I giocattoli della nostra infanzia (The Toys That Made Us), la recensione

I giocattoli della nostra infanzia (The Toys That Made Us) recensione
Al centro, un simbolo di scheletrica perfidia e malvagità cosmica.
Quello accanto in viola, invece, è Skeletor.
Dal 22 dicembre, giusto in tempo per la nostalgia jinglebellica, sono disponibili su Netflix le prime quattro puntate di questo documentario, The Toys That Made Us (da noi ribattezzato I giocattoli della nostra infanzia), dedicato ai brand che hanno dominato l'industria del giocattolo tra gli anni 70 e 90, e non solo. Si parte da Star Wars, Masters of the Universe, G.I. Joe e ovviamente dalla perfida Barbie. Potevi non guardarlo? Cacchio di domande, certo che no. E hai imparato qualcosa di nuovo da questi quattro minidocumentari? Essenzialmente no, però ti sei fatto un sacco di risate [...]

Il pregio maggiore di The Toys That Made Us è proprio il modo in cui mescola la nostalgia a dosi (molto) abbondanti di ironia. Non si piange sui bei tempi che furono, se no sai che due palle, basta aprire una qualsiasi dei miliardi di pagine fb tutte uguali. Si spiega invece perché quei pezzi di plastica hanno portato alle loro aziende miliardi di dollari e lo si fa prendendo per i fondelli i giocattoli stessi e i loro creatori, quando serve. Il montaggio è tutt'altro che palloso - impagabili le carrellate veloci di facce perplesse dopo una domanda scomoda - e le informazioni, nei tre quarti d'ora che dura ciascun episodio, sono tante. Anche se /lucidaleunghiesullagiacca te le conoscevi per varie ragioni quasi tutte.
E così si racconta come la Kenner si sia trovata tra le mani la gallina dalle uova di platino Star Wars perché nessuno la voleva, ma anche come la Hasbro, dopo aver fatto l'affarone nell'averla rilevata negli anni 90, ha lasciato che le bruciasse in mano il contratto con Lucas, dovendo poi rinegoziarlo in sangue e reni. Bella furbata. Si racconta come a uccidere la buona stella dei Masters of the Universe sia stata probabilmente la presenza della linea di She-Ra, oppure la penuria di He-Man e Skeletor (ci sono varie scuole di pensiero). Si scopre che l'uomo che ha creato i G.I. Joe ne ha avuto in cambio l'equivalente industriale di un tozzo di pane, che Larry Hama non sapeva dove sbattere la testa quando doveva scrivere la storia di questi soldati per conto della Marvel, che il nome Cobra è saltato fuori praticamente a meenchia, così, per caso.
Ma anche che la creatrice di Barbie era un'imbrogliona che ha avuto guai col fisco dopo aver gonfiato i conti, e che il co-creatore dell'Algida Stronza era un erotomane fissato con le peggio perversioni e che si tirava su per il naso i suoi stipendi. Il che non stupisce, quando la fonte d'ispirazione per la Perfida era una bambola semi-zozza europea. Ma più in generale si percepisce sempre come il successo di Star Wars abbia influenzato a catena tutto il resto. Perché se è stata la Hasbro con i suoi G.I. Joe prima maniera (quelli formato bigjimmo) a creare il concetto di bambolotto per maschietti, l'action figure, sono state le figure in miniatura della Kenner a imporre un nuovo standard e a tirarsi dietro tutta la concorrenza, dai Masters ai nuovi G.I. Joe. Ce lo vedete Darth Vader come pifferaio magico? Manco lui, e se glielo dite il piffero ve lo... Andiamo avanti. Una cosa che non sapevi? Che il G.I. Joe più amato di tutti - quel ninja nero col lupo, no? - è nato perché bisognava sparagnare sulla linea e si decise di non dipingere uno dei pupazzetti. Incredibile. E dire che il suo nome indica un lancio di dadi sfigato: alla face della cattiva sorte.
MI-TO-LO-GIA
Visione consigliata? Sure. Non vedi l'ora che escano i prossimi episodi di The Toys That Made Us, promessi per i primi mesi di quest'anno. Retepellicole ne sfornerà altri quattro, anche se per il momento si conosce il contenuto solo dei primi tre: TRANSFORMERS (ovviamente), STAR TREK e, per la quota rosa/malvagità cosmica, HELLO KITTY. Chissà cosa diavolo pescheranno come quarta IP? I videogiochi Nintendo? I LEGO? Uno special monografico sul Playmobil Boia? (ci starebbe tutto, oh). 


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Commenti

  1. Visti ed apprezzati. Un buon bg di quegli anni ed una chiara - ma non noiosa - delle situazioni incombenti e dei problemi dei designer. Aspetto con ansia il seguito e la puntata su StarTrek

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  2. Devo al più presto vedermeli tutti!! Ecco un po lo sospettavo che l'inventore dell'algida era un maniaco fattone!

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  3. La prima cosa che mi è venuta in mente Doc è che questa serie di Netflix ha rubato il look "anniottantesco" prendendo SICURAMENTE spunto dalla recente homepage dell'Antro.
    Fossi in te chiederei una cospicua royalty... :-D

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  4. Quando ero piccolo avevo Flutterina dei Masters e c'ho giocato un casino fino a spaccarle l'aggeggio che le faceva sbattere le ali sulla schiena.
    Si, avete letto bene, da piccolo avevo una bambala e c'ho giocato un sacco.
    Avevo anche Men-at-arms.
    E due Mantenna...ancora oggi non so perché

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  5. Un gran bel documentario per noi "-antenni". Nonostante le varie storiacce dietro, ci si fanno quattro risate grazie al taglio ironico e comico. Tante situazioni erano conosciute, specie su Star Wars e Masters. Non vedo l'ora che escano i prossimi. Ben fatto Netflix.

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  6. Ora so cosa fare stasera :)
    Spero che nella puntata sui Transformers parlino anche dei loro "genitori" e "nonni", vale a dire Diaclone e Micronauti.
    I Micronauti sono una "creazione" americana, Diaclone non mi sembra abbia avuto molta diffusione in USA ma entrambe le linee (soprattutto Diaclone) hanno segnato la mia infanzia...

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  7. Sono riusciti a rendermi felice, fremo in attesa degli altri.

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  8. Ciao Doc,
    mi è consentita un’attività vergognosamente da PDF già il 2 gennaio?
    I pupazzetti che hanno creato lo standard sono i Micronauti, che pur essendo una serie "spuria", frutto del rastrellamento di alcuni pezzi della serie Microman della Takara effettuato dalla Mego Corporation (un po’ come ha fatto la Harmony Gold con Robotech), hanno avuto un successone e sono stati il must negli anni ‘76-‘82.
    Il più snodato e articolato della serie, il Viaggiatore del tempo/Time traveler, presentava delle soluzioni così innovative che solo dopo gli anni 2000 si sono viste in altre serie.
    Nemmeno i G. I. Joe degli anni ’80 ce le avevano (in particolare le caviglie e i polsi articolati).
    Comunque anche i Micronauti hanno dovuto abbassare la cresta davanti alla Mitologica Portaerei™, 2 metri e 20 di pura goduria (e 2 ore di variegato turpiloquio per montarla)!

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    1. I G.I. Joe hanno inventato il concetto di action figure ("bambolotto per maschietti") quando erano dei pupazzi di grande formato, nella prima metà degli anni SESSANTA (1964).

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    2. Mea maxima culpa, sono stato chiaro ed esaustivo come la Fedeli, mi riferivo solo allo standard dei 10 cm di altezza.

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  9. Documentari molto interessanti, ricchi di aneddoti e notizie ma non mi è piaciuto lo stile troppo spensierato. Le battute e gli effetti comici mi sono sembrati poco azzeccati. Bella la tematica, sarebbe sfiziosa una cosa del genere anche sul mondo videogiochi o fumetti (su questi ultimi qualcosa è già uscito negli anni)

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  10. Giusto per festeggiare la fine delle rate della macchina che mi strozzava da due anni peggio di un tacchino prima del pranzo di Natale, pensavo di concedermi un abbonamentino di sei mesi a Retepellicole. Senza strafare, eh: magari sei mesi, giusto per.
    Il problema e' che sono patologicamente allergico alle serie. Pero' Black Mirror avrei una gran voglia di vederlo...

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  11. Ma che bello! Appena posso me li vedo! Mi sembra di capire che purtroppo è molto americanocentrico....comprensibile ma che peccato!

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  12. Da vedere! Tante volte oggetti di quel genere nascondono storie assurde ed essendo io un pigro molto occupato non le conosco.
    Per rimanere in tema l'altro giorno ho comprato due timbrini dei Master che funzionano ancora. Oggi torno e mi piglio gli altri due. Sulla base c'è scritto 1984.

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  13. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  14. Ho visto solo il primo episodio e devo dire che, nonostante molte info le conoscessi già per miei personalissimi problemi di malattia mentale, il tutto è gestito molto bene, divertente ed appassionante.
    Tanto con noi vincono facile 'ste cose...
    Considerando che una puntata se la prende quell'ignomia multimiliardaria di Hello Kitty, direi che per una quarta IP potrebbero/dovrebbero benissimo pescare le Turtles ;)

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  15. "Non si piange sui bei tempi che furono, se no sai che due palle"

    Autoironia o excusatio non petita?

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    1. Nessuna delle due. Qui l'ironia è alla BASE della trattazione di qualsiasi roba vintaggia. Da sempre e fino a quando questo posto esisterà. Ho, anzi, più volte espresso tutta la mia perplessità su pagine FB e altri luoghi dell'Internet che non fanno altro che ricordare "che belli che erano i tempi quando giocavamo con x o y". Perché è un attimo che diventi carloconti.

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    2. Noooo carloconti nooo, non voglio diventare dello stesso colore di una soletta di scarpa!!

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    3. Più che altro è un attimo che diventi Paolo Limiti! XD

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  16. Intervengo per confermare che la quarta IP trattata saranno proprio i LEGO (fonte: la pagina Facebook ufficiale di The Toys That Made Us).

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  17. Grazie della segnalazione, me li guardo stasera!

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  18. Il più bello per me è quello sui Masters (dei pazzi) attendo con ansia quello sui Transformers, mio brand preferito anche oggi.

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  19. Il più bello per me è quello sui Masters (dei pazzi) attendo con ansia quello sui Transformers, mio brand preferito anche oggi.

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  20. Mi pare parecchio strano che non dedichino una puntata ai malefici Little pony

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  21. BONG!

    Si può dire che mi sono commosso con le lacrime agli occhi durante la puntata di He-Man?
    Beh io lo dico: MI SONO COMMOSSO!

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  22. L'ultimo sembra essere sulla la Lego. Si parla già di fare una seconda stagione con titoli come le Tartarughe Ninja, My Little Pony ed i Thundercats.

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  23. Buono a sapersi, me lo sono segnato da recuperare. Spero davvero che arrivino altri sequel su altri giochi.

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  24. Buono a sapersi, me lo sono segnato da recuperare. Spero davvero che arrivino altri sequel su altri giochi.

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  25. Buono a sapersi, me lo sono segnato da recuperare. Spero davvero che arrivino altri sequel su altri giochi.

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  26. Doc, la quarta puntata su Tv Time è intitolata LEGO, per cui penso si parlerà di quello

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