I Medici - Masters of Florence, episodio 3, il riassuntone
Ok, l'avevi promesso. Hai lasciato scegliere sui socialcosi se Riassuntonizzare un altro episodio de I Medici o uno di The Walking Dead, tipo un Fiorentini contro Zombie, e hanno stravinto i toscani. Poi dice che alla gente non piacciono più i sigari. Ecco dunque il Riassuntone™ del terzo episodio de I Medici (i primi due li trovate qui), che è sempre tipo il metadone dei Riassuntoni™ di Game of Thrones. Non hai idea se la serie sia già finita o meno, ché guardi gli episodi solo per farci il Riassuntone™ e quindi in totale ora ne hai visto tre. Ma comunque: volano parecchi Chitemmù, tanti scappellotti e pure la peste, come neanche nelle riunioni di condominio del tuo palazzo. Enjoy!
PS
Dimenticavo un saluto agli amici della pagina facebook Game of Thrones Italy! [...]
A Firenze è arrivata la peste, è caos e disperazione e rabbia ovunque: la situazione è cioè sostanzialmente simile a quando la Fiorentina di Trapattoni ha preso Edmundo e quello se ne andava a ballare al Carnevale di Rio.
Cosimo dice al fratello Lorenzo, detto Jovanotto in quanto più giovine, il sosia scrauso di Hugh Jackman, lì: "Lorè, ora dobbiamo pensare a Firenze: vai ad ammucciare i soldi in qualche banca asburgica, fùia!"
Poi arriva quella santa donna della madre, Piccarda la Bastarda, e per incoraggiare i suoi figli gli sputa. Dice che la Befana in casa Medici non c’è mai andata, il 6 gennaio, perché si cagava sotto.
Marco Bello porta invece una spada a Cosimo. “Ma a briscola comanda bastoni, sooca”, gli risponde il protagonista con l’eyeliner. Quando Cosimo gli dice che deve andar via, o resterà bloccato in città quando chiuderanno le porte, Marco si spara una posa incredibile:
Arriva apposta Marion Cobretti e gli cede inchinandosi lo scettro da Sparaminchiate Tamarro Anni 80 Supremo.
Un uomo dalle orecchie importanti dice a Cosimo che lui e gli altri operai vogliono restare a lavorare. Fa niente la peste, loro vogliono finire la cupola e sono felici di essere al servizio di questa meravigliosa impresa per una grandissima famiglia. È un bel direttore! Un santo! Un apostolo!
Cosimo gli molla un paio di sacchetti di monete, l’equivalente nel 1400 dei voucher per le collaboratrici domestiche, e al figlio regala la collana con il crocefisso, dono di suo padre. Il rEgazzino è un po' perplesso. Richard Madden in questa scena addirittura muove due, forse tre muscoli facciali: la produzione interrompe le riprese per un controllo antidoping.
Intanto, al consiglio comunale, Albizzi vuole approfittare della fuga dei Medici per prendersi la città.
Una Firenze disperata, con la gente che si fustiga in ginocchio, tipo i tifosi dell’Inter nella gestione Thohir-cinesi.
La teoria di Albizzi è molto semplice: la peste ha due origini. La prima è Cosimo de' Medici, che sta costruendo la cupola con i soldi messi su da cravattaro, e quindi da peccatore. E qui son tutti baciapile, a certe minchiate ancora ci credono. La seconda è Tex Willer, che a furia di chiamarla a gran voce, se l’è tirata addosso.
La proposta di Albizzi viene però bocciata. Contrariato, l’uomo dice al tizio che lo segue che dovranno far venir meno il consenso che Cosimo ha in città. Far cadere i suoi sostenitori uno per uno…
“COME LE SCAGLIE DI UN SERPENTE”, dice l’altro, con aria da invasato di una setta.
"Ehr, no, i serpenti poi fanno la muta, coglione. Cretino io che ti spiego le cose".
Nell’agriturismo dove si sono rifugiati, Cosimo chiede quale sia la loro situazione finanziaria. “20mila fiorini”, gli spiega il tipo con le sopracciglia boscose.
Ma Corona è a letto e sta morendo. “Come avete preso la peste?”, chiede al tizio moribondo allettato. “Al ristorante”, risponde quello. “Eh?”. “Avevamo chiesto… le trofie al pesto, il cameriere… ha capito… male…”
Poi quello muore, e siccome non l’ha ucciso lui, Marco Bello ci rimane malissimo. Gli è morto proprio sul più bello, manco fossero parenti.
Contessina sta parlando intanto con l’amabile suocera Piccarda l'Infingarda, una che come regalo di nozze, vent'anni prima, le ha donato solo un biglietto, con su scritto “A) Il sugo lo faccio meglio io, comunque, forever, B) Chitemmù”.
La nuora ricambia a pranzo, quando viene fuori una storia di famiglia molto pesa. Cosimo come al solito piglia e se ne va senza mangiare, perché di nascosto sta facendo la dukan, e Contessina risponde con un Chitemmù di potenza almeno 4, forse anche 4,5 della scala Olly del Chitemmurtometro.
Piccarda la Tarda glielo rimbalza però con un altrettanto potente Mifrichiitìa*, l’unica risposta efficace al Chitemmù.
*Non ho cura delle tue parole.
Albizzi, intanto, è andato a far muìna nel cantiere della Cupola del Duomo, cercando di far iscrivere gli operai al sindacato CIGLM, Coraggio Inetti Giù Legnate ai Medici.
Parte la musica del fomento, il popolo è con lui. "E creiamo pure un circolo del dopolavoro coi campi di calcetto e il panettone a natale! Fanculo ai padroni! Aranciata del discount gratis per tutti!"
Il flashback ci porta a vent’anni prima, quando i due sposi erano identici, ma con una pettinatura diversa. Cosimo se ne va a Roma subito dopo le nozze e Contessina s’ingelosisce, perché l’amabile suocera le ha detto della storia di Cosimo con quella tipa.
Piccarda la Mostarda, pettinata come la Principessa Leia, spiega che siccome non fanno più la soap opera delle future Indie Occidentali, Belli, qualcosa doveva pure inventarsi per passare il tempo dopo pranzo.
"Queste non sono le mie mutande, assolutamente non ho addosso le mie mutande".
Poi raggiunge Cosimo e gli dice Oh, minchia, quelli si sono iscritti ai sindacati! Dobbiamo fare qualcosa!!!
Cosimo è sconvolto, come si nota dalla faccia identica a tutte le altre inquadrature in tutta la serie. Al casting l’ha spuntata di un pelo sul suo principale rivale, un frigorifero.
Piccarda la Vegliarda si accascia al suolo perché ha la peste. Dal dispiacere, i parenti fanno partire un trenino brigittebardò fino all’alba.
Brunelleschi cerca di salvare il suo lavoro, ma viene arrestato per aver rotto i coglioni a un sacco di gente con Elisa di Rivombrosa. L'accusa è crimini contro l'umanitade.
Cosimo cerca di rabbonire la folla, ma non c’è la musica del fomento in sottofondo, non ha speranze.
E infatti provano ad ammazzarlo, armati di martelli e sicuramente pure di qualche falce. Vedi, vedi i comunisti che ti portano i sindacati? Grandissima interpretazione del rivolo di sangue finto sulla fronte di Cosimo.
Fortuna che Marco Bello, avendo inventato Assassin’s Creed, sa che quelli attaccano uno alla volta e basta fare le contromosse per fotterli tutti. Ezio Ascoltatore non sei nessuno! In campagna, intanto, Lorenzogan sta vegliando sulla madre vegliarda, quando arriva il loro factotum, lì, Ugo Sottoposto, e gli dice che è arrivato “un corriere da Siena”
Cosimo va a trovare l’operaio Ricciardo e scopre che suo figlio c’ha la peste.
“Porti così sfiga che quando ti vedono i gatti neri si toccano i coglioni, Maremma impestata. Appunto”, gli dice l'operaio.
Brunelleschi, intanto, è stato liberato perché ha promesso che non girerà mai un sequel di Elisa. L’architetto raggiunge Cosimo, che un attimo prima era disperato e un attimo dopo, grazie alle parole dell’archistar, ha un’illuminazione.
In questa foto, lo sguardo della disperazione e quello dell’illuminazione. La differenza è che nel secondo c'è un capello spostato e la camicia ha due pieghe in meno.
Purtroppo Piccarda la Sarda non è ancora morta e dice a Lorenzo che il pronipote dovrà chiamarsi Giovanni, come il fratello del nonno annegato da bambino. Porta bene. Poi la vecchia, mentre quelli complottano tipo di spararle con un cannone, Piccarda nella Spingarda, spira finalmente e riparte il trenino, ay ay caramba.
Il piano di Cosimo è riempire il duomo di appestati, così gli operai non possono più smontare nulla, e organizzano subito un’agitazione sindacale. Per solidarietà, si fermano anche i mezzi pubblici a Roma, tanto quelli funzionano comunque dimmerda. Sulla porta del Duomo resta Marco Bello, e quando Albizzi, inviperito, gli chiede cosa faccia lì, lui risponde “VOLEVO FARE L’USCIERE”. E ora esce la gente.
E infatti prova a uscire da questo piano dell’esistenza anche la guardia di Corona, quel tizio allettato di prima. Vuole sapere di chi sia davvero il pugnale di Corona, visto che ci sono le sue iniziali, e lo sgherro spiega che il padrone l’aveva perso giocando a carte con Lorenzo de’ Medici. Gombloddo!
Contessina, Lorenzo e gli altri tornano in città e Cosimo bacia con passione (see, #ciao) sua moglie. "Mi dispiace per tua madre, dice lei". "CHI?!?!", risponde lui, che ha già rimosso.
Piero e sua moglie, però, hanno perso il bambino. Visto che erano tutti e due dei minchioni, temendo per le sorti della sua famiglia, Cosimo tira un sospiro di sollievo così forte che cappotta la carrozza.
Cosimo riceve una lettera e parte subito per Firenze. E siccome è notte e ha dei nemici che lo vogliono morto, va da solo. "Non lo aiutate, o verrà squalificato!", grida uno degli impiegati nel lunghissimo corridoio che porta alla Signoria.
Che fosse un trappolone ordito da Albizzi, che lo fa arrestare in quanto risultato positivo al seiunaminchiatest, lo capiva pure un bradipo con deficit nell’apprendimento bocciato tre volte in prima elementare e che si era addormentato a inizio puntata, tipo.
Bene, deboscia, sapete come funziona: se volete leggere i Riassuntoni™ anche delle altre puntate, condividete a nastroazzurro, cioè a tutta birra, sull'Internet questo, come se non ci fosse un oggi pomeriggio. Maremma ritwittata e likata su Librosembiante.
PS
Dimenticavo un saluto agli amici della pagina facebook Game of Thrones Italy! [...]
A Firenze è arrivata la peste, è caos e disperazione e rabbia ovunque: la situazione è cioè sostanzialmente simile a quando la Fiorentina di Trapattoni ha preso Edmundo e quello se ne andava a ballare al Carnevale di Rio.
Cosimo dice al fratello Lorenzo, detto Jovanotto in quanto più giovine, il sosia scrauso di Hugh Jackman, lì: "Lorè, ora dobbiamo pensare a Firenze: vai ad ammucciare i soldi in qualche banca asburgica, fùia!"
Poi arriva quella santa donna della madre, Piccarda la Bastarda, e per incoraggiare i suoi figli gli sputa. Dice che la Befana in casa Medici non c’è mai andata, il 6 gennaio, perché si cagava sotto.
Marco Bello porta invece una spada a Cosimo. “Ma a briscola comanda bastoni, sooca”, gli risponde il protagonista con l’eyeliner. Quando Cosimo gli dice che deve andar via, o resterà bloccato in città quando chiuderanno le porte, Marco si spara una posa incredibile:
“È la peste che è stanca di me, non io di lei”.
Un uomo dalle orecchie importanti dice a Cosimo che lui e gli altri operai vogliono restare a lavorare. Fa niente la peste, loro vogliono finire la cupola e sono felici di essere al servizio di questa meravigliosa impresa per una grandissima famiglia. È un bel direttore! Un santo! Un apostolo!
Cosimo gli molla un paio di sacchetti di monete, l’equivalente nel 1400 dei voucher per le collaboratrici domestiche, e al figlio regala la collana con il crocefisso, dono di suo padre. Il rEgazzino è un po' perplesso. Richard Madden in questa scena addirittura muove due, forse tre muscoli facciali: la produzione interrompe le riprese per un controllo antidoping.
Intanto, al consiglio comunale, Albizzi vuole approfittare della fuga dei Medici per prendersi la città.
Una Firenze disperata, con la gente che si fustiga in ginocchio, tipo i tifosi dell’Inter nella gestione Thohir-cinesi.
La teoria di Albizzi è molto semplice: la peste ha due origini. La prima è Cosimo de' Medici, che sta costruendo la cupola con i soldi messi su da cravattaro, e quindi da peccatore. E qui son tutti baciapile, a certe minchiate ancora ci credono. La seconda è Tex Willer, che a furia di chiamarla a gran voce, se l’è tirata addosso.
'A Tex, la prossima volta prova con “pheega”.
Siccome la legge dei film e dei telefilm secondo la quale se uno fa un discorso motivazionale e c’è la musica di fomento in sottofondo, qualunque minchiata dica viene accolta con un boato, il pubblico è in delirio per Albizzi. Non visto, Cenzino il Calzolaio rifila pure un coppino potentissimo a una delle guardie vestite da Playmobil medievale là davanti, facendo poi roteare il dito quando quello si gira incazzato.
Per lasciare la città, Cosimo rifila un altro sacchetto di monete a un vigile della municipale per corromperlo. Pare che Cosimo andasse in giro con trenta chili di monete addosso, divise in una decina di sacchetti. Poi lamentiamoci del bancomat ché c'è la fila, lamentiamoci. La proposta di Albizzi viene però bocciata. Contrariato, l’uomo dice al tizio che lo segue che dovranno far venir meno il consenso che Cosimo ha in città. Far cadere i suoi sostenitori uno per uno…
“COME LE SCAGLIE DI UN SERPENTE”, dice l’altro, con aria da invasato di una setta.
"Ehr, no, i serpenti poi fanno la muta, coglione. Cretino io che ti spiego le cose".
Nell’agriturismo dove si sono rifugiati, Cosimo chiede quale sia la loro situazione finanziaria. “20mila fiorini”, gli spiega il tipo con le sopracciglia boscose.
"Minchia, dobbiamo toglierci Sky".
Intanto Marco Bello, siccome non aveva ancora ammazzato nessuno, si stava annoiando e va a trovare il proprietario di quella spada, tale Corona, antenato della tizia che cantava quelle canzoni dimmerda in discoteca. O di quell'altro. Ma Corona è a letto e sta morendo. “Come avete preso la peste?”, chiede al tizio moribondo allettato. “Al ristorante”, risponde quello. “Eh?”. “Avevamo chiesto… le trofie al pesto, il cameriere… ha capito… male…”
Poi quello muore, e siccome non l’ha ucciso lui, Marco Bello ci rimane malissimo. Gli è morto proprio sul più bello, manco fossero parenti.
Contessina sta parlando intanto con l’amabile suocera Piccarda l'Infingarda, una che come regalo di nozze, vent'anni prima, le ha donato solo un biglietto, con su scritto “A) Il sugo lo faccio meglio io, comunque, forever, B) Chitemmù”.
La nuora ricambia a pranzo, quando viene fuori una storia di famiglia molto pesa. Cosimo come al solito piglia e se ne va senza mangiare, perché di nascosto sta facendo la dukan, e Contessina risponde con un Chitemmù di potenza almeno 4, forse anche 4,5 della scala Olly del Chitemmurtometro.
Piccarda la Tarda glielo rimbalza però con un altrettanto potente Mifrichiitìa*, l’unica risposta efficace al Chitemmù.
*Non ho cura delle tue parole.
Albizzi, intanto, è andato a far muìna nel cantiere della Cupola del Duomo, cercando di far iscrivere gli operai al sindacato CIGLM, Coraggio Inetti Giù Legnate ai Medici.
Parte la musica del fomento, il popolo è con lui. "E creiamo pure un circolo del dopolavoro coi campi di calcetto e il panettone a natale! Fanculo ai padroni! Aranciata del discount gratis per tutti!"
Parte la ola.
Contessina prova a spiegare a Cosimo che sua madre non vuole essere cattiva, è che è proprio stronza. Ma lui ha ancora tanto risentimento per la mamma: quella volta che gli aveva promesso il Galeone Playmobil e poi gli ha regalato solo un pigiama del mercato? Non gliel’ha mai perdonata, non gliel'ha.Il flashback ci porta a vent’anni prima, quando i due sposi erano identici, ma con una pettinatura diversa. Cosimo se ne va a Roma subito dopo le nozze e Contessina s’ingelosisce, perché l’amabile suocera le ha detto della storia di Cosimo con quella tipa.
Piccarda la Mostarda, pettinata come la Principessa Leia, spiega che siccome non fanno più la soap opera delle future Indie Occidentali, Belli, qualcosa doveva pure inventarsi per passare il tempo dopo pranzo.
TROLOLOLOLOLOLOLOLOLO.
Poi Cosimo si prende pure una cinquina a mano aperta perché nomina Damiano, il gemello annegato. Il Galeone ce l’avevano comprato a lui, ma lo stolto voleva provarlo dove non si toccava. Dustin Hoffman non sa che dire. Nel senso che nel copione non c’era scritto proprio niente. E siccome lo pagano un sacco di soldi per star lì, ricicla battute a caso di Rain Man, "Queste non sono le mie mutande, assolutamente non ho addosso le mie mutande".
"Papà, ma che minchia dici?"
"Sono un ottimo guidatore".
Marco Bello, intanto, corre per le campagne, si arrampica sulle torri e inventa Assassin’s Creed. Poi raggiunge Cosimo e gli dice Oh, minchia, quelli si sono iscritti ai sindacati! Dobbiamo fare qualcosa!!!
Cosimo è sconvolto, come si nota dalla faccia identica a tutte le altre inquadrature in tutta la serie. Al casting l’ha spuntata di un pelo sul suo principale rivale, un frigorifero.
Piccarda la Vegliarda si accascia al suolo perché ha la peste. Dal dispiacere, i parenti fanno partire un trenino brigittebardò fino all’alba.
"Grazie, Texwì! Grazie!!! Grande!!!"
Dopo un toccante confronto con la madre morente (nel senso che lei lo tocca, per appioppargli la peste), Cosimo torna a Firenze, dove la cupola sta venendo giù: hanno sgamato Moggi.Brunelleschi cerca di salvare il suo lavoro, ma viene arrestato per aver rotto i coglioni a un sacco di gente con Elisa di Rivombrosa. L'accusa è crimini contro l'umanitade.
Cosimo cerca di rabbonire la folla, ma non c’è la musica del fomento in sottofondo, non ha speranze.
E infatti provano ad ammazzarlo, armati di martelli e sicuramente pure di qualche falce. Vedi, vedi i comunisti che ti portano i sindacati? Grandissima interpretazione del rivolo di sangue finto sulla fronte di Cosimo.
Fortuna che Marco Bello, avendo inventato Assassin’s Creed, sa che quelli attaccano uno alla volta e basta fare le contromosse per fotterli tutti. Ezio Ascoltatore non sei nessuno! In campagna, intanto, Lorenzogan sta vegliando sulla madre vegliarda, quando arriva il loro factotum, lì, Ugo Sottoposto, e gli dice che è arrivato “un corriere da Siena”
“Dev’essere il pacco di amazon!”.
Non è il pacco di amazon. Da Siena, dei tizi che devono tanti soldi ai Medici scrivono: “Ah, per quel prestito che vi dovevamo restituire? C’abbiamo la peste pure qua, quindi stica, soocare”. Cosimo va a trovare l’operaio Ricciardo e scopre che suo figlio c’ha la peste.
“Porti così sfiga che quando ti vedono i gatti neri si toccano i coglioni, Maremma impestata. Appunto”, gli dice l'operaio.
Brunelleschi, intanto, è stato liberato perché ha promesso che non girerà mai un sequel di Elisa. L’architetto raggiunge Cosimo, che un attimo prima era disperato e un attimo dopo, grazie alle parole dell’archistar, ha un’illuminazione.
In questa foto, lo sguardo della disperazione e quello dell’illuminazione. La differenza è che nel secondo c'è un capello spostato e la camicia ha due pieghe in meno.
Purtroppo Piccarda la Sarda non è ancora morta e dice a Lorenzo che il pronipote dovrà chiamarsi Giovanni, come il fratello del nonno annegato da bambino. Porta bene. Poi la vecchia, mentre quelli complottano tipo di spararle con un cannone, Piccarda nella Spingarda, spira finalmente e riparte il trenino, ay ay caramba.
Il piano di Cosimo è riempire il duomo di appestati, così gli operai non possono più smontare nulla, e organizzano subito un’agitazione sindacale. Per solidarietà, si fermano anche i mezzi pubblici a Roma, tanto quelli funzionano comunque dimmerda. Sulla porta del Duomo resta Marco Bello, e quando Albizzi, inviperito, gli chiede cosa faccia lì, lui risponde “VOLEVO FARE L’USCIERE”. E ora esce la gente.
E infatti prova a uscire da questo piano dell’esistenza anche la guardia di Corona, quel tizio allettato di prima. Vuole sapere di chi sia davvero il pugnale di Corona, visto che ci sono le sue iniziali, e lo sgherro spiega che il padrone l’aveva perso giocando a carte con Lorenzo de’ Medici. Gombloddo!
Contessina, Lorenzo e gli altri tornano in città e Cosimo bacia con passione (see, #ciao) sua moglie. "Mi dispiace per tua madre, dice lei". "CHI?!?!", risponde lui, che ha già rimosso.
Piero e sua moglie, però, hanno perso il bambino. Visto che erano tutti e due dei minchioni, temendo per le sorti della sua famiglia, Cosimo tira un sospiro di sollievo così forte che cappotta la carrozza.
"Su! Alegher! L’evoluzione ringrazia!!!"
Poi Cosimo litiga col fratello, perché quello Lorenzo ha venduto i Lanifici al posto delle Mercerie e della Cartoleria giù in piazza, che non si fila più nessuno da quando non vendono più i Masters. Marco, lì dietro, affila un Chitemmù d’acciaio inox 18/10 che ci puoi cucinare senza grassi. Cosimo riceve una lettera e parte subito per Firenze. E siccome è notte e ha dei nemici che lo vogliono morto, va da solo. "Non lo aiutate, o verrà squalificato!", grida uno degli impiegati nel lunghissimo corridoio che porta alla Signoria.
Che fosse un trappolone ordito da Albizzi, che lo fa arrestare in quanto risultato positivo al seiunaminchiatest, lo capiva pure un bradipo con deficit nell’apprendimento bocciato tre volte in prima elementare e che si era addormentato a inizio puntata, tipo.
Albizzi ce l'ha in pugno
e Cosimo è profondamente sconvolto, come si evince da un tizio che starnutisce sullo sfondo. Bene, deboscia, sapete come funziona: se volete leggere i Riassuntoni™ anche delle altre puntate, condividete a nastroazzurro, cioè a tutta birra, sull'Internet questo, come se non ci fosse un oggi pomeriggio. Maremma ritwittata e likata su Librosembiante.
Non seguo la serie se non da questi riassuntoni, mi pare dunque di capire che il protagonista principale di questo episodio sia in effetti la nuca di Cosimo...
RispondiEliminaDai Doc,in totale le puntate sono solo otto.
RispondiEliminaRiassuntone come sempre interessante
:-)
Ecco cosa mi ricordava la fotografia! Un medico in famiglia giusto hanno gli stessi operatori :D :D :D
RispondiEliminaMaronna sta serie è tremenda :D
Mi sono fiondata in bagno per ridere 😂😂
RispondiEliminaMaaaaaaa... Qualcosa su "The Young Pope"? Oggi ultime due puntate tra l'altro.
RispondiEliminaDai la serie col Papa benevolo come un serpente a sonagli,può dare soddisfazioni.
Non seguo la serie (mi ero ripromesso di farlo, ma ciao), e in ogni caso questi Riassuntoni sono uno spettacolo, sempre e comunque XD
RispondiEliminaTanta, tanta roba, grande Doc continua così!
Fantastico Doc! Quanti likes ti servono per sopportare un'altra orribile puntata e sfornarci un altro Riassuntone? Perché la quantità di minchiate accumulate in questa serie va accuratamente documentata!! Grazie!
RispondiEliminaAhahah anche io non seguo la serie ma i riassuntoni non me li perdo! Al ""Grazie, Texwì! Grazie!!! Grande!!!"" mi è scappato il SBRUOTFL
RispondiEliminaCerto che GOT ha portato proprio bene a Madden. Dalle stellee alle stalle. Tra l'altro sembra recitare molto peggio di prima, roba che Jon Snow è un candidato all'oscar.
RispondiEliminaAhaha, la parte di Rain Man :D :D :D
RispondiEliminaE doc, i medici sono difficili da seguire (du' golliones), comunque qualche puntata dopo contessina fa uno STACCE di livelli altissimi, che Olenna non so se si potrà mai avvicinare
RispondiEliminaLa serie mi è piaciuta, e non poco, ma leggere i Riassuntoni del Doc è sempre un piacere. Vai così!
RispondiEliminaQuesta serie è una Corazzata Kotiomkin! 92 minuti di applausi per il Doc, comunque.
RispondiEliminaSempre bravissimo, complimenti! Io ho abbandonato la serie a metà della quarta puntata, non ce la facevo più... come fiorentina chiederó i danni morali alla Rai...
RispondiEliminama il quarto riassuntone??
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