Shogun must go on (Giappone 2017, giorno 3)
Terzo giro del nipporeportaggismo 2017, con voialtri dell'antrocumpa ancora a zonzo per Kyoto con la determinazione di un crossover tra Godzilla e i Barbapapà. Qual è il futuro degli amanti dei gufi e dei gatti del bengala, se metti non piace il locale dell'altra volta? Cosa c'è di più giapponese di un ciliegio in fiore davanti a un tempio che ospita un dio del tuono che a Thor lo prende a coppini dietro le orecchie quando e come vuole, dicendogli "Muto, biondì!"? Geishe, attacchi dei giganti, fan dei giganti che si attaccano, falchi pericolosissimi e la collezione di manga più grande e imponente del pianeta. Hai detto fischiett. Sigla pizzicatacinque di oggi, tristelice. Vamonos [...]
La mitica sfogliatella ospitale, nel nome un rigido rapporto di causa-effetto.
Ma rigido si fa anche il cuore di ogni appassionato di fronte ai prezzi dei raggioblù di Nippolandia, sempre amabilmente assurdi. Un cofanetto de L'Attacco dei Giganti (non fate caso alla confezione scamuffa da gioco per Xbox, è solo il sample da scaffale)? Fanno 34mila yen, cioè DUECENTOOTTANTA euro. Più che feci del sesso e mi misi in piega (chi sa, sa), mi misi in piega e mi abusarono da tergo. Dice che qui, come status symbol, la gente vende i rolex e porta al polso dei cofanetti di BR. Comodissimo.
Pochi ma significativi i momenti SBRUOTFL, con conseguente espulsione dalle narici della Dr Pepper che stai bevendo, in questo primo giro di pupazzame a Kyoto (un enorme Yodobashi nei pressi della stazione, due sere fa). Come le action figure dal look deliziosamente paleolitico dei personaggi di Virtua Fighter prima maniera,
Anche ieri, insomma, templi e giardini da cartolina, come il Sanjusangendo, il tempio delle mille (!) statue della dea Kannon e di tutti i suoi compagni di merende celestial-demoniache. Purtroppamente all'interno non si poteva fotografare una cippa. Peccato, perché già solo la statua di Raijin era qualcosa di belliFFimo. Ed è subito Raijin Rendez-vous n'altra volta, e ora in casa e non in trasferta a Cosenza. Ma quanto spacca i culi Raijin, con la sua faccia di uno a cui hai chiuso l'auto in doppiafila per duemila anni?
In compenso il giardino all'esterno era liberamente rendibile oggetto di scatti compulsivi per dieci minuti, con il suo stagno, le sue rocce e i suoi ciliegi in fiore su cui, ordinatamente, si andava componendo la prima schiera di ninja stagionali assunti a cottimo dalla municipale kyotense.
Poi tutti sul bus verso la prossima meta. Il problema è che il bus è pieno come un mostruovo e a ogni fermata, accompagnata dalla suadente voce del fratello del PEPERINO DI KYOTO, la gente si ostina COMUNQUE a voler salire, provando ad aggrapparsi alla Fantozzi o cercando di violare la legge fisica dell'impenetrabilità dei corpi. Praticamente subisci uno stupro da parte della solita, immancabile, catannana semicentenaria ricurva, che molla l'osso solo dopo un paio di minuti di corteggiamento amoroso da mischia del rugby. Poi se ne va, senza manco lasciarti un numero di telefono, niente. Usato e gettato via, come un クリネックス. Che bella immagine. Ah, qualche altra volta dobbiamo parlare della TOMBA DI CRISTO presente in Giappone, visto che pare che il figlio di Dio abbia vissuto anche qui. Probabilmente tra il 33° e il 38° anno di (seconda) vita. Vallo a sapere.
Il complesso di templi di Kiyomizu-dera domina una collina nella periferia della città, con le sue pagode arancioni (nate così perché non si riusciva a farle davvero rosse come in Cina, true story) che si stagliano sul cielo azzurrissimo e con le nuvolette bianche, da intro di un anime qualsiasi degli ultimi quindici anni. Con i ciliegi e quei colori, è tutto troppo bello per essere vero, chiaramente l'hanno fatto al fotoscioppo, ma a chi volete darla a bere, amici giapponesi, qui mica c'abbiamo il Ringu al naso.
Qui di foto ne hai scattate tipo 380 (sul serio), perciò ve ne tocca solo un suntino. Fontane a foggia di drago che sputano acqua dalle proprietà curative (ecco come faceva Sirio a riacquistare ogni cinque secondi la vista),
magari da raccogliere con apposita mazzarellacoppino tradizionale.
Il tempio scintoista dell'amore, inglobato all'interno del complesso buddista (tolleranza religiosa, parliamone), in cui si svolge ogni due secondi un bizzarro rituale. Ci sono due pietroni dell'amore,
inquietantemente simili al masso della vergogna di Homer Simpson e distanti circa dieci metri. La tradizione vuole che se ne tocchi uno e poi, a occhi chiusi, si arrivi fino all'altro, guidati solo dalle indicazioni dei propri amici. Ora tornate una foto più su e guardate quella PERICOLOSISSIMA scalinata che si trova giusto un metro dietro uno dei massi. Vai, vai, vai, fuochino, vai, vai, fermaspettacisonolescale!!! E alè, ci rivediamo a fondo valle. In un punto del complesso, peraltro, un'altra leggenda (non stai inventando nulla, giuri) vuole che chi si getti in un burrone alto tipo una quindina di metri e sopravviva alla caduta, possa esprimere il desiderio che vuole. Finora pare ci sia riuscito solo un tizio, probabilmente perché fatto di gomma. In fondo alla scarpata, infatti, ci sono delle rocce, delle sporgenze acuminate e probabilmente anche gli spuntoni di Prince of Persia. Se no era troppo facile. Peraltro: di esprimere puoi esprimere, chiedi pure quello che vuoi, ma la leggenda non dice che poi ti sarà effettivamente data una ralla, eh.
Il giro si conclude ammirando un altro rito del tempio, la fontanella che cura ogni male, e anche di quello hai girato un breve filmato. E sì, lo sai che volete vedere i video, ma ci vuole una vita a montarli, arrivano appena possibile. Scendete quindi giù per la collina, tornando verso il centro della città e incrociando un paio di innamorati rotolati fin lì perché hanno lisciato la seconda pietra.
E mentre tutti suonano dei campanacci giganti in ossequio alla figura religiosa di Fura Marutino,
finite a Pontocho, il quartiere delle geishe. L'ultima volta che c'eri stato faceva così caldo che i fiammiferi prendevano fuoco da soli. Geishe in giro non ce n'è, anche perché è tipo il primo pomeriggio,
ma in compenso ci sono ovunque ragazze in kimono. Tommaso ti spiega che son quasi tutte turiste cinesi che fanno il cosplay, in pratica. E infatti i negozi per il kimono rental, a Kyoto, sono ovunque. Proprio mentre scatti questa foto, un FALCO GIGANTESCO prende a volteggiare sulle vostre teste. Partono i racconti di attacchi subiti in quella zona, anni fa, da alcuni partecipanti al tour, ma ne ascolti solo le prime parole perché poi fuggi via spargendo finti piccioni contromisura flare alle tue spalle come diversivo. Non riesci a immortalare la feroce belva alata perché una nota poesia giapponese dell'ottocento dice che il falco fugge gli sguardi, sa che conviene.
In compenso incontrate UN ALTRO bar dedicato agli amanti dei gufi e dei gatti del Bengala. Da cosa nasce questa accoppiata?, ti chiedi. Poi li fanno tipo combattere? Gufare e gattobengalare son forse sinonimi qui nel Kansai? E soprattutto, e per chi ama le altre razze di gatti?
da decine di tipi di té (preparato da questo ometto qui) a robe più inusuali, che non saranno gli spiedini di scorpione di hong kong, occhéi, ma inquietanti lo sono eccome.
A chiudere, una visita al Museo del Manga, la più grande collezione di manga al mondo. Le foto erano legit solo in alcune aree della struttura, una vecchia scuola (con tanto di foto degli esercizi ginnici da Tana delle Tigri degli studenti in epoca imperiale) trasformata in un museo incredibile. Le aree più interessanti sono un po' infrattate, ma meritano ASSOLUTAMENTE. Nel corpo principale del museo ci sono manga provenienti da vari paesi del mondo (edizioni spagnole, francesi, USA... ma di italiane non ne avete trovate) e soprattutto una sala con i tankobon giapponesi separati per anno. Basta un giro e si prende a ringere e non la finisci più. Tutto è ovviamente consultabile, stravaccandosi su una delle tante poltroncine.
C'è una tipa che fa le caricature manga ed è vestita come Osamu Tezuka (occhiali e baschetto), e c'è pure la Fenice di Tezuka,
oltre a varie mostre nelle gallerie al piano superiore. Ora, ad esempio, tra le altre, ci sono una temporanea sull'autore di Manga Bomber e una su Golgo 13
da Tetsuya Chiba (daresti un braccio di qualcun'altro per quello sketch di Rocky Joe)
al Carletto di Fujiko Fujio A. Che manca? Ah, le robe strane da mangiare del giorno e almeno una minchiatina da gashapon assurda, certo.
La mitica sfogliatella ospitale, nel nome un rigido rapporto di causa-effetto.
Ma rigido si fa anche il cuore di ogni appassionato di fronte ai prezzi dei raggioblù di Nippolandia, sempre amabilmente assurdi. Un cofanetto de L'Attacco dei Giganti (non fate caso alla confezione scamuffa da gioco per Xbox, è solo il sample da scaffale)? Fanno 34mila yen, cioè DUECENTOOTTANTA euro. Più che feci del sesso e mi misi in piega (chi sa, sa), mi misi in piega e mi abusarono da tergo. Dice che qui, come status symbol, la gente vende i rolex e porta al polso dei cofanetti di BR. Comodissimo.
Pochi ma significativi i momenti SBRUOTFL, con conseguente espulsione dalle narici della Dr Pepper che stai bevendo, in questo primo giro di pupazzame a Kyoto (un enorme Yodobashi nei pressi della stazione, due sere fa). Come le action figure dal look deliziosamente paleolitico dei personaggi di Virtua Fighter prima maniera,
il grembiule da cucina dei Ghostbuster,
i sempre meravigliosamente meravigliosi kit di aerei e robot fantascienzi, dai caccia di Yamato 2199
ai valkyrie di Macross.
passando per l'opportunità imperdibile di ammirare a pochi centimetri dal proprio naso il duplice chogokin di Toy Story, campione di rara pezzentitudine e vincitore di svariati premi di Mavafangù con saltello e mano alzata. Al pupazzame si tornerà a Osaka e soprattutto Tokyo, il resto della giornata di ieri se l'è preso tutto la tradizione. Il che, dopo gli ultimi due viaggi nella capitale tutti di robe nerd per scrivere la guida, rappresenta uno stacco piacevole, va detto. Anche ieri, insomma, templi e giardini da cartolina, come il Sanjusangendo, il tempio delle mille (!) statue della dea Kannon e di tutti i suoi compagni di merende celestial-demoniache. Purtroppamente all'interno non si poteva fotografare una cippa. Peccato, perché già solo la statua di Raijin era qualcosa di belliFFimo. Ed è subito Raijin Rendez-vous n'altra volta, e ora in casa e non in trasferta a Cosenza. Ma quanto spacca i culi Raijin, con la sua faccia di uno a cui hai chiuso l'auto in doppiafila per duemila anni?
In compenso il giardino all'esterno era liberamente rendibile oggetto di scatti compulsivi per dieci minuti, con il suo stagno, le sue rocce e i suoi ciliegi in fiore su cui, ordinatamente, si andava componendo la prima schiera di ninja stagionali assunti a cottimo dalla municipale kyotense.
Il complesso di templi di Kiyomizu-dera domina una collina nella periferia della città, con le sue pagode arancioni (nate così perché non si riusciva a farle davvero rosse come in Cina, true story) che si stagliano sul cielo azzurrissimo e con le nuvolette bianche, da intro di un anime qualsiasi degli ultimi quindici anni. Con i ciliegi e quei colori, è tutto troppo bello per essere vero, chiaramente l'hanno fatto al fotoscioppo, ma a chi volete darla a bere, amici giapponesi, qui mica c'abbiamo il Ringu al naso.
Qui di foto ne hai scattate tipo 380 (sul serio), perciò ve ne tocca solo un suntino. Fontane a foggia di drago che sputano acqua dalle proprietà curative (ecco come faceva Sirio a riacquistare ogni cinque secondi la vista),
magari da raccogliere con apposita mazzarellacoppino tradizionale.
Il tempio scintoista dell'amore, inglobato all'interno del complesso buddista (tolleranza religiosa, parliamone), in cui si svolge ogni due secondi un bizzarro rituale. Ci sono due pietroni dell'amore,
inquietantemente simili al masso della vergogna di Homer Simpson e distanti circa dieci metri. La tradizione vuole che se ne tocchi uno e poi, a occhi chiusi, si arrivi fino all'altro, guidati solo dalle indicazioni dei propri amici. Ora tornate una foto più su e guardate quella PERICOLOSISSIMA scalinata che si trova giusto un metro dietro uno dei massi. Vai, vai, vai, fuochino, vai, vai, fermaspettacisonolescale!!! E alè, ci rivediamo a fondo valle. In un punto del complesso, peraltro, un'altra leggenda (non stai inventando nulla, giuri) vuole che chi si getti in un burrone alto tipo una quindina di metri e sopravviva alla caduta, possa esprimere il desiderio che vuole. Finora pare ci sia riuscito solo un tizio, probabilmente perché fatto di gomma. In fondo alla scarpata, infatti, ci sono delle rocce, delle sporgenze acuminate e probabilmente anche gli spuntoni di Prince of Persia. Se no era troppo facile. Peraltro: di esprimere puoi esprimere, chiedi pure quello che vuoi, ma la leggenda non dice che poi ti sarà effettivamente data una ralla, eh.
Il giro si conclude ammirando un altro rito del tempio, la fontanella che cura ogni male, e anche di quello hai girato un breve filmato. E sì, lo sai che volete vedere i video, ma ci vuole una vita a montarli, arrivano appena possibile. Scendete quindi giù per la collina, tornando verso il centro della città e incrociando un paio di innamorati rotolati fin lì perché hanno lisciato la seconda pietra.
I templi lungo la strada, nella zona di Higashiyama, sono tantissimi,
i gatti spiGLIOni lasciati all'esterno delle vetrine pure,
per tacere dei fintomonaci suonatori di piffero in realtà killer prezzolati della yakuza dei videogiochi. Questo vendeva pure il CD, una raccolta di musiche assolutamente perfette per chi fosse sopravvissuto, metti, al tuffo nel burrone di prima. E mentre tutti suonano dei campanacci giganti in ossequio alla figura religiosa di Fura Marutino,
finite a Pontocho, il quartiere delle geishe. L'ultima volta che c'eri stato faceva così caldo che i fiammiferi prendevano fuoco da soli. Geishe in giro non ce n'è, anche perché è tipo il primo pomeriggio,
ma in compenso ci sono ovunque ragazze in kimono. Tommaso ti spiega che son quasi tutte turiste cinesi che fanno il cosplay, in pratica. E infatti i negozi per il kimono rental, a Kyoto, sono ovunque. Proprio mentre scatti questa foto, un FALCO GIGANTESCO prende a volteggiare sulle vostre teste. Partono i racconti di attacchi subiti in quella zona, anni fa, da alcuni partecipanti al tour, ma ne ascolti solo le prime parole perché poi fuggi via spargendo finti piccioni contromisura flare alle tue spalle come diversivo. Non riesci a immortalare la feroce belva alata perché una nota poesia giapponese dell'ottocento dice che il falco fugge gli sguardi, sa che conviene.
In compenso incontrate UN ALTRO bar dedicato agli amanti dei gufi e dei gatti del Bengala. Da cosa nasce questa accoppiata?, ti chiedi. Poi li fanno tipo combattere? Gufare e gattobengalare son forse sinonimi qui nel Kansai? E soprattutto, e per chi ama le altre razze di gatti?
Ciupare, fan dei persiani.
Il mercato coperto di Nishiki è un'altra roba incredibile di Kyoto, un incrocio perfetto tra chilometri di botteghe enogastronomiche e la fiera di San Giuseppe che, proprio in questi giorni, anima la città di Cosenza, gemellata a Kyoto sin dal lontano 2016 in seguito a patti lateranensi di Piazza Bilotta. A Nishiki vendono davvero di tutto, dalla frutta alle ostriche,da decine di tipi di té (preparato da questo ometto qui) a robe più inusuali, che non saranno gli spiedini di scorpione di hong kong, occhéi, ma inquietanti lo sono eccome.
Tipo gli spiedini di passero - ad Approdo del Re vanno da dio -
e quella roba bianca lì al centro. Che NON volete sapere cos'è. (hint: Tutti pazzi per Meguro). A chiudere, una visita al Museo del Manga, la più grande collezione di manga al mondo. Le foto erano legit solo in alcune aree della struttura, una vecchia scuola (con tanto di foto degli esercizi ginnici da Tana delle Tigri degli studenti in epoca imperiale) trasformata in un museo incredibile. Le aree più interessanti sono un po' infrattate, ma meritano ASSOLUTAMENTE. Nel corpo principale del museo ci sono manga provenienti da vari paesi del mondo (edizioni spagnole, francesi, USA... ma di italiane non ne avete trovate) e soprattutto una sala con i tankobon giapponesi separati per anno. Basta un giro e si prende a ringere e non la finisci più. Tutto è ovviamente consultabile, stravaccandosi su una delle tante poltroncine.
C'è una tipa che fa le caricature manga ed è vestita come Osamu Tezuka (occhiali e baschetto), e c'è pure la Fenice di Tezuka,
oltre a varie mostre nelle gallerie al piano superiore. Ora, ad esempio, tra le altre, ci sono una temporanea sull'autore di Manga Bomber e una su Golgo 13
(le tavole di Takao Saito sono qualcosa che lascia senza parole). Ma sono esposti pure originali di Tezuka, manga storici degli anni 30 e tanto altro,
compresi i calchi delle mani del gotha del fumetto giapponese, accanto a un disegno con dedica al museo. Guardate là che roba, da Tomino a Yas,da Tetsuya Chiba (daresti un braccio di qualcun'altro per quello sketch di Rocky Joe)
al Carletto di Fujiko Fujio A. Che manca? Ah, le robe strane da mangiare del giorno e almeno una minchiatina da gashapon assurda, certo.
Vanno bene un tramezzino alle fragole
e i cappellini per cani, sì? Dai produttori de "I cappellini per gatti". A domani. Doc out, nano-nano.
Cosa c'era poi in restauro del Tempio di Kiyomizu-dera? Molto?
RispondiEliminaAvete trovato, almeno dalle foto, delle ottime giornate a Kyoto: はい。^^
Buon divertimento con i cervi a Nara.
I reportaggi sono come piccoli imperdibili gioielli. Li aspetto davvero con ansia. Che voglia di assaggiare la sfogliatella ospitale (il nome rassicura, no?) oppure l'incredibile tramezzino alle fragole? I templi sono magnifici, non ho parole. Non vedo l'ora di leggere altro, ma occhio ai falchi!
RispondiEliminaChe poi il tempio di Kiyomizu-dera è dove si rifornisce Balzar, che con l'amuleto della "fast delivery" in offerta lì è come Amazon Prime.
RispondiEliminaSenza contare la preghiera alla dea Kannon di Chirrut Imwe.
E' tutto bellerrimo!
RispondiEliminaEsistesse il teletrasporto farei tutti i fine settimana lì.
Se al pifferaio non dai qualche soldo ti lancia un fulmine contro come in Grosso guaio a China Town!
la mano di Nagai?
RispondiEliminaAccanto all'occhio della madre e alla carrozzella. Il montaggio mangalogico.
EliminaAh! Kyoto.... Mon Amour!
RispondiEliminaA Nikishi me so' magnato tutto!
Bhe, quasi, i passeri no, troppo cari per così poca ciccia... 😅
Aarghhh... altro incredibile post(o) da ringere: risate per i cappellini per cani, (di quelli per gatti non parliamo, il mio quando ha capito che volevo comprargliene uno ha minacciato di assumere una catananna ninja). Lacrime (di commozione) per il museo del manga.
RispondiEliminaVedere una geisha vera è una botta di culo. Personalmente ho visto una maiko (apprendista geisha) che stranamente si è pure fermata un secondo per una foto (non lo fanno mai).
RispondiEliminaI templi molto belli. Non mi hai citato la gara di tiro con l'arco nel tempio delle mille Kannon con i tipi che tirano più colpi di una mitragliatrice.
Buona continuazione.
Mi hanno detto tutti che il viaggio in Giappone che ho fatto io è stato decisamente fuori dalla norma, ed in effetti a me capitò anche questo.
EliminaKyoto , sera, passeggiando lungo un fiume vediamo uscire un' orda di giaponesi in gessato nero con le valigette e una limousine che si ferma , tutti silenziosi come automi che sembravano i 100 pazzi di kill bill; da una casa escono un uomo che chiacchiera amabilmente con una gheisha di 40 anni. La signora accompagna l' uomo com una eleganza che non ho mai visto in quello che sembra un rituale, lui sale in limousine, lei si inchina e poi si gira e torna indietro con una eleganza incredibile.
E poi alle terme di Beppu mia moglie fece amicizia con una maiko che ci invitò a mangiare il sushi con il suo compagno , ci offrirono la cena perchè era il mio compleanno, furono gentilissimi.
Io invece all' epoca non ci vedevo una mazza ( dovevo fare il laser) e passai la giornata per mano di una vecchia che si assicurava che non finissi nelle pozze sbagliate.
miiii 280 € per i giganti...ma siamo sicuri che Cavani inKu£i solo comete???
RispondiEliminaSempre molto interessanti i reportaggi nipponici. Mi sono piaciute molto le visite ai templi e al mercato. Terrò presente di non prendere dei film in Giappone ;-)
RispondiEliminaIl museo deve essere stato roba da sangue al naso.La roccia e gradini-trappola,invece,pure.
RispondiEliminaIl menu oggi in cosa consisteva?
Oggi niente post (oh, è domenica pure qui), ma per averne un'idea date un'occhiata ai miei profili Twitter (o FB) e Instagram.
EliminaDomanda: come mai le turiste cinesi si vestono da geisha?
RispondiEliminaFanno le turiste cosplayer.
Elimina(si sentono più pheeghe. Spesso anche i loro guaglioni sono acchittati a tema).
Grazie, certo che pensare che a dei cinesi piaccia vestirsi da giapponesi fa un po' strano, non me l'aspettavo.
EliminaIl sopravvissuto alla caduta nel burrone può essere solo Pegasus
RispondiEliminapossibile che nessuno dei partecipanti sia stato disposto a buttarsi nel dirupo? Comunque, Doc, metti pure l'avviso SPOILER ma io VOGLIO SAPERE cos'è quella roba biancastra.
RispondiEliminaQuella foto per me è meravigliosa, chele di granchio e vongole grandi quanto un pugno, ma voglio tirare a indovinare: la roba bianca è vicina a quella che sembra bottarga, sono attributi maschili di qualche pesce esotico? Diccelo Doc.
EliminaPiù che altro il CONTENUTO di attributi maschili ittici: smegma di tonno.
EliminaOh, io vi avevo avvertito...
non è che devi darci sempre retta, però...
EliminaIn Sardegna, a Carloforte e Cagliari, lo servono su ordinazione. Io ho sempre passato...
EliminaSi chiama "lattume".
EliminaSì sì vero! Anche io sono "divorato" dalla curiosità!
RispondiEliminadalla Sfogliatella Ospitale...
RispondiElimina...ma qualche temerario della cumpa l'ha provata?
ed è finito Ospitale?
Bellissimo riporto (ehm, reportaggio). Sulla collina dei templi quando c'ero stato io, una guida locale, che sembrava il fratello bello di Patate Morita, mi aveva quasi convinto a buttarmi giù dal dirupo. Un pò perché avevo finito i soldi e un pò perché erano gli ultimi giorni non mi sembrava male come idea per prolungare il soggiorno, anche se per sempre... Ma forse lo faceva solo per provarci con la mia futura moglie che mi accompagnava...
RispondiElimina"Furo Marutino" :D
RispondiEliminaHo riso un sacco! XD
EliminaI rituali di Kyoto sono geniali! In vostro onore ho impanato del tofu e l'ho mangiato pucciandolo nell'Ortolina, era la cosa più simile al tonkatsu che avessi in casa :)
RispondiEliminaChe spettacolo... andare in Giappone è un sogno che spero un giorno di far avverare...
RispondiEliminaDoc, grazie sempre del reportaggio fotografico, i templi di Kyoto sono una cosa spettacolare! :°-)
RispondiEliminaSenti, maaa... il cartello vicino al samurai col piffero, che dice "Samurai Dog Masamune" ha incuriosito solo me? Ché l'ho buttato su Google e ho scoperto la pagina facebuk di un simpatico cagnetto cosplayer, accompagnato da un tizio col piffero che mi pare mooolto familiare... °_°
A questo punto sorge spontanea la domanda: il samurai pifferato, lì, aveva il cagnetto con sé? E gli ha comprato uno dei cappellini gashapon, per caso? XD
Me lo sono chiesto anch'io, ma niente cagnetto.
EliminaPeccato. Forse il cagnetto è in ferie, chissà :D
EliminaIl cagnetto è il vero titolare della pagina faccialibro, ormai guadagna talmente tanto che si espone solo per occasioni speciali, in genere manda il galoppino col piffero.
EliminaBello bello bello!
RispondiEliminaChe belle foto! Siamo con voi spiritualmente
RispondiEliminaChe belle foto! Siamo con voi spiritualmente
RispondiEliminaC'è da dire che l'ospitalità di una Paese la si riconosce dai suoi dolci, anzi, dalle sue sfogliatelle.
RispondiEliminaBellissime le foto di templi e templietti, ogni volta che le vedo mi vien voglia di andare in Giappone... Prima o poi, più poi che prima.
(la curiosità di capire cosa sia quella roba bianca è forte: un oscuro richiamo)
Ciao!! Tra due settimane ci saremo anche noi (io e mia moglie); la fioritura dei ciliegi è già al massimo o è appena iniziata? Grazie
RispondiEliminaGli spiedini di passerotto, noooo! E io che ai miei passerotti semidomestici do ogni giorno un biscotto sbriciolato! Spero che nessuno degli antristi li abbia provati, io mi sentirei un cannibale assassino!
RispondiEliminaMa gli spiedini di passero sono come il tordo intero?
RispondiEliminaLa prossima volta faró il Rituale del Burrone ed esprimero' il desiderio :riusvire a mangiare tutto il cino che offrono a Nisjiki Market senza paura
RispondiEliminaQuei tramezzini alle fragole sono poco invitanti ahah
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