Le pubblicità fuorvianti di Topolino (Stagione VIII, Parte IV): Natale 1977


E ok, dopo tutta quella storia di Luca Celestepedone che ne è saltata fuori, è il momento di vedere finalmente il resto, le allucinatissime pubblicità fuorvianti di questo Topolino del 4 dicembre 1977 (#1149). Tenetevi forte [...]


Allora, innanzitutto il contesto. Siccome è il 1977, bisogna andare in giro vestiti in modo appropriato, da 1977, e cioè con una giacca a vento. Una giacca a vento in tyveck (da uichipìdia: "materiale sintetico simile alla carta, difficile da strappare ma facilmente tagliabile con forbici o coltello". Tutto a posto, bastava solo stare attenti alle risse da stadio o in sartoria) Baby Shampoo, A SOLE 5MILALIRE. Come quella indossata qui sopra da Marco D'Angelo, lo zio di Nino,


o come il giubbotto dei Chupa Chups (2.700 lire più spese postali). "Ma attenzione, gli incarti devono essere proprio quelli dei Chupa Chups". Non ci mandate le carte di cingomme e caramelle della concorrenza a minchia, per piacere.


Ma erano quelli gli anni di accese sfide meccaniche domestiche ad evoluzioni più o meno riuscite e meccanizzate del Subbuteo. Come Goleador Derby della Harbert, in cui i calciatori calciavano davvero il pallone e chi vinceva aveva facoltà di sfottere gli sconfitti con un inequivocabile gesto del polso spinto in avanti.


Ancor più crudele la burla rivolta - a margine di una sfida famigliare a Dribbling della Arco Falc - dal giovane GianMarcellincenzo Caligiuppi, con la sua camicia a rombi devastante e il calzoncino corto pure a dicembre, e dalla madre di quest'ultimo, GuidaGenovieff Sbaranzini, al povero signor Caligiuppi. Sconfitto in quanto portatore di baffi vintage da carabiniere.


Qui, accanto alle Autoparlanti, antenati di KITT ma meno rompicoglioni, abbiamo le solite pubblicità anziane Dinky Toys. Sempre uguali, sempre con quel modello di comunicazione moderno, almeno  per i tempi dell'Istituto Luce. Ma ci sono comunque i "famosi modellini in robusto metallo pressofuso" di Star Trek, e c'è il Meccano. "Il vero originale autentico Meccano inglese", senza virgole. Perché c'era bisogno di scriverlo?


Perché c'erano i cloni, come il Costruttore Meccanico Bral, con tanto di pubblicità a tutta pagina. "Un po' di fantasia". Poca poca.


Ah, il Das. Troppi ricordi, quel panetto grigio che sembrava esplosivo al plastico ed era pericoloso uguale. Da un set del Far West simile a questi, cinque o sei anni dopo, tuo padre avrebbe ricavato tutta una serie di statuine del presepe. Bellissime le descrizioni: "In questa scatola troverai tutto per fare navi, puzzles, far west e villaggi più belli del mondo". Mi fa un far west, please? Teh. Ma anche: "In questa scatola troverai tutto per fare maschere sganghi, bijoux e animali più simpatici del mondo". Sganghi?


E siccome erano i tempi dei soldatini Atlantic, e tutti si dilettavano a dipingere cose, non solo il DAS, Ergo Sprint ed Ergo Cappuccio (l'additivo giusto per una colazione anticoncezionale) regalavano i pupazzetti di Asterix da montare e colorare.


Sfida pagina contro pagina tra il solito Dolce Forno Harbert e la Maglieria Magica Deluxe Mattel, con quel bollino "per adulti" da p0rnacho da edicola. "PUFFS della nonna realizzati in breve tempo!". "Potete creare TAPPETI AFGANI, cuscini, borse e scialli!". Mi raccomando, non turkmeni.


Questo, invece, accanto all'Elicottero S.O.S. Mattel, è Dolce Bon Bon, la "premiata fabbrica di caramelle". Il bambino sta guardando però solo la biondina, probabilmente ipnotizzato dal suo maglioncino in acrilico che rischia di prendere fuoco.


Dusty, Dirty, Stinky e Noisy. Dusty era un canguro ecologico che raccattava l'immondizia su RAI 2 (allora Rete 2), e c'erano in giro pupazzetti, trasferelli e felpine, appunto. Bellissimo quel "Vacci anche tu", utile per tutte le stagioni. 


Ma attenzione! Dopo anni e anni di Pubblicità Fuorvianti, ne è saltata fuori finalmente una della DITTA SAME! Niente occhiali a raggi X, ma la "micromacchina fotografica, gioiello di tecnica giapponese... ideale per fotografare non visti", per agenti segreti e semplici maniaci; la "cinepresa elettrica giapponese" 8mm; un proiettore, due "radiotelefoni" per "operare in trasmissione super-retrodyna" come sefossantani; un binocolo super "originale giapponese".

Ma soprattutto la "Rivoltella giocattolo de luxe", di tipo normale (5.900 carte) o lusso (6.900). "Vendita libera senza formalità. Mette l'aggressore in fuga. Tiro automatico a 6 colpi autentici". Ottima anche per rapine e sequestri di persona.


Ma volendo, per far più colpo, ci si poteva portare dietro pure un fucile mitragliatore Edison Giocattoli, oh.


E qui doppio momento tristezza, per le piste Polistil e per Niki, che qualche mese fa se n'è andato. L'incidente del Nürburgring c'era già stato l'anno prima, nell'agosto del '76.


Detto che a questo gioco di società del Corsaro Nero credi di aver giocato anni dopo, a casa di cugini, lo splendore senza fine dei Playmobil del Far West, con una bella sparatoria in centro, giusto per.


LEGO, intanto, aveva lanciato la serie tecnica per "uomini dai 9 anni in su". Il marchio Technic vero e proprio sarebbe arrivato solo qualche anno dopo, ma intanto c'erano già ingranaggi, cremagliere, bielle e trasmissioni per far impazzire i futuri ingegneri.


L'auto Reel 45, radiocomandata in un mondo ancora pieno di giocattoli col filo, era fantascienza. E fantascientifico era anche il suo look, da macchina della polizia del futuro, di quelle che avrebbero popolato di lì a pochissimo le serie giapponesi. Lectron 2000, l'elettronica facile, era un gioco "di appoggiare, accostare, togliere e aggiungere" cubetti per apprendere i segreti dell'elettronica, dice.


Il Cinevisor Mupi, con telecontrol (comando via filo, appunto), e il puzzle di Big Jim. E a proposito di Jimbo...


...un bel pachinko travestito da slot machine. Ma c'erano anche i giochi dell'astronauta, del safari, del nonriescoaleggerlo (Game Detector?) e del campionato di calcio. L'Oroscopo di Barbie portava invece algida stronzaggine per tutto l'anno, sempre, per tutti.


Nel leggere l'articolo su Star Wars e Luca che veniva da questo stesso numero, chi è poco avvezzo ai redazionali di Topolino dei tempi ha frainteso. In questi non venivano trattati unicamente argomenti da bambini, anzi. Si parlava di tutto, teatro e musica compresi. Quando non c'erano Qui, Quo e Qua a volerti far entrare in SCIENTOLOGY.

Ecco dunque un pezzo su Amanda Lear, in cui si cerca di spiegare ai lettori il fascino ambiguo della cantante di Tomorrow.


Ma anche il marchett... il redazionale sulla storia delle magliettine Fruit of the Loom. I nasi bianchi che poi diventano più rossi di un livello di Doom, sì.


A destra, il sempre mitico Ciocolino (piangiamo fiumi di lacrime napulitante). A sinistra le bambole della tristezza Fiba. Che nonostante i nomi - Simpaticoni, Allegroni, Hoppy Hippy - comunicavano povertà, mestizia, miseria. Il trovatello Paisà, in confronto al quale Remi era un ricco hipster coi cani e la scimmietta, ciao poveri. Il fricchettone Geremia. Pussy, la p0rnodiva dei film zozzi tedeschi. Bull, appena uscito da un film di Mario Merola.


Mai una gioia? C'è BellaJoy, se non resta incastrata e muore nella DocciaJoy.


Bice poteva invece contare sulla sua minicasa anni 70, la Biccicocca


mentre Rossana della Italocremona doveva difendersi dall'arrivo di Isa e delle altre bambole della linea New Style (lo stile nuovo del tardo Ottocento).


Della povera Valeria, seviziata con decine di spazzoline troppo grandi per la sua boccuccia, non diciamo niente. Se non che il primo hashtag della storia, probabilmente, è stato #LavalaValeria


Herbie e Scorpion della Polistil, dal film Herbie al Rally di Montecarlo (con il posterino del film, manco la briga di metterci una foto delle macchinine).


LadyGI (o LadjGI?) era questa risposta femminile a Big Jim, una bambola d'azione, agente segreto con capaabomba che "si muove 16 volte". E poi si scassa, non si muove più.


Ma l'Algida, in tutto questo? Aveva appena lanciato un mercato di gioielli in argento con certi di Scandicci, ché si era usciti dall'austerity e alè, tutta vita. 


I suoi parenti della Sunshine Family (poi Famiglia Cuore), intanto, continuavano ad essere un'inquietante famigliola felice del Nebraska con gli occhi neri da bambolotti posseduti da Satana.


E va', c'era anche nonno Bigfoot.


Ma per quanto ne dicessero i Sunshine, erano comunque gli anni 70, non si poteva essere troppo felici. Pareva brutto. Perciò gli alberi di Natale dovevano essere orrendi e tristi. Compravi il set Moranduzzo e stavi a posto.

E Othello? In tutti i numeri del Topo degli anni 70 ci sta 'sto cacchio di Othello, con il suo campionato nazionale di Othello, eccetera eccetera. E infatti eccolo, in terza di copertina. Un condannato a morte fa il simpatico, perché ha battuto il suo boia. Aspetta che arriva il Playmobil Boia e farai poco il simpatico, stronzo.

GLI ALTRI POST DELLE PUBBLICITÀ FUORVIANTI

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Commenti

  1. Direi che c'è scritto "Crime Detector"

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  2. A quanto pare "Sganghi" era il nome dei kit per fare... le automobiline di DAS, se non ho capito male.
    Non lo sapevo, probabilmente hanno smesso di farlo prima che io nascessi.

    https://www.giocattolivecchi.com/mercatino_detail.aspx?t=1&f=3&s=6&id_a=92904

    https://www.picclickimg.com/d/l400/pict/153461302573_/Sganghi-Das-Originale-Sigillato-Accessori-Per-Macchinine.jpg

    https://bustone.livejournal.com/179643.html

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  3. urca... l'immagine del puzzle di Big Jim al primo colpo mi era parsa una... un'organo femminile, vah, che è meno volgare detto così.

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  4. Pubblicità Fuorvianti bellissime come al solito, grazie.

    Secondo me i due con la giacca a vento hanno anche le scarpe da tennis bianche e blu...
    Il supereroe con la C sul petto dev'essere Super Chupa, paladino con il potere della derisione.
    Grazie di avermi ricordato il canguro Dusty, ne avevo un pupazzino ma me l'ero completamente
    dimenticato.
    L'auto Reel45 è quello che si ottiene prendendo una Countach e dandola in pasto a Jerry Calà come la dune buggy del film "Bomber".
    Le Fruit of the Loom... col tempo sono diventate le magliette per antonomasia, tipicamente chiamate "le fruItt".
    Bellajoy... versione sotto la doccia... veramente "articolata"... Schiacciata dal dominio di Barbie è probabilmente finita a fare pr0nachos.

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  5. Grande Doc!!!
    il Natale, quando arriva, arriva...
    1977, avevo 4 anni e iniziavo quasi a capire qualcosa...
    ...ricordo che col DAS non riuscivo a fare nulla, totalmente negato .... mi riuscivano giusto certi cosi oblunghi e tozzi... non è che "sganghi" è un sinonimo di str..zi?

    Ebbi in regalo il Dribbling (modello "Giò", senza gambe e più economico)... e lì capii che il "4" era il mediano si pinta, il "5" lo stopper e così via...

    E mi commuovo per la vettura di cui si innamora Herbie... la Scorpion, ovviamente una Lancia, la Beta Montecarlo per gli USA...

    ma la Bellajoy era quella di Pozzetto?


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  6. Queste sono le MIE pubblicità fuorvianti... mamma mia le bruschette! La poveraggine della pubblicità del Ciocolino mi colpì pure a 8 anni, e con i soldi di Nestlè e Disney!

    (Omino di Ferro, diomio, Omino di Ferro...)

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  7. Visto così il gioco del Corsaro Nero ha tutte le potenzialità per essere un mini-Warhammer con i galeoni, sembra fichissimo.

    Fichissimo anche il gioco dei circuiti ad incastro, anche se da piccolo non lo avrei apprezzato...

    Meenchia la Sunshine Family. Vieni nel nostro mondo, la tua Altra Madre, il tuo Altro Padre e il tuo Altro Fratellino ti aspettano, insieme al tuo Altro Cavallo... Sarai sempre felice, non hai che da farti cucire un paio di bottoni

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  8. Ma sì, Doc, Sganghi, hai presente? Sganghi, drubi e gartaglie. Tutte quelle cose che potevi abbarare con il DAS e i modelli di Hobby Madjana, la rivista che stopparavi dal tuo edicolante.

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    1. Ma certo! Asberzo io a non capirlo subito.

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    2. Questi mi disgreba di quando asponavo 610 su Radio 2.
      Doc, prima o poi è d'obbligo una attenta sglesamide dei testi dei Latte e Suoi Derivati, a cominciare da Otto il Passerotto.

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    3. Direi di sorvolare sull'88...

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  9. Alcuni giochi sono stupendi anche adesso, vedi i PlayMobil e Lego che metto sempre in cima alla lista delle scelte dei regali da fare. Altri mettono una tristezza ed un orrore, soprattutto le bambole inquietanti con gli occhi neri da possedute. Menzione speciale per il DAS che in quel periodo probabilmente aveva dentro tracce di amianto.
    L'editoria di Amanda Lear con lei sgambata e ammiccante non l'ho mica capito.

    PS: ma quelli della Fruit of the Loom sono in torno a noi, in mezzo a noi o in molti casi siamo noi a far promesse senza mantenerle mai se non per calcolo?

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  10. Io ricordo di aver avuto Goleador Derby e Dribbling (senza gambe, ma che stava appoggiato ad un tavolo), probabilmente come regali della befana dall'azienda dove lavorava il babbo. Potrebbero essere ancora in cantina in un baule di vecchi giochi.

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  11. La macchina reel ce l'aveva !io cuggggino di 4 anni più grande. Mi è sempre stato proibito non tanto usarla ma anche solo toccarla. Potevo solo guardare quando lui giovava (a debita distanza). Questo tabù vige tutt'ora

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  12. beh adesso che il doc l'ha sdoganato possiamo dirlo anche noi , vacci anche tu a tutti !

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  13. Miii, il Dribbling della Arcofalc!!
    Preso qualche Natale dopo.
    Io e mio fratello ci stavamo attaccati TUTTO IL GIORNO.

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  14. 6 colpi autentici calibro 6.....andate a vedere cosa è il calibro 6 che vi fate una risata

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    1. Penso che intendessero delle capsuline a salve che si usavano all'epoca, che più che munizioni sembravano delle microscopiche formine di rame. Piuttosto che pellicola adoperava quella micro macchina fotografica?

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  15. Se leggo bene il giochino del BJ (BigJim, se avete pensato ad altro siete persone orribile, e per questo vi si vuole bene) e` Crime Detector. Che poi, a pensarci, e` colpa anche della Mattel se ora abbiamo tutti 'sti casini con la dipendenza da gioco d'azzardo, allora!
    Per quanto riguarda i walkie talkie il ricevitore dovrebbe essere "supereterodina", super retrodyna non vuole dire una beneamata! (scusate il momento PdF. Lo mitigo specificando che non so di cosa parlo perche' vado a memoria con ricordi di scuola in cui il libretto delle giustificazioni era su tavoletta d'argilla). Ma d'altra parte avevano l'antenna periscopica... :D

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  16. Doc, tu hai mai letto/avuto contezza di Scarfolk?

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    1. So cos'è, ma nope, mai letto nulla.

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    2. Merita assai. Dai un occhio a https://scarfolk.blogspot.com/ e osserva l'inquietanza delle pubblicità fake anni 70 come riecheggi quella delle pubblicità vere.

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  17. Bellissimi i modellini di star trek. Fantastico il dribbling! Quanto ci abbiamo giocato. Invece non mi ricordavo le cioccolatine di topolino, che collezionavo. Invece il das l'ho rivisto sabato scorso, nelle versioni grigia e terracotta

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  18. In questo covo di deboscia non si parla abbastanza dei cuscini vintaggi tipo quello nella pubblicità della maglieria magica, ecco!
    PS: ce l'aveva mia nonna molto simile, uno in tonalità di rosso e uno in marrone
    PS2: ma la micronite?

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  19. Io, da attuale anziano, ho ricordi bellissimi del lectron2000. Rovinato già all'epoca da un insana passione per l'elettronica, lo ricevetti in regalo che avevo 10/11 anni. Ed era effettivamente bellissimo! Partiva dai circuitini semplici a cose abbastanza complesse come porte logiche o Multivibratori astabili (no P0Rn). Il meccanismo dei cubetti magnetici era geniale! L'ho cercato per anni per poterlo regalare al figlio, ma senza successo. Tanti Ricordi!

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  20. La roba della ditta SAME, sembra un kit completo da agente dei servizi segreti deviati, ci sta pure la mitraglietta nella pagina dopo! Vabbeh che siamo ancora negli anni di piombo...

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  21. Questo numero delle PF è un colpo al cuore. Mi ricordo bene (per via di Amanda lear e della marchetta Fruit of the loom) il numero in questione. Avevo 8 anni e di lì a poco sarebbe arrivato Guerre Stellari nel cinema del paese, traumatizzandoci (positivamente).
    Andiamo per ordine: Il giubbino di tyveck ce l'ho avuto, ma promozionale della Sinudyne, erano molto divertenti e leggeri, fino alla prima pioggia.
    Del costruttore meccanico ricevetti più tardi la scatola n.5, quella con più pezzi, e ci ho costruito davvero l'impossibile.
    Avevo poi il kit schifoso del DAS per fare gli animali. La creta schifosa non si asciugava mai rimanendo piana, quindi quando andavi a incollare le zampe venivano tutti sgalembati.
    Infine, le pubblicità della SAME hanno funestato tutta la mia infanzia: i walkie talkie della cippa erano un vero oggetto del desiderio, e molti altri sono stati i prodotti mitici, fino a quando alle medie non ordinammo per un nostro compagno di classe la pomata "Virgum Penum" (o qualcosa di simile)...

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    1. Ma la ditta Same non era anche quella delle scimmie di mare?

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    2. Costruttore Meccanico pure io, ne avevo varie scatole, fra cui una stupenda per costruire un aeroplano monoelica. Il Meccano costava come un bilocale, se me lo avessero comprato probabilmente invece di giocarci ci avrei costruito un tempietto votivo intorno.

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  22. La pista polistil col compianto Niki Lauda me la regalarono nel 76 e la custodisco gelosamente integra e funzionante. Nella foto sulla scatola il Mito non ha ancora i segni del terribile incidente.

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  23. Fine anni '70, la mia personale epoca d'oro dei Topolini e delle loro pubblicità fuorvianti. Troppi ricordi, quel gioco del Corsaro Nero lo giocai, a quei tempi, una volta sola a casa di conoscenti e mi parve belliffimo. Meglio quindi che non lo recuperi ora, perché con gli occhi del vecchiettismo temo si riveli una ciofeca pazzesca...

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  24. lo Sganghi Das era... è già stato detto.
    Sempre degna di nota la pubblicità delle astronavi Star Trek che uscivano su Topolino anni prima dell'arrivo della serie in italia e i bambini, me incluso, che intanto pensavano WTF

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  25. Avevo rimosso completamente Dusty il canguro, ecco ti ringrazio per la bruschetta nell'occhio! :D

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  26. La Re-el 45, ovvero UN SOLO PULSANTE, premuto per andare avanti dritto, rilasciato per fare retromarcia sterzando al contempo a sinistra. Quindi, per dirigersi verso destra si doveva descrivere un cerchio quasi completo in retromarcia per poi ripartire in marcia avanti. Le parole del me decenne di fronte a cotanta meraviglia tennologica ancora mi risuonano in testa: "Ma che è stammerda?".

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    1. Sorry, devo difendere la mia Sacra ReEl 45. Probabilmente la confondi con qualcos'altro. Non aveva un telecomando avanzato come quelli successivi a 2 levette, ma un più che decente controller a 3 pulsanti: sx, dx e avanti/stop/indietro. Agevolo prova fotografica scattata poco fa:
      http://www.riccardocorso.it/amigos/dl/reel-45.jpg
      Il vero problema secondo me è che si beveva le pile come una spugna! Oh, d'altronde se ricordi un'auto tipo Lamborghini, ovvio che poi consumi anche molto ;-)

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  27. La maglieria magica era la prozia color cappuccino di quella rosa dell'Algida Stronza, che avrebbe posseduto di lì a qualche anno mia moglie... e che ha ancora in mansarda ad onore della cronaca. Della Serie... Mattell non riciclava idee e set all'inverosimile, vedi base di Big Jim Vs Casa di Barbie...

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  28. Avevo una scatola vinta alle giostre (vinta...diciamo pagata con la pesca dei cigni), contenente, mi pare, tre bei puzzle di Big Jim e amici, in tenuta cow boy/western. La famiglia Sunshine inquietante davvero... pare che poi si trasferì, con altre, in quella comune/fattoria nella Guyana, gestita da quel pazzo santone (mi sfugge il nome della vicenda e del tizio). Sorry, umorismo macabro il mio. Un cosa, poi, che forse ho già raccontato e che nulla c'entra, ma che mi viene suggerita dall'articoletto sul fascino ambiguo di Amanda Lear. Inizi anni 2000, esco di casa, giro l'angolo, mi immetto in una calle e vedo una signora di colore, con un uomo accanto a lei, eleganti entrambi, ridere e conversare con una anziana che in dialetto veneziano si complimenta con la Signora di colore e questa che imbarazzata ringrazia e sorride. Minchia! Ma può mai essere Grace Jones? Passo accanto al gruppetto a zero metri di distanza...azz...era proprio lei! Vista da vicino, molto meno mascolina che in tv o sui giornali, molto più minuta e meno valchiria di quanto pensassi, decisamente affascinante! 😍

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  29. Lego Technicolor e Pista Polistil sono meravigliosamente meravigliosi anche oggi, senza se e senza ma. E poi la ditta SAME ! Ancora oggi mi chiedo se sia mai esistita, sono non in un varco spazio temporale

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  30. Othello! Ne avevo la versione per l'Atari, con quei suoi suoni metallici tremendi quando provavi a fare una mossa non consentita. Ho ancora gli incubi!

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  31. Immagino che per appendere 200 ghiaccioli all'albero si dovesse partire a ferragosto...

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  32. La ditta SAME! La stessa che ha rappresentato il sogno erotico per 3-4 generazioni di rEgazzini con i suoi fantomatici occhiali a raggi x, le pomate che promettevano miracoli laddove non era arrivata la natura e quelle che gonfiavano i muscoli. Last but not least le scimmie di mare e le pistole senza porto d'armi!

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  33. Io sono del 1965 e quindi gli anni '70 sono stati quelli della mia prima giovinezza.
    Ho letto Topolino dal ca. 1971 al 1978 e per me è tutto un tuffo nel passato.
    Con l'immancabile strascico di nostalgia/rimpianto.
    Nell'estate 1978 il colpo di fulmine per Quattroruote, e il mio rapporto con Topolino terminò pressoché repentinamente.
    ADORO la malvagia sboccata malizia dei commenti dell'autore.
    Leggo il blog in ufficio e mi devo tappare la bocca per non ridere davanti a tutti...

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  34. Mi permetto di far notare che la Sunshine Family non ha nulla a che vedere con la Famiglia Cuore ( due linee completamente diverse ). Fermo restando che la mielosa Famiglia Cuore la trovavo molto piu' inquietante per il modello famigliola perfetta che rappresentava...peggio degli spot del Mulino Bianco !!!

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