Dumbo, la recensione: almeno l'elefantino è carino

Dumbo recensione

Ci sono voluti 78 anni per girare questo remake live action di Dumbo. Non è un record (il The Cabinet of Dr. Caligari del 2005 è uscito 85 primavere dopo quello originale del 1920), ma poco ci manca. Ci speravi tanto, nel Dumbo di Tim Burton: come hai scritto più volte, l'unico di questa scia infinita di classici Disney rigirati in carne e ossa e CGI e fiumi di dollari che ti interessasse vedere. Com'è andata? Diversamente bene [...]


A differenza di Aladdin e di altri classici più recenti, Dumbo non poteva essere tradotto uno a uno. L'originale animato del '41 dura pochissimo: se gli togli i titoli, un'oretta scarsa. E se gli levi pure gli animali parlanti e alcune parti musicali, la storia si riassume praticamente in un rigo e mezzo.

Disney, prima ancora di ingaggiare Burton, ha fatto allora allungare il brodo per elefanti fino a sfiorare le due ore. Il che è comprensibile; quello che è meno comprensibile è aver affidato il compito ad Ehren Kruger, lo sceneggiatore di The Ring, I fratelli Grimm e l'incantevole strega, Ghost in the Shell e soprattutto Transformers 2, 3, 4, ciao. ADATTISSIMO.
Una notizia, alla vigilia, già confortante come scoprire di esser circondati in un cinema da genitori spiegoni con la voce da baritono carichi di caffeina. 
E infatti la storia di questo Dumbo è un mirabile esercizio di piattume, caratterizzazioni vecchie come il cucco, cinema di sentimenti senza i sentimenti, come buona parte di quello che è uscito in carriera dal word processor di Kruger. C'è un padre reduce mutilato dalla Grande Guerra, ci sono i suoi due figli rimasti orfani di mamma, c'è un impresario/imprenditore villanzone e ci sono altri cattivi cattivi e buoni buoni. Senza neanche una parvenza di twist da film Disney degli ultimi vent'anni, proprio tutto così, liscio.

Una storia alla Frank Capra, si potrebbe pensare nel vedere all'inizio Colin Farrell riabbracciare i suoi figli con un braccio solo, ma il tutto diventa una commedia anni 70 priva del minimo coinvolgimento. E che, anzi, getta via alcuni degli spunti migliori del vecchio Dumbo. Per quanto la colonna sonora spinga a tutto fiato e con tutti i fiati per farti capire che quello è un momento commovente. Anche se non lo è.


La linea piatta tira dritta fino alla fine, senza mai un sussulto. Trovi sinceramente incredibile che si sia riusciti ad azzerare il magone che il vecchio Dumbo è in grado di generare, in mezzo ai suoi topi e corvi parlanti, ancora oggi. Sì, l'elefantino in CGI è molto carino, ma non si avvicina mai ai momenti commoventi della sua vecchia controparte animata da metà del secolo scorso.

Hanno cannato la scena della ninna nanna di mamma elefante (in italiano cantata da Elisa). E sì, prima che ve lo chiediate, anche la scena degli elefanti rosa non regge minimamente il confronto. C'è per poter dire che c'è, appiccicata con il biadesivo al resto, effimera come una bolla di sapone.

Ma soprattutto, pure il bullismo e le derisioni che Dumbo subisce, tema attualissimo quanto quello ovvio del rispetto degli animali, è qui più spompato, accennato di corsa. Scivola via in fretta, portandosi via tutto e facendolo sparire, come quella bottiglia di champagne.
L'elefantino originale faceva compassione e tenerezza e rabbia nei confronti del mondo cinico e degli adulti stronzi e dei bulli tutti, come un Rosso Malpelo con le orecchie giganti. Questo è carino e basta.

Le citazioni del quarto classico Disney (il primo a far entrare in sciopero gli animatori che lavoravano per lo zio Walt, mandando in frantumi l'immagine di grande famiglia felice dell'azienda) si sprecano, e avendo rivisto l'originale giusto due giorni fa, per arrivare preparato a questo remake, immagini di averle colte grosso modo tutte. Ma quello, le strizzate d'occhio all'originale, sono l'ABC di un remake, è naturale ci fossero.

Così com'è naturale che tutto fosse permeato dall'estetica alla Burton (ma che figata è quell'isola lì?), che per quanto ti riguarda è la sola cosa che salva questo elefantino volante millennial dal baratro del maquandodiavolofinisce, a cui pur ti sei accostato più volte, ieri sera, nella seconda parte della pellicola.


Parte al di fuori della quale si sono ritrovati quasi tutti i protagonisti della vicenda. Uno spaesato Michael Keaton che ha tenuto su la faccia da pazzo da Avvoltoio, un Farrell di risulta, una Eva Green messa lì a fare due sorrisi e a far dimenticare presto al cowboy la sua perdita. Salvi DeVito, perché è sempre lo stesso DeVito di una vito fa, ma per il resto vedi solo tante ville a Hollywoo da mantenere con quello che passa il (con)vento del rifacciamolo col computer.

Non è sostanzialmente colpa loro, perché con una storia del genere che diavolo ti vuoi inventare. Ah, la ragazzina saputella, la figlia di Spock, lì, avresti voluto vederla morta tipo dopo 30 20 10 secondi.

Si dirà che questo non è un film per quarantenni, ma per rEgazzini. Che non sei il target. Che il Dumbo del 2019 vola con le sue orecchie digitali per far felici tutti i pampini. Può essere.
Ma la forza dei film Disney non è sempre stata la loro universalità? L'esser fabula animata o live action per chiunque? 

Il Dumbo del '41 è piacevolissimo da guardare ancora oggi, dopo 78 anni, a qualsiasi età. Lo stesso vale per buona parte dei Classici Disney. Qualcuno di voi ha smesso di guardarli a 12 anni? Perché ora dovremmo iniziare a pensare che la faccenda sia diversa e il pubblico che ha finito la scuola primaria sia escluso? Tanto più se parliamo del remake di un vecchissimo classico, in tutti i sensi, che funziona di suo ancora benone, è più commovente e tutto il resto?

Il discorso dovrebbe scivolare a questo punto sul tuo amore perduto per il cinema di Tim Burton, sul fatto che qualsiasi cosa abbia fatto il buon Timoteo (si chiama come il topino di Dumbo) dall'inizio del nuovo millennio - salvo due eccezioni di conto - non ti sia piaciuto neanche per sbaglio. Forse perché è proprio il suo cinema ad essere invecchiato, forse perché è il mondo che gli si è mosso attorno. Il che poi è lo stesso.

Ma è tema per un post apposito, prima o poi (sì, è una promessa che ti trascini dietro da anni, ma arriva, eh).


Troppe poche piume per far volare davvero un film pesante come un pachiderma, banale nel nuovo, frettoloso nei momenti clou ripresi dal primo Dumbo, senza un briciolo di quella malinconia e di quella magia. Un compitino che se gli levi lo stile di Burton, quei riflessi dark ormai pure un po' triti del regista coi capelli spaiati, resta sostanzialmente superfluo. Per te, certo, che ti aspettavi ben altro, non per Disney che ci farà su quel fantastiliardo di noccioline.

Ma sì, l'elefantino è carino. Almeno quello.

70 

Commenti

  1. Beh, evito come la peste.
    Attendo Il Re Leone e Aladdin (sì, lo so...).
    Dumbo già è tra i Classici che meno amo (assieme a Bambi e Il Libro della Giungla), figuriamoci poi se fatto a film con Burton in cabina di regia (per me ormai bollito...).
    DeVito sembra uscito da Big Fish, comunque il mondo pare quello, autocitazione o che?
    Ovviamente lode a Big Fish.

    Troppo triste l'originale, forse questo è appiattito -come dici- per rivolgersi ai bambini di oggi.
    E magari sperano di vendere peluche del nuovo Dumbo al Disney Store.
    Peccato che sia inquietantissimo e viscido XD

    Moz-

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  2. Sarò cinico, ma proprio perchè il Dumbo originale era così universale nella sua semplicità e immediatezza, non nutrivo grandi speranze per questo remake Live Action.

    Questo a prescindere dal fatto che non apprezza quasi nulla dell'intero progetto di remake della Disney, ma se un film è fatto bene, un film è fatto bene, che mi piaccia o meno. Qui invece la Disney comincia a far vedere che forse la coperta è un po' troppo corta... forse..

    Cheers

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  3. Ok, grazie Doc. Ero molto indeciso se portare il bambino al cinema (più versante no che sì, comunque...), la tua rece mi ha fugato ogni dubbio ��

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    1. Un film di Burton senza Johnny Depp? Inconcepibile! :)

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    2. Se non sbaglio è stato fatto il morphing facciale di Johnny Depp su cui hanno poi modellato le chiappe di Dumbo.

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  5. Ciao Doc, grazie per la recensione. Anche io avevo qualche riserva su questo film e purtroppo mi sembra che i miei timori si siano materializzati. Da quello che scrivi sembra un film senza un'anima, dove ci sono tanti (buoni) attori che fanno il compitino per tenere su la baracca ma senza nessun guizzo particolare, come ti aspetteresti invece da un regista come Tim Burton. Oltre alla crisi che sta vivendo il buon Tim da oltre due lustri, direi che anche Colin Farrel non se la passa molto meglio. L'ho sempre considerato uno dei migliori attori della "nostra" generazione, insieme a pochi altri, tipo Ledger e la stessa Eva Green, però anche lui ha preso una china discendente che forse è dovuta anche alle vicende familiari che lo riguardano, ma lo stanno comunque portando lontano dai fasti di inizio carriera.

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    1. Burton per me è bollito, ormai.
      Non era suo pure Alice? Diciamo quasi una prova generale del nuovo corso live-action Disney... Terribile, un film che faceva pietà e compassione :o

      Moz-

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    2. Vogliamo parlare de La fabbrica di cioccolata? No, non ne parliamo vai che è meglio, che non mi va di diventare volgare

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    3. A me La fabbrica di cioccolato è piaciuto. Le canzoni ogni tanto le canticchio ancora.

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  6. Sinceramente dai trailer e dalle premesse non mi aveva interessato neanche per sbaglio (al contrario, per Aladdin un po' di curiosità la nutro).
    Il discorso su Tim Burton è desolante, ma è vero. Il problema è che se continuano ad osannarlo anche se fa film mediocri non ha nessun motivo di impegnarsi.

    Ma alla fine sei andato da solo?

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    1. Sono andato con Effe. La piccola dittatrice non voleva vederlo, e purtroppo non si è appassionata molto neanche al classico.

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  7. Io questi remake live li ho saltati fin dal primo, perché ne capisco poco il senso.

    Quindi, questo lo salterò a pié pari, anche senza piuma magica.

    Tanto sono in fase Miyazaki rewiew, per un po' ho le serate impegnate!

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    1. Il senso, perdonami se ribadisco l'ovvio, sono gli 1,2 miliardi di dollari de La bella e la bestia live action. I 966 de Il libro della giungla del 2016, e così via. Sono macchine da soldi abbastanze sicure, forti di brand affermati da decenni.

      Io stesso, che ho ignorato tutto il resto, sono andato a vedere Dumbo per affetto nei confronti del vecchio film.

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    2. Secondo me sarebbe ora che noi, in quanto pubblico, iniziassimo fare un po' "d'acquisto consapevole" c'è poco da fare (di mio spero che nel giro di qualche anno al max la cosa scemerà da sola, ma chissà).

      Io dopo La bella e la bestia ho detto basta: già dai trailer mi sembra di vedere delle cover più o (soprattutto) meno belle di canzoni che amo tanto... però ecco, non è che se senti Stairway to Heaven cantata da un pur tecnicamente bravissimo cantante di X Factor la cosa ti rende felice come un concerto dei Led Zeppelin.

      Purtroppo credo che tra il pubblico passi molto più l'aspetto del social-evento: "posto su instagram il biglietto del film nostalgico, poi magari me lo sorbisco controvoglia ma intanto dimostro che c'ero":

      è una cosa che si vede anche con i film marvel o varie serie tv, ma se non altro lì si parla di roba nuova.

      Per questo Dumbo speravo un pochino nell'effetto burtoniano, ma a leggere la recensione direi che quel pochino era pure troppo (al massimo lo vedrò sul venturo Disney Plus o simili, al cinema lo saluto coi rosa elefanti).

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    3. Ma certo, Doc, sul senso di realizzarli non discuto. Così come è giusto che escano altri 14 Fast and Furious! :)

      Intendevo che a me non attira l'idea di andare a vedere un live action di una fiaba Disney. Perchè secondo snatura il prodotto in sé.

      Ok, adesso non si fa più animazione come vent'anni fa. Ma ci sono cose che, secondo me, sono più adatte ad un tipo di trasposizione piuttosto che a un'altra.

      Le fiabe Disney, specialmente quelle datate, hanno come elemento caratterizzante canzoni e animali parlanti e "umanizzati".

      Nel passaggio live, credo che, al meglio, ne escano versioni meno efficaci e credibili. Pure un po' inquietanti, perché sembrano più vere.

      Quindi sono io che non trovo il senso di andare a vedere una trasposizione da animata a live dei classici Disney. Perché mi sembra un togliere invece che aggiungere, un trasferire da un mezzo efficace ad uno meno. Già dai trailer mi sembrano versioni più "fredde" e adulte. Insomma, sento che c'è qualcosa che non va.

      Per la questione nostalgia, sono molto più favorevole ai casi in cui vecchi film vengono riproposti al cinema, magari rimasterizzati. Specialmente per prodotti animati.

      Credo mi farebbe lo stesso effetto un film di Miyazaki qualsiasi in live action. Credo che perderebbe tanta "magia".

      Sarebbe interessante capire che effetto fa alle nuove generazioni, che potrebbero vedere la Bella e la Bestia live action prima di quella animata. Chissà quale gradirebbero di più.

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    4. "Io stesso, che ho ignorato tutto il resto, sono andato a vedere Dumbo per affetto nei confronti del vecchio film."

      Come io molto probabilmente andrò a vedermi il live action di Lilo & Stitch.
      Perchè sì, pare abbiano intenzione di fare anche quello.
      E' la volta buona che Chris Sanders sbrocca.

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  8. scusate l'OT ma i risultati del sondaggio li pubblichi oggi?

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  9. Ok, Doc.
    Grazie davvero.
    Avevamo gia' in programma di vederlo al cineparrocchia ma, dopo questa rece...
    Forse lo evito, con un po' di fortuna.

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  10. Che dire... Me lo aspettavo. Il trailer mi ha trasmesso zero empatia.
    Ma piuttosto... "The Cabinet of Dr. Caligari" del 2005??!! Questo corro a procurarmelo!

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    1. Tecnicamente caruccio, ma non mi è piaciuto granché.
      E voglio in questa sede ricordare i grandi maestri Murnau e Robert Wiene, di cui tutti noi non possiamo fare a meno dell'irrinunciabile capolavoro Das Cabinet der Doktor Caligarissssss!

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    2. ... E comunque, la Corazzata "Kotiomki"...

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  11. Visto che siamo in tema di cinema, Doc, lo andrai a vedere Shazam? Chilo ha visto in anteprima dice addirittura che è bello

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  12. Peccato, speravo meglio. Però mi tenta Dumbo+Tim Burton (la produzione tra fine 80 e fine 90 è stata spettacolare, Big Fish per me è meraviglioso). Se non altro, sarà adatto (non troppo triste/lacrimevole/impressionante) anche per la figlia di 4 anni?

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    1. Adattissimo. Se non si abbiocca nel secondo tempo.

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    2. Grazie. Quasi quasi le porto.

      A me il finale di Big Fish ha fatto piangere ogni volta (e io sono più da lacrime "napulitante" o "virtuali").
      E non l'ho più visto dopo che è mancato mio papà...

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    3. Big Fish è un film meraviglioso, prova che ogni tanto anche uno che sgancia sull'umanità merda del calibro di Alice in Wonderland ha dei momenti di lucidità…

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    4. Quello forse è il suo ultimo vero capolavoro.

      Moz-

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  13. Disclaimer: seguiranno maiuscole... abbiate pazienza.

    "Si dirà che questo non è un film per quarantenni, ma per rEgazzini. Che non sei il target. "
    Lo vogliamo dire ad alta voce che E' UNA GAZZATA?!
    Lo vogliamo dire che assieme a "diamo alla gente quello che la gente vuole" è la SCUSA DEI MEDIOCRI?!

    La realtà dei fatti è che al mondo esistono film che dureranno nel tempo e nella memoria delle persone e film che non ce la faranno mai perchè non c'erano le capacità o l'intenzione.
    E poi ci sono quelli che fanno il secondo tipo di film e scaricano la colpa sui "Regazzini".

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    1. "Lo vogliamo dire ad alta voce che E' UNA GAZZATA?!"

      Io l'ho scritto, eh :)

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    2. Ma non a voce abbastanza alta :D :D .
      Comunque anche a me spiace tantissimo il declino di Burton. Pensare che il suo Alice (film del 2010) manco allacciasse le scarpe (con cui essere preso a calci) ad "American McGee's Alice" (VIDEOGIOCO DEL 2000) fu forse la misura della sua caduta.

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  14. "Se togli animali parlanti e un po' di numeri musicali"... cioè vuoi dirmi che non c'è "Ho visto cose grandi da raccontar, giammai gli elefanti volar"??? Non è possibile!##

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    1. E Timoteo è solo una comparsa, sì.

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    2. ed è il motivo per cui non mi interessa, tolgi il topo e i corvi e togli tutti i personaggi che mi sono cari (al di fuori dell'elefantino) e che trovo caratterizzanti della storia.

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    3. E questo è niente. Cominciate a pensare agli Aristogatti senza Scat Cat e la sua Tutti voglion fare jazz...

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  15. Dio non potevi descrivere il film meglio di cosi! Ma hai cannato sulla ragazzina. Uno la vuole morta dopo 5 secondi, non dieci.

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  16. Regista da pensionare minimo da una quindicina di anni (diciamo da Il pianeta delle scimmie in poi, se si escludono le meritevoli eccezioni de La sposa cadavere e Frankweenie) e il solito problema della Disney ma più un generale di tutto il cinema USA degli ultimi 20 anni: appiattire, appiattire tutto, abbassare il più possibile l'asticella delle emozioni in modo da non scontentare nessuno. Una pochezza imbarazzante.

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    1. La Sposa Cadavere, meraviglioso, è stato decisamente il canto del cigno di Tim Burton

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  17. Mi chiedo perché un film destinato ad un pubblico di bambini debba durare 2 ore. Hanno dovuto anche pagare uno sceneggiatore, certamente non uno dei migliori in circolazione, per aggiungere il minutaggio.
    A parte questo il film è chiaramente una mera operazione commerciale, banale sotto tutti gli aspetti e senza alcuna velleità artistici. La Disney non si sforza più a fare qualcosa di nuovo visto che spala soldi già così ma semplicemente reimpasta tutta la roba che ha surgelata nel congelatore (Topolino, Marvel Universe e StarWars a rotazione). Ogni tanto ci mette un minimo di cuore (DuckTales e Rouge One) con dei bei risultati e altre volte lancia una badilata di pastone per i maiali al pubblico che tanto lo digerisce lo stesso, me compreso alcune volte.
    Tra questi vari remake, che non ho la minima intenzione di vedere, quello che mi lascia più stranito è il Re Leone perché dovranno fare un film di animazione al 100%, ad eccezione di qualche fondale, e non un live action. Gli animali saranno tutti CGI, in pratica verrà fuori Avater senza le parti recitate dagli umani.

    Ormai per avere una storia coinvolgente e non banalotta devi rivolgerti alle serie tv, agli anime e ai videogiochi e sempre meno al cinema. Le serie TV pescano poi sempre più spesso dai fumetti sviscerando storie e personaggi che il cinema non può o non vuole raccontare.

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    1. Da quando guardo anime "seri" e di qualità il cinema infatti non mi soddisfa più. Le serie tv inoltre hanno il minutaggio e la libertà di raccontare cosa vogliono.
      A me poi tutta sta CGI gratuita ha stufato (anche e soprattutto negli anime). Rivoglio i film di una volta con i fondali veri e non posticci realizzati al pc!

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    2. "lancia una badilata di pastone per i maiali al pubblico che tanto lo digerisce lo stesso"
      Non avresti potuto descrivere meglio la situazione attuale della Disney.

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  18. Ma nel doppiaggio dicono "Dumbo" o "Dambo"?

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    1. Dumbo (ma stavolta il nome l'elefantino non se lo becca direttamente, come nella versione italiana del vecchio film).

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    2. Cioè non glielo dà la madre?

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    3. Nella versione originale del film del '41, l'elefantino si chiama Jumbo Jr., in quanto figlio della signora Jumbo. Dàmbo ce lo chiamano le altre elefantesse, perché non parla e perché credono sia un tontolone (in inglese dumb vuol dire entrambe le cose).
      Nella versione italiana, invece, viene chiamato direttamente Dumbo Jumbo.

      Qui le cose avvengono in modo diverso, visto che le elefantesse comari parlanti non ci stanno.

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  19. A proposito di live action, ho appena scoperto che Garrone sta facendo Pinocchio con Benigni geppetto (magari si fa perdonare). Io mi fido, ci voglio crederci forte!

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  20. Grazie doc, dopo questa recensione salto a piè pari. L'originale è bellissimo e me lo faccio bastare!

    Per quanto riguarda Burton io delle ultime produzioni salvo solo Miss Peregrine, film godibile ma che risulta solo "decente" paragonato ai capolavori del Tim che fu. Forse hai ragione te, è invecchiato il suo cinema, o ha solo finito le idee, o semplicemente ha la pagnotta da portare a casa :) Ormai sono tutti buoni a copiarne l'estetica (basti pensare a "Una serie di sfortunati eventi", quasi tutti i film di Wes Anderson, e altri mille esempi) e a raccontare storie nettamente migliori.

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  21. No vabbè ma allora è peggio della Corazzata Potëmkin, così come recensita da Fantozzi.

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  22. Già di base è già un "Classico" che evito come la peste.
    Il Live Action di un "Classico" che evito come la peste è di conseguenza un film che evito come la peste.
    Non c'è un solo Live Acrtion Disney in questi anni (tra i TROPPI che ho visto) che mi senta di salvare dal baratro dei "cestoni a 1 euro", non uno solo.

    Aggiungi il fatto che se sostituissi i nomi dei protagonisti nella tua recensione e ci mettessi quelli de La Bella e La Bestia con la Watson avremmo direttamente la recensione di quel pattume di film, perché la formula è questa: rifare un "Classico" aggiungendo roba nuova (loffia), togliere ciò che di buono aveva, infilarci dentro attori per nulla ispirati, dare tutto in mano a un regista giovane (e manovrabile) o conosciuto (ma bollito/alla canna del gas, quindi manovrabile), affidare il copione ad uno sceneggiatore moderno (quindi 9/10 pessimo) e rendere tutto il più anonimo possibile e freddo come il culo di una strega.


    Tanto la Disney ha i soldi da buttare, che gli frega.

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  23. Mi unisco a Burton che per me dopo Big Fish non ne ha imbroccata mezza. A mio avviso il dark gothic visionario oramai non ha nulla da dire, è un po la metafora del pugile che viene dalla strada e ha fame...s'è smosciato.
    Difatti come dicevo dall'inizio, da questo Dambo non mi aspettavo niente e niente è arrivato.
    Pensa gli altri remake che robaccia saranno :D

    Hey questa è la maxistoria di come la mia lampada è cambiata capovolta sotto sopra sia finita..

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    1. Ti parlerò di Genio, superfico delle notti d'oriente 😆😆

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  24. Doc, quali sono le due eccezioni Burtoniane che non ti hanno deluso negli anni 2000? Punto su Frankenweenie e su Sweenie Todd (però a me e piaciuto anche Miss Peregrine).

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    1. Con Frankenweenie sono sicurissimo, ma l'altro?

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    2. Sweenie Todd effettivamente è bombetta, ma ricordiamoci che è tratto da un musical già esistente ERGO non è al 100% farina del sacco di Tim Burton

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  25. secondo me troppo severo, l'unica pecca èa la lunghezza, forse. a mia figlia di 7 anni e mezzo e a tutte le sue compagne di classe è piaciuto e quindi Disney ci ha azzeccato di nuovo.

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    1. Non volermene se ti do questa notizia, ma la critica mondiale non è allineata con le compagne di tua figlia: https://www.metacritic.com/movie/dumbo.

      Besides, ho ben scritto che a) ai bambini può piacere e b) che il punto è il non piacere solo a loro.

      L'ho scritto davvero, giuro: prova a rileggere :)

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    2. ma figurati, l'ho letto bene, la mia era una considerazione "lato bimbi", anche io l'ho trovato lungo e "sgonfio", ma alla fine sono andato a vederlo per far contenta Roby. io personalmente aspetto solo il 24 aprile.

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  26. Sinceramente mi sfugge il senso del forzare in storie come questa l'aspetto che richiede un'immaginazione immediata da parte del pubblico, ovvero, come l'etimologia suggerisce, l'immagine.
    Il bambino vive di fantasie e questi gliela spengono. Boh.
    Vabbè, vado a sbavare dietro il trailer di qualche remake realistico di goldrake sul tubo, sapendo che non verrà realizzato. Forse per fortuna.

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  27. Io sono di bocca buona e non mi è spiaciuto, come film per bambini. Non lo rivedrei se non su richiesta delle mie figlie, però non mi sono annoiato, ho trovato emozionante ogni volta che l'elefante volava (soprattutto quando c'era un elemento di difficoltà in più), e godevo dell'entusiasmo di mia figlia. Non mi è spiaciuto il "turn heel face" di Colette, tutto sommato neanche la bambina saputella; la battuta che vorrei rimanesse impressa alle mie figlie l'ha fatta il cattivo: "non pemettere agli altri di dirti che cosa non puoi diventare" (qualcosa del genere).
    Certo, dei film di Burton rimangono giusto i cori, le atmosfere gotiche sono ormai sbiadite (a parte un paio di inquadrature distorte nelle prime esibizioni, e la bella liberazione di Jumbo), la rappresentazione dei freak/ultimi anche (e dire che Dumbo si sarebbe prestato parecchio).

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