Le pubblicità fuorvianti di Topolino (stagione VI, parte II): dicembre 1979

Topolino anno 1979 numero 1225 pubblicità
È il dicembre del 1979. Durante l'esilio piemontese, hai appena compiuto quattro anni: è il tempo dei tuoi primissimi ricordi e, trattandosi di un mix di Goldrake, Capitan Harlock e Star Wars, sono dei signori ricordi, lasciate dire. Largo dunque alle pubblicità fuorvianti di un Topo dell'epoca, Topolino 1225 (16 dicembre 1979, 500 lire), per chi c'era o sarebbe arrivato di lì a poco un tripudio di miccette, Genuini Momenti Emozione™ e, chiaro, robe semirazziste e bambole per nostalgici del Ventennio. No, sul serio [...]
Era appena arrivato in TV Remi, il cartone (in 3D! Credici!) con la sigla di piangere e la sfiga appresso, e piovevano giochi e giocattoli a tema. Come ad esempio i bambolotti della Polistil, con Remi zampognaro in tutta una serie di forme diverse, affiancato da un inquietantissimo Vitali Garibaldi con barba posticcia. "Vivi con noi le nostre avventure!", dice Vitali il ventriloquo, a sinistra. "Con Remi, il vecchio Vitali, la scimmietta Jolie Coeur e il cagnolino Capi vivrai mille avventure". Dolce e Zerbino, evidentemente, erano già schiattati. "Dalle più commoventi alle più allegre". Uh, guarda, un'allegria quando arrivano i lupi a sbranarsi i cani o la scimmietta muore di polmonite. Che allegria.
Questo, invece, è il gioco della Clementoni. "Invitalo a casa tua a giocare con te!", capace ci trovi pastasciutta e un letto caldo, Remi. Il gioco da tavolo di Remi, ricordiamolo, non andava confuso 
con quello di suo cugino Remigio. Memoo Remigio. 
"Il film di Natale", ché nel '79 il cinema italiano ti sfornava come panettone del cinematografò Io sto con gli ippopotami di Bud e Terence, non quelle cagate che non fanno ridere manco una iena. Grau, grau, grau.
E restando sul filo della nostalgia Canalis talmente potente da trascinarti via in un'onda di piena di lacrime napulitante, teh, una pubblicità dei pupazzini di gomma di Capitan Harlock della Ceppi Ratti, anche se Yuki è diventata Yukie e sembra una vrinzula del porto, e Tadashi un giovane minchietto. "Ancora in TV Rete 2": ricordi come fosse ieri il giorno in cui hai visto per la prima volta la sua sigla, con l'Arcadia (allora Alkadia) che solcava il cielo inseguita da Mayu. Brividi come neanche a una maratona di film di Dario Argento dei bei tempi con l'aria condizionata a -5.
Erano quelli, più in generale, anni molto fantascienzi. In attesa del film più bello di sempre della saga di Star Wars, reduci da Spazio 1999, protetti da Goldrake e Harlock, si viveva voi tutti, giovani selvaggi partoriti dagli anni 70, in compagnia di una scimmia sci-fi strafatta di speed, che non si stancava mai. Il futuro, lo spazio, i viaggi nel cosmo erano lì, a un passo, come ti ricordava la versione radiocomandata di C1-P8, il nome vintaggio di R2-D2. Una versione del droide di Star Wars distribuita dalla Harbert (nel testo della pubblicità Harber, ché i pubblicitari non prestavano attenzione manco al nome dell'azienda committente, dovevano andare a pheeghe) e alta "ben 28 cm, quasi come quello vero". Ecco, quasi. Metro più, metro meno.
Sempre dalla Harbert, il Festacolor con le diapositive dei cartoni Disney e di Guerre Stellari. Perché sì, ci si divertiva con le diapositive. Poi si cresceva e si ammorbavano i parenti con 300 diapo tutte uguali delle vacanze a Riccione.
E poi, chiaro, c'era Goldrake. Le nuove puntate di Goldrake, "il fantastico robot diventato Supergoldrake per l'occasione". Certo.
L'euforia fantascienza dilagava ovviamente ovunque, riempiendo - si diceva l'altra volta - anche le storie di Topolino di astronavi, robot scamuffi al soldo di Gambadilegno e altre minacce farlocche simili, e contagiando prodotti di ogni tipo.
Come i giocattoli della Atlantic, che aveva ormai abbandonato le sue linee storiche di soldatini per saltare sul treno intergalattico Galaxy Experiamochequestovende. La serie Galaxy, appunto, con la Star Base e il fichissimo land-air.
E che vogliamo dire del Cinevisore Spaziale Motorfilm, a forma di uovo di Ork? Chi non avrebbe voluto in casa qualcosa che si chiamava Cinevisore Spaziale, anche se serviva solo per vedere i Super 8? E del Meccano spaziale? La "versione cosmica del famoso gioco", con un sacco di pezzi. Quanti? 240.
Ma nello spazio finivano perfino il Golosastro, grazie a quella tribù di stronzi dispettosi guidata da Toro Farcito,
o le battaglie navali dei "fantastici giochi Mondadori", con il loro fantastico logo clonato da quello dei Fantastici Quattro (e due). Prego notare: sopra, il gioco elettronico Attacco Navale, con la sfida sui mari tra "due potenti flotte"; sotto, e solo apparentemente identico, il gioco elettronico Guerra tra pianeti, con due pianeti che "si danno battaglia". Occhio a non far confusione, eh.
Mini-bruschetta per questi robottini pezzotti in regalo con le patatine Pai, di cui ti è sbocciato in testa in questo istante un vaghissimo ricordo. Bellissimi i nomi di questi eroi morti di sonno delle "Guerre Intergalattiche" (Conflitti Astrali! Risse Cosmiche! Scazzottate Siderali! Guerre Stell... ah no, quello l'hanno già preso): Alox, Tharx, gli aloxiani, i tharxiani, i tarzanelli, i craxiani.
Tutto un altro spessore rispetto al mostro alieno sadomaso daltonico, capocumpa degli "invincibili" e testimonial di orologi perfetti per il rEgazzino ricco che arrivava a scuola accompagnato dal maggiordomo.
Chiudiamo la carrellata fantascienza con le astronavi dei Micronauti, va' che roba. Il carro di carnevale Star Defender, l'Hornetroid, il laboratorio di esplorazione mobile che cappotta al primo soffio di vento (ma tanto sulla Luna non esiste il problema) e infine la fichissima Stazione Astrale.
L'alternativa molto più terrestre e financo un po' terrona erano i playset Mattel con un velivolo attaccato a una mazzarella e una pubblicità con la scritta gigante in stile Yellow Submarine: l'elicottero dei caramba
 o due minchioni azzeccati sulle ali di un aereo (chiaramente un caccia tedesco della Seconda Guerra Mondiale riciclato), il Wingwalker. Bellissimi i testi di chiusura di entrambe le pubblicità: Pronti! Dai! Ancora! Bravo! Evviva! Zang! Tumb! Tumb! Buon appettito! Pasuta! Addio!
E mentre le ubique campagne di reclutamento dell'esercito cercavano di tirar dentro lettori in età da scuola dell'obbligo, mostrando le grandi prospettive del corso allievi sottufficiali (a occhio: finisci a ghiacciarti il culo al Polo Nord),
la bambola Julie ride contenta se in TV c'è il circo e sta zitta se c'è il telegiornale, che non le piace.
È per colpa della bambola Julie che Franzo, il Playmobil pagliazzo televisivo, deve farsi tutto il giorno un mazzo così, porca Barbie.
Dai Playmobil al Play-Das, con le emozionanti formine per sfornare maiali e pecore con cui vivere grandi avventure rotolandosi nel guano e nel letame,
e al Play-Doh Barbiere, con i capelli e la barba di plastilina da tagliare o rasare. E se la cosa vi fa schifo, è solo perché non avete mai visto il cane che caga plastilina:
una roba dei nostri giorni con l'affascinante nome di Cacamax. No, davvero. CACAMAX. Ripetetelo un'altra volta, provando a non ridere e farvi sgamare dal capoufficio: CACAMAX.
I radiocomandi Polistil, per "guidare le auto più prestigiose senza patente", come quel povero Corona.
Si ridiscende in zona Mario Merola con i meravigliosi pupazzini Harbert dei super-eroi (per saperne di più, cquesto post pupazzato qui). Non hai mai avuto ma hai sempre considerato a suo modo bellissimo quello della Cosa nana con il pigiamino aggressivo.
Ancora Harbert con Mister Muscolo, il fratocugino forzuto di Mister Fantastic, qui avviluppato al suo grande amore, Mister Mostro. Se si incontrano, "succede il finimondo!". Ecco, appunto.
Lui suona l'organo, lei gli dice "Bravooooo". Molti anni dopo, lei suona il flauto e gli dice "Bravooooo".
Nelle pagine delle news dal mondo scopriamo (box giallo a destra) che dei poveri dipendenti FIAT sono stati costretti a giocare a calcio a Savona con un pallone cubico, per punizione, e che la frattura generazionale è esacerbata dal fatto che i figli non si divertono più a giocare con i genitori (l'ha detto la tavola rotonda organizzata dalla LEGO, mica fischiett). In basso a sinistra, invece, si parla di Bob Marley, "un personaggio straordinario, che vorrebbe tutta un'Africa tutta unita, fatta solo di gente negra". All'epoca i neri hanno ancora tutti la G, nessuno si pone il problema.
Così, come sappiamo, il Cicciobello di colore veniva chiamato Cicciobello Angelo Negro (qui la linea di mobili e accessori di Cicciobello, come Cicciorobe, la cassettiera per nascondere la droga),
ma anche Pipito, il bambolotto higuaino della Italo Cremona, "ha tanti accessori e c'è anche negretto".
Bburago continua la sua campagna di pubblicità metafisica, con il tizio incazzato di Vaffanbagno appena reduce da un raduno di fricchettoni. "Meglio un giorno da bbugatti che cento da pecore", ma dipende dal tipo di erba che quegli ovini stanno brucando. Questa Bugatti, in versione bianca, ce l'avevi e hai montato e smontato quelle gomme tipo duecentomiliardi di volte.
La Conte of Florence, intanto, aveva sopperito a una clamorosa lacuna normativa della legge italiana, creando la prima Banca degli Adesivi, dove potevi anche accendere un mutuo in figurine,
mentre in farmacia si combatteva la feroce battaglia tra Zigulì e Kikò, perduta marca rivale di confettini alla frutta. La seconda uscì sconfitta perché il suo nome era troppo strano da pronunciare. I papà alla fine, una volta davanti alla farmacista con gli occhialini e l'aria severa, si vergognavano e chiedevano un pacchetto di preservativi zigrinati.
L'Ergo Spalma, o Quindi distribuisci in modo uniforme, in compagnia dei fidi Asterix e Obelix, con tanto di fumettino e banchetto finale, ma senza Assurancetourix salamizzato, ché pareva brutto. "Ergo Spalma. Non c'è un'altra crema così". Ehr.
Detto delle belle casine Querzola, casette di cartone con i piani montati uno sull'altro a minchia, come quelle delle New Town dell'Aquila tirate su tra gran sorrisi da quei bastardi sparafrottole con la faccia come il cubo,
passiamo al torneo mondiale di Othello, con la finale tra il campione americano Cerf e quello giapponese Inoue, che ha battuto il rivale e per la gioia ha creato Slam Dunk. "Perché non esserci anche tu gratuitamente a Manila nel 1980?". Vediamo, perché c'è la dittatura di Marcos? Con il coprifuoco e la legge marziale? Ma vacci te.
Qui invece scopriamo come funzionava il Mastermind: in pratica, con una serie di pirulini colorati (che formavano un codice) e di "dichiarazioni" reciproche. Tipo puntata di C'è posta per te della Defilippiz.
E qua si piange, attacco mariomerolo vietcongo portato ai sentimenti, ché con questo Paroliere della Editrice Giochi - ricevuto in regalo un paio d'anni dopo - c'hai giocato per settimane. Con una roba simile per smartcosi a dire il vero ancora ci giochi, di tanto in tanto, quando fai la fila da qualche parte.
 I braccialettini Scala con i pezzi della Lego
e la storica, ubiqua Maglieria Magica (a questo giro vi si è risparmiato il Dolce Forno. Dite "Grazie". Prego). "La mamma è contenta nel vederti così impegnata", così non rompi i coglioni.
 Ai giochi elettronici della Mattel, con Dino Meneghini come testimonial,
la Polistil rispondeva con MemoQuiz, con il re dei quiz Mike Bongiorno sulla scatola, nientedimeno.
Ma erano tempi, quelli, in cui ci si divertiva anche con poco. Tipo zuffe nel cortile pre-Royal Rumble con un massimo di quaranta partecipanti, o con telefoni intercomunicanti con cui giocare alla battaglia navale. Per telefono. A tre metri di distanza. Prego notare anche Bullyland, il gioco dei tizi che picchiano quelli con gli occhiali,
e la coppia di telefoni colorati di Topolino e Paperino. Ci voleva così tanto tempo a comporre un numero con quelle dannate rotelle dei telefoni sip vintaggi, che a volte arrivato a metà ti scocciavi e lasciavi perdere.
Chiudiamo con la bambola Furga Isabella, "signorina d'altri tempi che non fa fotografie, dipinge". E non ascolta dischi, perché suona l'arpa. Una fot*uta bambola hipster fin de siècle. Ma c'era ovviamente anche qualcosa di più estremo in circolazione,
come la bambola Anni 40 della Fiba, "che riscopre il fascino degli anni 20, 30 e 40" (con l'apostrofo e pure dal lato sbagliato) e della moda "militare". La bambola del ventennio fascista, il regalo perfetto, per le loro nipotine, di tutti i nonni fasci che rimpiangevano Salò e che volevano veder picchiati i Cicciobello Angelo Negro.

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Commenti

  1. Che splendore,in effetti il caccia del gioco sembra un FW 190 giallo canarino,ma comunque le diapositive di Guerre Stellari.. Ma l'X-Wing e il Tie disegnati a me sembrano un po' di produzione cinese dal design,mah..
    La Bugatti la avevo anche io,azzurra come in foto e anche io le ho fatto migliaia di pit-stop

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    1. Ok, ok... datemi del PdF ma... l'aereo del giochillo Mattel mi sembra più un F4U-Corsair, visto il tipo di attacco delle ali alla fusoliera. Probabilmente utilizzarono lo stesso presente sulla mitica Portaerei, modificandone il colore...

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    3. l'X-Wing e il TIE dell'illustrazione, più che cinesi, sono le versioni originali illustrate dal bravissimo Ralph McQuarrie, poi modificate in corso d'opera per i film. Quella versione dell'X-Wing, con qualche riadattamento, è stata ripescata per Episodio VII.

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    4. Andrea Bindolini, lo sai che per questo saremo vessati ed emarginati nonchè marchiati a fuoco su una chiappa a scelta col Marchio dell'Infamia™?

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    5. Si per l'attacco delle ali non lineare ma a diedro negativo ci sta,mi ha imbrogliato la forma della fusoliera,invece per i caccia di SW ho imparato una cosa nuova :-)

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    6. Mi unisco anche io al club della Bugatti blu! E dell'Alfa Romeo rossa che gli assomigliava!

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    7. Corsair, indiscutibilmente…

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  2. Il gioco di Meneghin della Mattel ce l'ho ancora. Quello del calcio però.

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  3. La linea Galaxy dell'Atlantic: avevo l'intera collezione e non sapevo assolutamente di cosa si trattava. Ora so. Ora so....

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  4. Fiero possessore di Paroliere :D completo di taccuino e clessidra, quasi integro con solo leggera scheggiatura della capocchia di plastica che tratteneva i dadini lettera al momento della shakeratura :P

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    1. Io avevo Paroliamo... https://it.wikipedia.org/wiki/Paroliamo

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  5. ventordici minuti di applausi, as usual

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  6. Altra cosa: a Natale usciva un Signor Film,no come adesso che fanno solo porcherie col copia-incolla (stile Zalone,si polemizzo) e tra l'altro non li guardo neanche sotto tortura

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  7. Oddio i robot delle patatine, che madeleine che mi hai piazzato a tradimento! Me li ricordo, attendevo tutta la settimana il sabato mattina per accompagnare i miei all'Esselunga e infilare di straforo l'ambito sacchetto nel carrello.
    Certo che una volta le sorprese delle patatine erano molto più belle delle chiaviche odierne. Vi ricordate il Daltanious diviso nelle tre parti e le macchinine che formavano il Gattiger?

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    1. flash incredibile.... me li sto ricordando ora....e aggiungo pure i personaggi e le navicelle di "Ulisse 31"!!!

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    2. LE MACCHININE CHE FORMAVANO IL GATTIGER! Gobiose lagryme!
      (e vogliamo parlare della sigla del Gattiger, con quella intro che Superstition lévati?)

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    3. Delle navicelle di Ulysse 31 componibili è strabella la versione in plastica e metallo della Popy. Vista ai tempi, come al solito, a casa dell'amico ricco.
      Delle patatine ricordo, proprio a inizio 80, quelle con la capuzzella di Jeeg in regalo, ambitissime.

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    4. Io ho ancora il Beralios ed il busto di Antares di quella serie di sorprese patatinose... Mario Merola mi sta snocciolando tutto il suo repertorio alternativamente nell'orecchio destro ed in quello sinistro...

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  8. la bugatti la avevo anche io, rossa però. Ruote smontate infinilioni di volte, ma la cosa che mi faceva più impazzire era il cofano ad ala di gabbiano a destra e singolo a sinistra, per via della marmittona....

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  9. Che ricordi...io la Bugatti della bBurago l'avevo gialla e ci immaginavo Lupin III alla guida ma a parte questo...quant'era figo l'Hornetroid? :-)

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  10. I braccialettini Scala! Che flash! O__O

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  11. che meraviglia, Doc... anche per me sono i primi anni di ricordi... vado a risentirmi Concato che fa il coro nelle sigle di Harlock e Goldrake...

    Che baracca piantata per quei robottini della patatine...
    e per il Batman della Harbert... santo genitore!

    Non so se è già stato detto, ma ricordo ancora con affetto una storia di paperi memorabile: "L'invasione dei Maxi Robot", avvincente storia di stile "invasione del giappone", in due puntate con Paperino e Archimede impegnati in una epica battaglia tra robot alieni... personalmente migliore della nota saga dei "Paperobot contro i Paperoidi"!!!!

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  12. ... che turbinio di ricordi mariomeroli!!!
    Però, ecco, a Cacamax mi ha beccato il boss ...

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  13. Oddio... il MemoQuiz ce l'avevo... regalo di una zia maestra perchè "almeno imparate qualcosa giocando". I maledetti tasti si incastravano se non premevi esattamente al centro e andava tutto in tilt.

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  14. Riccardo/agorick twitter8 marzo 2016 alle ore 14:14

    Festacolor, guerre intergalattiche(grazie per il ricordo mariomerolo) e bugatti bburago celooo ��

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  15. Dopo tanto mi de-lurkizzo (24/7... ahem!) per colpa del Meccano Spazio: me lo regalarono dopo un ricovero ospedaliero (in quinta elementare) e l'ho praticamente consumato. Era fighissimo e futuribile, e la mia vecchia scatola del "Costruttore Meccanico" al confronto sembrava littoria e artigianale.
    E poi i micronauti... bruschettone!

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  16. Io avevo il gioco di Remì di Clementoni anche se non ho mai capito come si giocava, ma ricordo bene quelle tesserine gialle e mi sembra che dovevi fare il verso dell'animale descritto. E non ero ancora nata in quell'anno.
    O era di mia madre oppure quando ero bambina (io sono dell'83) era ancora in commercio

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  17. Stavolta è stato un tuffo al cuore più forte delle altre volte. Perchè le altre volte i giochi me li ricordavo. Stavolta a ogni foto sono rispuntati ricordi sepolti! L'aeroplanino col gancio che acchiappava i nastri...quanto c'ho giocato! Il Paroliere ce l'ho ancora e ogni tanto lo tiro fuori ma mi scervello troppo.
    Chicca notevole il proiettore di Guerre stellari che proietta il concept originale dell'xwing ripreso in Episodio 7! Una frattura nello spazio tempo lunga 37 anni! ammazza Topolino che "putenza"!

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  18. Oggi le pubblicità sono molto fantascientifiche.
    Mi sale il magone a vedere i pupazzi Harbert...

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  19. io ho lavorato quasi 10 anni nello stesso paese delle bambole Fiba e Furga (Canneto Sull'Oglio MN), non avete idea di quanto mercato di scambio ed invasati vi siano

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  20. Il droide radiocomandaaaaatoo! Ecco chi è il padre di quel nano che di recente ho visto spaziare per due case, con videocamera digitale integrata. Un incubo! Tutùm, sbatteva nelle zampe delle seggiole e ripartiva e via e via... Traiettorie balorde... gatti intontoliti, ciuaua incarogniti e casalinghe (prepuberi a fine anni '70) innamoratissime!

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  21. Lacrime napulitante per il Mastermind, protagonista di appassionanti sfide sui pullman delle gite scolastiche, per la Maglieria Magica con cui avevo fatto un intero guardaroba per l'Algida, ma soprattutto per l'orologino Philip Watch, che ricevetti in regalo per la cresima e che restò al mio polso fino agli esami di maturità. Altri tempi, altri orologi.

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  23. Doc, le pubblicità della BBurago hanno sempre inquitetato anche me. Nel senso che non ho mai capito che volessero dire.
    Ma se tentassimo un'operazione di giornalismo antristico d'inchiesta? Tipo andare a recuperare quei disperati dei pubblicitari e chiedere a loro cosa avessero in testa? ('na roba da Pulitzer...)

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  24. Pipito negretto c'è, ma lo teniamo nascosto, ché sono cose che non sono cose...

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  25. No, ok, grandi momenti emozione e tutto (tra l'altro, lì in mezzo ai miei SoC, si erge immenso RAMPAX, uno dei robot delle patatine, credo almeno sia uno di quelli), ma a CACAMAX il mondo si è fermato X°D

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  26. Ieri ho trovato l'othello baravelli, versione pocket.. E mi sono ricordato quel numero di topolino.... :'(

    Per curiosità, quando fai le raccolte di pubblicità fuorvianti, potresti pubblicare anche la copertina del Topo?

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    1. Alle origini della rubrica lo facevo. Poi, iniziando a usare più numeri per ogni post, l'abitudine si è persa. Ci penso.

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  27. Il Cacamax fa veramente riderissimo ... però al giorno d'oggi lo trovo un giocattolo altamente educativo. Magari i futuri padroni di cani impareranno a raccogliere il prodotto dei loro animali da compagnia durante le scampagnate in città.

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  28. il calendario di asterix: praticamente è il primo "omaggio" di cui ho memoria, ho mangiato letteralmente chili e chili di cioccolata (se non sbaglio quella cioccolata aveva anche una moneta dorata di pura plastica nel tappo) ... richiesto infinite volte al negoziante ... mai arrivato!

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  29. I robot delle patatine PAI!!! Li avevo rimossi e invece il mio tessuto cerebrale li ha prontamente richiamati un secondo dopo aver ricevuto l'input di questo articolo! Grande Doc!

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  30. Ecco, lo Spidey Harbert lo detenevo e anche della Galaxy Serie avevo diversi personaggi: mancavano Minollix,
    SKy-Girl (Uomo-Cielo non me la perdonò) e un altro tizio
    basi e astronavi però rimasero un sogno mostruosamente proibito

    Di Festacolor ci avevo solo un paio di storie di Paperino vessato dallo zione ma l'emozione scorre potente lo stesso

    mentre l'elicottero pezzoto filoguidato turbava i miei sonni...erano decisamente altri tempi...

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  31. Adoravo le formine Playdas e rimpiango non si trovino piu' in giro ( amianto compreso ) che sarebbero utilissime per i wargame e lacrime napulitante per il Capitan Harlock ed il Goldrake . Salut

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  32. Conosco solo quelli con i capelli di plastilina...

    Un consulto: ho una vecchia bambola Italo Cremone che risponde al nome di Lolita e a quanto pare ha vinto il Pinocchio d'Oro (così dice la scatola)... non trovo informazioni su di lei, sapete per caso di che anno è eccetera?

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  33. Cacamax cacao ossi di plastica. ... ho visto un video francese

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  34. Cacamax cacao ossi di plastica. ... ho visto un video francese

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