Steve Ditko, se n'è andato il co-creatore di Spider-Man e Dottor Strange (portandosi dietro i suoi perché)

Morto Steve Ditko Spider-Man Dottor Strange
Aveva 90 anni, Steve Ditko. È morto a New York, da solo, come solo aveva vissuto. Evitando le interviste e i premi, fregandosene del successo riscosso dai personaggi che aveva contribuito a creare. Per ragioni tutte sue, che non gli importava di spiegare. Il che è superlegittimo per chiunque, ma fa strano se hai co-creato l'Uomo-Ragno, Dottor Strange, Capitan Atom e decine di altri personaggi per Marvel e DC. E se non sei uno stregone come Alan Moore [...]
Ti ha sempre incuriosito tantissimo questa figura, un cartoonist talmente schivo da ritirarsi a vita privata per tutta una vita, da sparire dalle scene e restare nell'ombra anche negli anni in cui, cavalcando l'onda dei disegnatori superstar, riviste come Wizard raccontavano la rava e la fava di chiunque avesse impugnato una matita per ritrarre dei tizi in calzamaglia. Di Steve Ditko si sapeva poco o nulla. Si conoscevano le sue opere, si sapeva cosa l'aveva influenzato, ma raramente si leggeva qualcosa detto da lui. E quando pure succedeva, era una versione garbata di non-rompetemi-le-palle-grazie. 
"Quando faccio un lavoro, non è la mia personalità quel che offro al lettore, ma i miei disegni. Non sono io ciò che conta, è quello che faccio e quanto bene lo faccio. Realizzo un prodotto, una storia a fumetti: Steve Ditko è solo il marchio di quel prodotto". Ed era solo il 1969. 
Aveva iniziato a disegnare nel '53, Ditko, occupandosi di vari lavori, tra cui quello di inchiostratore degli sfondi nello studio di Joe Simon e Jack Kirby, i creatori di Capitan America. L'anno dopo realizza la sua prima copertina (The Thing #12) per la Charlton Comics, editore del Connecticut con il quale continuerà a collaborare a fasi alterne per molti anni. Si ammala di tubercolosi, guarisce e torna a New York, dove lo aspetta una nuova avventura. La Atlas, quella che diventerà di lì a poco la Marvel Comics.

Lì Ditko lavora a storie fantastiche e di mostri per le testate antologiche della casa editrice: Strange Tales, Amazing Adventures, Strange Worlds, Tales of Suspense, Tales to Astonish. Poi arrivano gli anni 60, e con loro un ragazzino occhialuto chiamato Peter Parker.
Stan Lee si era rivolto, come sempre, a Jack Kirby per ideare graficamente quel nuovo personaggio, ma la versione proposta dal Re non gli piacque. Passò così la palla a Steve Ditko, che diventerà anche il disegnatore della serie per i primi 38 numeri. Spidey debutta su Amazing Fantasy #15 (agosto 1962): disegni di Ditko, cover di Kirby. Sulle pagine di Amazing Spider-Man, in quegli anni (1963-1966), appaiono tanti dei principali antagonisti del Ragno, tutti immaginati graficamente da Ditko: dall'Uomo Sabbia al Dottor Octopus, da Goblin ad Electro. Come avveniva a quei tempi, in un consolidato metodo di produzione portato avanti dal Sorridente Stan, Ditko non si limitava ai disegni, ma contribuiva attivamente alle trame.
Contemporaneamente al suo lavoro sull'Uomo-Ragno, Ditko si dedica ad altri personaggi, disegnando anche storie di Hulk (ha creato lui il Capo) e Iron Man. Ma soprattutto, nel '63, è il co-creatore di Dottor Strange, che debutta su Strange Tales #110. Le storie del Dottore firmate da Lee e Ditko sono quanto di più lisergico si potesse leggere nel fumetto mainstream USA a quei tempi. Un inno alla controcultura pieno di influenze beat, il che è un po' strano, considerato quanto politicamente paraculo fosse il vecchio Stan, sempre pronto a distanziarsi dalle mode del momento troppo giovani con tante g. Ma in fondo erano solo mondi e dimensioni alieni e folli, non ci si inimicava nessuno. Tranne, beh, il proprio collega.

I rapporti tra Lee e Ditko si fecero tesi, semplicemente perché i due non andavano d'accordo su niente. Sulle trame, sui personaggi, sulla visione della società, perfino sulle basi culturali del loro stare al mondo. Ditko si era votato anima e core all'Oggettivismo di Ayn Rand. La visione individualista della scrittrice di origini russe mal si conciliava con l'assecondare idee e voleri del capo baffuto della baracca redazionale, che la pensava in tutt'altro modo. Nel '66, Ditko lascia la Marvel, per "ragioni personali" da lui mai chiarite.
Torna alla Charlton, dove lo pagano molto meno ma si sente più libero. Lì crea dei personaggi che in seguito confluiranno nel DC Universe, come Blue Beetle, The Question e Capitan Atom. Nel '68 passa alla DC Comics, e lì crea il Creeper. Chi segue questo blog da abbastanza tempo e/o leggeva Horror Mania, sa quanto sei affezionato a quel personaggio. Negli anni successivi dà vita anche a Shade, the Changing Man (l'Uomo Cangiante), che in seguito diventerà una creatura Vertigo, e alla coppia Hawk & Dove.
Alla Marvel rimette piede nel '79, e vi resta come freelance fino agli anni 90. Disegna I Micronauti e Machine Man, crea con Tom De Falco il personaggio di Speedball, e nel gennaio del '92 Squirrel Girl, su Marvel Super-Heroes vol. 2 #8. Le sue ultime storie per Marvel e DC (rispettivamente una di 12 pagine di Iron Man e una di 5 dei New Gods) le realizza nel '98. Poi, superati i settanta, si limite a piccole collaborazioni qui e lì, rifiutando i contatti con il mondo esterno.

Non accetta i premi che gli vengono assegnati, reputandoli "la cosa più orribile del mondo, perché sfruttano gli artisti facendoli competere tra loro", rimbalza i giornalisti che vanno a cercarlo per chiedergli se ha ricevuto qualche soldo per tutti quei miliardilioni di dollari che hanno fatto con i film del Ragno, non rilascia neanche mezza dichiarazione per i programmi TV realizzati sulla sua misteriosa figura (come In Search of Steve Ditko, documentario della BBC del 2007). Nel 2016, il regista di Doctor Strange, Scott Derrickson, dichiara che non ci hanno neanche provato ad avvicinare Ditko: "Non lo abbiamo fatto. È come J.D. Salinger. È molto riservato e si è tenuto lontano dai riflettori per tanti anni".
La notizia della sua scomparsa ha iniziato a circolare solo poche ore fa, ma il Salinger del fumetto USA è stato trovato morto il 29 giugno; un infarto l'aveva colpito almeno due giorni prima. Ha vissuto solo, se n'è andato da solo. Venti e più anni fa, quando leggevi su Wizard la storia incredibile di una delle prime e genuine rockstar del fumetto, che voleva semplicemente che i suoi lavori parlassero per lui, provavi una sensazione strana. Non sapresti dire se a prevalere fosse la stima per il carattere e la coerenza o la tristezza per la sua solitudine. Un po' tutte e due. Ora? Beh, è uguale.

Peter Parker è stato per quasi trent'anni il tuo eroe preferito. C'era la maschera dell'Uomo-Ragno sulla tua torta di compleanno sormontata da 18 candeline. E hai sempre pensato che tanto di quello che ti era piaciuto del personaggio, il suo look, il suo pantheon di nemici, il carattere degli esordi, era merito anche e soprattutto di questo signore di cui non sapevi nulla e di cui oggi sai comunque molto poco. Ma conosci le sue opere, perché le hai lette quasi tutte: a lui sarebbe bastato così.


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Commenti

  1. Anche io ho iniziato la mia carriera di appassionato di fumetti grazie a una copia di Spiderman trovata in soffitta nella casa di mio nonno. Era il '79 ed è subito diventato il mio personaggio preferito, come poi lo è diventato Spawn molto tempo dopo. Sapevo qualcosa di Dikto perché mi sono informato su tutto quanto riguarda il mondo di Spidey ed ero che ho letto il tuo articolo capisco meglio alcuni tratti caratteriali che ho sempre trovato e che appartengono anche a me.

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  2. La cosa che più apprezzo di Ditko è stato il suo essere un grande artista senza essere un artistoide, senza voler mettersi al centro dell'attenzione, come i disegnatori che arriveranno negli anni 70 che si drogavano per disegnare, i futuri fondatori della Image nei 90 che pensavano di essere Dio con una matita in mano e la spazzatura presa da Tumblr che disegna i fumetti Marvel moderni, che sa solo twittare e usare le tavole a scopi politici.
    Mi hanno sempre colpito i suoi eroi della Charlton, escluso Captain Atom erano tutti uomini senza poteri che decidevano di rimboccarsi le maniche e combattere il crimine.
    Eroi che Moore deciderà di esasperare, perché mai sia l'accettare la visione politica di qualcun'altro come legittima anche se differente dalla tua, no, deve far diventare Rorschach, the Question, un fascista, "quintessential Ditko" scrive nelle note, perché chiunque la pensi in maniera differente da un radical chic è un fascista (facepalm).
    Eppure il caro Moore è più simile a Ditko di quanto lui stesso immagini, entrambi cocciuti, entrambi decisi a voler pubblicare le proprie idee originali a tutti i costi, entrambi a non voler far parte del circo delle convention, perché gli autori veri comunicano con le loro opere, non con i tweet.

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  3. Credo che oggi rileggero tutto il DIKTO che ho in casa, soprattutto il Dottor Strange, come ulrimo silente omaggio . Null'altro da poter dire e/o aggiungere.

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  4. immagino saremmo andati d'accordo io e lui, a me non è mai fregato molto della vita privata dei miei autori/attori/scrittori preferiti, ho sempre cercato di separare opere/vita professionale dall'autore. certo se mi piacciono i suoi lavori lo seguo e tendo a recuperare le varie opere (che siano libri, film vg, fumetti ecc) ma che sia sposato, filo nazista, simpatico o stronzo non mi interessa, io giudico solo il suo lavoro. Anche perché c'è sempre il rischio di scoprire che la persona che realizza le opere che tanto ci piacciono possa non essere di nostro gradimento o come ce lo immaginiamo. Questo vuole anche dire che non considero bello a prescindere tutto quello che fa il mio beniamino, se se ne esce fuori con qualcosa che non mi piace non mi faccio scrupoli a giudicarlo per quello che è. Detto questo buon per lui che ha vissuto come ha voluto, spero che se la sia goduta appieno.


    .....tanto per dire scopro adesso che è il creatore di question, uno dei miei super preferiti ....

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    1. Un attimo, però.
      Le scelte di Ditko sono rispettabilissime, perché ha fatto quello che voleva. E se non danneggi nessuno per ottenerlo, va bene così (in fondo, e semplificando tantissimo, era quello in cui credeva, seguendo la Rand). Ma un conto è tenere alla propria privacy, un altro non rilasciare - se non in rari casi o su fanzine di amici - interviste, non ritirare i premi, restare completamente nell'ombra.

      Nel senso che Ditko andava ben oltre, da decenni, al concetto di disegnatore riservato.
      Moore, ad esempio, disprezza il mercato dei super-eroi, i super-eroi stessi, i loro lettori e gran parte del resto dell'universo, ma parla tanto, si vede in giro, fa cose. Ditko era ed è in parte rimasto, per sua scelta, un personaggio misterioso.

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    2. Evidentemente non interessava niente di tutto ciò, come se disegnasse solo per se stesso, per il semplice gusto di esprimere certi pensieri coi disegni e storie di supereroi, del riconoscimento del pubblico, dei premi o semplicemente rispondere alle domande dei fan non gliene fregava niente, forse le vedeva come seccature. In parte posso capirlo, faccio quello che faccio per mi piace, non per vincere premi o per soldi o altro.... E ammiro una persona che ha avuto il coraggio di vivere secondo i propri principi e di non piegarsi (troppo) ai voleri della società .......

      .... Poi magari si scopre che era tutta una scusa per coprire la sua paura dei contatti umani o chissà che altro, per quello che dico che a volte è meglio non sapere :D

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    3. Da le notizie che si hanno Foto o era davvero un'uomo molto tanto che lo hanno trovato dopo due giorni e da quello che ho letto su di lui credo che ormai avesse i suoi fumetti che disegnava malgrado la loro pubblicazione erano garantite solo da qualche patron

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    4. La penso anche io esattamente allo stesso modo.
      Inoltre non è nemmeno sicuro che per tutti : solitudine=tristezza
      RIP Dikto, spero che tu sia vissuto bene, a tuo modo e grazie per i personaggi che hai creato... tranne Squirrel Girl, non ti posso perdonare per questo

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    5. Squirrel Girl era un personaggio manco di contorno, era nella salsiera lontano dal piatto, poi altri autori l'hanno ripresa e trasformata nell'insopportabile eroe ggggiovane che è adesso.

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    6. Conta che Ditko negli anni 80 per la Marvel fece sopratutto lavori alimentari, come fill in disegnati con supremo scazzo, squirell girl era un personaggio per una storiella per portare a casa ;'assegno.

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  5. Ammetto di essere abbastanza digiuno dei "classici", Ditko compreso.

    Il voler sapere tutto da parte dei fan penso che molte volte possa essere percepito come snervante dagli autori, specialmente da chi è molto riservato. Tante volte, quando parlo con un fumettista ho paura di ammorbarlo e mi permetto solo di fargli i complimenti.

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  6. Ho adorato le storie di Ditko che mi hanno formato nella mia infanzia e recuperate su pubblicazioni del Corriere o su grosse ristampe ricevute in regalo con grande gioia. Devo dire che lo capisco nelle sue scelte, a lui piaceva il suo lavoro e tutto il resto che stava attorno non importava. Ci sono alcuni mestieri dove rimanere in disparte è più facile, altri meno. In ogni caso ha lasciato un'impronta indelebile per molte persone, che lo volesse o meno.

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  7. e mi dispiace, il suo uomo ragno ,il suo doc strange sono stati per me delle autentiche pietre miliari del fumetto, addio mr Ditko

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  8. il suo uomo ragno infattti era molto, molto piu schivo e riservato di quello successivo, basta guardare come giudicava male le proteste studentesche

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    1. Invece col clima che c'è adesso in Marvel sarebbe in prima fila a protestare.

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  9. La spiegazione per il comportamento di Ditko è nella penultima riga del testo: era un signore.

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  10. Cavoli. Che tristezza. Un mito che se ne va, cosi, in punta di piedi....

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  11. Faccio un copia e incolla di quello che ha scritto Ryan North, attuale sceneggiatore di Squirrel Girl:

    "Steve Ditko passed away today at age 90. Without him there's no Spider-Man, no Doctor Strange, no Green Goblin... and no Squirrel Girl.
    I never met him, but for the 25h anniversary of Squirrel Girl, we checked to see if he wanted to draw something. He'd been on rough terms with Marvel for years but he did take the call. @Wil_Moss told me when he popped the question, Steve laughed for a bit and said "Nope". ❤️
    It's the fact he laughed that made us both so happy. After all those years and all that bad blood, she was still a little bright spot in his history with Marvel. It was sweet, and it'll be the closest I came to meeting him, and I'm glad we got that laugh. RIP Steve Ditko."

    A volte una persona può lasciare un impatto enorme pur senza conoscerla direttamente. E questo è il caso di Ditko. Del quale, a parte l'Uomo Ragno e il Dottor Strange classici, ho letto ben poco. Persino un personaggio che amo, ovvero The Question, l'ho scoperto indirettamente, ovvero mediante il cartone della Justice League della Warner Bros e poi approfondito sulla serie 52, dove Greg Rucka faceva indossare la maschera del personaggio a Renèe Montoya, guardacaso altro personaggio proveniente dal mondo animato DC.

    Ah, e poi ha co-creato l'Uomo Sabbia. Che nella sua prima storia viene sconfitto da Peter con un aspirapolvere.

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  12. Se n'e' andato uno di quelli che pensi non debbano morire mai.
    Pero'...suona strano, ma apprezzo le persone cosi'.
    Forse perche' sono anche io molto schivo, di natura.
    Non sono un eremita, ma ho quei momenti in cui me ne DEVO stare per i cavoli miei.
    Operosa solitudine, verrebbe da dire.
    Lui e Lee erano praticamente in disaccordo su tutto. Pero' a volte e' in una situazione di perenne conflitto che nascono i capolavori.
    Sbaglio, o lui non voleva che Gwen morisse? E non voleva che Goblin fosse Osborne Senior?
    Un altro pezzo della nostra giovinezza che se ne va.
    Forse li ritroveremo da qualche parte, un giorno lontano.
    Non e' stata la stessa cosa (all'inizio compariva in tv e sui giornali), e credo che la malattia abbia avuto il suo peso. Ma una cosa simile l'ha fatta il grande Battisti, qui da noi.
    Quando, ad un certo punto, ha deciso di essere solo una voce.

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    1. Non voleva tante cose. Compreso un Avvoltoio nerboruto. Sì, erano in disaccordo praticamente su tutto, tanto che, a un certo punto, Ditko smise di parlare con Lee. Continuavano a lavorare assieme, ma tramite intermediari e senza rivolgersi la parola.
      Se ne parla, ad esempio, in questo articolo di CBR: https://www.cbr.com/spider-man-steve-ditko-defined-generation/

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    2. Parlando di autori in conflitto, ma cambiando leggermente genere, Redferne, m'hai fatto pensare a Miyazaki e Monkey Punch… Anche lì, in effetti, nacquero capolavori dai loro disaccordi...

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  13. le origini dell'Uomo Ragno disegnate da Ditko/Dikto mi son rimaste impresse negli occhi fatasiosi dei ricordi. e tante altre storie. Mi dispiace che se ne sia andato. 90 anni: una vita davvero lunga, per un umano normale, ma a quanto pare anche tanto (troppo?) solitaria e fors eun po' malinconica nelle ultime decadi... chissà...

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  14. Poi, riflettendoci sopra...
    Il suo Peter/Spidey era complesso mica male.
    O forse complessato, sarebbe meglio dire.
    Esprimeva tramite maschera e costume tutto quello che non riusciva a tirar fuori in panni civili.
    Per non parlare della tendenza a fissarsi sulle cose che aveva, ai limiti del paranoico.
    E spesso, nonostante la sconfitta del cattivo di turno, le storie si chiudevano con un finale amaro.
    Con la tipa di turno che finiva ad uscire con un altro (tipo Flash), o un appuntamento importantissimo a cui dava rigorosamente buca. Beccandosi di volta in volta dell'egoista, dell'imbranato, dello sfigato e del menefreghista.
    E se non c'era questo...ci si metteva il buon J.J. ad azionare la macchina del fango.
    Perche' Spidey non aveva la reputazione dei Fantastici Quattro o dei Vendicatori. Molti delinquenti pensavano che fosse addirittura uno di loro.
    E mettiamoci pure la vecchia ciabatta che lo trattava ancora come un bambino di cinque anni...
    A conti fatti...la vita da adolescente di Peter e' stata un vero INFERNO.
    Forse solo dall'universita' in poi (e dall'arrivo di Romita) le cose sono andate meglio. Peter era conteso tra M.J. e Gwen, ed era diventato persino popolare. Forse perche' le tipe avavano iniziato ad apprezzare anche altre cose, oltre ai muscoli.
    Mi ricordo che i ruoli tra lui e Flash si erano tragicamente ribaltati.
    Tornando all'adolescente...mi chiedo come abbia fatto a sopravvivere. Eh, gia'...aveva la sua doppia vita.
    E mi chiedo quanto ci fosse di Ditko, in quel Peter.
    Perche', volente o nolente, non si puo' fare a meno di mettere qualcosa di se', nelle proprie opere.
    Forse c'era tanto di Mr. Ditko, in quel Parker. E lo ha voluto esprimere sulle tavole, piu' che con tante parole. Forse aveva solo quel modo.
    In ogni caso...so long, Steve.

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  15. se non ricordo male uno dei problemi fu appunto la sua adesione all'oggettivismo, che, semplificando molto, ha tra i suoi precetti:"A parte l'osservanza della legge, non hai altri doveri che verso te stesso, e devi avere come scopo principale la tua realizzazione personale". Pare che volesse mettere buona parte del suo credo anche nel personaggio dell'Uomo Ragno, ma questo contrastava in maniera irrisolvibile con la storia di Peter, costretto dal senso di colpa derivante dalla morte dello Zio Ben ad anteporre le esigenze degli altri alle sue.

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  16. Con tutto il rispetto per chi scrive, ma un conto è essere riservati quando si ha una vita privata regolare, e un conto è essere riservati quando milioni di persone sono interessate al tuo nome... Ci vuole una volontà ferrea, oppure una riservatezza che lambisca la patologia (probabilmente un po' di entrambe). Chissà cosa pensava davvero del suo lavoro...

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  17. Onestamente se un mese fa mi avessero chiesto se era ancora vivo sarei stato in difficoltà, e poi
    avrei risposto che probabilmente no.
    Oh comunque Stan Lee è peggio di Andreotti: Kirby, Goodman, Ditko e chissà quanti altri, li ha seppelliti tutti! Ecco perché sorride.

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  18. I primi albi del Ragno che ho letto erano proprio disegnati da lui e il suo stile in un certo modo mi ha dato un'idea ben precisa di come si muoveva Spiderman, con queste pose plastiche molto tirate.
    Non sapevo assolutamente che avesse creato Blue Beetle che è uno dei miei personaggi preferitit della DC.

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    1. Non l'ha proprio creato, ha creato una sua versione ovvero Ted Kord

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  19. Se si leva lo spassionato amore per le prime storie del (Uomo)Ragno che ho sempre avuto (chi se la scorda la scaramuccia di Spidy e la Torcia Umana contro i Duri e L’Uomo Sabbia), Ditko da sempre lo ho amato proprio per quei personaggi che (a detta sua) involontariamente creava in maniera psichedelica e psicoattiva rispecchiando perfettamente le controculture della sua epoca PUR CONSIDERANDOSI EGLI STESSO UN DETRATTORE di tali subculture. E non mi riferisco solo al Dottor Straino, ma Shade, Creeper, Speedball e tutto il resto, cioè, mentalmente lucido interpretava alla perfezione il contrasto tra la vita reale e quella diciamo “mentalmente irreale”. E poi dicono che i fumetti non sono opere d’arte. Ciao Ditko, e grazie un sacco….

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  20. Qalcosa, a tuo avviso, di imperdibile da recuperare dalla sua produzione?

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