Dylan Dog, il Superman Panini, Ransie la strega, Capitan Harlock e... sì, esatto, tanto altro

Dylan Dog il Superman Panini Utena Ransie Capitan Harlock

Ma sul serio sei già pronto a un nuovo giro di Microletture, a due settimanelle dall'ultimo? Così pare. Dal nuovo corso di Dylan Dog al primo numero del Superman Panini, dall'Harlock di Endless Voyage all'ultimo Nathan Never, da Il Muro ad alcuni manga classici, ce n'è pure questa volta per tutti. Parola [...]

Dylan Dog 405 L'uccisore

DYLAN DOG 405
Editore: SBE
Pagine: 96
Quanto costa: 3,9
Dove si compra: Fumetteria, Edicola
Presidentesse: 5

Che il nuovo corso di Dylan Dog, questo lungo viaggio al di fuori del Dylan che conoscevamo ma non troppo lontano dal suo mondo, questa Londra di DYD allo specchio, continui a piacerti, e pure tanto, lo capisci da una cosa molto semplice. Arrivi a fine albo, e anche se lo sai, che sei lì, che veleggi oltre pagina 90 e sono le ultime pagine, ti prende l'ansia da vogliosaperecomecontinua.

D'accordo, è un effetto figlio della trama finalmente orizzontalissima che si aspettava da tempo - e che per un mensile da quasi 100 pagine, con i tempi di lavorazione di un numero Bonelli, è un casino vero da mettere in piedi. Tanto per iniziare, perché non tutti i disegnatori lavorano alla stessa velocità - ma è anche un effetto del modo in cui quella trama viene sviluppata, snocciolata numero dopo numero, puntellata con i cliffhangeroni a chiusura d'albo.

È un gioco, certo. Un gioco tra Roberto e il lettore, che conosce tutti quei rimandi, fa le sue brave congetture sul come e sul quando - più che sul se - il tracciato parallelo tornerà a convergere con quello classico, si ricongiungerà con il vecchio mondo. Così succede che ogni numero tiri in ballo temi e situazioni di uno dei primi numeri della serie. Qui, sul 405, "L'Uccisore" (testi di Roberto Recchioni, disegni di Giorgio Pontrelli e Corrado Roi) il rimando è ovviamente al numero 5, "Gli Uccisori".
Non è un remake, non è un omaggio, è l'espresso intento di dimostrare come puoi cambiare tante cose in un personaggio, tanti tratti per così dire periferici rispetto al suo nucleo, a quello che lo rende diverso da un altro personaggio. Ma quel nucleo continuerà a orientarne scelte e comportamenti. È diverso, questo Dylan, perché ha la barba e un'ex moglie, è agli esordi, ha un altro assistente? È lui stesso a risponderti/ci/si. 
Peraltro, sono cinque numeri che si aspettava il modo (il come e il quando, ancora, non il se) sarebbe stato intavolato un certo discorso. Perché lo si sarebbe fatto, ovvio, e perché nel farlo si sarebbe magari data risposta a una certa domanda insoluta che il mondo di DYD si porta dietro da trentasei anni, e che RRobe ha rilanciato all'inizio della sua gestione. Chi è davvero, cosa pensa davvero, da dove cavolo viene [OMISSIS]?

Sempre sul fronte Dylan, hai apprezzato anche l'ultimo Color Fest (il numero 33, "Delitti e Castighi"). Un'unica storia della vecchia continuity, scritta con la consueta maestria da Gigi Simeoni e illustrata divinamente da Davide Furnò. È uscito in edicola tre settimane fa, dovreste trovarlo ancora.

Superman 1 Panini Comics

SUPERMAN 1
Editore: Panini
Pagine: 48
Quanto costa: 5
Dove si compra: Fumetteria, Edicola
Presidentesse: 4

Parlando di edicole, e di fumetterie, debutta oggi la linea DC Comics di Panini, nuovo licenziatario in Italia della distinta concorrenza. Ti è arrivato qualche giorno fa, in anteprima, il numero 1 di Superman, con la sua cover di Dell'Otto con Superman in volo sul Colosseo. L'albo contiene i numeri di 1012 e 1013 di Action Comics. Non leggevi Superman da un po', perciò ti sei ritrovato catapultato nel bel mezzo delle storie di Brian Michael Bendis, legate al misterioso personaggio di Leviathan.

Il tono è quello solito di Bendis, con i suoi dialoghi frizzanti che ti sono sempre andati a genio, e alcuni sviluppi o modi di presentare i personaggi che magari ti piacciono un pelo meno, modi per così dire fermi a qualche anno fa e da lui utilizzati anche troppo. Ma un Superman così è un piacere da leggere, e non è mica poco. Considerata la tua scarsa tolleranza per il personaggio in sé, intendi: il fatto che tenda ad annoiarti in un amen. Ti piace, in particolare, il modo in cui viene esplorato il contesto, la redazione del Daily Planet, con tanto di voci di corridoio sulle corna di Clark Kent. No, sul serio.

Non hai ancora capito se il tratto di Szymon Kudranski ti garbi o meno, vedremo. E vedremo anche se proseguirai nella lettura. Di certo, di questo ennesimo restart DC in mano a un altro editore, sei attirato maggiormente da Batman e dal Lanterna Verde di Morrison (ma cosa non è la cover del numero 1, firmata da Francesco Mattina)? Torneremo a parlare anche di questo, sì.

Ascender Bao 1

ASCENDER 1
Editore: Bao
Pagine: 136
Quanto costa: 18
Dove si compra: Fumetteria, Amazon
Presidentesse: 4,5

Ascender è - ta-dah! - il seguito di Descender. Jeff Lemire e Dustin Nguyen tornano a raccontare la galassia lontana lontana di Andy. Solo che sono passati dieci anni, la protagonista è la figlia di Andy ed Effie, Mila, e quel mondo è molto diverso. Ora la magia è ovunque, al posto delle macchine, gli equilibri di potere sono completamente diversi e Milo si trova ad affrontare un viaggio, inseguita dai seguaci di una strega-vampira stronzissima.

Il che, ovviamente, vuol dire che tornano in scena tante facce note della saga precedente, ma anche che Ascender è perfettamente leggibile a sé, anche senza essersi fatti il discesone di Descender. Che quelle tavole di Nguyen matita, china e acquerello, sui fogli Fabriano di quelli porosi, ti fanno impazzire lo hai già detto mille volte. Che Lemire sa scrivere storie avvincenti senza strafare e buttarsi troppo sul cervellotico, pure. Perciò andiamo avanti.

CAPITAN HARLOCK: DIMENSION VOYAGE 5-6

CAPITAN HARLOCK: DIMENSION VOYAGE 5-6
Editore: Goen/RW Lion
Pagine: poco più di un centinaio
Quanto costa: 7,5 l'uno
Dove si compra: Fumetteria, Amazon
Presidentesse: 4

Ti sono arrivati in fumetteria, uno dietro l'altro, gli ultimi due numeri di Capitan Harlock: Dimension Voyage. Se andate a ravanare nel blog, attraverso il mai troppo lodato e neanche mai troppo funzionante-davvero motore di ricerca, potete pescare i post precedenti di Microletture in cui si è detto delle altre uscite.

La serie (giunta in Giappone al decimo volumetto) è realizzata da Kouiti Shimaboshi, che rielabora il mito di Harlock reimpastando in un'unica storia le varie serie del Leijiverso. La trama portante è sempre lo scontro tra Harlock e Rafflesia e le sue fighedilegn... mazoniane, ma dentro ci sono finiti anche i personaggi della Yamato, SSX, Cosmowarrior Zero, Galaxy Express 999... Nel mirabile, a volte sfilacciato e facilone, ma comunque mirabile, tentativo di ricondurre a un tutto unico quegli anni di storie e personaggi spesso sovrapposti.

Ribadendo quanto scritto le altre volte, di Harlock se ne sono visti tanti, nel corso degli anni. Questo è apprezzabile, ha i silenzi tristi e le sparate epicuree tipiche del Capitano, è disegnato in modo sublime (la tavola con la tuta da sbarco, completa di casco, sul numero 5 è l'ennesima da incorniciare) e la storia che gli ruota attorno ti spiega pure i dettagli di come si sia passati da un'Arcadia all'altra. Resti decisamente a bordo, anche se ok, 7,5 carte per un albetto di un centinaio di pagine sono troppe.

E sì, sei in ritardo di ANNI con quell'idea del post su tutte le serie di Harlock. Ma prima o poi arriva, eh.


NATHAN NEVER 348
Editore: SBE
Pagine: 96
Quanto costa: 3,9
Dove si compra: Fumetteria, Edicola
Presidentesse: 4,5

Dicevi qualche giorno fa sui social come "Il cimitero dei giganti", il numero 348 di Nathan Never, sia una lettura perfetta per tutti quelli che ricordano con affetto i primi anni della testata. Che si stia seguendo o meno la run Intrigo Internazionale, di cui questo albo rappresenta il sesto capitolo su nove, poco importa. Nel senso che non serve aver letto i numeri precedenti per godersi questo.

Nathan finisce in Giappone e, come quella manona sulla cover e il titolo lasciano intendere, si troverà alle prese con i robot giganti. E una persona scomparsa, e il senso della guerra, cioè l'assenza di senso. E l'immaginario Ghibli alla Laputa. Ripetiamo anche questo: pochi in Italia scrivono le storie di detection e il freddo dell'animo umano come Michele Medda. Gli metti accanto i disegni puliti ed eleganti di Sergio Ciardo (anche copertinista della serie), e ne viene fuori che a meno di quattro euro si trova ancora in edicola una storia di quasi cento pagine alla portata di tutti, in tutti i sensi, che starebbe benissimo in un volume da libreria.

Perché temi che a volte, noi tutti, si dimentichi cosa significa il fumetto popolare Bonelli, in termini di accessibilità, numero di pagine sfornate ogni mese e tutto il resto. In America, per tre dollari e novantanove, ti danno un albetto di venti pagine. A colori, ma sempre venti pagine sono. Ma ti stai perdendo di nuovo: Nathan Never 348, in edicola, coi robot giganti che mangiano insalate di
matematica.

il muro 1 star comics

IL MURO 1
Editore: Star Comics
Pagine: 48
Quanto costa: 13,90
Dove si compra: Fumetteria, Amazon
Presidentesse: 5

Da una copertina e da atmosfere miyazakiane suggerite, a un lavoro che a Miyazaki è dichiaratamente ispirato. Il Muro avrebbe dovuto essere un film con Vin Diesel scritto da Antoine Charreyon, un'idea balenata nella testa del regista e art director francese dopo una sparata di Nicolas Sarkozy, nove anni fa. Quella sul muro non tra Messico e Stati Uniti, ma tra Italia e Francia.

Ma quel film sarebbe costato troppo, e anni dopo si è trasformato in un fumetto scritto e disegnato da Mario Alberti (Nathan Never, Dragonero Senzanima, Tex - Frontera! E qui lacrimuccia. Chi c'era allora sa). Alberti ringrazia proprio Laputa di Miyazaki per l'influenza enorme avuta su di lui, e confeziona la prima parte - di tre - di un'avventura postapocalittica adeguatamente cruda e piena di ruggine e terra, con un plot twist finale che lascia ben sperare per il secondo volume e, soprattutto, il suo grande talento nel tratteggiare macchinari, personaggi, mondi.

Non sono molte pagine, ma - complice il grande formato del cartonato - sei stato lì a guardarle e riguardarle più volte.

Loud Edizioni BD

LOUD
Editore: Edizioni BD
Pagine: 104
Quanto costa: 14
Dove si compra: Fumetteria, Amazon
Presidentesse: 4

Loud di Maria Llovet è un colpo di pistola. Uno strip-club in cui, al ritmo pompato dalle casse, s'intrecciano velocissime le storie di vari personaggi, con in mezzo droga, vampiri immortali (?), sesso, vendette, morti ammazzati. C'è stato un tempo in cui l'aggettivo "tarantiniano" descriveva alla perfezione questo tipo di narrazione, e boh, magari vale ancora.

E con tutto che ti sei fermato un paio di volte per cercare di inquadrare bene cosa stesse succedendo e perché, la storia ti ha tirato dentro, sottomesso al suo ritmo sostenuto. A un certo punto, ti sembrava davvero di sentire quel Bum Bum Bum Bum gridato in continuazione dalla onomatopee.

Utena Ransie

UTENA E RANSIE LA STREGA
Editore: Star Comics
Pagine: 384 e 256
Quanto costa: 9,95 e 5,90
Dove si compra: Fumetteria, Amazon (Utena) - Amazon (Ransie)

Saltando L'attacco dei giganti 30, il cui finale, dopo numeri di pipponi superflui, sembra preludere al definitivo turn heel di chi sappiamo (ché magari serve a smuovere un po' le acque davvero e a trascinare la saga verso il suo finale. Tanto più se è vero quello che ti ha spoilerato un gentile lettore via mail. Se è vero bene, ma se è vero sei morto, Michele. Sappilo). Insomma, torniamo a parlarne quando uscirà il 31. Detto questo, due manga legati a personaggi molto conosciuti. Non sei un patito del genere, quindi ti limiti a segnalarli senza voto in Presidentesse.

Tokimeki Tonight è la nuova edizione del manga di Ransie la Strega. Ché sembra ieri, ma sono passati 15 anni dalla precedente (sempre Star Comics e intitolata Batticuore Notturno - Ransie la strega). La lettura è piacevole e permette di apprezzare, per chi fosse a digiuno del manga, le tante cose cambiate nell'adattamento italiano dell'anime. Quelle storie di simpatici, uh, boss mafiosi, lì.

Dallo stile tremendamente anni 80 di Koi Ikeno su Ransie, a quello così anni 90 di Utena - La fillette révolutionnaire. Nuova edizione, pure qui, del primo manga del progetto multimediale Utena, il cui unico tuo approccio al quale, fino ad oggi, era stato il videogioco per Sega Saturn. E no, un po' troppo shojo pieno di rose per te, ma magari a qualcuno interessa, oh.

E ok, sotto con le chiacchiere. Voialtri, giovani, che state leggendo/avete letto di bello negli ultimi giorni?

38 

Commenti

  1. Io il nuovo Dylan lo sto adorando, è una ventata di aria fresca. Il 405 non l'ho ancora preso ma conto di farlo a breve.
    Ormai sto social ho smesso di leggere le sfuriate delle scimmie urlatrici che chiedono la testa di Recchioni e i dati delle vendite (!) per poter giustificare il loro odio. Sono uscito da tutti i gruppi e passione legate al personaggio, tanto sono monotoni e insopportabili.

    RispondiElimina
  2. Le prime due saghe di Ransie meritano tantissimo (in special modo la prima). Agli occhi di chi non ha mai visto l'anime potrà sembrare un tantino datata (alla fine parliamo di uno shoujo anni '80, ci sta tutto che dia quell'impressione) ma la storia in se è carina e scorrevole. Per i nostalgici una lettura obbligata ;)

    RispondiElimina
  3. beh oddio Utena altro che shojo ha un sacco di roba disturbata forte al suo interno :D Per attacco dei giganti (o abbiamo capito alla fine il gigante d'assalto ma vabbe) penso se ho ben capito lo spoiler fattoti che si Michele sia morto perche è assolutamente vero.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Perché, "shojo" non è praticamente SINONIMO di "roba disturbata forte"? XD Soprattutto nella roba anni '70, certo, ma Utena ne è la degna erede. XD

      Elimina
    2. Per carità ma Utena ancora rido al pensiero di quando la prese Mediaset e risultò inadattabile, manco la sigla probabilmente potevano mandare LOL

      Elimina
    3. Utena (con Caro Fratello) è veramento uno shojo sballoso, a me piaceva

      Elimina
  4. Consiglio fortemente a tutti "Imbattibile" di Pascal Jousselin fumetto jeanfransuà, portato in Italia da Comicon. Mi è piaciuto tantissimo.
    In pratica è un supereroe con il potere del metafumetto, che detta così sembra una banalità, ma l'autore è un maestro a giocare con la grammatica del mezzo e trova sempre spunti interessanti e divertenti.
    A un certo punto giuro che ho visto una strizzata d'occhio a One Punch Man, ma potrei essere io...
    Lo hanno già recensito fumettologica e comicus ma mi piacerebbe proprio sentire anche il parere del Doc.
    15 miseri euri li vale tutti. Accattatevìllo!

    RispondiElimina
  5. Ma signora mia, fino a nemmeno un paio di anni fa per 5 euro ma anche meno mi prendevo una storia completa della marvel edita da panini...best seller o Marvel icon che sia...ma capisco che questa acquisizione di titoli DC a qualcuno debbano anche farla pagare...

    RispondiElimina
  6. Non ho letto molto ultimamente. E come spesso capita, quando viene il momento di procedere con la prima cosa in attesa in lista passo invece ad altro. Ho qui il DYD 405, ancora da leggere (e la copertina del 406? Chissà perché non mi sorprende molto) . Comunque é un sollievo questo nuovo DYD. Per troppi anni ho arrancato numero dopo numero, tra fastidio e noia, pensando ogni volta (inutilmente): ora smetto.
    Ho letto alcune cose rese disponibili durante il lockdown, gratis o in offerta, tra cui Quebrada (molto, molto bello) e il saggio Leggere I Fumetti (non male, ma indicato soprattutto per chi non é molto addentro all'argomento).
    Vista la notizia di una prossima trasposizione in video, ho letto CTRL-Z Greyscale. É solo il primo volume della serie, per cui non posso dare un giudizio definitivo. Direi carino, ma niente di piú. Mi ha ricordato Scott Pilgrim.

    RispondiElimina
  7. Dylan Dog anche io lo sto comprando, e devo dire mi prende abbastanza. Però alla fine mi sembra sempre di leggere delle storie che ti attirano con dei bei pretesti ma poi si rivelano profonde come una pozzanghera. Non lo so, si vedrà...sicuramente arriverò al n. 6. (Straordinario Gerasi nel 4!!)

    Io mi son recuperato un Zetman di Katsura (il volumetto di storie brevi), bei disegni, storie meh.

    Mi sto poi leggendo La Fenice di Tezuka che mi sta abbastanza entusiasmando. Bello assai.

    Ciò che mi sta prendendo più tempo in assoluto è però la rilettura di Fables. In realtà all'epoca non lo avevo finito e quindi mi mancano gli ultimi 4 volumi. Ha degli alti e bassi ma nel complesso è una storia sensazionale, con un world building perfetto e personaggi straordinari. Divertente, epico, e pieno di trovate veramente intelligenti. Lo sto ri-amando e non vedo l'ora di leggere il finale.

    Poi anche Star Rats, molto divertente ma dal formato e prezzo paraculo. One Piece che vola altissimo, Jujutsu Kaisen che mi diverte molto e Demon Slayer, che voglio andare a capire perchè è diventato questo fenomeno in Giappone (per adesso è solo un ottimo, ottimo manga).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi hai fatto ricordare un'altra lettura recente che ho dimenticato di citare: I Fantastici Quattro di Leo Ortolani dal sito di Tom Brevoort. Mi è piaciuta molto, dura e cupa.

      Elimina
    2. Il motivo del boom di Demon Slayer è semplice, l'anime è stato realizzato da Ufotable che in Giappone se la gioca con KyoAni (sempre nei nostri cuori a sperare che si riorganizzi presto) per le migliori animazioni di sempre, difatti l'anime è molto più apprezzato del manga. Il lavoro di Ufotable è stato così stupefacente da trainare le vendite di Demon Slayer fino al livello di One Piece e a superarlo addirittura

      Elimina
  8. Da vecchio lettore di Dylan e non avendo mai smesso di leggerlo, devo ammettere che ero un po' preoccupato quando si era iniziato a parlare del nuovo corso. Sono uno che si affeziona ai personaggi e Dylan, leggendolo da quando sono bimbetto, ce l'ho nel cuore. Però mi sono dovuto ricredere, Recchioni ha fatto un lavoro straordinario e si, il nuovo Dylan mi piace tantissimo.

    In passato non avevo mai letto Nathan Never, non tanto perché non mi piacesse, ma semplicemente perché stupidamente pensavo solo alla fantascienza nipponica. Ho l'impressione sia stato un grosso sbaglio. Questo Intrigo Internazionale l'ho iniziato durante la quarantena, spinto anche dal fatto che sia una serie autoconclusiva. Promosso a pieni voti anche Nathan :-)

    RispondiElimina
  9. Boh sarò io ma il nuovo corso di DYD non mi prende per nulla.
    Va bene la barba, va bene Gnaghi (che alla fine è un Harpo cicciotto e senza trombetta), e va bene soprattutto che finalmente la smette di essere contrario alla tecnologia (che faceva davvero troppo snob) ma perchè dover per forza rivisitare i primi numeri? Tra l'altro, secondo me, in modo molto tirato via e senza senso?
    Ripartire va bene, ma perchè da personaggi tutto sommato insulsi come Rania e Carpenter?
    Che poi le storie non sono male, Recchioni è bravo, la storia del 404 è molto bella per esempio, ma che c'entra Anna Never? E' una citazione buttata lì, senza un senso, come in precedenza per Jekill, o i lupi mannari della foresta nera . O almeno il senso non lo trovo.
    Poi quel personaggio lì lo sanno tutti che sia a Recchioni che alla Barbato non piace granchè, eh...
    E' vero che da tempo il fumetto si trascinava a fatica e che era ormai chiuso nel suo politically correct e di mostri se ne vedevano davvero pochini, e sono anche io contentissimo che si riparta azzerando tutto (e tra l'altro il 400 mi è piaciuto davvero molto, con tutta la storia di Sclavi/Kurtz); ma se devi azzerare, fallo davvero.
    Sarà che io sono un lettore della prima ora, sarà che sono affezionato ai primi numeri come e più che ai miei parenti, sarà quello che volete voi; il titolo ed il personaggio di Anna per sempre (e il suo gustoso gioco di parole...) se lo poteva risparmiare.
    Ma sono aperto al dialogo eh ;o)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Direi che se la cornice creata per far agire questo nuovo DYD è sicuramente discutibile (molti motivi li avete bene espressi tu e gli altri che hanno commentato in proposito), è il personaggio in sè l'elemento positivo, per come rompe con un passato statico e asfittico. E una volta superati questi 6 numeri, con l'arrivo di storie completamente nuove (si spera), potrà iniziare a dimostrare se e quanto vale. E' da lì in poi che sarà possibile, per quanto mi riguarda, dare un giudizio più preciso su questo nuovo corso. Per ora, il solo fatto di non vedere più gli anacronismi e le assurdità durate decenni (sono anche io un lettore della primissima ora) mi basta.
      La storia della tecnologia mi faceva uscire di testa: dico, in che modo usare un cellulare o un pc può intaccare i valori di un personaggio? Da qui cose tipo: "Oh un computer. Non so come ma sono riuscito ad accenderlo e trovare quello che stavo cercando".

      Elimina
  10. heavenly delusion è bello sappiatelo, carino pure ariadne in the blue sky ,non è Claymore ,è molto più leggero , però si fa leggere con piacere e aspetto con impazienza il comandante Mark della gazza , non vedo l'ora, ho rivisto su rai4 il film di Valerian ed ora ho voglia di leggerlo, cercherò di recuperare in qualche modo gli albi

    RispondiElimina
  11. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie per lo spoiler di una riga, così è davvero impossibile leggerlo.
      Ma che cazzo...

      Elimina
    2. Ecco, ho visto solo ora, ma Roberto ha ragione.
      Regole generali per evitare di spoilerare cose alle persone:
      1) Non c'è bisogno di scrivere gli spoiler. Chi ha letto sa a chi ci si riferisce. Chi non ha letto non vuole saperlo.
      2) Come la 1
      3) Come la 2
      4) Nei rari casi in cui è proprio necessario, si mette in evidenza la parola Spoiler, si lasciano un delle righe vuote sotto, si fa qualsiasi cosa insomma necessaria per evitare di sbattere lo spoiler sotto gli occhi di chi legge. Perché scrivere Spoiler e tirar fuori lo spoiler nel rigo sotto non serve a niente: uno non fa neanche a tempo a distogliere lo sguardo.

      Elimina
  12. Pienamente d'accordo sul fatto che le critiche, per quanto legittime, vanno espresse nel dovuto modo e col dovuto garbo.
    In un certo senso vedo entrambi gli estremi, sulla faccenda Dylan Dog. E senza nessuna via di mezzo.
    Tra chi gli dà addosso e chi invece, se osi toccare il fumetto o il suo autore, ti tratta come se avessi compiuto un sacrilegio o bestemmiato la Madonna.
    Andrò all' Inferno, pazienza.
    Sul serio. Vanno su tutte le furie, se ti azzardi a dire qualcosa.
    Non é che se ad uno non piace un autore non capisce nulla di fumetto ed é meglio che stia zitto.
    Ma sia Dylan Dog che Recchioni, personalmente, continuano a non convincermi.
    E sono un lettore di vecchia data, che ogni tanto ci riprova a vedere se riscocca la vecchia scintilla.
    Per poi rimanere deluso ( e disilluso) per l'ennesima, fastidiosissima volta.
    Colpo di genio? Non so, dipende dai punti di vista.
    Io il "nuovo corso" lo chiamo Bieca Operazione Commerciale.
    Se é tutta farina del sacco dell'autore o c'entri anche l'editore non saprei dirlo. Penso un pò tutti e due.
    Riproporre tutto il primo arco narrativo da capo, cambiando giusto quei due o tre particolari ma mantenendo intatta quella che ormai viene considerata la "mitologia" del personaggio?
    Oh, beh...di sicuro siamo a posto per i prossimi dieci anni.
    Ma in tutta sincerità non ho voglia di rileggermi tutto quanto da capo.
    E' una cosa che paragono ai resettoni dei comics americani o al fatto che alcuni mangaka abbiano deciso di rimettere mano alle loro opere più famose.
    Un delirio fatto col solo scopo di continuare a spremere i lettori ripresentando mille versioni trite e ritrite della stessa zuppa.
    Poi...non ritengo che il nuovo DD sia pensato per me. Esistono schiere di nuovi e potenziali lettori che non lo conoscono.
    I dati di vendita lasciano il tempo che trovano. Tutti i fumetti sono in forte calo, persino Tex.
    Forse DD ne ha persi ben più di altri, ma non é importante. Anche se dovrebbe far riflettere.
    E' certo che non piace a tutti. Forse non piace a parecchi, mi sa.
    Per il resto ho appena finito IL CASTELLO INVISIBILE di Mizuki Tsujmura.
    Bello. Una storia di ragazzini alle prese con un problema comune, e a cui viene concessa una maniera tutta speciale di risolverlo. ma non priva di rischi...
    Forse un pò frettoloso nel finale, che però lascia commossi.
    Adesso ho cominciato LA FESTA DEL RACCOLTO di Thomas Tryon.
    Piuttosto vecchiotto, come romanzo. Parla di una famiglia che si trasferisce in un villaggio rurale che sembra dimenticato dal tempo. Pure troppo.
    La famiglia riscopre il contatto con la terra e con la natura, ma non é tutto oro quel che luccica...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un consiglio. Se parli con qualcuno e questo "va su tutte le furie", qualunque sia l'argomento o il contesto, smetti di parlarci. È tempo perso. Sono fumetti, è entertainment.

      Elimina
    2. Si, Doc.
      Mi sa tanto che hai ragione.
      E ci si risparmia pure qualcos'altro, gia' che ci siamo.
      In realta' non dovrebbe stupirmi piu' di tanto, la cosa.
      Quando ero regazzino guai a chi criticava quel che mi piaceva.
      Ma suppongo fosse normale, entro certi limiti.
      Ad una certa eta' le passioni sono tutto, per molti adolescenti.
      Mi davano fastidio, certo. Manon mi risulta di aver mai insultato qualcuno.
      Ma contiamo che l'internetto muoveva i suoi primi passi e non era ancora alla portata di tutti, all'epoca. E i social manco esistevano, soprattutto.
      Fossero esistiti...avrei fatto uguale pure io?
      Lietissimo di non poterlo piu' scoprire, guardate.

      Elimina
  13. Loud, Il Muro e Ascender, hanno ferocemente catturato la mia attenzione, se riesco a mettere da parte qualche soldino mi sa che ci faccio un pensierino, almeno su uno dei tre (Loud è quello che più mi ha incuriosito). Ho visto il numero di Never con i robottoni, mi pento amaramente di non aver fatto la serie "dell'intrigo internazionale", sembrano storie ottime, ma francamente in tempo di covid ho dovuto veramente ridimensionare gli acquisti, mettiamoci anche l'aumento generico di prezzo degli albi e il fatto che nelle edicole locali non esce praticamente più una mazza. Peccato veramente perchè tra ottimi rilanci Marvel e DC, belle storie Dark Horse e molti manga e fumetti italiani interessanti, mi sa che mi sto perdendo qualcosa.
    Devo invece essere franco con me stesso, Dylan Dog 666 proprio non mi piace. Non è il fatto del rilancio e altro, Recchioni è bravo e sa scrivere le storie e ha un pull di disegnatori fantastici, ma continua a non piacermi, ho letto (a scrocco) l'albo con il rasoio in copertina, ho lasciato perdere dopo un paio di pagine. Mi dispiace DD666, non sei tu, sono io....
    Comunque la quarantena mi ha regalato un sacco di tempo libero, parte del quale ho dedicato alle letture lasciate in dietro: segnalo tra i vari le nuove serie del bellissimo Conan, FvsX (F4 vs X-men), Terminator e Alien3 di Gibson; è uscita anche la ristampa delle bellissime storie Western/Pulp di Jesus, personaggio che avevo imparato ad amare grazie ai ricopertinati di Renzo Barbieri editore, che negli anni 90 si chiamava "Colt". Ricordavo le storie di frontiera crude e dal taglio criminoso tipiche di un personaggio degno del moglior Tarantino, e ora posso rileggerle grazie a IF, molto consigliato.
    Poi, per non farmi mancare nulla, ho iniziato Norwegian Wood di Murakami (quell'altro) che non avevo mail letto, approfittando caldamente della nuova serie di libri da edicola dedicata allo scrittore giapponese. Molto doom, però, vista la mia attuale situazione, ci sta!
    Continua anche la saga della (ri)lettura delle vecchie pubblicazioni anni 80/90, adesso è il turno di Kappa Magazine, i primi numeri ritrovati recentemente e mai letti. E si piange di ricordi...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho letto varie cose di Murakami. Ho iniziato proprio con Norwegian Wood, preso negli anni '90 quando ancora Feltrinelli lo titolava Tokyo Blues. Mi piace lo stile, il passo, il senso di mistero che riesce a creare. Però lo trovo spesso "incompiuto", deludente nel risolvere la storia e portarla a conclusione. Soprattutto in romanzi come L'Uccello Che Girava Le Viti Del Mondo (nonostante la fama, grande delusione per me, e comprato a fatica quando era fuori catalogo, girando millemila librerie) o Dance, Dance, Dance. Ho letto anche La Ragazza Dello Sputnik e A Sud Del Confine, A Ovest Del Sole, ma non ricordo molto di questi. Kafka Sulla Spiaggia e 1Q84 sono invece lì che aspettano da anni.

      Elimina
    2. @Doc:
      sono al 16/5, primo "speciale" con storia integrale di "3x3 OCCHI", non so se mi rende più nostalgico le avventure di quei fumetti all'epoca assolutamente innovativi e accattivanti oppure i redazionali dove ti parlavano delle storie all'ora inedite. Lovvo.

      @Nakajo
      E' vero che Murakami lascia spesso situazioni incompiute, ma credo che sia il suo stile. Fotografie di ricordi, segmenti, anche in Tokyo Blues (considerato il suo romanzo meno surreale, diciamo) c'è sempre una sorta di, non direi onirico, ma piuttosto ricordo frammentato di un'esperienza, un'emozione o una riflessione. Questo lato soprattutto mi ha catturato di lui, tuttavia questo è l'unico romanzo che attualmente ho letto quindi saprò esprime re un parere migliore dopo averne letti altri, al momento nella collana sono usciti "Kafka.." e i "1Q84" raccolti in 2 libri. Sono d'accordo con te su alcune riflessini oggettivamente valide, poi c'è il lato soggettivo. Sto passando un periodo "meh" e mi trovo stranamente in linea con certe cose che al momento leggo/ascolto/guardo. Vedremo, alla fine 8 uri a volume non sono molti ^_^

      Elimina
    3. Si, con Murakami è sempre un gran bel viaggiare. Poi, alla fine, per lui vale davvero il concetto dell'importanza del viaggio come esperienza rispetto alla destinazione. Anche se, ripeto, L'Uccello Che Girava Le Viti Del Mondo mi ha fatto soffrire ^_^

      Elimina
  14. dell'otto sempre straordinario, poi è anche di roma!

    RispondiElimina
  15. Io ho finito da poco una cosetta leggera leggera, senza troppe pretese: I Giganti, di Alfred Doblin. Il signor Doblin era uno scrittore tedesco della prima metà del 900, che ha pensato di scrivere questo libro di oltre 500 pagine, in cui narra la storia dell'umanità da un suo presunto futuro prossimo fino a circa quattrocento anni più in là. Codesto volume parte con un'utopia in cui si esalta la Macchina come concetto, per poi deviare verso una distopia basata sul culto della Macchina come credo e religione, per poi dirottare nella Macchina come mezzo di espressione della Grandezza Umana, per poi sfociare nell'idea del totale abbandono della "vita naturale" e della dipendenza umana dalla natura inventando il cibo artificiale, per giungere alla Guerra Totale, e infine arrivare alla terraformazione della Groenlandia scongelandola tramite il calore convogliato dall'Islanda, trasformata ad uopo in un supervulcano, e l'utilizzo della misteriosa "Tormalina", un minerale in grado di assorbire calore e trasformandolo in energia elettrica per poi rilasciarlo. Da qui in poi la storia deraglia completamente perché la Tormalina in realtà è una sostanza in grado di resettare la materia organica e inorganica e di fonderle insieme, con il risultato di creare una genia di mostri colossali che devastano l'Europa, costringendo l'umanità a rifugiarsi in immense città sotterranee. Questo finché qualcuno non trova il modo di gestire la Tormalina per modificare gli esseri umani e trasformarli in gigantesche creature in grado di assorbire la materia per crescere, e questi si trasmutano in enormi torri organiche che si "mangiano" tutte le creature groenlandesi. Gli stessi scienziati e politici operano trasformazioni su sé stessi, diventando enormi creature mutanti che tagliano i ponti con l'umanità, divertendosi a massacrarla finché, in un finale che fonde misticismo, meafisica e mitologia, non cedono sotto la propria stessa massa e vengono assorbiti dalla Terra. Il resto dell'umanità torna così alla natura pastorale. Il tutto scritto con uno stile aulico che al confronto il Signore degli Anelli sembra un libro di Bruce Sterling. Il futuro scientifico di Doblin fa apparire la società di Indastria di Conan come un piacevole villaggio vacanze, la sua guerra fa sembrare gli orrori di Macchine Mortali come una gita nel parco, la sua Groenlandia mutata dalla Tormalina sembra la versione brutta e cattiva del Mare della Putrefazione di Nausicaa mescolata col la Biosfera Chtorr e le sue creature metamorfiche sembrano uscita da un brainstorming tra Giger strafatto di acidi e Go Nagai dopo un'indigestione di Ramen seguita da una gara di bevute di sake. Francamente, faccio fatica a credere che tutta una generazione di autori giapponesi abbia inventato quello che ha inventato senza aver prima letta 'sta roba...

    RispondiElimina
  16. Cosa!? La Panini ha anche la DC? Ma è incredibile! Qualcuno sa dirmi come è successo? ( Per favore )

    RispondiElimina
    Risposte
    1. la panini ha aquisito i diritti dc in italia dal precedente editore RW edizioni, ma la panini comics già pubblica gli albi dc in germania o brasile era "ineluttabile" che andasse così. il lancio era previsto il 2 aprile in italia.

      Elimina
  17. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  18. Il manga su harlock portato da goen è forse molto commerciale, ma resta comunque emozionante. È una di quelle cose che bypassano il cervello e parlano direttamente all'anima.

    RispondiElimina
  19. Tra le fortune di vivere a NiuIorc (oltre a lockdown, curfew and Trumpland) v'e' anche quella di avere gia' fagocitato gia' da tempo fino l'ultimo vol. 10 di Dimensional Voyage (e rimpiangere l'attesa dell'uscita successiva). Che dire, Doc... son lieta. Finalmente Mazoniane "vegetali", anche nella grafica, e malvagerrime; in passato le avevo sempre percepite non troppo pericolose. Le troppe pause e immagini ad effetto (di tutti, compreso Maji-Leiji che ora diventa supereroe) un po' stancano, ma e' il Capitano e tutto va bene. E da incorniciare nel vol. 5, mi premetto, direi anche la tavola con l'incrocio di spade tra Harlock e Raflesia; e hai ragione: ce n'e', decisamente.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. EWWIWA, dopo sei mesi sono riuscita a bypassare la Barriera Energetica e commentare!!! Ora puo' arrivare anche lo shoot-down, ho raggiunto il Nyoraizoshiki.

      Elimina
    2. Benvenuta :)
      Sì, c'è solo un Capitano, quale che sia la sua incarnazione. Avrei voluto tanto dirlo, la sera di un anno e mezzo fa, a quel signore giapponese che mangiava il brodino accanto a me. Ma il sensei si stava praticamente addormentando sul piatto.

      Elimina

Posta un commento

Metti la spunta a "Inviami notifiche"per essere avvertito via email di nuovi commenti. Info sulla Privacy