La volta che vi siete fatti un danno fisico in modo superscemo (Saturday night sondaggismo)
Well, deboscia, il tema del sondaggismo di questa settimana non ha questo grande bisogno di spiegazioni: quella volta (ieri, da rEgazzini, un anno fa, whenever, wherever) in cui vi siete fatti un qualche danno fisico, fortunatamente risoltosi poi in un lasso di tempo ragionevole, in modo superscemo. Esempi sparsi: vi siete arrampicati su una pila di sedie traballanti, siete caduti e vi siete rotti un piede. Un braccio fratturato cercando di battere il record condominiale di metri percorsi con un'unica grande impennata sulla BMX. Roba sbagliata mangiata in modo scellerato e mal di panza violento all night long. Una costola incrinata per fare gli splendidi con una rovesciata tipo figurine Panini in spiaggia. E così via. L'importante è che non siano robe troppo truci, che si siano poi in qualche modo risolte e che ve le siate procurati in modo scemo. Talmente scemo che a ripensarci oggi dovreste darvi una manata in fronte così forte da farvi altri danni [...]
Te? Dai, niente batte l'overdose da sciroppo per la tosse, con conseguenti allucinazioni horror, riflessi da mosca, mani giganti, eccetera eccetera. La storia la conoscete tutti, i nuovi antristi che non la conoscono la trovano qui.
Ok, a voi la parola, tirate fuori le scemità dannose dall'armadio. Una sola storia antievoluzionista a persona, niente commenti anonimi (finiscono nei filtri, perdete solo tempo), niente rotture di balle ai commenti altrui. Fatevi i danni scemi vostri.
Te? Dai, niente batte l'overdose da sciroppo per la tosse, con conseguenti allucinazioni horror, riflessi da mosca, mani giganti, eccetera eccetera. La storia la conoscete tutti, i nuovi antristi che non la conoscono la trovano qui.
Ok, a voi la parola, tirate fuori le scemità dannose dall'armadio. Una sola storia antievoluzionista a persona, niente commenti anonimi (finiscono nei filtri, perdete solo tempo), niente rotture di balle ai commenti altrui. Fatevi i danni scemi vostri.
Sono indeciso tra pugno dato contro un lampione dopo litigio con un (ex) amico con rottura di una nocca e ingessatura per un mese oppure gita in montagna con amici, bevuta al ruscello perché avevamo finito l'acqua (tanto a 2 km c'è la fonte...) e corsa notturna di gruppo al reparto infettivi dell'ospedale per crampi e squaraus...
RispondiEliminaQuella volta che da ragazzino pensai:
RispondiEliminaSo andare in bici senza mani, so andare in bici con i piedi sulla canna (era una delle ultime bici cross, con la canna doppia), adesso è arrivato il momento di coniugare le due cose!
Risultato: un nanosecondo di gloria, il sottoscritto in piedi sulla bici e immediatamente dopo urlante a terra per il dolore di una caduta ammortizzata dal mio braccio.
Visita in ospedale, la mano che non si muoveva per una sorta di intorpidimento, ma niente di rotto. Diagnosi: una botta allucinante.
Allora, se il piede rotto vale, io butto la mia mano fratturata tirando un pugno al muro per la frustazione di non riuscire a superare un noto punto di corsa ad ostacoli di Resident Evil 6 nella campagna di Chris.
RispondiEliminaPer la cronaca, quel punto l'ho superato poi con la mano inferrata e ingessata.
Yeah.
E' stata l'ultima volta che mi sono incavolato a yena con un videogioco.
Ho anche smesso di giocare a Resident Evil 6 se è per quello.
Adesso la mia mano è...niente, normale, anche il fisioterapista si è stupito che abbia ripreso in toto la funzionalità. ^_^
Anno del Signore 2003; età 15 anni.
RispondiEliminaSi fa la vendemmia in campagna ed io, come ogni anno da quando ho memoria, partecipo volentieri.
Dopo aver finito la prima vite, lancio più avanti la cassetta con le forbci, ma avendo io la coordinazione motoria di un Ignazio Abate qualsiasi (lo dico da milanista), faccio volare le forbici malamente, facendole piantare nel terreno dalla parte del manico. Faccio per raccoglierle, ma data la sopracitata coordinazione motoria, inciampo e casco col braccio sinistro altezza vena cefalica sulle forbici, forando il braccio e facendo uscire una quantità invereconda di sangue.
Ho avuto una fortuna smisurata, oggi lo racconto e ci rido pure sopra, ma se fossi caduto in maniera ancor più scomposta avrei potuto avere il costume da pirata perenne con la benda sull'occhio.
Come dissi una volta, mi pare in risposta ad un commento di Drakkan, "se guardo indietro alla mia adolescenza, non riesco a capacitarmi di come ne sia uscito vivo".
Leggendo questo commento mi sovviene il precedente citato in calce... scusa il linguaggio ma sto lavorando.
EliminaUhm, ho l'imbarazzo della scelta effettivamente!
RispondiEliminaCi sarebbe la volta che sono salita in piedi sulla credenza per vedere cosa c'era sopra e sono caduta rompendomi gli incisivi... Ma ero abbastanza piccola, forse non vale!
Oppure la volta che a pattinare (su rotelle) è partita una sfida di salto di file di bicchieri sovrapposte e arrivata alla nona fila, l'ho saltata ma dal lato opposto sono precipitata rompendomi un braccio... Per la serie superiamo i limiti!
Anche se effettivamente la migliore resta quella in cui mi sono aperta un ginocchio su dei gradini di metallo, per non lasciare andare una ciotolina di PLASTICA che conteneva NOCCIOLI di oliva masticati.
Che appena mi sono resa conto che ho piantato un ginocchio sul metallo per non mollare la suddetta ciotolina, mi è venuto da lanciarla via per ripicca!
nel lontano '91 compro la mountain bike nuova e tento di inchiodare con la ruota dietro ma scordo che la posizione delle leve dei freni e´invertita rispetto alla bici che avevo prima, quindi faccio perno sulla gomma davanti e mi proietto in avanti mi faccio solo qualche sbucciatura ma ripeto l´impresa una seconda volta prima di imparare
RispondiEliminaDa bambino, c'era la vaschetta (per fortuna di plastica) del pesce rosso di fianco al divano . Mia sorella é seduta sul divano con le gambe distese, io passo e per fare il simpa mi lancio facendo finta che mi avesse fatto lo sgambetto e pensando di atterrare sul divano. Fatto sta che il corpo é atterrato sul divano, ma ho picchiato una testata incredibile contro la vaschetta. L'essere al di fuori della vaschetta si é dimostrato più stupido di quello all'interno.
RispondiElimina(Ci sarebbe anche quella volta in cui giocando alla boxe ho preso un pugno, sono caduto addosso a un portaombrelli e l'ho spaccato ma per regolamento solo una storia)
Questo sondaggismo a tutti i presupposti per regalare badilate di LOL... :D
RispondiEliminaLa mia scapestritudine da giovinastro mi portava spesso al Cocoricò di Riccione dove si "ballava" in modo forsennato. Non era raro saltare come come canguri e una volta misi male un piede nella fase di discesa e presi una storta seria ad un piede. Una roba da andare in giro per una settimana con le stampelle e il tutore e un ematoma sul collo che si riassorbe in mese e mezzo.
La cosa esilarante è che perseverai e mesi dopo con la stessa dinamica presi un'altra storta, ma all'altro piede.>__<
Per Gort, sono diventato disdattilo...
Elimina*ha
*collo del piede
finito turno di lavoro, imbraccio zaino a spalla faccio per andare e nello scendere una pedana con griglia convinto fosse un solo gradino erano due, poggio male il piede e perdo equilibrio.
RispondiEliminaNel cercare di non cascare in malo modo agito le braccia e appoggio di palmo la mano su una pila di regge (le regge sono bobine di fascie metalliche per legare i fasci di tubi in acciaio che la mia ditta produce).le suddette bobine sono impilate e quindi la parte circolare e a portata di mano. morale della favola:cadendo e strisciando la mano mi sono tagliato longitudinalmente il palmo destro con ben 15 punti e tagli irregolari.la cicatrice sull'indice è quella messa peggio, lembi troppo frastagliati e stretti da cucire. Ormai comunque quasi non si vede più (son passati 10 anni) e sensibilità ritornata al 90% sul polpastrello...Scemo perchè se avessi appoggiato bene il piede o se fosse stato orario di lavoro avrei avuto i guanti e quindi -15 punti della raccolta^^
prima metà degli anni uttanta:
RispondiEliminabanda di goonies con le biciclette nel primo vero sconfinamento fino in baia verde. (circa 2 km dalla città).
all'epoca il luogo non era completamente villettato e condominizzato, per cui il nome di baia verde ci stava tutto. il gruppo imbocca una stradina sterrata, io seguo. a un certo punto una specie di bivio, una leggera salita sulla destra. mentre il gruppo segue a sinistra io mi butto verso la salita...per scoprire che era solo una rampa per la sottostante palude dove ovviamente vado a finire, non prima di aver sbattuto coi denti sul manubrio della bmx (benedetti salsicciotti schiumosi che mi hanno salvato gli incisivi)
Ne avrei a dozzine, quello che racconto più spesso è quando da ubriaco chiesi a un mio amico di simulare la sfida di Guglielmo Tell con una lattina di birra in testa e una pesante moneta da 2 euro. Ovviamente ubriaco pure lui non centrò minimamente la lattina e mi creò il terzo occhio in fronte :D, niente di grave per fortuna, dopo due settimane ero di nuovo pronto a farmi male in modo artistico.
RispondiEliminaMi sono rotto lo scafoide (ossicino della mano) salendo su uno skateboard a due ruote. Non andandoci. Salendoci. Nel senso che ho messo il primo piede sulla tavola infernale e il secondo non ci è mai arrivato, perché ero già a terra. Mezz'ora dopo ho pure aiutato la madre della mia ragazza a trasportare un televisore giù per due rampe di scale. Ingessato fino alla spalla per un mese. Ovviamente la destra. Mi piacerebbe dire che fosse un errore di gioventù, ma avevo 25 anni... Bravo me!
RispondiEliminaPrimi anni ‘90. Un classico: scuola appena finita e una lunga estate davanti; sullo sfondo il profumo del mare e asfalto di un assolata Sardegna sud occidentale. Io e i soliti compari facevamo qualche sfida a calcio, ovviamente per strada, con un pallone di cuoio mezzo sgonfio e le estremità delle porticine delimitate da due pietre. Mi toccava battere una punizione, e durante i preparativi stavo già fantasticando su come avrei lanciato la palla all’incrocio dei pali (immaginari). Invece sono inciampato sul pallone sgonfio, girando la caviglia e sedendomici sopra fratturandola. Quarantacinque giorni di gesso, ciao mare, ci vediamo ad agosto.. XD
RispondiElimina2006. Stavo sciando e a un certo punto un nuvolone copre il sole. Portando gli occhiali da sole, non distinguevo più la topografia della pista, che però era un'azzurra (per chi non lo sapesse è il tipo di pista più facile) praticamente in pianura e con tanto di muri di gomma ai lati.
RispondiEliminaEra ora di pranzo e mi stavo avviando verso il rifugio, affamatissimo. Al che penso che non sia il caso di fermarmi, togliermi i guanti, prendere lo zaino, cercare la custodia degli occhiali, riporli, rimettere tutto nello zaino, rimettere lo zaino, rimettere i guanti e ripartire.
Tanto ero arrivato, mancavano due curve. La pista era azzurra, che sarebbe potuto succedere?
Ecco, è successo che non ho visto un cumulo di neve e, andando abbastanza veloce, ho spiccato un saltino scoordinatissimo in direzione del muro. C'era ancora spazio di manovra prima dell'impatto: "Calma, appena atterro freno con gli sci in parallelo. Facile."
Solo che oltre alla cunetta non avevo visto che nel piccolo tratto a disposizione c'era pochissima neve e moltissimo ghiaccio misto a pietre e terra.
Atterro e cerco di frenare, ma gli sci non fanno presa, facendomi perdere l'equilibrio. Sbatto forte per terra e rimbalzo. Lo sci di destra si stacca, quello di sinistra no e si infila con la parte posteriore nel terreno.
Intanto la fottuta inerzia mi fa rotolare e... crack. Torsione di 180 gradi con gamba bloccata. Ciao ciao menisco e per un pelo non ci ho rimesso anche i legamenti del ginocchio.
Aspetta, quegli idioti non avevano pensato di usare neve artificiale per coprire il ghiaccio? Bah...
EliminaComunque gli incidenti sugli sci sono sempre molto pericolosi, si rischia un casino.
Durante una giornata bianca del liceo, a cui io non avevo partecipato perchè volevo dormire, un mio ex-compagno scivolò e andò a sbattere la testa contro un albero, mi raccontarono tutti che vissero attimi di terrore perchè sembrava molto grave, fortunatamente si riprese in poco tempo.
P.S. Già che ci sono, grazie per il lavoro che fai per sottotitolare il TFS, Spoony e tutte le altre serie che hai portato sul canale.
Ecco la più recente e truculenta. Chi ho salutato a Lucca o a semplicemente letto il post di Lucca ha potuto notare (vedi foto: https://4.bp.blogspot.com/-nEXIWOdo5Jc/WBhriEko4MI/AAAAAAABsfo/E25O5PITpmg5VAB5AjNFLQmYjl7nKI3EwCLcB/s1600/82-Lucca-Comics-2016-foto-cosplay-stand.jpg) che andavo in giro con un dito fasciato. Era la conseguenza di ciò: in data 27/10/2016 sono tornato in casa in pausa pranzo e mi sono messo ad affettare la parte terminale del roast beef. Tanto che c'ero mi sono graziosamente affettato un pezzo del polpastrello, unghia compresa. Poi mio Padre mi ha gentilmente accompagnato all'ospedale per farmi rattoppare. Ho dovuto anche chiedere al Doc, mentre eravamo a Lucca, di darmi una mano con la medicazione perché non sopporto la vista del sangue, specialmente se è il mio, e con la sola mano sinistra non ci sarei mai riuscito.
RispondiEliminaLa cosa divertente è che ZeroCalcare mi ha chiesto cosa mi fossi fatto e gli ho risposto "mi sono affettato il dito", lui "con cosa?", "con l'affettatrice", "ah non in senso figurato". A fianco c'era RRobe e poiché aveva sentito lo scambio di battute mi ha fatto la dedica su Monolith scrivendomi "Attento alle affettatrici".
PS: grazie Doc, un infermiere mancato.
Meenchia che male Drakkan! Giovedì sera mi fai vedere la "ferita di guerra" :-)
EliminaNon si vede quasi più e a dirla tutta il taglio è stato molto netto e di dolore quasi niente. Dopo averlo fasciato e messo il ghiaccio per bloccare l'emorragia ho realizzato e ho dovuto sedermi.
EliminaDevo avere un fattore rigenerante molto alto ma non ci tengo a sperimentarlo un'altra volta.
Dai ammettilo sei un mutante
EliminaIo ho paurissima degli aerei e di volare... il danno è buffo perché, quest'estate in Utzbekistan (viaggio di piacere), il secondo giorno di viaggio, sono sceso dalla scaletta dell'aereo e dato che ero così felice di essere sopravvissuto al volo interno, non ho visto l'ultimo gradino della scaletta. Lussazione dolorosissima della caviglia. Ho saltato i successivi 2 giorni di vacanza e ho girato con un bastone tipo Doctor House per 2 mesi.
RispondiEliminaLa dinamica è stata davvero molto buffa. Il risultato meno.
Di solito i danni scemi li faccio agli oggetti... ho qualche problema con la rabbia.
RispondiEliminaPerò potrei raccontare di quando mia madre (che si era appena operata all'alluce valgo e quindi aveva il piede ultragonfio e dolorante), nel tentativo di prendere la cena dal freezer si è fatta cadere un petto di pollo congelato proprio sul piede malandato...
Un mio amico anni fa si buttava a terra fingendo di scivolare mentre cantava per sollazzare il pubblico. Ho pensato di imitarlo durante un matrimonio e, ubriaco perso, mi sono buttato su un prato fingendo una caduta repentina. Cadendo di lato col braccio sotto al fianco mi sono incrinato due costole. Ahia.
RispondiElimina10-11 anni, ero in giro con mio padre a provare la bicicletta nuova, aveva pure il tachimetro UHHOHHH!!!!11 e per testarlo a dovere comincio a pedalare come un pazzo tenendo gli occhi sul tachimetro per vedere a che velocità andavo
RispondiEliminamio padre mi urla qualcosa, non faccio tempo ad alzare gli occhio che mi stampo su un cartello stradale, con tanto di bicicletta che prosegue la sua strada senza di me, in puro stile cartone animato rotfl
Una volta (avrò avuto 14 anni) eravamo tra amici a saltare su i tappeti elastici. Gara a chi saltava più in alto: morale, sono atterrato fuori dalla rete con conseguente facciata in terra, dente rotto, pantaloni strappati, 9 punti a un ginocchio. Madre che urla "hai rovinato i pantaloni nuovi!!!" XD
RispondiEliminainizio febbraio :
RispondiEliminaore 1430 esame patente moto
ore 1830 torno a casa da lavoro in moto, freno di colpo, scivolo, 4 costole rotte, 20 giorni di malattia
:V
Ah, i cari vecchi infortuni subiti poche ore dopo dall'esame del patentino o di qualsiasi altra cilindrata! Non è capitato a me di persona, ma a un sacco dei miei ex-compagni di classe sì.
EliminaIo ho voluto fare lo sborone pinzando l'anteriore a moto piegata... non ho ancora capito come ho fatto a non rompermi nulla
EliminaNon è stato un danno gravissimo ma la dinamica mi fa ridere ogni volta che ci penso. Viaggio a Barcellona, ultimo giorno decidiamo di mettete le nostre valigie al deposito bagagli della stazione per goderci ancora un po' la città. La mia valigia era enorme e pesantissima. Il deposito era fatto di mobiletti di acciaio. Infilo la valigia in quello più in basso quindi sto tutta accoccolata a terra poggiata solo sulle gambe (a mo di squat). Spingo e spingo. La valigia fa resistenza. Spingo fortissimo, la valigia entra e io le vado dietro sbattendo la faccia in corsa contro il mobiletto. Vedo letteralmente le stelline. Pensavo di essermi rotta il naso invece per fortuna no. Però il resto del viaggio l'ho fatto con un mal di testa atroce e il naso dolorante e tutto rosso!
RispondiEliminaAllora, età tra gli 8 e i 10 anni non ricordo: io e il mio compare di sventure scendiamo in cortile e decidiamo di scoprire se la mia bici potesse competere con la sua. Iniziamo a gareggiare, ci avviciniamo al traguardo fianco a fianco, lui (amicone) inizia a stringermi contro il marciapiede, che io tocco con la ruota anteriore, ribaltandomi e spiccando il volo, finito con la mia testa baciata dallo spigolo di un vaso da fiori in cemento.
RispondiEliminaSempre col medesimo amicone: gara di impennate (io avevo una bmx che levati), penna in simultanea e mi trovo la mano sfregiata dal freno arrugginito della sua bici.
La morale è: amici amici, poi ti fottono con la bici.
Ne avrei molte, come tutti credo, ma scelgo questa: estate, avrò avuto 13 anni quindi non proprio un infante... a cena al ristorante con i miei, giocavo con un bicchiere "balloon", quelli di vetro sottile a coppa tonda con calice fine, da vino rosso per capirci. Tenevo la coppa tra le mani, a un certo punto il vetro ha ceduto e mi sono reciso i polsi... avevo i tendini a vista (ma non lesionati per fortuna), fiumi di sangue sulla tovaglia bianca, ci sono voluti tutti i tovaglioli del ristorante per tamponarmi, corsa al pronto soccorso con mio padre color trasparente, mi hanno dato i punti senza anestesia perchè c'erano troppi feriti gravi e non facevano in tempo.. quando dici la sfiga... Ho le cicatrici stile Frankenstein e una sensibilità leggermente ridotta a tre dita della mano destra. Ma non potete capire che jolly si sia rivelata sta cosa con le ragazze, negli anni a venire...
RispondiEliminaAnni 6, giocavo in casa, con mia nonna con un aeroplanino di carta: ce lo lanciavamo e cercavamo di prenderlo al volo. Con un salto alquanto scoordinato cerco di afferrare il gioco prima che tocchi terra... Il problema è che di mezzo c'era il tavolino del soggiorno, risultato: tanto spavento, sei punti sull'arcata sopraccigliare, ma cerotto fighissimo.
RispondiEliminaDa piccola sono caduta di faccia dal cavalluccio a dondolo. Ho 44 anni e tutt'ora il bozzo ossificato sulla fronte,a imperituro ricordo.
RispondiEliminaVacca boia, che botta è stata?
EliminaAllora,era tipo il 2001/2002,avevo già un bel 24 anni circa..
RispondiEliminaGita in montagna sopra Luino a casa di un mio ex amico,a 1000m,di fatto nel Nulla,il sabato pomeriggio si fa i pirla ovviamente e io per fare il fenomeno dico a un mio amico: "Maury mettiti giù che facciamo la cavallina!" Io sono sempre stato abbastanza prestante fisicamente,quindi parto e salto ma non normale,faccio la verticale sulla schiena del mio amico,fin qui tutto ok,solo che la discesa non è stata delle migliori,un piede,mi pare il dx si è distorto completamente con un fantastico TRAAAAAAC! dolore immenso e caviglia tipo anguria.
Il bello è che poi la macchina me la guidava un altro mio amico e la polizia che ci ha fermato sul confine svizzero mi ha anche chiesto perché non guidavo io.. Vabbe.. Visto che sono di Milano ed ero nel nulla montano fino al lunedì mattina dopo non sono andato all'ospedale dove hanno riscontrato la frattura del malleolo.
Quasi due giorni con la caviglia rotta prima di andare all'ospedale..
Per me, il più classico degli infortuni da bambino selvaggio e sborone anni '80. In sella alla mia bici da cross, quelle con il cambio al centro del telaio, scesi giù a tutta birra per la stradina del centro tutta sampietrini dove abitavo all'epoca. Ovviamente il motivo era per impressionare una bambina che mi piaceva, la quale stava osservandomi attentamente.
RispondiEliminaRisultato: al centro della discesa mancava un sampietrino, ovviamente nella foga ho preso in pieno la buca e sono stato sbalzato come appunto un Crash Test Dummies, finendo (che culo!) sopra una catasta di blocchetti di cemento, posizionata al lato della stradina causa lavori in un appartamento di fianco...ovviamente caduto di testa su uno spigolo di un blocchetto e fontanella zampillante d'ordinanza... Ovviamente la bambina non l'ho più vista, nonostante abbia poi ostentato la cicatrice per anni! Cicatrice tuttora presente :-(
Una volta a 5 anni la notte di halloween senza nessuna ragione (se non forse per il sonno) cado e sbatto la testa sullo spigolo della colonna nel portone di casa.nessun segno permanente fortunatamente.
RispondiEliminaIn prima media invece per dare un pugno sulla spalla a un compagno prendo male la mira e lo prendo sulla scapola .un dolore assurdo e un mignolo leggermente più storto dell altro
Festa dell'Unità di Milano del 97, lavoro allo stand-ristorante dove si serve la paella. Mi mettono ad affettare il pane da servire ai tavoli. Nell'entusiasmo mi affetto una porzioncina della punta del pollice, che tuttora mi manca. Dopo essere tornato dall'infermeria mi fanno servire ai tavoli, e ovviamente alla vista del mio ditone fasciato tutti (TUTTI) mi chiedono se la paella non contenga anche parti di me...
RispondiElimina...se portavi i guanti monouso, probabilmente no...semmai avranno trovato pezzi di lattice.
EliminaCambio di millennio 1999/2000:
RispondiEliminaAlle superiori si disputavano degli agguerriti tornei di calcetto tra le varie classi. Vista la mia stazza io giocavo in porta. In una occasione, sbaglindo le misure ho beccato un pallonetto giusto sul mignolo, con dislocamento di un nervetto della nocca, rimesso in sesto al volo stringendo forte la mano con l'altra. A fine partita avevo un salsiciotto viola pulsante. Sistemato con un pomeriggio al pronto soccorso e dito steccato per qualche giorno.
Una molto geniale chiamata spirito di contraddizione: ero molto piccolo e mi hanno continuato a ripetere troppe volte che se cadevo dovevo mettere le mani avanti.
RispondiEliminaIdea geniale dei miei genitori, visto che mentre uno cade non è che decida, le mani avanti le mette per istinto ed è difatti molto difficile non farlo.
Notata questa cosa decisione del me fanciulletto: devo provare A TUTTI I COSTI che succede a cadere senza mettere le mani avanti!
Segue LUNGHISSIMA serie di tentativi al ristorante di un lontano zio, con me che corro verso le scalette dell'ingresso e provo ripetutamente a cadere senza mettere le mani...niente le maledette si mettono da sole avantie mi riparano la caduta! Alla fine le metto dietro la schiena incrociate, corro di nuovo verso gli scalini, inciampo volutamente sul primo e riesco con gioia a cadere senza mani!
Risultato: spaccato il sopracciglio su uno scalino e punti di sutura.
Morale: non rompete i maroni ai vostri figli con raccomandazioni inutili mettendogli la pulce in testa su cose che altrimenti da soli non avrebbero mai fatto :D
Eviterei dunque i non drogarti, non uccidere e via dicendo fossi in voi :D
Ah, dimenticavo! Durante un' altra partita sono andato a sbattere violentemente contro il palo in alluminio e di ribalzo su uno di quelli in ferro che tenevano la rete. L'anno successivo hanno pensato bene di ricoprire i pali con delle protezioni in gommapiuma. Mi sono convinto di aver salvato le vite di altri giovani studenti, grazie alle mie sventure ("^_^)
RispondiEliminaOk. La mia è veramente superscema ma non truculenta, per fortuna.
RispondiEliminaDunque, ero relativamente gggiovane e mia mamma, in vena di premure, quel giorno mi aveva portato in dono una meringa presa in pasticceria. Buona e bella grande. (...E si. Mi sono fatto male con la meringa, se ve lo state chiedendo! :P ).
Tornando a noi, incomincio a mangiare questa meringa gigante, quando ho quella che sul momento mi sembra una "bella pensata!".
...E SE LA LECCASSI!? MI DURA DI PIÙ!!!
Morale, incomincio a leccarla e, lecca che ti rilecca, inizio ad insinuarmi nel centro del dolce, che scopro rosato...
"Mamma! Guarda che bello! Dentro è rosa! Deve essere alla fragola!!!".
E niente... Invece era semplicemente lo zucchero che aveva incominciato a ricristallizzare a causa della saliva; zucchero con il quale mi ero nel frattempo ricoperto di taglietti ed abrasioni tutta la lingua, facendola sanguinare in/su/nella meringa...
Un genio! :D
Meno male che questa non era truculenta... la meringa al sangue mi mancava XD !
EliminaHo preso, sin da bambino piccolo, molti colpi in testa, ma quello di cui rido di più in realtà non fu proprio colpa mia: stavo facendo l'animatore estivo in una parrocchia nel paese in cui facevo le medie (penso che l'estate fosse quella fra la seconda e la terza, ma potrei sbagliarmi), avevamo organizzato già da un po' di tempo di fare una partita coi bambini a calcio saponato, ossia il calcio all'interno di una piscina con almeno qualche dito d'acqua e di sapone, ci saremmo dovuti divertire a provare a tirare la palla alla modalità Fantozzi in Scapoli-Ammogliati. Il problema fu che il prete della parrocchia era (dovrei usare il presente in realtà, ma da circa un mese se ne è andato dal paese) un tirchio come pochi, oltre ad essere uno stronzo, e così decise di prendere una piscina gonfiabile, adatta per giocare, ma non ci diede il permesso di usufruire di più acqua di quanto fosse necessario per bagnare il fondo della piscina, di conseguenza il giorno fatidico si scivolava come dei principianti su una pista di pattinaggio su ghiaccio. Dopo un po' di (traumatico) gioco decisi di provare a calciare una sorta di punizione, ma visto che la palla era una di quelle leggere non volli tirare troppo forte, ciò non evitò al mio piede d'appoggio di scivolare all'improvviso e in men che non si dica sbattei la nuca contro il fondo e anche contro il terreno sottostante perché il fondale non era gonfiabile, porca puttana.
RispondiEliminaLe successive ore ero in stato confusionale e sonnolento, poi quando passarono a prendermi i miei genitori andammo all'ospedale in cui, giuro, nonostante provassi a parlare emettevo solo dei bofonchi, riuscivo a sentirmi anch'io ma bofonchiavo, non c'era verso di parlare normalmente, fortuna che nel giro di un giorno tornò tutto alla normalità.
Se vi siete chiesti come mai la trovi divertente, beh, è semplice. Prima che arrivassero i miei genitori un mio amico mi accompagnò a casa sua, letteralmente a due passi dalla parrocchia, e ricordo che continuava a chiedermi di spostare la mia testa dalla sua spalla, io avevo la testa che non ci capiva più una sega e a momenti dormivo, ma lui non aveva realizzato che mi fossi appoggiato per sollievo e non aveva capito che stessi così male, pensava che stessi scherzando ed io non riuscivo a farmi capire.
Praticamente la conversazione era questa: "Dai, Elia, allontana la testa, che cazzo stai facendo? (ridendo)" e io: "Bfffhjjffff, fgbjfesssfff".
Don Livio del cazzo, che gli venisse un cancro! "Tradotto dal dialetto parmigiano, in cui il cancro è inteso come sfighe generali".
Devo dire che questo fatto mi ha fortemente turbato, anche se non mi è capitato qualcosa simile. Comunque dovevi subitissimo andare al P.S. perché l'urto deve aver creato ripercussioni sul lobo temporale, che gestisce parola ed equilibrio neurovegetativo. Non sono un medico però io ho avuto svenimenti e nella cui immediata ripresa, parlavo in modo storpiato.
EliminaNon augurerei a nessuno ciò che ho passato io nel range 2009-2012.
Il fatto è che bofonchiavo evidentemente, ma non a livelli così gravi da emettere solo suoni con la "f", dicevo le parole ma un po' storpiate, e comunque dopo la botta la testa, più che farmi male, mi girava parecchio, se fosse stato più grave saremmo subito andati in pronto soccorso.
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EliminaEpico capodanno 2005.
RispondiEliminaA casa mia organizziamo una festa, siamo una ventina (abito in campagna), dopo la mezzanotte siamo completamente ciucchi persi, decidiamo di andare in strada e fare una corsa, in mutande, vince chi arriva primo al traguardo prestabilito...
Appena parto io non sento le gambe che vanno praticamente dove vogliono loro, mi aggrappo ad una persona (è il ragazzo di mia sorella) che cade rovinosamente sul ginocchio già operato in precedenza, rimane mezzo morto a terra, io continuo ma cado sull'asfalto tipo tavola da surf, poi mi rialzo, tanto non sento niente, dopo qualche metro ricado peggio di prima.
Sono una maschera di sangue, la gente mi guarda come si guarda un matto, ma io non sento assolutamente nulla.
Mi medicano (alla buona...) poi vomito e svengo.
Il giorno dopo sono ancora mezzo ciucco che vedo i mostri e ho un male ovunque allucinante. Guardo i danni e noto che le ferite stanno facendo infezione perché mi hanno si medicato, peccato però che essendo tutti ubriachi si sono dimenticati di darmi una pulitina, praticamente su tutte le ferite (e dentro...) ho le pietruzze d'asfalto e chissà cos'altro :|
Mi opero da sveglio con una pinzetta e non vado oltre per non farvi rabbrividire. Alla fine sono svenuto a causa del male e della sbronza ancora da smaltire.
Sono sopravvissuto e ho dopo 10 anni ho ancora le epiche cicatrici di quel gran capodanno, in cui nonostante tutto, mi sono divertito come un demente!
Mai nickname fu più azzeccato.
EliminaLi ho letti quasi tutti, ma tu vinci per distacco! Cosa fai per capodanno? XD
EliminaNon lo so, non so nemmeno se domani sarò ancora vivo :O
EliminaAvevo 6 anni e il giorno prima di iniziare le elementari ho avuto la fantastica idea di vedere se riuscivo a pedalare in piedi senza mani... devo dire come è finita?
RispondiEliminaAccadde ad undici anni: stavo giocando a pallone in cortile, ho preso la rincorsa e sono saltato con il piede sul muro, per poi darmi lo slancio nella direzione opposta (ero scemo, che ci volete fare).
RispondiEliminaMi ritrovo per terra, senza sapere come ci sono finito. Me lo dice mio fratello, che era li',e dopo aver assistito inorridito alla scena, era corso a chiamare i nostri.
Mentre saltavo all'indietro, ero atterrato con l'altro piede sul pallone (ci vuole tutta,eh), inciampando e finendo a terra, dove ho sbattuto la TESTA CONTRO IL BORDO DI CEMENTO DELL'AIUOLA LI' VICINO.
Ed il bello e' che non ho sentito NIENTE. Forse perche' non mi sono neanche reso conto di che e' successo....
Ne avrei a decine, di storie da raccontare, anche recenti (a proposito di cozze), ma la prima che m'è venuta in mente è questa:
RispondiEliminaEstate 1990, facevo il bagnino in un parco giochi d'acqua. Oltre alle mansioni divertenti, alla chiusura del parco, la sera, ci toccava l'ingrato compito delle pulizie, e credetemi ne ho visto d'ogni. Man mano che si andava avanti con la stagione, le pulizie duravano più tempo, proporzionalmente alla stanchezza, alla mole di persone che come barbari prendevano d'assalto scivoli, toboga, giochi e piscine, e all'imboscamento dei colleghi che iniziavano a non poterne più.
Quella sera il proprietario/gestore se ne andò prima di noi (lui poteva), e per sbaglio ci chiuse a chiave dentro il parco, all'una del mattino. Unica uscita comoda: il tornello all'ingresso, bloccato, che bisognava saltare. Io lo faccio per primo: ci monto su, spicco il balzo e con la testa sfondo le tegole del casotto dove si facevano i biglietti, li di fianco. Credo di essere mezzo svenuto all'impatto, e così caddi di culo sul selciato, insaccandomi tutte le giunture, procurandomi un mega ematoma al fondoschiena (e probabilmente lesionandomi il cocige). Tutti i santi hanno ancora un conto aperto col sottoscritto, a causa di quello che uscì dalla mia bocca. Per come stavo, i colleghi dovettero ridere di nascosto, per non doversi beccare qualche cinquino omicida.
Per un mese ho camminato come se mi avessero messo un bastone su per il deretano, mentre i capelli (che ancora avevo) coadiuvati dal gel tipo millechiodi che usavo per disciplinare i ricci, nascosero agevolmente i tagli sul cuoio cappeluto. Che ovviamene non curai e che per qualche anticorpo mutante dovuto alla vicinanza di una basa per sottomarini nucleari USA, non prese miracolosamente infezione.
Ovviamente il giorno dopo ero regolarmente a lavoro, così fino alla fine dell'estate, quando la deambulazione iniziò a farsi più comprensibile e ripresi a guidare lo scooter da seduto.
Svariate volte da bambino seguivo a testa in giù le linee dei parcheggi, finendo col colpire con la testa i segnali stradali e conseguente culata a terra.
RispondiEliminaEvento senza nessuna fine tragica, ma che poteva portarmi veramente all'altro mondo, è stato quando andammo a sciare con i miei, io avevo circa 9 anni.
Ormai mi resi conto che ce la sapevo fare con gli scii, allora inizio ad andare bello gasato.
Ad un certo punto inizio a prendere velocità, andavo come un razzo senza zigzagare, con mia madre lontana che iniziò a gridare qualcosa.
La velocità era elevatissima, la direzione era il fuori pista con pini e alberi di montagna.
Ormai mancavano veramente pochi metri a quello che sarebbe stato un impatto da fin di vita.
Ad un certo punto, mi trovo totaalmente nella neve, senza un perchè e a pancia all'insù.
In pratica un signore, che era in vacanza con noi, a tutta velocità mi raggiunse e mi entrò in tackle all'ultimo istante, con scii che volavano a destra e sinistra.
Quando giunse mia madre, preoccupatissima, mi guardò, immerso nella neve, che ridevo come uno stolto.
Incidenti clamorosi non credo di averne mai avuti.. Mai un osso rotto in vita mia. Tuttavia c'è un singolo episodio della mia infanzia ben fissato nella mia memoria.. Erano gli anni degli enormi tv a tubo catodico: i miei in salotto sul divano e io, bambino innocente, in cucina a far merenda. Devo confessare che da piccolo ero innamorato di Creamy.. Inizia la sigla e sposto la sedia davanti al mobile dove era la tele, ci salgo sopra e la abbraccio mentre c'è il viso di Creamy. E' un attimo: perdo l'equilibrio e cado all'indietro, trascinando il televisore che mi finisce sul torace! (oltre alla craniata pazzesca a terra!) I miei sentono il boato e accorrono in cucina: trovano me a terra, col televisore ancora addosso. Questo spiega in parte come sono diventato così matto.. :-)
RispondiEliminaSiamo in villeggiatura nei primissimi anni'90, trovo uno skateboard nella cantina della casa affittata per agosto e decido di provarlo su una strada che era uno strapiombo verticale, più che una discesa con pendenza del 102,4%. Botta di coccige sul vile asfalto che mi ha immunizzato da qualsivoglia suddivisione sul piano sagittale, fosse anche tentata a mezzo spada di Goemon.
RispondiEliminaCiao doc,
RispondiEliminaCirca 10 anni fa durante un torneo di calcetto aziendale proprio il giorno in cui ho dimenticato i parastinchi un debisciato mi ha fatto un entrata kamikaze...per fortuna fatto niente...ma dato che la calma non fa parte del mio essere , incazzato come un istrice ho tirato un cartone nel terreno di gioco...un campo da calcetto sintetico...che poggiava in solido cemento armato. La mia mano assunse una forma strana causa fratture multiple al quinto e quarto metatarso e spostamento del terzo...da allira sono un po' più calmo...
mmmmh, vediamo... a 10 anni decido di fare lo splendido sullo skateboard ed emulare i rEgazzini ammeregani; mi lancio in un kickflip da espertone, il mio baricentro diventa bariprovincia e finisco lungo per terra. Frattura polso destro ai primi di luglio, con conseguente estatefottuta, gesso, prurito, niente bagni, menomale che avevo il commodore 64.
RispondiEliminaPer uccidere una zanzara sul soffitto sono salito su una sedia in ciabatte con un giornale in mano. Nel dare il colpo ho perso l' equilibrio e sono caduto addosso allo stendino (uno di quelli verticali alti) ribaltando tutto. Risultato: La zanzara non so se l'ho presa, mi sono fatto uno sbrago in tutte e due le gambe e lo stendino e' ancora sbilenco, a imperitura memoria.
RispondiEliminaUna volta, nell'estate 2007 ero al mare in Cilento, a Marina di Pisciotta. Esco dall'acqua, faccio per sedermi sull'asciugamano mettendo le mani dietro per puntellarmi. Senza guardare. A terra di fianco al mio asciugamano c'era una scatoletta di tonno aperta, residuo del pranzo scivolato fuori dalla busta dell'immondizia. Sento un dolore bruciante alla mano destra e la tiro fuori zampillante di sangue. Dopo varie peripezie sono riuscito a farmi ricucire (sette punti sul palmo)e ancora oggi ho una bella cicatrice in memoria di quel giorno.
RispondiEliminaNe ho anche un'altra: 1989, avevo sei anni. Giocavamo a rincorrerci nel cortile della scuola. Io mi fermo a riprendere fiato giusto dietro un'altalena di ferro oscillante, con annesso bambino dentro. Mi ritrovo per terra senza sapere come, zigomo fratturato in due punti (si vede ancora oggi). Scusate se le ho messe entrambe, non sapevo scegliere.
RispondiEliminaIo posso solo dire che, a mia scusante, c'era giusto l'età ancora verde (7-8 anni?), perché questa è scema forte.
RispondiEliminaSono in cortile a giocare e vedo tornare dal campo tutto il parentado (nonno, nonna, babbo, zio) a seguito della zappatrice (motozappa) che traina il carretto (forse era tempo di vendemmia, non ricordo).
Mi avvicino e noto che un pezzo della motozappa è tutto ricoperto di una sostanza scura e ruvida. Curiosa di sapere che odore avesse (e son quesiti, eh! No, vabbè, don't ask), ci appoggio allegramente la mano destra sopra.
E... niente, quel pezzo era la marmitta e, dato che la motozzappa era appena stata spenta, era rovente. E' finita con me che urlavo come un'ossessa e nonna che prima mi piazzava le dita sotto l'acqua gelida e poi me le ungeva tutte di pomata anti-scottature, non mancando di continuare a ripetermi per tutto il tempo quanto ero stata scema. E aveva ragione, eh! >__<
estate di N anni fa, avrò avuto 12-13 anni. Torrido pomeriggio in villeggiatura, in giro in bicicletta con alcuni amici. Ci dirigiamo verso il box al piano interrato di uno di loro, in cerca di frescura: arrivati alla rampa di accesso ai box, vediamo in fondo il camioncino del tizio delle bombole del gas, che ne scarica alcune destinate agli appartamenti del condominio. Nell'operazione aveva quasi completamente ostruito il passaggio al che, immaginando la possibilità di esplosioni che manco in un film di Michael Bay, decidiamo di scendere uno alla volta per non fare casini. Arriva il mio turno, imbocco la rampa e l'idiota della cumpa decide brillantemente di lanciarsi al mio inseguimento, tentando di superarmi. Miracolosamente superiamo il campo minato di bombole del gas quando con la sua ruota anteriore tocca la mia posteriore... risultato: caduta catastrofica, finisco per terra sotto la mia bicicletta, l'idiota e la sua bicicletta. Escoriazioni multiple e setto nasale fratturato, torno a casa con il naso ancora grondante sangue e una incazzatura di quelle che se ripenso a quanto accadde quel giorno ancora mi ritorna.
RispondiEliminaA vent'anni di distanza, ancora non parlo con l'idiota (quando mi capita di incontrarlo di nuovo, stessa spiaggia stesso mare FTW) e il setto nasale è rimasto deviato ad imperitura memoria di quel giorno. Se solo mi passasse la fifa colossale di una rinoplastica, magari tornerei a respirare come una persona normale... :D
Ora, non voglio assolutamente giustificare il tuo ex-amico, ma a quell'età tutti quanti abbiamo fatto gli idioti in maniera più o meno esagerata......sicuro, magari non con delle bombole del gas di mezzo.
EliminaAnche io ho il naso tutto storto causa una legnata presa a 15 anni!! Mi ricordo ancora quanto sangue versato sul lavandino
Eliminaah beh, nel 1991 mentre sto assistendo all'esercizio di Y. Chechi ai mondiali di ginnastica artistica, decido di aprire un sedia a sdraio in legno... di quelle antiche ...risultato: mi chiudo un pollice nel meccanismo e rischio di tranciarmi una falange!!!! ancora oggi porto la cicatrice del profondo taglio!!!
RispondiEliminaPrima e ultima volta che ho tentato di andare in salita in bicicletta (e infatti tuttora non mi riesce). Non riuscendo a spingermi sollevandomi sui pedali, cerco di prendere lo slancio con una discesa che mi dia spinta sufficiente. In questo caso, però, prendo un po' troppa rincorsa. Visto che, astutamente, l'apprendistato si svolgeva in un parcheggio, alla fine della discesa, invece di mantenere il manubrio dritto e infilare la salita, piego a destra e mi vado a stampare su una macchina parcheggiata, piantandomi così il bordo della lente sinistra degli occhiali sull'arcata del sopracciglio. Faccia coperta di sangue, due punti per chiudere lo sbrego ed una cicatrice permanente. Il tutto fatto quando? A sei anni? A dieci? Macché, a ventidue.
RispondiEliminaLa mia ragazza per l'anniversario mi ha regalato una specie di servizio SPA, comprensivo di idromassaggio.
RispondiEliminaMentre ero sdraiato nella vasca, la mano sinistra è stata risucchiata dal tubo di scarico dell'acqua, procurando numerosi tagli su quattro dita e una piccola pozza rossa.
Anni fa, al tempo delle elementari decisi di provare ad andare in skateboard, cominciando logicamente a lanciarmi da una discesa.
RispondiEliminaIl tutto terminò con un salto carpiato in avanti, con conseguente atterraggio.
Di spalla.
Sulla clavicola.
Risultato, un mese di fasciatura per frattura multipla non scomposta.
Anni fa, al tempo delle elementari decisi di provare ad andare in skateboard, cominciando logicamente a lanciarmi da una discesa.
RispondiEliminaIl tutto terminò con un salto carpiato in avanti, con conseguente atterraggio.
Di spalla.
Sulla clavicola.
Risultato, un mese di fasciatura per frattura multipla non scomposta.
Quella volta (tanti anni fa) in cui andai in una camera di casa, non ricordo quale, di sera,era buio, e volevo accendere la luce. Non arrivando all'interruttore, scelsi l'unico oggetto da non scegliere sul quale salire in piedi, il mio triciclo ( tre ruote con sellino e pedalini alla ruota centrale anteriore ) ! Finale, l'interruttore appena sfiorato, maxi caduta di faccia per terra, labbro spaccato, corsa in pronto soccorso con punti e tutto il resto!!!
RispondiEliminaA parte sbreghi vari che si fanno regolarmente da giovincello ricordo questo, di non tanti anni fa: stavo smanettando dentro il case di un pc desktop e dopo aver tolto le due ante laterali, le poggiai dietro di me IN VERTICALE addossate alla cassetta degli attrezzi. Qualche minuto dopo mi cade il cacciavite, mi piego per riprenderlo e... mi apro letteralmente in due la natica destra con l'angolo di una delle ante del case! Scena da Ciuchino di Shrek ("ma quello... è sangueeeeehhhh...?"),pronto soccorso e punti. La cicatrice è ancora lì, ma dato il punto poco simpatico non è di quelle con cui puoi far colpo sulle giovin donzelle!
RispondiEliminaA parte sbreghi vari che si fanno regolarmente da giovincello ricordo questo, di non tanti anni fa: stavo smanettando dentro il case di un pc desktop e dopo aver tolto le due ante laterali, le poggiai dietro di me IN VERTICALE addossate alla cassetta degli attrezzi. Qualche minuto dopo mi cade il cacciavite, mi piego per riprenderlo e... mi apro letteralmente in due la natica destra con l'angolo di una delle ante del case! Scena da Ciuchino di Shrek ("ma quello... è sangueeeeehhhh...?"),pronto soccorso e punti. La cicatrice è ancora lì, ma dato il punto poco simpatico non è di quelle con cui puoi far colpo sulle giovin donzelle!
RispondiEliminaGiù da noi ci sono i trulli, e questo lo sanno tutti: sopra i trulli, tipo puntale dell'albero di natale, ci sono in genere delle pallozze di pietra a ornamento.
RispondiEliminaNoi cresciuti in campagna tipo i cuccioli di Wayne, il lupo mannaro di Hotel Transylvania, di divertimenti strani ne avevamo diversi (tipo la mattina si scavavano buche nel terreno per costruire trappole dentro cui far cadere chi la sera giocava a nascondino tra le vigne).
Un pomeriggio decidiamo che era arrivato il momento di far cadere una palla da un vecchio trullo diroccato da quando ne avevamo memoria. Prendendolo a bersaglio con le pietre.
Io ho la geniale idea allora di fare uno scherzo a tutti - e sai che risate! - e di salire sul trullo dalla parte opposta, per poi spuntare in cima e fare lo splendido davanti a tutti.
Una volta sopra, però, mi accorgo che le pietre rotolavano lungo la parete inclinata del cono, intorno a me. Mi sono sentito tipo l'omino di Aztec Challenge quando scala la piramide e gli cadono i massi addosso.
Ed è in quel momento che mi sono reso conto di aver fatto un grave errore di calcolo.
Tempo due secondi e l'ho appurato in modo definitivo: un rumore sordo, ovattato. una di queste pietre mi ha centrato in pieno, sulla testa. Metto una mano sopra per controllare, e quando la guardo è completamente rossa.
Scendo in tempo record cercando aiuto dagli altri, che però quando mi vedono vanno nel panico e scappano come scarafaggi quando accendi la luce.
Ok, la cosa è più seria di quanto penso.
Corro dai miei, che mi racconteranno dopo di essere arrivato con una maschera di sangue.
Corsa al pronto soccorso, antitetanica di rito, ma per fortuna nulla di che, neppure un punto, solo un cerottone tipo cartone animato giapponese.
Prognosi di una settimana, e solo tanto spavento e una bella storia da coglione da raccontare. That's all, folks!
Io, quando mi arrabbio, tiro calci alle cose, ai mobili o ai muri. Quest'estate ero al telefono e molto arrabbiata. Così arrabbiata da non ricordarmi che...avevo le infradito ai piedi.
RispondiEliminaLì per lì ho visto le stelle, poi nulla di che: mi è rimasto il ditino un po' storto e ho sperimentato buffe fasciature artigianali.
Tipo 16 anni, giocavo in una bella squadra di calcio ed eravamo in ritiro in montagna. Lì conosciamo un po' di ragazze (e qualche ragazzo, ma non importa). Poi notte, eravamo lì mezzo clandestini in questo mega hotel alla shining, e decido di far vedere le mie doti da acrobata, saltando con una gamba dentro al cerchio formato dall'altra gamba e il braccio, dimenticandomi che ero in preparazione atletica.
RispondiEliminaIl risultato: sono rovinato sulle ginocchia nel marmo del pavimento, che ha rimbombato fino all'ultimo piano. Dolore atroce e addio ai sogni di gloria.
Vacanze in Calabria: gli amici del mare decisero di tuffarsi dal pontile del molo locale, nulla di strano per una persona normale, ma io ho sempre sofferto di vertigini, ancora oggi stare in piedi sopra una scala mi dà l'impressione di guardare il vuoto dalla cima della Barriera, però un ragazzino non deve dimostrarsi debole di fronte ai coetanei, pena schiaffi e ostracismo, e quindi mi lanciai.
RispondiEliminaVerso la fine del mio "tuffo", non capisco ancora in che modo, mi diedi una violentissima tallonata all'inguine: il dolore che provai non riesco proprio a descriverlo, lo immagino simile a un travaglio di dieci, dodici ore, ma concentrato in un singolo momento.
Gli amici mi ripescarono facendosi delle belle risate e fortunatamente le mie parti basse non subirono danni permanenti, però questa non è proprio una di quelle storie da raccontare per rompere il ghiaccio...
Maggio 2011, caldo sabato pomeriggio, uscendo dalla metro alla fermata di casa, faccio le facce buffe a una bimba in passeggino, andando così a inciampare contro un cubo di cemento (???) improvvidamente posizionato. Spettacolare volo in avanti, atterraggio sul braccio, lussazione. La bimba mi ha visto cadere e ovviamente si è spaventata a morte.
RispondiEliminaComplimenti, questa è veramente meravigliosa
EliminaCiao a tutti, e' la prima volta che commento, e lo faccio in particolare perche' molti degli infortuni che leggo (e nei quali mi riconosco, e dei quali sorrido nostalgico) mi riportano ad una adolescenza che sento condivisa fatta di estati afose, missioni in bici in campagna, salti da vecchi pagliai neanche fossero il Salto Angel.
RispondiEliminaIl mio caso: domenica pomeriggio, appena finito di ascoltare la telecronaca alla radiolina, vittoria bianconera da celebrare. Inforco la mountain bike 18 velocita' cambio shimano e sulla nuova provinciale ancora chiusa, di asfalto nero e recinti da cantiere, mostro a mio fratello la perizia dell'andare senza mani per batterle a ritmo di un anniottantesco "juve juve". Il finale e' scontato: ruota che sbanda, leggi della fisica che si intromettono, gomito che fa crack in maniera scomposta. Ancora oggi una leggera deformita' al gomito mi ricorda quanto era bello essere giovani nel 1989
Vale anche se non è colpa mia direttamente?
RispondiEliminaAllora, eravamo io e il mio amico Beppe sullo scooter del suo amico. Per fare il figo Beppe zigzagava in mezzo al traffico, fino a quando non è spuntato uno che non ci ha dato la precedenza da un vicolo e lui, preso dal panico, ha tirato la leva del freno e io mi sono ritrovato a volare sopra l'asfalto per un pò di metri fino ad atterrarci sopra con parecchie escoriazioni (per fortuna avevo i jeans) soprattutto alle braccia. Il bello è che dovevo andare a lavorare per una nota catena svedese il lunedì dopo e mi sono presentato lo stesso tutto fasciato come una mummia (non potevo proprio fare a meno dei soldini, era periodo di vacanze). In ogni caso, a parte lo spavento di vedere l'asfalto che si avvicinava e io che volavo come superman ma all'altezza sbagliata, tutto si è risolto in un paio di mesi, senza nemmeno una frattura (al mio amico è andata peggio, si è rotto un piede ed una spalla). Meno male che ero ggiovane e palestrato, secondo me la forma fisica mi ha aiutato ad essere più coriaceo.
20 anni e un suzuki dr 600. In uscita di rotonda c'era la coda e ho la bella idea di montare sul marciapiede (a oltre 90 km/h) per passare davanti a tutti, la ruota slitta e la moto salta via in scivolata, mi faccio tutto il marciapiede slittando sulle gambe (ed ero pure in pantaloni corti). Risultato le gambe scarnificate con brandelli di pelle ovunque.
RispondiElimina15 anni fa, a una festa di matrimonio (di amici "normali"), dopo la cena hanno messo la musica "per ballare". Durante una canzone rock, iniziamo a pogare. Mi becco spesso - n canzoni - con un amico molto più basso ma molto ben piazzato (e probabilmente con il gomito all'altezza giusta). Morale, per diverse settimane (mesi?) una costola mi ha fatto un po' male (non costante, ma facendo movimenti un minimo bruschi).
RispondiEliminaI miei nonni abitano in campagna. Per arrivare a casa loro devi fare una serie di tornanti a gomito e "scollinare" con l'automobile attraversando diversi sentieri abbastanza ostici e salite molto ripide.
RispondiEliminaEcco, ora immaginate lo Zione 12enne annoiato da uno di quei lunghissimi pomeriggi estivi dove praticamente non si fa una minxia, dai nonni in campagna, in attesa che arrivino i tuoi genitori che ti hanno lasciato lì (convinti che quello fosse il luogo più sicuro del mondo) mentre loro avevano giustamente da fare.
Ok, siccome mi rompo le "pelotas" decido che la cosa più intlligente da fare in quel momento è attraversare i tornanti a gomito e il percorso ostico e ripido che vi ho descritto prima a bordo di una Graziella rosa risalente alle guerre puniche, rimessa in sesto da qualche zio amante del fai da te e dei riti voodoo.
Morale della storia: all'ultimo tornante (avevo quasi fatto) il manubrio della bicicletta gira, ma la ruota no. D'istinto addrizzo il volante per riallinearlo alla ruota, ma sta volta la ruota gira. Nel frattempo realizzo che sto facendo una discesa a tutta velocità e le tre cose che mi sono accadute insieme non vanno bene. Volo. Cado facendomi con la bocca qualche metro d'asfalto. Mi rialzo imprecando ogni singolo nome del calendario e scopro con felicità che ho ancora tutti i denti. Con altrettanto stupore scopro che il mignolo della mia mano destra si è rivoltato da una parte, verso sinistra, fino a toccare la nocca del medio (non so se ho reso l'idea).
Era agosto, passo il resto dell'estate con la stecca al dito, la faccia come Freddy Kruger e il ginocchio aperto come un caco. Che gran ricordo!
Calabria Saudita, domenica 3 agosto 2016,ore 11.
RispondiEliminaSul tetto con mio fratello per riposizionare antenna girata dal vento, decido che per scendere dal tetto e andare a controllare se il segnale è buono posso fare a meno della scala e scendere saltando sul tetto della legnaia(circa 1 mt di dislivello) e da lì saltare a terra (altri 2 mt ca.). Cosa già fatta innumerevoli volte in tutta tranquillità. Solo che avevo fretta perchè a mezzogiorno dovevamo essere al ristorante con parenti e amici.
A passo sostenuto mi dirigo verso il bordo del tetto di casa calcolando di fare l'ultimo passo giusto per fermarmi sul bordo, sedermi, saltare da un tetto all'altro e poi giù fino a terra. Il problema si è presentato quando l'ultimo passo l'ho fatto nel vuoto arrivando troppo lungo con il piede destro...cado così sul tetto della legnaia strisciando tutta la gamba sinistra (rimasta sul tetto più alto) e rompendomi quasi a metà per la spaccata, nella caduta mi sono sbilanciato finendo sul bordo del tetto della legnaia per poi cadere anche da lì fino a terra. Non so come ho fatto a non rompermi neanche un osso ma, in compenso, mi sono fatto un'escoriazione su tutta la gamba sinistra che mi ha fatto compagnia per 1 mese.
Mi è andata di lusso!
2009 circa, addio al celibato di un amico, partiamo la mattina in treno. Alle 8:30 sul regionale Vicenza Schio cerchiamo di stappare la prima bottiglia di vinaccia, nessuno ha il chiavatappi, propongo io con un lampo di genio di aprire con le chiavi di casa la bottiglia.
RispondiEliminaDopo 10 minuti di armeggiare avevo quasi masticato il tappo , è rimasto un tocchetto in fondo, provo a spingerlo con tutte le mie forze dall' alto verso il basso.
La bottiglia esplode e mi lacera la mano, per fortuna mancando arerie e nervi, ma proprio di millimetri, sangue ovunque, insulti dal capotreno.
Dopo 20 secondi ho anche visto nero ( per la perdita di sangue).
Dolore però zero.
Smonto in stazione e il taxi non vuole farmi salire, lo prendo a bestemmie ed allora salgo.
Mi mettono più di 20 punti e fine addio al celibato.
Per farmi passare il nervoso accendo l'XBOX e mi metto a giocare, quando mi parte la vibrazione del controller; robe che svengo dal male.
Comunque adesso è tutto a posto, l' unica rogna fu un punto incarnato che mi rimase dentro per un anno fin che non chiesi ad un chirurgo di rimuovermelo, voleva farmi anestesia ma ho rifiutato e mi beccai pure i complimenti, tagliuzzò la mano e tirò fuori il punto.
Fine ( sono stato miracolato).
Alle elementari ancora non avevo l'ansia perenne in bici e anzi andavo senza una mano pur avendo imparato con almeno due anni di ritardo. Andando al parco giochi portando la palla per giocarci con i miei amici ho notato che era un po' fuori dal cestino che era troppo piccolo... Per rimetterla a posto le ho dato un pugno dall'alto verso il basso e per la botta ho perso l'equilibrio con la ruota davanti che faceva da perno. Mi sono ritrovata con una sbucciatura grande tutto il ginocchio e una un po' più piccola sull'altro. E il bello è che ormai ero così abituata a inciampare e centrare perfettamente i sassi che mi facevano più male le sbucciature più leggere sulle mani! In compenso mi sono rimaste le cicatrici sulle ginocchia per almeno sei/sette anni.
RispondiEliminaTerza media. Dopo estenuanti allenamenti, imparo a saltare la scalinata che separa il piano terra dal primo piano. Passa la ragazzina che bramavo segretamente, mi lancio con nonchalance per fare il figo, atterro col tallone sull'ultimo gradino ma riesco per miracolo a non cadere. Applausi e risate dal pubblico. Tornato a casa tolgo la scarpa e il piede è raddoppiato di volume, microfrattura e due mesi di gesso. Mai più avuto il coraggio di provarci con la ragazzina. L'ho incontrata un anno dopo, ingrassata di almeno 10 kg, direi che mi è andata bene. Ciao Bianca.
RispondiEliminaPotrei parlare di un dito del mio piede sinistro, rotto nel maldestro tentativo di imitare l'agilità di Rey Mysterio (e credo sia la prima volta in cui dico la verità in merito).
RispondiEliminaOppure del "colpo di frusta" all'età di 8 anni: partita di pallavolo + sfacciata incapacità + pallonata colossale = collarino per più di una settimana.
Niente Wrestling e niente triangolo con Mila e Shiro per me.
ci tenevo a scrivere anche io quanto sia scemo :)
RispondiEliminaallora.. pugno sul muro per litigata e frattura no.. canneto molle te aggrappato e nuca sul marciapiede no.. dente sul davanzale no.. allora questa: correvo, anzi avevo l' abitudine da piccolo di correre SULLE SEDIE ATTORNO AL TAVOLO, proprio sulla seduta. "Sfortunatamente" un giorno sono scivolato proprio sulla sedia che stava più vicina al camino, e l' ultima cosa che mi ricordo è di aver visto chiaramente lo spigolo del camino che s' avvicinava.
L' immagine dopo è un pianto al pronto soccorso mentre mi mettevano i punti. Mia mamma ed ir mi Babbo, dopo avermi dato il resto, mi hanno detto che sono pure svenuto #grazieaciccio. Da quel giorno fono intelligentiffimo. :)
Varie cose:
RispondiElimina1) discesa in bici in strada isolata, mi giro un secondo, vedo all'improvviso qualcosa sulla strada, perdo il controllo e mi sfracello sull'asfalto (solo escoriazioni per fortuna);
2) giocando a basket, vado per recuperare una palla, un cristone di quasi 100 kgs. ha la mia stessa idea e mi si lancia addosso, cartilagine rovinata
3)(non so se vale), circa sei anni fa mi faccio una doccia e sento sul coccige una specie di buchino, mi dico "boh,strano, chissà cosa sarà", trascuro e dimentico, flash forward di 6 anni e scopro (con molto dolore) che si trattava di un sinus che ha deciso di scoppiare adesso e mi tocca operarmi...
Ne avrei a bizzeffe, ma racconto la prima che mi viene in mente:
RispondiEliminaFacevo equitazione da un anno ed era l'ultima lezione prima dell'estate. La mia cotta del periodo aveva deciso (alleluia alleluia) di venirmi a vedere mentre saltavo gli ostacoli.
Stavo andando al galoppo verso un ostacolo di circa un metro e mezzo e decisi di fare la spavalda e tenere le redini con una mano sola e salutarlo con l'altra mentre saltavo.
Risultato: il cavallo mi ha scaraventata in avanti, ho fatto un volo di parecchi metri e ho preso una botta pazzesca alla schiena. La cosa messa peggio, ovviamente, era la mia dignità XD
Io odio il capodanno, ma nel 2000 accetto di andare in discoteca con l'allora fidanzato, che ha prenotato una camera in albergo per non tornare a casa e dormire insieme dopo. Arriviamo dopo la festa, dove io - lo giuro - non avevo toccato una goccia di alcool, mi spoglio, mi piego in avanti per sfilarmi le calze e prendo secca, da sotto in su, col naso nella spalliera di una sedia. Tipo colpo di karate mortale.
RispondiEliminaInvece di passare una romantica notte d'amore, inizio il 2001 in corridoio in un noto pronto soccorso cittadino, affollatissimo di feriti in incidenti stradali pazzeschi avvenuti all'alba.
Soffio dal naso orribili fluidi rossi e marroni per due settimane e intanto ringrazio di non essermi lesa il lobo frontale (per alcuni secondi subito dopo il colpo avevo perso la vista, una paura assurda). Nel frattempo riprendono le lezioni del mio master, e i colleghi, sentita la storia, mi sfottono con la frase "chi tromba a Capodanno tromba tutto l'anno", cui io rispondo ringhiando. (Un compagno di corso bellissimo che mi fa un filo tremendo scoppia a ridere, tutto contento. Adesso è mio marito, da quindici anni...)
Io odio il capodanno, ma nel 2000 accetto di andare in discoteca con l'allora fidanzato, che ha prenotato una camera in albergo per non tornare a casa e dormire insieme dopo. Arriviamo dopo la festa, dove io - lo giuro - non avevo toccato una goccia di alcool, mi spoglio, mi piego in avanti per sfilarmi le calze e prendo secca, da sotto in su, col naso nella spalliera di una sedia. Tipo colpo di karate mortale.
RispondiEliminaInvece di passare una romantica notte d'amore, inizio il 2001 in corridoio in un noto pronto soccorso cittadino, affollatissimo di feriti in incidenti stradali pazzeschi avvenuti all'alba.
Soffio dal naso orribili fluidi rossi e marroni per due settimane e intanto ringrazio di non essermi lesa il lobo frontale (per alcuni secondi subito dopo il colpo avevo perso la vista, una paura assurda). Nel frattempo riprendono le lezioni del mio master, e i colleghi, sentita la storia, mi sfottono con la frase "chi tromba a Capodanno tromba tutto l'anno", cui io rispondo ringhiando. (Un compagno di corso bellissimo che mi fa un filo tremendo scoppia a ridere, tutto contento. Adesso è mio marito, da quindici anni...)
Sono indeciso tra quella volta in cui:
RispondiElimina-lanciali una frittella nella padella con l’olio bollente e tutto l’olio mi schizzo in faccia (per fortuna sono rimasti al massimo dei piccoli rossori..niente cicatrici)
-saltai da un letto all’altro e caddi esattamente sul polso destro rompendolo e tutt’oggi me ne pento perché ancora mi fa male perché non si è messo apposto bene.