Jumanji (Nuovo Cinema Guaglione)
La verità? La dura e cruda verità? La pura, semplice, dura, cruda verità? La... Ok, ok: hai sempre trovato Jumanji (1995) un film insignificante. Non eri decisamente più un rEgazzino quando è uscito, e perciò altrettanto decisamente fuori target per la pellicola di Joe Johnston (il futuro regista, tra l'altro, di Jurassic Park III e del primo Captain America), ma non sei riuscito a trovarlo un minimo divertente come il sostanzialmente coevo Hook - Capitan Uncino. Peggio, Jumanji è probabilmente uno dei pochi film di Robin Williams in cui lo stesso Robin Williams non ti dice niente. E tu hai sempre adorato Robin Williams. Tolta la nostalgia che non hai per il film, allora, che resta? Ok, e a parte la computer graphic primitiva con le scimmie e i ragni scappati di casa? Toccava sottoporre Jumanji al trattamento Nuovo Cinema Guaglione per scoprirlo. Tanto per iniziare, per quei due che non l'avessero mai visto, di che parla Jumanji? Di una partita a Brivido finita malissimo, con un gioco da tavolo più cesso ma molto più pericoloso di Brivido [...]
Tratto piuttosto liberamente da un libro illustrato di Chris Van Allsburg del 1981, Jumanji è la storia di Alan Parrish, rEgazzino del '69 come tanti,
nel senso che è figlio di un piccolo industriale e vive in una mansion gigantesca del New Hampshire. Comprensibilmente, i bulli in sella alle loro saltafoss lo gonfiano ripetutamente come una zampogna.
Attratto da un suono di tamburi, non proveniente stranamente da giovani sfaccendati al parco muniti di bonghetti, Parrish trova in un cantiere un antico gioco da tavolo, sepolto lì cento anni prima da due ragazzi terrorizzati. Il boardgame si chiama Jumanji, che il lingua zulù vuol dire "Gira gira, il cetriolo finisce sempre in...", anche se l'autore del libro, Van Allsburg, sosteneva significasse "Molti effetti".
Com'è, come non è, Alan si porta il gioco a casa. Un gioco, si legge all'interno della pregiata plancia in legno massello con pedine automatizzate, che a giocarci che due maroni, devi solo lanciare i dadi e urlare di paura per le robe che ti vogliono accidere, "per lasciarti il mondo alle spalle". I dadi e l'ortolano avanti, e dietro tutti quanti.
I genitori di Alan, in quanto rappresentanti dell'alta borghesia manifatturiera di fine anni 60, sono due rompicoglioni. Il padre, il signor Parrish, c'ha proprio la faccia, visto che è quella appartenente al Jonathan Hyde di Titanic. La madre è l'altrettanto celebre Patricia Clarkson, da decenni uno dei nasi rifatti più in vista di Hollywoo.
Dopo aver litigato con i suoi, che vogliono mandarlo in un collegio per ricchi finanziato dai soldi di famiglia e dove verrà quindi picchiato comunque, ma con più cattiveria e da coetanei vestiti meglio, Alan inizia a giocare a Jumanji con la sua amica, la classica ragazzina bionda dei sogni da Nuovo Cinema Guaglione. Solo che questa, la giovane Sarah, oltre ad essere un metro più alta di lui, è un cesso e ha anche una discreta pippa. Nuovo Cinema Nasone. Al primo turno arrivano i pipistrelli feroci, al secondo Alan finisce risucchiato nel gioco. Ma non nel senso di quelli che si sputtanano mezzo stipendio alle macchinette giù al tabacchi, finisce proprio dentro alla giunga di Jumanji.
Ventisei anni più tardi, la zia Norah (la Bebe Neuwirth di Cin Cin e Frasier) ha comprato per un piatto di lenticchie la mansion dei Parrish, dove il popolo crede che il padrone di casa abbia ucciso e nascosto il figlio Alan.
Norah ci va a vivere con i suoi pantaloni a vita altissima e i suoi vestiti dimmerda anni 90 da comparsa di Beverly Hills 90210, portandosi dietro pure i due nipoti rimasti orfani: Judy, una Kirsten Dunst anni e anni prima di diventare la fidanzata cozza dell'Uomo-Ragno (ammettilo, tigrotto, hai appena fatto cesso!),
e Peter. Peter è Bradley Pierce, che è apparso negli anni in serie TV tipo Star Trek Voyager, ha doppiato decine e decine di cartoni animati e videogiochi, da Kingdom Hearts ai film dello Studio Ghibli,
Judy e Peter vengono attratti dai tamburi di Jumanji e credendo si tratti di una cassettina di musica disco tamarra anni 90 tipo DJ Time, trovano il gioco in soffitta e continuano la partita interrotta nel '69. Risultato:
la casa torna a popolarsi di mostruosità in computer grafica volemosebene del '95, tipo delle scimmie che oggi con trentamila euro il mio falegname digital artist te le fa meglio, un leone, zanzaroni, elefanti, rinoceronti, topiragno, minolli. Mancava solo un biondo di Luzzi,
e allo scopo salta fuori dal gioco Alan. Sono passati ventisei anni e quell'Alan adolescente si è tramutato in un popolare attore di 44 primavere, perché sì. Tante cose sono cambiate, lì a Brantford,
che per una serie di effetti a catena è diventata una landa di disperazione e disoccupazione dove tutto è sporco, pieno di graffiti e di extracomunitarietà boldriniana, grazie alla quale i costumi sono talmente degenerati che in una videoteca per adulti c'è in vetrina una copia di Senti chi parla.
Alan si sbarba, sfregiandosi non solo perché era la prima volta che usava un rasoio, ma perché all'epoca dei selvaggi bilama ancora si portava molto, a causa di un complotto ordito su scala mondiale dai produttori di carta igienica, consumata in quantità industriali ogni mattina da miliardi di uomini per tamponare i taglietti.
E per rimediare ai danni tutto sommato contenuti prodotti fino a quel momento dal gioco, lui e i due ragazzi hanno la felice pensata di portare avanti la partita, scatenando così tutto il resto che Jumanji ha in serbo. Il che è esattamente come dar fuoco a un'intera città perché hai un ragno sotto al letto, ma oh.
Naturalmente viene trascinata nel gioco anche la rEgazzina nasona del '69, diventata nel frattempo Bonnie Hunt,
per affrontare tutti insieme appassionatamente piante carnivore sparadardi soporiferi, coccodrilli che come fanno fanno, monsoni indoor, terremoti, promoter telefonici che rompono il pazzo dopo le 9 di sera e devono morire tutti male, molto.
In mezzo, il cacciatore Van Pelt, che è sempre il padre di Alan ma con il dente d'oro da giostraio dell'est, e che viene scambiato per un postino perché da oltre vent'anni c'era questa cosa che la gente strippava negli uffici postali e sparava agli altri, tipo. Da cui la nascita dell'espressione "Going postal". Da noi non sarebbe mai potuto accadere, perché gli anziani in fila per la pensionati li avrebbero neutralizzati in un attimo a colpi di bocce.
e nel supermercato la banda si imbatte in tutta una serie di set Playmobil e dei G.I. Joe, compreso il quartier generale (la versione anni 90, chiaro).
Ma grazie anche all'aiuto di Carl, poliziotto della città ed ex impiegato della ditta di Parrish, nonché inventore nel '69 delle scarpe da basket dei giovini dei playground into the groove (David Alan Grier, che per la cronaca era quattro anni più giovane di Robin Williams, anche se il suo personaggio era già adulto quando Alan faceva ancora il pungiball dei bulli locali), si riesce a terminare la partita. Tutto viene risucchiato all'interno del gioco, tranne i minolli,
e Alan e Sarah tornano nel '69, conservando il ricordo di quello che è successo. Naturalmente, come da tradizione del Nuovo Cinema Guaglione, limonano, prima di gettare il Jumanji in un fiume.
Ripassano gli anni, i due sono una famiglia e Alan invita a un party di Natale i due rEgazzini e la loro famiglia. Lui non è più orfano, loro nemmeno, anche se non ricordano nulla, e tutto è bene quel che finisce bene.
Tranne che il gioco è arrivato su una spiaggia francese e seminerà il caos in Gianfransuàlandia. Perciò... no, niente, tutto bene comunque.
Nel 2005 è uscito il "sequel spirituale" Zathura - Un'avventura spaziale, tratto da un altro libro di Chris Van Allsburg, in pratica un Jumanji a tema sistema solare anziché giungla, e a fine anno (gennaio da noi) arriva invece il seguito vero e proprio, Jumanji - Benvenuti nella giungla.
Jumanji è ora un videogioco, i protagonisti ci finiscono dentro sotto forma di avatar, e perciò uno dei ragazzi si sceglie come personaggio un The Rock armato di lanciafiamme. Immaginate che musica dimmerda deve ascoltare questo rEgazzino alle cuffiette del suo smartphone nella vita di tutti i giorni.
GLI ALTRI FILM DEL NUOVO CINEMA GUAGLIONE
Tratto piuttosto liberamente da un libro illustrato di Chris Van Allsburg del 1981, Jumanji è la storia di Alan Parrish, rEgazzino del '69 come tanti,
nel senso che è figlio di un piccolo industriale e vive in una mansion gigantesca del New Hampshire. Comprensibilmente, i bulli in sella alle loro saltafoss lo gonfiano ripetutamente come una zampogna.
Attratto da un suono di tamburi, non proveniente stranamente da giovani sfaccendati al parco muniti di bonghetti, Parrish trova in un cantiere un antico gioco da tavolo, sepolto lì cento anni prima da due ragazzi terrorizzati. Il boardgame si chiama Jumanji, che il lingua zulù vuol dire "Gira gira, il cetriolo finisce sempre in...", anche se l'autore del libro, Van Allsburg, sosteneva significasse "Molti effetti".
Com'è, come non è, Alan si porta il gioco a casa. Un gioco, si legge all'interno della pregiata plancia in legno massello con pedine automatizzate, che a giocarci che due maroni, devi solo lanciare i dadi e urlare di paura per le robe che ti vogliono accidere, "per lasciarti il mondo alle spalle". I dadi e l'ortolano avanti, e dietro tutti quanti.
I genitori di Alan, in quanto rappresentanti dell'alta borghesia manifatturiera di fine anni 60, sono due rompicoglioni. Il padre, il signor Parrish, c'ha proprio la faccia, visto che è quella appartenente al Jonathan Hyde di Titanic. La madre è l'altrettanto celebre Patricia Clarkson, da decenni uno dei nasi rifatti più in vista di Hollywoo.
Dopo aver litigato con i suoi, che vogliono mandarlo in un collegio per ricchi finanziato dai soldi di famiglia e dove verrà quindi picchiato comunque, ma con più cattiveria e da coetanei vestiti meglio, Alan inizia a giocare a Jumanji con la sua amica, la classica ragazzina bionda dei sogni da Nuovo Cinema Guaglione. Solo che questa, la giovane Sarah, oltre ad essere un metro più alta di lui, è un cesso e ha anche una discreta pippa. Nuovo Cinema Nasone. Al primo turno arrivano i pipistrelli feroci, al secondo Alan finisce risucchiato nel gioco. Ma non nel senso di quelli che si sputtanano mezzo stipendio alle macchinette giù al tabacchi, finisce proprio dentro alla giunga di Jumanji.
Ventisei anni più tardi, la zia Norah (la Bebe Neuwirth di Cin Cin e Frasier) ha comprato per un piatto di lenticchie la mansion dei Parrish, dove il popolo crede che il padrone di casa abbia ucciso e nascosto il figlio Alan.
Norah ci va a vivere con i suoi pantaloni a vita altissima e i suoi vestiti dimmerda anni 90 da comparsa di Beverly Hills 90210, portandosi dietro pure i due nipoti rimasti orfani: Judy, una Kirsten Dunst anni e anni prima di diventare la fidanzata cozza dell'Uomo-Ragno (ammettilo, tigrotto, hai appena fatto cesso!),
e Peter. Peter è Bradley Pierce, che è apparso negli anni in serie TV tipo Star Trek Voyager, ha doppiato decine e decine di cartoni animati e videogiochi, da Kingdom Hearts ai film dello Studio Ghibli,
e oggi ha 34 anni e questa faccia. E un grande amore per il viola.
E siccome anche tra gli addetti al casting dilaga la deboscia, solo un anno più tardi lui e la Dunst si ritrovarono fratelli in un ALTRO film, il TV movie The Siege at Ruby Ridge. Chiusa la parentesi e più che altro la parentela.Judy e Peter vengono attratti dai tamburi di Jumanji e credendo si tratti di una cassettina di musica disco tamarra anni 90 tipo DJ Time, trovano il gioco in soffitta e continuano la partita interrotta nel '69. Risultato:
la casa torna a popolarsi di mostruosità in computer grafica volemosebene del '95, tipo delle scimmie che oggi con trentamila euro il mio falegname digital artist te le fa meglio, un leone, zanzaroni, elefanti, rinoceronti, topiragno, minolli. Mancava solo un biondo di Luzzi,
e allo scopo salta fuori dal gioco Alan. Sono passati ventisei anni e quell'Alan adolescente si è tramutato in un popolare attore di 44 primavere, perché sì. Tante cose sono cambiate, lì a Brantford,
che per una serie di effetti a catena è diventata una landa di disperazione e disoccupazione dove tutto è sporco, pieno di graffiti e di extracomunitarietà boldriniana, grazie alla quale i costumi sono talmente degenerati che in una videoteca per adulti c'è in vetrina una copia di Senti chi parla.
Alan si sbarba, sfregiandosi non solo perché era la prima volta che usava un rasoio, ma perché all'epoca dei selvaggi bilama ancora si portava molto, a causa di un complotto ordito su scala mondiale dai produttori di carta igienica, consumata in quantità industriali ogni mattina da miliardi di uomini per tamponare i taglietti.
E per rimediare ai danni tutto sommato contenuti prodotti fino a quel momento dal gioco, lui e i due ragazzi hanno la felice pensata di portare avanti la partita, scatenando così tutto il resto che Jumanji ha in serbo. Il che è esattamente come dar fuoco a un'intera città perché hai un ragno sotto al letto, ma oh.
Naturalmente viene trascinata nel gioco anche la rEgazzina nasona del '69, diventata nel frattempo Bonnie Hunt,
per affrontare tutti insieme appassionatamente piante carnivore sparadardi soporiferi, coccodrilli che come fanno fanno, monsoni indoor, terremoti, promoter telefonici che rompono il pazzo dopo le 9 di sera e devono morire tutti male, molto.
In mezzo, il cacciatore Van Pelt, che è sempre il padre di Alan ma con il dente d'oro da giostraio dell'est, e che viene scambiato per un postino perché da oltre vent'anni c'era questa cosa che la gente strippava negli uffici postali e sparava agli altri, tipo. Da cui la nascita dell'espressione "Going postal". Da noi non sarebbe mai potuto accadere, perché gli anziani in fila per la pensionati li avrebbero neutralizzati in un attimo a colpi di bocce.
E Peter diventa un hobbit
e un elefante si dondolava sopra il filo di una ragnaTesla (sì non è una Tesla. Sì, è una battuta. Sì, fatevi una vita anziché fare i PdF dell'internet, eghe).e nel supermercato la banda si imbatte in tutta una serie di set Playmobil e dei G.I. Joe, compreso il quartier generale (la versione anni 90, chiaro).
Ma grazie anche all'aiuto di Carl, poliziotto della città ed ex impiegato della ditta di Parrish, nonché inventore nel '69 delle scarpe da basket dei giovini dei playground into the groove (David Alan Grier, che per la cronaca era quattro anni più giovane di Robin Williams, anche se il suo personaggio era già adulto quando Alan faceva ancora il pungiball dei bulli locali), si riesce a terminare la partita. Tutto viene risucchiato all'interno del gioco, tranne i minolli,
e Alan e Sarah tornano nel '69, conservando il ricordo di quello che è successo. Naturalmente, come da tradizione del Nuovo Cinema Guaglione, limonano, prima di gettare il Jumanji in un fiume.
Ripassano gli anni, i due sono una famiglia e Alan invita a un party di Natale i due rEgazzini e la loro famiglia. Lui non è più orfano, loro nemmeno, anche se non ricordano nulla, e tutto è bene quel che finisce bene.
Tranne che il gioco è arrivato su una spiaggia francese e seminerà il caos in Gianfransuàlandia. Perciò... no, niente, tutto bene comunque.
Nel 2005 è uscito il "sequel spirituale" Zathura - Un'avventura spaziale, tratto da un altro libro di Chris Van Allsburg, in pratica un Jumanji a tema sistema solare anziché giungla, e a fine anno (gennaio da noi) arriva invece il seguito vero e proprio, Jumanji - Benvenuti nella giungla.
Jumanji è ora un videogioco, i protagonisti ci finiscono dentro sotto forma di avatar, e perciò uno dei ragazzi si sceglie come personaggio un The Rock armato di lanciafiamme. Immaginate che musica dimmerda deve ascoltare questo rEgazzino alle cuffiette del suo smartphone nella vita di tutti i giorni.
GLI ALTRI FILM DEL NUOVO CINEMA GUAGLIONE
Per me è un bel film
RispondiEliminaio invece l'ho sempre trovato molto carino, e un robin williams bravo, certo non a livello di molti altri suoi film, ma bravo nell'esecuzione.
RispondiEliminaè un film , per mia opinione, con cui passare un paio d'orette di relax e di risate. tutto qui....
quoto
EliminaMi piaceva Jumanji da piccolo,ma ora che me lo fai notare,non è invecchiato bene e l'idea di portare avanti il gioco tanto per fare è una brutta idea proprio...
RispondiEliminaBuona giornata!
In realtà mi pare che fosse spiegato a un certo punto (non ricordo se dalle regole o da Alan stesso di ritorno dalla Jungla) che l'unico modo per riportare tutto a posto fosse terminare la partita.
EliminaInfatti , continuano il gioco per sistemare i danni che hanno fatto, obbligano la bionda a partecipare perchè altrimenti se non finiranno la partita precedente i danni rimarranno per sempre
EliminaÈ un film per bambini nulla di transcendentale al massimo puoi dissacrarlo come hai fatto te...ma oltre quel concetto non va oltre, ma rimane pur sempre una pellicola simpatica...
RispondiEliminahttps://i.pinimg.com/originals/cd/ff/3d/cdff3dcf0848130706c2d00e32d84024.jpg
La Kirsten cozza??? Ma dove Antroooooooo
Ennesima prova della teoria che con le luci giuste e un buon fotografo, anche la regina Elisabetta passerebbe per un bel bocconcino
EliminaHo un nome e un nickname, comunque.
EliminaE non è Antro. La gente ti chiama con il nome del tuo condominio? :)
Comunque la Regina Elisabetta da giovane non era affatto male
EliminaInsomma, dai, un tipo :D
Eliminahttp://blog.oup.com/wp-content/uploads/2013/05/Queen_Elizabeth_II_-_1953-Dress-544x744.jpg
A una con un sorriso così entusiasta, comunque, anche io affiderei un impero ;)
(Sui francobolli dell'epoca è ritratta strafiga, eh XD)
Solo a me ricorda il Joker in questa foto XD
EliminaDoc, ma "Una pazza giornata di vacanza" non ci starebbe bene in questa rubrica?
RispondiEliminaC'ho pensato ieri, causa una puntata di The Goldbergs ispirata al film, in cui era presente persino un Charlie Sheen, nello stesso ruolo del guaglione al commissariato invecchiato di 30 anni.
EliminaÈ uno dei prossimi della lista. Probabilmente proprio il prossimo, a meno che non venga scavalcato da un altro film di cui voglio parlare da tempo. Anche se quello sì che con le regole del club del NCG non c'entra un'infiocchettatissima. Mo' vediamo.
EliminaHere it is the omaggio/cameo: https://youtu.be/CTB0yWm6fRI?t=3m5s
EliminaTop, non vedo l'ora :)
EliminaFilm con effetti speciali invecchiati MALISSIMO ma che tutt'ora rivedo volentieri, c'è dell'attaccamento emotivo che non si vuole staccare si vede.
RispondiEliminaVoglio bene a Jumanji, sarà perché avevo 12 anni quando andai al cinema a vederlo (1996), era un periodo bellissimo dove ogni film (dall'horror al demenziale) che mi passava sotto le retine lo guardavo e riguardavo infinite volte, accrescendo il mio amore per il cinema.
Aaah che bei ricordi...avendone la possibilità non credo comunque che farei il cambio col cinema di un 12enne di oggi, per quanto vedere film Marvel al cinema fosse il mio grande sogno bagnato di sempre.
Non sarebbe male una versione remastered con gli effetti in CG rifatti da capo.
EliminaNon sarebbe AFFATTO male in effetti...magari per il trentennale qualcuno ci penserà, anche perché un remake costerebbe molto di più (e del seguito con The Rock frega poco in giro, da quel che leggo)...
EliminaKirsten Dunst è bonissima doc, tanto l'abbiamo capito che ti piacciono le more ormai..
RispondiEliminaEsatto.
EliminaMore e senza faccia da termosifone, trolololololo.
La Presidentessa era bona anche bionda, ovviamente, ma che c'entra.
La presidentessa è bona anche calva! Su questo non si deve discutere :)
EliminaSinceramente concordo con il Doc, mai piaciuto. L'ho trovato sempre insulso compresa la CG (specialmente considerando che già era uscito Jurassic Park, paragone impietoso ma comunque inevitabile).
RispondiEliminaForse eravamo davvero troppo fuori target, boh
Non è per fare il pignolo, a "Hook - Capitan Uncino" è del 1991, "Jumanji" del 1995. Erano gli anni in cui Williams era fissato con il fare il bambinone: il punto più basso, secondo me, fu "Jack" del 1996, diretto nientemeno che da Francis Ford Coppola (roba da non crederci: un vincitore di più premi Oscar a dirigere un filmetto da sabato pomeriggio su Italia1).
RispondiEliminaHai fatto bene a farmelo notare.
EliminaLa frase originale era più lunga, nel tagliarla ne era venuto fuori un mostro anacronistico. Jack teRibile.
il povero Williams nella sua vasta filmografia, tra un capolavoro e un buon film, ha collezionato varie ciofeche inguardabili, cito a memoria: Popeye, Flubber, Toys, Jack
EliminaIn realtà Popeye aveva un suo perché, imho °_°
EliminaPopeye non lo conterei,fu il suo primo film per il cinema credo e allora non era come adesso, per gli attori di serie televisive era molto più difficile diventare protagonisti di film per il cinema.
EliminaMa Toys si,inguardabile e senza senso.
Doc, tutto bene? Percepisco un po' di astio in questa recensione, non capisco se per situazioni extra blog o se Jumanji ti ha fatto qualcosa :D
RispondiEliminaEssendo un paio di generazioni dopo la tua, ero un rEgazzino decisamente le target del film e infatti mi piacque molto. C'erano animali, c'era avventura, c'erano animali, per me bastava e avanzava :)
Certo non lo consideravo un filmone manco allora e caliamo un velo pietoso sulla mancanza di fantasia dell'Hollywood attuale che se va a ripescare Jumanji siamo proprio alla frutta
Detto che:
Eliminase faccio dell'ironia cattiva, qualcosa non deve andare bene (e no, non va bene, sono mesi che lo scrivo. Ma non c'entra una well-loved con Jumanji);
se faccio dell'ironia buona, non sei più quello di una volta.
Quella storia delle pietre da tirare, insomma :)
Sapevo che criticare in modo spiccio un film che per molti è un caro ricordo avrebbe provocato questa reazione. Lo sapevo e avevo stappato la fanta presgasata per godermi lo spettacolo :D
Ahahah, stai sciallo doc, nessuna reazione e nessuna pietra! Vabbè, mi fa piacere farti godere la fanta sgasata se è un brutto periodo, ma veramente stai sciallo che non siamo tutti per forza le scimmie terminatrici dell'internetTM ;*
EliminaVeramente, Doc, è proprio fastidioso come appena uno critica qualcosa che alla gente evoca nostalgici ricordi si deve sentir dire battutine di questo tipo. Ci mancava solo qualcosa del tipo "ma che un fan di Jumanji ti ha rubato la ragazza?" ed eravamo all'apice dei commenti stupidi e cacameenchia per quando si hanno finite le argomentazioni.
EliminaIo pure sono pienamente nell'età target di questo film, lo davano sempre su Italia 1 quando ero un moccioso, ma si trova in quella lista di cose degli anni 90, che annovera anche Crash Bandicoot, Spyro e Final Fantasy 8, sulle quali i miei coetanei hanno orgasmi nostalgici al solo nominarle quando a me non hanno mai detto una 本当好き. La trama è inesistente e come dici Robin Williams riesce a non spiccare per niente nonostante sia un attore che adoro. Certo è come dicono molti qua che di filmetti da Italia 1 in quel periodo ne ha sfornati diversi, ma questo è forse proprio quello in cui lui personalmente fa la figura peggiore.
Comunque Doc, mi dispiace veramente tanto se stai passando un brutto periodo, lo sto passando pure io e a volte è veramente difficile andare avanti e farsi forza, quando ci si sente oppressi dall'ansia e dalla tristezza, ma volevo dirti che per quanto ovviamente non siano sufficienti e ci voglia ben altro per rimanere forti durante questi periodi (la fede, il supporto delle persone care...), una cosa che mi aiuta come minimo a distrarmi un po' e a ricordarmi che nella vita ci sono tante piccole belle cose è dedicarmi alle mie passioni nerd, e il tuo blog rientra appieno tra queste, mi sai sempre far fare delle risate sincere e ogni tanto delle "lacrime napulitante".
E niente, adesso che mi ci fai pensare ho un rediduo di fanta sgasata in frigo, mi sa che vado a gradire XD
Ahahah, camomilla ragazzi? Vi vedo un po' agitatini e tendenti all'esagerazione :D
EliminaUn filmetto non brutto, certo invecchiato non benissimo, ma che si lasciava guardare con piacere, almeno all'epoca.
RispondiEliminaPer il finale, se non ricordo male mi pare invece che i quattro fossero gli unici a ricordare quanto accaduto, magari non esplicitando la cosa, ma lasciandola intuire da sguardi e risatine. Che tipo i coniugi Parrish avessero appositamente richiamato il padre (loro dipendente) al lavoro per evitare che avvenisse l'incidente che avrebbe reso orfani MJ Watson Parker e l'hobbit.
Ma magari ricordo male io.
I bambini non ricordano, solo Alan e la bionda, perché nel finire il gioco si sono ritrovati da soli nel '69 a casa del primo e la storia è cambiata.
EliminaCredo che l'equivoco nasca da questa frase del post:
Elimina"Lui non è più orfano, loro nemmeno, anche se non ricordano nulla". I loro che non sono più orfani e non ricordano sono i due ragazzi. Una didascalia sopra: " Alan e Sarah tornano nel '69, conservando il ricordo di quello che è successo".
Giusto, avevo capito male la frase, mea culpa.
EliminaE in effetti la scena finale della cena di Natale è ambientata prima dell'incidente dei genitori, che Robin evita non concedendo loro ferie, quindi i PimPi non possono aver trovato e giocato a Jumanji.
Grazie.
Mi unisco al club di coloro a cui non è (mai) piaciuto. Se non ci fosse stato Robin Williams (assolutamente fuori parte) non l'avrei neanche visto. Paradossalmente mi attira di più il seguito malgrado si capisca già che sia una cagata.
RispondiEliminaNeanche a me é piaciuto.
RispondiEliminaVidi qualche tempo fa Zathura, non un capolavoro ma lo trovai piacevole. Jumanji ho sempre avuto l'impressione che volesse prendersi un po' troppo sul serio.
Ricordi bene, c'era pure la gag sul fatto che i genitori volevano partire per il viaggio che gli sarebbe stato fatale e i coniugi Parrish glielo sconsigliano.
RispondiEliminaVisto al cinema d'estate a Diamante, avevo 14 anni e non mi disse nulla neanche allora.
RispondiEliminaEra il film culto di alcune mie compagne di scuola, vai a sapere perché. Mio fratello all'epoca ne era terrorizzato (ma aveva anche sei anni). Ora che mi hai ricordato gli effetti speciali mimmissimi, devo assolutamente rivederlo. Adoro la CGI da due soldi!
RispondiEliminaP.S. Però con The Rock deve essere pure peggio...
Un film che non mi ha mai detto nulla nonostante ci fosse Williams e non tanto per il fatto di essere fuori target e che proprio non mi accende la scintilla.
RispondiEliminaNon mi era piaciuto perché anche a me era passata l'età della ragazzinitudine e poi credo di averlo visto in cassetta e quindi anni dopo l'uscita al cinema.
RispondiEliminaNota di merito per la battuta di Greg e Lillo su 610 nei loro trailer dei film "E GIÙ MANGI"
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaDoc, te lo appoggio, neanche a me ha mai detto nulla questo film. Sarà perché non ero più un infante quando l'ho visto?
RispondiEliminaComunque, è sempre un piacere leggerti, anche quando parli di film non proprio riusciti (sempre a mio modestissimo parere).
Visto svariate volte perchè lo davano in TV, non mi è mai piaciuto. Trama non pervenuta, ricordo soprattutto la CG pezzente già per l'epoca: ero un rEgazzino fresco della meraviglia per i dinosauri di Jurassic Park e pensavo che il compiùter fosse la via da seguire per sempre. Questo film e l'imbarazzante drago di Dragonheart mi fecero sbattere il muso contro la dura realtà: già all'epoca ritenevo che il leone sembrasse un cadavere impagliato e rianimato, perfetto per un film di zombi ma poco credibile come leone vero :)...
RispondiEliminaRobin Williams l'ho sempre considerato un attore molto bravo ad interpretare un unico personaggio: da Mork in poi non ha mai cambiato (eccezion fatta per lo strambo personaggio del pur non sorprendente Insomnia: ci voleva Nolan per tirarlo fuori dai suoi cliché), francamente negli anni 90 cominciavo a non soffrirlo più... Gli ho sempre contrapposto nella mia mente Anthony Hopkins: spassosissimo come Dr Kellogg, terrificante come Dr Lecter, alla domanda se fosse mai stato turbato dai personaggi che interpretava rispose: "E perchè mai? Io sono un professionista, se interpreto un killer cannibale mica mi metto ad ammazzare la gente..."
Incredibilmente mi aspetto di più (poco comunque eh) dal sequel con The Rock, potrebbe essere una boiata talmente pazzesca da fare il giro XD
PS: Doc, tu lo sai che quando parli così della divina Kirsten mi fai male al cuore vero? :D
E allora lo dico. Sì, lo dico. Riconsegnando preventivamente la tessera antristica già stracciata.
Olivia Wilde non mi ha mai detto niente di che. Troppo magrina.
Aaargh!! L'ho detto!!!
(corre a nascondersi in lacrime)
[IMG]https://vignette1.wikia.nocookie.net/nonciclopedia/images/f/f6/Pdor_2.jpg/revision/latest?cb=20091221155130[/IMG]
EliminaSACRILEGIO!
Tanti grandi attori finiscono per fare sempre lo stesso personaggio in buona parte dei loro film... vedi anche Johnny Depp
EliminaIl fascino di Leo Di Caprio è anche questo, sa fare bene di tutto
Ho appena percepito un tremito nella Forza!!!
EliminaMa pure io, dovendo scegliere, preferisco la Dunst alla Wilde, eh! Che la prima sarà pure un po' più carciofa (e neanche tanto, poi!), ma almeno quando recita mi trasmette qualcosa.
EliminaLa Wilde è nel gruppone delle attrici che hanno trovato la notorietà negli ultimi 10 anni, e che io continuo a confondere in massa: per me han tutte la stessa faccia (o gli stessi chirurghi, boh :P )
Ma io sono donna, so di non fare testo XD
Per me onestamente la Dunst è bruttarella forte ed ho sempre trovato un peccato che quella stra-gnocca che era Mary Jane nei fumetti fosse interpretata da lei. Capisco però che nei film con la giusta regia possa sembrare migliore, un sacco di attrici che reputavo pheeghe vedendole nei film poi quando le cercavo per vedere che altro avessero fatto dicevo "ma chi è sto mostro???".
EliminaOlivia Wilde che film ha fatto di rilevanti?
Trovai Jumanji non solo brutto e sconclusionato, bensì una delusione (che è peggio).
RispondiEliminaInfatti la tematica del "finire dentro il gioco" era stata sviluppata in modo fortemente incisivo da Tron e Giochi stellari (e, se vogliamo, anche Explorers e Labyrinth)... e io mi aspettavo una cosa del genere, passando dalla fantascienza alla giungla. Per me, che passavo i pomeriggi a giocare all'Isola di Fuoco con mio fratello, era come entrare in un sogno!
Quindi lo andai a vedere nonostante Robin Williams (che fin da piccolo mi sembrava sopravvalutato e finto - sorridente con bocca e sopracciglia, ma ripieno di vuoto).
Rimasi molto deluso: Jumanji non aveva l'immaginario di Tron nè l'epica di Giochi stellari (per non parlare del genio di Labyrinth), i personaggi erano scialbi e le avventure dimenticabili.
Grazie Doc per avermi ricordato la trama, perchè se doveva pensarci il film...
Mi accodo ai fischi.
L'isola del Fuoco era la legge, come Brivido e Heroquest
Eliminache bello aver condiviso (senza conoscersi) le stesse cose!
Eliminadei tre l'unico ad aver dei materiali sufficientemente resistenti al passaggio dei decenni (inteso anche come aggettivo di "bambini", cioè io e mio fratello) è proprio l'isola di fuoco.
brivido era troppo pieno di pezzettini gancini cartoncini; heroquest aveva le lance dei fimir troppo sottili, la rastrelliera delle armi tutta spiegazzata, le spade degli orchetti un po' fragili...
l'isola di fuoco invece era bella tonica nella sua solidità monoblocco. giusto il secondo ponte forse rischiava qualcosa in mano a due decenni.
bella zione
Matteo, sono d'accordo con te, quanti ricordi, che bellissimo gioco! L'unico problema erano le palline, c'era sempre il tipo che le sparava a bomba e si perdevano sempre. Alla fine il faccione dell'idolo sparava biglie, piombini e robbaccia di plastica!
EliminaI pupetti di Heroquest sono tutti andati ad incrementare il mio esercito di Warhammer ;)
pensa finire dentro a heroquest... ew
Eliminasì infatti! ma anche brivido, cluedo o blood bowl andavano bene lo stesso :) ...per non parlare di warhammer... sbav!
EliminaA me piacque pur essendo fuori target. Mentre "Hook" ha avuto lo stesso effetto che ha ben descritto Riccardo Thiella poco sopra. E vi dirò, quando capita lo riguardo volentieri, pur essendo sempre più fuori target.
RispondiEliminaFilm mai visto e che non mi sono mai pentito di non aver visto
RispondiEliminaIo invece ho buoni ricordi di Jumanjii. Che ho visto nel '95 (a 15-16 anni), ma che per qualche ragione ho sempre associato temporalmente a Jurassik Park, che era invece uscito un anno o due prima.
RispondiEliminaJurassik Park è stato l'assoluto game-changer per la CGI (scusate gli inglesismi), e nella mia memoria cinematografica Jumanjii è stato il suo naturale erede. Per certi versi con certe scelte tecniche ancora più difficili.
Nel senso che ha dimostrato come non servisse Spilberg per far funzionare la CGI nei film, e che ci ha rassicurato che avremmo visto film sempre più spettacolari e incredibili nel futuro.
Mai sopportato! Sarà che ormai ero universitario, ma pur amando Robin Williams, anche oggi se lo rifanno in tele, non lo riesco a guardare. Lo stesso dicasi per Hook, non saprei dire, o spiegare il perché.
RispondiEliminaAvevo postato un commen to ma non lo vedo....poco importa, dicevo che riguardo la computer grafica non ho mai pensato che fosse particolarmente brutta ma semplicemente che ci fosse stata una certa ricervatezza di stile nel raffigurare gli animali in modo posticcio proprio perchè facenti parte di un gioco...magari mi ero fatto un viaggio mentale tutto mio, ma l'ho sempre intesa in questo modo. Guardando le scimmie e il leone vedo dei tratti particolari ma non necessariamentebrutti. Per carità sono integrati male con i fondali e gli attori, ma sia i clori delle pellicce che i tratti con cui sono raffigurate le bestie hanno qualcosa di particolare, di "giocattoloso" che mi aveva fatto apprezzare la cosa...voi dite che è tutto frutto della pezzentitudine???
RispondiEliminaIncredibile, ho sempre pensato la stessa cosa in forma di sensazione, di pensiero inconscio che finalmente trovo esplicitizzato in questa tua analisi.
EliminaProvai a vederlo, benché ormai grande, in compagnia di mia sorella (che all'epoca invece rientrava ancora in età NCG). Videocassetta affittata, dormito da un certo punto in avanti, zero interesse. Deluso per la grafica (altro che i dinosauri del giurassico), annoiato dagli eventi narrati.
RispondiEliminaSenza troppi paradossi, credo che il film di The Rock sarà meglio. Ho visto il "suo" Baywatch in aereo e, benché solo disponibile in inglese, l'ho molto apprezzato, anche se qualche battuta me la sono persa. Talmente brutto da fare il giro, spero che anche Jumanji sia così.
Ho visto Jumanji parecchio tempo fa e non mi ha lasciato molto. Un film non brutto ma neppure memorabile.
RispondiEliminaDi recente ho visto Zathura e... c'è di meglio, per esempio Jumanji.
Il caso ha voluto che in Jumanji ci sia una giovanissima Kirsten Dunst ma anche in Zathura c'è una Kristen che da grande diventerà famosa: Kristen Stewart.
Come non si può non aver visto questo video con Kirsten Dunst con cui cerca di conquistare i malati di robe nerd e giappe:
https://www.youtube.com/watch?v=C0X3CLJVMJU
Io l'ho sempre trovato carino per il suo genere, un film d'intrattenimento senza troppe pretese.
RispondiEliminaSe vuoi vedere davvero robaccia che il buon Robin fece all'epoca, ti consiglio Toys.
Allora confesso: i goonies l'ho visto per intero solo tre anni fa , perché quando ero piccolino la televisione era un'affare privato tra mio padre e mia madre e quando non era loro, era di mia sorella, quindi i goonies nisba, mai per intero. Feci anche finta di dire che tanto non mi piaceva, tipo la volpe e l'uva. Questa cosa fa molto libro cuore, me ne rendo conto.
RispondiEliminaEra però la fotografia di un'epoca, che mi piacesse o meno allora, adesso provo una nostalgia terribile a ripensarci
"Giàmangi" è uscito che avevo ormai 23 anni, noi ragazzini degli anni '80 eravamo ormai piuttosto sovraccarichi di film così ... insomma è uscito fuori tempo massimo, secondo me. Anche Robin Williams non era proprio in parte e parliamo di uno che ci aveva fatto capire quanto ne avesse con "Good Morning Vietnam", mica pizza e fichi.
L'ho rivisto ... boh? ... 10 anni fa? ... con i miei figli? ... non ricordo. Quello che avevo apprezzato di una storia un po' così e malgrado tutto, era il gran mestiere che si intuiva sotto, magari non una grande recitazione, ma tutto sommato ben confezionato e alla fine funzionava, più o meno.
Non ho mai pensato che fosse un brutto film, però boh? il tempo passa per tutti, probabilmente anche il mio giudizio sul film è ormai cambiato, comunque non mi strapperei più le vesti né per difenderlo né per seppellirlo, anche da quel punto di vista è ormai fuori tempo massimo.
Hook non me lo ricordo più. Stiamo proprio invecchiando neh!
Ho sempre collegato questo film a flubber. Non so perché...cosa dici doc puoi prenderlo in considerazione per qualche rubrica?
RispondiEliminaJumanji per me è stato uno di quei film che la prima volta dici "belloooo!" la seconda "Bellino dai" e poi è un susseguirsi di "Vabbè dai è Jumanji, c'è Robin Williams".
RispondiEliminaInvece scoperto in tarda età ho apprezzato di più Zathura e dopo aver fatto vedere ai miei figli entrambi loro hanno decretato Zathura come il migliore dei due.
Jumanji non pervenuto, totalmente ignorato. Dunque, il '95… gli anime in VHS… la saga del clone… la pheega… l'occupazione scolastica… Quentin Tarantino… no, decisamente Jumanji no.
RispondiEliminaRivisto a pezzi e bocconi per caso tempo dopo, non mi disse nulla e il problema sta nel fatto che pue essendo un film da "Cinema Guaglione", Jumanji parlava un linguaggio differente da quello a me caro e di conseguenza, oltre ad essere un ventenne, su di me non aveva neanche l'effetto nostalgia di un Goonies o di un Explorer. Non c'erano gli affiatati gruppi di amici, le corse in BMX all'aperto, l'avventura che alla fine "porterai nel cuore e non ti scorderai più per tutta la tua vita". Su Jumanji c'è (a mio avviso) una sterile partita di qualcosa vissuta tra le mura domestiche, dove devi fare attenzione a non lasciare il gas acceso. E' così da "Mamma ho perso l'aereo", il cinema guaglione anni '90 è un gioco alla sopravvivenza in solitaria, al massimo con qualche parente, dove nessuno ti aiuta e devi cavartela da solo. Troppo triste per chi era abituato a portare sulla carrozzella della bicicletta un alieno sperduto o ad avventurarsi con un pugno d'amici alla ricerca di un tesoro che forse non c'è, troppo poco anche...
Jumanji lo ricordo con un pò di malinconia. Mi ero intoppato sul fatto che questo povero ragazzino era rimasto bloccato in un gioco per 30 anni e mi metteva molta tristezza, il film non me lo sono mai goduto particolarmente, però ricordo una CGI assurda per il periodo (quanta merda in prospettiva).
RispondiEliminaSe il film non mi faceva strappare i capelli il discorso era diverso per il cartone!! lo mandavano su Fox Kids o CN se non sbaglio, e ugh, i disegni me li ricordavo meglio...
https://www.youtube.com/watch?v=sbZZKEJXz9U
però le puntate erano assurde, anche perchè alla fine di ogni episodio sembrava che i pischelli riuscissero a liberare Alan per poi incappare sempre in qualche cattivone o regola assurda di Jumanji...
Vorrei rivedermene un paio di episodi per verificare che fosse effettivamente un cartone gagliardo
Molto bello come cartone a me piaceva un sacco,espandeva il mondo di Jumanji con un sacco di nuovi personaggi interessanti ed aveva anche un nonsochè di Steampunk.
EliminaI disegni erano molto particolari,magari considerati brutti per l'epoca ma adesso quello stile "a membro di segugio" è la prassi di tanti cartoni come Adventure Time et similia.
Io non l'ho mai guardato, neanche quando mi è passato sotto il naso in tv. Non so perché, non mi attirava proprio, forse perché anch'io ero già in fascia extra-guaglionica.
RispondiEliminaCerto, se si fosse chimato Brivido un'occhiata gliel'avrei data :)
SACRILEGIO!!! é da mezz'ora che rido!
RispondiEliminaho visto Jumanji al cine, ero già fuori target, oggi la CGI fa ridere, il film di per sè non era un capolavoro ma mi piaceva l'idea del boardgame maledetto, la frase che appariva come nel giocattolo magic 8 ball (citato anche nel film Mistery Men con la palla da bowling infernale), una cosa che forse è sfuggita è che gli animali e il cacciatore non erano reali ma derivavano da illustrazioni per ragazzi, quindi la CGI "scadente" era in parte giustificata.
RispondiEliminaA me piacque!
RispondiEliminaNe ho ancora un bel ricordo.
Ho visto anche lo pseudo seguito. Mi riferisco a quel film con la stessa premessa ma un gioco spaziale. Il titolo non lo ricordo ma non vale niente al confronto di Jumanji. Si salva solo per un colpo di scena carino nella trama.
Il gioco in scatola di Jumanji esiste davvero! Se hai i soldi per pagarti cento comparse e costumi tutto diventa vero come quello del film.
Io ricordavo una buona CGI, pure per i nostri tempi.
RispondiEliminadevo rivederlo , mi è sempre piaciuto cmq.
La pura, semplice, dura, cruda verità? La... Ok, ok: hai sempre trovato Jumanji (1995) un film insignificante. (cut) Peggio, Jumanji è probabilmente uno dei pochi film di Robin Williams in cui lo stesso Robin Williams non ti dice niente.
RispondiEliminaVieni qua, Doc! Batti un cinque alto, va'!
Finalmente trovo altre persone a cui Jumanji, come a me, non è piaciuto. Credevo di avere problemi io, ogni volta che lo dico sembra che io abbia bestemmiato la madre di qualcuno °_°
Io le uniche cose che ricordavo di questo film erano una noia mortalissima e l'idea rimastami addosso che la sceneggiatura facesse pena anziché no. (E ora che mi fai notare che il regista è lo stesso di quella tortura filmica intitolata Jurassic Park 3, un certo schema di fondo ce lo ritrovo :P).
Onestamente non credo neanche che sia stato un problema di averlo visto fuori-tempo-massimo. Per motivi molto simili a quelli elencati più su da Dei Moni, io ho visto quasi tutti i film NCG solo quando ero ormai cresciutella, e alcuni li ho trovati comunque grandiosi e sono entrati nella schiera dei miei film preferiti. "Jumanji" no. "Jumanji" m'ha lasciato solo una brutta impressione e nessuna voglia di rivederlo. Amen.
Assieme ad Hook, tra i miei film d'infanzia (avevo 9 anni quando uscì) preferiti, pochi cazzi...
RispondiEliminaAnche se ammetto che già da piccino la CGI (scimmie e zanzare) e i pupazzoni (il leone, i ragni e il pellicano), mi facevano un po' storcere il naso. Ma c'era VanPelt e quindi si poteva chiudere un occhio.
L'ho rivisto quest'estate al cinema all'aperto assieme ai Goonies e l'ho trovato, al netto dei ricordi e della nostalgia, un film gradevole.
Il film con TheRock sarebbe perfetto, se si intitolasse Metal Slug...purtroppo invece han deciso di continuare con sta perversione necrofila che ad Hollywood va per la maggiore.
PS: ma la mamma di Alan è la squinternata dell'ultima stagione di House of Cards?! Mamma mia che brutto trip...
No, non era tra i film preferiti nemmeno del sottoscritto. A parte la computer-grafica veramente pezzente e Robin Williams che come bambino troppo cresciuto aveva un po' stufato (meno male che poi tentera' altre strade, come PATCH ADAMS o INSOMNIA), il film ha i suoi momenti, tipo l'arrivo di Van Pelt oppure quando si scopre che il gioco non e' affatto innocuo, e si puo' persino MORIRE.
RispondiEliminaC'e' di meglio, senza dubbio. Sia di film che di film con Robin Williams.
A proposito, Doc: io te la butto li' come proposta per un prossimo appuntamento con il NCG: visto che IL GIALLO DEL BIDONE GIALLO non andava bene, che ne dici de IL RAGAZZO CHE SAPEVA VOLARE?
Non sono d'accordo con le critiche, per me è un classicone molto ben fatto. Non è vero che giocano tanto per, capiscono che a un certo punto devono finire la partita per sistemare le cose. Infatti robin williams è incazzato con l'amica perché è scappata dalla paura intrappolandolo di fatto dentro.
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RispondiEliminaIo ero già fuori target anche se di poco, quindi non l'ho mai vissuto moltissimo.
RispondiEliminaCerto che il film ha un titolo molto "calabrese" :-)
A me piacque molto.
RispondiEliminaRicordo ancora che lo vidi a scuola quando avevo 9 o 10 anni (oltre al mucchio di volte visto in TV) ed è piaciuto anche a tutti gli altri compagni di scuola.
Certo non un filmone, ma se passa in TV e non ho altro da fare magari lo rivedo volentieri ancora oggi che vado per i 30 :)
Magari potresti fare l'esperimento Goonies e farlo vedere ai bambini di oggi per vedere se a loro piace.
PS
Ti mando un abbraccio forte Doc!!!
Resisti a tutto che se una roccia e "sappilo" (se non lo "sappi") che sei importantissimo per questo covo di deboscia :D
A presto (spero a Milano così ti conosco che non voglio perdermi il prossimo antro-raduno)
PPS (anche per gli altri Antristi)
Ad Assago ultimo(?) concerto degli Elii il 19 Dicembre, se ci sei (siete) fatemi sapere che mi aggiungo al gruppetto (nessuno vuole venire dagli Elii con me T_T )
Ho scritto tutto di getto: scusate gli errori di battitura.
EliminaOvviamente è "sei" una roccia e non "se" :)
The Rock con un lanciafiamme, mi sono fermato lì.
RispondiEliminaAh pensa! Chissà perché pensavo ti piacesse jumanji, io sono classe '76 e non lo trovo stupendo, ma come detto da molti più su nemmeno brutto. Lo riguardo sempre con affetto nonostante l' invecchiamento urendo della cgi. Che poi... Se proprio vogliamo a ruguardare oggi i film di quando eravamo rigazzini gli effetti speciali fanno tenerezza no? (schifo ai giovani d'oggi).
RispondiEliminaHo un gran ricordo legato a Jumaji. Gradivo anche la serie animata, che era abbastanza cattivella in alcuni punti.
RispondiEliminaForse dovrei rivederlo con gli occhi dell'adulto, ma a me 10enne Jumanji non mi divertiva affatto, mi ha fatto andare a letto terrorizzato: questo povero bambino che dopo aver lanciato un dado si ritrova imprigionato nella giungla per 26 anni...
RispondiEliminaAvevo letto all'epoca dell'uscita del film, che la CGI era volutamente giocattolosa perché rappresentava degli animali usciti da un gioco e quindi non reali. Nonostante questo resta un film mediocre
RispondiEliminaMai visto tutto. Credo la dica lunga . Dopo Mork non ho amato La produzione di Williams tranne Good Morning Vietnam
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