Dunkirk, la recensione senza spoiler

Dunkirk recensione
La Seconda Guerra Mondiale, una spiaggia francese, l'acqua gelida condita dai soldati morti a mollo. Non è però la Normandia in cui sbarca Spielberg per andare a salvare il soldato fortunello Ryan proveniente da una famiglia di poveri cristi, e anzi, di americani non ce ne sono proprio. Perché è ancora il 1940 e per il conflitto non è l'inizio della fine, ma solo la fine dell'inizio. Il globetrotter di generi del cinematografò Cristopher Nolan, dopo i film di Batman in cui gli veniva tutto bene tranne Batman, le trottole oniriche e i buchi neri scombina programmi pensionistici, si scrive e dirige un suo pet project lì nel cassetto da vent'anni, da un viaggio oltremanica con la moglie (la produttrice Emma Thomas) compiuto quando ancora si portavano le basette alla Beverly Hills 90210. L'idea coraggiosa e un po' folle di un film sulla WWII dal budget importante, ma senza bandiere yankee che garriscono al vento e senza vittorie epiche, anche se la colonna sonora te la cura Hans Zimmer. Perché quella di Dunkerque è la storia di una rovinosa, disordinata ma importantissima fuga [...]
È il 1940, si diceva. L'esercito inglese e quello francese sono stati presi a sberle ripetutamente dall'avanzata inarrestabile delle Panzer Division. Migliaia e migliaia di soldati alleati si trovano così sul bagnasciuga della Manica praticamente in bermuda, tagliati fuori da tutto, circondati dal nemico. In attesa di uno strappo verso la salvezza albionica, lì sulla sabbia freddissima di Dunkerque: cittadina contesa per secoli, un passato mezzo olandese alle spalle e un presente fatto di tiro al bersaglio. Quei soldati francesi e inglesi, nel luogo che gli anglè chiamano Dunkirk, sono infatti paparelle del tiro al segno per l'artiglieria crucca e le picchiate dei caccia della Luftwaffe. Strumenti per difendersi: l'equivalente bellico dell'ombrellino antimacigni di Wile E. Coyote.
La storia di Dunkirk è raccontata attraverso tre linee temporali. La prima segue un giovane soldato britannico che cerca una via rapida per schiodare da lì. E siccome si parla di Evacuazione di Dunkerque, all'inizio cerca un posto dove poterla mollare in santa pace. Seems legit. Nella seconda un padre, suo figlio e un amico di quest'ultimo hanno risposto all'appellordine rivolto dalla Royal Navy alle piccole imbarcarzioni private per aiutare con l'evacuazione. Nella terza il pilota di Spitfire Tom Hardy gioca a fare il Top Gun tra le nuvole sopra Dunkerque con i crucchi. Le tre linee temporali sono sfasate, perché raccontano eventi dalla durata diversa (rispettivamente di una settimana, un giorno e un'ora) e da una prospettiva differente: la terra, il mare, il cielo.
S'intersecano, in qualche modo? Chiaro che sì. E il meccanismo a orologeria ha ingranaggi sottili, tanto che hai sentito al cinema qualcuno lamentarsi perché aveva perso il filo nel rivedere una stessa scena da un altro punto di vista. Ma magari sono gli stessi che sono riusciti a non capire Inception, boh. Trent'anni di spiegoni sul grande schermo, e questi sono i risultati, due generazioni di spettatori idioti. E vabbè. È un film di poche parole, Dunkirk, nel senso che i dialoghi sono volutamente ridotti all'osso: tutto è entrato in sole 76 pagine di sceneggiatura, la più breve mai scritta da Nolan. Perché Dunkirk è un film per gli occhi, impegnati a flirtare con una regia e una fotografia incredibili. Con delle riprese dei dogfight di quasi ottant'anni fa così pazzesche perché si è preferito il metallo vero degli aerei dell'epoca (o di ricostruzioni in scala odierne, laddove necessario) al digitale. Quando il pilota Tom Hardy sputa fuoco con il suo Sputafuoco della RAF, la camera e con essa chi siede in poltrona si aggrappano alle vibrazioni dell'inquadratura. Vai giù, caccia tedesco senza un pilota come un drone. Vai giù.
Perché il nemico, in Dunkirk, non sono i nazisti. Mai come questa volta un avversario quasi senza nome e letteralmente senza volto, e come tale relegato al ruolo di minaccia semi-invisibile, aerei a parte. La scelta molto intrigante di mostrare il tutto sempre e solo dalla prospettiva dei protagonisti, senza Churchill che ordina robe in una sala elegante con un bel tappeto e un grande caminetto, senza il controcampo dei crucchi che urlano con voci isteriche Zum teufel crauti baffineri!, serve lo scopo di far brillare ancor di più la vera nemesi della pellicola, cioè dei soldati in fuga su quella spiaggia, ripescati in mare, abbattuti da un Messerschmitt invadente. La paura. Il terrore di lasciarci le penne. Dunkirk è un film in grado di stendere chiunque sia un minimo claustrofobico, ripetutamente, e che non si accontenta di alcuni picchi di tensione: sono due ore di tensione pressoché ininterrotta.
Si diceva prima degli occhi. Nel mentre, alle orecchie pensano le musiche di Zimmer, il cui unico scopo, sostanzialmente, è quello di far stare di merda il pubblico. Grazie a un trucco sonoro che scopri chiamarsi scala Shepard, una scala perenemmente ascendente, la tensione monta senza soste anche sul fronte del soundtracco. Sale, sale, sale e continua a salire. E a differenza di quanto raccontava la musica dance zarra anni 90, fa malissimo. Si sta, sulle poltroncine davanti a Dunkirk, come d'autunno sugli alberi le foglie davanti a un cinema in cui proiettano un horror peso. Nel senso che no, chiaramente non è un horror, ma è teso come una corda di violino permaloso. That's the guerra, baby: se togli le sparate patriottiche da pellicole yankee - qui ce n'è solo una, infilata in bocca all'ufficiale Kenneth Branagh, ed è tutto sommato ammissibile, visto il contesto lagrimedicommovenza - è solo terrore, paura e morte, nell'ordine che preferisci. Tanto non cambia.
In una pellicola così d'impatto, così riuscita ed efficace sotto tutti i punti di vista, fa strano notare che al netto di un po' di vecchie glorie (Branagh), star dell'Hollywoo (Hardy, Rylance, che continua in qualche modo a interpretare la spia russa anche quando è un controllatissimo uomo di mezza età britannico) e vecchi amicici di Nolan (Cillian Murphy, che per una qualche ragione ha conquistato rapidamente l'ambito titolo di uno degli attori che ti stanno più sul pazzo. Vai a sapere perché), il cast è composto perlopiù da giovani tizi sconosciuti a chiunque non abbia visto sceneggiati scusagni della BBC. O sia una fan dei cacchio di One Direction, rendiamoci conto.
Eppure tutto funziona, tutto scorre, come un macchinario perfetto oleato dal meccanico Shady Eraclito in persona, e senza i sentimentalismi facili, l'ipocrisia e le menate tipiche di buona parte dei film del genere (quelli sul Vietnam esclusi), Nolan punta al fulcro della questione: il sacrificio, l'unico vero motore che ha spinto l'Europa verso la democrazia e lontana dal baffettismo da passo dell'oca. Quello che trasforma una fuga disperata in uno spunto da cui ripartire, per difendere a tutti i costi il Regno, tanto la Francia ormai è andata, ciao. "E ti sembra poco?", risponderà quel vecchio alla fine per placare i dubbi di uno dei protagonisti, spiegando al contempo perché a Nolan interessasse raccontare così tanto proprio questa pagina di Storia.
Che sia uno dei film di guerra più belli di tutti i tempi non ci piove, anche se sabato pomeriggio sei andato a vederlo sotto il diluvio. Cercheresti un aggettivo diverso da perfetto, ma c'è già perfetto, va bene così. Ah, che terrore quei poveri ragazzi dai volti anneriti che cercano disperatamente la salvezza in mare, fuggendo a ogni costo dalla guerra e spesso annegando come topi nel tentativo. Meno male che è solo roba di ottant'anni fa, brrrr. 




Dunkirk
Recensito da: DocManhattan DocManhattan Data: Sep 04 2017
Voto: 5
37 

Commenti

  1. Nolan è un asceta della perfezione visiva...come Ridley Scott e Michael Mann....lo vedrò prima o poi..

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  2. Non amo i film di guerra, ma questo mi aveva incuriosito e penso che un salto a vederlo ce lo faró.
    Ottima recensione, talmente professionale che hai persino usato l'aggettivo "francese" al posto del corrispettivo antrististico "gianfransuá". Magari é stata una svista :).

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  3. La recensione col pugno in faccia in chiusura...

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    1. IMO, evitabile. Ma giustamente siamo ospiti e si rispetta il padrone di casa, infatti è solo una mia opinione

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  4. Me ne aveva parlato benissimo un amico che vive in GB il mese scorso, dopo questa recensione non posso che correre al cinema alla prima occasione utile per vederlo!

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  5. La Caporetto inglese. Anche lì , come da noi, la situazione fu salvata dall' eroismo dei singoli signori nessuno , alla faccia di chi dai vertici non ci aveva capito un ca**o. Per i francesi niente, fu la solita figuradimmè che nella loro carriera militare hanno quasi sempre collezionato, tranne quando comandati da stranieri ( tipo Bonaparte che in pratica era un genovese) . Ah comunque , Dunkerque dimostra per l' ennesima volta la pirleria da dilettante di Hitler. Il Furer prese scelte giuste solo quando lasciò fare ai tecnici giusti ed ogni volta che si mise in mezzo fece peggio.

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  6. Film davvero stupendo, e con tanto piacere ho letto la tua ben scritta recensione con incredibile commento finale. Ora però voglio un film solo con Tom Hardy sullo Spitfire.

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  7. Splendore di rara bellezza, di immane potenza, senza retorica del puffo, tutto controllato al dettaglio minuto. Iesus, come ho apprezzato i dialoghi tra i piloti, che non facevano gli sboroni o gli isterici quando veniva giù uno, ma sempre sangue freddo da veri cavalieri del cielo.
    Un film talmente belliFFimo che mi chiedo come sia lo stesso regista a girare quel boiatone di Interstellar. Mah!

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  8. Di fatto doc, tuo malgrado, Nolan sale nella tua personalissima reputazione di regista no? :) ricordo nella rece di Interstellar un discorso di questo tipo.. A parte gli scherzi, mi hai messo una voglia addosso di guardarlo che difficilmente terrò buona al prossimo fine settimana, normale periodo di visione cinematografica per me.
    Thanks, as Always..

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  9. Film ben lontano dalla perfezione, con Nolan che si fa i soliti segoni sulla gestione dei tempi (senza riuscirci, come in Interstellar) e che tutta questa tensione non la mette (ma questo ammetto essere oggettivo, sempre rimanendo su film recenti per me Dunkirk impallidisce davanti a Don't Breathe o una determinata sezione di Nocturnal Animals). Film visivamente e "sonoramente" prossimo alla perfezione che presenta scelte di sceneggiatura che secondo me gli tolgono qualcosa e non lo rendono meritevole di tutte le lodi che sta ricevendo.

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  10. Che Nolan sia un maestro della tensione lo avevo gia' notato in tutti i suoi precedenti film...hai sempre la sensazione di stare sul ciglio di un burrone (ma senza mai cascarci dentro, a differenza di Pegasus). E' quello che ti inchioda alla poltrona, quando guardi un suo film. Lo spiacevole presentimento che da un momento all'altro possa accadere qualcosa di TERRIBILE.
    Alla fine, la chiave vincente e' non mostrare, non spiegare a tutti i costi. Lascia che sia lo spettatore, ad arrivarci (sempre che non abbia il cervello bollito).
    Grandiosa la dilatazione e la compenetrazione dei tempi delle tre fasi del film in stile INCEPTION: da' alla vicenda un tono onirico e surreale che ti fa pensare che NIENTE E' COME SEMBRA.
    E quell'atmosfera inquietante che e' il tipico marchio di fabbrica di Nolan.
    Teniamocelo stretto, gente: una volta che c'e' in giro un gran regista...

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  11. Una nota soltanto: ho visto (negli stessi giorni in cui ho visto Dunkirk) il documentario della BBC su Dunkirk del 2004, e conseguentemente la visione del film di Nolan è stata meno appassionante di quanto forse sarebbe stata sapendone meno su Dunkirk.

    Filmone, una gioia per gli occhi, un po' meno se consideri che i soldati non stavano in coda per l'autobus ma erano disordinatamente in rotta dal fronte sempre più ristretto verso le spiagge o che le Little Ships potessero partire senza nemmeno una persona della Marina a bordo. O che gli Spitfire, per quanto dotati di un buon gliding rate, atterrano in fretta con i flap abbassati.
    Come lo stesso Nolan ha detto, questo non è un film di guerrra, è un thriller, un film psicologico, ma è un film di guerra solo perché ambientato nell'Operazione Dynamo.

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  12. Splendida chiusa.
    Splendido film, anche se non è il mio genere, ne ho apprezzato la crudezza, la non patinatura dei dialoghi finti.
    E sono stata in apnea dall'inizio alla fine!

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  13. I film di guerra non sono il mio genere preferito, su Dunkirk poi avevo l'impressione dai trailer che fosse parecchio pesante. Ma letta la tua recensione potrei anche andare a vederlo! ;)

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  14. al di là del film(che cercherò di vedere) ottimo post Doc!

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  15. Visivamente parlando e assolutamente IMHO, Nolan è ad oggi il regista che meglio sa raccontare il tempo: dilatandolo, contraendolo, spezzandolo, a ritroso, al galoppo, etc.
    È un visionario con una disciplina immensa ... tanto per farmi 'a capì' considero Linch un visionaro, ma piuttosto caotico e siccome non è una gara, non metto Nolan sopra Linch (o viceversa), anche perché sono qualità che apprezzo entrambe.

    L'ho (ri)scoperto ai tempi di "The prestige" che trovo un film bellissimo, da guardare più volte per capire tutti i sottotesti. I suoi Batman(s) sono stati una ventata di aria fresca nel mondo super-eroistico malgrado i toni cupissimi e alcune bojate molto Holliwood. Anche Burton fece un bellissimo Batman, molto cupo, ma un po' le atmosfere cartoon, un po' le citazioni continue al telefilm degli anni '60 ... vabbè, anche il Batman di Burton è molto bello, anche se non ha retto benissimo il passare degli anni.

    "Interstellar" è un film che riguardo con piacere, sebbene salti sempre la parte della biblioteca perché proprio non mi piace.

    Vedrò Dunkirk quanto prima.

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  16. la scala shepard viene usata anche nel cavaliere oscuro, quindi credo proprio che anola piaccia :)

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  17. Me lo sentivo che era un gran film,e ancora non l'ho visto caxxarola,chiusura degna di nota Doc.
    Sabato sotto il diluvio c'ero anche io visto che ero in pista a lavorare per la F1,eri da qualche nordica parte Doc??

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  18. Un film che voglio fortissimamente vedere, appena torno dal Giappone (che io ci vado sempre in periodi diversi dall'Antro, magari per il 2020 se ne riparla).
    Alcuni lavori di Nolan mi sono piaciuti, altri meno, resta il fatto che mi hai messo una voglia di vederlo che scavalca quella che già avevo col solo trailer!

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  19. Film belliffimo, di guerra ma tutto a modo suo, anche a me ha intrigato molto la scelta di far intravvedere solo i nemici (in guerra, fa davvero differenza se chi ti spara dall'altra parte é giallo, ariano, nero o viene da Vega!?) così come di non aver davvero mostrato combattimenti vari.
    La difficoltà di girarlo poi, con sullo sfondo tutte quelle costruzioni moderne, dover sempre scendere a patti con le inquadrature, davvero un ottimo lavoro, non c'é che dire.

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  20. Che bella recensione!
    A me è piaciuto, visivamente era bellissimo, ma proprio per questo sono uscita dal cinema tutta dicotomica.
    Nel senso che accostare "visivamente bellissimo" e "guerra, persone che vengono uccise" sinceramente mi disturbava un po'. Ma d'altra parte proprio questo effetto accresceva la tensione. Quindi, sciapò a Nolan.
    Mini-spoiler:

    a un certo punto, quando arrivano le barche dei civili, si vede una signora fiera sulla prua, in gonna e mezzo tacco. E poi un'altra che distribuisce vivande, bella caparbia anche lei. Da fanciulla, il dettaglio mi ha fatto piacere. Quando si tratta di valor civile i registi britannici sanno il fatto loro: misurati e inossidabili

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  21. Se proprio devo fare un appunto negativo secondo me l'arco narrativo della spiaggia non da per niente l'impressione di svolgersi in una settimana, al massimo 48 ore.
    In ogni caso davvero un gran film. Poi visto con proiezione in 70mm con uno degli impianti audio migliori d'europa è davvero da brividi.

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    1. Infatti, avrebbe potuto elaborare un po' di più sulla "ritirata" e dare maggior spazio ai francesi (assenti se non per due scene).
      Senza necessariamente mostrare i tedeschi, ovviamente.

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  22. ...sei arrivato a 5: adesso devi comprargli il motorino come promesso.

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  23. Ottimo pezzo; il film è un capoalvoro.

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  24. bella rece doc, e come sempre ho aspettato a leggerla, con o senza spoiler, anche perchè mi piace notare le differenze di veduta a fine film con meno influenze possibili.
    Detto questo, grande film, una grande, appunto, scala shepard in salsa seconda guerra mondiale.
    Mi è piaciuto veramente tanto. Uno dei migliori di Nolan, che riesce a suo modo a fare un filmsenza pipponi di alcun genere. Certo, ci deve ficcare i tempi diversi perchè sennò non è contento, ma lasciamoglielo fare, è giovane, almeno questo signora mia. Bellissimi i silenzi conditi da audio e sonoro eccezionali, con i rumori del conflitto su un livello molto superiore rispetto alla soundtrack, che ti facevano sobbalzare dalle poltroncine ad ogni colpo, soprattutto se a sorpresa.
    Dà un po' di documentario, in certi momenti, forse perchè manca la personalizzazione dei personaggi (almeno quella personalizzazione superficiale e di primo acchito), ma questo da veramente un più alle scelte di nolan.
    PS: io non dimentico L'AMORE CHE ATTRAVERSA LE DIMENSIONI, non ti considerare perdonato chris

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  25. Da persona a cui i film di guerra normalmente piacciono, e che già guardava con curiosità a questa pellicola, la tua recensione mi ha messo addosso una scimmia tale che KingKong lévate!
    Spero in settimana di riuscire ad andare a vedermelo! :)

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  26. Visto ieri, in religioso silenzio e sono rimasto schiacciato dalla pellicola. Maestoso musicalmente e visivamente. Duro nel racvonto che sfugge. Nolan, come il buon vuno, migliora con gli anni .

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  27. un film clamorosamente sopravvalutato. come i batman dello stesso regista.

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  28. Cillian Murphy... Anche a me sta sul. Le labbra carnose, sempre né aperte né chiuse. Prova a focalizzarle. Senza quelle labbra lì, sarebbe non dico simpatico: normale.

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  29. E' tutto magnifico.
    Ho apprezzato la tematica, che è un modo diverso di raccontare una guerra.

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  30. duplico a fb:
    segnalo una lettura politica del film, secondo me azzeccatissima.
    l'intento non è quello di scatenare un dibattito politico su questa pagina (magari qua ci potrebbe stare più che fb) ma quello di aggiungere un piano di lettura per dare spessore al film.

    https://www.wumingfoundation.com/giap/2017/09/dunkirk/

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  31. Dunkirk, film osannato dalla critica e molto apprezzato da pubblico, Nolan è un genio del cinema, il film scorre rapido e accompagna lo spettatore in un viaggio interiore di rara bellezza, le scelte coraggiose dell'autore colgono il segno, il nemico è astratto e per questo ancora più inquietante...uh...entriamo nell'anima di questi giovani uomini trascinati dalla marea dei tragici eventi della guerra... il volo a motore spento dello spitfire come un angelo...silente nel.. nell'orizzonte degli eventi del nostro .. inconscio.
    ok, lo ammetto, perdonatemi tutti, non mi è piaciuto per niente, noioso, incompleto, non riesce a raccontare nè l'evento storico nè a diventare un film simbolico contro la guerra.

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    1. Come ho scritto in un altro commento, che forse però è andato perso. A me il film è piaciuto molto ma penso che le lodi che ha ricevuto siano molto condizionate dal fatto che sulla locandina ci sia scritto NOLAN.

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    2. Davvero?
      Compariamolo con qualunque altro film di guerra, sia in negativo che in positivo. Dire "non è un film di guerra" non vale.

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  32. Visto in una sala "Normale". Niente IMAX, niente DOLBY ATOMS e probabilmente niente 7.1 ma solo 5.1. Sedili tutti in piano, tra le altre cose.

    Nonostante ciò, ho apprezzato video e audio. Il film si fa guardare e non annoia mai.

    Mi accodo agli apprezzamenti anche se penso che quest'ultimi, siano condizionati e gonfiati dal fatto che il regista sia NOLAN.

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  33. E' vero Dunkirk è un bellissimo film, però, permettimi, anche questa è una grandissima recensione. Grazie Doc.

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