Predestination (2014)
Proviamo a ripartire, ché ne hai un gran bisogno. In questi giorni stai facendo di tutto per non restare da solo con i tuoi pensieri. Il che vuol dire almeno un paio di film in tarda serata, fino a che la notte accarezza il mattino e il crash di sistema arriva a portarsi via tutto. Ti risvegli con il portatile incastrato sotto il mento o l'iPad scivolato a terra, e film già visti due, tre, quattro volte ancora in loop sullo schermo. Ieri, ben oltre la mezzanotte, è stata la volta del secondo giro di Predestination, film del 2014 dei fratelli Spierig, i gemelli tedesco-australiani di Daybreakers - L'ultimo vampiro, ancora una volta alle prese con la faccia di ghiaccio di Ethan Hawke. Ora, Predestination è indubbiamente uno di quei film che fanno parte delle forze del bene, pellicole fantascienze della sci-fi che ti piace, quella che fa leva sulle idee più che sul badaboom e lo sbrilluccichio di effetti speciali soverchi. Eppure al primo giro, un anno e mezzo fa, Predestination non ti aveva lasciato del tutto soddisfatto. Dopo una seconda visione, invece... no, niente. Uguale [...]
"È nato prima l'uovo o la gallina?", "È nato prima il gallo". O il Pulcino Pio. È l'estate del 1958 e Robert A. Heinlein, a un passo dall'arruolarsi nella sua Fanteria dello Spazio, scrive in un solo giorno il racconto breve Tutti voi zombie (...All You Zombies...). Playboy glielo rifiuta e lo scritto trova ospitalità quasi un anno dopo sulle pagine della rivista Fantasy and Science Fiction. Cinquantacinque orbite della Terra attorno al Sole più tardi, nel 2014, esce Predestination, questo film degli Spierig Bros, trasposizione molto fedele del testo di Heinlein.
Un uomo racconta a un altro uomo, all'interno di un bar, la sua storia incredibile, che dà tutto un altro significato alla parola "autoerotismo". I paradossi temporali si accatastano uno sull'altro, cercando di rispondere alla fin troppo esplicita domanda di fondo: si può sfuggire al proprio destino, quando hai a disposizione una macchina del tempo a forma di custodia di violino? Predestination riprende in toto il contenuto del racconto - compresi elementi di contorno strambi messi lì da Heinlein per far colore e piuttosto imbarazzanti, come le "sex worker" vergini ingaggiate per tenere allegri gli astronauti alla conquista dello Spazio nei lontani anni 70 (che qui diventano una sorta di passato alternativo al nostro) - e aggiunge il thriller, le scazzottate, i colpi di pistola per fermare questo bombarolo che raderà al suolo una fetta di Manhattan.
Ci sono due cose che si notano subito, guardando Predestination. La prima è quanto la co-protagonista di Hawke, Sarah Snooke, sia brava sia nei panni dell'ingenua Jane che in quelli maschili di John, praticamente un imbronciato cugino più brutto di Leonardo DiCaprio. La seconda è che la fedeltà ossequiosa al materiale originale non sempre è una cosa positiva. Soprattutto se si tratta di un racconto scritto in un solo giorno che parte da un'idea suggestiva, da un Cosa succederebbe se... costruito tutto sui paradossi temporali, e procedendo a ritroso ci monta sopra l'intera storia.
Quel cluster di paradossi non è solo il cuore di Predestination, È il film; dovrebbe reggere fino alla fine, per tirar fuori la sorpresa alla Shyamalan prima maniera che spiazza lo spettatore e dà un senso compiuto al tutto, ma quel colpo di scena è talmente telefonato che ti arriva via SMS a metà film. Forse anche prima. Basta soffermarsi un attimo su quella faccenda, all'inizio, del cambio di look: escamotage necessario per reggere la sorpresa, eppure colpevole numero uno del suo crollo anzitempo. Allo stesso modo, la chiacchierata tra il barista Hawk e John, cuore del racconto, è necessaria, eppure per quasi un tempo si vedono solo due tizi che parlano in un bar. Perché un film e un racconto breve hanno tempi e modi diversi, sottolineerebbe il gigante a cui si rivolge il buongiorno, Ciccio.
Predestination resta comunque, a tuo giudizio, un film discreto, di quelli che sfruttano bene il concetto stesso di paradossi temporali teso al massimo dal testo di Heinlein. E che magari ti fanno pure riflettere sull'ineluttabilità del nostro destino, se uno crede a quelle robe lì. Si sarebbe potuto fare molto di meglio - a cominciare dal titolo, che ti sbatte in faccia il tema di fondo - ma un'occhiata la merita senz'altro. Sei e mezzo, sette, tre giapponesine o tre giapponesine e mezzo di Blade Runner. Fate voi.
GLI ALTRI FILM DI SUPERFANTASCIENZO
"È nato prima l'uovo o la gallina?", "È nato prima il gallo". O il Pulcino Pio. È l'estate del 1958 e Robert A. Heinlein, a un passo dall'arruolarsi nella sua Fanteria dello Spazio, scrive in un solo giorno il racconto breve Tutti voi zombie (...All You Zombies...). Playboy glielo rifiuta e lo scritto trova ospitalità quasi un anno dopo sulle pagine della rivista Fantasy and Science Fiction. Cinquantacinque orbite della Terra attorno al Sole più tardi, nel 2014, esce Predestination, questo film degli Spierig Bros, trasposizione molto fedele del testo di Heinlein.
Un uomo racconta a un altro uomo, all'interno di un bar, la sua storia incredibile, che dà tutto un altro significato alla parola "autoerotismo". I paradossi temporali si accatastano uno sull'altro, cercando di rispondere alla fin troppo esplicita domanda di fondo: si può sfuggire al proprio destino, quando hai a disposizione una macchina del tempo a forma di custodia di violino? Predestination riprende in toto il contenuto del racconto - compresi elementi di contorno strambi messi lì da Heinlein per far colore e piuttosto imbarazzanti, come le "sex worker" vergini ingaggiate per tenere allegri gli astronauti alla conquista dello Spazio nei lontani anni 70 (che qui diventano una sorta di passato alternativo al nostro) - e aggiunge il thriller, le scazzottate, i colpi di pistola per fermare questo bombarolo che raderà al suolo una fetta di Manhattan.
Ci sono due cose che si notano subito, guardando Predestination. La prima è quanto la co-protagonista di Hawke, Sarah Snooke, sia brava sia nei panni dell'ingenua Jane che in quelli maschili di John, praticamente un imbronciato cugino più brutto di Leonardo DiCaprio. La seconda è che la fedeltà ossequiosa al materiale originale non sempre è una cosa positiva. Soprattutto se si tratta di un racconto scritto in un solo giorno che parte da un'idea suggestiva, da un Cosa succederebbe se... costruito tutto sui paradossi temporali, e procedendo a ritroso ci monta sopra l'intera storia.
Quel cluster di paradossi non è solo il cuore di Predestination, È il film; dovrebbe reggere fino alla fine, per tirar fuori la sorpresa alla Shyamalan prima maniera che spiazza lo spettatore e dà un senso compiuto al tutto, ma quel colpo di scena è talmente telefonato che ti arriva via SMS a metà film. Forse anche prima. Basta soffermarsi un attimo su quella faccenda, all'inizio, del cambio di look: escamotage necessario per reggere la sorpresa, eppure colpevole numero uno del suo crollo anzitempo. Allo stesso modo, la chiacchierata tra il barista Hawk e John, cuore del racconto, è necessaria, eppure per quasi un tempo si vedono solo due tizi che parlano in un bar. Perché un film e un racconto breve hanno tempi e modi diversi, sottolineerebbe il gigante a cui si rivolge il buongiorno, Ciccio.
Predestination resta comunque, a tuo giudizio, un film discreto, di quelli che sfruttano bene il concetto stesso di paradossi temporali teso al massimo dal testo di Heinlein. E che magari ti fanno pure riflettere sull'ineluttabilità del nostro destino, se uno crede a quelle robe lì. Si sarebbe potuto fare molto di meglio - a cominciare dal titolo, che ti sbatte in faccia il tema di fondo - ma un'occhiata la merita senz'altro. Sei e mezzo, sette, tre giapponesine o tre giapponesine e mezzo di Blade Runner. Fate voi.
GLI ALTRI FILM DI SUPERFANTASCIENZO
Un film a mio parere sottovalutato e molto, molto bello.
RispondiEliminaLei è una forza.
Aveva rischiato di esplodermi il cervello quando l'avevo visto, eppure mi è piaciuto davvero tantissimo. Lei è spettacolare, regia, costumi e persino colonna sonora sono curati alla perfezione. Però devo ancora leggere il racconto originale, shame on me.
RispondiEliminaForza doc! Si riparte tutti assieme!
RispondiEliminaIo gli avrei dato al massimo due stellette, come dice il Doc il colpo di scena lo intuisci al minuto 45 e Ethan Hawke da Premio Intenso (TM) voi baffi non si può vedere... Lo spunto iniziale non è male, però.
RispondiEliminaCoi baffi*, scusate.
RispondiEliminaAh, Doc: forza. Era un po' che non leggevo il blog e l'averlo fatto con il post dell'altro giorno mi ha fatto capire come sentirsi vicino a persone tramite un monitor valga tanto quanto la controparte IRL.
Anche a me il film (visto una sola volta...) non ha detto granché. Anzi. Sarà stato il twist telefonatissimo o tutto l'assieme, ma non mi è rimasto impresso per nulla. Mi pare sia su Sky On Demand e vediamo se in settimana ho tempo di dargli una seconda opportunità. Hai visto mai che non cambio idea.
RispondiEliminaA proposito di viaggi nel tempo, paradossi e dicerie varie: Doc, o qualcun altro dell'altro ha mai visto PRIMER? L'ho visto più o meno un annetto fa in streaming e mi si è fuso il cervello...
*dell'Antro (e non dell'altro...).
EliminaDannata fretta!
Il Doc ne aveva parlato anni fa:
Eliminahttp://docmanhattan.blogspot.it/2013/07/15-film-di-fantascienza-anni-90-e-Duemila-sottovalutati.html
Mi sa che sia questo che Predestination me li devo vederMELI...
Oh, finalmente ho visto Primer. Decisamente un film particolare, e non fatico a capire perche' non sia mai uscito da noi. Niente effetti speciali, lucine, botti o combattimenti, e una incredibile densita' di dialoghi basati su un gergo tecnico volutamente non semplificato. Tutto questo, unito alla storia complicata e priva di spiegoni, lo rende... proprio il tipo di film che riesco a vedere senza addormentarmi. Un'ottima segnalazione.
EliminaAnzi, forse dovrei anche rivedermelo per seguire meglio quegli arzigogoli...
WOW, garzie link (e a Doc ovviamente) ho ritrovato il film di cui non ricordavo il titolo, HARDWARE - METALLO LETALE. Bellissimo!
EliminaGrazie
Bentornato Doc!
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaCiao Ale, si dai, ripartiamo insieme, che questo non è solo un semplice blog.... ma un ricovero di matti !!!! Sul film posso dire il nulla assoluto, non avendolo visto... ma sappi che sto cercando un nuovo cinema guaglione per romperti il c.... ehm, per discuterne con te !!!!
RispondiEliminaDoc, adesso mi hai messo curiosità, io apprezzo molto Ethan Hawke, soprattutto per la stretta colalborazione con Linklater, ma questo Daybrakers invece com' è? Non l'ho mai visto.
RispondiEliminaBella confezione (forse un po' troppo pettinata, Matrix-oriented però), il contenuto così così. Ma i vampiri moderni (qui leggermente fantascienzi) mi fanno sbadigliare.
EliminaDaybrakers è sicuramente originale nell'interpretazione dei vampiri, fuori dai canoni recenti e fuori anche dai canoni classici.
EliminaLa storia è debole per certi versi e non riesce ad epatizzare a dovere con lo spettatore.
La cosa che ho trovato un po' molesta nel film è la fotografia. I colori scelti sono volutamente freddi e spesso tendono al beige, all'azzurrino, al verdino. Capisco che possano servire a descrivere meglio l'ambientazione ma dopo un po' rompono le balle, imho.
A me questo film ha fatto arrabbiare. Il paradosso su carta è divertente come tutti i paradossi, ma nel momento in cui cerchi di trasferirlo in una veste che deve necessariamente seguire una coerenza interna, come un film,per me si perde. Forse andava "annacquato" con un tocco di concretezza in più per dare un senso a questa predestinazione, perchè per come è, più che un film lo trovo un esercizio di stile e per questo, pur cogliendone i pregi, mi infastidisce (tutto il contrario del mio ragazzo che per lo stesso motivo lo ha molto apprezzato, quindi molto va anche ad aspettative evidentemente). La Snooke uoma eccezionale, e bellissimi i costumi e certe atmosfere.
RispondiEliminaNon l'avevo mai neanche sentito nominare, ma negli ultimi anni mi sono perso una vagonata di film, quindi... La recensione mi ha molto incuriosito, me lo guarderò al più presto, grazie Doc!
RispondiEliminaFilmone per me, sti Spierig Bros sono davvero promettenti. Un Ethan Hawke fantastico. Finalmente un film di fantascienza che non si butta solo sul nerdismo nudo e puro.
RispondiEliminaProbabilmente non avevo un background fantascientifico così solido da sgamare il colpo di scena, e forse è per questo che me lo sono goduto. A me è piaicuto parecchio.
RispondiEliminaIo l'ho trovato carino e abbastanza originale, nonostante sia effettivamente abbastanza prevedibile dall'inizio alla fine, però mi piace l'atmosfera e il taglio delle inquadrature. Le parti della chiaccherata al bar, a mio avviso, potevano essere sforbiciate un pò in sede di montaggio. Mi sono sembrate un pò pesanti e messe lì per fare da collante a tutta la storia che però poteva reggere benissimo anche senza. Per il resto solita solida performance di Hawke e bravissima la (finta) cugina di Di Caprio, forse quasi meglio dell'originale. Comunque la somiglianza con lui quando era regazzino è incredibile! Ciao
RispondiEliminaBentornato in pista Doc :)
RispondiEliminaIo sono una avida appassionata di fantascienza e questo non me l'ero perso, ma devo dire che un sette pieno l'avrei dato tutto, forse pure un sette e mezzo.
Il finale l'avevo intuito strada facendo, ma non mi è sembrato negativo, ma invece un aver dosato bene i vari indizi lungo il percorso.
Paradossalmente a me quello che ha fatto storcere il naso sono state le "astronaute", in un film totalmente low-sci-fi, dove la gente ha delle rivoltelle anni e anni dopo e la tv è retrograda, le foto in bianco e nero, appare questa cosa superfantascientifica che ti spiazza totalmente.
Avrei preferito un altro compito diverso che giustificasse il plot-twist, perché magari su carta regge, ma su schermo la differenza di estetica tra tutto antico e poi improvvisamente lucido e bianco è stata una botta che ha fatto storcere il naso.
Non l'ho mai visto, nè ne ho mai sentito parlare prima d'ora.
RispondiElimina- E vabbè, ma allora perchè commenti??!
Niente, era solo per dire "Bentornato Doc!!"
(cmq almeno il racconto originale mi intriga assai, procureròmmelo :D )
Certe volte benedico la mia "ignoranza" :P Nel senso che non avendo probabilmente un'enorme conoscenza del fantascienzo, il colpo di scena per me non era poi così telefonato. Forse in parte sottinteso, ma non proprio fino alla completa rivelazione.
RispondiEliminaGrazie per la rece che attendevo
...e grazie del "rientro" nonostante tutto
Forza Ale. Questo devo ancora vederlo ma presto correrò ai ripari che c'ho Blulight che da tempo mi rompe le pelotas dicendomi di vederlo :)
RispondiElimina"dovrebbe reggere fino alla fine, per tirar fuori la sorpresa alla Shyamalan prima maniera che spiazza lo spettatore e dà un senso compiuto al tutto, ma quel colpo di scena è talmente telefonato che ti arriva via SMS a metà film. Forse anche prima."
RispondiEliminaUn film come un altro di Shyamalan, quindi... ;)
Di Predestination avevo sentito parlare molto bene, dovrò dargli una possibilità appena mi capita a tiro. Se solo Netflix avesse finito di monopolizzare il mio tempo libero, 'tacci sua!
Bentornato Doc!
RispondiEliminaGrazie per i suggerimenti fantascienzi, mai visto il film, ci do un'occhiata appena posso ;)
Ho acquistato il film a scatola completamente chiusa, visto che una cover (questa) mi ha ricordato i quadri di uno dei miei artisti preferiti, Magritte:
RispondiEliminahttp://s3.thcdn.com/productimg/600/600/11094686-8034346964272082.jpg
Me lo voglio vedere per vedere se il tasso di giapponesinità corrisponderà : )
Bentrovato Ale, tenersi occupati è la cosa migliore.
RispondiEliminaMi hai incuriosito, recupero il film e lo guardo quanto prima.
Prima di tutto ben tornato anche da parte mia.
RispondiEliminaSecondo, questo film a me ha regalato un'emozione enorme. Il finale (che io considero relegato alle sue ultime 3 parole pronunciate) mi ha ucciso. Il cerchio che si va a chiudere, a chi già abituato a film e storie che trattano salti temporali e paradossi, e chiamato comunque molto velatamente in quanto la prima parte fatta solo di dialoghi ti catapulta (o almeno a me è successo così ) in una situazione in cui anche dopo alcune scene che ti suggeriscono il finale, a negare a te stesso che sia veramente così e inevitabilmente ti godì maggiormente la sorpresa che comunque mi ripeto, perchè è stata avvalorata dalle sue ultime 3 parole. 3 stupende parole che giustificano tutto che portano tutto su un piano più umano di una persona che può controllare il suo destino ma che decide di non fare.
Perdonatemi credo sia incomprensibile quello che ho scritto. ma davvero non riesco mai a spiegarmi quando provo a descrivere questo film.
L'ho recuperato su Sky ad agosto e mi è piaciuto molto, la storia mi ha intrigato fin da subito e per almeno un paio di giorni ho continuato a pensarci su. Abbravi tutti.
RispondiEliminaA me è piaciuto e gli avrei dato 3,5 su 5. Come scrivevo a latere di un'altro post questo è uno di quei film dove i registi e sceneggiatori hanno fatto i compiti a casa e si sono impegnate. Il risultato non sarà super memorabile ma è comunque un buon film.
RispondiEliminaEffettivamente 2 dei tre veri colpi di scena sono telefonati, l'unico non telefonato è [SPOILER]
lui che uccide se stesso. Che lui/lei fosse sia suo padre sia sua madre era telefonatissimo e che fosse anche il bombarolo un po' meno telefonato.
[SPOILER]
Eliminameh. il fatto che il bombarolo del violino abbia sempre la faccia in ombra fa cadere facilmente i sospetti sul protagonista eh.
qua mi trovo molto d'accordo con Doc, il problema di un film comunque ben eseguito è nel cercare di portare su schermo delle dinamiche pensate per la carta.
[FINE SPOILER]
[SPOILER]
EliminaMi sono espresso male, benché siano due cose molto telefonate (genitori e chi è il bombarolo), nel secondo caso metti in conto che potrebbe essere un altro il bombarolo. Poi è abbastanza soggettivo.
[FINE SPOILER]
Tutta la parte iniziale del bar, prima dell'inizio del racconto, è troppo lunga. Su carta può funzionare il girarci intorno ma in un film ammazza il ritmo.
Grande Doc!
RispondiEliminaBella "ripartenza" e comunque non sei solo con i tuoi pensieri... i debosciati dell'Antro ci sono sempre.
Questo post mi ha scimmiato, corro a vedere se riesco a recuperare questo film!
Ethan Hawke ha sempre più la faccia da coolo del mio vicino di casa strafigo e trasandato che mia moglie continua a definire "fascinoso".
RispondiEliminaDetto ciò bel film. Non un capolavoro ma fa il suo lavoro e, in questi anni, chiamalo poco.
P.s.
...forse sei tornato troppo presto ma, comunque sia, ben tornato Doc.
Un passo alla volta, Doc. Il film mi era piaciuto ma in effetti, col senno di poi, un po' cerebrale.
RispondiEliminaAl tempo mi ha impressionato e avevo trovato strano che fosse passato così in sordina, sottovalutato!
RispondiEliminaMi è piaciuto anche come sono riusciti a raccontare in un film sui viaggi nel tempo la vita difficile della ragazza, più da film drammatico.
PS: alla fine della visione non cercate di far incastrare tutti i paradossi, vi esploderebbe la testa!
Visto pochi giorni fa su Sky... più che la storia, ho apprezzato la confezione e l'interpretazione degli attori. Concordo sul 3 giapponesine, mi sembra il classico film da "il ragazzo ha talento ma potrebbe fare di più"
RispondiEliminaShame on me, io di colpi di scena ne avevo capito solo uno, ma l'altro, quello che chiude il ciclo a me non me lo ha telefonato nessuno e quindi me lo sono goduta appieno. Bel film, non un capolavoro, ma uno di quelli di cui ti ritrovi a discutere con gli amici. Fra l'altro mi era stato consigliato proprio dopo vari dibattiti sui cicli temporali di interstellar, proprio come il film che li portava all'esasperazione.
RispondiEliminaMa sopratutto, bentornato Doc!
Sono già passati due anni? Cavolo, sembra un mese fa. In ogni caso, "Predestination" mi è piaciuto: mi ha sorpreso!
RispondiEliminaFilm che mi ero perso ma da voto e commenti una visione la merita. In lista.
RispondiEliminap.s. bentornato Doc !
AHHH...filmone! Scherzo :D ..ma solo io non avevo capito un piffero fin dall'inizio? E poi: ah ecco, la Snooke pure a me mi e' sembrata Leonardo di Caprio, pero' anche un po' Jodie Foster.. XD Comunque questo film per me fa parte di quelli che si siedono nelle pieghe spazio-temporali di Netflix. Si, quelli che non avresti mai scoperto se non avessi cercato -per dire- Matrix 3 e Netflix ti suggerisce "titoli correlati a Matrix 3, che a noi ci costava troppo acquisire quella schifezz.....ops". Su scala giapponesina, darei anche un 4 per essermi sentita una pioniera quando l'ho trovato.
RispondiEliminaOnestamente non sapevo che derivasse da un racconto di Heinlein (del quale in gioventù mi sono letto con sommo piacere quasi tutte le opere), mea culpa, ma devo dire che a me è piaciuto (forse proprio perché non lo sapevo) perché fa parte di quei NON-blockbuster di fantascienza (come Moon, i Guardiani del Destino o - mi sfugge il nome - il film dove un soldato viene rimandato più volte a vivere gli ultimi minuti prima dell'esplosione di una bomba sul treno, nella speranza di trovare il colpevole) che riescono a stare in piedi con ciò che vuole raccontare la trama, senza bisogno di CG sparata ovunque, fughe, scazzottate, ecc ecc.
RispondiEliminaDi film come questi ce ne vorrebbero molti di più.
Filmone. E non scherzo :-)
RispondiEliminaPiaciutone a me e all'amico che era con me. Con le sceneggiature urende che abbondano in giro, ce ne fossero di film così.
Il bel film che dice @Peavy qui sopra dovrebbe essere "Source Code" di Duncan Jones (regista anche di "Moon")
Appena visto, dato che Netflix sta per buttarlo via. Bello contorto, non c'è che dire. Ottimi i tre protagonisti, i colpi di scena mi hanno tutti sorpreso, tranne l'identità del bombarolo.
RispondiEliminaLa parte che ho apprezzato di più è stata la chiacchierata nel bar, scritta e gestita benissimo. Per me potevano schermagliare per tutto il film: avevo già ingoiato esca, amo, lenza e tutto il resto.
52 minuti di applausi per Sarah Snook!