Yesterday, bom bom: Danny Boyle after Massimo Troisi (la recensione senza spoiler)

Yesterday film Beatles 2019 recensione

Sì, questa idea di un tizio che si trova a spacciare per proprie le canzoni dei Beatles da noi gira sin dai tempi di Non ci resta che piangere, trentacinque anni fa. E sì, nel corso degli anni è stata riproposta in tutta una serie di sitcom (Goodnight Sweetheart della BBC), film, fumetti e perfino manga (Boku wa Beatles del 2010). Eppure avevi voglia di vedere questo Yesterday di Danny Boyle sin dal primo trailer. E sei cascato nella trappola [...]

Yesterday film Beatles 2019 recensione

La sinossi è riassumibile praticamente in un rigo, forse pure meno: in seguito a un blackout globale, i Beatles non sono mai esistiti. Solo un giovane uomo, un cantautore senza prospettive, sembra ricordare i Fab Four e le loro canzoni. E decide di proporle come proprie, venendo salutato dal pianeta intero (e da Ed Sheeran) come un genio della musica.

Può esistere un mondo senza i Beatles? O meglio, come sarebbe il nostro mondo senza quelle canzoni e più in generale quel pezzo di storia condivisa? E trovandosi, per il mumbo jumbo da cui Yesterday di Danny Boyle parte, nei panni di Jack Malik (l'Himesh Patel di EastEnders), cosa farebbe ognuno di noi dotato di un minimo di bella voce? È furto e basta? È restituire al mondo qualcosa di bello che ha perso senza saperlo? Tutte e due le cose?

Yesterday film Beatles 2019 recensione Ed Sheeran

Essendo scritto da Richard Curtis e nascendo essenzialmente come una sua idea, Yesterday non può che incanalarsi nella grande tradizione della commedia sentimentale britannica, dai dialoghi meno soporiferi rispetto alle produzioni omologhe USA, con qualche battuta più riuscita e brillante... e tutto il resto del repertorio appresso. Curtis, per chi non lo sapesse, è l'uomo che ha scritto Quattro matrimoni e un funerale, Love Actually (di cui è stato anche regista), Notting Hill, le robe di Bridget Jones.

Succede così, prevedibilmente, che il dilemma etico e soprattutto l'analisi dell'impatto dell'assenza del quartetto di Liverpool nella storia del Ventesimo secolo scivolano in secondo piano, mentre il film marcia spedito verso il solito finale da commedia romantica. Per chiarire le cose tra Jack ed Ellie (Lily James), mentre Kate McKinnon inanella nel CV l'ennesimo ruolo da tizia con gli occhi spiritati e Hizdahr zo Loraq, il Lionel Richie giovine di Game of Thrones, cioè Joel Fry, fa quello per cui è stato pagato, cioè il minchione.


È pur vero che i film con la magiachecambialecoseeaccettalasenzafartidomandeèunfilm sono spesso più intriganti nelle premesse che nella conclusione, ma lo è proprio perché prevale spesso l'impostazione da favoletta e si punta al finale facile. Dall'alto di un caz*o, per carità, ma ti senti di ribadire che c'erano almeno altri tre o quattro modi per chiudere questa storia, sicuramente più interessanti e significativi, e si è scelto quello semplice. Quello che accomuna e affratella Yesterday non solo a miliardi di commedie sentimentali yankee, ma anche a un qualsiasi film del genere italiano con la Cortellesi, metti. O a un infinitilione di fiction di ogni dove.

E siccome la cosa veramente bella del film sono ovviamente le canzoni dei Beatles e le battute legate alle canzoni dei Beatles (come si intitolerebbe, oggi, un disco con quelle canzoni?), e l'unico momento toccante di tutta la pellicola riguarda ovviamente una certa cosa legata ai Beatles, non ci fosse stato tutto questo, sarebbe stato davvero il solito film alla Richard Curtis, con una versione giovane e afroindiana di Hugh Grant come protagonista.
Un film che brilla non per meriti propri, ma per tutto quello che si portano dietro le canzoni di cui parla. Che se piace, piace al di là del film in sé. 
Ed eccola quindi là, per altre via, un'altra pellicola-karaoke come Bohemian Rhapsody, con il pubblico che canticchia in sala. Girata - almeno questa - con occhio pure attento, visivamente proprio ricca nel risultato, visto che Boyle non è esattamente l'ultimo degli stronzi, ma su un canovaccio insipido, visto e rivisto, a prescindere dallo spunto iniziale. Con tutto che i protagonisti sono bravi, l'incipit comunque interessante e all'inizio, per almeno metà del suo metraggio, Yesterday sembra promettere ben altro.


Tutto qui? Non che ci sia molto altro da dire. Parte bene, finisce banale e, al di là di questa idea non brillantissima e manco nuova della musica dei Beatles come bene trascendentale per l'umanità, ma anche come prodotto universale al di là dei Beatles stessi, delle persone che quei brani li hanno creati e interpretati, non offre nulla di nuovo o di diverso da quanto costruito sullo stesso tema già tante volte.

Manca proprio il livello successivo, quel qualcosa in più che non sia impacchettare semplicemente con i Beatles l'ennesima commedia a tinte rosa di Curtis in cui qualcuno ti ricorda che se hai lì l'amore della tua vita non devi fartelo scappare. Qui hanno solo trovato, per ricordartelo, un testimonial a cui manco puoi dire egraziearcazzo.


34 

Commenti

  1. Tipico film per cui dire "passo". Mai amato le commedia sentimentali, soprattutto quelle americane che solitamente sono delle cagate putrescenti.
    Va detto che è una vita che non vado più tanto al cinema. La combricola antristica con cui andavo giustamente non mi chiama più perché mi proponevano solo cinecomics e con quel genere di film ho smetto. Mi guardo quel tipo di film a casa staccando il cervello e magari a pezzi perché tre ore di fila non le reggo.
    Vorrei andare più spesso al cinema ma il mio problema è che non riesco più tanto a guardare film di intrattenimento puro. Non voglio film eccessivamente impegnati ma qualcosa che mi faccia pensare. L'ultimo film che sono andato a vedere credo sia Il Traditore e mi è piaciuto molto, uno spaccato di storia con tutti i limiti che può avere un film che per svariate ragioni interpreta i fatti e spesso ne modifica alcune parti.
    Vorrei vedere il Joker (ho appena detto che non guardo cinecomics) perché mi sembra il tentativo di dire qualcosa di più rispetto all'epicità dell'eroe che si prende dannatamente sul serio o le battute stupide di altri film. Poi ho il dubbio, al netto del premio vinto, che non ci siano poi tanto riusciti senza ammazzare il personaggio. Sarei super felice di essere smentito.
    Scusate per l'OT.

    RispondiElimina
  2. ideuzza di partenza simile anche in Colui che gli dei vogliono distruggere di Morozzi ;)

    RispondiElimina
  3. Il film non mi attira molto, magari lo recupererò più avanti.
    Però vorrei consigliare un articolo super super interessante pubblicato su TheVision un paio di mesi fa che partendo dallo spunto del film fa tutto un discorso sull'idea distorta e limitata che generalmente ci facciamo dei concetti di "ispirazione" e "genialità".
    (se il padrone di casa acconsente posto anche il link)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. There you go:

      https://thevision.com/intrattenimento/yesterday-beatles-boyle/

      Elimina
    2. ho letto l'articolo e m'è partito un MEH talmente forte che tra poco vi arriva l'onda di tsunami fino a casa.

      onestamente passo circa l'80% del mio tempo da sveglio a comporre musica, non lo faccio di proposito, succede e basta. ho costantemente qualche spezzone di brano che mi gira per la testa (nei giorni scorsi c'è entrato il ritornello di "Crazy" degli Aerosmith perchè l'ho suonata ad un matrimonio) e l'unico modo per cacciarli via è sostituirli con brani nuovi.

      senza dilungarmi sul come funziona per me posso però affermare da musicista che se prendessi il brano che conosco meglio in assoluto, Don't Cry dei Guns, primo pezzo che ho imparato per intero oltre 20 anni fa e che conosco infinitamente meglio di quanto conosca le mie stesse composizioni, e lo riregistrassi io con la stessa strumentazione identica non suonerebbe come l'originale.

      sarebbe lo stesso pezzo ma non sarebbe uguale.

      perchè la musica è un tipo di arte estremamente "imperfetta": se suoni 100 volte lo stesso riff di chitarra ti viene 100 diverso, figurarsi un brano completo scritto e suonato da 4 individui, chissà quanti struementi diversi e con il supporto di chissà quanti tecnici, produttori, amici, passanti, ecc...

      quello che hanno i grandi (non solo i Beatles) è la sensibilità: ognuno ha la sua e porta a diversi risultati, chi ne è più dotato crea capolavori, gli altri al massimo buone canzoni.

      altrimenti il mondo sarebbe pieno di gruppi alla AC/DC: c'è il luogo comune che i pezzi siano tutti uguali, 3 accordi e via. io ancora devo sentirlo qualcuno che quei famosi 3 accordi li esegue come loro.

      scusate il pippone ma per altri motivi sono alcuni giorni che già ci pensavo.

      PIPPONE FOREVA!

      Elimina
    3. Spesso ci si dimentica un fattore importante nella musica: il carisma.
      Che non c'entra niente con la musica in sè, quella fatta di melodia e armonia, ma è tutto. Perché sul palco di San Siro c'è Ligabue e non ci sono io? La risposta è tutta nel modo che ha lui di camminare verso il microfono, sistemarsi la chitarra a tracolla e gridare: "Ciao San Siro!!"
      Sembra una stupidata ma è una cosa serissima. Perché Slash è uno dei più grandi chitarristi del mondo? Perché ha un f#tt*tissimo cappello a cilindro, la sigaretta di Jigen che gli spunta dai capelli e suona a gambe divaricate. Capite anche voi che quello che suona non ha la minima importanza: chi dice che è tecnicamente scarso e ci sono mille chitarristi migliori non ha capito niente.
      Se fosse vero ciò che sostiene il film, cioè che uno sfigato qualsiasi può cantare Yesterday e diventare una star mondiale perché il carisma nella canzone e non in chi la esegue, dimentica gli innumerevoli casi in cui un brano viene scritto, inciso e non se lo fila nessuno, poi arriva un artista più scalciaculi, lo interpreta e lo fa passare alla storia.

      Elimina
  4. Domanda che forse richiede uno spoiler
    Ma tutti i gruppi, le canzoni , gli artisti che sono nati per imitare o ispirati o spinti per provare a superarli dai Beatles sono anch'essi spariti? Nel senso che se elimini un gruppo storico come quello, crei un sacco di conseguenze e di mancanze nel mondo moderno.. questo è l'aspetto che mi intrigava e che forse mi farà andare al cinema a vederlo, morosa insistente a parte 😊.
    Grazie

    RispondiElimina
    Risposte
    1. [SPOILERAZZO]
      ...
      ...
      ...
      ...
      Sarebbero mai esistiti, metti, gli Oasis senza i Beatles? Appunto.

      Elimina
    2. e i Tears For Fears di "Sowing the Seeds of Love" che fanno? vendono bibite? e la quintessenza del Beatlesismo, cioè gli Electric Light Orchestra???

      Elimina
    3. La risposta allo spoilerazzo, almeno secondo il mio miserrimo parere che non vale niente di niente, è: sì.
      Gli Oasis erano un duo di ubriaconi maneschi che hanno scritto canzoni orecchiabili, con giri di accordi banalotti da generic pop a cui poi i produttori hanno appiccicato suoni anni 60 per cavalcare la moda del momento, vedi "Back in anger" che inizia con un pianoforte che sembra "Imagine" e poi continua con il solito giro alla "What's my destiny Dragon ball" (che è poi Go west, Alba chiara, A te, Basket case, ...). Se non fossero esistiti i Beatles questa canzone sarebbe stata uguale, ma senza il pianoforte iniziale e senza quelle pettinature a caschetto che stavano malissimo a Ringo Paul John e George, figuriamoci ai fratelli Gallagher :)

      Piuttosto, una domanda più interessante (anche se parzialmente OT) è: sarebbero esistiti i Blur senza David Bowie? Li sto riscoprendo in questo periodo, è incredibile come la loro discografia sia una lunga e appassionata lettera d'amore alla musica del Duca: non semplici scopiazzature (a parte "M.O.R." che è identica a "Boys keep Swinging", ma lo hanno dichiarato gli stessi Blur quindi non è plagio, è omaggio :D ) ma brani originali e con uno stile personale che ha inglobato le soluzioni espressive di Bowie, le ha capite, digerite e interpretate: gli arrangiamenti, il modo di usare i cori, il gusto per le successioni di accordi "storte" ma comunque di facile ascolto, gli assoli di chitarra dissonanti e con note che sulle prime sembrano "sparate a caso", ...
      Ascoltate "Diamond dogs" e "Jubilee", avrete due canzoni diverse ma che continuano per così dire uno stesso discorso; tempo di rendersi conto che quei due accordi di "Bugman" sono gli stessi di "Suffragette city" e parte un verso che fa "I go out in the city", dove la parola "city" è nella stessa posizione e con la stessa intonazione di quell'altra canzone: la lista è lunga e non può essere casuale, per un gruppo che ha scritto canzoni che hanno titoli come "Blue jeans" o "Essex dogs"...

      Se non si è capito io sono "team Blur" in quella stupidissima "guerra del britpop": gruppo interessantissimo e sottovalutato, inspiegabilmente accostato agli Oasis quando il loro posto naturale era IMHO un po' più accanto ai Radiohead...

      Elimina
  5. Molto indeciso se vederlo o meno in sala, ho risolto il dubbio leggendo questa recensione: mi farò bastare una rivisione di Across the universe, cinemusical decisamente riuscito.

    RispondiElimina
  6. Visto qualche tempo fa (sic transit torrens mundi), ed effettivamente, al di là della premessa attraente, è una rom-com abbastanza convenzionale, che non azzarda più di tanto ma intrattiene. Ho come l'impressione che la maggior parte dei fondi del film siano stati spesi per ottenere i permessi delle canzoni, senza lasciare molto per cercare sceneggiatori particolarmente creativi.

    Sullo stesso tema del neo-musicarello, mi è sembrato più valido "Dying by the light", con un argomento musicale (Bruce Springsteen) e una trama un po' meno banale. Bello, specie se vi piace il Boss.

    A proposito, a quando l'Antrocensione di Ad Astra? Mi aspettavo più quello di Yesterday.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ero indeciso tra i due, alla fine ha vinto il mio nuovo, acerrimo nemico: "orariodiprogrammazione". Spero di vederlo presto (che tradotto vuol dire prima di Joker).

      Elimina
    2. Ciao a tutti gli Antristi!
      Ale, scusa l'off topic. ma hai visto Rambo Last Blood?
      Io si e devo dire che mi aspettavo una schifezza e invece il film è molto bello.

      Elimina
    3. Ciao Little Nemo, come va? Mi sa che vado anche io a vedere il buon vecchio John, magari fischiettando Hey Jude!

      Elimina
  7. Beh, senza Helter Skelter forse ci saremmo evitati le stragi di Bel Air (eh, se davvero fosse bastato non farla, sono convinto che i Fab Four ci avrebbero rinunciato ben volentieri. Tutto si sarebbero immaginati, tranne che ispirasse le gesta omicide di un pazzoide con branco di sciroccati al seguito).
    Alle volte penso che la sfortuna di Boyle sia di aver fatto un esordio troppo fulminante.
    E' partito con due film uno piu' bello dell'altro.
    E cosa puoi fare di meglio, dopo PICCOLI OMICIDI TRA AMICI ma soprattutto TRAINSPOTTING?
    E non e' che non ci provi. Ma non riesce a tornare a quei livelli.
    28 Giorni Dopo mi era piaciuto per l'ambientazione e la trama, e ha dato un contributo enorme a tutto quel che e' venuto dopo in fatto di Zombie (anche a Romero). Ma e' stato rovinato da un finale troppo "alla Rambo" che ho trovato totalmente fuori luogo.
    Sunshine non mi e' dispiaciuto, ma in certi punti e' pesantissimo.
    L'unico che mi piaciuto parecchio, tra i piu' recenti, e' stato 127 Ore.
    Purtroppo non siamo tutti Tarantino.

    RispondiElimina
  8. SPOILER IPOTETICO (nel senso che pur non avendo mai visto e nemmeno sentito parlare di questo film, provo a descrivertelo nel dettaglio)
    Fammi indovinare Doc.
    1) All'inizio viene presentato lui: è simpatico ma un po' stronzetto (o simpatico ma sfighé: dato che si tratta di un cantante che fa successo con le canzoni dei Beatles, deduco che non riesca a sfondare nello showbiz: dunque, simpatico ma sfighé).
    2) Poi viene presentata lei: romantica ma decisa, è in cerca del principe azzurro. E' proprio l'opposto di lui, quindi deduciamo che potenzialmente una relazione tra i due sarebbe un disastro.
    3) Succede una magia: in questo caso, la musica dei Beatles non è mai esistita.
    4) In conseguenza di questa magia, lui ha la chance per il successo: è chiaramente un approfittare delle circostanze anziché usare le proprie capacità, per cui il suo successo si fonda su una menzogna, quindi lui è un po' a disagio, ma dissimula.
    5) Lui e lei si incontrano. A questo punto si può scegliere tra due alternative:
    5a) Lei è interessata a lui, ma non al VERO lui (quello, lo sappiamo già, lei lo detesta): è attratta da quello che lui sta facendo in conseguenza della magia;
    5b) Lei non lo sopporta, ma per qualche ragione sono costretti a passare molto tempo insieme, quindi poco a poco scopre che il "falso lui" non è poi così male.
    Il loro rapporto parte dunque nella menzogna: noi lo seguiamo divertiti e un po' col fiato sospeso (e se lei scoprisse che in realtà lui...?)
    6) Commedia romantica degli equivoci, affidata all'irresistibile simpatia dei personaggi. A metà circa c'è quello che io chiamo "avanti veloce con canzone": in pochi minuti passano i giorni, i due fanno cose insieme, possibilmente sempre le stesse (così noi possiamo vedere che si avvicinano sempre più). Non ci sono dialoghi, solo una canzone pop in sottofondo (ci stanno i Beatles, funziona per forza :D )
    7) Lui all'inizio è cauto, ma piano piano ci prende gusto, sente che grazie a lei qualcosa sta cambiando, si sta innamorando, potrebbe cambiare vita.
    8) Quando le cose vanno come meglio non potrebbero, all'improvviso il dramma. Lei scopre la verità, mi hai mentito! Pensavo fossi diverso e invece sei uguale a tutti gli altri protagonisti di ventordici film ricalcati su Pretty woman!! e se ne va sbattendo la porta.
    9) Lui è devastato, sta sulle sue, si pente di tutto, non vuole innamorarsi mai più.
    10) All'improvviso 2, la possibilità di un riscatto: lei è in pericolo! (non necessariamente un pericolo reale tipo Gwen Stacy appesa al ponte, può essere anche uno stato d'animo di profonda tristezza). Solo lui può salvarla: deve però lavorare su sè stesso e capire che sbagliava a pensare che *** (inserire motivazione a caso).
    11) In due minuti è un uomo nuovo e va da lei, le dice che lei lo completa, lei gli risponde che l'aveva già convinta al ciao, si baciano all'ultimo secondo e lei diventa definitivamente un orco verde. Lui la prende in braccio e la accompagna fuori dalla fabbrica, mentre la sua amica in lacrime batte le mani e dice "Così si fa! Così si fa!".
    Tutto è bene quel che finisce bene, e vissero tutti felici e contenti.

    Ci ho azzeccato in qualcosa?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. :)
      No, ma ho detto che è una commedia sentimentale UK, non USA :D

      Elimina
    2. Cavolo, hai ragione: chiedo venia, le commedie europee di solito sono più raffinate di quelle yankee (basti guardare quel gioiellino semplicemente perfetto che è "La cena dei cretini" e quella mezza porcheria di "A cena con un cretino"), ma vedrai: se mai ne faranno un remake USA, la trama sarà quella che ho scritto sopra :D

      Elimina
  9. pienamente d'accordo su Boyle, soprattutto riguardo Piccoli omicidi (anche se Trainspotting 2 non mi è dispiaciuto). Se Yesterday fosse stato girato da John Carney (autore di quel gioiellino di ruffianaggine anni 80 di 'Sing street', che se aveste perso vi consiglio caldamente) forse sarebbe stato più interessante

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sai quando hai la sensazione che uno abbia gia' fatto il film della vita?
      Ecco. E' quella che provo con Boyle, a proposito di Trainspotting.
      Per certi versi come Tarantino con le Iene e Pulp Fiction.
      E infatti Jackie Brown, se pur bello, ha funzionato a meta'. Alle volte ho il sospetto che Quentin si fosse appisolato dietro alla macchina da presa, mentre girava le scene del primo tempo. Poi si riprende, pero'.
      Ma dopo ha sparato fuori Kill Bill, che ha spaccato tutto lo spaccabile.

      Elimina
    2. Sing Street è un piccolo gioiello (a Palermo, in sala, eravamo in quattro)... con la colonna sonora originale curata da uno dei più misconosciuti geni della musica anni 80: Gary Clark, già leader dei Danny Wilson, quelli di "Mary's Prayer"

      Elimina
    3. mitici i Danny Wilson! Figli dell'età d'oro del pop scozzese insieme a gruppi come Deacon Blue, Aztec Camera, Prefab Sprout, Del Amitri etc

      Elimina
    4. ....il signore (amuro) sì che se ne intende....
      i suddetti e anche Blue Nile, The Bible, Love & Money, Kane Gang, M. Stephenson & the Daintees, Orange Juice ... e fu così che, mentre i miei coetanei ascoltavano rock duro, io ascoltavo altre cose... di lì agli Steely Dan et similia... il passo fu breve

      Elimina
    5. e non dimentichiamo quelli di impronta celtic-rock (spesso con tasso di tamarraggine tale da fare il giro) come Big Country, Runrig, Proclaimers o Silencers

      Elimina
  10. Ci speravo molto, ma alla fine è un grande "meh". Forse quello che mi ha infastidito di più (lasciando andare tutta la logica un po' sbilenca della premessa che ci facciamo andar bene perché sì) è che non si capisce quale sia il tema, la morale, il messaggio, insomma chiamatelo come volete, ma che mi significa tutta questa storia? Ripensandoci, se al protagonista non fosse successa tutta questa storia assurda del riscrivere i Beatles, non sarebbe arrivato sostanzialmente allo stesso finale?
    La cosa che mi intrigava di più nel secondo atto era che mi sembrava di capire che tutto sommato prima dell'incidente il tipo avesse fatto pace con se stesso, accettando i suoi limiti, e poi questo "dono" dei Beatlesin realtà gli imputtana tutto. E invece no, abbiamo scherzato, all you need is love pappaparapà.

    RispondiElimina
  11. Ciao boyz, purtroppamente, sarà che ormai ho l'occhio cinico, ma queste commediole UK pur basate su uno spunto interessante per quanto non particolarmente originale, per me hanno fatto il loro tempo. Andavano bene venti anni fa, erano più fresche e poi avevano degli attori mica da ridere, come il citato Hugh Grant o un Alan Rickman, queste moderne non hanno nemmeno un nome "altisonante" come dice Abatantuono... Ormai, vista anche l'età, per me va bene Rambo V, in più ti insegna anche come estirpare erbacce messicane dal giardino!! 😜

    RispondiElimina
  12. Infondo infondo, e magari con una regia più visionaria e folle, il collegamento con Troisi si sarebbe potuto fare; per via della teoria del "non schiacciare insetti nella preistoria". Quel "na na na na na na far away" avrebbe causato una frattura nel continuum spazio-temporale, creando un 2019 alternativo in cui i Beatles non sono mai esistiti e Amanda Sandrelli è diventata megapresidente galattico di Liverpool, Hill Valley e Frittole. Ecco che succede a lasciare in giro caciotte, ulive, e il "Grande Almanacco Musicale di Mario Mameli".

    RispondiElimina
  13. Se è come lo hai descritto potrebbe diventare il film preferito di mia moglie XD
    Io lo vedrò solo per le canzoni dei The Beatles, delle quali non ho mai abbastanza...

    RispondiElimina
  14. Scusate, forse è SPOILER, forse l'avete detto ma me lo sono perso. Ma dopo il "black out globale" i Beatles "non esistono" nel senso che nessuno se li ricorda? O che il protagonista esce dalla "nostra" dimensione e arriva in una uguale in tutto e per tutto tranne l'esistenza dei Beatles (e, come si diceva, dei vari "emuli")? Grazie

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È SPOILER, appunto. La cosa viene "spiegata" durante il film, almeno per quanto riguarda la tua domanda.

      Elimina
  15. Danny Boyle o fa capolavori o fa film perdibili, non ha una via di mezzo.

    RispondiElimina

Posta un commento

Metti la spunta a "Inviami notifiche"per essere avvertito via email di nuovi commenti. Info sulla Privacy