Better Call Saul stagione 4: perché è una serie stupenda e come si sta lasciando alle spalle pure l'ingombro di Breaking Bad
Giuri, non l'avresti mai detto. Se andate a ripescare i vecchi post sulle prime due stagioni di Better Call Saul, ne scrivevi che la prima era stata ottima, ok, ma anche che avresti chiuso così la faccenda del prequel: il volenteroso Jimmy era costretto, un po' dalla sua natura, un po' dagli eventi, a diventare Saul Goodman. Tutto chiaro, pace, sipario. A posto così. Allungare il brodo con altre stagioni non avrebbe annacquato le origini di un personaggio così meraviglioso? E invece. Invece le stagioni 2 e 3 e le prime puntate della 4 non hanno fatto altro che renderlo ancora più meraviglioso. E non solo. NIENTE SPOILER, tranquifanqui [...]
Ieri sera, mentre buttavi giù una bozza di questo post, hai letto su un social a caso il tuo amico Ferruccio scrivere che Better Call Saul è una serie perfino meglio di quanto Breaking Bad non sia mai stata. Prima di arrivare in fondo alla stagione 3 avresti risposto con un Uò, frena il donkey. Ora come ora dici invece Parliamone. Quella che aveva tutta l'aria di essere una trasposizione leggera e scanzonata del mondo di Breaking Bad, filtrato attraverso i pregressi del suo personaggio più colorito e sicuramente più colorato, dell'avvocato cialtrone e traffichino più gesticolante del mondo, si è evoluto infatti in molto altro. In qualcosa di decisamente più complesso.
Il tono, innanzitutto. Le trovate di Jimmy fanno sempre ridere, soprattutto quando fa quello che sa fare bene, cioè intortare qualcuno. Ma le cose continuano ad accelerare verso il caos, il rapporto con il fratello si evolve in quel modo lì e porta a quello là. Scatta qualcosa, nella testa di Jimmy, e non è più solo il sentirsi inadeguato o il voler tagliare ogni curva lungo il percorso con qualche trovata o corrompendo una tizia del tribunale con un pupazzetto da cinque dollari. Quel clic nella sua testa lo rende un giorno dopo l'altro sempre più il Saul Goodman che conosceremo, che conosciamo. Il tono: tutto diventa più tetro, e non solo per Jimmy.
Better Call Saul è alla fine, soprattutto per buona parte della seconda e della terza stagione, una serie corale. È il telefilm di Jimmy McGill, ma è anche la storia di Mike Ehrmantraut ("come il pesce?") e delle sue elaborate vendette per proteggere la nipote. È la storia di Ignacio Varga detto Nacho e di come rischia la vita mettendosi a fare il farmacista porta a porta. È, più in generale, la storia della Albuquerque, New Mexico, di Breaking Bad che prende forma, qualche anno prima. E lì sì, il gancio con la serie madre sicuramente da un lato aiuta, perché il fan va in scimmia nel veder ricomparire questo o quel personaggio (gustosissima la comparsata a sorpresa di un certo tizio canterino nel terzo episodio della stagione 4).
Ma è altrettanto vero che in alcuni momenti l'essere prequel sembra danneggiare BCS. Sì, figo vedere perché Hector Salamanca perderà la parlantina, ma conoscere già il futuro di molti personaggi limita la suspense dei momenti da serie crime. E ce ne sono tanti. Questo per dire che non solo BCS non campa più sulle spalle della serie che l'ha generato, ma che il rapporto con Breaking Bad è una storia di dare e avere. E a volte pensi che sarebbe stato figo vedere prima tutto Better Call Saul e poi Breaking Bad,
E se il rapporto con Chuck (vero villain delle stagioni 2 e 3) trova una sua definizione, diciamo così, non si tratta dell'unica tessera familiare di James/Saul alla ricerca di un posto. Resta infatti la faccenda di Kim. In Breaking Bad non c'è traccia di Kim Wexler, nella vita in bianco e nero del Saul Goodman latitante a Omaha e giradolcetti in un centro commerciale, a quanto sembra, nemmeno. Come sono finite le cose tra loro? Sono finite? Eppure.
Kim racconta in un episodio della seconda stagione di venire da un posto al confine tra Nebraska e Kansas. Il Cinnabon dove lavora "Gene Takovic" è il Cottonwood Mall di Omaha. Nebraska. Hai visto mai che? Vedremo. Perché oltre alle puntate restanti di questa quarta stagione, oltre allo stillicidio old school di un episodio a settimana su Netflix fino a ottobre, sono già state annunciate le 10 dosi extra in arrivo nel 2019 con una stagione 5. E, non avresti mai detto evidentemente nemmeno questo tre anni fa, ne sei felicissimo.
Per allora, tutti i nodi saranno venuti al pettine, forse (tecnicamente, ci sarebbe spazio anche per altre stagioni, comprimendo i tempi: Better Call Saul è partito sei anni prima di Breaking Bad, ma non è detto che ogni season copra un anno). James McGill continuerà a farti divertire con il suo gesticolare, le sue truffe, le sue offerte premium - ormai hai preso a dire regolarmente CHOP! CHOP! quando si deve fare qualcosa in fretta, come fa lui alla guida della sua troupe di scappati di casa - a farti rattristare, a farti capire che non era solo un buffo personaggio vestito in modo improbabile.
Better Call Saul è alla fine, soprattutto per buona parte della seconda e della terza stagione, una serie corale. È il telefilm di Jimmy McGill, ma è anche la storia di Mike Ehrmantraut ("come il pesce?") e delle sue elaborate vendette per proteggere la nipote. È la storia di Ignacio Varga detto Nacho e di come rischia la vita mettendosi a fare il farmacista porta a porta. È, più in generale, la storia della Albuquerque, New Mexico, di Breaking Bad che prende forma, qualche anno prima. E lì sì, il gancio con la serie madre sicuramente da un lato aiuta, perché il fan va in scimmia nel veder ricomparire questo o quel personaggio (gustosissima la comparsata a sorpresa di un certo tizio canterino nel terzo episodio della stagione 4).
Ma è altrettanto vero che in alcuni momenti l'essere prequel sembra danneggiare BCS. Sì, figo vedere perché Hector Salamanca perderà la parlantina, ma conoscere già il futuro di molti personaggi limita la suspense dei momenti da serie crime. E ce ne sono tanti. Questo per dire che non solo BCS non campa più sulle spalle della serie che l'ha generato, ma che il rapporto con Breaking Bad è una storia di dare e avere. E a volte pensi che sarebbe stato figo vedere prima tutto Better Call Saul e poi Breaking Bad,
e invidi fortissimo chi ha ancora questa possibilità e non lo sfotti più col dito puntato alla Nelson Muntz perché non sa nulla di Walter White, ecco.Fine della parentesi, dicevamo: così, accanto alla trasformazione del protagonista, vediamo anche come si è determinato lo scenario criminale di Albuquerque prima del giorno 1 di Breaking Bad. I Salamanca, il cartello e soprattutto Gus Frink.
E poter avere un'altra dosa sostanziosa di uno dei più riusciti villain della storia della TV, uno a cui pure Tywin Lannister spiccia casa e butta gli scarti di pollo, sicuramente non guasta.Ogni volta che i crediti a inizio episodio si chiudono con un AND GIANCARLO ESPOSITO, detoni miccette e pallonidimaradò dal terrazzo in onore delle origini partenopee dell'attore.
E se il rapporto con Chuck (vero villain delle stagioni 2 e 3) trova una sua definizione, diciamo così, non si tratta dell'unica tessera familiare di James/Saul alla ricerca di un posto. Resta infatti la faccenda di Kim. In Breaking Bad non c'è traccia di Kim Wexler, nella vita in bianco e nero del Saul Goodman latitante a Omaha e giradolcetti in un centro commerciale, a quanto sembra, nemmeno. Come sono finite le cose tra loro? Sono finite? Eppure.
Kim racconta in un episodio della seconda stagione di venire da un posto al confine tra Nebraska e Kansas. Il Cinnabon dove lavora "Gene Takovic" è il Cottonwood Mall di Omaha. Nebraska. Hai visto mai che? Vedremo. Perché oltre alle puntate restanti di questa quarta stagione, oltre allo stillicidio old school di un episodio a settimana su Netflix fino a ottobre, sono già state annunciate le 10 dosi extra in arrivo nel 2019 con una stagione 5. E, non avresti mai detto evidentemente nemmeno questo tre anni fa, ne sei felicissimo.
Per allora, tutti i nodi saranno venuti al pettine, forse (tecnicamente, ci sarebbe spazio anche per altre stagioni, comprimendo i tempi: Better Call Saul è partito sei anni prima di Breaking Bad, ma non è detto che ogni season copra un anno). James McGill continuerà a farti divertire con il suo gesticolare, le sue truffe, le sue offerte premium - ormai hai preso a dire regolarmente CHOP! CHOP! quando si deve fare qualcosa in fretta, come fa lui alla guida della sua troupe di scappati di casa - a farti rattristare, a farti capire che non era solo un buffo personaggio vestito in modo improbabile.
E Vince Gilligan e il suo sodale Peter Gould faranno di tutto per far allontanare il ricordo di Breaking Bad e far smettere alla gente di chiedersi quando apparirà Jesse Pinkman (forse).Quanti Golden Globe ha vinto, nel frattempo, Bob Odenkirk? Manco uno? Shame on you, Hollywoo.
Sto recuperando proprio in queste settimane, con colpevole ritardo & con il capo cosparso di cenere, Breaking Bad.
RispondiEliminaSono quasi alla fine, mi mancano una decina di episodi...è indubbiamente una delle serie più belle che abbia mai visto, e la prima di Saul è già lì in pole position per attenuare il trauma post-BB.
Però sono contento di averla vista così, come faccio di solito, tutta d'un fiato...all'epoca credo che sarei impazzito visti un paio di cliffhanger.
Voi le seguite subito o aspettate e vi fate le maratone?
Ciao Doc, ti devo fare una grande confessione: non ho mai visto Breaking Bad (a dire il vero ho visto solo il primo episodio) e grazie a te posso iniziare a vedere prima questa serie e poi quella con Walter White. L'unico problema è il tempo. Bisognerebbe trovare un congegno che permetta di dilatarlo a dismisura, per poterci infilare tutte le cose da fare (e da vedere). Giancarlo Esposito lo avevo visto in Revolution e devo dire che si notavano grandi potenzialità (era un villain un pò contrastato in quel caso, ma sempre molto in parte).
RispondiEliminaMamma mia e come fai ad aspettare? Io non ce la farei. Mia moglie nemmeno e nel mentre esca tutta la serie si sta guardando breaking bad appunto.
EliminaEhh, caro Massimo, come scrivevo qualche post fa purtroppo ho un bimbo di tre anni che deve essere seguito in maniera speciale e che mi porta via tutte le energie (e il tempo). Posso ritagliarmi pochi spazi e seguire delle serie così lunghe non mi è possibile, al momento attuale.
EliminaSperiamo solo che col tempo le cose migliorino. Non si può fare altro. Ti sono vicino.
EliminaGrazie Massimo, lo speriamo anche noi!
EliminaTanta tanta roba.
RispondiEliminaE un episodio a settimana va BENISSIMO: non é serie da binge watchare (che poi io non bingewatcho mai niente, ma questo é un altro discorso)
Il mio giudizio su BB è sempre stato quasi controcorrente direi: la considero una pietra miliare, ma il mio indice di gradimento è andato a calare stagione dopo stagione. Troppo belle le prime puntate, troppo bello vedere un prof qualunque destreggiarsi tra boss e malavitosi. Piano piano questa cosa si perde, la serie diventa sempre più "americana", sempre bella, ma non ai livelli iniziali.
RispondiEliminaEcco, BCS mi ha riportato in quella atmosfera degli inizi di BB, con una sola differenza.
Il livello non cala.
Dopo 4 stagioni, non cala.
E io sono sempre lì che ne voglio sapere sempre di più, e che non vedo l'ora che esca la prossima puntata <3
Tantissima roba ed un telefilm geniale e speriamo che Netflix continui a produrre roba di questa qualità. Nel frattempo Doc ti consiglio Smoking :10 puntate di una potenza e delicatezza unica, a metà strass a tra A Team, la Yakuza di Kitano e la delicatezza di Kurosawa
RispondiEliminaBellissimo. Io aspetto che esca tutto prima di vederlo non ce la faccio ad aspettare un episodio a settimana. È piaciuto così tanto a mia moglie che nel frattempo si è convinta a guardare anche breaking bad. E gli piace un sacco anche quello. Beh, come non potrebbe?
RispondiEliminaCiao Doc, e se a un certo punto si passasse dal pre-bb al post, sviluppando la linea temporale del bianco e nero? Dubito ci sarà una fase contemporanea, bb sarebbe troppo ingombrante...
RispondiEliminaLa fase BB la saltano di sicuro, ma il post in bianco e nero resterà materiale da spizzicare a inizio stagione. Non credo riveleranno più di tanto. Proprio perché è esattamente quello che tutti vogliono :)
EliminaMi sembra ci sia poi poco da dire sul futuro in bianco e nero di Jimmy. Semplicemente il resto della sua vita sarà un purgatorio da incubo senza speranza.
EliminaHo apprezzato la citazione finale di Hollywoo (la D è parcheggiata da me in piscina..).
RispondiEliminaTorna indietro nei post e scoprirai che nel dopo BoJack è sempre Hollywoo, senza la D finale :D
EliminaRispettosamente in disaccordo. Rimane una serie eccezionale per produzione, recitazione, fotografia, regia e in generale tutti quegli aspetti "tecnici" che avevano aiutato BB a essere una delle migliori serie all-time. Pero' per me il paragone non inizia proprio, lo sviluppo della trama e' incredibilmente lento, l'evoluzione dei personaggi per adesso minima (siamo alla quarta stagione, pensate a tutto quello che succede in 3 stagioni di BB, allo sviluppo dei personaggi, ai dilemmi morali). Le parti piu' interessanti della sceneggiatura riguardano Mike e il Cartel, mentre invidio tantissimo chi trova interessante le beghe legali di HHM che abbiamo seguito per 3 stagioni. Lo seguo perche' e' fatto benissimo, ma non escludo che senza la connessione con BB lo avrei mollato dopo due stagioni.
RispondiEliminaEh vabbè, ma se lo guardi con l'Occhio del Paragone!!!!!!1!
EliminaIo aspetto che finisca tutta la stagione per bingiare.
RispondiEliminaMa visto che siamo nel Circolino, parliamo un po' di quanto è bella e divertente IT Crowd, ché dei miei amici mi ci hanno tirato sotto in vacanza e ora sono diventato un tossico. Perché guardare IT Crowd:
1) Protagonisti nerd vecchia maniera (tecnici informatici socially awkward fissati con cultura pop di nicchia)
2) Solo 6 episodi a stagione (è inglese, non ammeregana)
3) Umorismo sopra le righe e battute perfette per tormentoni, ma che non diventano tormentoni (cioè, nella serie non lo diventano, ma coi miei amici ha voglia)
4) Scrittura a orologeria (è inglese, non ammeregana)
5) Il deadpan humor di Richard Ayoade
6) Piace ad Alan Moore
IT Crowd, anyone?
presente! tra le serie più belle di sempre
EliminaDa come descrivi i pregi mi ricorda un po' coupling, confermi? O non centra una beneamata cippa di legno?
EliminaAllora, ho googolato Coupling e salta fuori che è quella serie di cui vidi un paio di episodi per sbaglio su MTV un milione di anni fa e di cui Wikipedia dice che è tipo Friends ma intelligente e politicamente scorretto, per cui non ti saprei fare paragoni.
EliminaComunque tutte le sitcom (e un po' tutte le serie) britanniche hanno di solito pochi episodi e alta qualità, vedi: Fawlty Towers, Blackadder, Black Books, Spaced. Poi non sono un espertone ma queste che ho citato sono tutte gioiellini.
P.S. In realtà "Friends ma intelligente e intelligente e politicamente scorretto" esisteva già, è Seinfeld.
Io ho a casa la Scatola di Internet. I Vecchi di Internet hanno detto che potevo tenerlo
EliminaMamma mia, l'ho appena visto quell'episodio e finora è il migliore.
EliminaE comunque appena puoi riporta l'internet sul Big Ben, ché la ricezione è migliore.
Grande Gigos! Non speravo quasi più di vedere qualcun altro che conosca bene questa serie (tipo non sapevo piacesse ad Alan Moore)! IT Crowd è veramente una perla di telefilm proprio per il fatto di essere inglese. C'è stato un pilot di un remake fatto in USA (e sono riusciti anche a tirare dentro Richard Ayoade pare), ma il fatto che la serie fosse defunta subito dopo il pilot la dice lunga. C'è anche da dire che, facendo proprio il mestiere dei due protagonisti, per me l'immedesimazione è stata spontanea e immediata. Più di una volta mi son scoperto a pensare: ma questo momento/situazione/conversazione li ho vissuti!
EliminaMa quindi passi la giornata chiedere alla gente se ha già provato a spegnere e riaccendere?
EliminaPer quanto riguarda lo stregone la storia è che in questa imagine promozionale Roy legge il magazine indie Mustard con Moore in copertina:
http://www.mustardweb.org/grahamlinehan/it-crowd-mustard.jpg
quindi Moore si è fatto fotografare nella stessa posa leggendo un numero con IT Crowd in copertina:
http://www.mustardweb.org/news/newspics/alan-moore-mustard.png
Alan Moore = mito al quadrato! :)
EliminaComunque sì, sembra assurdo, ma capita di chiedere se hanno provato a spegnere e riaccendere! Una volta mi è capitato un utente che spegneva il monitor, convinto di star spegnendo tutto il pc... Ed è in casi come questi che cito il mitico adagio di Roy: "People... What a bunch of ba$tards!" (ovviamente la visione in lingua originale è OBBLIGATORIA per cogliere tutta la gamma di battute e giochi di parole!)
a me piace, gran bella serie... ma francamente ho preferito Breaking Bad.
RispondiEliminap.s.: per Nacho, per me quando si scopre il suo tradimento Gus, per entrare ancora di più nelle grazie dei Salamanca, lo fa uccidere da Mik,e. Vedremo.
Ok devo confessarmi. Breaking Bad è una serie stratosferica, non bisogna spiegarlo. Eppure più di una volta mi ha annoiato al punto di interrompere , e riprendere dopo settimane solo per la mia volontà di finirla. Alcuni episodi mi sembrano così inutili, senza un perché (e lo dico da persona che ha apprezzato molto ilifamoso episodio della mosca ) che mi facevano scemare l'interesse.
RispondiEliminaBetter call saul no. Non mi ha mai mai mai annoiato, non ho mai trovato un episodio inutile. Anzi , come dice il Doc più prosegue piu è avvincente. I miei amici dicono che è lentissima, per me è perfetta.
Per me è migliore di BB, anche se non abbiamo ancora visto il finale. Ecco l'ho detto.
Sottoscrivo parola per parola, tranne l'opinione sul "famoso episodio della mosca". Già ai tempi di BB, per me, il personaggio più interessante era Saul Goodman. E mi piace pensare che lo sia anche per Vince Gilligan.
EliminaSpettacolo BCS, non credo superi BB, ma sicuramente sta al passo senza troppi problemi. Mi piace un sacco il personaggio di Nacho ed ho trovato molto interessante scoprire come tizio è diventato in quel modo.
RispondiEliminaÈ vero, aver visto prima BB toglie un po' di sorprese, ma non so se suggerirei di guardare prima BCS, non ci si godrebbero alcune chicche (fra cui il tizio canterino citato nell'articolo).
X Daniele Brovida:
RispondiEliminaAnche se mi dicono che non bisogna dirlo...affancuore i menagramo.
In bocca al lupo per te e per il vostro piccolo. Ti sono virtualmente vicino pure io.
E ricordiamoci (anche se non credo ce ne sia bisogno) che loro vengono prima di tutto. Il resto puo' tranquillamente attendere.
Per l'angolo dei mea culpa...ammetto di non seguire neanche un telefilm, ultimamente. Diciamo che anche nel mio caso il tempo e' poco, e proprio non ho la costanza di seguirle.
Quando ho un paio d'ore preferisco un film. E' meno impegnativo.
Una volta visto la cosa termina li'.
Anche se mi rendo conto, sentendo i miei colleghi sul lavoro, che mi sto perdendo tanta roba.
Ma al momento mi va di fare cosi', punto.
Grazie Redferne, un abbraccio virtuale fa sempre piacere, ho scoperto che ci sono tante persone sensibili sull'Antro. Ricambio ovviamente. Hai ragione le nostre priorità slittano quando ci sono i cuccioli e di conseguenza si perde contatto con molte cose (e persone). Meno male che il Doc c'è, in modo da permettere a chi non ha tempo di rimanere almeno aggiornato. Poi quando si potrà, si ricupera. Anche per il discorso film la penso esattamente come te. Poi, grazie a Netflix e compagnia, la cosa buona è che puoi smettere di vederli e ripartire esattamente dallo stesso punto la volta successiva.
Eliminail mondo della fiction mi ha sorriso quando ho letto che è quasi meglio vedere prima questo prequel fatto dopo e poi la serie originale fatta prima, così da godersele entrambe (un po come episode 1,2,3???) ;P ): io infatti sono tra quelli che non hanno mai finora visto breaking bad (così, a pelle, non mi ha mai acchiappato). ma chissà, considerando la questione da questo punto di vista...
RispondiEliminaSerie fantastica, le qualità si sprecano e se ne è parlato in abbondanza.
RispondiEliminaUna delle cose che mi fa più impazzire (come in BB) è l'attenzione per i dettagli, i tempi dilatati (mettere in scena la preparazione di un caffè, di un piatto ecc) che in sè sembra inutile ma rende dannatamente realistica l'atmosfera.
All'inizio di Breaking Bad la confusi per lentezza, ma poi una volta immerso viene addirittura difficile accettare la superficialità di molte altre opere.
Sì ma un Golden Globe anche a Rhea Seehorn no? Per me una delle cose più belle di questa serie.
RispondiEliminaConcordo. Grande attrice e donna favolosa.
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