Coco, la recensione senza spoiler
Coco, il nuovo film Disney Pixar, è una pellicola particolare. E non solo perché il 100% dei suoi protagonisti sono messicani, e Trump muto. Ma perché a darle il nome non è il suo giovane protagonista, né una delle tante principesse Disney esotiche, ma un'anzianissima catananna con la faccia di Piero Marrazzo [...]
Oh, UGUALE |
L'idea in sé di una storia incentrata sul Día de Muertos*, il giorno dei morti messicano, non è questa grandissima trovata, visto che c'era già un ALTRO film d'animazione yankee sullo stesso tema (Il libro della vita, The Book of Life, Fox, 2014) e che nei diritti in pancia a Disney dall'acquisizione di Lucasfilm gironzolava inutilizzato da anni quel capolavorò di Grim Fandango. Per dire. E del rapporto tra il mondo dei vivi e di quello dei trapassati, più o meno remoti, si era già occupato del resto tredici primavere fa Tim Burton con La sposa cadavere. Coco è diverso, però, perché come nel film Fox del 2014, tutto ruota attorno al concetto di famiglia, di ricordo, di rispetto per chi non c'è più.
*Piccola ecfrasi talmente assurda da sfiorare il sublime. Disney scopre questa cosa figa di una festa dei morti che non è tutta crisantemi e gente che chiagne, ma una festa vera e propria in onore di chi non c'è più. Si magna, si balla e si fanno quelle altre robe da terroni con i baffi e la chitarra. Calabresi, messicani, una faccia, una razza. Uà, cazzofigata, si dicono nell'ufficio marketing Disney, e hanno questa BELLA pensata di piazzare un trademark sul nome della festa. Di provare a far propria "a scopi di merchandising" la frase "Día de los Muertos". Il che è come dire che la Warner prova a comprare "Tutti i santi" o "Vigilia di Natale". Fa ridere? In Messico non l'hanno presa benissimo, diremo. Seguono accuse di voler comprare in petroldollari la cultura di un altro paese, seguono petizioni, segue ritirata figurimmè della major, con Gambadilegno che suona la sad trombone music. Torniamo al film, che no, non parla della stilista Gabrielle Bonheur Chanel.
È colorato come un incontro di lucha libre tra lottatori mascherati, Coco. Non il calciatore pagato dall'Inter mentre si curava con la Arcuri, sempre il film Pixar. Tutto un aldilà di lucine al neon e colori fluo e cugine alate di Battle-Cat dei Masters partorite dopo una peperonata troppo carica. E del resto alla lucha e ad alcuni capisaldi della cultura pop d'oltreMuro si ammicca fortissimo dall'inizio alla fine, scomodando a ripetizione pure Frida Khalo (arte! Impegno sociale! Ciglioni!) e perfino El Santo. Se non sapete chi sia El Santo, terminate qui la lettura, strappate la vostra tessera di antristi e andate a rinchiudervi in un eremo dove sarete a vita scettici perché il decoder lì non va.
Scorre liscia, la trama di Coco (non B. Ware, quello era con le due K). Liscia e semplice per buona parte del tempo, senza puzzare troppo di già visto - ma un po' sì - azzardando qualche battuta ben piazzata, piazzando qualche morto ammazzato ben azzardato (tanto son tutti messicani), qualche colpo di scena che non fosse un film per famiglie sarebbe telegrafatissimo, ma oh, è un film per famiglie, va bene così. Ed eri lì, a seguire le avventure a rotta di collo di questo bambino molto messicano chiamato Miguel che vuole fare il musicista, come il suo trisavolo, in una famiglia di calzolai progressisti e quindi di zapateri. Eri lì e ti chiedevi: sì, ma quando arriva il momento Bing Bong®?
Perché nei film Pixar c'è sempre il momento Bing Bong®, la, autocit, "bastardata al pepe che Pixar ti infila sotto al naso a tradimento, passando poi col piattino per raccogliere le donazioni in moneta commozione del suo pubblico". E siccome c'è sempre, sei preparato. E stavolta lo eri tanto più perché tutta una serie di amici e conoscenti collaterali ti avevano spifferato il contenuto del momento Bing Bong® di Coco. Solo che quando è arrivato, per quello di cui si parla, per come se ne parla, ti ha messo sotto come un treno. Nessuno vuole essere dimenticato, tantomeno da. Nessuno. Cazzo i lacrimoni, proprio, e vabbè. Con te certi temi vincono facile, bom xibom, xibom, bombom.
Colorato come una piñata, vivace e più che altro molto vivo, per essere un film pieno di morti, esteticamente affascinante come può esserlo una roba fluo zeppa di cape di morto stilizzate messicane (per te: tantissimo). Sufficientemente veloce e ben scritto da scorrere per la sua oretta e mezza senza strafare o inventarsi nulla, Coco intrattiene il fanciullo con le gag scheletrine vecchie come il cucco, con un ripassino extra indolore su questa cosa che i parenti anziani se ne vanno e devi serbarne il ricordo, perché è tutto ciò che ne resta, assieme agli armadi pieni di maglioni alla naftalina. E, al contempo, Coco imbruschetta a tradimento l'occhio del genitore con il suo momento Bing Bong® (che gli porta almeno mezza Presidentessa in più, al solito). Nonostante la faccia di Marrazzo.
Il linguaggio universale della ciavatta catanannica |
Perché nei film Pixar c'è sempre il momento Bing Bong®, la, autocit, "bastardata al pepe che Pixar ti infila sotto al naso a tradimento, passando poi col piattino per raccogliere le donazioni in moneta commozione del suo pubblico". E siccome c'è sempre, sei preparato. E stavolta lo eri tanto più perché tutta una serie di amici e conoscenti collaterali ti avevano spifferato il contenuto del momento Bing Bong® di Coco. Solo che quando è arrivato, per quello di cui si parla, per come se ne parla, ti ha messo sotto come un treno. Nessuno vuole essere dimenticato, tantomeno da. Nessuno. Cazzo i lacrimoni, proprio, e vabbè. Con te certi temi vincono facile, bom xibom, xibom, bombom.
Colorato come una piñata, vivace e più che altro molto vivo, per essere un film pieno di morti, esteticamente affascinante come può esserlo una roba fluo zeppa di cape di morto stilizzate messicane (per te: tantissimo). Sufficientemente veloce e ben scritto da scorrere per la sua oretta e mezza senza strafare o inventarsi nulla, Coco intrattiene il fanciullo con le gag scheletrine vecchie come il cucco, con un ripassino extra indolore su questa cosa che i parenti anziani se ne vanno e devi serbarne il ricordo, perché è tutto ciò che ne resta, assieme agli armadi pieni di maglioni alla naftalina. E, al contempo, Coco imbruschetta a tradimento l'occhio del genitore con il suo momento Bing Bong® (che gli porta almeno mezza Presidentessa in più, al solito). Nonostante la faccia di Marrazzo.
Coco
Recensito da: DocManhattan DocManhattan Data: Jan 05 2018
Voto:
Recensito da: DocManhattan DocManhattan Data: Jan 05 2018
Voto:
Visto con mio figlio che va matto per la musica ed è un promettente pianista di 9 anni. Ieri ha fatto il provino per una band e l'hanno preso INCREDIBILE. Il film? Booooh, senza infamia e senza lode. Carino ma non so, poco Disnyey dentro forse? Mio personale punto di vista ovviamente.
RispondiEliminaAhhhh sempre adorato l'umilté!!!
EliminaAnch'io ho portato mia figlia di 8 anni e devo dire che mi è piaciuto proprio perché non è sempre il solito film Disney.
RispondiEliminafilm bellissimo. period.
RispondiEliminaIl marketing pessimo di questo film me lo sta facendo perdere....lo valuto allora!
RispondiEliminaConcordo, trailer bruttissimo e assolutamente non invogliante. Per fortuna che il Doc c'è e ci fa recuperare le "robbe" buone!
EliminaVerissimo!! Il trailer non mi dice niente di particolare, ma ora che lo so ci porterò i miei piccoli decepticon.
EliminaE intanto si è beccato il Golden Globe come miglior film di animazione! Ma quante ne sa, il Doc!
EliminaLa faccia di Marrazzo E la voce di Mara Maionchi. Non possiamo tralasciare la voce di Mara Maionchi.
RispondiEliminaMeno male che ci sei tu che mi consoli... Io su quel momento stavo là coi lacrimoni, mia moglie dietro a me a lacrime ed i nostri figli ci abbracciavano forte (cosa che ci commuoveva ancora di più). I nostri amici? "Sì, vabbè, commovente, un pochino, ma piangere? Ma daiiii".
RispondiEliminaA me basta ripensarci per farmi venire gli occhi lucidi. Con me la Pixar vince facile
Io da grezzo insensibile materialista continuo a pensare che dover mettere per forza il momento tristezza in dei cavolo di "cartoni animati" è una cosa pessima. Poi boh
RispondiEliminaGiustin'tempo, Doc.
RispondiEliminaDevo portarci la mia bimba giusto oggi pomeriggio.
E forse non sara' tanto male, dai.
Avevo gia' paura. Piu' che altro nel trailer hanno pubblicizzato il corto di Frozen (l'anno prossimo il sequel, vero? Mi sto gia' incidendo i polsi per l'entusiasmo. Ma con la bimba, me tocca).
Chissa' perche' ho pensato subito a Grim Fandango. Ma anche a Guacamelee.
E comunque, che fine ha fatto Gigantic?
Posticipato?
Massi', il vero scopo del film e' far imbufalire Er Parrucca.
Gigantic e' stato cancellato
EliminaCiao Doc, ti segnalo (se già non lo conosci) Hasta los Huesos, film in stop motion che al tempo fruttò a Tim Burton una certa critica riguardo ad un presunto plagio per The Corpse Bride. Ti metto il link
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=VR_hPPV8td8
devo ammettere che non mi ispira proprio
RispondiEliminaHo pianto come una fontana. Uno die film più belli degli ultimi tempi.
RispondiEliminaCommento senza leggere la recensione, non per spoiler ma per altro motivo*.
RispondiEliminaVisto al day1 causa amore patologico della consorte per il dia de muertos. È stata in esperienza sublime. A livello tecnico si vede che la pixar a assimilato completamente il livello stilistico iniziato con le animazioni di Arlo: tutti dettagli dell'animazione dei personaggi, il livello di dettaglio degli ambienti (dell'acqua!) sono una roba fuori scala.
A livello di trama tocchiamo vette inesplorate, probabilmente è uno dei temi più innovativi degli ultimi anni per la Disney tutta, il ricordo dei morti... e inevitabilmente verso finale scatta di magone. Nota ancora più strappa lacrime: after credits in cui appare la frase dello staff Pixar "Grazie a tutti coloro che ci hanno ispirato è supportato negli anni" con relativo fiorire di tutte le immagini dei ricordi dei parenti e dei cari defunti. Lì non ce l'ho fatta, ho piango anch'io.
5/5 per me
* Doc, tu non lo sai ma qui sei diventato una specie di tradizione di famiglia: quando io e consorte andiamo al cinema, la prima cosa che facciamo saliti in macchina per tornare a casa e controllare l'Antro e vedere se c'è una tua recensione, così mentre io guido per rientro la mia cara Michela mi legge cosa ne pensi tu del film che abbiamo appena visto. Se invece la recensione esce più tardi della nostra visione (come in questo caso) aspettiamo di essere insieme per leggere.. se no lei s'incazza XD
Leggendo questo commento mi sono commosso e ho pensato: Doc questo antro che hai creato è un posto bellissimo pieno di senso!
EliminaPieno di bella gente, davvero. Non sai che soddisfazione.
EliminaGiudizio personale: la Pixar, con la sua carica innovativa, è morta più dei personaggi morti. Ormai è solo una Disney un po' colorata ma senza più voglia di rischiare. Peccato
RispondiEliminaA me la Festa dei Morti Messicana ha sempre attratto il mio interesse. Lo trovo un modo bello di ricordare i defunti.
RispondiEliminaFilm che mi attira perché mi ricorda Grim Fandango.
PS: a forza di frequentare il Doc e l'Antro ho avuto sentore chi fosse El Santo.
Mah, magari lo recupero però la pubblicità non mi invogliava molto.
RispondiEliminaIeri sera ho visto Tutti i Soldi del Mondo.
Finita la proiezione volevo strapparmi gli occhi.
Immaginavo e temevo
EliminaFilm bellissimo rovinato da un "corto" ETERNO con i personaggi di Frozen che cantano ogni 30 secondi prima dell'inizio di Coco. Cosi' lungo e spaccamaroni che molti bambini in sala chiedevano ai papa' se avessero sbagliato sala.
RispondiEliminaPoi comincia il film e concordo sul giudizio. Alla fine mia nipote in lacrime (e pure io).
Visto con mia figlia di 9 anni e... il momento Bing Bong ha colpito a tradimento con capitolazione totale del sottoscritto...
RispondiEliminaah, quindi non è una biopic su Koko B. Ware!
RispondiEliminaCapito troppo tardi la trappola, moglie e figlia piangenti ed abbraccianti.
Appena visto.
RispondiEliminaMannaggia alla Pixar, mannaggia.
Non possono sempre ridurmi cosi', tutte le volte.
Gia' Il Viaggio di Arlo mi aveva distrutto.
MI HANNO SUDATO FORTISSIMAMENTE GLI OCCHI.
Bellissimo. E commovente.
E' vero quel che dici, Doc. Toccando certi temi si gioca facile, ma...al di la' di pregi e difetti del film, mi e' piaciuto il messaggio.
Non tanto quello della famiglia, ma quello su chi non c'e' piu'.
E CIOE' CHE UNA PERSONA MUORE VERAMENTE QUANDO NESSUNO SI RICORDA PIU' DI LEI.
NON DIMENTICHIAMOLI. MAI.
BATA POCO. E NON SERVE ASPETTARE IL LORO GIORNO.
A LORO BASTA UNA VISITA VELOCE, UN PENSIERO, UN RICORDO.
Aw, basta. O giuro che piango di nuovo.
E ora una nota polemica.
Vorrei sapere quando la Disney la smettera' di bistrattare in questo modo le produzioni Pixar.
Sembra quasi che non abbiano voluto metterlo in risalto, pubblicizzando piu' il corto di Frozen che il film stesso.
Proprio come hanno fatto con Il Viaggio di Arlo. Film che non si e' filato di pezza nessuno, quando avrebbe meritato una maggior fortuna.
Perche' e' una roba TOTALMENTE FUORI PARAMETRO.
Pixar morta? Tutt'altro. Meriterebbero maggior spazio e considerazione. Perche' sono dei geni.
Ma vadano affancuore loro e Frozen.
Mezz'ora di maceramento genitale ma ne e' valsa la pena.
STRACONSIGLIATO A TUTTI, SENZA RISERVE.
P.S: Voglio l'action figure di Pepita in versione Battle-Cat!!
Mah, Zootropolis come film era molto Pixar e poco Disney e non mi pare sia stato svilito....
EliminaScusate. Basta, non bata.
RispondiEliminaMannaggia alla fretta...
Peccato che sia uscito il 28 Dicembre... Purtroppo non trovo un momento per vederlo, prima di Natale mi avrebbe aiutato.
RispondiEliminaIn ogni caso, curiosissimo di vederlo.
Per King Glice:
RispondiEliminaDiciamo che ho l'impressione che la Disney privilegi i suoi classici rispetto al resto della produzione.
Zootropolis appartiene alla serie classici Disney (numero 55, credo. E comunque, gran bel film anche quello).
Anche Inside Out era della Pixar. Ma apparteneva alla serie dei classici.
Per questo e' stato strombazzato in pompa magna.
L'ho visto. Bel film. Ma al confronto de Il Viaggio di Arlo, sparisce totalmente.
Poi e' un parere mio, ci mancherebbe.
Pero' Il Viaggio di Arlo non ha avuto nemmeno un quarto della campagna promozionale di Inside Out (uscito lo stesso anno).
Il tema e come viene trattato sono i punti scintillanti del film. Sicuramente non nel modo più originale possibile, ma l'animazione riesce a trasportare un'emotività unica.
RispondiElimina[SEMI-SPOILER]
Sono morto un po' dentro quando, mentre lo scheletro sull'amaca svanisce perché dimenticato, una bambina ha esclamato "in che senso sparisce, mamma?"
Vado a strappare la mia tessera di Antrista (modello base "uditore") perché non ricordo chi è El Santo... prego, fatemi raggiungere l'ultimo banco con le recchie basse, che dico, andreottiane...
RispondiEliminaVisto senza pargoli a farmi da alibi (e tenendomi più lontana possibile da quelli in sala...) e zigato come un cinno tutto l'ultimo...boh, tipo tutto il secondo tempo. Però a parte il momento Bing Bong, il film regge anche nell'azione, Miguel fa simpatia e tifi per lui, i twist non sono (troppo) telefonati e la parte divertente funziona. Promosso alla grande! (Più di Inside out, per me...)
RispondiEliminaVisto senza pargoli a farmi da alibi (e tenendomi più lontana possibile da quelli in sala...) e zigato come un cinno tutto l'ultimo...boh, tipo tutto il secondo tempo. Però a parte il momento Bing Bong, il film regge anche nell'azione, Miguel fa simpatia e tifi per lui, i twist non sono (troppo) telefonati e la parte divertente funziona. Promosso alla grande! (Più di Inside out, per me...)
RispondiEliminaConfesso che ho visto solo il trailer - ma solo a me ha ricordato molto Grim Fandango?
RispondiEliminaMah, nonostante la recensione molto apprezzata, per la prima volta da quando esiste non ho molta voglia di andare a vedere un film Pixar.
RispondiEliminaForse tutta una serie di pellicole mediocri (dove per Pixar mediocre va sempre preso con le pinze eh), forse il fatto che almento tecnicametne si è raggiunto un livello di "mostruosità" che c'è poco spazio per stupire davvero, forse che di ambientazioni simili se ne sono già viste, e a volte pure il momento bingbong non basta... ma tanto alla fine me lo vedrò comunque :D
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
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RispondiEliminaDoc. ho pianto anch'io come una fontana. Piccolo giochetto: immaginate la stessa storia narata come in un album Bonelli a la Dylan Dog oppure come un Anime Giapponese. Le premesse c'erano tutte ed infatti il film è bello ma il soggetto lo è ancora di più. C'è qualche incertezza soprattutto all'inizio e un po' in tutta la prima metà imho (forse anche a causa di un doppiaggio non sempre entusiasmante.. ma che sta succedendo al doppiaggio italiano negli ultimi tempi?) ma poi si lancia verso il finalone ..seppure anch'io mi ero sgamato un po' tutto "l'inghippo principale" e lo sviluppo dell'intreccio dopo una ventina di minuti :-D Chissà quali e quante macagne produttive ci saranno dietro, per esempio la battuta delle vitamine chissà da dove è saltata fuori. Infine un appello: l'abbiamo capito che il target attuale è cresciuto coi Griffin e coi cartoon "cattivi" ma ormai qui siamo di fronte addirittura a dei cliché per quanto riguarda alcuni personaggi di contorno e situazioni secondarie: I gemelli "Matrix" Il cane/animale scemo a la Piccolo aiutante di Babbo Natale e così via. Film promosso cmq. Thumb Up da parte mia
RispondiEliminaQuoto sul doppiaggio, si assiste ad un decadimento generale di un aspetto estremamente importante e di cui eravamo i primi al mondo fino a qualche tempo fa (con doppiatori dalle voci incredibili, vedi Roberto Chevalier per Tom Cruise o Claudio Capone per Don Johnson che in originale parla come Paperino!).
EliminaBel film, Disney Pixar ormai è una garanzia. Boh, deve esserci un problema di condizionamento nei cinema, perché anche a me hanno sudato gli occhi.
RispondiEliminaMicroSPOILER
Visto con mia figlia di 7 anni, prima metà del film ho dovuto abbracciarla per consolarla perché aveva paura degli scheletri, parte finale del film io abbracciavo lei ripetendo "non dimenticarti di me!".
Oh: grazie Doc! Questo era uno dei film che ero indeciso se andare a vedere ma, non volendo mai leggere le tue recensioni (anche quelle senza spoiler) prima di aver visto il film, mi ero limitato a scorrere fino in fondo e vedere quante presidentesse gli davi. 4 meritatissime! Ovviamente lacrimuccia (anche qualcosa in più) sul finale per me e mia figlia undicenne. Secondo me è una storia "tenera" (e non intendo smielosa), con ambientazione del mondo dei morti strepitosa. Cercavo il tasto STOP sul bracciolo perché avrei voluto guardare ogni singolo dettaglio.
RispondiEliminaSto film è quasi tutto un momento bing bong mascherato da film per bambini. Mi è piaciuto un sacco
RispondiEliminaVisto ieri. Non ho nemmeno provato a trattenere le lacrime. Ah, solo da poco mi sono accorto che hai usato un'esclamazione di Nikkiesta memoria!
RispondiEliminaVisto da solo ieri. Da solo. Mi sono ritrovato a singhiozzare. Un animale di 190 cm ed xyz kg che piange davanti allo schermo. Non sono cose, signora mia.
RispondiEliminaInutile dire che l'anzianissima catananna è UGUALE alla buonanima di mia nonna, e che la Pixar mi DEVE rimborsare i kleenex ed il collirio decongestionante.