Iron Man 2020, il finale di Black Hammer, Bloodshoot, il seguito di Marvels e tanto, tanto altro


Torna Microletture, perché... sì, la pila dei fumetti di cui parlare aveva raggiunto il metro e mezzo, e quello è in genere il segnale che è arrivato il momento. Il momento-attimo prima che ti rovini tutto addosso. Super-eroi, satira(mara), tensioni familiari esplosive, Silver Surfer disegnato strano, un Iron Man senza qualche rotella ma con due rotelloni sulle spalle, il commovente seguito di Marvels e tanto altro! [...]

IRON MAN 2020 - L'UOMO DELL'ANNO

IRON MAN 2020 - L'UOMO DELL'ANNO
Editore: Panini
Pagine: 304
Quanto costa: 30
Dove si compra: Fumetteria, Amazon
Presidentesse: 4

Visto che questo è il suo anno, sono mesi di grande spolvero per Arno Stark, l'Iron Man del 2020, il fratocugino di Tony proveniente da Terra-8410. Un personaggio creato da Tom De Falco e Herb Trimpe in una miniserie su Machine Man nel 1984 e famoso (anche se nella cover qui sopra non ci sono) per le sue spalline a ingranaggio. Tra le altre cose.

Questo volumone cartonato Panini raccoglie tutte le prime storie di Arno Stark. Titolo e immagine di copertina vengono da un celebre, clamoroso Annual di Amazing Spider-Man con Spidey ai tempi del costume nero (un numero pieno di culi alla Mark Beachum), ma è tutto un saltar fuori di vecchie glorie in forza alla Marvel a metà anni 80. Il mai troppo lodato Barry Windsor Smith (tutta la summenzionata mini di Machine Man), un giovane Bryan Hitch (Death's Head), Walt Simonson... 

A chiudere, alcune storie del 2009 provenienti da Astonishing Tales, che completano il quadro ma non si integrano benissimo con le altre. Nel complesso, però, te lo sei sciroppato che è un piacere. Gran bel personaggio, Arno. Stronzo il giusto, guarda.

SILVER SURFER - NERO

SILVER SURFER - NERO
Editore: Panini
Pagine: 120
Quanto costa: 16
Dove si compra: Fumetteria, Amazon
Presidentesse: 4

Ti sei approcciato a questo libro, che raccoglie i cinque numeri della mini del 2019 Silver Surfer: Black, con grande curiosità. Per tutta una serie di ragioni. Perché ti avevano parlato di una storia surrealista confezionata da Donny Cates (Venom), perché adori Silver Surfer, perché credi al contempo abbiano già raccontato tutto del personaggio (succede, se mettono mano alle tue storie Kirby, Buscema, Moebius...). Ti aspettavi insomma qualcosa di nuovo e fresco, e beh, Silver Surfer - Nero lo è. In una certa misura.

La storia di Cates non è esattamente il capolavoro di cui avevi sentito in giro, nel senso che viene imbastito un buon racconto, con un paio di sorprese, ma non è certo tutto questo mind bending, e in un paio di punti scorre anche troppo veloce. Lo scopo è sovraccaricarti il cervello con tutto quello che scivola sulle tavole, il risultato è che alcuni elementi sono solo accennati. 

Il vero punto di forza di Nero sono, IYO, i disegni di Tradd Moore, che cerca e probabilmente trova una sintesi tra il Silver Surfer con l'eyeliner di Buscema e Mike Allred, Salvador Dalì e le deformazioni corporee frutto di una peperonata di peyote. Un'esplosione di forme, colori e, ovviamente, ombre e inchiostro nero, che ti si pianta nella retina. Con tanto di mid-boss da GdR giapponese, che ti chiedi cosa ci stiano a fare, ma sono fighi, oh. 

BLOODSHOT - LE ORIGINI

BLOODSHOT - LE ORIGINI
Editore: Star Comics
Pagine: 352
Quanto costa: 26,7
Dove si compra: Fumetteria, Amazon
Presidentesse: 3

Il film di Bloodshot con Vincenzone Gasolio avrebbe dovuto fungere da carburante - ah ah - per un rilancio dell'antieroe Valiant. Ma il film è passato praticamente inosservato nel circuito dell'on demand. E chi l'ha visto (metti, te), vorrebbe non averlo fatto. Sia quel che sia, la Star ne ha approfittato per lanciare questo pack, Bloodshot - Le origini. Uno slipcase in cartoncino che include tre volumi precedenti in cui si racconta la storia che ha ispirato il film: Raymond Garrison contro il Progetto Spirito Nascente.

La prima parte (il primo volume e mezzo dei tre) è la più interessante, la guerra con le forze degli Harbinger del terzo, peraltro parte di un crossover Valiant, molto meno. Quello che ti piace di più è, infatti, il mistero sulla vera identità della macchina di morte ora nota come Bloodshot. Il sangue scorre a fiumi, il protagonista viene fatto a pezzi un numero considerevole di volte. Ma tanto che gli frega?


Sempre di Bloodshot sono disponibili i due volumi Rising Spirit (8,9 euro l'uno), che raccontano le origini del personaggio. E siccome, dicevamo, quel mistero è parte integrante del fascino del personaggio e l'unico vero motivo d'interesse delle sue storie imbottite di proiettili e gente che gli spara in testa, hanno provato a giocare alla principessa in un altro castello, con tutta una serie di piste false.

Pure qui, intriganti le premesse, sviluppo e finale un po' scarichi, con un'alternanza di disegnatori che non aiuta. C'entra poco, ma ci tenevi a dire che le copertine variant di Ken Lashley, incluse nelle gallery di questi due volumi, sono davvero una qualchecaus, santo cielo. Voto 3 Presidentesse pure qua.

MIDDLEWEST Bao

MIDDLEWEST
Editore: Bao
Pagine: 160
Quanto costa: 18
Dove si compra: Fumetteria, Amazon
Presidentesse: 5

Da Skottie Young e Jorge Corona, una storia adorabile per disegni, colori, temi, volpi, robot. Un Calvin & Hobbes in salsa Stephen King, ambientato in un mondo simile al nostro ma completamente diverso, e non solo per quei frullatoni rosa appesi davanti a ogni abitazione. O per la volpe parlante di compagnia.

Middlewest è, al contempo, la prova provata che per scrivere una storia avvincente non bisogna inventarsi chissà cosa o far parlare i propri personaggi come attori del teatro sperimentale parigino del '67, e che le avventure on the road dei rEgazzini baciati dal destino (non Von Doom, l'altro), se le metti giù bene, funzionano sempre. Il 5 è certificato dalla scimmia di sapere come continua che ti è rimasta incollata alla scapola a fine lettura.

BLACK HAMMER - L'ERA DEL TERRORE PARTE II

BLACK HAMMER - L'ERA DEL TERRORE PARTE II
Editore: Bao
Pagine: 200
Quanto costa: 19
Dove si compra: Fumetteria, Amazon
Presidentesse: 4

Hai adorato Black Hammer e ti sarebbe tanto piaciuto poter scrivere che questo ultimo volume (il quarto) è una perfetta conclusione per l'avventura degli "eroi della fattoria" di Jeff Lemire. E il finale vero e proprio, pur non avendoti colpito con la forza che ti saresti aspettato, in effetti funziona. Ci sta, è in linea con la storia e l'evoluzione dei suoi personaggi.

Il problema è che a quel finale si arriva dopo due numeri di metafumetto in cui Dean Ornston si prende una pausa, molla le matite a Rich Tommaso e ne viene fuori una digressione, come dire, non esattamente indispensabile. Pagine sprecate sul solito tema del personaggio che incontra il suo autore (Lemire) e le storie non raccontate di quest'ultimo (Lemire), quando invece avresti preferito vedere un altro po' cosa c'era nella testa di Lucy e gli altri eroi di Spiral City, scritto da Lemire. 

Detto questo, e saltando quelle due storie che aprono il volume, il finale chiude bene, come detto, il cerchio. 

LA FATTORIA DELL'ANIMALE

LA FATTORIA DELL'ANIMALE
Editore: Feltrinelli Comics
Pagine: 120
Quanto costa: 16
Dove si compra: Fumetteria, Amazon
Presidentesse: 5

"Prima gli animali", recita la quarta di copertina del libro, sotto un naso da maiale finto. Il campo verde e la felpa dicono il resto. Ma questa amarissima rilettura de La fattoria degli animali di Orwell, firmata da Antonucci e Fabbri (con disegni di Boscarol), non guarda solo a felpini e alle dinamiche dell'ascesa del suo partito, dai tempi di quell'altro, quello dei fucili. 

È più in generale, quello compiuto attraverso la storia degli animali creduloni della fattoria, il racconto dei sovranismi tutti. O ancora più in generale del modo in cui la politica, a qualsiasi livello, crea, cavalca e ricicla in un loop infinito le esigenze del popolo. Anche quando non esistono. Orwell, nel '45, ce l'aveva con lo Stalinismo, Antonucci e Fabbri con il leghismo, ma il tutto è perfettamente adattabile a tanti contesti. Più o meno tutti quelli in cui un uomo nuovo, che però non è né RoboCop e né Cicerone, si presenta su un palco e racconta una serie di stronzate che la massa è così disperata da bersi d'un sorso. E chiederne ancora.

Si ride fino a quando ti rendi conto che non c'è proprio niente da ridere, purtroppo.

MARVELS - L'OCCHIO DELLA FOTOCAMERA

MARVELS - L'OCCHIO DELLA FOTOCAMERA
Editore: Panini
Pagine: 152
Quanto costa: 18
Dove si compra: Fumetteria, Amazon
Presidentesse: 5

Visto che ne parlavamo un po' di tempo fa, a proposito delle origini e del senso di Marvels, ti sei riletto il seguito Marvels - L'occhio della fotocamera. Miniserie in sei numeri del 2009 e primo vero sequel ufficiale del capolavoro di Busiek e Ross. Scritto dallo stesso Kurt Busiek e dal grande Roger Stern, e disegnato da Jay Anacleto, racconta cosa n'è stato del fotografo Phil Sheldon dopo gli eventi di Marvels. Come ha assistito alla trasformazione del Marvel Universe negli anni 70 e 80, all'avvento di tempi più oscuri per le Meraviglie e per la sua vita.

Anacleto non è Ross, ok, ma cacchio che storia. Un altro magoncino di lana, come ai tempi dell'originale, da annodarsi al collo; il ritorno di alcuni personaggi; attraverso gli occhi (l'occhio) di Sheldon, uno sguardo su un mondo che non è più quello che i lettori amavano nei decenni precedenti. Spesso ti fa lo stesso effetto il Marvel Universe attuale, rispetto a quello di quindici/vent'anni fa. Immagini sia anche un po' normale. 


Sempre legato a Marvels, il fondamentale - per quanto un po' caro a 7,5 euro per uno spillatino - Marvels: Epilogo. Una storia aggiuntiva di Kurt Busiek e Alex Ross nata per commemorare l'anno scorso il 25° anniversario di Marvels. 

Imperdibile sia la storia, che parte da un celebre racconto natalizio dei nuovi X-Men di Tempesta, Logan e compagni, sia la lunga intervista agli autori successiva, che spiega tutta una serie di scelte, come la presenza di testa di secchio Nova. Sì, costa. Ma se siete fan di Marvels, e non l'avete mai letto, dovete farlo. Se non siete fan di Marvels... beh, non siamo più amici, ma ok.

Okidoki, sotto con le chiacchiere. Voialtri, giovani, che state leggendo/avete letto di bello negli ultimi giorni?

23 

Commenti

  1. La fattoria degli animali mi interessa però la vedo dura che sorpassi a destra la realtà :P
    A parte le battute ci faccio un pensiero, logicamente sfruttando il link dall'Antro.

    RispondiElimina
  2. Mi è venuto un certo interesse per Middlewest. Gli stili meno realistici mi piacciono, e quello di Scottie Young in maniera particolare. Ora leggo che la storia è bella per cui, si, mi attira. Ho letto Marvels L'Occhio Cella Fotocamera (e anche Marvels, ovviamente) e sono d'accordo: ci si commuove.

    Black Hammer 4 devo ancora leggerlo (anche il 3). Grande storia, ma Lemire è un po' una garanzia per me. Quello che ho letto di suo mi è piaciuto. La mia preferenza attualmente va a Essex County. Mi sono un po' preoccupato quando nell'articolo ho visto apparire il famigerato "metafumetto": diciamo che non ci vado molto d'accordo. Ma è cosa recente, un tempo era esattamente il contrario. Forse un altro sintomo di vecchiettudine che avanza, chissà. Per fortuna la storia vera, come hai scritto, riprende. E finisce.

    Io sono alle prese con DYD 404. Il nuovo (vecchio, pure) corso mi piace, ce n'era bisogno. Poi, mi garba questa storia delle miniserie. Sono curioso di vedere dove il RRobe andrà a parare.

    Alcune delle letture più recenti:
    - I Maestri Dell'Orzo (magnifico)
    - Il Porto Proibito (meravigliosa meraviglia)
    - Allevare Un Cane E Altri Racconti (bruschette anche qui. Sempre più spesso, eh)

    Credo che poi attaccherò l'omnibus di Echo. Terry Moore è un altro che non mi ha mai deluso. E ha uno stile fantastico (le sue donne ogni volta mi incantano)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Maestri dell'Orzo e Taniguchi mi riporta ai fondamentali, per me e tanti altri, Classici di Repubblica.

      Del Porto Proibito ho letto mesi fa lo spinoff e seppur bellissimo mi ha lasciato con una sensazione dolceamara. Forse sono io ma mi pare che la vita da prostituta in una città portuale del XIX secolo sia descritta un po' troppo glamour.

      Elimina
    2. Vero, I Maestri Dell'Orzo è lettura imprescindibile che però mi mancava (come un miliardo di altre cose del resto). E' un titolo che conoscevo da tanto, ma ho recuperato il volume di Repubblica solo recentemente. Di Taniguchi ho letto varie altre cose.
      Le Ragazze Del Pillar non ho ancora avuto l'impulso di prenderlo. Forse perchè la lettura del Porto è stata così appagante da avere quasi paura di affrontare qualcosa di nuovo legato a quel mondo, quasi che una nuova vicenda possa rovinare l'incanto. Ciò che dici è interessante, e in effetti forse pone un problema di "equlibriio" (tra serietà, rispetto e leggerezza) sul come raccontare un contesto così difficile come quello della storia in questione.

      Elimina
    3. I Maestri dell'Orzo non mi ricordo mai di prenderlo ed avendo un arretrato spaventoso ho sempre qualche remora a fare nuovi acquisti. L'autore è quello di Thorgal, uno dei capi saldi del fumetto in lingua francese quindi difficile sbagliarsi.
      Dopo aver letto un po' di opere di Taniguchi posso dire che ogni tanto lo trovo troppo pesante. Ho preferito altre sue opere rispetto a Allevare un Cane, forse perché non ho mai avuto un animale domestico. Tra le sue opere ho apprezzato molto di più Uno Zoo d'Inverno, il bellissimo La Vetta degli Dei e I Cani degli Dei.
      Il Libro del Vento per esempio è bello ma altri autori, proponendomi le stesse tematiche di cappa e spada giapponesi, mi hanno preso molto di più. Vedi per esempio Lone Wolf & Cub e il suo spin-off Samurai Executioner.

      Un bel post su Taniguchi non sarebbe male.

      Elimina
    4. Concordo. Un bell'articolo sarebbe bello. Di Taniguchi trovo spesso pesanti certe sue tavole ricche di particolari, sia urbane che "campagnole", ma al contempo povere di neri . Per i temi, forse non ho letto abbastanza per fare una disamina precisa. Quartieri Lontani è forse il mio preferito.
      I Maestri Dell'Orzo è una bellissima saga familiare che si snoda lungo 150 anni. La cosa particolare è che è tremendamente avvincente anche se spesso parte parla di acquisizioni societarie, consigli di amministrazione e robe così ^_^. Se poi si è amanti della linea chiara è una gioia per gli occhi. E parlando di letture che mi mancano: Thorgal è una di quelle ^^;

      Elimina
    5. Il disegno delle opere di Taniguchi mi piace, sempre molto pulito e bello. Dovendogli trovare un neo le tavole sembrano sovente uscite da un libro illustrato rispetto ad un fumetto, anche quando dovrebbero dare un minimo di dinamicità. Credo sia voluto ma appesantiscono.
      Thorgal, tra molti alti e pochi bassi, è un grande fumetto. Parte con una trama verticale per i primi volumi per poi spingere sempre di più verso la trama orizzontale rimanendo sempre coerente. Come tutti i grandi fumetti ha tanti personaggi interessanti tra cui spicca sicuramente Kriss di Valnor. La bellissima guerriera dai capelli neri che diventa una delle protagoniste del fumetto insieme alla famiglia di Thorgal. Era uscita qualche anno fa una collezione completa che avevo letto con sommo gusto.

      Elimina
    6. I disegni sono sempre ineccepibili, le storie dipende.
      Gourmet per esempio era carino ma troppo ripetitivo e Blue Fighter secondo me non aveva senso. Intendiamoci, non voglio essere critico, quasi sempre Taniguchi sfornava oro puro.

      Elimina
    7. Si, assolutamente, la grandezza di Taniguchi non si discute. Adoro il suo tratto, la precisione, le atmosfere che riesce a evocare. E' che a volte le sue tavole sono troppo... chiare. E la ricchezza di particolari le rende un po' difficili da assimilare. Ovviamente è un problema mio. Giusto per fare un esempio, ne L'Uomo Che Cammina una splash page col protagonista sopra un albero: bellissima, ricchissima e chiarissima (le foglie mi hanno ricordato Magnus :D)

      Elimina
  3. Di silver surfer black io sinceramente consiglio la Treasury Edition inglese, che costa sicuramente di più (a meno di trovare qualche offerta amazzonica, e io un paio di volumi da 30 euro li ho pagati 18/19, pare che sui libri in originale possono fare ancora come gli pare...) ma è in formato gigante, e i disegni di tradd moore valgono la spesa

    RispondiElimina
  4. Mi piace sempre fare il punto delle recenti microletture e di recente ho avuto parecchio tempo libero, per cui non sarò breve:

    Assassination Classroom (Yūsei Matsui)
    Shonen carino e divertente. Mi sorprendo sempre della capacità dei giapponesi di costruire storie su concetti di moralità così strani (magari strani per me occidentale).

    Scud The Disposable Assassin (Rob Schrab)
    Non l'ho finito perché la piega horror/spiritica (benché comedy) che stava prendendo non mi piaceva, è una cosa mia. Però matte risate assicurate, e se cercate un superconcentrato di anni '90 (più di così solo i primi film di Kevin Smith) e una storia matta come un (e con un) cavallo, c'è questo.

    Le fatiche di Ercule (A. Christie)
    Ho pensato che la quarantena fosse perfetta per tornare un po' alla detection più classica. Poirot non delude, anche se la gimmick che fa da fil rouge per le 12 storie è proprio tirata per i capelli.

    Una Stagione Selvaggia (J. R. Lansdale)
    Non conoscevo l'autore né tanto meno Hap e Leonard. Bel noir, sporco, grezzo, cattivello e ovviamente disilluso.
    Plot twist! Pochi giorni fa scopro per caso che ne hanno fatto una serie TV, starring niente meno che 1) l'enormemente talentuosa Christinona Hendricks 2) l' Omar Little di The Wire. E la prima stagione, che mi dicono essere quella più riuscita, copre questo romanzo. Recupero ASAP.

    I Promessi Sposi (A. Manzoni)
    È una vita che volevo rileggerlo, perché Camilleri diceva che da adulti (e soprattutto quando non ti obbligano) lo si apprezza per quel capolavoro che è. Sono al capitolo ottavo ed effettivamente me lo sto gustando assai. Certe parti sono proprio divertenti oltre che amare e ben descritte. Praticamente è commedia all'italiana di Monicelli e Risi in anticipo di 130 anni (seriamente, provate a leggere il capitolo di Azzeccagarbugli senza ridere; e non credo sia un caso se per lo sceneggiato Rai dell'89 diedero a Sordi la parte di Don Abbondio, proprio la quadratura del cerchio).

    La Morte di Ivan Ilic (L. Toltsoj)
    Breve, preciso e straziante. Prima o poi darò l'assalto anche a Guerra e Pace.

    Roba varia di Jason (a.k.a. John Arne Sæterøy, il fumettista norvegese)
    Amo queste storie di strambi funny animals dai tempi delle edizioni Black Velvet. Peccato non sia stato pubblicato niente di nuovo per più di 10 anni, ma ora c'è una nuova raccolta per i tipi di 001. Altro si trova in inglese (che poi tanti suoi fumetti sono muti). Gli ho stretto la mano a Luccacomics 2019 (25 secoli fa).

    Cronache dalla Zona Rossa (Leo Ortolani)
    Inutile commentare, tanto lo avete letto tutti su Instagram come me.


    P.S. Whoa, Bryan Hitch è in giro dagli 80s? Era un bambino prodigio.

    RispondiElimina
  5. Black Hammer e' una fissa, sto aspettando il volume..... Ma qui le Poste lavorano sempre male, mentre per Maggio Bao tira fuori Midnight Dinner :) e la scimmia impazza

    RispondiElimina
  6. Io lessi il vero Iron Man del 2020 edizioni Star Comics.
    Poveraccio, finito battuto dall'Uomo Ragno anni 90.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È la prima storia del volume, quella disegnata da Beachum :)

      Elimina
    2. Erano belle storie, fresche.
      Adesso mi lasciano talmente con la bocca amara che sono vicino all'abbandono di parecchie serie.

      Elimina
  7. Sì, su Black Hammer hai ragione, l'avevo detto in un precedente Microletture scrivendo anche che il finale vero e proprio non mi avesse entusiasmato al 100%. È sicuramente coerente con la storia narrata fino a quel punto, ma speravo in una risoluzione che non fosse collegata alla solita
    ROVINATORE



    questione dell'entropia dell'universo poiché deve esserci per forza un equilibrio tra male e ben.. Eccetera eccetera

    Fine ROVINATORE

    È una trovata che si è fatta più popolare tra i fumettisti negli ultimi anni e che onestamente sta cominciando ad andarmi a noia, mi sembra un sotterfugio narrativo pigro e svogliato.

    Su Bloodshot e sulla Valiant non ho molto da dire, è più di un anno che non compro niente di loro perché ritengo che dopo i primi anni (fantastici) del rilancio si siano un po' arenati e i recenti cambi di proprietà non hanno aiutato.
    Bloodshot Salvation di Lemire resta un gioiello però

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Errore! È Bloodshot Reborn, non Salvation che è la run successiva e non di Lemire.

      Elimina
  8. Ho approfittato della quarantena per cominciare i libri della serie di The Expanse.

    Parlando di Marvel, in questi due mesi su Comixology alla Casa delle Idee hanno avuto la pensata di rendere gratuiti alcuni loro volumi, spaziando da cose recenti come Venom di Cates e Stegman a classici come la guerra Kree-Skrull e i Fantastici 4 di Byrne.

    Per quanto riguarda l'Uomo Ragno (ah Roger Stern, la storia di Peter contro Juggernaut capolavoro assoluto) Doc, Spiderman Life Story, da noi La Storia della Mia Vita, di Zdarsky e Bagley l'hai letta?
    Io la consiglio caldamente non solo per il modo in cui rilegge la storia di Peter Parker, ma anche perchè sono pur sempre 200 pagine dell'Uomo Ragno disegnate da Mark Bagley, per la serie "ma che volete di più?"...

    RispondiElimina
  9. Doc, scusa l'OT ma ho appena visto il recentissimo S03E06 di Ducktales ed è tutto un omaggio a Tezuka e Otomo ambientato nella versione papera di Tokyo, il cui nome è ovviamente un gioco di parole che non spoilererò! L'hai visto? Stai guardando la serie? A un certo punto un personaggio si avventa verso un altro gridando Renatoooo*!


    (*) Tutto vero tranne che potrebbe aver gridato un altro nome.

    RispondiElimina
  10. finito mad chimera world di Seishi Kishimoto, l'ho trovato assolutamente geniale ,si è inventato un mondo post apocalittico allucinato e affascinante, in cui attraverso un umorismo nerissimo con le innumerevoli declinazioni di umanità che si inventa riesce a catturare quel cuore pulsante che ci rende ciò che siamo.
    5 presidentesse ovviamente per palati che apprezzano il grottesco del suo sguardo, che è eccentrico e disarmonico e totalmente non lineare,e poi sono solo 4 numeri, io adoro chi non si di lunga troppo

    RispondiElimina

Posta un commento

Metti la spunta a "Inviami notifiche"per essere avvertito via email di nuovi commenti. Info sulla Privacy