Giovanni, il mio primo e più grande eroe
Quando sei un ragazzino, tuo padre è sempre il tuo eroe più grande, l'unico che non ti delude mai. Poi, in genere, passa: crescendo scopri i limiti di una persona che credevi invincibile, e impari ad apprezzarli. Solo che con papà quei limiti era molto difficile trovarli. Quando chi non lo conosceva mi chiedeva che persona fosse, gli rispondevo di immaginare un incrocio perfetto tra MacGyver, Ken Parker e Paul Gauguin. Con un senso dello humor incredibile. Negli anni, a furia di sentirli ripetere dai suoi primi amici e dai suoi fratelli, i racconti di quando era ragazzo erano diventati una sorta di epica famigliare. Giusto per dirne una? Noi a dieci anni si giocava con i Masters, lui a quell'età aveva una volpe come animale domestico. Una volpe. L'aveva trovata con la zampa stretta in una tagliola, se l'era portata a casa, l'aveva curata e allevata per mesi come un cagnolino, prima di seguire gli insegnamenti di London e restituirla alla sua vita lassù tra i boschi. E questa era una delle storie meno incredibili [...]
Amante da sempre dei Western, a nove anni aveva costruito con un tubo di ferro dell'acqua un fucile ad avancarica. Funzionante. Uno dei suoi fratelli ci aveva rotto un vetro, sbolognando poi la colpa su papà, perché più piccolo. Mio nonno, ignaro della cosa, l'aveva accompagnato davanti al pretore tirandolo per un orecchio. Al ritorno, però, guardava orgoglioso il figlio, che il pretore, dopo una bonaria e rapida paternale d'ufficio, aveva riempito di complimenti dopo aver appurato che sì, quel marchingegno del quale aveva voluto conoscere ogni dettaglio tecnico l'aveva costruito davvero quel ragazzino che aveva davanti.
Papà era così. Non c'era problema pratico che non riuscisse a risolvere, inventando una soluzione dove apparentemente non ce n'erano. Erano le cose a piegarsi alla sua fantasia, non il contrario. Ma alla praticità legava la natura da artista, il suo grande amore - corrisposto - per l'arte. Era un pittore molto famoso da queste parti, e non solo, e l'idea che i suoi quadri sopravviveranno a tutti noi è una delle poche capaci di consolarmi in questi giorni terribili. Quella, e la prova tangibile di quanto la sua perdita sia stata straziante per tutti quelli che lo conoscevano. Non avrei mai immaginato di vedere tante persone così distrutte nel porgergli un ultimo saluto. Amici e amiche (miei, suoi, di mamma, di mio fratello) che non vedevamo da vent'anni, suoi ex studenti, vicini di casa di almeno un paio di traslochi fa. Tutti con gli occhi gonfi di lacrime e il cuore di incredulità per quel fulmine a ciel sereno. Tutti affranti perché a un uomo generoso e gentile come Giovanni era impossibile non volere un bene dell'anima. Fuori, nel giardino di casa che aveva reso così bello, i fiori illuminati dal sole erano pieni di farfalle. Quelle che in un certo periodo della sua vita gli era piaciuto dipingere su tela. Pur sapendo che era un pensiero totalmente irrazionale, dettato dall'emotività del momento, hai pensato fossero anche loro lì per salutarlo.
Era un uomo buono, papà. Sì, si dice di tutti quelli che se ne vanno, ma lui lo era davvero. Incapace di serbare rancore, portatore sano di una filosofia di vita che sono felice di aver ereditato da lui. La giusta importanza da dare alle cose della vita, agli affetti, ai soldi. Il concetto che sia meglio fare del bene e dimenticarsene, come recita un vecchio detto, che del male e pentirsene. La lucidità di guardare sempre a quello che veramente conta, lasciandosi scivolare addosso il resto. Di cogliere della vita sempre il lato bello. Ogni volta che qualcuno mi fa un complimento, per quello che sono, per quello che penso e come lo penso, vorrei rispondere che io non ho fatto niente, se non limitarmi ad assorbire come una spugna quello che lui mi ha insegnato.
Era così felice di questa nipotina. Gli ridevano gli occhi ogni volta che la vedeva, s'inventava mille giochi e scherzi per farla ridere. Mi stringe il cuore in una morsa pensare che non potrà vederla crescere e che lei non si ricorderà di lui, perché ancora troppo piccola. Ieri PiKi continuava a girare per casa, cercandolo. Se c'era lì mamma, doveva esserci anche lui, no? E c'era, e c'è, ma in un piano dell'esistenza a noi invisibile.
Esser diventato padre mi ha fatto capire tanto, mi ha permesso di guardare per la prima volta il mondo con i suoi occhi. Sono stati anni felici, gli ultimi, per lui e per tutti noi, perché l'arrivo di una bimba ha portato gioia e serenità, come sempre succede. Trovatosi a vestire gli inediti panni del nonno, quando ormai non se l'aspettava più, viveva per questa nipotina. E in me, nei miei maldestri sforzi da neopapà, rivedeva ogni volta il se stesso di quarant'anni prima. Era, in quei momenti, come se io e il mio papà dell'epoca, molto più giovane di me adesso, fossimo uno accanto all'altro. Era il cerchio della vita, l'argomento che mi faceva commuovere già prima solo a pensarci. Figurati ora. Poi penso a quella frase che mi ha detto quella volta, sul regalo inatteso più bello di sempre, e in mezzo alle lacrime, ai sensi di colpa, agli avrei voluto dirgli, trovo lo spazio per un sorriso.
Era stato lui, come sapete, a trasmettermi l'amore per i fumetti. Quando ne era stato il momento, da un quindici, vent'anni a questa parte, era stato bello iniziare a restituire il favore. Ogni volta che mi capitava tra le mani un albo o un volume di Tex che pensavo potesse piacergli, l'ennesima ristampa di storie di Corto Maltese (il suo personaggio preferito in assoluto) o un fumetto western illustrato divinamente, correvo a farlo leggere a lui. Non è un caso che l'ultima volta che ho visto mio padre, una settimana prima che succedesse, gli ho passato quel Tex Frontera. "Pa', poi mi dici che ne pensi, eh". Non c'è stato più il tempo di parlarne, ma mamma dice che gli è piaciuto.
Era tanto orgoglioso di me, di quello che faccio, e non solo del mio lavoro. Pensavo non fosse facile far capire a una persona grande, che di Internet ha una conoscenza molto poco circostanziata, cosa fosse esattamente questa storia del blog, e invece lui ne aveva capito perfettamente lo spirito e il senso. Gli era piaciuto il libro sugli anni 80, sorta di surrogato su carta di quello spirito, e aveva trovato divertente perfino la guida di Tokyo, lui che non amava viaggiare. Sapeva dei ragazzi, di questi amici che scrivere quattro scemenze mi aveva portato in tutta Italia e un po' in giro per il mondo, e anche quello lo rendeva orgoglioso. Ero così felice di vederlo felice per me.
Mi farà bene tornare alla routine del blog, oltre che inevitabilmente a quella del lavoro. Non mi sentirò in colpa per la voglia di tornare a sorridere, o almeno di provarci, per una ragione molto semplice: lui, conoscendolo, non avrebbe voluto altro. Quando qualche pensiero mi offuscava lo sguardo, lo capiva subito e mi ripeteva sempre le stesse parole: lascia correre, guarda a quello che è davvero importante. Come facevi a dargli torto? Sarebbe rimasto comunque stupito, però, dal vedere in quanti si sono presi cinque minuti per scrivermi delle parole di affetto quando lui se n'è andato. E no, non sono affatto "solo parole". Nei giorni più bui e disperati che io abbia mai vissuto, l'Antro mi è stato vicino. Li ho letti tutti quei messaggi, da dietro una tenda di lacrime, e mi hanno fatto bene. Perciò grazie, ragazzi. Di cuore.
Amante da sempre dei Western, a nove anni aveva costruito con un tubo di ferro dell'acqua un fucile ad avancarica. Funzionante. Uno dei suoi fratelli ci aveva rotto un vetro, sbolognando poi la colpa su papà, perché più piccolo. Mio nonno, ignaro della cosa, l'aveva accompagnato davanti al pretore tirandolo per un orecchio. Al ritorno, però, guardava orgoglioso il figlio, che il pretore, dopo una bonaria e rapida paternale d'ufficio, aveva riempito di complimenti dopo aver appurato che sì, quel marchingegno del quale aveva voluto conoscere ogni dettaglio tecnico l'aveva costruito davvero quel ragazzino che aveva davanti.
Papà era così. Non c'era problema pratico che non riuscisse a risolvere, inventando una soluzione dove apparentemente non ce n'erano. Erano le cose a piegarsi alla sua fantasia, non il contrario. Ma alla praticità legava la natura da artista, il suo grande amore - corrisposto - per l'arte. Era un pittore molto famoso da queste parti, e non solo, e l'idea che i suoi quadri sopravviveranno a tutti noi è una delle poche capaci di consolarmi in questi giorni terribili. Quella, e la prova tangibile di quanto la sua perdita sia stata straziante per tutti quelli che lo conoscevano. Non avrei mai immaginato di vedere tante persone così distrutte nel porgergli un ultimo saluto. Amici e amiche (miei, suoi, di mamma, di mio fratello) che non vedevamo da vent'anni, suoi ex studenti, vicini di casa di almeno un paio di traslochi fa. Tutti con gli occhi gonfi di lacrime e il cuore di incredulità per quel fulmine a ciel sereno. Tutti affranti perché a un uomo generoso e gentile come Giovanni era impossibile non volere un bene dell'anima. Fuori, nel giardino di casa che aveva reso così bello, i fiori illuminati dal sole erano pieni di farfalle. Quelle che in un certo periodo della sua vita gli era piaciuto dipingere su tela. Pur sapendo che era un pensiero totalmente irrazionale, dettato dall'emotività del momento, hai pensato fossero anche loro lì per salutarlo.
Era un uomo buono, papà. Sì, si dice di tutti quelli che se ne vanno, ma lui lo era davvero. Incapace di serbare rancore, portatore sano di una filosofia di vita che sono felice di aver ereditato da lui. La giusta importanza da dare alle cose della vita, agli affetti, ai soldi. Il concetto che sia meglio fare del bene e dimenticarsene, come recita un vecchio detto, che del male e pentirsene. La lucidità di guardare sempre a quello che veramente conta, lasciandosi scivolare addosso il resto. Di cogliere della vita sempre il lato bello. Ogni volta che qualcuno mi fa un complimento, per quello che sono, per quello che penso e come lo penso, vorrei rispondere che io non ho fatto niente, se non limitarmi ad assorbire come una spugna quello che lui mi ha insegnato.
Era così felice di questa nipotina. Gli ridevano gli occhi ogni volta che la vedeva, s'inventava mille giochi e scherzi per farla ridere. Mi stringe il cuore in una morsa pensare che non potrà vederla crescere e che lei non si ricorderà di lui, perché ancora troppo piccola. Ieri PiKi continuava a girare per casa, cercandolo. Se c'era lì mamma, doveva esserci anche lui, no? E c'era, e c'è, ma in un piano dell'esistenza a noi invisibile.
Esser diventato padre mi ha fatto capire tanto, mi ha permesso di guardare per la prima volta il mondo con i suoi occhi. Sono stati anni felici, gli ultimi, per lui e per tutti noi, perché l'arrivo di una bimba ha portato gioia e serenità, come sempre succede. Trovatosi a vestire gli inediti panni del nonno, quando ormai non se l'aspettava più, viveva per questa nipotina. E in me, nei miei maldestri sforzi da neopapà, rivedeva ogni volta il se stesso di quarant'anni prima. Era, in quei momenti, come se io e il mio papà dell'epoca, molto più giovane di me adesso, fossimo uno accanto all'altro. Era il cerchio della vita, l'argomento che mi faceva commuovere già prima solo a pensarci. Figurati ora. Poi penso a quella frase che mi ha detto quella volta, sul regalo inatteso più bello di sempre, e in mezzo alle lacrime, ai sensi di colpa, agli avrei voluto dirgli, trovo lo spazio per un sorriso.
Era stato lui, come sapete, a trasmettermi l'amore per i fumetti. Quando ne era stato il momento, da un quindici, vent'anni a questa parte, era stato bello iniziare a restituire il favore. Ogni volta che mi capitava tra le mani un albo o un volume di Tex che pensavo potesse piacergli, l'ennesima ristampa di storie di Corto Maltese (il suo personaggio preferito in assoluto) o un fumetto western illustrato divinamente, correvo a farlo leggere a lui. Non è un caso che l'ultima volta che ho visto mio padre, una settimana prima che succedesse, gli ho passato quel Tex Frontera. "Pa', poi mi dici che ne pensi, eh". Non c'è stato più il tempo di parlarne, ma mamma dice che gli è piaciuto.
Era tanto orgoglioso di me, di quello che faccio, e non solo del mio lavoro. Pensavo non fosse facile far capire a una persona grande, che di Internet ha una conoscenza molto poco circostanziata, cosa fosse esattamente questa storia del blog, e invece lui ne aveva capito perfettamente lo spirito e il senso. Gli era piaciuto il libro sugli anni 80, sorta di surrogato su carta di quello spirito, e aveva trovato divertente perfino la guida di Tokyo, lui che non amava viaggiare. Sapeva dei ragazzi, di questi amici che scrivere quattro scemenze mi aveva portato in tutta Italia e un po' in giro per il mondo, e anche quello lo rendeva orgoglioso. Ero così felice di vederlo felice per me.
Mi farà bene tornare alla routine del blog, oltre che inevitabilmente a quella del lavoro. Non mi sentirò in colpa per la voglia di tornare a sorridere, o almeno di provarci, per una ragione molto semplice: lui, conoscendolo, non avrebbe voluto altro. Quando qualche pensiero mi offuscava lo sguardo, lo capiva subito e mi ripeteva sempre le stesse parole: lascia correre, guarda a quello che è davvero importante. Come facevi a dargli torto? Sarebbe rimasto comunque stupito, però, dal vedere in quanti si sono presi cinque minuti per scrivermi delle parole di affetto quando lui se n'è andato. E no, non sono affatto "solo parole". Nei giorni più bui e disperati che io abbia mai vissuto, l'Antro mi è stato vicino. Li ho letti tutti quei messaggi, da dietro una tenda di lacrime, e mi hanno fatto bene. Perciò grazie, ragazzi. Di cuore.
Alessandro
Ti siamo vicini Ale. Keep strong. Un abbraccio. Gianluca
RispondiEliminaè davvero il cerchio della vita...e tuo padre lo vedrai ogni giorno di più semplicemente guardandoti nello specchio e, molto probabilmente, come capita a me, sarai fiero di quella somiglianza.
RispondiEliminaNon so cosa aggiungere, hai già detto tutto tu, sulla vita, l'universo e tutto quanto.
RispondiEliminaUn abbraccio col cuore
Bentornato.
RispondiEliminaIo vivo in Belgio con mio marito. La mia è la sua famiglia in Italia. Aspettiamo un bambino e non hai idea di quanto ci manchino le nostre famiglie. Mannaggia a te che hai fatto piangere una donna incinta. Ti abbraccio forte.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminapiangere in ufficio non è carino.
RispondiEliminacia' fammi alzare a chiudere la porta.
grazie Alessandro e grazie Giovanni.
Sono letteralmente terrorizzato da questo momento, posso rendermi solo minimamente conto di quello che hai passato/stai passando perché anche mio padre è il mio eroe: i suoi valori, la sua energia, i suoi insegnamenti, la sua capacità di reagire ai torti e tornare a sorridere un attimo dopo, almeno con me.
RispondiEliminaLeggere questo post mi ha fatto l'effetto che mi aspettavo facesse, e va bene così.
Anche se sono in ufficio.
Ti voglio bene Doc, un saluto a Giovanni da parte di uno dei ragazzi, un abbraccio sincero
Come già è capitato in queste circostanze, mi hai fatto venire voglia di abbracciare i miei genitori ogni volta che li vedo. E, pensando a Piki, per la prima volta ho pensato che sarebbe bello avere un figlio, per avere qualcuno per cui continuare, e non sentirsi sprofondare senza speranza quando loro non ci saranno più. Almeno potrò contare sugli amici. Come potrai sempre fare anche tu.
RispondiEliminaCondoglianze.
RispondiEliminaHai descritto un brav'uomo, che amava e si faceva amare.
Tuo padre mi ricorda mio suocero, che a 9 anni si perse accidentalmente le falangette quando gli esplose in mano una mina antiuomo che aveva costruito in casa per giocare con i rimasugli delle armi partigiane in soffitta, ferendo anche uno dei suoi fratelli. Quando tua figlia leggerà le righe che hai scritto oggi, probabilmente avrà una immagine chiara e possente di com'era il nonno . Se le parole hanno il potere di trasmettere concetti , sei la persona giusta per tramandarne la memoria. D'altro canto ,quando sarai bisnonno o trisavolo, i tuoi bisnipoti avranno anche un ' idea chiara di cosa sei stato tu grazie al blog. Un saluto alla famiglia Apreda.
RispondiEliminaSo bene cosa si prova in questi istanti. Ti siamo vicini Doc, un abbraccio.
RispondiEliminaGrazie a tuo padre, Doc, per averti trasmesso la capacità di saper emozionare. Grazie.
RispondiEliminaSentite condoglianze Doc
RispondiEliminaGrazie a te per questi ricordi stupendi, grazie davvero. Un abbraccio fortissimo e pieno di affetto sincero.
RispondiEliminaUn abbraccio, Ale. Non è scontato avere un buon padre, sii grato del tempo che hai avuto con lui.
RispondiEliminaGrazie a te Alessandro, ti sono vicino!
RispondiEliminaciao Doc.
RispondiEliminapurtroppo so bene come ci si sente perchè ho perso mia madre poco più di 11 anni fa: posso assicurarti che dopo un periodo di assestamento tutto trova un suo equilibrio e sarà davvero come se tuo padre fosse sempre li con te.
rivivrà nei ricordi ma anche nelle tue azioni.
per me gli amici sono stati fondamentali, sono uscito più che ho potuto e ne ho parlato quanto più possibile, ogni volta che lo facevo la tristezza si riduceva leggermente ed i bei ricordi emergevano più vividi.
quindi fai bene a tornare alla normalità, per quanto diversa dal solito, perchè stai pur certo che tuo padre vorrebbe vederti sereno.
prenditi pure i tuoi tempi, noi ti si aspetta qui: se hai bisogno di sfogarti o fare 2 chiacchere sai dove trovarci!
Non ci sono passato, ma mi chiedo spesso come farò ad affrontare quel momento terribile e riuscire spiegare alle mie figlie, nel modo meno doloroso, che il loro nonno non sarà più lì a prenderle in braccio e giocare con loro.
RispondiEliminaGrazie a te per esserci e aver aperto, per l'ennesima volta, il cuore a noi, dopo tutto emeriti sconosciuti che si limitano a leggere davanti al monitor di un pc le storie che, ogni giorno, ci racconti facendoci tornare ragazzini (ma internet non doveva essere un posto "socialmente" freddo???).
E grazie per averci dato, una volta di più, una lezione di vita anche in un momento così difficile per te come questo.
Nn poteva che esserci un grande uomo dietro ad una bella persona come quella che traspare dal tuo blog.
La grandezza di Giovanni traspare sia nelle cose meravigliose che ci hai raccontato, sia nel fatto che suo figlio fa del bene agli altri anche nel momento in cui avrebbe bisogno di riceverne.
RispondiEliminaAlle mie figlie faccio vedere le foto del nonno, e ricordo che voleva un gran bene ad entrambe, perchè si ricordino di lui anche se non se lo sono goduto tanto...
Non pensavo di trovare un post questo lunedì mattina, ma come hai detto, forse è il modo migliore di affrontare quello che è successo. Forza Ale!
RispondiEliminaDa chi il padre l'ha perso a 10 anni ti sono vicino Doc.
RispondiEliminaUn bacione forte forte
Un abbraccio
RispondiEliminaUn abbraccio, con gli occhi umidi.
RispondiEliminaCiao.
Avrei voluto avere la fortuna di conoscere tuo papà, basta guardare i suoi occhi nella foto per capire che si trattava di una persona speciale! Un forte abbraccio Ale!!
RispondiEliminaAnche mio papà ha fatto appena in tempo a conoscere il Nano, e lui aveva appena iniziato a chiamarlo Nunnu quando se n'è andato.
RispondiEliminaFa malissimo, non posso mentire, ci saranno volte in cui daresti chissà cosa per riaverlo (io entrambi, in realtà) lì mentre succede qualcosa di nuovo e straordinario come la prima volta che vedete un cartone insieme o si allaccia le scarpe da sé.
Ma poi ci saranno altre volte in cui vedrai un'espressione, un movimento, una curva dell'orecchio, o sentirai la sua voce che passa dalla tua bocca, le tue mani che rifanno quello che faceva lui per te e sarà un momento meraviglioso.
Buon cammino, doc.
Tutti noi antristi, ufficiali e lurker come il sottoscritto, abbiamo un grande debito di riconoscenza verso tuo padre, per averti cresciuto così come sei. Sono certo che ora cavalca insieme a Tex e naviga i mari del sud insieme a Corto... E tu saprai sempre trovarlo tra le pagine che amava tanto, così come nei racconti che porti dentro di te. Un abbraccio, Doc.
RispondiEliminaNon preoccuparti dei nostri messaggi, Doc. É capitata a tutti noi una giornata brutta o difficile e magari aprire l'Antro e leggere qualche tuo intervento ci ha rimesso di buon umore, o magari risollevati un po'. Esserti vicino nei momenti difficili, anche se solo virtualmente, é il minimo che si possa fare.
RispondiEliminaUn abbraccio.
Leggendo queste righe mi sono commosso,e ho provato anche un pò d'invidia...mio padre non è mai stato presente, non ho ricordi di lui né insegnamenti che mi hanno aiutato nella mia vita né da giovani né come padre di una splendida bimba, l'unica cosa che mi ha lasciato è quella di non essere come lui...invece tu hai avuto una padre presente, che ti ha insegnato tanto, che ti ha aiutato nei momenti difficili, che ti ha appoggiato nelle tue scelte di vita e lavorative...quindi immagino quanto tu possa soffrire adesso...un abbraccio grandissimo Doc!!
RispondiEliminaCiao Doc. Ti seguo sempre sebbene non scriva mai. Non posso che esprimerti le mie sentite condoglianze! Coraggio.
RispondiEliminaDa un pugliese ad un calabrese😟
ho avuto un padre molto simile al tuo
RispondiEliminae anche il mio ha avuto una infanzia di quelle che a raccontarle non ci si crede.
cominciamo subito il lunedì con un bel bruscolino nell'occhio.
ancora condoglianze
Ieri sera quasi distrattamente vado a leggere i feed e leggo di tuo padre.
RispondiEliminaSul momento non sapevo cosa dire; posseggo quel retaggio che in questi casi qualsiasi cosa si dica mi pare suoni banale. Poi però ho pensato a quando accadde a me e quanto mi sarebbe piaciuto sentire le persone vicine.
Questa mattina leggo la descrizione di tuo papà e mi sono trovato anche a riflettere su una persona che non conosco ma che dopo le tue parole mi sarebbe piaciuto averla davanti per scambiarci due chiacchiere.
Suonerà banale ma ti ringrazio per aver condiviso un ricordo così bello e ti faccio le mie sentite condoglianze.
Andrea
ma grazie a te per come riesci ad essere così trasparente e limpido nel web di oggi pieno di falsità e ipocrisie.
RispondiEliminaOvviamente siamo un surrogato di famiglia...ma se mandarti un mess può farti piacere lo si fa con immensa gioia :)
ripeto: non ci ringraziare perchè siamo noi in obbligo nei tuoi confronti. Senza di te l'Antro non sarebbe mai esistito e molti di noi non avrebbero avuto neanche questo surrogato di famiglia.
Grazie Doc e grazie al tuo papà che ti ha fatto crescere così :)
E... niente. Una abbraccio da qua.
RispondiEliminaChe bei ricordi. Sono un grande tesoro. Ti abbraccio.
RispondiEliminagrazie per la condivisione Ale, un abbraccio!
RispondiEliminaTieni duro Ale, e tieni tuo padre sempre vicino a te.
RispondiEliminaAncora un abbraccio virtuale, non posso fare altro, ma di cuore.
Nessuna sorpresa, persone eccezionali spesso vengono cresciute da persone altrettanto eccezionali. Giovanni è il padre che tutti vorremmo avere e tutti vorremmo diventare, e da oggi, oltre ad essere un esempio per te, lo è per tutti noi. Grazie per questo bellissimo post.
RispondiEliminaGli somigli parecchio, da quello che posso vedere nella foto. È bello il modo in cui consideri il blog e noi che lo seguiamo, è un caso più unico che raro di internet usato per mettersi in contatto con delle persone e non con dei profili (almeno per le mie esperienze sul web) e per questo mi piace leggerti. Per quello che può contare ti abbraccio e riservo una preghiera per tuo padre.
RispondiEliminaFrancesco
Un abbraccio doc, probabilmente qui sull'altro ci sono altri che comprendono il tuo dolore perché come te l'hanno vissuto, fatti forza vai avanti che tuo papà sarà da qualche parte a sorridere vedendo questi bambini un po' grandicelli che giocano coi pupazzi e guardano i cartoni animati :)
RispondiEliminaMio padre è venuto a mancare da poco, lo chiamavo McGyver da ormai più di 20 anni, aggiustava e si inventava ogni cosa. Le mie più sentite condoglianze da un lurker di lunga data.
RispondiEliminaAle, non so veramente cosa dirti... Io, come tutti qua nell'Antro, ti sono vicino e ti abbraccio.
RispondiEliminaMi fa piacere rileggerti già oggi (non me l'aspettavo proprio) e mi hai fatto proprio luccicare gli occhi con parole dolcissime per questo omaggio fatto veramente con il cuore in mano al tuo papà.
Qua da me si dice "Duri i banchi!". Non mollare.
con le lacrime agli occhi ti auguro di attraversare questo periodo duro con la serenità che traspare da queste parole. non sarà sempre facile e non sarà sempre così immediato... ma fidati, da chi ha perso il papà tanto tempo fa, sei già molto avanti nella consapevolezza della perdita. un abbraccio forte :)
RispondiEliminaNon mi dilungo troppo. Vorrei dirti soltanto che dopo aver letto questo post mi è partito un film in 3D/IMax/Dolby Digital/VR sui momenti passati con mio padre fra pesca subacquea, escursioni in montagna, musica e tutte quelle cose che nonostante poi la vita non l'abbia fatto invincibile, anzi tutto il contrario, continuano a farmelo amare. Ti devo un biglietto Doc e un saluto a tuo padre che indubbiamente ci ha lasciato una bella eredità.
RispondiEliminaSei una persona speciale. Così come sicuramente lo era tuo padre e sicuramente lo sarà tua figlia.
RispondiEliminaDa papà so bene gli affanni che si provano nel crescere i propri figli, cercando di trasmettere gli insegnamenti che il nostro padre ci ha donato. Anche sforzandomi, sento sempre di non essere all'altezza di lui, ma poi capisci che stai facendo bene il tuo lavoro quando rivedi in loro alcuni piccoli dettagli, piccole sfumature, note caratteriali che ti ricordano tuo padre... Come dicevi, è il cerchio della vita, e io sono qui a piangere ogni volta che succede.... Così come ho pianto nel leggerti stamattina...
Un grande abbraccio
♥
RispondiEliminaE' veramente difficile dire qualcosa in momenti come questi. Mi sento però di volerti comunicare qualcosa che penso veramente. Credo infatti che tutto quanto hai scritto sul tuo papà, le tue parole sgorganti direttamente dal cuore e la tua volontà di gestire questo difficilissimo momento ti facciano davvero onore. Un abbraccio forte e sincero.
RispondiEliminaSimone
Un abbraccio, Doc, non ho altre parole e non servirebbero.
RispondiEliminabellissimi ricordi.
RispondiEliminati siamo vicini.
<3 Io odio i cuoricini nei commenti, ma per questo post (bellissimo!) non mi sento di aggiungere altro <3 <3
RispondiEliminaBellissimo post e bellissimo ricordo.
RispondiEliminaDa padre posso solo augurarmi che un giorno mia figlia mi ricordi con questa intensità.
Sei stato fortunato ad avere un padre così grandioso. Lui è stato fortunato ad avere voi e siamo stati anche noi fortunati, perché grazie a lui esisti tu ed il tuo blog che ci intrattiene ogni giorno.
RispondiEliminaPercui grazie a entrambi e ti rinnovo le mie condoglianze a te e tutta la famiglia.
bentornato doc...
RispondiEliminaDoc, anche se molti di noi non ti hanno mai incontrato (come me ad esempio) sei un caro amico
RispondiEliminaTi lascio un altro abbraccio forte e un sorriso che spero ti facciano forza
Ti siamo sempre vicini :)
Un ricordo bellissimo, grazie per averlo condiviso. Condoglianze Doc
RispondiEliminaTi stringo forte, per la tua perdita. Ti leggo spesso, e ci accomunano tante cose, la prima essere nati nel 1975, e purtroppo anche questa abbiamo in comune ( Anche lui si chiamava Giovanni). Ho perso il mio eroe, colui che ha fatto di tutto per vedere realizzati i sogni di suo figlio, a marzo di questo orribile anno. Ti sono tanto tanto vicino.....condoglianze Alessandro.
RispondiEliminaAncora un abbraccio Doc.
RispondiEliminaCiao Doc, ho 47 anni, ho perso mio padre un paio di anni fa. Questo padre che ho scoperto a 33 anni essere padre adottivo, ho perso il padre biologico dopo averlo visto solo qualche mese, morto nel 78. Di lui mi resta solo una tomba. Del mio papà resta solo un'urna, che aspetta di mischiare le ceneri con la sua amata; mia mamma, la mamma adottiva, perché quella biologica l'ho vista e l'ho, a mia volta, abbandonata. Ti capisco ed ho fatto fatica a non piangere leggendoti. Hai espresso con parole semplici, belle e profonde il sentimento che lega padre e figlio. Ho un figlio di 14 anni e mi specchio in lui. Capisco quello che non capivo alla sua età. La vita di padre é difficile, molto difficile. Continua cosi', non mollare mai, piangi quando ne hai voglia, nessuno puo' e deve giudicarti. Io non ho pianto, perché in un ufficio davanti ai colleghi "non si puo'", ma ti sono vicino. Ciao. Riccardo.
RispondiEliminaHo visto tutto adesso, ti ho lasciato le condoglianze poco fa.
RispondiEliminaLeggere questo pensiero lo renderà senz' altro più felice ed orgoglioso che mai. Posso intuire solo, dal (poco) che trapela da questo blog, leggendo te, che persona straordinaria fosse! Tienilo sempre nel cuore Doc. I supereroi sono immortali. Ti rinnovo l' abbraccio, e l' affetto che ti posso esprimere, tramite queste poche righe.
Grazie per aver condiviso un ricordo così personale ed emozionante... da quanto racconti, il tuo papà doveva essere davvero un eroe. Un abbraccio fortissimo dalla Sardegna.
RispondiEliminaCarlo
Doc, sembra banale dirlo ma lui è sempre con te proprio perché tu sei la persona che sei grazie a lui. In te e chi ti sta vicino il ricordo non scomparirà e sicuramente riuscirai a trasmettere la conoscenza del nonno anche a Piki. Per dirti, per come i miei genitori mi hanno parlato dei loro nonni a me sembra davvero di averli conosciuti. Farò lo stesso coi miei figli parlando per i miei di nonni. È così, le persone migliori non se ne vanno mai davvero. Un saluto ed un sincero abbraccio
RispondiEliminabellissimo post. Alla fine sei tu, con la tua capacità di riempire di luce e poesia persino un momento come questo, a dare forza a noi.
RispondiEliminadoc è bello vedere che avere un buon rapporto con tuo padre ti sta aiutando a gestire la cosa,hai solide basi su cui poggiare,e i bei ricordi aiutano ,credo..
RispondiEliminaun abbraccio a te e alla piccola Piki
Ci sono passato quest'anno. Posso capire o almeno provare a farlo. Dai che ce la fai, almeno hai un bellissimo ricordo.
RispondiEliminaciao doc,
RispondiEliminaoggi è il momento della tristezza, di piangere, ed è giusto che sia così. presto arriverà il momento, come qualcuno ha già ben detto in un altro commento, di un nuovo equilibrio, e arriveranno anche nuove gioie e sorrisi.
a me piace pensare che un giorno incontreremo di nuovo le persone che amiamo e che ci hanno preceduto nel "grande salto". non lo so da cosa traggo le mie certezze ma io sono assolutamente certa che sarà così, lo sento profondamente nel mio cuore e questo pensiero mi mette una gran pace. ogni giorno che viviamo è un giorno in meno che ci separa dal ritrovare i nostri cari. facciamo che ogni giorno sia un giorno in cui impariamo qualcosa, ci emozioniamo per qualcosa, insomma viviamo davvero. questo ti auguro: di ritrovare presto il nuovo equilibrio e di guardare al futuro con la certezza che riabbraccerai chi ami.
grazie a te di aver condiviso il tuo eroe con noi! condoglianze ancora Doc
RispondiEliminaGrazie per questo bellissimo ricordo ... ti vogliamo bene. Un abbraccione dalla Romagna.
RispondiEliminagrazie a te di aver condiviso il tuo eroe con noi! condoglianze ancora Doc
RispondiEliminaDoc sei riuscito a farmi commuovere. Hai ragione,il papà è il nostro supereroe e lo sarà sempre.
RispondiEliminaGuarda avanti e ricorda che lui sarà sempre con te.
Ciao,un abbraccio
Ciao doc, condoglianze a te e alla tua famiglia. Un fortissimo abbraccio!
RispondiEliminaCondoglianze, un abbraccio con vero affetto.
RispondiEliminaHai scritto le parole che ogni padre vorrebbe sentirsi dire da un figlio, perchè sono la testimonianza di quanto di buono ha fatto nella vita. A noi figli sembra strano, ma è così, per i nostri padri siamo la gioia più grande, il motivo di orgoglio, il senso della vita, noi con i nostri difetti, i nostri limiti e i nostri capricci. Dal ricordo che hai voluto condividere con noi, capisco che vi siete voluti tanto bene; fa che questo insieme al suo ricordo ti dia la forza per superare questo momento. Felici di esserti vicini, sempre e comunque, nel bene e nel male. Un grande abbraccio.
RispondiEliminaCondoglianze Doc... e un abbraccio forte!
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaCarissimo Doc, mi dispiace non aver saputo prima di cosa fosse successo, anche se in ritardo hai tutte le mie condoglianze. Sono uno dei tanti che commenta ogni ventordici del mese, ma ti seguo sempre. Un carissimo abbraccio. Ti vogliamo tutti bene
RispondiEliminaTanto bene ti si vuole. Coraggio Ale.
RispondiEliminaMi dispiace tanto Doc!
RispondiEliminaUn caro abbraccio!
Papà è sempre un eroe, soprattutto quando cresci e capisci i suoi limiti e ti accorgi di come, nonostante tutto, sia riuscito ad andare avanti e speri, ogni giorno, di avere ereditato la sua stessa forza d'animo. E sono sicuro che questa sia una delle buone qualità che tu abbia ereditato.
RispondiEliminaOra lui non è solo un eroe, ma una leggenda e sono felice, grazie alla tua qui presente testimonianza, di averlo conosciuto.
Condoglianze Doc.
Anche io sono estremamente terrorizzato da questa esperienza che prima o poi dovrò affrontare e leggere le tue splendide parole mi ha fatto vivere in parte il tuo dolore.
RispondiEliminaHo allagato la scrivania stamattina e ancora adesso gli occhi lucidi non mi abbandonano.
Grazie per aver condiviso con noi i tuoi pensieri più profondi in un momento così difficile.
Un abbraccio forte
Bellissimo post. Condoglianze.
RispondiEliminaGrazie per aver condiviso con noi un pochino di tuo papà, Doc. Un'immagine tenera, delicata, commovente e dignitosa di un uomo che adesso ci sembra quasi di aver conosciuto, che quasi vediamo sorriderci con quel viso buono che ha lì, nella foto. Tutti noi ti siamo accanto nel dolore di questo momento, Alessandro.
RispondiEliminaStefano
Mi dispiace tantissimo. Ti abbraccio forte, DOC
RispondiEliminaDoc....Alessandro,grazie per avere condiviso questo flusso di coscienza con tutti noi.Tuo padre ne sarebbe entusiasta
RispondiEliminaAvendo i genitori lontani (vivendo all'estero) e con trascorsi difficili, questo post e' sia una doccia fredda, sia una confessione che addolcisce l'animo.
RispondiEliminaUn abbraccio
Un abbraccio doc.
RispondiEliminaUn abbraccio doc.
RispondiEliminaRinnovo il mio abbraccio, Alessandro
RispondiEliminaGran bel post. Sei riuscito a fare piangere in ufficio anche me.
RispondiEliminaPapà ,ad ogni problema che gli sottoponevo, rispondeva sempre:"Non ti preoccupare, stai sereno...". Ora ogni volta che si presenta una difficoltà sono io, ora,a rispondere in quel modo ,avvertendo l'aura di mio padre che mi avvolge e sapendo di essere cresciuto, di essere passato ad un livello superiore. Nel tuo post hai reso omaggio ad una persona straordinaria come solo un padre può essere. Ricordatelo proprio così, con orgoglio e sorridendo per tutto ciò che tu faraì con i suoi valori ed insegnamenti.
RispondiEliminaHo allacciato i rapporti con mio padre recentemente, ma abbastanza da capire quanto stupidamente stavo perdendo. La condivisione della tua recente perdita con tutti noi deboscia è l'ennesima conferma che ho fatto la cosa giusta dandogli e dandomi la possibilità di conoscermi perché mi sarei perso davvero molto, quindi grazie. Bentornato Doc, un abbraccio forte a te e un saluto al tuo papà da uno dei ragazzi.
RispondiEliminaUn abbraccione Doc
RispondiEliminaDavvero commovente,un abbraccio
RispondiEliminaCiò che hai scritto mi ha davvero commosso. Un grande abbraccio Alessandro.
RispondiEliminami hai fatto piangere Doc, e io ti ringrazio, ho subito chiamato mio padre, lui non ha capito bene perché avessi la voce un po' tremula, ma io sì.
RispondiEliminaun abbraccio.
Ciao Alessandro,
RispondiEliminaancora un abbraccio grande
Ok... sono in ufficio e i miei colleghi mi stanno chiedendo perchè ho le lacrime agli occhi...
RispondiEliminaSono sempre riuscito a soffocare le risate... ma stavolta l'emozione è troppo forte... perchè ho paura di trovarmi nella tua stessa situazione da un momento all'altro... e... ok, basta sennò piango sul serio...
Dottore, non scrivo mai sul blog perché a vedere i commenti di certi antristi mi sento un ignorante che manco guardassi tutti i giorni Barbara D'urso, però qui mi sento in dovere e voglio scrivere qualcosa
RispondiEliminaHo letto tutto il post e sono sinceramente commosso, mi hai convinto che tuo padre sia stato veramente un grande e, per quanto sembri na stronzata, ma una dedica simile è veramente un grande lascito secondo me
E per quanto riguarda i ringraziamenti finali, personalmente (ma credo anche molti altri) sono io che ringrazio te Doc, perchè in ogni momento in cui mi volevo distrarre, sapevo che c'era il blog qui in cui farmi 2 risate/acculturarmi e passare qualche minuto in relax quindi... boh, al limite siamo pari
Un abbraccio fortissimo Doc, c'è gente che ti vuole bene pure al di la del monitor qui
Adesso si spiegano tante cose su come questo blog e il suo autore riescano a essere così generosi con tutti oltre che equilibrati e "pazienti" con ogni tipo di avventore.
RispondiEliminaComplimenti a te e al babbo.
Un abbraccio virtuale.
Adesso si spiegano tante cose su come questo blog e il suo autore riescano a essere così generosi con tutti oltre che equilibrati e "pazienti" con ogni tipo di avventore.
RispondiEliminaComplimenti a te e al babbo.
Un abbraccio virtuale.
bellissime queste parole che scrivi di tuo padre e del vostro rapporto insieme; pur non conoscendovi di persona, ma solo tu attraverso il blog e i libri, le tue parole mi hanno molto toccato. Un abbraccio.
RispondiEliminaPenso sempre a quando i miei genitori non ci saranno più, e a quando , si spera il più tardi possibile, non ci sarò più io con mio figlio accanto per l'ultimo saluto. Cerchiamo di capirlo e accettarlo che qui siamo solo di passaggio, ma è come voler far entrare l'acqua del mare dentro a un secchiello. Alessandro, come sempre ti abbraccio e grazie sempre per il tempo che ci dedichi.
RispondiEliminaPosso solo lontanamente intuire il dolore che provi e tremo al pensiero del momento in cui potrà capitare qualcosa di simile a me. Ti sono vicino e ti mando un abbraccio via etere grande così.
RispondiEliminaMi dispiace tantissimo per la tua perdita, le cose che hai scritto su tuo padre sono davvero meravigliose e sono certa che continuerai a renderlo orgoglioso.
RispondiEliminaUn abbraccio forte, anche alla tua famiglia
Mi dispiace tantissimo per la tua perdita, le cose che hai scritto su tuo padre sono davvero meravigliose e sono certa che continuerai a renderlo orgoglioso.
RispondiEliminaUn abbraccio forte, anche alla tua famiglia
Ciao Doc, no anzi,ciao Alessandro, anche se non ci conosciamo personalmente. Permettimi un abbraccio, emotivo e personale, perché ancora una volta sei riuscito ad essere uno specchio con queste parole.Forse non per tutti, ma certamente per me sì. Un abbraccio ancora. Andrea S.
RispondiEliminaCiao Doc, no anzi,ciao Alessandro, anche se non ci conosciamo personalmente. Permettimi un abbraccio, emotivo e personale, perché ancora una volta sei riuscito ad essere uno specchio con queste parole.Forse non per tutti, ma certamente per me sì. Un abbraccio ancora. Andrea S.
RispondiEliminaMi hai fatto commuovere, oltre che riflettere, sapevo già che persona sei e ora ne sono convinto. Ti ringrazio per aver rallegrato tante mie giornate e ti faccio le mie sincere condoglianze. Un abbraccio.
RispondiEliminaMi hai fatto commuovere, oltre che riflettere, sapevo già che persona sei e ora ne sono convinto. Ti ringrazio per aver rallegrato tante mie giornate e ti faccio le mie sincere condoglianze. Un abbraccio.
RispondiEliminaMemorie preziose e commoventi quelle condivise ora con noi: mi riporta alle situazioni di lutto per i miei nonni, per una zia cara sempre a fianco dei miei genitori, per il padre di un amico d'infanzia che ne ha subito di recente la perdita... Grazie perché hai voluto riportarle qui, mostrando la matrice che ha coniato Alessandro, il nostro "Doc Manhattan"
RispondiEliminaMannaggia... Io tento di erigere negli anni una rude scorza da "uomo maturo ed impassibile" e poi il Doc me la sgretola in un nonnulla e mi fa piangere come se il lutto fosse tutto mio e financo personale. :'(
RispondiEliminaTi siamo vicini, Ale, e lo sai, ma in questi frangenti ancora di più.
Un abbraccio.
Grazie a te Alessandro, e anche a tuo padre Giovanni.
RispondiEliminaDa parte mia cercherò di dare meno per scontato mio papà, anzi, oggi corro a comprare il cofanetto de La trilogia del dollaro per riguardarla insieme a lui :)
Lui vive (e vivrà) sempre in te, nei tuoi gesti, nelle tue parole, nei tuoi valori. E' anche grazie a lui se ci piaci e ti seguiamo ogni giorno... quindi GRAZIE signor Giovanni, con affetto e simpatia!
RispondiEliminaUn abbraccio forte a te, Doc.
Ti seguo da anni ma non ho mai scritto e blablabla... (non importa)
Ti ho incontrato una volta in una fumetteria qui a Torino, ma ho preferito non scocciarti. La prossima volta però ci scapperà un abbraccio, senza spiegazioni... spero solo non mi prenderai per un maniaco :)
grazie di questo post.
RispondiEliminaSenza voler togliere nulla al tuo momento difficile ci ho letto tutto quello che avrei voluto dire al mio e non ho fatto a tempo a fare.
Di nuovo condoglianze.
Mi hai fatto commuovere, Alessandro. Da quello che leggo, tuo padre era davvero una persona fantastica. Sono certo che sara' sempre con te e vedra' crescere la PiKi, anche se in un modo diverso, piu' difficile da percepire.
RispondiEliminaUn abbraccio.
scrivo poco ma leggo tanto.. quindi ti devo un abbraccio enorme!
RispondiEliminaForza Alessandro!
Andrea
scrivo poco ma leggo tanto.. quindi ti devo un abbraccio enorme!
RispondiEliminaForza Alessandro!
Andrea
Grazie !!! Forse non era il caso si leggere il post in un pullman pieno , quasi non riuscendo a trattenere le lacrime! Come al solito, tanti punti su cui riflettere...Giovanni,Alessandro, un grande abbraccio!!!
RispondiEliminaC'è una cosa che ho sempre apprezzato dell'Anto, l'essere qualcosa in più di un semplice blog di passioni più o meno nerd.
RispondiEliminaCon i tuoi racconti e frammenti di vita, da Zelda a PiKi passando per le scarpinate sui monti degne di un romanzo di King, sei molto più di un blogger.
E' un po' come se fosse venuto a mancare il papà di un amico.
Un abbraccio da una persona che da parecchi anni vive con il suo primo e più grande eroe costantemente in missione contro il male. Per certi aspetti è anche molto simile al tuo papà; anche il mio è appassionato di arte, non ama viaggiare ed è grazie a lui che ho scoperto i fumetti!
Mi hai fatto commuovere, un abbraccio Ale, ti siamo tutti vicini
RispondiEliminaHo letto solo ora e penso che tu sia stato fortunato ad avere un padre così e che anche lui sia stato bravo e fortunato a crescere un figlio come te. Grazie per aver condiviso con noi questo racconto di tuo padre, è forse il più bel pezzo che abbia letto qui, e in molte altre parti.
RispondiEliminaCiao Alessandro,
RispondiEliminaè parecchio che non vengo sul blog ed oggi trovo questo post che mi ha commosso e rattristato. Permettimi di darti (anche se virtualmente) un abbraccio fraterno.
Ti sono vicino.
David.
Grazie per aver condiviso questi pensieri con noi
RispondiEliminaCiao Alessandro, sono una che ti segue sempre ma non commenta mai. Non so perché: forse perché le nostre passioni sono un po' diametralmente opposte, ma comunque non posso non apprezzare il tuo stile e il tuo modo di tenere un blog. Ogni tuo post mi rallegra la giornata, davvero, mi fai scoprire tante cose nuove, cose che o non conoscevo o su cui semplicemente non mi ero mai soffermata.
RispondiEliminaSono arrivata a conoscerti, seppure solo virtualmente, e mi sono fatta l'idea che sei una persona preparata, intelligente, colta e spiritosa, ma soprattutto una bella persona. E quando a una bella persona succede una cosa brutta dispiace sempre molto, anche se non la conosci dal vivo. Perdere un genitore, poi, penso sia una delle cose peggiori che possano capitare. Non si è mai davvero pronti, qualunque età si abbia.
Anch'io guardo con apprensione a quel momento, purtroppo inevitabile. Anche mio padre è stato il mio primo, grande eroe. Anche lui mi ha insegnato l'amore per i fumetti (prima Topolino, poi Zagor e Dylan Dog). Abbiamo parecchie cose in comune, insomma, per questo ho sentito il bisogno di passare e di lasciarti queste righe.
Le parole che hai voluto dedicare al tuo papà sono semplicemente meravigliose. Si capisce che era anche lui una bella persona, ed è ovvio che fosse orgoglioso di avere un figlio come te.
Ti mando un abbraccio virtuale fortissimo.
In ciò che hai scritto ho trovato molte cose che avrei voluto scrivere io, a suo tempo, quando mi trovai a vivere quello che stai vivendo tu adesso. Un regalo più bello non avresti potuto farglielo, fidati...
RispondiEliminaUn abbraccio Alessandro; un ricordo stupendo.
RispondiEliminaUna volta lessi su Reddit: "con questa frase, sto facendo parte della vostra vita per un istante.
RispondiEliminaCon questo tuo articolo, hai reso tuo padre parte di questa giornata facendoci riflettere su quanto le nostre azioni, per quanto insignificanti, possano riflettersi su coloro che ci stanno intorno.
Grazie per aver condiviso questo momento con noi.
Con affetto,
Salvatore
Stai sempre su Alessandro. Non è facile, fa male si, ma nella vita non si può che continuare ad andare avanti, anche e soprattutto per loro e per chi ti sta vicino. Mia mamma la porto sempre con me, e cerco sempre di mettere in pratica quello che i miei mi hanno insegnato, con le parole e con i fatti. Il tempo aiuta in parte, perché in questi casi la ferita non si rimargina mai del tutto, ma loro sono sempre in noi e con noi. Mio padre è la persona che ammiro di più perché so quali sono i sacrifici che ha fatto, e con lui mia mamma, e i valori che mi trasmettono. Ed è questo che rende grande, speciale e indimenticabile una persona. Lui sarà sempre con te, non temere. Ti siamo tutti vicino, un grosso abbraccio.
RispondiEliminaGrazie per aver voluto condividere con noi queste tue emozioni e questo ricordo.
RispondiEliminaSi arriva alla nostra età, io ne ho 38, e si inizia a pensare che i nostri genitori, i nostri eroi ed esempi, non sono eterni e non ci saranno per sempre..pensiero difficile da fare ed ancor di più da accettare; ma loro restano nei nostri gesti, nelle cose che ci hanno insegnato, con il loro esempio.
Devi essere giustamente orgoglioso di aver avuto un papà così, e tu sei una grande persona per merito suo.
Grazie a te, e buon viaggio a Giovanni, ovunque lui sia.
Angelo
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiElimina..eh niente .. inizio la settimana e vedo questa notizia .. difficile dire qualcosa di non banale .. penso valga per tutti l'importanza dei propri genitori, le uniche (o comunque le poche persone su cui fare affidamento in questo vita-antro, che chiamerei, spesso oscuro- ) .. per quanto possa servire, mi associo alla vicinanza del nostro piccolo gruppo ( .. il nostro Antro!!) se puo' in qualche modo alleviare la cosa ..
RispondiElimina... mi verrebbe da dire che se l'esempio di queste persone (mi piace molto la parola 'uomo buono' , nella sua semplicità-complessità) fosse condiviso e passato alle nuove generazioni, sicuramente vivremmo in un posto migliore.
Non so, Doc.
RispondiEliminaLucciconi a gli occhi mentre leggo questo articolo.
Mi fai riflettere, su quello che ancora posso fare con il mio vecchio e per il mio vecchio, fino a quando ci sarà.
Per lunghi tratti non abbiamo avuto un gran rapporto, ma...non e' mai troppo tardi per cominciare a costruirne uno, no?
Grazie Doc.
Grazie di farmi ridere, piangere, pensare. Grazie di cuore.
Stai bene.
Stai meglio che puoi.
Un abbraccio.
I lucciconi, mi hai fatto venire, i lucciconi. Hai scritto col cuore, grazie per aver condiviso pubblicamente tutto questo. Coraggio! Anzi, come si dice a Roma...DAJE!!!
RispondiEliminaUn abbraccio, Doc. Grazie per il ricordo che hai voluto condividere.
RispondiEliminaMi hai fatto venire i brividi... ti sono vicino Ale, un abbraccio. Valerio
RispondiEliminaUn abbraccio Doc.
RispondiEliminaCondoglianze.
Ciao seguo da un po' il tuo blog che hai saputo far diventare uno dei miei momenti di svago preferiti ,da pochi mesi sono riuscito a scoprire il tuo cognome (non era sicuramente difficile da trovare ma a me bastava doc manathan) e mi è tornato in mente un mio professore del liceo artistico di Cosenza tale Giovanni Apreda e credimi ho desiderato tanto fosse tuo padre ed ero sempre incerto se scriverti o meno.
RispondiEliminaApprendendo la brutta notizia invece ho desiderato tanto che nn fosse tuo padre ma la foto che hai postato ha colmato tutti i miei dubbi..tutto questo per dirti che se anche ai tempi del liceo sono stato uno do quelli che il professor Apreda chiamava "debosciato" gli volevo un gran bene e lo stimavo tantissimo.
Le mie più sentite condoglianze e un abbraccio affettuoso.
Giovanni Salerno
Come già detto da altri, sono io che ringrazio te, per la compagnia pressoché quotidiana dei tuoi pensieri. Grazie anche per questo ricordo di tuo padre che hai voluto condividere. È un cesello d'artista, mi ha commosso, e credo che sia stato un dono molto prezioso, sia per lui che per noi. Dinuovo, un abbraccio...
RispondiEliminaSto piangendo.
RispondiEliminaSto piangendo come un coglione, per una persona che non ho mai conosciuto (se non in queste e poche altre tue righe), che ha messo al mondo un (perdona il termine) amico, che non ho mai incontrato dal vivo.
Piango e mi sento scemo.
Poi però penso che magari le belle persone ti toccano anche se non le conosci. Ti toccano anche se solo ne senti parlare.
Tuo papà deve essere stato una bella persona.
Sii felice di questo.
Il dolore passa, piano ma passa. Ma quello che ti ha lasciato non te lo scrollerai mai di dosso.
Sii felice di questo.
Un abbraccio.
un abbraccio Doc...
RispondiEliminaMio padre non l'ho mai conosciuto, perché me l'hanno portato via poco prima che nascessi. Quindi me lo sono sempre dovuto immaginare, grazie a quei racconti con l'aria di mito che me ne hanno fatto in questi anni quelli che l'hanno potuto conoscere.
RispondiEliminaPer il momento non so cosa significhi perdere un genitore, ma il vuoto che ti lascia dev'essere molto simile a quello del non averlo mai avuto.
Non te lo devo certo dire io, ma fai tesoro di tutto quello che ti ha dato.
Ho condiviso una lacrima con te, anche se non ci conosciamo. Stammi bene. Un abbraccio.
Stima a 1000 Doc, un abbraccio.
RispondiElimina40 anni grande e grosso eppure una lacrimuccia mi è spuntata leggendo... Ti sono vicino, un abbraccio
RispondiEliminaNon so cosa dire, sappi solo che ti sono molto vicino come tutti, e ti mando un forte abbraccio. Spero con tutto il cuore che tu possa tornare a sorridere presto, per amore di tuo papà. Ti vogliamo bene Doc!
RispondiEliminaDi solito le parole, in occasioni simili, mi sembrano vuote. Ma questa volta sento il bisogno di scriverti che, anche se non ci siamo mai visti, e chissà, forse mai ci vedremo, ti sono vicino. Un abbraccio.
RispondiEliminaCaro Alessandro, come altri io sono una di quelle che ti segue in silenzio, per tanti motivi: vuoi per l'età non proprio "antristica" (classe '91), vuoi per il fatto che difficilmente trovo qualcosa di significativo da aggiungere a post già di per se'significativi. Oggi però faccio un'eccezione, perchè di fronte alla morte non c'è età o esaustività che tengano. Mi permetto di dirti che il tuo più grande pregio non è lo stile di scrittura, ma è il fatto di "arrivare", sempre; di esprimere a parole limpide quel guazzabuglio di emozioni che per mille motivi riteniamo superflue e stupide, e quindi nella vita di tutti i giorni non trovano la luce. Però sul blog sì, e lo fanno tramite la tua persona. Perchè quando la gente scrive che sei un amico, non lo scrive tanto per dire, o almeno non qui: lo fa perchè realmente tu entri talmente nell'intimo di noi lettori, che leggerTI diventa come un leggerCI, e il tuo papà è diventato un po' il nostro papà. Oggi non è diverso, però sento il dovere di ridarti un pochino di quello che tu hai dato fino ad oggi a noi, e quindi ti faccio delle sentite condoglianze, ti mando un abbraccio e ti chiamo amico. Ciao Doc.
RispondiEliminaIl mio papà l'ho perso quattro anni fa, quindi penso di capire quello che stai passando. Se ti può essere di conforto, il suo ricordo non ti lascerà mai e ti ritroverai a pensare a lui nei momenti più strani e diversi,così, senza un perchè.E saranno sempre cose diverse, momenti che pensavi di aver rimosso o apparentemente senza importanza che improvvisamente ti travolgeranno con la forza di un'ondata di marea e ti lasceranno lì, basito e con gli occhi umidi, ma con un piccolo sorriso sulla faccia che magari chi ti circonda in quel momento non capirà ,ma tu, saprai il perchè. Un abbraccio.
RispondiEliminaCiao Doc, vorrei che le parole degli antristi potessero tirarti un po' su, come i tuoi post hanno tirato su tanti di noi (me compreso) nei momenti difficili. Non ho mai avuto un lutto in famiglia e l'idea mi spaventa, ti sono vicino anche se non posso capire. Posso solo ringraziarti per l'antro e per aver condiviso questi ricordi con noi. Anche se sono soprattutto un lurker mi sento parte di qualcosa di speciale e mi sembra bellissimo che l'antro sia terapeutico per te oltre che per noi, naturalmente in modo diverso. È qualcosa di autentico. Un abbraccio sincero a te e ai tuoi cari.
RispondiEliminaDa seguace quotidiano e nascosto dagli ultimi sette anni un abbraccio. Portaci il ricordo di tuo padre: lo conserveremo. Dario
RispondiEliminaTi siamo tutti vicini Doc, ora più che mai
RispondiEliminaMi sembra di leggere il ritratto del mio, di padre. Che se n'è andato quasi due anni fa, ed era pure lui pittore.
RispondiEliminaSono momentacci, questi. Ma da qualche parte tuo padre c'è, eccome. Mi piace pensare che tutti gli artisti si ritrovino a guardarci, e a dipingere opere mirabolanti senza bisogno di pennelli o puzzolente trementina. Forse i nostri due ora si sono incontrati.
Parole che fanno commuovere. Pur essendo una persona lontana e uno tra i tanti lettori, ti mando un abbraccio. Sentite condoglianze
RispondiEliminaQuando se n'è andato il mio mi sono rammaricato delle parole che non ci siamo detti. Troppo stupidi? Troppo orgogliosi?
RispondiEliminaAlla fine, dopo qualche anno in cui ero un po come spinto in giro, fra ragazze, lavoro, amici, la chitarra, le bottiglie da scolare, roba da leggere, alla fine, dicevo, ho capito che forse non eravamo né stupidi né tantomeno orgogliosi.
Eravamo solo silenziosi.
Ma ci sono cose che restano, anche quando non si dicono.
Si dice che un frutto non cade mai troppo lontano dall'albero e allora, beh, se siamo ciò che siamo forse abbiamo avuto alberi stupendi.
Ti abbraccio forte.
Non scrivo mai,mai. Ti seguo da anni sono un 75 e ho una figlia. Mio padre è ancora vicino a me e le tue parole sono le più belle che un figlio possa dire. Tieni duro. Un abbraccio.
RispondiElimina3ko
Grazie a voi.
RispondiEliminaDi cuore.
Ti faccio le mie condoglianze Alessandro. Un abbraccio
RispondiEliminaGià solo leggendoti tutti i giorni qui si capiva che sei una grande persona, ora che hai descritto tuo padre sappiamo il perchè di questa grandiosità. Fatti forza Doc, un abbraccio.
RispondiEliminaTi abbraccio forte Doc...ti siamo tutti vicini
RispondiEliminaA me è successo nel 2007, e stasera ti sto leggendo con gli occhi lucidi. Tieni duro. Un abbraccio.
RispondiEliminaCosì come tu sei orgoglioso del tuo papà, lui lo è stato e continuerà ad esserlo di te, da dove ora è. E sorriderà soddisfatto, giorno dopo giorno, guardandoti essere un padre tanto amorevole quanto lui lo è stato con te.
RispondiEliminaUn abbraccio.
Mi dispiace tanto Doc.
RispondiEliminaCome diremmo qui a Trieste,"un strucòn".
(Un abbraccio potente)
E che si può dire.
RispondiEliminaGrazie, Alessandro.
E grazie, Giovanni.
Doc un abbraccio forte a te e la tua famiglia.. Non scrivo mai ma non posso esimermi stavolta perché tu mi hai sollevato spesso morale grazie al blog e di questo probabilmente tuo padre era orgoglioso, fai stare bene la gente
RispondiEliminaDoc, gia da quelle frasi, sparse nel blog, in cui citavi tuo padre, in tutti questi anni che ti seguo, si poteva benissimo comprendere quanto per te fosse importante, quanto fosse amato e quanto amasse suo figlio e la famiglia. È una grande perdita il papà, ma con tutto ciò che un padre dona ai propri figli, rimarrà sempre nei loro cuori, nei loro passi.
RispondiEliminaE' un bellissimo racconto, capace di renderlo reale anche a chi degli Antristi non lo conosceva, o lo conosceva attraverso le tue citazione. Grazie a lui e a te per aver condiviso. Un abbraccio.
RispondiEliminaPurtroppo è un dolore che ho conosciuto troppo presto. Ho perso mia mamma a 10, ed ancora oggi che ne ho 44 sento immensamente la sua mancanza. Sento la sua mancanza quando accompagno i miei bimbi a scuola, sento la sua mancanza nei momenti di festa, è un dolore terribile, ma il ricordo è dolcissimo. Il ricordo è il modo per averlo sempre vicino. Coraggio Alessandro
RispondiEliminaIo Doc non ti conosco bene come ti conoscono bene gli altri, perché ammetto con vergogna che sul tuo sito vengo ogni tanto rispetto a prima.... ma le parole che ho letto adesso mi hanno commosso e mi hanno fatto capire ancora di più quanto la vita sia più importante di qualunque altra cosa e dobbiamo saperla cogliere in ogni momento, anche in quelle cose che dovrebbero essere insignifanti. A volte ci scordiamo di quanto ci vogliono bene le persone (e questo fortunatamente non è il tuo caso da quel che leggo) e quanto sia bello voler bene ad una determinata persona (idem).... Probabilmente il mio commento non cambierà lo stato d'animo di nessuno, ma io voglio scriverlo e voglio essere con te Doc. Che tuo padre riposi in pace, sono sicuro che ti starà guardando sorridendo da un posto migliore e ti starà sussurrando che va tutto bene e che vuole vederti felice, come appunto tu hai scritto. Un abbraccio.
RispondiEliminaAle, in quella foto tuo padre e' uguale a te e lo vedo pure io che ti conosco solo, appunto, da delle foto. E leggendo questo bellissimo post, sono sicura che la somiglianza non sia solo fisica. Ti porti e porterai sempre una enorme parte di lui con te.
RispondiEliminaE' la fortuna piu' grande di ogni figlio avere dei genitori che adoriamo e il profondo dolore che dobbiamo subire quando se ne vanno e' il prezzo da pagare non solo per averci dato la vita, ma per averli avuti accanto fino ad adesso. Un prezzo enorme, ma che vale fino all'ultima lacrima comparato a tutta la ricchezza di emozioni, conoscenza ed amore che ci hanno dato fino a che sono stati con noi. Coraggio Doc, noi ti siamo tutti vicini e aspettiamo che tu ricominci a sorridere, anche per lui.
Non son bravo x niente con le parole perciò meglio che sto zitto...ti mando una bella pacca virtuale sulla spalla!!!!Tieni duro e cerca di guardare avanti!!!
RispondiEliminaCondoglianze Doc
RispondiEliminami sono venute le lacrime agli occhi. condoglianze e un abbraccio.
RispondiEliminaDoc,o Alessandro, non ho avuto il cuore di scriverti in un momento così privato come il lutto e ora me ne pento... tu non mi conosci e io non mi faccio sentire quasi mai anche se leggo tutto quello che scrivi ogni giorno. Ho voluto palesarmi in un momento di gioia come quando è nata la tua piccola e ora capisco che non posso che mostrarti la mia vicinanza anche ora, in un momento di tristezza.
RispondiEliminaTi mando un forte abbraccio.
Francesco
Gran post Ale, sicuramente anche aver la forza di andare avanti e dedicargli questo scritto lo rende ancora più fiero di te.
RispondiEliminaAltri abbracci, a presto,
Ale
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaAlessandro l'amore è l'ammirazione che nutri per tuo padre si leggono in ogni riga che scrivi e si sentono ogni volta che anche solo accenni a lui. Se possiamo permetterci io e Alessia lo salutiamo ringraziandolo proprio per averti aiutato ad essere la bella persona che sei e che abbiamo l'onore di avere per amico.
RispondiEliminaMille grazie signor Giovanni.
Un abbraccio, noi siamo tutti sempre qui, anche quelli, come me, che non si fanno sentire spesso.
RispondiEliminaun abbraccio.
RispondiEliminaHo già scritto qualcosa due giorni fa sul mio super papà che ci ha lasciati tre anni e mezzo fa, oggi aggiungo: non mi picchiava mai, e lo ringrazio per le sberle che NON mi ha dato, perché mi ha invece insegnato l'importanza del dialogo e del ragionamento. Non era geloso, non mi vedeva come una bambina da proteggere, mi ha invece sempre incoraggiata ad essere autonoma; ed era un mago delle riparazioni, anni fa riparò il mio registratore a cassette meglio lui del centro assistenza.
RispondiEliminaGrande Doc...un abbraccio .... sempre in gamba
RispondiEliminaE' da tantissimo che leggo il tuo blog e questo è il mio primo commento. Ti faccio le condoglianze più sentite.I frutti non cadono mai lontano dall'albero e a giudicare dal frutto, quell'albero doveva essere qualcosa di molto buono molto sano e molto robusto. Mauro
RispondiEliminase è vero che la mela non cade mai lontana dall'albero allora sei sulla buona strada per diventare una persona grande come lo era lui. Siamo tutti con te e ti vogliamo bene :)
RispondiEliminaUna ragazza più sopra ha espresso in modo molto fine ed elegante il concetto di base: non è per nulla scontato avere dei buoni genitori. Qualcun altro parlava del proprio padre "per sottrazione", grato di avergli mostrato tutto ciò che non bisogna essere. Verissimo anche questo.
RispondiEliminaIn questo momento di dolore è molto bello che i tuoi sentimenti verso tuo padre siano di meraviglia e gratitudine. La figura del padre per un figlio maschio è importantissima.
Oggi persino la tua usuale eloquenza è venuta meno: si sente bene che tutto quello che era tuo padre non può essere compresso nella cornice stretta delle parole.
Mi sono chiesto il motivo della scelta di condividere qualcosa di così intimo, ed una delle risposte che mi sono dato è che lo si fa anche per confrontarsi con gli altri. E quindi, anche se puó suonare stonato, te lo voglio dire lo stesso: io ti invidio, Alessandro, sei stato fortunato ad avere Giovanni, perché esistono anche dei genitori veramente stronzi. E non parlo solo di quelli palesemente cattivi, violenti o maltrattanti: parlo di quelli che non sanno amare.
Quelli che, pur essendo vivi e vegeti, sono assenti moralmente, fisicamente, economicamente, didatticamente, civilmente, affettivamente. Ma non perché siano malvagi, senza cultura o indigenti, bensì proprio perché sono stronzi.
E magari andrebbero pure un po' compatiti, se non fosse che il fatto di capire di non essere stato amato ti lascia addosso per sempre il terrore di non saper amare a tua volta, e questo non si può perdonare.
Invece dalle tue sghembe parole di oggi si capisce non solo che Giovanni è stato un padre molto amato, ma anche che tu (e tuo fratello) siete stati figli molto amati.
Quindi invidio la tua gratitudine giusta, perché lui ti ha fatto il dono più grande: il dono di te stesso. Cioé di essere un po' lui ma anche molto altro, liberamente.
E sono certo che saprai trasmettere questa grande eredità anche alla tua bambina.
Bellissime parole
EliminaNon posto mai nulla, ma leggo spesso il blog e per molti versi sei quel fratello dell'internetto che ognuno vorrebbe avere per condividere idee e pensieri. Nonostante le avversità spero che continuerai a scrivere con la forza che ti contraddistingue dal resto, perché da oggi chiunque ti leggerà saprà che un po' di quelle risate e riflessioni che ci regali li deve alla grandezza di un padre e dell'amore per suo figlio. Un abbraccio doc.
RispondiEliminaTi seguo ormai da qualche anno, non ho mai commentato, ma credo di potermi permettere di mandarti un abbraccio.
RispondiEliminaPietro
Ti seguo ormai da qualche anno, non ho mai commentato, ma credo di potermi permettere di mandarti un abbraccio.
RispondiEliminaPietro
Condoglianze, doc.
RispondiEliminaUn abbraccio.
Adriano.
E' un bellissimo ricordo di tuo padre. Grande post doc.
RispondiEliminaBellissimo post, Doc. Un grande abbraccio
RispondiEliminaCorrado
Bellissime parole, Doc. Non posso che augurarti di essere per tua figlia quello che tuo padre è stato per te, i presupposti credo ci siano tutti. E' vero che lei non potrà conoscerlo di persona, ma attraverso di te potrà sicuramente percepire la sua figura.
RispondiEliminaUn caro abbraccio Doc.
Ti sono vicino.
RispondiEliminaTi sono vicino.
RispondiEliminaUn post meraviglioso e commuovente. Ti sono vicina e ti abbraccio fortissimo.
RispondiEliminaTi seguo da (relativamente) poco e non ho mai commentato.
RispondiEliminaI miei sono andati entrambi (sono un vegliardo) ed erano tra di loro opposti: mio babbo incapace – più che di amare – di farsi amare, mia mamma molto capace di tutt'e due le cose.
Curiosamente ho pensato più spesso con dolore e senso di colpa a lui e alla sua vita grama mentre con lei i conti sono più in ordine: ha dato moltissimo amore e ne ha ricevuto (quasi) altrettanto.
Tu e il tuo papà (bello il quadro!) vi siete voluti bene e stimati ed è ciò che conta.
Il dolore sfumerà e prevarrà il ricordo e la presenza in te, nelle somiglianze e nelle differenze.
Perdona la confidenza e accetta un abbraccio virtuale: mi hai fatto ridacchiare tante volte (specialmente con i riassuntoni!) quindi ti tocca.
Massimo
Che posso dire...ho subito pure io la tua stessa perdita non molto tempo fa, e tra l'altro nemmeno con la scusante dell'età (aveva 56 anni). So solo che ne devo ancora uscire, è dura ma come descrivevi tuo padre, anche il mio aveva la sua filosofia di vita. È difficile sempre in questi momenti, specie ancora di più quando sai di aver perso una persona che fino al giorno prima la vedevi come immutabile, come se irrealisticamente sapevi che ci sarebbe stata per sempre,ed invece non è così. Ti capisco più di quanto possa capire me stesso a volte, la vita ci obbliga ad andare avanti, almeno per dare un significato a ciò che i nostri genitori con tanto amore ci hanno insegnato, e da quello che vedo / leggo (anche se ultimamente per lavoro non passo spesso quí) lo stai facendo appieno. Ciao Doc
RispondiEliminaChe posso dire...ho subito pure io la tua stessa perdita non molto tempo fa, e tra l'altro nemmeno con la scusante dell'età (aveva 56 anni). So solo che ne devo ancora uscire, è dura ma come descrivevi tuo padre, anche il mio aveva la sua filosofia di vita. È difficile sempre in questi momenti, specie ancora di più quando sai di aver perso una persona che fino al giorno prima la vedevi come immutabile, come se irrealisticamente sapevi che ci sarebbe stata per sempre,ed invece non è così. Ti capisco più di quanto possa capire me stesso a volte, la vita ci obbliga ad andare avanti, almeno per dare un significato a ciò che i nostri genitori con tanto amore ci hanno insegnato, e da quello che vedo / leggo (anche se ultimamente per lavoro non passo spesso quí) lo stai facendo appieno. Ciao Doc
RispondiEliminaAlessandro caro, io ho perso un padre monumentale, due anni fa. Era vecchietto e malandato, e abbiamo avuto tempo di accompagnarci, l'un l'altra, verso la consapevolezza.
RispondiEliminaIl tuo se n'è andato in un fulmine , ma la sua stessa vita è stata il vostro viaggio verso la consapevolezza.
Il suo ricordo diventerà presenza costante e costante consolazione.
Se ti cadono le lacrime non asciugarle, vedrai che sarà la sua mano, invisibile, a farlo per te. Perché i nostri monumentali papà non ci lasciano e non ci lasceranno mai.
Ogni fumetto bello e interessante, ogni tuo scritto, ogni libro eccellente nell'istante stesso in cui lo leggerai o lo creerari, ecco, scoprirai che lo stai già condividendo con lui.
E' questo uno dei miracoli dell'amore.
Ti abbraccio forte
ciao Doc, ti leggo sempre anche se non ho mai commentato, ti sono vicino, un abbraccio.
RispondiEliminaMarco
Condoglianze Doc, un abbraccio virtuale.
RispondiEliminaho davanti il mio capo e sto lacrimando, spero non mi veda. Anche io ho perso il mio, ma è come se fosse sempre con me, che guarda quello che faccio... un abbraccio.
RispondiEliminaHo letto con le lacrime questa dichiarazione d'amore per tuo padre, da un GRANDE UOMO è logico che ne nascesse un altro di GRANDE UOMO.
RispondiEliminaUn abbraccio di cuore alla tua famiglia, vi vogliamo bene.