Ghostbusters l'ho visto un'altra volta pure se ci stanno le brutte parole

Ghostbusters
E allora la madre di Luigino ha detto vi ci porto io al cinema Vittoria a Diamante a vedere 'sto film basta che non ci sono brutte parole e tutti No signora madre di Luigino non ci stanno non ci stanno e guardavano me, che ero l'unico che il film l'aveva visto già st'inverno. E io ho detto Veramente a un certo punto dicono... ma tutti gridavano Che bello andiamo al cinema a vedere Gostbàsters! e non mi hanno fatto parlare. E così siamo andati e la madre di Luigino s'è incazzata e poi siamo diventati degli acchiappafantasmi pure noi [...]
Al cinema Vittoria a Diamante d'estate rifanno tutti i film dell'anno prima e mio zio dice che devi essere attento a leggere l'elenco delle locandine e beccare il giorno giusto se no se sei stordito poi ti sbagli ah ah ah. E il mese scorso siamo venuti a vedere i Gremlinz e invece c'era un film italiano brutto. Due sere di fila. Zio ha dato un calcio fortissimo alla gomma della macchina ma ha sbagliato e ha ammaccato lo sportello della renò 4 e ha detto che al cinema non ci veniamo più.

Ma la madre di Luigino ci ha portato tutti a vedere Gostbàsters e io, Luigino, Ciro, Ruttazzo e Agostino ci siamo divertiti tanto ma poi quello ha detto Mi ha smerdato e quell'altro la cosa del culo e la madre di Luigino mi ha detto Guagliò mi fidavo di te! Mi hai deluso! davanti a tutti e mi veniva un po' da piangere così le ho detto Mi scusi signora madre di Luigino ma pure lei prima durante il film rideva e quella ha risposto Che c'entra io sono grande. Che quando uno diventa grande puoi dire smerdato e la cosa del culo quanto vuoi.

Comunque eravamo tutti contenti perché anche agli altri il film è piaciuto molto e dopo saltavamo nella panda sulla strada spaziale da Diamante a Santa Maria e la madre di Luigino ha detto Pozz iettà o sang statv ferm! E altre parole brutte che nel film non c'erano e te le insegnano solo quando diventi vecchio tipo a 40 anni. E siamo arrivati al nostro palazzo e siamo andati a giocare a biliardino al bar del signor Vincenzo anche se era sera tardi, le 9 e mezza. Dentro ai videogiochi non si poteva perché stava mettendo a posto le sedie e ci ha detto Mbamacchion, sta bagnato! 

Fuori, alla cabina vicino al biliardino, c'era il nostro grande maestro Gigino da casavatore. C'aveva gli zoccoli come sempre e la camicia sbottonata e le sigarette nella tasca del pantaloncino di jeans e come ogni sera stava parlando con la fidanzata Sabrina solo che stavolta stava piangendo e diceva Te ne pentirai Sabrina! Non mi importa! Fai quello che vuoi! Me ne frego di te hai capito? Ti prego ripensaci! 

A noi dispiaceva vedere il nostro maestro che piangeva e Ciro ha detto quella sicuramente è una coi capelli rossi. Ruttazzo ci ha ricordato però che il maestro aveva sconfitto 39 ninja da solo bendato mentre palleggiava con una lattina un giorno a Tokyo e che una volta quando era bambino aveva spaventato per sbaglio Bruslì. E allora abbiamo capito che Sabrina non poteva fargli niente e l'abbiamo lasciato lì a piangere con gli occhi di fuori che il giorno dopo in spiaggia ci insegnava a combattere con i manici di scopa. 

Il giorno dopo il maestro Gigino in spiaggia non c'era e perciò abbiamo dovuto scavare una trincea per tutta la spiaggia per fare qualcosa e una vecchia c'è cappottata dentro e ci ha detto All'anima e chivemmuort, sti figliendrocch, che non so cosa vuol dire ma essendo molto vecchia è normale che di parole brutte ne sa tante, poi non so se nella fossa c'è rimasta perché s'era fatto tardi e ce ne siamo dovuti tornare a casa che a piedi ci vuole un sacco. Chi se ne importa delle bici camminare fa bene!, ripeteva papà, mentre mi grattavo la schiena bruciata dal sole con il tubo della maschera.

Nel pomeriggio siamo partiti per la prima missione degli Acchiappafantasmi di Santa Maria del Cedro anche se prima di partire Ciro e Agostino si sono presi a cazzotti perché tutti volevano fare il capo dei Gostbàsters e allora Ruttazzo ha detto che bisognava fare come nel film. Siccome io c'ho gli occhiali dovevo fare quello più scienziato degli altri che sembra un drogato. Agostino che è un po' grasso anche se la madre dice che è costituzione e non so cosa vuol dire doveva fare quello con la sigaretta incollata. Allora Ciro ha detto perfetto, io faccio Pìter e tu che sei abbronzato come un negro fai il negro. E Ruttazzo voleva dire qualcosa ma non ha saputo dire nulla e doveva fare il negro. Luigino è arrivato tardi e ci abbiamo detto o fai la segretaria o t'attacchi i posti degli Acchiappafantasmi di Santa Maria del Cedro sono finiti.

Così siamo saliti sulle bici e siccome io non ce l'ho più sono salito sul sellino lungo della saltafoss di Agostino e quello non ce la faceva e andava a destra e sinistra e allora ci ho detto Agostì pedalo io se no moriamo in un fosso come la vecchia di stamattina. E cantavamo nananananananà pure senza le tute da quelli che vengono a prendere la spazzatura. Visto, ci abbiamo messo solo dieci minuti come avevo detto io! ha detto Ciro quando siamo arrivati e nessuno ha detto niente perché l'orologio robot ha sempre ragione pure se l'ha trovato nelle patatine. 

Noi andiamo sempre a giocare lì nella casa della morte anche se i nostri genitori non vogliono e mia madre mi ripete sempre che le prendo se ci torno. Sei pazzo! Non lo sai che lì c'è morto un bambino l'anno scorso? dice sempre e io rispondo Ma' me lo dici ogni anno ma quanti bambini ci sono morti noi c'abbiamo trovato solo un gatto schiattato.

La casa della morte è un palazzo in costruzione abbandonato e noi ci facciamo le penne con le bici e ci arrampichiamo e rubiamo i chiodi giganti e li mettiamo da parte nel caso ci attaccano i ninja nemici del maestro se lui non c'è. E mo' pure se magari non c'è morto davvero nessuno però di sicuro in quel posto ci doveva essere qualche fantasma perché puzzava tanto anche se secondo Ruttazzo era solo perché ci andavano a pisciare i gatti ancora vivi.

Siamo stati lì tutto il pomeriggio a cercare i fantasmi ma non ce n'erano e allora Ciro ha detto oh forse ci stanno solo di notte, sono fantasmi. Ma appena ha fatto buio c'è venuta paura perché abbiamo sentito un botto fortissimo ed era Agostino che voleva scendere sul palo come i Gostbàsters e ha fatto cadere un coso di ferro che per poco il fantasma non diventava lui. Ce ne siamo andati e quando siamo arrivati la madre di Luigino gli ha dato uno schiaffo così forte che l'hanno sentito pure a Scalea e gli ha detto Cap e citrùl laddind al massimo v'acchiappate il tetano tu e quegli altri scimunit. 

E allora Agostino ci ha chiesto se lui per piacere poteva fare almeno il cattivo o il pupazzo bianco che la segretaria era troppo umiliante ma io ci ho detto Gli acchiappafantasmi di Santa Maria del Cedro mi sa che non li possiamo fare più. E siamo tornati a casa e passando davanti al bar il maestro era ancora lì ed era tutto diverso perché c'aveva le espadriglias invece degli zoccoli e una pila di gettoni alta così e non piangeva, si sentiva solo tuuuuu tuuuuu che Sabrina non gli rispondeva. 

Almeno nemici ninja attorno non ce n'erano e meno male perché Ruttazzo s'è scordato i chiodi alla casa della morte e Agostino gli ha detto Ha ragione mio padre che non bisogna fidarsi dei negri.



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Commenti

  1. Come detto la scorsa volta, per Diamante ho un ricordo particolare. Bellissimo!!!!

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  2. Ora però urge sapere qual era il film italiano brutto.

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    1. Credo si riferisca più ad un genere che non al singolo film (v.m.)

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    2. No, era un film specifico, che mio zio si ritrovò davvero due volte in cartellone sbagliando giorno.

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    3. a me è capitato con "Pappa e Ciccia"

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  3. Tra l'altro ora che ci penso mi viene pure in mente un episodio da acchiappafantasmi. Ovvero. La casa dei miei genitori è in contrada Arieste nei pressi, si fa per dire, di Maierà e mi ricordo che per raggiungere la civiltà dovevo partire a piedi e farmi tutto un intricato percorso da solo, in mezzo al bosco per raggiungere mio cugino e gli altri miei amici nei pressi della pizzeria k3, vicino alle case popolari. La paura di attraversare il bosco era tanta anche perché più di una volta nel vecchio convento di Cirella vecchia di fronte a casa nostra avevo avvistato dei fuochi fatui e di notte si sentiva vicino a casa strisciare una catena che credevo di un fantasma ma che poi si è rivelata essere invece di un cane scappato da qualche casa. Infine una volta, ho visto un serpente enorme attraversare la strada tutto aizzato per mangiare un topo. Tutte ste cose mi han così colpito che ancora oggi, a distanza di così tanti anni, ogni tanto di notte mi sogno che devo fare quel percorso nel bosco....

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    1. Cioè, ma qui il mondo è minuscolo: io che sono Toscano sono andato in Calabria una volta in vita mia ed ero ospite proprio a Maierá di un ex collega di banca di mio padre che credo fosse socio proprio del ristorante K3... Ma che quelle zone sono, senza saperlo, l'ombelico del mondo?

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    2. Dall'antico atlantideo, Maiat Erabastaz, "centro del mondo".
      Tutto torna.

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  4. Mitico! Non ho ancora capito di dove sei originario esattamente, ma io sono di Scalea!

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    1. CosenzaRende.
      Ma le estati guaglioniche trascorse (quasi) tutte sulla costa Ovest della Calabrifornication.

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  5. Effettone nostalgia, non per gli anni '80 ma per i vecchi post di "Inseguendo un Super Santos".

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    1. Chissà che il filone #Inseguendo2 non continui.
      Di sicuro c'è un altro raccontino per la prossima settimana.

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  6. AdoVo i post Super Santos :)

    PS: segnalo quello che penso sia un piccolo refuso: madre mi ripe sempre

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  7. Una sola parola: fantastico.

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  8. Minkya, e quelle erano estati come si deve


    + epopea di 1 orotta e mezza in sale giochi

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  9. Beh gran risate e tanta nostalgia a rpensare ai tempi delle vacanze al mare col mio miglior amico! Mi ricordo l estate che eravamo in fissa per i Super Ninja, tu teli ricordi??.

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    1. Sì. Ma per i ninja, come tutti, sono stato in fissa almeno quindici anni.

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  10. Anche io sono stata una sola volta in Calabria ed ero a Grisolia..
    Anche secondo me può essere che quella zona sia l'ombelico del mondo, a sua insaputa :)

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    1. Siccome sono nato il 16 luglio, una volta mi è toccato partire "a piedi" da Maierà, scendere nel vallone e risalire a Grisolia per la festa del Carmine. Credo che se avessi attraversato il deserto dei tartari avrei patito meno. Maledettevfestepopolarisudiste!!!!!

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  11. Veramente un bel racconto di un passato meraviglioso, in qual he.modo ci ho rivisto an he la mia infanzia, è quasi comparsa la bruschetta.
    Grazie.

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  12. "Sì è vero: quest'uomo non ha le palle" (no dick)

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  13. Il Doc, che veniva invitato alle anteprime anche ai tempi delle scuole medie, il film lo aveva già visto.
    Il maestro poi si è ripreso, sì?

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  14. Sono questi i post che mi fanno tornare con piacere a leggere l'Antro, insieme a quelli sui numeri vecchi di Topolino! Grande!

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  15. Anche io sono stato in Calabria a Botricello e combinazione ho visto un pò di film alla rassegna estiva, tra cui Ghostbusters. Era l'estate del 1985 e la ricordo soprattutto perché una ragazzina della mia età mi metteva le mani nel costume... In più c'era un bar sulla spiaggia dove un mio coetaneo fumava già mentre giocava a quell'arcade dove si doveva dipingere la strada (in effetti impersonavi un pennello se non ricordo male) ...

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    1. A proposito, vorrei fare un appello, se per caso la bambina di Botricello, ormai quarantenne, leggesse i post del Doc...

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  16. Leggendo questi racconti si torna sempre indietro nel tempo,grazie Doc (Brown)

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  17. Inseguendo2! Si fa! Daje! :D

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  18. Il cinema all'aperto! Genuino momento emozione.

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