Toy Story 4, andare avanti (la recensione senza spoiler)

Toy Story 4, la recensione senza spoiler

E così è successo. Dopo un mese trascorso a guardare quasi tutti i giorni i Toy Story, tutti i Toy Story, i tre film di Toy Story e i corti di Toy Story (questi ultimi sul Tubo, in almeno venti lingue diverse, ti manca solo l'esperanto per sbloccare il trofeo), ieri pomeriggio hai portato la piccola fan fondamentalista a vedere Toy Story 4. Era la prima volta al cinema, per PiKi. E sì, a lei il film è piaciuto molto [...]


Ieri sera, nella live su Twitch con le impressioni a caldissimo, si diceva che la risposta alla domanda "Ce n'era davvero bisogno?" è ovviamente no. Perché è la risposta jolly che vale praticamente sempre quando si parla di sequel. E se è per questo, prima di vederlo, non c'era neanche bisogno di un Toy Story 3, nove anni fa, cioè undici anni dopo il secondo e quindici dopo il primo capitolo.

Eppure Toy Story 3 era un film bellissimo. Il più godibile, meglio riuscito e commovente dei tre. Riformulando, quindi, di Toy Story 4 non c'era davvero bisogno perché il film precedente aveva già chiuso il cerchio.

Con Andy che se ne va al college, quello struggente passaggio di consegne su cui lampeggiava una scritta invisibile gigante, "si cresce e ci siamo passati tutti, dannati bambini poveri che non esistevate davvero", e la nuova proprietaria di Woody, Buzz e il resto della banda, l'avventura cinematografica di questi giocattoli parlanti sembrava definitivamente conclusa.

Nelle mani di Bonnie, una bambina che conosceva Totoro, si sarebbero trovati benone. Ovvio.


Certo, c'erano stati i cortometraggi, tra il 2011 e il 2014. I due special televisivi, i corti Toy Story Toons. Divertenti pure quelli, ma giusto veloci rimpatriate con vecchi amici, sull'onda lunga di Toy Story 3 e del suo magoncino in lana ancora annodato alla gola. Confettini per strapparti due risate con quella storia del mega party nella vasca da bagno con il partysauro Rex o la minchionaggine suprema di un Kentozzi privato delle sue Hawaii.

Ma un nuovo lungometraggio per il grande schermo?

Preso a sé, Toy Story 4 è un bel film. Ha una parte centrale in cui si pianta un po', ma l'ultimo atto strappa molte risate e il finale punta sui sentimenti, tentando un nuovo, subdolo momento Bing Bong® (abbastanza riuscito) sul quale ti sei ritrovato a riflettere. Ieri sera, ma anche un po' stamattina.

Sì, pronti via, ti colpisce come un maglio l'assenza della voce di Fabrizio Frizzi, ovviamente. Woody, per noi che si è cresciuti praticamente tutti con questo cowboy con il serpente nello stivale e a cui hanno avvelenato il pozzo e il suo ottuso amico ranger spaziale, non è mai stato Tom Hanks, ma Fabrizio Frizzi.

Un Fabrizio Frizzi semplicemente perfetto, oltre che con una voce molto prossima a quella di tutti gli altri Woody del pianeta (fidatevi, qui li si ascolta a nastro praticamente tutti. Sei il mio vicesceriffo spagnolo e portoghese preferitooo).


La scelta di Angelo Maggi, doppiatore di Tom Hanks oltre che di Robert Downey Jr. e tanti altri, è naturale e lui è bravissimo. Anche se fa un po' strano sentire Woody parlare come Iron Man e se la tristezza non ti molla più per tutta la visione, ogni volta che il sosia di Di Maio col cappello da vaccaro apre bocca. È l'effetto Homer Simpson senza Accolla e Stallone senza Amendola: ci siamo già passati, fa male.

Personalmente, ti ha fatto forse ancor più brutto, perché pur sapendolo non eri preparato alla cosa, Slinky senza Piero Tiberi. Il cane a molla che parlava come Tetsuya Tsurugi del Grande Mazinga o Pelé in Fuga per la vittoria era a mani basse il tuo personaggio preferito del franchise.

Ma il punto è che la storia di Toy Story 4 parla proprio di questo. Non solo dell'accettare la propria natura e dell'aprirsi al mondo, come insegna il percorso seguito dal nuovo co-protagonista, il "forchetto" Forky,
ma di mollare, a una certa, la nostalgia e andare avanti. 

Sembra strano, per il terzo seguito di una serie partita un quarto di secolo fa, ma è così. Bo Peep, nell'elenco degli amici perduti all'inizio di Toy Story 3, non è più la semplice pastorella invaghita di Woody, ma un personaggio tosto che insegna a tutti quelli che la ascoltano, giocattoli e non, come l'importante sia continuare a crescere, imparare da quello che ti circonda, non accontentarti di uno scaffale per tutta la vita.

A PiKi Toy Story 4 è piaciuto perché è una nuova avventura della colorata banda di amici per cui ha sviluppato un'ossessione, nonostante lo scarso - previsto e perciò psicologicamente preparato con largo anticipo - minutaggio dedicato alla sua favorita, Jessie. Già a metà film insidiata in classifica da Bo Peep, perché i bambini si adattano in fretta.

Loro.

A te Toy Story 4 è andato a fagiolo perché nel complesso, ripeti, è una pellicola molto piacevole, oltre che - non c'è manco bisogno di dirlo - visivamente splendida, come al solito.
E di quarti capitoli di una saga così riusciti ne ricordi davvero pochi. Ammesso ne esistano davvero altri. 
Una nuova, seconda chiusura del cerchio che credevamo già completato nove anni fa, che se tale resta ha senso e funziona, oltre a intrattenere per 100 minuti. E oltre a dar la paga a decine di produzioni animate in CGI che affollano le sale e sono messe in piedi con quattro gag sceme.

Non hai ben capito quanto causa e quanto effetto, questo, dell'ondata mondiale di rEgazzini perduti che su YT scrivono commenti che non fanno ridere conditi ogni tre secondi dalla parola Cringe. Ma quello è un altro discorso e la catastrofe è vicina e moriremo tutti, occhei.


Il pregio maggiore di Toy Story 4, pur seguendo lo stampo dei Toy Story precedenti, con la grande avventura/fuga/missione piena di imprevisti e risolta per il rotto della cuffia, è quello di sovvertirne diversi elementi. La figura del cattivo (che nel 2 e nel 3 era sovrapponibile), innanzitutto. Ma anche le aspettative degli spettatori adulti.

Sai che il film avrà un lieto fine, perché è una pellicola per famiglie, chiaro. Ma nei singoli momenti non sai mai se arriverà la risata, la tensione, una riflessione sul senso della vita o un momento sinceramente inquietante come quello che ha spaventato un po' la piccola fan. E ha generato un po' di inquietudine nel suo accompagnatore. Sono le cicatrici lasciate da quel fottuto Rockfeller, pare.

Ancora una volta, quello che aveva tutta l'aria di essere un seguito tirato per i capelli e superfluo è invece un film riuscito di suo, capace di reinventare la ruota quanto basta per non sembrare vecchio o stucchevole. Purtroppo [OMISSIS] viene solo citato di passaggio. Ci fosse stato fisicamente anche lui, ti saresti alzato in piedi ad applaudire e toccava alla quattrenne accanto a te rimetterti al tuo posto.


"Ma ora Toy Story 5 quando esce?", ti ha chiesto PiKi dopo, mentre entravate in macchina. Ecco, quello speriamo mai. La storia sta davvero bene così, aggiungerci dell'altro annacquerebbe solo il tutto, privando di significato il finale del film. La storia di giocattoli della Pixar ci ha tenuto compagnia per 24 anni. È il momento, ora sì, davvero, di salutare Woody e Buzz, e di andare avanti.

Devi solo trovare il modo di spiegarlo alla piccola fan fondamentalista.

50 

Commenti

  1. "E di quarti capitoli di una saga così riusciti ne ricordi davvero pochi. Ammesso ne esistano davvero altri."

    Indiana Jones. Duh.

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    1. Come ho fatto a non pensarci? :)

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    2. Mad Max fury road.
      Andate in pace fratelli.
      Amen

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    3. Ma io ci sono affezionato a Superman IV! 😅 ......e ora scusate un attimo che prendo l'ombrello per gli sputi!!

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    4. Ti perdoniamo perché c'era Richard Pryor!!

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    5. Va a mio svantaggio perché annullerebbe il perdono...ma Pryor non era sul III??

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    6. Azz mi sa che hai ragione. Diciamo che per concorso di colpa dobbiamo fare reprimenda entrambi!

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    7. Assolutamente in Superman III

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    8. Allora siamo 1-1 😀 ciao ragazzi, buon pomeriggio... 🔥🔥🔥🔥

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    9. Ho sentito dire che esiste un quarto capitolo di Alien. Confermate?

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    10. E SAW IV dove lo lasciamo?

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    11. Die Hard quattrAAHAHAHAAHAHAHAH.

      *sigh*

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    12. Die Hard IV: ovvero come trasformare un bel personaggio, caratterizzato bene, "vero" per quanto può esserlo e comunque abbastanza credibile nelle scene di azione (fino a quel momento) in un super-eroe imbattibile e indistruttibile...

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  2. Visto giusto ieri sera. Ero andato al cinema senza troppe pretese, e posso dire di essere uscito dalla visione soddisfatto. A mio parere non raggiunge le vette del 3° capitolo (che tutt'ora considero il migliore) ma questo film gioca più sui sentimenti che sull'azione. E quella coperta di ricordi, malinconia e voglia di essere felice mi ha avvolto piacevolmente per tutto il film.

    Da vecchio giocatore di D&D ho sempre pensato (e questo film mi dà la conferma) che Woody sia una specie di paladino: sempre pronto a combattere per i suoi amici, per il bene di tutti e cercando persino di salvare i suoi nemici (ammetto dal momento in cui il "cattivo" ottiene quello che vuole fino al momento della bambina smarrita mi sono inumiditi non poco gli occhi ^^''). Quindi mi fa piacere che ci sia per il nostro sceriffo anche un lieto fine tutto suo, per una volta.

    Se proprio dovessi cercare un lato negativo (mi è mancata la voce di Frizzi, ma è stato degnamente sostituito) è che si tratta di un film non così corale. Ma in fondo aveva un solo vero protagonista. E va bene così. Consigliatissimo a tutti quelli che hanno percorso l'avventura di tutti questi adorabili giocattoli fin dal primo episodio ^^

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  3. Vogliamo parlare di StarvTrek IV Rotta verso la Terra ( Balene incluse ) ? In ogni caso lo vedrò' , perché bisogna sempre andare "Verso l'Infinito ed Oltre ! "

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    1. Hai ragione, secondo solo a Scuola di Polizia IV - Cittadini in guardia.

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    2. Spock e le "colorite metafore"! fantastico!

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    3. Giù le mani da Star Trek VI, uno dei miei preferiti. La scena di Scotty e il computer è bellissima.

      PS: ho una terribile voglia di birra romulana invecchiata qualche secolo.

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    4. Ma parli della scena dove scambia il mouse per il microfono? Troppo forte!! Senza contare Kirk che dà due pezzi di stupido al tipo in strada!!

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    5. Parlo di quella scena ed il fim è pieno di scene di quel tipo. McCoy che entra in ospedale: becca una tipa in dialisi senza un rene e gli da una pillola. In una scena seguente si vede questa che corre per l'ospedale gridando che le è ricresciuto un rene ("metodi da inquisizione spagnola"). La scena dell'autobus con Spock, un'altra perla.

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    6. Hai ragione, è davvero divertente. Anche la scena della vasca di Spock che nuota coi capidogli è qualcosa di veramente bello. Mi hai fatto venire voglia di rivederlo!!

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    7. Hihihi grande Dan! Io riparto a squagliarmi anche oggi...mi mette pensiero montare in macchina!! 😰😰😰😰

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    8. Lascia stare che sono in giro con Raoul e sembra che gli pneumatici si sciolgano...

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    9. Si...è quel bel clima fresco alla Mad Max 2 🔥🔥🔥🔥

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    10. Peccato che non abbia una V8 Interceptor dotata di seggiolino... Farebbe molto comodo!! 😅

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    11. Ahaha a tutto gas!! 😀😀

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  4. Mi fa molto piacere che tu sia riuscito ad andare al cinema con la tua piccola, è sempre bellissimo condividere qualcosa con i propri piccoli.
    Avere molte passioni in comune con mia figlia, senza forzarla a fare qualcosa che non le appartiene, è un mio grande auspicio (auspicio??? recalcitrante devo essere nei riguardi della visione di Evangelion).

    Entrando nel merito di Toy Story mi è sempre fregato molto poco, ho visto i primi 2 qualche anno fa e il terzo l'ho mollato all'inizio. Non mi hanno colpito per nulla, un prodotto troppo americano come mentalità. Sono film che faranno pensare, riflettere e commuovere ma la sensazione media che provo con i film Disney Pixal non è appagante. Mentre mi guardo un film Disny Pixal sento sullo sfondo una sensazione di costruito e poco spontaneo, qualcosa che rende tutti i sentimenti trasmessi un po' plasticosi. In media nell'animazione giapponese i sentimenti mi sembrano più veri. Poi ognuno ha la sua opizione.

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  5. Domandona generalista - anche perchè di TOY STORY non so nulla, ma mi è piaciuta la recensione.
    Un quarto capitolo bello .. uscito 9 anni dopo il terzo, 20 anni dopo il secondo, 24 anni dopo il primo.

    Non è che magari il segreto sta nel fare stì benedetti sequel quando si ha una storia da raccontare, e non "prestopiùpresto che il mercato non aspetta"?

    Troppo idealista, eh?

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    1. Potresti aver ragione. Occhio ai frigoriferi antiatomici, però.

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    2. Vero anche che il primo e il secondo sono separati solo da quattro anni (considerati i tempi di realizzazione, non troppi). E che dopo il 3, Disney ha sparato la menzionata raffica di corti e special nell'arco di tre anni.

      Altrettanto vero è che le stime al ribasso per il box office vengono giustificate dagli analisti USA proprio con il pubblico cresciuto troppo nel frattempo.

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  6. Ma come? Star Wars episodio 4 Una nuova speranza a me sembrava riuscito bene...Ahahah!
    Ehm, ok, vado...

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  7. Toy story 5- vintage,parla di Andy ormai adulto che spende un patrimonio per recuperare i Motu e i cavalieri dello zodiaco,e quando va di lusso pure i transformers.
    Ps.
    Ora sostituite Andy con i vostri nomi.

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  8. Attenzione che le quattrenni sono ossi duri Doc, ma nache le seenni e le settenni ecc. :)
    Il mio decepticon più piccolo ogni volta che guardiamo un film di animazione o della Marvel alla fine mi fa quella stessa domanda "Papà ma il prossimo mese esce il 2?" Perchè si lui è convinto che la macchina del cinematografò non si ferma mai e sforna seguiti ogni 2 settimane.

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  9. Gia'. Parole sante, Doc.
    Ad avercene, di film che reggono fino al quarto capitolo. La maggior parte si arena prima, molto prima.
    C'e' da aggiungere che la Disney ha finalmente imparato a fare sequel di un certo livello. Pare, almeno.
    Gli ottimi esempi di Ralph e Gli Incredibili mi fanno ben sperare. E...non avrei mai pensato di poterlo dire, pure Frozen. Se non sfracellano gli zebedei con musicarelli a manetta, forse mi convincono.
    E...niente. Grazie per la rece a puntino. Domenica vado a vederlo con la mia dolce meta' e la piccola.
    P.S: come ti sembra ONWARD?

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    1. Per ora non mi dice molto. Il fantasy urbano è un tema visto e rivisto all'infinito (e oltre) negli ultimi anni. Vedremo più avanti.

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  10. Nel prossimo film il cattivo sarà un internatuta che commenta i blog a caso e che fa la guerra ai giocattoli di plastica perchè inquinano il pianeta?

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    1. E magari ce l'ha pure con le scatole di plastica che contengono suddetti giocattoli!?
      Eppure mi ricorda qualcuno...

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    2. Io non ho capito l'omissis >_< e ora sto morendo di curiosità... ho capito che c'è un problema di spoiler ma un altro indizio per mettermi sulla buona strada si può avere? (NB: ho già visto il film)

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    3. [SPOILER]
      ...
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      Un certo signorotto di Eternia con spada, ascia e scudo, che ha avuto una relazione con la minipoliziotta amica di Bo.

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  11. Spoiler!!
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    l'ho visto un bel po' in ritardo.. eppure non riesco a togliermi dalla testa che il fatto che Woody abbia perso la sua voce, sembra quasi un omaggio al buon Roberto.. sarò sentimentale.. ma mi piace pensarlo così..

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  12. [spoiler]
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    In risposta al tuo Spoiler, Doc, quando la minipoliziotta amica di Bo cita il biondo di Eternia, per 30 secondi ho fantasticato su scene e gag comiche (stile robotchicken) con lui e il suo alter ego azzurro con la testa gialla, lì, insieme a Buzz e Woody... Uao! Che sogno!

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  13. Ciao Doc, ho visto solo adesso il film e sono andato su Google a cercare toy story antro e sono qui consapevole che avrei trovato una tua recensione. Che dire... Mi è piaciuto un sacco (anche a mia figlia di 5 anni che ora vuole woody come regalo) l'ho guardato con la leggerezza di chi è consapevole che il cazzotto l'ha già preso e non può farti male di nuovo e invece... Poi il destino che è beffardo, mi ha fatto vedere questo film proprio adesso che sto lasciando il lavoro e "i colleghi di una vita" per poter crescere professionalmente e "andare avanti". Troppo magone tutto insieme

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  14. Ciao Doc, solo ieri sera ho visto Toy Story 4 e subito sono andato su Google a cercare una tua recensione sicuro che ne avessi fatta almeno una ... e tac eccomi qui. Che dire, mi è piaciuto un sacco, e mi ritrovo su tutto quello che hai scritto...Mi sono fermato al 3 e tanto mi bastava, dall'alto dei 40 anni è stato un pugno alla stomaco. Alla fine mi figlia di 5 anni tanto ha insistito che ho ceduto, pensando che oramai il "peggio" lo avevo visto... e invece TAC, montante dritto sul mento. Il destino beffardo ha voluto che vedessi questo film proprio quando sto per lasciare lavoro e colleghi di una vita, per un nuova opportunità professionale...

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