BoJack Horseman, la fine del viaggio (la recensione no spoiler)
Vogliate perdonare i pochi post qui sull'Antro, questa settimana, ma stai scrivendo per lavoro il mondo e mezzo. E comunque vi si è lasciati in compagnia del nostro grande nume tutelare repettico, no? Ma comunque. Tra le altre cose, hai recensito su IGN il finale di BoJack Horseman: gli ultimi episodi della sesta stagione, arrivati ieri su Retepellicole e visti in anteprima qualche giorno fa. La fine del viaggio di BoJack, sei anni dopo. Ecco l'incipit della recensione no spoiler [...]
No, ovviamente non vi racconterò come si conclude il viaggio di BoJack Horseman. Di quello che decidono del suo destino, della sua vita disastrata da star di Hollywoo che annega nella polvere di stelle ma che è finalmente alla ricerca di redenzione, gli ultimi episodi della sesta e ultima stagione del suo show. Otto puntate disponibili da oggi su Netflix e che abbiamo potuto vedere in anteprima.
Non vi dirò se l'ex attore che all'inizio di questa stagione, qualche mese fa, aveva provato a vivere finalmente una nuova esistenza e lasciarsi alle spalle il suo passato, se il BoJack professore di recitazione alla Wesleyan University, ha trovato finalmente la sua strada. Niente spoiler, continuate a leggere tranquilli.
Il creatore di BoJack Horseman, Raphael Bob-Waksberg, non avrebbe voluto fermarsi proprio ora. Anni fa aveva chiesto a Netflix di avvisarlo per tempo, qualora avessero avuto intenzione di staccare la spina alla sua serie, per dargli la possibilità di portare a compimento il suo discorso, per non lasciare nulla di appeso. È quello che è successo: prima della sesta stagione, gli hanno detto che quel momento era arrivato. Eppure la gestione dei tempi compiuta dai sedici episodi di questa sesta e ultima season dà come l'idea che Bob-Waksberg abbia dovuto condensare in alcuni punti delle storie che pensava di poter spalmare su un arco temporale più ampio, su più stagioni. Per arrivare a quella fine che aveva in mente, ha dovuto tagliare alcune curve, accelerare alcuni passaggi.
Ma poi quel finale arriva e mi ritrovo a mettere in pausa più volte, sull'ultima puntata. Voglio sapere quanti minuti mancano alla fine del viaggio. Voglio vedere come finisce, certo. Ma so anche che mi mancherà. Poche serie mi hanno colpito negli ultimi dieci anni, o se è per questo in assoluto, come BoJack Horseman...
Addio Bojack e grazie di tutto il pesce. ( cit ) ... Back in THE 90's i Wars in a veri famous TV show
RispondiEliminaHo visto 4 puntate ieri sera, non dico niente e aspetto di vedere le altre, ma ci starebbe bene poi Doc una recensione con SPOILER, è l'ultima stagione e direi che se lo è meritata.
RispondiEliminaOvviamente tra 1-2 settimane o un mese intero per dar la possibilità a più gente di poterla vedere.
P.S. IGN ha dato 10 come voto a quest'ultima parte di stagione e forse alla serie nel suo complesso, non so. Per quanto IGN dia spesso voti ad minchiam sono pochissime le serie tv a cui ha dato voto pieno, forse solo Breaking Bad
Doc non pensi che tutto il discorso avrebbe avuto un senso "migliore" se si fosse fermato tutto alla penultima?
RispondiEliminaIo no, ma come ho scritto nella recensione, capisco perché tanti lo penseranno.
EliminaDiciamo che Bojack e' uscito nel periodo giusto.
RispondiEliminaE' stata una fortunata concatenazione di eventi.
Ha sfruttato l'onda lunga di un altro film, che di fatto ha sdoganato il genere, e poi si e' ritagliato un posto tutto suo a suon di personaggi memorabili. E compiendo una scelta rischiosissima.
Quella di rinunciare alla crescita e all'evoluzione dei protagonisti, che di fatto non fanno altro che scivolare verso il basso.
E credo che potesse finire solo cosi'.
Irrisolto, se mi passate il termine.
Puo' essere davvero possibile raggiungere la pace, la soddisfazione? Il traguardo?
Solo da morti, mi sa. Forse.
Perche' in fin dei conti sono le menate, a tenerti in vita.
Specie se hai, come tutti, il tuo nugolo di sbagli che volente o nolente ti trascini appresso. E che bussano sempre alla tua porta guastandoti i momenti migliori. E ricordandoti che da li' non si scappa, non c'e'soluzione.
Poi anche averli commessi in buona fede, o per incoscienza. Ma pesano, tutti. Come le pietre.
Non c'e' redenzione. Non c'e' riscatto. E si finisce col sedere per terra, piu' e piu' volte.
Ma forse il massimo che si puo' fare e' provare ad arrestare la caduta. Finire sulla ginocchia, anche. Ma non con la faccia, in mezzo al fango.
Fermarsi qualche centimetro prima, e da li' provare a rialzarsi.
Si puo' ricominciare. E pazienza se presto o tardi finira' tutto in vacca per l'ennesima volta. E se non ci pensa la vita, ci penseremo noi. Con la consolazione che in fondo non e' tutta colpa nostra.
Non possiamo evitare di portarci dietro i nostri genitori, gli amici e le persone che conosciamo o con cui abbiamo avuto a che fare. Con quello che ci hanno fatto o che gli abbiamo fatto.
In questo senso, forse...qui Bojack compie l'unica scelta davvero coraggiosa, davvero sua. E che avrebbe dovuto fare da un sacco di tempo.
Bastera'?
Prima di concludere, ripeto che Bojack e' uscita nel momento perfetto. L'avessero tirata fuori anche solo un anno piu'tardi, sarebbe finita in niente. Come Tuca & Bertie, che ho apprezzato nonostante i toni piu' scanzonati.
Non sono d'accordo caro Redferne, i personaggi hanno subìto un'evoluzione, verso il basso sì, ma pur sempre di un'evoluzione si parla.
EliminaLa "crescita" dei personaggi può avvenire in senso negativo, è così da quando esiste il cinema
Doverosa precisazione.
EliminaMa in realta' era proprio quello, a cui mi riferivo.
Solitamente, se usassimo un diagramma per rappresentare la crescita di un personaggio, esso dovrebbe essere una curva che lenta ma costante sale verso l'alto.
Interrompere questa curva o farle seguire un andazzo altalenante puo' essere rischioso.
Non dico che il protagonista non debba subire sconfitte o momenti di crisi, ma non puo' crollare definitivamente. Mai.
Solitamente anche quando "perde", gli viene offerta una scappatoia grazie alla quale puo' tornare e rimettersi in gioco. Piu' forte e determinato di prima.
C'e' la possibilita' inversa. Molto rischiosa, ma se funziona fa il botto.
Che sostanzialmente consiste nel far andare la curva verso il basso.
Si sottopone il personaggio ad una serie di avversita' continue.
Lui non si perde d'animo, e continua a provarci. Ma semplicemente non gliene va mai bene una.
E spesso si chiudono con un finale tragico. Oppure col protagonista che si rialza e ci riprova ancora.
Un esempio nostrano e' I Malavoglia di Verga.
Oppure Ashita no Joe.
finire con la penultima, meravigliosa, puntata sarebbe stata na scemenza, finire invece con il nostro che sta risalendo, per l'ennesima volta la china è invece perfetto per il personaggio in se ma per quello che alla fine è la vita, un giro di montagne russe.
RispondiEliminaImmagino sia già stato detto, forse anche in questo blog, ma la cosa che mi colpisce di più di Bojack Horseman è il potentissimo, onnipresente antirazzismo.
RispondiEliminaQualunque diversità, costantemente sottolineata dall'incongruenza che sorprende lo spettatore quando cade la maschera antropomorfa di un tucano, quando una aragosta fatica a compiere un gesto banale per via delle chele, viene immediatamente accettata come tale, disinvoltamente integrata, normalizzata nel contesto.
Nonostante il profondo significato esistenziale della serie, sarà che di questi tempi sono particolarmente sensibile all'argomento, il messaggio che in un modo o in un altro compare in praticamente tutti gli episodi mi sembra parli tanto di come, in fondo, sia possibile accogliere la differenza con semplicità.
Ben più complesse sono le relazioni umane, e i portati e i fantasmi della nostra storia personale: certo la fatica di Bojack nell'accettare, accettarsi ed essere accettato parla dell'essere umano, e non ha nulla a che vedere con l'essere un cavallo, o un cane.
"Per arrivare a quella fine che aveva in mente, ha dovuto tagliare alcune curve, accelerare alcuni passaggi."
RispondiEliminaSono d'accordo con te Doc perché anche io ho avuto quella sensazione che abbia dovuto forzatamente chiudere prima certe vicende accorciando i tempi, seppur riuscendo a gestire il tutto piuttosto bene e mi è piaciuto il finale. Magari è solo una mia impressione sbagliata, ma proprio a causa di quest'obbligo di chiusura della serie prima del previsto, ho l'impressione che sia stato tagliato in tronco il rapporto con un certo personaggio che invece era pensato avere più tempo anch'esso. Vorrei essere più preciso quindi ora scrivo a caratteri cubitali SPOILER per avere una tua opinione a riguardo senza rovinare la storia a chi deve finire di guardarlo.
SPOILER!
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Come personaggio con la sottotrama troncata mi riferisco a Hollyhock. Ho provato pena per Bojack in quella scena ed arrivato al finale ho avuto appunto la sensazione che l'autore volesse portare avanti quella sottotrama ma non abbia potuto dovendo fare delle scelte su chi dare priorità col finale (od almeno avrei voluto/sperato ci fosse un tentativo di riallacciamento di rapporti tra loro due). D'altronde come hai scritto su IGN persino Todd non ha avuto molto spazio in questa seconda parte conclusiva. Tu cosa dici Doc?
Sono sicuro che la frenata inattesa abbia influito. Non so quanto sulla storia di cui parli sotto spoiler, nello specifico, ma in generale sì.
EliminaSPOILER!
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Ho percepito anch'io dell'incompiuto con la storia di Hollyhock. Come anche per Gina. Che fine ha fatto Gina? Avrà poi risolto il suo trauma?
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Nell'episodio finale si vede Gina nel ruolo di una supereroina in un cartellone pubblicitario, presumibilmente è il film di Kelsey in uscita.
Possiamo dedurne che abbia superato le sue paure in tal caso.
SPOILER!!!
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Non l'avevo notato, grazie! Si possiamo presumere di si, sarebbe uno dei pochi finali positivi. Anche se... se hanno fatto come con Bojack sul film di Secretariat, magari l'hanno sostituita con una controfigura in 3D. Non lo sapremo mai.
Finito.
RispondiEliminaEh.
Dobbiamo parlarne a ruotaspoiler libera Doc, al più presto.
Diretta Twitch dedicata in arrivo?
Non so perche abbiano creato attesa per il parente di todd per poi risolverla sbrigativamente. Perfetto per il resto. La penultima puntata quanto glielo appoggia alle puntate più strambe di the leftovers?
RispondiEliminaCi teveno a ringraziarti sinceramente Doc. Da un po' vedevo 'sto cavallo strano tra i quadratini di Netflix, ma come tanti sono sempre stato "frenato" dalla sensazione che mi davano disegni e animazioni. Poi incuriosito da questo post, siccome di te mi fido ciecamente, ho iniziato un binge folle che mi ha portato a spararmi le 6 stagioni una dietro l'altra (complice il mezzo lockdown in corso).
RispondiEliminaE grazie, una delle serie più belle in assoluto mai viste.
Ora riguarderò tutto con più calma, nei mesi, per elaborare tutto. E mi godrò ancora quei salti temporali, quei monologhi, avrò tempo di leggere finalmente bene TUTTE le news che scorrono durante i notiziari della MSNBSea, scoprirò nuovi dettagli incredibili e toccanti, pieni di significato e che altre serie se li sognano, come quel puff bruciato che rimane lì un sacco di tempo e ricompare identico su un set 2 stagioni dopo, ricordandoti uno degli innumerevoli personaggi a cui non puoi fare a meno di affezionarti. Uno dei tanti esempi che fanno di Bojack una serie diversa da tutte le altre.
E quegli episodi 11 con le loro batoste, seguiti dai numero 12 che sanno cogliere al volo il rimbalzo emotivo in maniera mai scontata, esemplare, facendoci vedere cosa succede dopo il colpo scena, dove altre serie avrebbero chiuso la stagione così, limitandosi al botto e ricostruendo con calma nella stagione seguente a pubblico freddo (leggasi 15 e 16 per l'ultima stagione) . Qui non c'è nulla di gratuito messo lì per il pubblico, qui c'è gente che sa scrivere, non si scherza. Gente che manda avanti trama ed evoluzione dei personaggi anche quando si diverte a scimmiottare i topoi delle sit-com, come nell'episodio del matrimonio a sorpresa.
E che stagione finale. Che sembra andare da una parte e poi va verso mille altre. Fino ad una non-catarsi, una non-chiusura che diversa non poteva essere.
Grazie Doc, di cuore!