Darkman (1990 - Pocosuper 7)
Pocosuper, la rassegna di film di super-eroi degli anni Novanta e Duemila, ci teletrasporta oggi fino al lontano 1990, anno di uscita di Darkman. Scritto e diretto da Sam Raimi, Darkman è praticamente un bignami del suo cinema, un ponte tra il suo passato nell'horror e il suo futuro dietro a Peter Parker. Ironico che il primo ricordo che hai di questo film sia legato proprio a un fumetto dell'Uomo-Ragno [...]
È il 1990, appunto, quando riesci a mettere per la prima volta le tue manacce su degli albi originali Marvel, alcuni numeri USA di Amazing Spider-Man procurati dal tuo amico Dario (ciao, sordario!). Sono storie della run di Erik Larsen, quelle con il costume rosso e nero di Spidey, "Stendhal", stampate sulla carta schifosa che si usava all'epoca. Tra le pubblicità sbiadite di quegli albi, in mezzo ai giochi per Sega Genesis, alle caramelle con Wolverine come testimonial e alle hotline telefoniche per partecipare a fantomatici concorsoni senza donnine ansimanti, c'erano queste pubblicità di un film di prossima uscita. "Chi è Darkman? Scoprilo questa estate", promettevano caratteri cubitali a tutta pagina verdi come Hulk.
Così quando tempo dopo hai visto Darkman, ti aspettavi un super-eroe figlio della notte, un paladino gotico alla Batman mescolato con gli eroi pulp come The Shadow. Solo che Darkman non era per niente un eroe. La sua storia, la storia del poverocristo Peyton Westlake che - oltre al nome di battesimo buffo e a una fidanzata rompimaroni (Frances McDormand) che gli fa trascorrere il venerdì sera a guardare le diapositive (hello, preistoria!) di quando lei da ragazzina era un cesso - finisce semitrucidato dagli sgherri di un palazzinaro mafioso, ricorda quella di un Robocop o del Corvo di O' Barr: torna in pista per trucidare i suoi aguzzini, uno dopo l'altro.
Ma la vendetta di Peyton (un ancor giovine Liam Neeson) non gli porta alcuna soddisfazione. I piani via via più cervellotici che inscena per sbarazzarsi dei tirapiedi di Strack, facendo lavorare h24 la sua stampante 3D di fintapelle e collezionando una serie di maschere da far invidia a Paperinik, non lo aiutano a uscire dalla sua condizione interiore. Anzi.
Peyton diventa un mostro dentro quanto lo è fuori. I monologhi da folle nel suo laboratorio, le risate isteriche che si alternano alla disperazione, gli scatti d'ira (il giostraio dell'est imbroglione malmenato), con l'effetto vintage del mondo che brucia o va in frantumi alle sue spalle, ci mostrano lo scienziato che diventa un folle giustiziere. Non c'è una via d'uscita per lui, e non solo perché le sue maschere non sopravvivono più di 99 minuti. Il finale è l'unico finale possibile, con Peyton che si allontana tra la folla (con la faccia di Bruce Campbell, in uno dei vari cameo del film), freak incapace di tornare alla sua vita precedente dopo tutto il sangue versato e i discorsi da Quasimodo pazzo. "I am everyone and no one", dice la pirandelliana voce narrante di Westlake subito prima dei titoli di coda. "Everywhere. Nowhere. Call me... Darkman". Sempre meglio di Peyton.
E poi niente, ci sarebbero quei due seguiti per la TV, interpretati da Arnold Vosloo, Darkman II: The Return of Durant (1995) e Darkman III: Die Darkman Die (1996), ma son fatti della stessa materia di cui son fatti i sogni di chi spera di bissare un buon risultato al cinema con zozzerie per l'home video girate con il budget di un pranzo della prima comunione tra parenti stretti. I seguiti, i fumetti, il videogioco contribuirono comunque a cementare lo status di cult di Darkman. Ventisei anni più tardi, resta un film piacevole, anche se figlio dei suoi tempi.
Vale a dire che per quell'oretta e mezza che dura si lascia ancora guardare, vuoi per la storia, vuoi per il suo bizzarro protagonista, vuoi per una serie di soluzioni artigianali tipiche del cinema di Raimi. Magari alcune cose, frutto dell'amore del vecchio Sam per le tamarrate sborone e il grottesco, stonano un po', come il gioco della settimana saltellando sulle impalcature del grattacielo in costruzione, ma altre funzionano ancora bene, come tutta la lunga sequenza con l'elicottero. Lo scrittore Peter David ne parlava come del "film di super-eroi perfetto", non per la qualità della pellicola, ma per il fatto che presenta tutti gli elementi di una storia di super-eroi, battuta finale inclusa, pur non essendo tratto da alcun fumetto. Che poi è lo stesso motivo per cui Unbreakable è uno dei tuoi film di super-eroi preferiti: a proposito, bisognerebbe aggiornare quella lista prima o poi, no?
NELLE PUNTATE PRECEDENTI DI POCOSUPER:
I Fantastici 4 (2005)
Spawn (1997)
Daredevil (2003)
Lanterna Verde (2011)
The Punisher (2004)
Punisher: Zona di Guerra (2008)
È il 1990, appunto, quando riesci a mettere per la prima volta le tue manacce su degli albi originali Marvel, alcuni numeri USA di Amazing Spider-Man procurati dal tuo amico Dario (ciao, sordario!). Sono storie della run di Erik Larsen, quelle con il costume rosso e nero di Spidey, "Stendhal", stampate sulla carta schifosa che si usava all'epoca. Tra le pubblicità sbiadite di quegli albi, in mezzo ai giochi per Sega Genesis, alle caramelle con Wolverine come testimonial e alle hotline telefoniche per partecipare a fantomatici concorsoni senza donnine ansimanti, c'erano queste pubblicità di un film di prossima uscita. "Chi è Darkman? Scoprilo questa estate", promettevano caratteri cubitali a tutta pagina verdi come Hulk.
Così quando tempo dopo hai visto Darkman, ti aspettavi un super-eroe figlio della notte, un paladino gotico alla Batman mescolato con gli eroi pulp come The Shadow. Solo che Darkman non era per niente un eroe. La sua storia, la storia del poverocristo Peyton Westlake che - oltre al nome di battesimo buffo e a una fidanzata rompimaroni (Frances McDormand) che gli fa trascorrere il venerdì sera a guardare le diapositive (hello, preistoria!) di quando lei da ragazzina era un cesso - finisce semitrucidato dagli sgherri di un palazzinaro mafioso, ricorda quella di un Robocop o del Corvo di O' Barr: torna in pista per trucidare i suoi aguzzini, uno dopo l'altro.
Ma la vendetta di Peyton (un ancor giovine Liam Neeson) non gli porta alcuna soddisfazione. I piani via via più cervellotici che inscena per sbarazzarsi dei tirapiedi di Strack, facendo lavorare h24 la sua stampante 3D di fintapelle e collezionando una serie di maschere da far invidia a Paperinik, non lo aiutano a uscire dalla sua condizione interiore. Anzi.
Peyton diventa un mostro dentro quanto lo è fuori. I monologhi da folle nel suo laboratorio, le risate isteriche che si alternano alla disperazione, gli scatti d'ira (il giostraio dell'est imbroglione malmenato), con l'effetto vintage del mondo che brucia o va in frantumi alle sue spalle, ci mostrano lo scienziato che diventa un folle giustiziere. Non c'è una via d'uscita per lui, e non solo perché le sue maschere non sopravvivono più di 99 minuti. Il finale è l'unico finale possibile, con Peyton che si allontana tra la folla (con la faccia di Bruce Campbell, in uno dei vari cameo del film), freak incapace di tornare alla sua vita precedente dopo tutto il sangue versato e i discorsi da Quasimodo pazzo. "I am everyone and no one", dice la pirandelliana voce narrante di Westlake subito prima dei titoli di coda. "Everywhere. Nowhere. Call me... Darkman". Sempre meglio di Peyton.
E poi niente, ci sarebbero quei due seguiti per la TV, interpretati da Arnold Vosloo, Darkman II: The Return of Durant (1995) e Darkman III: Die Darkman Die (1996), ma son fatti della stessa materia di cui son fatti i sogni di chi spera di bissare un buon risultato al cinema con zozzerie per l'home video girate con il budget di un pranzo della prima comunione tra parenti stretti. I seguiti, i fumetti, il videogioco contribuirono comunque a cementare lo status di cult di Darkman. Ventisei anni più tardi, resta un film piacevole, anche se figlio dei suoi tempi.
Vale a dire che per quell'oretta e mezza che dura si lascia ancora guardare, vuoi per la storia, vuoi per il suo bizzarro protagonista, vuoi per una serie di soluzioni artigianali tipiche del cinema di Raimi. Magari alcune cose, frutto dell'amore del vecchio Sam per le tamarrate sborone e il grottesco, stonano un po', come il gioco della settimana saltellando sulle impalcature del grattacielo in costruzione, ma altre funzionano ancora bene, come tutta la lunga sequenza con l'elicottero. Lo scrittore Peter David ne parlava come del "film di super-eroi perfetto", non per la qualità della pellicola, ma per il fatto che presenta tutti gli elementi di una storia di super-eroi, battuta finale inclusa, pur non essendo tratto da alcun fumetto. Che poi è lo stesso motivo per cui Unbreakable è uno dei tuoi film di super-eroi preferiti: a proposito, bisognerebbe aggiornare quella lista prima o poi, no?
NELLE PUNTATE PRECEDENTI DI POCOSUPER:
I Fantastici 4 (2005)
Spawn (1997)
Daredevil (2003)
Lanterna Verde (2011)
The Punisher (2004)
Punisher: Zona di Guerra (2008)
Sempre in forma Doc (blogghisticamente e scrivamente parlando)!
RispondiEliminaL'ho visto qualche mese fa, è un buon film di intrattenimento, mi piacque molto l'atmosfera un po' folle e gli effetti speciali ancora tangibili e un po' ingenui, ma comunque efficiaci.
RispondiEliminaScusa la pignoleria Doc... hai scritto che l'intervista linkata è del 2007... non è che per caso è del 2002, invece?
RispondiEliminaO forse addirittura del 1990, e postato lì nel 2002? Boh?
EliminaE poi non mi sembra un'intervista, ma un commento/recensione...
Io l'ho sempre considerato un film triste. Nel senso che il buon Peyton è uno sfigato all'inizio della storia e rimane uno sfigato, con l'aggiunta di una forte schizofrenia e di una faccia poco carina, alla fine.
RispondiEliminaNon c'è redenzione, non c'è speranza per lui. La vendetta ha guidato tutte le sue azioni ed alla fine non gli rimane che sparire in mezzo alla gente con la sua pazzia e i suoi sensi di colpa...
Bravissimo già Liam Neeson nell'incarnare le nevrosi di un uomo alla deriva, come dici giustamente tu, macerato dentro e fuori.
Alla fine, superpoteri rigenerativi a parte, è un pò la storia di Deadpool (il film) ma senza il lieto fine.
Diciamo che ne è la versione anni '90 e dark.
Un pò casereccia, un pò visionaria, molto raiminiana.
Concordo appieno con il fatto che presenta tutti i tratti tipici di un film di supereroi: la metamorfosi, la scoperta delle (nuove) abilità, la rivincita sui cattivoni, il ritorno alla propria identità celata per proteggere i propri cari e che costringe il personaggio ad una vita di oblio e solitudine, nella consapevolezza di essere un diverso, un mostro in questo caso.
concordo, anzi ancor di più , Concorde. Mi ha sempre fatto una tristezza infinita.
EliminaLo ricordo come un buon film, inquietante e supereroico al punto giusto.
RispondiEliminaProbabilmente troppo "freak" perché il cinema gli desse dei seguiti sensati, peccato. Perché come personaggio, quel suo essere, appunto, tutti e nessuno, poteva essere interessante da sviluppure.
All'epoca mi piacque, ero fan di Liam e degli antieroi.
RispondiEliminaAnche di Raimi, ma inconsciamente: vedevo i suoi film e non sapevo fossero dello stesso regista.
Direi che "quella lista" è assolutamente da aggiornare, ne sono passate di acque sotto i ponti da allora, e sono molto curioso di vedere in cosa sia cambiata la tua ;)
RispondiEliminaIn ogni caso Darkman, come dici, l'ho sempre trovato un ponte fra i periodi cinematografici di Raimi, e credo di averlo visto un infinitilione di volte, come tutto quello che riguardava il regista che allora era uno dei miei "nuovi" preferiti.
Col tempo si è un po' perso via, purtroppo...
Comunque Darkman a mio parere era ed è un film riuscitissimo, che giocava un campionato a parte, con un cattivo davvero bastardo (Dr.Giggles!) e un antieroe incazzato il giusto.
Arrivi ad un punto che non sai chi è il più feroce, ma si sa, la vendetta al cinema è sempre dalla parte dei giusti ;)
A "E poi niente, ci sarebbero quei due seguiti [...] ma son fatti della stessa materia di cui son fatti i sogni di chi spera di bissare un buon risultato al cinema con zozzerie per l'home video girate con il budget di un pranzo della prima comunione tra parenti stretti" mi sono cappottato.
Grazie Doc, sei sempre un grande =D
La prima volta mi piacque un casino, ma ero un giovincello avido di supereroi live action .
RispondiEliminaIn seguito l'entusiasmo è calato ma è rimasto ancora un film che si lascia vedere e che è invecchiato meno peggio di altri.
Si respira comunque quell'aria anni 90, con ambientazioni di periferia e capannoni industriali mezzi abbandonati.
Comunque ha ragione Peter David, ha in tutto e per tutto il meccanismo perfetto di un fumetto di super tizi, forse per questo poi su schermo non soddisfa al 100%
E' uno tra i film che ricordo con maggior piacere e che mi capita di riguardare se capita. Secondo me pur non essendo un capolavoro è un film riuscito, lineare ma non banale e mi è sempre piaciuto sia il personaggio che l'interpretazione di Neeson.
RispondiEliminaAlé, mi hai appena ricordato un altro titolo da aggiungere alla collezione, Darkman per me é un must, l'eroe che non é un eroe, ti manca un passo fondamentale della narrativa eroistica se non l'hai mai visto.
RispondiEliminaA proposito di altri eroi oscuri, come si chiamava quel film dove c'era uno che riusciva a nascondere la propria presenza con la forza della mente, e il cattivo arrivava a nascondere addirittura un palazzo intero?
L'Uomo Ombra (The Shadow, 1994) con Alec Baldwin. uno dei primi supereroi della storia, nato con gli sceneggiati radiofonici negli anni '30.
EliminaRaimi cercò di accaparrarsene i diritti, ma la regia sarebbe stata affidata anni dopo a Russell Mulcahy (Highlander), che girò il film che ricordi tu.
Raimi decise allora di creare un supereroe tutto suo, ed ecco Darkman.
https://it.wikipedia.org/wiki/The_Shadow
Grazie mille, era proprio quello!
EliminaDi nulla ;)
EliminaAdoro questo film!
RispondiEliminaAnche io vidi per la prima volta la facciaccia senza bende di Darkman su un fumetto, era Wolverine della Play Press che ne pubblicò la versione cartacea in bianco e nero da li a poco (sono riuscito a reperire questa edizione un'estate fa ad un mercatino). Non so se il film uscì nelle sale un quell'anno (credo fosse un'accorsiano '92). Da li a poco con i miei amici affittammo da mitico Corradone (incredibile negozio penisvilliano di vendita e noleggio vieogiochi, dischi musicali e fumetti) il videogioco di questo personaggio per il Nintendo. Pur non conoscendo nulla di questo personaggio, mi era salita la curiosità, come diremmo adesso una grossa scimmia, vuoi forse per l'attitudine horror, vuoi che comunque era presentato come un super eroe, boh, a me piaceva.
L'anno seguente, con l'acquisto del primo registratore VHS (ed in concomitanza con la prima visione sulle reti pernascone del film), Darkman fu il primo film che registrai in assoluto. Inutile dire che la pellicola camminò sul mio registratore per un'anno intero fino a consumarsi!
Questo film non mi ha mai fatto impazzire... vuoi per l'eroe un pò sfigato, vuoi per il fatto che non sono mai stato un amante delle tecniche di ripresa tipiche di Raimi, che trovo adatte solo ai film del ciclo Evil Dead + Army of Darkness.
RispondiEliminaBeh, tutta la parte della (tentata) operazione a Octopus in Spider-Man 2 è un concentrato del periodo "Evil Dead" di Raimi, eppure in quel contesto (completamente diverso) ci sta una vera meraviglia =D
EliminaAssolutamente daccordo!
EliminaQuella sequenza è diretta in maniera perfetta, c'è nel secondo Evil Dead quando Ash fa a pezzi il corpo indemoniato della sua fidanzata e viene ripresa in Army of Darkness quando costruisce la mano artificiale
Ma anche proprio la sequenza del taglio della mano posseduta(genio!) in Evil Dead 2, è praticamente identica!
EliminaSenza contare che i medici che volano contro le pareti in SM2 riprendono paro paro Ash e i Demoni sbatacchiati qua e là XD
Favoloso Raimi autocitazionista!
concordo, è un buon film di supereroi
RispondiEliminanon è un tantino ingiusto inserirlo nella lista dei supereroi poveri cristi? poverino!
dal basso della mia cultura supereroistica, però, dovrebbe aver almeno dato il La all'idea dell'uomo trasformatosi supereroe che lotta per uscire dal suo stato e riguadagnare lo status di "uomo normale"
Bignami del cinema di Raimi in effetti! anche io, bambino, mi aspettavo qualche bella sboronata da un tizio che andava vestito in quel modo...
Film che all'epoca vidi in sala con la combriccola di amici e ci fomentò parecchio. Ma erano i '90... Tra Il Corvo, i Nirvana e il dark più spinto eravamo di facili entusiasmi. E pure molto ingenui...
RispondiEliminaRivisto anni e anni dopo (su Italia 1 in tardissima serata) non mi ha trasmesso la stessa "magia", anzi. E' da un po' che non lo rivedo e mi sa che me lo cerco sul web e vediamo che effetto mi fa.
P.S. e pure O.T.: ieri sera causa mancanza della signora, mi sono riguardato Predestination come promesso. Niente da fare. Non mi è piaciuto neanche al secondo giro. Sorry!
In confronto agli altri film della rassegna questo e' meno POCOsuper degli altri. Sara' che anche io come altri deboscia anni 90 ero affascinato da antieroi et affini (leggevo Spawn, mea culpa).
RispondiEliminaComunque sia conservo un ricordo positivo del film e se mi ricapita, me lo riguardo, anche se Raimi a volte proprio non ce la fa a resistere e mette il gore un po' dove non ci sta.
Non ricordo più quante volte l'ho visto! Ai tempi ho consumato la vhs...
RispondiEliminap.s: d'accordo anche su Unbreakable.
Concordo sul fatto che sia "POCOSUPER" ma è un concentrato di trovate "Raimiane" come pochi. Ricordo di averlo visto un'estate del 1993 e di esser erimasto comunque colpito dalla regia. Poi lo stesso autunno sono andato a vedere l'Armata delle Tenebre e ho capito che dietro la macchina da presa c'era lo stesso uomo! E' interessante guardar eil cinema di Raimi per notae quanto Sam sia autocitaizonista di alcune dlele sue più celebri sequenze. Bisognerebbe vedere in serie Evil Dead, Darkman e Spiderman 2 per capire bene quanto Raimi adori un certo tipo di cinema fatto per lo più di soluzioni artigianali piuttosto che di tecnica.
RispondiEliminaConsiglio vivamente la lettura del libro "If Chins Could Kill: Confessions of a B Movie Actor" la biografia di Bruce Campbell, per vedere i mezzi con cui è stato girato il primo Evil Dead.
Lo vidi al cinema, e ricordo ancora che non era malissimo ma manco sto capolavoro.
RispondiEliminaGrande influenza sulla decisione di andarlo a vedere (ma non e' che all'epoca avessimo chissa' che grande scelta) furono le ben CINQUE stelle della redazione di "Ciak" (forse qualcuno se lo ricorda...), che lo osanno' letteralmente estasiata, inserendolo nella categoria "Questo e' cinema!", il massimo, un incrocio di fumetto, dramma, semi-horror e "fantasma dell'Opera". Sicuramente un film-fumettone, nel bene e nel male, a distanza di anni lo ricordo come una grezzata piacevole, ovviamente lontana dal grande cinema ma piacevole.
a me piace molto anche oggi, ci sono tutti topoi sia del film di supereroi, sia di Raimi, poi questa specie di fantasma dell'opera\batman\punisher ha il suo fascino. Anche il cattivo, un Carcarlo Pravettoni palazzinaro malvagio con la fissa per il cemento è un qualcosa di alternativo nel panorama dei villain, ed è contemporaneamente una buna satira delle yuppies di riflusso di quel periodo
RispondiEliminaAll'epoca mi ha scimmiato, vederlo ora non so.
RispondiEliminaIl tizio che offuscava la mente era l'Uomo Ombra.
L'ho visto almeno due (forse anche 3) volte alla tele da rEgazzino.
RispondiEliminaNon sapevo fosse di Raimi, né che ci fossero Liam Neeson e Frances McDormand (all'epoca non facevo gran caso ad attori e registi) e i dettagli ormai sfumano un po' nell'indistinto della vecchiettitudine, ma ricordo che il personaggio mi affascinò parecchio, per la sua follia, il corpo devastato e le maschere che lo rendevano sfuggente e inafferrabile: un supereroe, ma non proprio un supereroe, decisamente NON un eroe (qualche tempo dopo ho scoperto Eric de "Il corvo" e soprattutto Gatsu, che hanno rinforzato la mia attrazione verso i protagonisti tutt'altro che "buoni").
Ricordo con piacere la scena dell'esplosione innescata dalla testa oscillante del giocattolo-picchio, trovavo deliziosamente disturbante l'inquietante inesorabilità di quella faccetta buffa.
Tra l'altro se non ricordo male quel picchio ha causato disastri anche alla centrale "nuculare" di Springfield :D...
Darkman mi ha sempre messo addosso una strana sensazione, forse data proprio dai motivi di cui parli, mi aspettavo un'eroe che nonostante l'aspetto poco piacevole fosse un "buono" ma invece poi ti trovi davanti un'uomo che per lo più a perso la ragione.
RispondiEliminaMi ricordo una definizione azzeccata dell'epoca : un mix tra The Elephant man e Batman :)
RispondiEliminaMamma quanto mi era piaciuto da rEgazzino...
RispondiEliminaio ho pure il gioco per l'Amiga, che era bellino ma nel finale crashava: accoppato l'ultimo boss il personaggio correva verso un muro (o un'impalcatura, non ricordo bene) e continuava a correre all'infinito.
RispondiEliminanon so se un finale vero esista o meno, ma dopo tutta la fatica fatta avere come premio un bug non era il massimo!
"Si lascia ancora guardare" è la definizione perfetta.
RispondiEliminaNonostante all'epoca abbia gradito.
Non ho un palato fino quanto il tuo per giudicare. Questo film, beccato a caso tempo fa, mi era piaciuto. Anche perché mi piace particolarmente l'attore e, questo aiuta...
RispondiEliminaSara' che sono un fan di Raimi, ma all'epoca mi esalto'. Non so quante volte l'ho visto e rivisto.
RispondiEliminaDiciamo che proprio per la sua natura, scontento' i fan dei supereroi quanto esalto' quelli del genere horror.
Comunque gran bel film, violento, ironico, inquietante e persino molto triste, in certi punti. Westlake, a differenza di altri, non compie il percorso tipico dell'affermazione del supereroe (il tentativo dell'accettazione della propria diversita' mettendo i propri poteri al servizio degli altri). Compie la sua allucinata vendetta, e poi sparisce. Da tutto e da tutti. D'altra parte, se sei un figo in costume e' un conto, se sei un mostro deforme (per colpa di qualcuno) soggetto a frequenti scatti d'ira che minano la tua salute mentale, non e' cosi' semplice.
Mi ricorda molto Ben Grimm (a volte, se non erro, soffre ancora per la sua condizione).
Da questo punto di vista lo trovo molto realistico.
Per Sebashaw: il film che dici tu e' L'UOMO OMBRA (THE SHADOW) con Alec Baldwin.
POCO super !?!?!?!
RispondiEliminaDarkman capolavoro, senza se e senza ma.
Se c'è qualche ingenuità nella sceneggiatura, la colpa è dei fratelli Coen, che si offrirono come script doctor (e vediamo chi ha il coraggio di dare lezioncine ai due cocchini della critica :P).
Scherzi a parte, Neeson si rifà alla grande al Vincent Price di Oscar Insanguinato e L'Abominevole Dr. Phibes, i cattivi sono uno spasso, e la trama pesca tanto nel supereroistico quanto nell'horror classico.
Ma Raimi -attenzione bene- NON copia: contamina e re-inventa in qualcosa di unico che a sua volta farà scuola, tantopiù che il protagonista che si vendica ricorda il modo in cui certi villain (Clayface e Mr. Freeze) sono stati rilanciati in Batman TAS solo un paio d'anni dopo.
Spezzo una lancia anche per i sequel diretti da Bradford May (direttore della fotografia di Scuola di Mostri), specie il terzo: è stato scritto da Mike Werb e Michael Colleary, futuri sceneggiatori di Face/Off, e lo anticipa sotto molti aspetti.
Frena un attimino.
Elimina"Pocosuper" è il nome della rubrica e indica la media qualitativa del periodo, diciamo così. Ma è "la rassegna di film di super-eroi degli anni Novanta e Duemila". Così c'è scritto. Non la rassegna dei film cessi di super-eroi. Ce ne sono di discreti, ce ne saranno anche di buoni.
Ricevuto, tutto chiaro ;)
EliminaAAAAAAHHHH DARKMAN!
RispondiEliminasospiro di grande nostalgia/genuino momento emozione.
AAAAAAHHHH il Raimi che mi piaceva tanto!
Film stra stra preferito che rivedrei again and again!
Bravo Doc! applausi!
Concordo con DocWyatt che poco super è limitativo per questo film, forse perchè il Doc, per le ragioni che ha scritto, non lo considera un capolavoró, ma io creerei una rubrica a parte per film di questo calibro. I seguiti invece non mi hanno detto nulla, e su questo do ragione al Doc.
RispondiEliminaVedi sopra.
EliminaCercai di vederlo al primo passaggio in TV e non amando molto i film splatter non riusci a vederlo tutto, era troppo disturbante per me. Magari lo recupero.
RispondiEliminaTi capisco, ci misi più visioni per vederlo tutto. Il make-up creato da Tony Gardner era spettacolare.
EliminaPS
Ecco Gardner eccezionalmente nelle vesti d'attore in La Bambola Assassina 5
https://www.youtube.com/watch?v=vswudNK2aCQ
Niente, nel mio inconscio lo associo sempre a quel nasone dell'Uomo Ombra. Non ce la faccio.
RispondiEliminaE Darkwing Duck no? ;)
EliminaCos'è il genio?Tirare fuori un grandissimo film di supereroi anche con un budget limitato.
RispondiEliminaPenso che sia adatto inserirlo in Pocosuper,questo film è un diamante che brilla ancora di più proprio perchè nuotava negli anni 90 in un mare di me...lma assieme a un sacco di porcate come il punitore e steel
Lo vidi su Italia1 un sabato sera qualche anno dopo l'uscita, mia sorella era in età medie ed aveva paura, allora dovevo ogni tanto cambiare canale. La mia buona nonna, babysitter per quella sera, mi concesse di vederlo - l'alternativa era di chiudermi in camera e giocare al pc - e questo forse è il ricordo più bello legato al film.
RispondiEliminaGrazie Doc per avermelo fatto ricordare!
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RispondiEliminaBoh
RispondiEliminaNe ho bei ricordi, all'epoca lo trovai carino. Dovrei rivederlo per capire com'è invecchiato.
RispondiEliminaMaronna che mi hai ricordato! numeri di amazing spider man portati da papà in viaggio di lavoro in u.s.a! In epoca pre-internet e stando a centinaia di km dalla prima fumetteria utile, furono veramente uno shock! Che invidia per.tutta quella merda che vendevano in usa che si vedeva nelle pubblicità! E da noi c'erano al massimo le spillette pessime fatte in casa a mano da m m lupoi
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