Bia, la sfida della magia, episodio 1 (La prima puntata non si scord… eh?!?)
Se si è parlato poco di maghe e maghette nella rubrica La prima puntata non si scord... eh?!? è per una tua certa, comprensibile avversione al genere. Però Bia, la sfida della magia (Majokko Megu-chan, cioè la maghetta Meg) lo guardavi. Sarà che lo davano sulla Rai agli albori di tutto, sarà per due personaggi di cui diremo nel post. E la sigla di Bia la ricordiamo tutti, ok, anche perché è fisicamente impossibile scordarla, ma quello che decisamente non ricordavi, dopo tutti questi anni, è quanta violenza domestica e quanto voyeurismo ci fossero in ogni puntata. Per dire, in questo primo episodio ("È arrivata una piccola strega"), Bia prende più ceffoni dell'Uomo Tigre. No, SUL SERIO [...]
Bia sta scendendo sulla Terra, appesa al suo ombrello, dal regno delle streghe.
Solo che siccome non è Mary Poppins e c’è questa regola rigidissima per cui vanno mostrate al pubblico di giovani rattusi le sue mutande ogni tre secondi, l’ombrellino va in pezzi, lei precipita
e sfonda il tetto di un aeroplano. Ma il pilota, essendo una persona di cuore, ritrovatosi alle prese con una rEgazzina piovuta dal cielo, le dice “ORA TI SISTEMO IO, VAI VIA…”
Perché Bia sarà pure “scesa sulla Terra per noi”, come recita la sigla, ma è qui da meno di un minuto e ha già provocato disastri aerei e stradali di ogni tipo, ecchemminchia. Il popolo della Terra le è perciò molto grato…
Bia sta cercando la casa di quella che tra poco diventerà la sua famiglia adottiva, i signori Kanzaki, che per amor di semplicità in Italia si chiamavano Japo. Viene accolta anche qui con grande affetto, perché Rabi Japo la prende a fiondate sul culo. Parentesi: Bia (che in originale si chiama Meg) ha la voce della divina Cinzia De Carolis, Rabi quella nasale di Marco Guadagno che fa molto Beverly Hills 90210. Chiusa parentesi. Rabi indica a Bia dove trovare il resto della famiglia, ma dietro quel portone che sembra proprio il portone di una stalla, in realtà…
CERTO che c'è, pure voi. La sorellina di Rabi, Apo Japo, la accoglie ad esempio piantandole una mazza da baseball in mezzo agli occhi.
Attirati dal pestaggio arrivano finalmente anche i genitori, i signori Japo. Lui, Papà Japo, è un cosplayer di Hugh Hefner, lei, Mami Japo, una reincarnazione di Maria Teresa d’Austria.
Mami è in realtà una strega e accoglie Bia nella loro famiglia grazie a una lettera di raccomandazione della regina delle streghe e alla sottoscrizione di un certo numero di abbonamenti a Famiglia Scintoista. Bia è lì per il suo tirocinio che la porterà a diventare, forse, la nuova regina delle streghe. Ma prima bisogna fare in modo che il resto dei Japo la consideri una di casa. “Hai una magia apposita?”, chiede Bia.
e in effetti c’era questo tizio rattuso qui, il biondo di Luzzi della serie, Ciosa (Choo-San) a spiarla.
Il mister X della nazionale guardoni, questo emerito minchione che precipita dalla sua torre ogni cinque minuti, è lì per tenere d’occhio Bia per conto della regina delle streghe. È accompagnato sempre da un gatto e da un corvo guercio, che in italiano erano tipo Fru Fru e Cra Cra e in originale Kuros e Furu Furu, o qualcosa del genere. Cra Cra, in quanto corvo guercio, c’aveva questo piglio badassico, pur nei suoi siparietti comici col gatto, che era una delle robe migliori del cartone, dell’altra parliamo tra un attimo.
Il secondo giorno sulla Terra di Bia gira come il precedente. Tutti vogliono denudarla - un fan service talmente a go-go che gli dava un passaggio la Mach 5 - e Rabi, per aggiungere questo ulteriore livello di creepiness, ci tiene pure a fotografarla in quelle condizioni ogni due per tre, con tutto che ora è convinto di essere suo fratello.
Segue un momento di grande commozione, perché Bia proprio non riesce a chiamare il signor Japo papà, e per questo lacrima via mezza costellazione del Capricorno.
Poco dopo, a tavola, tutti recitano il Padre Nostro, ma Bia col fatto che è una strega non è molto interessata alla cosa e perciò versa del pepe nel caffè del signor Japo con una magarìa. Rabi, intanto, le ha infilato una rana nella tazza del tè. In un attimo: é IL DELIRIO.
Bia vuole uccidere Rabi a cinquine, ma la piccola rompiballe Apo si mette in mezzo e Bia con garbo la spedisce gambe all’aria con un manrovescio, rischiando di fracassarle la spina dorsale,
prima di schiaffeggiare il fratello con una tale violenza che con quelle scintille per poco non prende fuoco la casa. Ma il signor Japo, in quanto bravo cristiano, interviene e spiega alla figlia il concetto del porgere l’altra guancia,
cioè, dopo che la prima è stata distrutta con uno schiaffone della mano gigante della punizione. La sigla del cartone ci dice che Bia "viene da un paese molto lontano dove i bambini si danno la mano". Qui sulla Terra è uguale, ma le mani se le danno in faccia. Avesse potuto vederlo già ai tempi qualcuno del Moige, questo episodio, fiaccolate in strada e ambasciata giapponese data alle fiamme, minimo.
È il GRANDE MOMENTO DELLA TRISTEZZA, quello in cui negli anime il cielo diventa giallo, il mare viola e insomma i coloristi si fumano l’impossibile, su un sottofondo di violini. Piange, Bia, accolta su questo strano pianeta solo da violenza e voyeurismo. Ma oh, almeno a lei non l’hanno crocifissa. Cioè, non ancora. “Cos’è l’amore?”, si chiede Bia. Per avere una risposta, ha dovuto aspettare 19 anni:
Ma all’improvviso si crea nell’acqua come un vortice gigantesco. MINCHIA MAZINGA Z!, pensa Bia,
ma no, è solo la sua rivale per l’elezioni municipali a regina delle streghe, Noa (Non) dai capelli blu, algido figone e fratocugina di Nami Hayase di Mila e Shiro. Nonché seconda ragione per cui ti piaceva da rEgazzino questo cartone, chiaro.
In amicizia, Noa investe Bia con un raggio della morte e la fa afferrare da una manona d’acqua gigante per annegarla, perché erano due minuti che qualcuno non cercava di ucciderla, poi pareva brutto. S'abitua male. I Japo, intanto, sono ovviamente preoccupati, tanto che il capofamiglia dice: “QUANDO TORNERÀ, LA SCULACCERÒ PER BENE” (sic. Giuri). Un pezzo di pane, il signor Japo, almeno per gli standard dei criminali di guerra giapponesi. Solo che poi non la picchia davvero,
perché prima deve aspettare che tipo venga rianimata perché gli sta morendo davanti allo zerbino di casa.
E infatti la ragazza è bianca come un cencio e il dottore dice che non resta loro che “sperare in un miracolo”.
Il signor Japo si mette allora a pregare con fervore, nella speranza che la figlia si svegli e così lui possa picchiarla ancora.
L’amore dei Japo raggiunge l’animo della piccola strega in coma, che nel suo subconscio, vista la gravità del momento, sta ballando il moonwalk con una vestaglia celeste melvino.
Ci sono le proiezioni astrali della sua nuova famiglia a incoraggiarla e Noa che le dice Sooca, pezzente, sei più scarsa di Sally la maga! Così Bia si fa forza e su un coretto angelico alla Fantozzi si risveglia. Il signor Japo è al settimo cielo e lei è talmente felice che lo chiama papà.
Commosso, il signor Japo dice alla figlia che le vuole bene e che d’ora in avanti prima di picchiarla si leverà almeno la fede. Promesso.
E tutto è bene quel che finisce bene, tranne che il fratello resta un giovane rattuso maniaco, e che si scagliano oggetti pesantissimi in giro per casa tentando di uccidersi a Vicenza.
Bastardi asiatici corruttori dei giovani italiani!, gridano i vertici del moige dal futuro, mentre mingono sulle ceneri dell’ambasciata nipponica. Sigla con l’alfabeto di Bia, la sfiga della magia, che poi vi resta in testa per giorni:
Bia sta scendendo sulla Terra, appesa al suo ombrello, dal regno delle streghe.
Solo che siccome non è Mary Poppins e c’è questa regola rigidissima per cui vanno mostrate al pubblico di giovani rattusi le sue mutande ogni tre secondi, l’ombrellino va in pezzi, lei precipita
e sfonda il tetto di un aeroplano. Ma il pilota, essendo una persona di cuore, ritrovatosi alle prese con una rEgazzina piovuta dal cielo, le dice “ORA TI SISTEMO IO, VAI VIA…”
e LA GETTA FUORI. No, DAVVERO. Raus, portoghese volante.
Ma Bia si salva, perché precipita da quattrocento metri d’altezza giusto sulla testa di un vigile malvagio viola, coprendogli gli occhi e quindi facendo impazzire il traffico tutto intorno.Perché Bia sarà pure “scesa sulla Terra per noi”, come recita la sigla, ma è qui da meno di un minuto e ha già provocato disastri aerei e stradali di ogni tipo, ecchemminchia. Il popolo della Terra le è perciò molto grato…
…e vuole ucciderla. Giustamente, eh.
Ma il pericolo pubblico numero 1, Bia, la sfiga in mezzo alla via, riesce a mettersi in salvo dalla folla inferocita nascondendosi nelle fogne come una tartaruga ninja con la parrucca.Bia sta cercando la casa di quella che tra poco diventerà la sua famiglia adottiva, i signori Kanzaki, che per amor di semplicità in Italia si chiamavano Japo. Viene accolta anche qui con grande affetto, perché Rabi Japo la prende a fiondate sul culo. Parentesi: Bia (che in originale si chiama Meg) ha la voce della divina Cinzia De Carolis, Rabi quella nasale di Marco Guadagno che fa molto Beverly Hills 90210. Chiusa parentesi. Rabi indica a Bia dove trovare il resto della famiglia, ma dietro quel portone che sembra proprio il portone di una stalla, in realtà…
...c'è ovviamente un toro inferocito,
che insegue Bia (oggi si porta), la INCORNA e la spedisce in una pozza d’acqua tipo a cinquanta metri di distanza. C’è qualcun altro che vuole infierire su questa povera extracomunitaria appena arrivata? Eh?CERTO che c'è, pure voi. La sorellina di Rabi, Apo Japo, la accoglie ad esempio piantandole una mazza da baseball in mezzo agli occhi.
Attirati dal pestaggio arrivano finalmente anche i genitori, i signori Japo. Lui, Papà Japo, è un cosplayer di Hugh Hefner, lei, Mami Japo, una reincarnazione di Maria Teresa d’Austria.
Mami è in realtà una strega e accoglie Bia nella loro famiglia grazie a una lettera di raccomandazione della regina delle streghe e alla sottoscrizione di un certo numero di abbonamenti a Famiglia Scintoista. Bia è lì per il suo tirocinio che la porterà a diventare, forse, la nuova regina delle streghe. Ma prima bisogna fare in modo che il resto dei Japo la consideri una di casa. “Hai una magia apposita?”, chiede Bia.
“Veramente pensavo di usare la cocaina”, risponde Mami.
Quella sera, per la regola delle mutande, Bia fa per spogliarsi, ma si ricorda che forse è meglio chiudere la tenda, e in effetti c’era questo tizio rattuso qui, il biondo di Luzzi della serie, Ciosa (Choo-San) a spiarla.
Il mister X della nazionale guardoni, questo emerito minchione che precipita dalla sua torre ogni cinque minuti, è lì per tenere d’occhio Bia per conto della regina delle streghe. È accompagnato sempre da un gatto e da un corvo guercio, che in italiano erano tipo Fru Fru e Cra Cra e in originale Kuros e Furu Furu, o qualcosa del genere. Cra Cra, in quanto corvo guercio, c’aveva questo piglio badassico, pur nei suoi siparietti comici col gatto, che era una delle robe migliori del cartone, dell’altra parliamo tra un attimo.
Il secondo giorno sulla Terra di Bia gira come il precedente. Tutti vogliono denudarla - un fan service talmente a go-go che gli dava un passaggio la Mach 5 - e Rabi, per aggiungere questo ulteriore livello di creepiness, ci tiene pure a fotografarla in quelle condizioni ogni due per tre, con tutto che ora è convinto di essere suo fratello.
Segue un momento di grande commozione, perché Bia proprio non riesce a chiamare il signor Japo papà, e per questo lacrima via mezza costellazione del Capricorno.
Poco dopo, a tavola, tutti recitano il Padre Nostro, ma Bia col fatto che è una strega non è molto interessata alla cosa e perciò versa del pepe nel caffè del signor Japo con una magarìa. Rabi, intanto, le ha infilato una rana nella tazza del tè. In un attimo: é IL DELIRIO.
Bia vuole uccidere Rabi a cinquine, ma la piccola rompiballe Apo si mette in mezzo e Bia con garbo la spedisce gambe all’aria con un manrovescio, rischiando di fracassarle la spina dorsale,
prima di schiaffeggiare il fratello con una tale violenza che con quelle scintille per poco non prende fuoco la casa. Ma il signor Japo, in quanto bravo cristiano, interviene e spiega alla figlia il concetto del porgere l’altra guancia,
cioè, dopo che la prima è stata distrutta con uno schiaffone della mano gigante della punizione. La sigla del cartone ci dice che Bia "viene da un paese molto lontano dove i bambini si danno la mano". Qui sulla Terra è uguale, ma le mani se le danno in faccia. Avesse potuto vederlo già ai tempi qualcuno del Moige, questo episodio, fiaccolate in strada e ambasciata giapponese data alle fiamme, minimo.
È il GRANDE MOMENTO DELLA TRISTEZZA, quello in cui negli anime il cielo diventa giallo, il mare viola e insomma i coloristi si fumano l’impossibile, su un sottofondo di violini. Piange, Bia, accolta su questo strano pianeta solo da violenza e voyeurismo. Ma oh, almeno a lei non l’hanno crocifissa. Cioè, non ancora. “Cos’è l’amore?”, si chiede Bia. Per avere una risposta, ha dovuto aspettare 19 anni:
Ma all’improvviso si crea nell’acqua come un vortice gigantesco. MINCHIA MAZINGA Z!, pensa Bia,
ma no, è solo la sua rivale per l’elezioni municipali a regina delle streghe, Noa (Non) dai capelli blu, algido figone e fratocugina di Nami Hayase di Mila e Shiro. Nonché seconda ragione per cui ti piaceva da rEgazzino questo cartone, chiaro.
In amicizia, Noa investe Bia con un raggio della morte e la fa afferrare da una manona d’acqua gigante per annegarla, perché erano due minuti che qualcuno non cercava di ucciderla, poi pareva brutto. S'abitua male. I Japo, intanto, sono ovviamente preoccupati, tanto che il capofamiglia dice: “QUANDO TORNERÀ, LA SCULACCERÒ PER BENE” (sic. Giuri). Un pezzo di pane, il signor Japo, almeno per gli standard dei criminali di guerra giapponesi. Solo che poi non la picchia davvero,
perché prima deve aspettare che tipo venga rianimata perché gli sta morendo davanti allo zerbino di casa.
E infatti la ragazza è bianca come un cencio e il dottore dice che non resta loro che “sperare in un miracolo”.
Il signor Japo si mette allora a pregare con fervore, nella speranza che la figlia si svegli e così lui possa picchiarla ancora.
L’amore dei Japo raggiunge l’animo della piccola strega in coma, che nel suo subconscio, vista la gravità del momento, sta ballando il moonwalk con una vestaglia celeste melvino.
Ci sono le proiezioni astrali della sua nuova famiglia a incoraggiarla e Noa che le dice Sooca, pezzente, sei più scarsa di Sally la maga! Così Bia si fa forza e su un coretto angelico alla Fantozzi si risveglia. Il signor Japo è al settimo cielo e lei è talmente felice che lo chiama papà.
Commosso, il signor Japo dice alla figlia che le vuole bene e che d’ora in avanti prima di picchiarla si leverà almeno la fede. Promesso.
E tutto è bene quel che finisce bene, tranne che il fratello resta un giovane rattuso maniaco, e che si scagliano oggetti pesantissimi in giro per casa tentando di uccidersi a Vicenza.
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Bellissimo post, sarà difficile smettere di ridere, ma ancora più arduo estrarre la diabolica sigla dalla mente 😊😊😊
RispondiEliminaChe dire?
RispondiEliminaQui si torna indietro ai profondi anni dell'asilo.
Per quanto ne dicano i miei coetanei quarantenni in rete, che delirano di "un'Italia piu' pulita, felice e bella", erano anni terribili: brigatismo, stragi, tensioni sociali, eroina, criminalita' dilagante.
Poi anche per me nei ricordi e' ovviamente un'epoca dorata e ovattata, che associo a un sapore di favola. Anche perche' appunto legato a cartoni come Bia, che per via della sigla ho sempre associato a Branduardi (all'epoca famosissimo) e ai dischi di De Andre' e Guccini che ascoltava mio padre.
Naturalmente ho colto il lato moderatamente "sexi" del cartone solo MOLTI anni dopo. Pero' all'epoca sognavo di "sposare" Noa, mica Bia.
La fisarmonica della sigla.. Porca miseria, quella bellissima fisarmonica!
RispondiEliminaBello Bia, ero davvero piccolo ai tempi ma la sigla è qualcosa che non si dimentica più. Mi piaceva molto anche Cibernella (lo ricordo come una compilation di sfighe e di tristezze inaudite)
RispondiEliminaMi ricordo benissimo la sigla, ma il cartone è veramente difficile da ripescare nei meandri del mio hard disk mentale... Ricordo però che veniva anche pubblicato sul mitico CdP (Corriere dei Piccoli) anche se forse era leggermente edulcorato rispetto alla versione televisiva. In ogni caso rispecchiava bene il clima di quegli anni: molti più schiaffi (educativi) e violenza domestica nemmeno tanto nasscosta, ma se siamo cresciuti con certi valori vuol dire che non tutto era così negativo (con buona pace del Moige). Certo, ormai si tratta di metodi educativi superati, però io rimango del parere che ogni tanto un bel calcio nel deretano può essere più educativo di tante belle parole o di metodi coercitivi più sottili ma anche più subdoli.
RispondiEliminaPer rispondere a Tommaso, visto che rientro nel gruppo dei quarantenni "deliranti", non voglio salvare a priori il periodo della mia infanzia, anche perché era duro, violento e "pericoloso" quanto basta, però ciò che salvo sono i rapporti umani che si interlacciavano, forse proprio in virtù di queste caratteristiche c'era più rispetto e solidarietà sociale, cose che oggi non ritrovo più, almeno dalle mie parti...
Se vi interessa, Lilletta Eli ha fatto il videoriassunto di tutta la serie in 6 minuti:
RispondiEliminahttps://www.facebook.com/lillettamaxeilgatto/videos/722141217962763/
Sigla indimenticabile , capolavorone, ho sempre pensato che fosse frutto di autori sotto sostanze !!!
RispondiEliminaBia era una delle poche maghette che guardavo , ma ne ricordo proprio poco... praticamente adesso a quanto dici la trama è che Bia deve candidarsi e vincere una specie di primarie delle streghe , magari contro Ransie !!!
Ma guarda te l' attualità dei cartoni di una volta !!
Anche la sigla di Ransie è stupenda.
Eliminahttps://youtu.be/tHbB8m2zsOw
La sigla di Ransie poi ha una storia molto particolare, Riccardo Zara in realtà creò una sigla molto simile per un altro cartone, dichiarando che era la sua preferita di sempre , ma fu bocciata. La recuperò poi per Ransie ma lui avrebbe preferito la versione originale. Non riesco a trovare l' intervista dove lo dichiarava, comunque era interessantissima.
EliminaRensie era tutto un capolavoro, del genere majokko nettamente il migliore
EliminaPrima cosa qui c'è la sapiente mano di Shingo Araki e già c'è da fregarsi le mani. A me è sempre piaciuto come cartone, sia per la sigla che canto ancora qualche volta a mia figlia sia perché le storie non erano male.
RispondiEliminaOltre alle cel di Cremy vorrei prendermi anche qualche cel di questo cartone, sempre da mettere in camera di mia figlia.
PS: Doc per LA CEL sto preparando i soldi del riscatto, non ti preoccupare :P
Io la amavo, e rosicavo perché non avevo ancora la tv a colori!
RispondiEliminaSta cosa delle mutande, vista ora, é inquietantissima.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaIl fumetto di BIA era su TV Junior, ricordo anche il concorso promozionale alla prima messa in onda in RAI.
RispondiEliminaRicordo che esisteva il cartone ma ormai ho perso la memoria se lo seguivo o no,ovviamente la sigla la ricordo eccome.
RispondiEliminaDoc quando hai detto che per scoprire cos'è l'amore dovrà aspettare e hai messo il video giudò per un millisecondo ho pensato che fosse un video che spiega cos'è l'amore almeno all'atto pratico. Giuro che ci ho pensato,si sono un maiale.
Geniale comunque mettere la canzone che chiede cos'è l'amore.
Sui discorsi che si stava meglio prima o adesso non mi infilo,ogni periodo ha i suoi guai e le sue fortune
(anche se io ho sempre preferito la versione in italiano ;)
Eliminahttps://www.youtube.com/watch?v=OWwqSj_VULQ
Domanda facile ; si stava meglio una volta, perchè ne sapevamo di meno !!!!
Eliminaa parte gli scherzi, su un punto non ho dubbi: i giocattoli degli anni ' 80 dominavano.
Uno dei miei majokko preferiti. Cmq guardatevi la sigla originale che è molto meglio della filastrocca italiana.
RispondiEliminaBia (o Megu) era veramente una macchina da fanservice tra la gonna super-corta (solo in questa puntata non conto quante volte le si vedono le mutande), la lingerie semi transparente e quei maniaci di Ciosa e Rabi che cercavano di coglierla in situazioni imbarazzanti (tutti ricordano l'episodio dove Ciosa crea quel pendolo ipnotico per farla spogliare).
In effetti è assurdo la violenza che c'è in certe puntate. Tralaltro mi fa ridere che rischia la vita quand'è è attaccata da Noa e non quando è incornata da un toro. Lo strano confine tra momento slapstick e momento serio.
Aspetta... Li hanno ribattezzati Japo perchè Japonesi?... Menomale che a nessuno è venuto in mente di chiamarli Musijally!
RispondiEliminaahahaha!!!
EliminaScusate, un dubbio mi attanaglia da tempo, magari qualcuno ne sa qualcosa in più.
RispondiEliminaMa i cartoni di Bia e Lalabel erano in qualche modo collegate tra loro? Che ne so, magari Lalabel era la figlia di Bia o roba simile.
La sigla di Bia caricata qui dal Doc, dal min. 0.36 è praticamente identica alla sigla di Lalabel:
https://www.youtube.com/watch?v=2h3W66NZUrk
(dal min. 0.47, entrambe camminano con l'ombrellino seguite da tutti gli altri personaggi, si girano, fanno l'occhiolino e tutti cadono a terra)
(tra l'altro: sua maestà Douglas Meakin, gente)
Inoltre, in entrambe le sigle ricorrono i simboli delle carte da gioco, oltre alla riconoscibilissima mano del maestro Araki nei disegni.
No, nessun legame (anche perchè Bia, prima del cartone, era un manga breve semi-sconosciuto).
EliminaHo dato un'occhiata alla Wiki per vedere se c'era almeno una paternità comune (stesso autore o robe simili) ma no, l'unica analogia è proprio Shingo Araki come Character designer.
EliminaMiiiii che viuleeenza!
RispondiEliminaNon me lo ricordavo certo così ignorante!
Comunque a me piaceva proprio per la comicità sopra le righe e per i cattivi fighi/scemi.
E sì, anche per la protagonista abbastanza topa (ringraziamo Shingo Araki anche per quello!)
Grazie del post e delle risate, Doc!
Cel? Quale cel non esiste nessuna cel :D
RispondiEliminaScherzi a parte Bia...era notevole.
Fa parte di tutta quella "batch" di anime che non guardavo da piccolo, perchè vedevo solo trasformers, he man e simili (insomma...la roba per maschi)...poi però trovavo MOLTO MOLTO interessanti, un po come il fratello rattuso, sia Bia sia, soprattutto, Rensie ;)
Maronna la Iulenza XD
RispondiEliminaNon me lo ricordavo proprio così manesco questo cartone. Maniaci depravati a go-go, sì, ma le mani in faccia ogni 2 secondi... XD
Ne hanno fatta di strada le maghette da allora alle tipine di Little Witch Academia made in Trigger di oggi.
Uno dei miei cartoni preferiti, che qui nel lazio era nel palinsesto di Super3. Mi piaceva tutta la parte del mondo magico e il fatto che una volta tanto la maghetta di turno non dovesse per forza esibirsi sul palco (però scosciarsi come Creamy si XD ). Ricordo la puntata in cui devono andare in piscina e Rabu fantasticava sulla sorella in bikini, rimanendo delusissimo quando la vedeva in intero!
RispondiEliminaA parte l'inossidabile charm del chara di Araki, questa serie andrebbe ricordata perchè la prima tra le majokko-themed che mirava ad un pubblico *anche* maschile.
RispondiEliminaVuoi per i panty-shots della protagonista che venivano fuori ogni due per tre, vuoi per la rivalità molto shonen tra Bia e Noa, vuoi perchè non era poi così "volemose bbene" come altre produzioni del genere.
Senza nulla togliere alla meravigliosa voce della de Carolis, nel doppiaggio originale Bia (Megu) era più sfacciata, tanto che nella sigla jappa c'è un passaggio che fa tipo (tradotto alla meno peggio) "se pensi che io sia una bambina ti sbagli, ho già le tette, posso fare quello voglio!"
Questa violenza del primo episodio non la ricordavo proprio, ma rimozione da sparaflash puro, oh!
RispondiEliminaPerò ricordo fin troppo bene un episodio in cui una bambina bullata abbestia aveva finito con lo sviluppare il potere psichico...di attirarsi i ceffoni. E LEI MUTA! No, sul serio, lei si presentava tutta educatina e CIAFFete! Addirittura ci volle un prete, non prima che questi avesse sperimentato la cinquina del demonio!
E comunque, #TEAMNOA forever. <3 YAAH!
Quei bellissimi tempi in cui tutti noi, maschi - femmine, guardavamo quasi tutti i cartoni....e la Rai che s'impegnava seriamente ...ad iniziare dai doppiaggi!
RispondiEliminaAltro che Regal Academy, con ragazzini emo e sgallettate varie (l'unica nota positiva e Ling Ling, che spacca di brutto. Bassista carismatica in pieno!)...
RispondiEliminaBel cartone, mi piaceva proprio per le situazioni vagamente ose' in cui si ritrovava la protagonista tra mutandine in bella mostra e poppe al vento (quando andava a letto indossava solo slip e vestaglietta!).
E anche per il rapporto tra le due antagoniste: Noa non era cattiv, semplicemente lei e Bia erano rivali, tant'e' vero che, quando entra in scena la VERA CATTIVA (la strega Saturnia) combatteranno persino insieme.
Da piccolo pensavo ci fosse del fratocuginesimo tra Bia e Lady Oscar: stessa voce e stessi riccetti che cadono tra guance e orecchie...
RispondiEliminaMa anche io avevo rimosso tutta la viuUUulenza di questo cartone. Bel cartone da fattoni, comunque.
Questo è uno di quegli anime di cui ricordo molto poco gli episodi (complimenti ai jappi per il mix viuuulenza/voyeurismo, comunque ^^; ), ma di cui ho la sigla stampata a fuoco fra i neuroni.
RispondiEliminaSigla-scioglilingua che, peraltro, da piccola, non riuscivo davvero a cantare, e mi faceva un sacco dispetto che invece ai soliti zii-cugini adolescenti la cosa venisse naturalissima. Robe che la prima volta che poi riuscii davvero a cantarla senza errori, mi sentii come Ardito Desio sul K2, tipo.
Da allora, ovviamente, mai più levata dalla testa °_°
Doc, ma cosa hai combinato, postando il video di Haddaway?! Residuato bellico risalente agli unici anni della mia vita in cui io abbia frequentato un po' le discoteche, non ti dico cos'è venuto fuori fra i video collaterali di youtube... Talmente tanta trash-pop-music anni '90 da far piovere bruschette. Mamma mia! XD
Character design di Araki e voce della De Carolis = killer combo.
RispondiEliminaDa allora esistono solo le rosse per me.
Forse il Moige del futuro non aveva poi tutti i torti.
Mi raccomando che nessuno li fornisca MAI di una deLorean.
ragazzi, ve lo ricordate che bia e' cio' che ha sostituito cutey honey in palinsesto dopo che honey la cassarono per via del troppo sesso e violenza? :P
RispondiEliminase la memoria non mi inganna c'e' lo stesso cast, piu' o meno e c'e' anche la smaccata citazione in una puntata in cui bia guarda in tv la sigla di cutey honey ;)
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaDoc...magnifico, un pezzo come non ne vedevo da tempo, una battuta dietro l'altra, cioé, come pensavo di riportarne una ecco che ne scrivevi subito una migliore, sei come il tonno.
RispondiEliminaBella Bia! Posso dire solo che anche per me era una delle poche maghette interessanti perchè le storie oltre che nel sentimentale, sconfinavano anche nell'horror e nel mistero e più gli scontri magici molto sentiti.
RispondiEliminaForse l'ho già scritto ma Bia e Noa con Lamù (ma vaaaaa...), il trio Occhi di Gatto (ma Vaaaa, vaaaa, vaaaa) e Rensie la strega (a causa della sigla) hanno rappresentato forse una delle mie prime attenzioni verso le ragazze ^_^
(poi in seguito è arrivata Fujiko con Madoka e le Dirty Pair, ma ormai ero grandicello e le idee ce le avevo chiare...)
Quella dannatissima sigla. Credo sia la canzone che più mi torna in mente nei momenti casuali delle giornate. Se fosse stato uno strumento per plagiare la testa dei bambini, direi che l'esperimento è riuscito.
RispondiEliminaQuella sigla!
RispondiEliminaPotrebbero tranquillamente utilizzarla per esperimenti di riprogrammazione neuronale, talmente ti si pianta nel cervello.
Ricordo ancora il giorno che capii il "meccanismo" del testo, prima considerato solo un'incomprensibile scioglilingua. Caduto dalle nuvole con un'espressione a metà tra l'Eureka e il WTF.
A propisito di Noa: sarà una cosa stupida, ma a causa sua (e dei suoi capelli melvineggianti) il cervello m'ha sempre cortocircuitato tra Bia e Blue Noah. Oh, l'ho detto che era una cosa stupida.
PS: A MINCHIA MAZINGA Z! ho cappottalollato :)
Nessuno ha il coraggio di iniziare questa catena di Sant'Antonio?
RispondiEliminaComincio io va:
Bia, bi e ba be biei ba be bi bio ba be bi bo bie u bu ba be bi bo bu....
Shingo Araki al character design! E chi se ne ricordava...
RispondiEliminaQuando ho letto "Il Biondo di Luzzi" stavo svenendo perché sono di Luzzi e lo conosco di persona. Il resto del post è stato un misto tra risate e ricordi d'infanzia, come d'altronde in ogni altro episodio di questa serie. Quando il prossimo raduno a Luzzi?
RispondiElimina;)
EliminaSigla impressa a fuoco ma ricordi delle puntate pochi anche per me... mazza che legne!
RispondiEliminaBia effettivamente con tutti queli upskirt era "interessante" ma ero davvero piccolo.. le turbe mi vennero con Sabrina/Madoka e Nadia..
Al solito Doc se ne esce con delle perle, tra Haddaway, Mazinga dall'acqua, papà Hugh Hefner ahahah!
Io non sono mai riuscita a imparare quella dannata sigla. Mi piaceva e mi piace un sacco, ma mi incarto non più in là della terza sillaba -_-
RispondiElimina100% off topic, scusate!
RispondiEliminaUna curiosità in cui sono appena incappato per caso, che magari potrebbe interessare agli appassionati di ALIEN dell'Antro (e si sa bene che il Doc lo è):
http://www.ciakmagazine.it/aglien-lincredibile-folle-omaggio-al-capolavoro-scott-girato-piombino/
Non ho ancora guardato il trailer...
Che dire? Meno male che ho letto questo post prima che arrivassero i colleghi ho riso troppo!
RispondiEliminaUna famiglia piena di Amore, Comprensione e Tana delle Tigri ..... Effettivamente non ricordavo tanta violenza in Bia, tocca riguardare qualche puntata
RispondiEliminaIl Signor Japo con la vestaglia di Hugh Hefner a un certo punto è il massimo. Giusto per rovinarvi ancora un po' l'infanzia.
RispondiEliminaBie ba bi
RispondiEliminamitica recensione come sempre!
Biu ba be bo
Ricordo a sprazzi il cartone e non avevo mente locale sulla violenza domestica dilagante...
bia bi babebu
FATE SMETTERE QUESTA SIGLA!!1!!
;-)
Scusate, anche questo non è proprio collegato col topic (sempre che non si consideri la viuulenza come tema dominante), però fa ridere:
RispondiEliminahttp://kotaku.com/surprise-your-date-by-beating-up-fake-bad-guys-at-japan-1794909460
Praticamente ad Osaka, in un parco a tema, puoi far finta di picchiare due (o più cattivoni) per far colpo sulla tua ragazza, a sua insaputa!
Bel post bruschettico, Doc. La sigla e le smutandate me la ricordavo; la viulenza varia ed eventuale proprio no. Bia a, bia e ba
RispondiEliminaTra la violenza e il guardonismo spinto (tra cui quello del fratello) mi sento sporco...
RispondiEliminabello Bia, era uno dei pochi che guardavo con mia sorella, prima della Cristinadavenizzazione delle majokko. Tra l'altro, con tutto il fan-service rigurdante Bia (e soprattutto Noa), è possibile che mi ricordi solo una puntata in cui Ciosa girava nudo tutto il tempo? Forse dovrei pormi delle questioni.
RispondiEliminacomunque qualcuno aveva già provato qualche anno prima (e con più classe) a rispondere alla fatidica domanda: https://www.youtube.com/watch?v=eUUz7evND2k
oviamente intendevo qualche anno prima di Haddaway
EliminaLa prima puntata non si scorda mai...infatti credo di non averla MAI vista!! In compenso mi ricordo la sigla, mi ricordo i personaggi, ma non mi ricordo la trama di un singolo episodio!
RispondiEliminaSanto cielo, che ricordi!
RispondiEliminaFra le due maghe in realtà io preferivo Noa, a mio parere molto più ganza. :D
Ma quante volte avrò scassato gli zibidei a mia sorella maggiore cantando la sigla di Bia usando TUTTO l'alfabeto?
Santa la dovevano fare. ;D
Quanto lo adoravo da bimba, questo cartone! Ma sapete che possiedo ancora il libro, cartonato, della Eri Junior?
RispondiEliminaMai amata la sigla,ma soprattutto il fatto che anche qui non esista un vero finale(tipo le fiction di RaiUno di ora con la moda dei finali sempre aperti,per intenderci). Comunque grazie a questi post almeno si ride, che di questi tempi ce n'è bisogno.
RispondiEliminaLo ricordo benissimo il primo episodio di Bia...
RispondiEliminaQuando fanservice XD
Mi hai fatto venire mal di pancia per il ridere!.... articolo veramente ben scritto,ma a giudicare dagli altri post io faccio il bastian contrario... cioè a me piace Bia anche per i"difetti".
RispondiEliminaA partire dalle manifestazioni di violenza,scappellotti, punizioni col secchio d'acqua in testa se arrivi tardi a scuola,ecc...di cui i giapponesi non si preoccupavano, perché i cartoni eran fatti principalmente per il mercato interno.
Solo in un secondo tempo acquistati dall'Italia.
I personaggi dei cartoni facevano così perché i giapponesi veri facevano allo stesso modo...
Non so se riesco a spiegarmi;io non cambierei Bia con Fiocchi di Cotone per Jeanie per nulla al mondo.
Considero il remake di Jeanie un'autentica oscenità intellettuale,forse segretamente finanziato dal Moige....!!!