I Goonies, 32 anni dopo
Tra poco più di una settimana, il 14 di questo mese, uscirà in libreria il volume che vedete qui sopra, il romanzo ufficiale dei Goonies, pubblicato nell'85 e riproposto ora anche in italiano da Salani, con la traduzione originale rivista e corretta. Bene, siccome dei Goonies si è scritto tanto anche qui (ad esempio), la Salani ti ha chiesto di scrivere una breve postfazione per questa novelization, che hai deciso di incentrare sul significato che il film di Richard Donner, 32 anni più tardi, può avere per le nuove generazioni. Cioè, tolta la scimmia della nostalgia per voialtri quarantatrentenni, ha senso I Goonies per i giovini d'oggi con le dita fuse a uno smartphone? Hai provato a dare una risposta a questo angosciante interrogativo, ecco. Una risposta che, se vi va, potete leggere anche subito, qui e ora, visto che quello che segue è il testo integrale della postfazione. Ocho, come direbbe Willy l'Orbo.
Chiedi chi erano i Goonies
Per quelli come me è semplice. Se hai trascorso gli anni 80 in sella a una BMX, è facile adorare i Goonies, fare del film di Richard Donner l'espressione perfetta di una voglia di avventura così dannatamente analogica, concreta, fisicamente dietro l'angolo ma idealmente lontanissima, tutta fango e magliette troppo colorate, agognata da qualsiasi ragazzino che negli anni di Fantastico e del Drive In si allontanava un minimo da casa con gli amici, in una torrida mattinata di inizio estate, pedalando furiosamente dietro un sogno. [...]
Era facile, appunto, in quell'Indiana Jones ad altezza di studente da scuola dell'obbligo, non a caso figlio di due mercanti di sogni per fanciulli formato grande schermo come Steven Spielberg e Chris Columbus, trovarci il senso di quegli anni di passaggio, sublimare nella caccia al tesoro di Willy l'Orbo da parte dei Goonies mille e una avventure molto più piccole, nelle periferie all'ombra delle gru degli ultimi scampoli di boom edilizio, in campagna dai nonni, nelle tribù su ruote delle grandi comitive da villaggio vacanze o lunga estate in famiglia al mare.
Perché ok, magari mancavano la banda Fratelli, il tesoro e i “tracobetti”, ma quale che fosse l'impresa da raccontare al rientro, ingigantendone i contorni fino a farla entrare nel mito domestico, si aveva sempre a che fare con un tizio chiacchierone e sboccato come Mouth. C'era sempre, nei gruppi di ragazzini intenti ad arrampicare collinette con una BMX o una qualche saltafoss residuato bellico degli anni 70 ricevuta in eredità da cugini o fratelli maggiori, un bambino pasticcione e carico di merendine come Chunk, fateci caso. Così come c'erano il tipo dalle idee geniali anche se poco pratiche, che da grande sarebbe diventato più ricco e famoso di tutti voi (Data), il fratello più grande che finiva a far casini con i piccoli perché in fondo si divertiva (Brand), la ragazzina di quest'ultimo (Andy) con la sua amica incollata perennemente alla coda (Stef). In quello che suonava più come un sincero messaggio d'amicizia e fratellanza che una ruffiana botta di politicamente corretto, c'era anche il diverso (Sloth), presto ammesso nella compagnia, perché i bambini non badano a certe cose. Non sono mica come gli adulti.
Provate a pensarci. Ricordate la vostra banda di amici di quando eravate alti poco più di un metro, e vi mancherà solo un elemento dei Goonies. Dov'era il vostro Mikey Walsh? Non c'era un Mikey Walsh, lì con voi? Oh, certo che c'era. Se non lo ricordate, è perché eravate voi. L'eroe timido e silenzioso al centro della sua piccola, grande avventura.
Se è facile, dicevi, per i trentenni e quarantenni di oggi amare così tanto i Goonies, allora, è semplicemente perché si è stati tutti membri della stessa banda. Anche senza conoscerlo, si è recitato tutti il giuramento dei Goonies, si sono vissuti gli stessi dubbi sul proprio futuro controllato dai grandi, cercando una via di fuga nella fantasia, quando un trasloco minacciava di sconvolgerti l'esistenza. Una mappa del tesoro dai bordi bruciacchiati grazie alla quale sognare e guardare lontano, troppo lontano, come in una canzone del Ramazzotti vintage.
I Goonies non sono fighetti newyorkesi o bambini ricchi della West Coast, non vivono il sogno americano ma si ritrovano ai suoi margini, per una brutta storia di speculazione edilizia. Dei futuri working class hero minacciati da un campo da golf, rendiamoci conto. Ragazzini di periferia il cui nomignolo non ricorda solo la provenienza, il quartiere meno baciato dal sole di Astoria, Oregon, ma il loro essere dei “goons”. Dei sempliciotti, degli sfigati. Giovani wannabe eroi perdenti che vivono in un quartiere altrettanto sfigato, i Goon Docks, dove non succede mai nulla. “Il mio sport preferito è l’avventura”, spiega Mikey, voce narrante di questo romanzo, “anche se è dura che ne capiti una in un buco di posto come questo”. Come facevi a non adorarli i Goonies?
Ok, ma per chi è venuto dopo? Mi sono sempre chiesto che appeal avessero Mikey, Chunk e gli altri per i più giovani. Per i figli del nuovo millennio, i ragazzi di oggi, che le avventure analogiche in sella a una bici le hanno in molti casi soppiantate con l'intrattenimento digitale. Non per tirare fuori a tutti i costi discorsi da giovani vecchi – ho quarantuno anni, sarei comunque autorizzato ufficialmente a farlo – ma per i ragazzini là fuori, i Goonies avranno ancora il loro fascino?, mi dicevo. Le esperienze raccolte sul campo da amici alle prese già con figli dell'età giusta non riuscivano a darmi un'indicazione chiara. Sì, no, forse, la mia guarda solo pony volanti. Così un bel giorno ho deciso di condurre direttamente un test empirico.
Ho radunato vari nipoti acquisiti, cuginetti e altri parenti a vario titolo in quella fascia d'età e ho piazzato davanti a loro, accanto alle ciotole di popcorn, il Blu-ray del film di Richard Donner. E si sono divertiti un casino. Allora la magia dei Goonies non è perduta!, mi sono risposto. E quando uno degli infanti mi ha chiesto se anche io, che nell'85 avevo suppergiù la stessa età di Chunk, avessi mai vissuto un'avventura simile, gli ho risposto che no, niente mappe del tesoro, ma tante giornate parimenti gloriose con gli amici sì. Poi sono dovuto andare di là a prendere il gelato, perché mi stava salendo il magone.
Erano passati più di trent'anni dall'uscita del film, dalla prima di tante volte in cui l'avevo visto nel frattempo. Quei bambini avrebbero potuto essere i figli di Mikey e degli altri Goonies, ma sapevano ancora sognare l'Avventura, santo cielo. Il mito era ancora vivo, la nuova generazione non era perduta, le forze del bene potevano ancora trionfare, continuavo a ripetermi. La coppa di gelato alla vaniglia più agrodolce che io abbia mai mangiato, credo.
E come fai a non abbracciare virtualmente quest'uomo? 100% d'accordo (classe '78, i 40 distano 4 mesi meno un giorno), tutti in sella alle BMX!
RispondiEliminaOK ho pianto a leggerti, bravo perché quello che scrivi è vero, forse solo per noi della nostra generazione, ma fa differenza che lo sia solo per noi? È meno vero?
RispondiEliminaÈ un film che è invecchiato benissimo, l'ho fatto vedere ai miei figli e l'hanno trovato divertentissimo ... e basta così, sto piangendo porca miseria.
Minchi@che magone stamattina Doc... Ho l'occhio imbruschettato e voglia di un amarissimo gelato alla vaniglia anch'io...
RispondiEliminaGood job, Doc. Good job!
Ecco, mancava il magone di prima mattina!
RispondiEliminaGrazie Doc!
Porca vacca mi s'è imbruschettato l'occhio senza preavviso...
RispondiEliminaEbbene si, quegli anni non tramonteranno mai, avranno sempre un posto speciale nel cuore (soprattutto nel nostro) ma quel tipo di cinema così artigianale e genuino è invecchiato talmente bene che a tutt'oggi oltre ad essere mito è ancora fruibilissimo da tutti.
Perché puoi avere tutti gli smatrphone e le console che vuoi, ma quando sei ad altezza ragazzino un'avventura come quella dei Goonies ti lascia comunque a bocca a perta, ora e sempre.
Intanto congratulazioni per la pubblicazione Doc.
RispondiEliminaPer il resto presente anche io alla soglia dei 40 (tra 5 giorni) e pienamente d'accordo con quanto scrivi. Ricordo pomeriggi interi con "la banda" del quartiere a girare in bicicletta per il paese o costruire improbabili "fortini" per guerre tra bande che non avvenivano mai.
Mi è toccato lasciare un'attimo di lavorare, e mi sono trovato lì davanti casa dove ancora abito con la bicicletta e la cumpa di "monelli" del quartiere...
RispondiEliminacavolo non sapevo neanche fare la penna...
È la stessa morale di IT. I bambini, volenti o nolenti, diventano adulti. Ma a volte gli adulti devono tornare bambini per ricordare chi sono realmente e cosa è veramente importante. Per questo una parte della nostra mente si ricorderà sempre di noi e dei nostri amici quando eravamo bambini.
RispondiEliminaPerché i bambini “Non sono necessariamente la miglior parte di noi, ma sono stati un tempo depositari di tutto ciò che saremmo potuti essere”.
Questo post vi è stato offerto dai fazzoletti Tempo.
RispondiEliminaEcco perché seguo il tuo blog tutti i giorni, anche se non ho mai partecipato alle discussioni. Perché solo tra coetanei si può parlare la stessa lingua e comprendere al volo riferimenti, ricordi ed emozioni.
RispondiEliminaPer articoli come questo ti considero un amico, anche se non ci siamo mai visti di persona.
Per motivi generazionali penso, avevo la Saltafoss e la Graziella, non ho mai visto il film... è un altro motivo per fare al più presto il test con la mia ciurma di piccoli digitali.
RispondiEliminaGrazie!
Che già per la citazione nel titolo, ti devo abbracciare.
RispondiEliminaScusa, che citazione?
EliminaCredo nel titolo della postfazione. Gugola "Chiedi chi erano i Beatles"... ;)
EliminaGrazie: stavo cercando citazioni in "I Goonies, 32 anni dopo" e mi sembrava un titolo normalissimo... :-)
EliminaEro tornato in cima al post così in fretta che non avevo fatto caso al titolo della postfazione a metà post.
Bellissima postfazione Doc.
RispondiEliminaPiù leggevo e più mi saliva il magone di quasi 44enne sempre innamorato di cinema anni '80.
Non ho figli ma qualche nipote sì e posseggo diversi Bluray "della nostra giovinezza", magari ci provo anche io a fargli vedere qualcosa.
Cerabottane con lo stucco nero(spero qualcuno mi capisca) ,ginocchia sbucciate ...uno scatolone poteva diventare una fortezza....
RispondiEliminaOttima postfazione, sto allungando il te con le lacrime. I goonies, il film che piu' di tutti ha improntato la mia infanzia. Nel lontano anno domini 86, i miei genitori realizzavano il sogno di costruire una casa prpria,in un paesino a 20km dal nostro, una distanza infinita all'epoca per un regazzino in sella ad una 'cross 70'. Il trasloco sarebbe avvenuto solamente nel 90 e avrebbe comportato la mia personale fine del mondo. L'addio alla cricca di amici, che corrispondevano veramente ai goonies singoli, sloth compreso. Puoi immagonare quindi l'identolificazione che ho col film. Film che avro' visto una ventina di volte almeno. Ora di anni ne ho trentanove, una bimba innamorata di batman e un'altro/a in arrivo e da anni non lo guardo. Comtinuo ad impressionare gli spagnoli che incontro citando a memoria tutte le battute di mouth, che so meglio delle poesie imparate a scuola. Mesi fa ho trovato il BD al supermercato. Non l'ho ancora aperto. Aspetto che mia figlia abbia piu' o meno gli stessi anni che avevo io e spero almeno la faccia sorridere. Ora vado un attimo di la' a piangere. Grazie doc.
RispondiEliminaGrazie Doc per avere portato la magia in questa giornata altrimenti inutile, grazie con tutto il cuore!!! Le riflessioni che mi hai suggerito sono finissimo combustibile per immaginazione e sentimenti... e questo libro devo averlo a tutti i costi, dovessi sfidare la Banda Fratelli al completo!
RispondiEliminaQuante finte mappe che ho bruciacchiato in quegli anni, sperando che i pirati fossero risaliti per un fiume fino alle prealpi piemontesi..
RispondiEliminaCon conseguente arrabbiatura della mamma per la cenere, la puzza di carta bruciata e la possibilità concreta di mandare a fuoco tutta la casa. ahahahaha!
EliminaOddio, dove cavolo sono finiti quegli anni?
L'ho facevo anch'io, e più o meno negli stessi posti, la val Chisone era un posto davvero magico ai tempi.
Eliminamio cognato aveva ben pensato di dare fuoco direttamente alla casa , riuscirono a fermare il principio d'incendio per puro miracolo.
Eliminama lui era nato a fine anni ' 80 e quindi è un discorso a parte
Uh uh!!! anche io!! che bello che era! compresi gli scapaccioni della mamma per il puzzo... e con il "padule" a 200 mt la spedizione in bici ci stava!!
Elimina*"padule" _= ex palude di Bientina bonificata, parecchio off limits ai tempi :)
Carta invecchiata artificialmente con il caffè e POI sbruciacchiata ai bordi, prego!
EliminaChé anche i manuali di giochi avventurosi per wannabe-Goonies negli anni '70 e '80 erano una figata non indifferente! ^___^
Grande postfazione, caro Doc. Mi hai davvero riportato indietro di tanti anni, quando con la BMX bianca giravo le Langhe con mio fratello e la cumpa di barotti che erano anche i nostri migliori amici. Uno di questi ragazzi non c'è più, è uscito una sera con gli amici, si sono ubriacati e poi hanno avuto un brutto incidente... Però nel mio cuore sono ancora presenti tutti, insime al ricordo di quei giorni di scoperta (anche dei primi bollori per le ragazzine!), della diatriba lo ZX Spectrum + è più figo del tuo Spectrum con i tasti di gomma (sì ma poi mi sono comprato il Commodore 128, che non serviva ad una cippa...), delle sfide con gli altri ragazzi del paese, della fiera del bestiame, con i trattori alti alti e delle estati che non finivano mai... Bei tempi, il cui spirito spero di poter trasmettere al mio piccoletto, per fargli apprezzare le cose semplici e vere. Grazie
RispondiEliminaLa postfazione più vera e bella di sempre Doc.!! (lo dice mentre lacrime napulitante gli rigano il volto).
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RispondiEliminaGuarda, da vecchiofintogiovane (entro nel club degli -anta a fine anno) e non avendo fatto l'Esperimento, non avrei scommesso una lira (lira, sob) sui moderni soldi di cacio digitalizzati. Li facevo troppo distanti da quella realtà fatta di bici, palloni, incursioni in grotte e caverne, e fucili fatti con un rametto di legno e fantasia. E troppo con la faccia immersa in smartphone, tablet et similia.
RispondiEliminaSperavo di si, ma sinceramente pensavo di no. E invece.
E invece a quanto pare forse "ai miei tempi, si, che le facevano bene le cose, forse come gli elettrodomestici, anche i film di quell'epoca duravano 10, 20, 30 anni, forse "le cose di una volta", se fatte bene, piacciono pure oggi, o forse, semplicemente, c'è ancora speranza per il genere umano.
Mi sa che la prossima volta che vado a trovare i cuginetti decenni mi porto il DVD e lo faccio pure io, un tentativo con l'Esperimento.
Sei un bravo scrittore, cazzarola
RispondiEliminaUmm...no, sono sempre stato per la maggior parte del tempo da solo, per me "Cinema per Ragazzi" voleva dire Giochi di Morte o la serie Guerriero Americano, pomeriggi estivi passati a guardare le vidocassette in solitaria che andavo a noleggiare pedalando al paese.
RispondiEliminaLa BMX però ce l'avevo, quella si!
Anche io molto solitaria, nell'infanzia, ma mollata a casa dei nonni in campagna per giornate intere, andavo comunque all'avventura. E già raggiungere a piedi la casa diroccata al limite dei campi del vicino era un'esperienza da esploratori esperti! ;)
EliminaEssendo femmina, le BMX ho solo potuto invidiarle ai cugini maschi. Per me al massimo una Graziella, con cui percorrevo avanti e indietro il vialetto fino alla provinciale cantando a squarciagola "Daitarn 3" e sognando a occhi aperti.
Il vicino di cui sopra me lo rinfaccia ancora... ^^;
Bellissimo pezzo e tanto amore e nostalgia per i Goonies
RispondiEliminaLo faccio vedere ogni anno ai miei alunni delle medie ed è sempre un successo. L'avventura è dentro i ragazzi... Quando semini la ghianda perché sogni la quercia, quando cerchi il muschio perché lì è nord, quando ti sbucci le ginocchia e non lo dici a tua madre, quando lanci una micetta e sogni un botto che Michael Bay,vai a scuola.
RispondiEliminaEd è oggi come allora.
Grazie al cielo.
Io il test l'ho fatto. La figlia della mia compagna, viviamo insieme da un po', e da qualche tempo la sto "formando" con un po' di film di quelli giusti, cioè di quelli che a me alla sua età (quasi 12 anni, anche se io ho iniziato prima) hanno fatto un gran bene. E quindi via con Labyrinth, La storia fantastica, Grosso guaio a Chinatown e altro ancora, fra cui un paio di settimane fa i Goonies ("Ma i Goonies l'hai visto già, vero?" "No cos'è?" "CHECCOOOOOOSAAA??").
RispondiEliminaE sì, funziona ancora alla grande, bastava vedere l'espressione durante la proiezione, ha fatto un gran bene anche a lei.
Grosso guaio a chinatown a casa nostra è un must: nessuno in casa usa più l' ombrello tranne la mamma, che è saggia.E invece di paypal spediamo gli assegni per posta .
Eliminae niente non riesco a scrivere per l'occhio offuscato...
RispondiEliminaAncora pochi anni poi la passo a mio figlio. A lui piace sia la roba che guardavamo noi che quella che trasmettono oggi, quindi a momento debito gli suggerirò dove fargli battere il cuore e l'immaginazione.
grazie Ale
Bella postfazione.
RispondiEliminaL'anno scorso con tutto il Gruppo Scout abbiamo fatto uno spettacolo sui Goonies (in pratica il film tradotto in 1 ora e mezza di prosa e canzoni originali). E si, ha funzionato alla grande, soprattutto coi più giovani.
[PS. se vuoi ti faccio avere una copia virtuale del video realizzato]
Noi facemmo la parodia di Nove Settimane e Mezzo, al campo scout, nel 1986, al fuoco di bivacco. Ci interruppero dopo tre minuti
EliminaAhahahaha, oddio i campi scout e i primi esperimenti di trasgressione ... ma basta ragazzi, avevo smesso di piangere, santo cielo.
EliminaDoc riesci sempre farmi inumidire gli occhi (io sono un dicembre 78)
RispondiEliminaGrazie per avermi fatto rivivere quei tempi passati leggendo il tuo pezzo. Come si fa a non volerti bene?
Forza prendiamo le bici e via voliamo nei campi dietro casa in cerca di avventure!
Avevo anche io il dubbio se sarebbe piaciuto o meno ai miei figli e grazie alla sperimentazione antrale , mi sa che proprio dovrò farglielo vederglielo. Avventure per ora poche, comitive di ragazzini da soli a zonzo se ne vedono sempre meno , ma insomma qualcosa si inventeranno se riusciamo a schiodarli da questo cavolo di tablet!!
RispondiEliminaDicembre 83, ok, qui siete vecchi tutti più di me!! :) ma giorni gloriosi ce ne sono stati per tutti, anche per me ed il gruppo di debosciati, che ad oggi , mi porto sempre appresso... caffè e lacrime in ufficio.. Tempi EPICI, tempi UNICI.. bellissimi, da augurare a chiunque di passarli.
RispondiEliminagrande doc i goonies è un film eterno intramontabile
RispondiEliminapresente... 42 anni, sono solo a casa, seduto a tavola, con figli e moglie al mare e groppo in gola che levati. Ricordo quando si andava alle "montagnole", mucchi di terra dietro casa, ora sostituiti da condomini orrendi, su e giù con la bmx per tutto il pomeriggio... e se non tornavi con le ginocchia sbucciate vuol dire che non ti eri divertito abbastanza!
RispondiEliminaBellissimo pezzo Doc!
RispondiEliminache dire, era un tipo di infanzia che io, effettivamente, non conoscevo.
da ragazzo nato circa a metà anni 90, quel periodo lì, il periodo della goonenza, bè, l'ho vissuta in maniera molto diversa: avventure, eventi, storie e tanto altro certamente c'erano, ma, almeno per come l'ho sentito raccontare tante volte da te e da altre persone, che, diciamo, hanno qualche anno in più di me, bè, sinceramente forse peccava un po' in magia. Non so se sono io che sono un po' pessimista, nonostante vada tanto in voga il back to 90s in questo periodo, ma non sono legatissimo al passato. Forse “I was so much older then; I'm younger than that now".
Detto questo, i goonies pietra miliare senza sè e senza ma, che sia sempre d'ispirazione per le generazioni del futuro
Pelle d'oca alta così, Doc! Grazie! ^__^
RispondiEliminaComplimenti per la recensione! Classe 77, ricordo lo vidi addirittura al cinema nel mese di agosto :-) Emozione unica.
RispondiEliminaI bambini son sempre bambini... Basterebbe lasciarglielo fare (Classe 78...e avevo il residuato bellico :D )
RispondiEliminasottoscrivo in pieno, Doc... anche noi a Palermolandia con le stesse sensazioni e le stesse esperienze di quartiere...e se qualche bimbetto d'oggi si entusiasma, forse ancora uno spiraglio c'è...
RispondiEliminaIo di anni ne ho 51, quindi per me voialtri siete tutti una manica di ragazzini, tanto che mi viene la voglia di bucarvi il pallone. E per i goonies non ho evidentemente la passionaccia di voi figli degli anni '70. Ma il test lo feci pure io, con figlio e amichetti, con risultati similari, ma la domanda da me ricevuta è stata un poco più agghiacciante: "Ma c'è il videogioco?".
RispondiEliminahttps://media.tenor.com/images/a2de57e1d46bc0e8d88b3ee33c310a2f/tenor.gif
EliminaXD
Sto a piangne pur'io, disgraziato!
RispondiEliminaSono una donna (classe '78), i Goonies li conosco a memoria. Li ho visti 300 volte e ho il blu ray, un poster, dico correntemente tracobetti e quando ho visto Sam Gamgee, nel film di Peter Jackson, l'ho chiamato seeeempre Micky, sempre. Ah, Sloth? Un amico.
Willy l'Orbo poi, un sogno da inseguire, anche se Micky m'è parso sempre troppo filosofo per i miei gusti e no, non avevo la BMX, ma ce l'aveva mio fratello. Vale lo stesso?
I motivi, oltre ad avere un fratello dell'82?
Avevo un padre che coltivava tantissimo il suo lato bambino (lui, classe '41) ed era lui per primo che decideva di vedere D.A.R.Y.L., Navigator, Howard il papero, i Goonies, Explorers, etc...
Detto questo, le mie considerazioni dell'oggi.
Dipende sempre dalla voglia di dedicarsi, la curiosità, la pazienza di aspettare per lasciarsi sorprendere, che oggi mi paiono sempre più rare.
Insomma, oggi trovo tanti nipoti acquisiti - alcuni ancora troppo piccoli, ma che son sicura mi stupiranno - che no, non apprezzerebbero, perché li vedo che desiderano solo la pappa pronta, per la sere "dimmi come va a finire".
Però, secondo me, non è solo un fatto di epoca. Non è lo smartphone che cambia la testa... non del tutto.
Perché poi si tratta sempre di un'avventura, nell'85, come oggi.
Secondo me, la propensione a dedicarsi ed apprezzare queste cose, è sempre una parte dovuta al carattere, un'altra dovuta alla visione del mondo che la tua famiglia ti aiuta a delineare.
Luglio 76,presente.
RispondiEliminaProprio qualche giorno fa parlavo con le mie nipoti di 13 e 12 anni (le mie figlie, 8 e 5, forse ancora averne, anche se il battesimo "semi-nerd" con spiderman homecoming al cinema è stato un successo) e non avevano mai visto (e, in qualche caso, nemmeno sentito nominare) ritorno al futuro, goonies, Indy, star wars.
Intanto, le ho fatte giocare qualche ora (assieme alle mie ed all'altro nipote di 7 anni) a d&d ed è stato un trionfo epocale.
Piano piano, educo tutti, this is my mission.
Ah, ovviamente bruschetta ricordando i giri in bmx o a piedi per villa ada, the jungle a misura di bambino al centro o quasi di Roma
Bene, mi hai fatto piangere ;-D
RispondiEliminaDopo eoni di silenzio da questo spazio commenti torno volentieri a dire la mia su questo piccolo grande capolavoro per noi r(e)gazzini degli anni 80.
RispondiEliminaLo inserisco nella mia top 5 dei film più belli di sempre. Il perchè è presto detto:
Per me che sono un classe '77 "I Goonies" non ha significato solo l'approccio all'Avventura con la "A" maiuscola che era insita in tutti noi ragazzi a quei tempi grazie anche ad altri film, ai fumetti ed ai libri avventurosi (Librogame per esempio), ma incarnava l'essenza del concetto di compagnia, di unità di gruppo. Insomma di amicizia vera e sincera. Quel manipolo di ragazzi sullo schermo alle prese con mille peripezie si ribaltava a suo modo nella realtà, nella tua vita di quartiere compassato e relativamente tranquillo di una città dell'Emilia, dove a pochi metri da casa tua vivevano i tuoi amici più cari e ci si ritrovava sempre sotto casa, in strada per giocare TUTTI assieme, non importa dove o come ma SEMPRE assieme. Perchè parafrasando Mikey quello "era il nostro momento, il nostro momento!".
Purtroppo quegli anni meravigliosi non torneranno più, tanti amici ora sono altrove, altri si sono trasformati in tranquilli papà con prole (mi ci metto in mezzo anche io) e gli "anta" si fanno sun po' sentire anche se la memoria torna sovente a quei tempi ed un sorriso seppur malinconico, oltre i filoncini negli occhi, scappa sempre.
Mi dispiace non concordare con la funzionalità dell' esperimento di visione del film sui giovani di oggi poichè credo che manchi loro quella "analogicità" che noi avevamo giocoforza e che ci permetteva di vederci, stare assieme e di completarci e complementarci nelle nostre mancanze o peculiarità durante gli infiniti pomeriggi a giocare. I ragazzi di oggi vivono tutto al minuto secondo con l'ubiquità generata dalla vita sempre connessa e credo sia molto difficile se non impossibile fargli capire che talvolta il bello di un avventura stia nel tempo intercorso con gli altri a risolverla piuttosto che nella risoluzione vera e propria e nella competizione. Al giorno d'oggi si è così vicini (grazie ai social e alle tecnologie di condivisione) ma eppure così lontani da quello che è il concetto reale di vicinanza. Un film del genere seppur invecchiato benissimo ai nostri occhi risulterebbe a mio avviso troppo "fuori dal mondo odierno" per i nostri pari età di oggi e quindi non capito.
Ad ogni modo Doc grazie per la meravigliosa postfazione,un manifesto della nostra generazione.
Questo commento completa a suo modo l'articolo. Belle parole, complimenti.
EliminaBello bellissimo. Settimana prossima lo faccio vedere a mia figlia, le piacerà. Grazie Doc, da un ultraquarantenne commosso.
RispondiEliminaUn giorno ci parli anche di Stand by Me - Ricordo di un'estate?
Fatto
Eliminahttp://docmanhattan.blogspot.it/2014/12/stand-by-me-ricordo-di-unestate-1986-recensione.html
;)
Come direbbe un goon: oh, cavolo! :)
EliminaSei così tutto, Doc.
RispondiEliminaIo purtroppo nella vita non avevo amici, quindi non potevo immedesimare/traslare nella "cumpa" i vari personaggi. I Goonies per me stava e sta tra il sogno e il surrogato di qualcosa che non avevo/ho. Fine della storia triste.
RispondiEliminaCavolo, amico, hai scritto il post che avrei voluto scrivere io.
EliminaStessa situazione, pochi amici ( diciamo pure zero amici), rapporti superficiali con i compagni di scuola, la bmx potevo solo sognarla in quanto avevo una decrepita graziella.Le avventure le potevo solo sognare, in quanto non uscivo praticamente dal cortile.
Comunque, I Goonies resta un gran film.
I Goonies è il film che più mi affascinava da regazzino. Non sono di quella generazione, ma il suo mito aleggiava sulla mia vita. E' un film che non ho mai visto per intero fino ai 16 anni, sempre qualche pizzico e boccone da repliche pomeridiane estive su mediaset, o da vhs di amici. Ogni più piccolo dettaglio trasudava epicità da ogni poro. Mi trasmetteva quella voglia di avventura insita in ogni bambino fantasioso. E quel non averlo mai visto per intero aggiungeva un aura di misticismo al tutto, come un film perduto tra le trasmissioni generaliste.
RispondiEliminaGoonies state of mind
Gran pezzo, Doc. Veramente gran pezzo. Bentornato.
RispondiEliminaE' sempre un piacere leggerti :)
RispondiEliminaBello bello bello
RispondiEliminaI Goonies ci ricordano chi siamo . Grazie Doc .
RispondiEliminaParole sante doc, parole sante.
RispondiEliminala recensione più bella di sempre... Grazie Doc
RispondiEliminaBoh, sarà che ormai ne ho 49 e forse all'epoca ero un po' grandicello, ma a me 'sto film non è mai piaciuto gran che... Sì, carino, divertente, ma tutto 'sto mito non ce l'ho mai visto. Del resto, non mi sono mai piaciuti nemmeno i Cavalieri dello Zodiaco, altro must degli ultraquarantenni.. Ero più tipo da Gremlins e Ken il Guerriero. Ma i gusti son gusti, oh, e non si discutono, e comunque ottima prefazione, molto centrata e toccante. E quindi: viva i Goonies, a prescindere!
RispondiEliminaCome lo vedreste un gioco moderno, stile Uncharted, dedicato ai Goonies?
RispondiEliminaSono una donna, classe 1980, che,però le avventure con la BMX degli amici le facevo(io avevo una bici tipo Graziella). Io i Goonies l'ho visto fin da bambina e ammiravo "le gesta" di quella banda di ragazzini di qualche anno più di me. Forse sono tra gli ultimi di quel tipo di generazione, dato che chi è nato tipo nel 1982 e ha scarsa memoria, è come se avesse iniziato a vivere nel 1994
RispondiEliminaOk, ricapitoliamo: c'è un teschio con nell'orbita sinistra una epta-pupilla, sotto al teschio 8 personaggi, una caccia al tesoro (con tanto di mappa), una nave pirata, per concludere il tutto tornando al teschio!
RispondiEliminaOra, se qualcuno mi spiega il perché di quella epta-pupilla, posso decidere se classificalo come falla nella realtà o metterlo in cima alla pila delle citazioni di Hussie.
Qualcosa di più serio?
"Il passato ha forgiato il presente che forgerà il futuro. Nulla si perde mai del tutto."