con mio cugino. Passa mezz'ora e niente lucertolone (ma ci sta). Passa un'ora e ancora niente. Prendo la copertina e leggo con piú attenzione: Dogora, Il Mostro Della Palude. Godzilla, scritto in alto, ė solo il titolo della collana. Grande, grandissima delusione.

    Dato che ci siamo, qualcuno puó consigliarmi un testo sul genere? Se non sbaglio qui (o su Twitch) si é parlato di qualche titolo recente. Una ventina di anni fa ho comprato Creature D'Oriente - Nel Regno Di Godzilla E Del Fantastico Giapponese, ma vorrei qualcosa di aggiornato.

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    1. Ne parliamo presto, magari in Microletture, ché di libri da consigliare sull'argomento ne ho diversi. A ogni modo, iniziare a recuperare l'arretrato non è difficile. Prova a partire dai titoli di cui parliamo di volta in volta: GMK l'altra volta, quest'accoppiata (gli unici due film Millennium collegati tra loro) ora.

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  4. Un post su ゴジラ様 è il mio miglior inizio di giornata... Ma io punto all'analisi del Doc su Gojira Finaru Waru, capolavoro indiscusso nel mio piccolo mondo

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  5. Forse sarò ripudiato dall'Antro con ignominia e diffidato dal tornarvi per il resto dei mie giorni, ma sento di dover ammettere che - pur amando il mostrone atomico fin da bambino - è solo tramite questo insostituibile Covo di Deboscia (uso impunemente la definizione del padrone di casa) che comincio a conoscerlo veramente, capendo la complessità e gli intrecci che stanno dietro alle esplosioni e alle città spianate senza pietà.
    Mi resta una curiosità (che farà sorridere gli esperti, lo so): ma i vari periodi citati, esattamente a cosa si riferiscono? Correnti cinematografiche, sociali, culturali, di tendenza/moda? Scommetto che se n'è già parlato e quindi mi sono perso le discussioni, perciò mi scuso.
    Chiudo con i doverosi complimenti per questi post che sono veramente interessanti, anzi di più!

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    1. Alle epoche con cui viene divisa la storia giapponese, collegati al regno di un imperatore. Non vale solo per Godzilla, naturalmente, ma è un metodo utilizzato in Giappone in alternativa/aggiunto agli anni dalla nascita di Cristo.
      Riepilogando: Periodo Showa - 1926-1989
      Periodo Heisei - 1989 - 2019 (dall'aprile dell'anno scorso è iniziata l'era Reiwa).

      Nel mondo di Godzilla e amici a Showa e Heisei viene aggiunta l'Era Millennium (film usciti tra il 1999 e il 2004).

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    2. Vorrei aggiungere una noticina insignificante, una curiosità per gli amanti delle date (presente). Sono andato a controllare e ho visto che l'abbinamento era/film non è sempre preciso. L'Era Heisei, come ha scritto il Doc, copre il periodo storico 1989-2019 ma comprende i film dal 1984 al 1995. La fittizia Era Millennium quelli dal 1999 al 2004 (ma saremmo ancora in piena Heisei). L'Era Reiwa, iniziata storicamente nel 2019, quelli dal 2016 a oggi.
      Alla fine, solo il primo lungo ciclo di film ricade interamente nel periodo da cui prende il nome.

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    3. Grazie mille per le spiegazioni, sapevo (a grandi linee) dei periodi storici legati a dinastie, sebbene in forma molto nebulosa, ma questo aspetto connesso anche alla cinematografia lo trovo decisamente affascinante. Ancora grazie!

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  6. Doc, il tartarugone morto spiaggiato non è Gamera, ma dovrebbe essere Kameba, uno dei 3 kaiju protagonisti del film Atom ( in cui oltre alla tartaruga c'era un piovrone di gommapiumma ed un altro mostro)

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    1. Oh, certo che è Kameba. Ma Kameba era la risposta della Toho a Gamera, dopo il filotto di pellicole Daiei anni 60 (non a caso è noto come "il Gamera della Toho"). E dal tono con cui viene descritto nel film, proprio in quel periodo, il senso è quello; Gamera, sei tornato in sala? Peggio per te.

      Che poi una mazza, è una bella trilogia, quella del tartarugone anni 90, ma è il punto di vista Toho.

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  7. eh niente male davvero, questo è lo speciale dell'anno mi sa o perlomeno dell'estate...ma hanno fatto anche mecha biollante...?

    non so se sia una coincidenza ma la saldapress ha appena editato un volume disegnato dal bravissimo james stoke e in autunno parte anche una serie mensile di albi su godzillone nostro...spariamo raggi atomici in cielo per festeggiare.

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  8. E niente, il post è bellissimo come sempre, però ora ci vuole qualcosa di simile anche su Gamera, per favore.

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