Il Mega Drive Mini giapponese: bullarsi di un piccolo Mega Drive senza Sonic

Mega Drive Mini versione giapponese recensione

"Che hai comprato in Giappone?". Pupazzetti, ma per PiKi ed Effe. Per te solo libri. E, certo, un Mega Drive Mini giapponese praticamente nuovo che era lì a farti gli occhi dolci in un negozio della catena Trader. Cos'ha di diverso la versione nipponica della consolina Sega rispetto a quelle occidentali? Ok, e a parte i tre tasti in più per pad? [...]

Dove "i libri" sono naturalmente cataloghi di giochi (Mega Drive e PC Engine) e di vecchi robot e altra vintaggeria assortita. 

Del Mega Drive Mini saprete ormai tutto, visto che in Europa è uscito da quasi un mese, a 79 carte. La versione giapponese si distingue soprattutto, appunto, per il pad a sei tasti, che per giocare a Street Fighter II: Special Champion Edition è la morte sua. Cioè la morte tua, ché con Blanka continui a prenderle, ma ci siamo capiti.

In Giappone di versioni in vendita del Mega Drive Mini ce ne sono però DUE. Una con pad singolo, e questa con doppio pad (in entrambi i casi a sei tasti), con la scatola quadrettata.


La scatolina include la console, grande la metà di quella originale, due pad, il cavo HDMI e il solito cavetto USB Micro-B a cui bisogna rimediare per conto proprio un adattatore di corrente come quelli usati per i cellulari. Un paio di fotine e riprendiamo il discorso:



Il menu ha le solite opzioni di queste mini console: il salvataggio delle partite, la scelta degli sfondi, l'eventuale spanzamento orribile delle immagini in 16:9. Cambiando la lingua del menu cambiano l'interfaccia, il logo a schermo della console e le copertine dei giochi:


scegliendo l'italiano, ad esempio, dalla versione giapponese si passa a quella PAL, con la quadrettatura a tinte blu sullo sfondo,


mentre con l'inglese si switcha su quella USA (Sega Genesis). Le versioni dei giochi mutano di conseguenza quando li lanci.


I 42 titoli inclusi (40 giochi Mega Drive più due titoli bonus mai commercializzati per la console, Darius e la mitologica versione MD di Tetris) variano in parte da mercato a mercato. Nella versione giapponese sono presenti quelli che vedete qui sopra: mancano clamorosamente il primo Sonic the Hedgehog o Castle of Illusion, per dire, ma sono presenti alcune esclusive come Snow Bros, Assault Suit Leynos, Wrestleball


e soprattutto il belliFFimo MUSHA Aleste. In Europa la console viene venduta a 79 euro, dicevamo; in Giappone grosso modo allo stesso prezzo, poco sotto i 10mila yen, anche se questa l'hai trovata all'equivalente di una cinquantina di eurocarte perché uno spigolo della scatola era un po' ammaccato. Funziona tipo le mele del mercato, sì.
Ne vale la pena? Come sempre, dipende. 
Dipende dal livello d'affetto per la console originale e da quanto uno si lascia trasportare da queste operazioni. Per i nostalgici del Mega Drive, certo, è un gran bell'oggetto. Lo attacchi alla TV e ci giochi, te lo porti dietro perché non pesa niente, lasci che i ricordi di gioco e tutti quelli corollari si sovrappongano alle nuove partite a Golden Axe o Ghouls 'n Ghosts.

Quello e i pad sono essenzialmente tutto, perché altrimenti due ROM in croce si trovano ovunque e "con un Raspberry e trentamila lire il mio falegname ingegnere ti fa pure il caffè", come è pronto a giurare su Internet il primo tipo di passaggio che non ha capito quanto l'oggetto, il packaging, quei colori e quei quadratini sullo sfondo siano parte della cosa almeno quanto i giochi inclusi.

E oh, 'sto Dreamcast Mini, allora?


LA VERSIONE PAL SU AMAZON
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Commenti

  1. Complimenti per la rece in cui sei andato dritto al punto (differenze versione giappo vs occidentale) senza perderti a parlare di cose già dette e ridette dappertutto.

    Parrebbe proprio un bell'oggettino a cui la mia scimmia cederebbe pure subito. Però, franGamente, da un punto di vista collezionistico non ne comprendo il valore e te lo dice uno che già ci è cascato con lo snes mini (alla fine stramodificato, dopo un anno di strenua resistenza alla tentazione).

    Voglio dire: sì, l'oggetto è carino, ma allora vai sulla baia e comprati la console originale se tieni così tanto all'oggetto in sé, altrimenti non vedo una grossa differenza con chi se lo fa col raspberry, tranne forse l'avere un sistema che funzia out of the box senza sbattimenti. Oppure l'essere scimmiati come il sottoscritto, che è pure una scusa comprensibile (spero).

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  2. Anche stavolta ho ceduto alla tentazione, pagato 65 con preordine.
    Forse era meglio attendere un deprezzamento assurdo stile mini PS, comprata solo quando era scesa a 29,99 neuri, ammesso che ci sarà.
    Perché al di là dell'oggettino bellissimo, so già che fine farà, ovvero la stessa fine degli altri due: ci gioco un paio di volte e li rimetto nella scatola...
    La nostalgia Canalis è un'arma a doppio taglio.

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  3. Preso anche io in versione jap sulla baia, ma con singolo controller. Pagato 87 dollarozzi, al cambio 78 euro, spedizione inclusa. Sto però ancora aspettandolo, spero che non arrivi con la sorpresa di spese doganali... In ogni caso mi piaceva di più la line-up, anche se la versione asian è ancora meglio, con la presenza di Alien soldier. Aspetto e spero...

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  4. Guarda Doc, io inizierei con un bel Saturn mini con dentro Guardian Heroes, Radiant Silvergun e Silhouette Mirage.
    E siamo alle solite.
    Queste mini console sono tutte bellissime, dannazione.
    La lista e' buona, anche se col Mega Drive mi sarei aspettato qualche sparatutto in piu'.
    Ma si sa, accontentare tutti e' impossibile.
    Anche se di una porcheria come Virtua Fighter 2 faccio volentieri a meno.
    Concordo con Daniele (ehila'!!): un vero peccato che Alien Soldier sia solo nella versione asiatica.
    Poi se non sbaglio ci dovrebbe essere (incredibile a dirsi!)) pure Yu Yu Hakusho, nella versione jappa.
    Inutile dire che prima o poi lo recuperero', dato che le adoro.
    Ma non adesso.

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  5. presa la versione europea per il venturo compleanno dell'erede più grande.
    Perché è giusto che anche lui cresca secondo i sani valori dell'affettare villanzoni in golden axe o di sterminare lupi albini ad altered beast.
    tutti i saputoni di "si ma si poteva fare col raspcoso e non ne vedo l'utilité etcetcetc" possono allegramente puppare come quel vecchio allenatore pelato del milan che sa sempre tutto lui ...

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  6. Dreamcast!
    DREAMCAST!!!
    DREAMCAAAAAAAAAAAAAST!!!!
    :D

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  7. Ho avuto il megadrive e ci ho giocato alla morte, ce l'ho ancora con diversi giochi (che errore averne venduti alcuni..che han pure un bel valore adesso) ma questo mini megadrive non mi convince appieno. Dei 42 giochi me ne piacciono 25/30...mancano troppi capolavori all'appello. Con il doppio dei giochi e la presenza di alcuni titoli (mazin saga, ranger x ecc) l'avrei preso al volo.

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  8. Bah ma anche boh, io quando mi sento nostalgico scarico un emulatore e vado di rom, massimo 10 giorni poi mi passa.comunque il parco giochi del megadrive a fine carriera contava credo un migliaio di titoli, sempre con stà quarantina di giochi, ho capito che per questioni di diritti non possono metterli tutti ma almeno 150-200 per rendere la portata più appetibile e magari saziare la fame di 16 bit.

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  9. Non mi piace il Megadrive.
    Non mi piace perché ho già speso un fracco di soldi per la MegaDrive collection su Xbox, per i vari Streets of Rage (questo su Xbox), Sonic e compagnia bella acquistati ai tempi sulla Wii in modalità virtual console, e per una console portatile della AtGames che emulava (guarda un po') il MegaDrive.
    Tra due settimane sarò a Tokyo per lavoro e devo resistere, resistere, resiste... dove hai detto che l'hai comprato? Trader?

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  10. Apro piccola parentesi sul falegname con raspberry 30.000 lire etc.
    Io mi sono uno di quelli che si è autocostruito la mini-consolle da tv con la raspberry, ma di pippi ne sono partiti oltre cento e non sto a elencare il dettaglio spese o potrei scoprire di aver speso ancora di più.
    Anzi, ne ho costruite due -nota a margine, entrambe incofanate in vecchie cartucce NES tra cui una del videogame di Atto di Forza, brutto il gioco, bellissima l'etichetta- per regalarne una ai miei nipoti (apprezzatissima, sì) quindi posso dir con orgoliosa sicurezza che la cifra da mettere a consuntivo sia suppergiù quella di 100€ per una cosa carina, fruibile, accessoriata e con un paio di controller.
    Avevo anche comprato, infoiatissimo, il Nintendo Classic Mini alcuni anni fa, per -credo- 59€.
    Quindi, avendo sperimentato entrambe le cose (miniconsolle di fabbrica, miniconsolle delle 30.000 lire), tiro un bilancio economico/emotivo, fatene l'uso che volete.
    Le miniconsolle originali sono più belle da vedere, spiccano in soggiorno, sono talmente semplici da usare che ciao, prese singolarmente costano meno dell'impegno economico da sostenere per realizzare una raspberrina completa in tutte le sue parti e -cosa non indifferente- basta schiacciare "acquista ora" su amazon e la sera del giorno dopo sei già davanti alla tv a rincoglionirti con Sonic, Golden Axe, Mario etc.
    La raspberrina ti fa spendere qualcosa in più, richiede impegno ma nulla che un individuo normodotato non riesca ad affrontare con l'aiuto dei tutorial, ci vuole qualche giorno e pure qualche madonna per ricevere i pezzi, assemblarli, configurare, raccattare le rom etc., ma all'atto pratico il risultato è nettamente superiore alle miniconsolle, per la semplice ragione che in un unico oggetto grande come il vostro portafogli potete tenere tutta la produzione videoludica di poco meno di venticinque anni di storia dell'intrattenimento elettronico. E con tutto intendo TUTTO, pure e soprattutto i titoli tenuti inspiegabilmente fuori dalle liste delle miniconsolle, vedi il primo Sony del post o il mio preferito di sempre, DuckTales per NES. Io ci ho pure installato l'estensione per VIC20/C64, per dire....
    Certo, viene meno la foia del collezionista ma se, come me, ne siete parzialmente immuni, la rasperry è sicuramente la soluzione migliore. A dimostrazione, il Nintendo Classic Mini alla fine l'ho rivenduto... a un prezzo più alto di quello a cui l'avevo acquistato ;)

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    1. Ci tengo a dire che la doppia L in console è una curiosa trovata del correttore automatico di cui mi accorgo solo ora che non posso più correggere il commento...

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    2. Sono d'accordo.
      Ma ritengo che ci siano tanti fattori, in gioco.
      Soprattutto il tempo e la voglia.
      Qualche anno fa avevo fatto anch'io una cosa molto simile. In maniera piu' grezza, rispetto alla tua.
      Ma ritengo tu abbia ragione. Niente puo' eguagliare la sensazione di creare qualcosa con le proprie mani.
      C'e' da dire che conta anche il fatto che queste mini console rappresentano il sogno proibito di un nostalgico come me.
      Il Neo Geo o il Pc Engine erano inarrivabili per me, ai tempi.
      Ma, a conti fatti...ne vale la pena?
      Le compri piu' che altro per averle, e basta. Se ti va bene le provi per dieci minuti e poi le jetti in sgabuzzino a ciappare polvere.
      Sto cominciando a chiedermi se non sia il caso di piantarla...

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    3. Mi ritrovo al 100% nelle tue parole, anche per me molte favolose console hanno rappresentato un sogno fanciullesco proibito, per tanto quando mi capita di vederle -in quelle confezioni, con quelle grafiche, quei colori- provo l'impulso irrefrenabile di aprire il portafogli e portarmele a casa. Negli anni mi sono relativamente immunizzato alla nostalgia spendacciona, alla fine a me interessava solo avere qualcosa attaccato alla tv per poter ricreare con i vecchi videogames l'atmosfera di quei pomeriggi e serate della mia infanzia, anche e soprattutto quando invito gli amici a casa (e nota bene: fanno più aggregazione quelli della PS4 nella taverna di un mio amico) e la raspberry mi è sembrato il compromesso migliore. Il collezionismo è comunque una passione che rispetto anche perché l'ho condivisa, oh, son scelte.

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    4. Si, il punto e' proprio questo.
      Forse comincio a pensare che sia meglio guardare avanti, coi videogames.
      Invece di continuare a volgere lo sguardo indietro per cercare sensazioni che ormai appartengono al passato.

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    5. Massimo rispetto per chi ha voglia e soprattutto tempo per mettersi a trafficare con il Raspberry. Anche io ho fatto qualche tentativo, ma con gli anni mi sono impigrito e preferisco sicuramente prendere un prodotto già pronto e confezionato, al quale eventualmente praticare una modifica per ampliare la libreria incompleta. Inoltre ho anche sperimentato il Vaso di Pandora, una vera enciclopedia degli anni '80, con delle perle che mi ero pure dimenticato. Per il resto la penso come Redferne, nel senso che molte di queste mini console sono un sogno proibito della giovinezza che finalmente riesco a realizzare in tarda età con il beneficio di avere dei prodotti fatti bene, sia esteticamente che come oggetti da collezione, con eccezione della playstation mini classic che è bella ma fa pena per come è stata raffazzonata, veramente una caduta di stile per Sony.

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