20 cose che forse non sapevate su Atto di forza - Total Recall
Riparte, dopo una lunga pausa, 20 cose che forse non sapevate su, la rubrica più clonata dell'Internet, e lo fa con un grande classico della fantascienza sborona, violenta e multiminnica, Atto di forza, il Total Recall originale del 1990. Quella volta che Schwarzenegger stava per essere ucciso da un puma, Sharon Stone atleticomaiala e tanto altro [...]
20 - Total Recall è rimasto nel limbo dei progetti hollywoodiani per quasi vent’anni. Dan O’Bannon e Ronald Shusett acquistano i diritti del racconto Ricordiamo per voi (We Can Remember It for You Wholesale) di Philip K. Dick a metà anni 70, ma solo una decina d’anni più tardi trovano un produttore interessato a farne qualcosa: Dino De Laurentiis. Dopo qualche tempo, sale a bordo David Cronenberg, il quale lavora al progetto per oltre un anno, buttando giù una dozzina circa di versioni della storia. Per dirigere Total Recall, Cronenberg ha mollato la regia de La Mosca (farà a tempo comunque a riprenderne in seguito il timone, dopo il ritiro del suo sostituto, Robert Bierman), ma le cose non vanno per il verso giusto: lui e Shusett continuano ad essere in disaccordo sulla storia. Davanti all’ultimo draft, Shusett dice al regista che quella roba lì non va mica bene, perché “è troppo alla Philip K. Dick”. “Scusa un attimo”, gli risponde Cronenberg, “ma non è esattamente quello che dovremmo fare?”. “No”, ribatte quello, impassibile, “noi dobbiamo fare un I predatori dell’Arca Perduta su Marte”. Intanto, De Laurentiis è sempre meno convinto, soprattutto dopo il floppone di Dune. Di lì a poco, Cronenberg molla, portandosi dietro la sua idea di far vestire a Patrick Swayze o William Hurt i panni del protagonista (ma i mutanti, compreso Kuato - nel suo ultimo draft chiamato Quato - resteranno nel film), mentre la compagnia di De Laurentiis va allegramente a gambe all’aria.
Si fa avanti allora Arnold Schwarzenegger, intrigato dal progetto e soprattutto ansioso di prendersi una rivincita nei confronti di De Laurentiis (vedi sotto). Schwarzy convince la Carolco di Mario Kassar a comprare ai saldi i diritti del film e in cambio pretende di avere l’ultima parola su co-protagonisti, regista, storia e fondamentalmente qualsiasi altro aspetto. Il regista scelto da Arnoldone è Paul Verhoeven, con il quale avrebbe dovuto lavorare in RoboCop, non fosse che in quella corazza da robopoliziotto Arnoldone proprio non ci stava, come sappiamo. A Schwarzenegger, comunque, RoboCop è piaciuto molto ed è felicissimo di poter puntare sul regista olandese. Verhoeven, che questa volta non ha buttato la proposta nell’immondizia, accetta.
19 - L’arrivo di Arnoldone cambia ovviamente molte carte in tavola, a cominciare dall’aspetto di Quaid, che passa dall’essere un normale impiegato a un tizio fisicatissimo che lavora nel settore delle costruzioni. Proprio la corporatura di Arnold era stato uno dei motivi per cui De Laurentiis e i suoi non avevano nemmeno voluto provinarlo per la parte, come racconta lo stesso attore in un’intervista inclusa nelle edizioni home video del film. Secondo Schwarzenegger, la cura da culturista di Quaid ha giovato alla pellicola, rendendo più netto il contrasto tra un personaggio fisicamente imponente e la sua vulnerabilità quando iniziano a fargli i magheggi nella testa.
In tutto questo, la storia del film si discosta ovviamente molto dal racconto originale di Dick (dove il protagonista non va su Marte e non mena/spara a nessuno), e nella baraonda generale nessuno fa troppo caso al fatto che il nome dello scrittore sia stato scritto MALE nei titoli di testa. #eghe
18 - Verhoeven si porta dietro alcuni fedelissimi da RoboCop, come il direttore della fotografia Jost Vacano, il production designer William Sandell, l’attore Ronny Cox (Dick Jones in RoboCop, qui Vilos Cohaagen, nomen omen) e il curatore degli effetti speciali Rob Bottin (nomen omen 2, per il tizio che s’è inventato l’armatura di RoboCop…).
Come si diceva nel 20 cose su RoboCop, Verhoeven e Bottin avevano passato dei mesi a litigare sul set, ma alla fine il risultato era stato talmente buono da far seppellire l’ascia di guerra: Bottin viene tirato così dentro per inventarsi i marziani,
e Kuato (dallo spagnolo cuate, gemello) gli viene talmente bene che ci fu chi all’epoca credette che all’attore Marshan Bell avessero davvero appiccicato un nano al torace. Non fate quelle facce: ai tempi la CGI era quasi inesistente, si faceva tutto in modo artigianale e l’animatronic di Kuato era una roba talmente complessa che ci volevano 15 persone per farla funzionare durante le riprese. 15 nel senso di quindici.
17 - Dean Norris è apparso in una serie infinita di telefilm e film, anche e soprattutto di fantascienza, prima di diventare famoso come il cognato Hank di Breaking Bad. L’abbiamo visto ne Il tagliaerbe e in Starship Troopers - Fanteria dello Spazio, mentre qui interpreta il mutante belluguagliò Tony. Tornerà a recitare con Schwarzenegger in Terminator 2, nel 1991.
Anche Michael Ironside (qui Richter, lo scagnozzo di Cohaagen) apparirà sia in Starship Troopers che in un Terminator, nello specifico sarà il Generale Ashdown in Terminator Salvation (2009).
16 - Se Shusett ha passato un sacco di tempo a litigare con Cronenberg, Verhoeven ha avuto la sua dose di contrasti creativi con l’altra metà del team, Dan O’ Bannon. Essenzialmente, perché Verhoeven decide di soppiantare buona parte delle gag comiche di O’ Bannon con la sua violenza volutamente super-esagerata, tanto più necessaria, a suo modo di vedere, in un film con Schwarzenegger come protagonista.
L’idea originale di un viaggio su Marte pieno di gag cambia così letteralmente volto, tra una testa bucata e tizi impalati, anche se O’ Bannon cerca di tamponare qui e lì qualche eccesso. Nella scena in cui Quaid spara a Lori, dicendole “Ho chiesto il divorzio”, il copione era leggermente diverso: Quaid avrebbe dovuto pronunciare la battuta “Consider THIS a divorce”, PRIMA di spararle, a sangue freddo. La violenza della versione finale era talmente smodata da far beccare al film un rating X (vietato ai minori di 17 anni) dall’MPAA. Si lavorò allora di montaggio per cambiare alcune angolazioni delle scene più crude, in modo da far scendere il rating della censura a R (vietato ai minori di 17 anni solo se non accompagnati da un adulto). Una delle scene più tagliuzzate fu quella della scala mobile, quando Quaid utilizza un tizio come scudo umano.
15 - Il gruppo di musica dance tunz-tunz zarrosound padovano U.S.U.R.A. invase nel 1992 le autoradio di tutta Italia e mezza Europa con il brano Open Your Mind. La frase ripetuta durante il pezzo - “Open Your Mind”, appunto - è un campionamento di quella pronunciata da Kuato nel film.
14 - A proposito di musica, il compositore Jerry Goldsmith si è sempre detto molto orgoglioso del soundtrack di Total Recall, definendolo uno dei suoi migliori lavori. La critica non fu però ai tempi d’accordo, giudicando lo score troppo blando per un film d’azione. Goldsmith spiegò che non era sua intenzione realizzare una colonna sonora di quelle “che la gente poi fischietta uscendo dal cinema”, perché puntava a un soundtrack più d’atmosfera, ispirandosi a quello di Basil Poledouris per Conan il Barbaro. E in effetti il tema proposto sui titoli di testa e di coda ricorda molto le musiche del film sul Cimmero.
13 - Oltre che lo scialbo remake del 2012, da Total Recall è nata una serie TV canadese di 22 episodi del 1999, Total Recall 2070, che più che altro era ispirata fortemente da Blade Runner. Anche se il nome di Dick qui nei credits non l'avevano manco inserito. Negli anni 90 si discusse a lungo l’idea di un seguito di Total Recall, ispirato a un altro racconto di Philip K. Dick. Non se ne fece più nulla, ma quell’idea venne modificata in modo sostanziale anni dopo per un film di Stefanuzzo Spielberg, uscito nel 2002: il titolo del racconto? Minority Report (in italiano Rapporto di minoranza).
Di Total Recall esistono inoltre due videogiochi ufficiali. Uno per home computer a 8 e 16-bit (Commodore 64, ZX Spectrum, Amstrad CPC, Amiga, Atari ST) sviluppato dalla Ocean
e un altro, sensibilmente più brutto, per NES della Acclaim. Per spingere il gioco per NES, la rivista statunitense Nintendo Power organizzò un mega-concorso: in palio, un viaggio a Hollywood “per incontrare Schwarzenegger”. Tempo dopo, la rivista ammise che si era trattato di una roba promozionale uscita malissimo, perché il loro lettore aveva potuto incontrare Arnold solo un anno più tardi, nel 1991, e giusto il tempo per una stretta di mano.
12 - Il film fu girato a Città del Messico, per sfruttare varie architetture in cemento dal look sufficientemente fantascienzo della città, in particolare la sua metropolitana. Gli interni furono allestiti nei vicini Estudios Churubusco. Ora, sappiamo che nei film degli anni 80 e primi anni 90 si combatteva la guerra feroce tra Pepsi e Coca-Cola per il product placement, da Ritorno al Futuro a I Goonies.
In Total Recall appare questa grande insegna luminosa della Coca-Cola, ma non fu messa lì apposta: era un vero cartellone nella piazza all'esterno della stazione della metro Insurgentes, ed è ancora lì. Il film aderisce al contrario al soldo Pepsi, come si nota dal logo e dalle lattine infilate - spesso in modo totalmente pretestuoso - in tutta una serie di scene:
Qualcuno dirà che accanto alla pepsi o alla coca ci devono essere per forza le Nike, l'altro gigasponsor dei film dell'epoca... e in effetti ci stanno:
sono Nike Air quelle con cui Lori Quaid sta prendendo a calci il marito.
11 - “Io non mi chiamo Quaid”, dice il protagonista quando i suoi veri ricordi iniziano ad affiorargli nella mente. E in effetti non avrebbe dovuto chiamarsi così. Nelle varie versioni dello script, nel racconto originale di Dick e anche nella novelization del film scritta da Piers Anthony, il nome del protagonista è Douglas Quail, con la L finale. Il cognome venne cambiato in QuaiD, con ogni probabilità, per evitare assonanze con Dan Quayle, vicepresidente in carica, ai tempi, di George Bush padre.
10 - Il tassinaro robot Johnnycab aveva la voce e i tratti facciali dell’attore Robert Picardo, apparso in Stargate SG-1, Stargate Atlantis, Star Trek Voyager, Star Trek: Primo contatto e un godzillione di altre produzioni, perlopiù televisive. Il motivetto che fischietta quando Quaid sale a bordo, per la cronaca, è l’inno nazionale norvegese.
9 - La scena della prostituta con le tre tette è diventata ovviamente una delle più ricordate del film.
Mentre fissa la tripletta minnica, il tassista abusivo Benny dice: “Mi fai rimpiangere di avere soltanto due mani”. Beh, in realtà ne ha tre: una vera, una mutante mostrata più tardi e quella robotica con cui nasconde la mano mutante. Triplice palpata, yes he can.
8 - La scena dello scanner a raggi-X avrebbe dovuto sciropparsela un software apposito, che ovviamente si piantò e non volle saperne di funzionare. La soluzione fu di tipo molto artigianale: vennero disegnate a mano le finte radiografie, fotogramma per fotogramma, basandosi sul movimento degli attori.
7 - Come racconta nel libro Total Recall (Enhanced Edition): My Unbelievably True Life Story, Schwarzenegger ebbe uno spiacevole incontro ravvicinato con un puma mentre si trovava in Messico per le riprese. Per una qualche ragione, sul set di aggiravano alcuni grandi felini, tra cui un cucciolo di pantera e uno di puma. Schwarzy amava giocare con loro e chiedeva all'addestratore di portarli nel suo trailer quando non si girava. Solo che le bestioline crescevano in fretta e il puma, che aveva ormai sette mesi, un giorno saltò dal retro del camperone-camerino direttamente sulla schiena dell'attore, mandandolo a schiantarsi contro il volante. "Voleva solo giocare", scrive Arnoldone, "ma gli sarebbe bastato un morso per uccidermi". A provocargli delle ferite vere e proprie furono altri piccoli incidenti capitatigli sul set. Dapprima si foderò una mano di tagli e sbreghi perché, nella scena in cui sfonda dall'esterno il vetro di un vagone della metro per saltarci dentro, la microcarica esplosiva non funzionò e il cazzotto dell'attore arrivò senza aiuti all'impatto con il vetro; in seguito, si ruppe un dito di quella stessa mano durante lo scontro con gli scagnozzi di Cohaagen che fanno irruzione dopo la morte del dottor Edgemar. Per mascherare la mano fracassata, in gran parte delle scene girate dopo questa non appare nell’inquadratura.
6 - In che anno e dove si svolgono i fatti di Total Recall? Nel film non viene mai specificato,
ma sulla cover della VHS si legge che l'anno è il 2084. In seguito Verhoeven ha confermato che era sua intenzione spostare molto avanti gli eventi, per evitare di ritrovarsi come per Blade Runner con un futuro troppo avanzato per l’anno in cui era ambientato (2019). Quanto al dove, il numero di telefono nelle pubblicità della Rekall inizia per 915, prefisso della zona di El Paso, in Texas.
Una delle carte d’identità false che Quaid tira fuori dalla valigetta (quella che dovrà mostrare al concierge dell’Hilton su Marte) è infatti intestata a tale James D. Brubaker di El Paso, Texas.
E la città marziana? Il gigantesco canyon in cui sorgono le strutture porta a ipotizzare che si tratti delle Valles Marineris, che lungo l’equatore di Marte formano un canyon sette volte più largo e più profondo del Grand Canyon. Il production designer William Sandell tirò fuori l’idea del canyon dopo aver consultato vari studiosi sul tema della vita su un altro pianeta e aver concluso che lì le abitazioni sarebbero state più al riparo dalle radiazioni solari.
5 - Per il ruolo di Lori venne presa in considerazione Cynthia Rothrock, ex campionessa mondiale di karate e in seguito protagonista di molti film di culiscalciati, anche per registi come Sammo Hung e Jackie Chan. La Rothrock, secondo quanto dichiarato da lei stessa, verrà a sapere solo molti anni dopo il motivo per cui è stata scartata: si temeva che con le sue doti da campionessa di arti marziali mettesse in ombra gli attori maschi. La parte passò così a una semi-sconosciuta Sharon Stone, prima di allora apparsa in capolavori del cinematografò come Nico con Steven Sagal e Blood and Sand.
Verhoeven rimase colpito dalla capacità dell’attrice della Pennsylvania di cambiare completamente registro tra una scena e l’altra, e perciò la vorrà in seguito come protagonista femminile di Basic Instinct (1992). In un’intervista il regista precisò che la Stone era esattamente così, totalmente imprevedibile, anche nella vita vera. Per prepararsi per il ruolo di Lori Quaid, Sharon si ammazzò di palestra, posando anche nuda per un numero di Playboy uscito all’arrivo del film nelle sale.
Paradossalmente, Verhoeven spiega nel commento audio di Total Recall che avrebbe voluto vederla un po’ più nuda nella scena di sesso post-risveglio con Quaid, ma l’attrice aveva rifiutato. Due anni più tardi, Verhoeven e uno sgabello si sarebbero presi la loro rivincita con la scena più vista al fermo immagine nella storia delle VHS, subito prima di quella in cui quel tizio si mangiava una mosca nel primo film di Indiana Jones.
L'altra donna del film, Melina, è Rachel Ticotin, apparsa anche in Prognosi riservata, Don Juan De Marco maestro d'amore e Con Air.
4 - Come da tradizione con i film girati da Schwarzenegger (vedi Predator) o più in generale in un paese caldo al di fuori degli USA (vedi I predatori dell’arca perduta), troupe e cast dovettero affrontare un insidiosissimo nemico. E no, non si trattava dell’aria di Città del Messico - secondo il production designer William Sandell talmente piena di smog che respirarla ogni giorno era come fumarsi due pacchetti di sigarette - che pure aveva mandato all’ospedale il produttore Elliot Schlick. Il vero problema era il solito, la grande nemesi di Hollywood in trasferta: il cagotto. L’intossicazione da cibo e le lunghe sedute sul trono falciarono chiunque, compreso Verhoeven, che riuscì a finire il film solo con le flebo per venire reidratato. Gli unici a non beccarsi il cagotto furono Schwarzenegger e Shusset: Shusset si lavava i denti solo con l’acqua imbottigliata e si sfondava di vitamina B12, precauzioni per le quali veniva preso per il culo da tutti i colleghi… prima che il cagotto arrivasse a bussare alla porta delle loro stanze d’albergo;
Schwarzy aveva imparato invece proprio sul set di Predator che l’acqua del rubinetto può essere pericolosa, e ora si aggirava per i set dispensando gesti dell'ombrello e risate col naso a tutti.
3 - Al film hanno lavorato oltre 500 persone, su 45 set diversi. All’epoca, Atto di Forza divenne uno dei film più cari di ogni tempo dopo Rambo III e Die Hard 2, con circa 50-60 milioni di dollari investiti. Arrivati a una settimana dal lancio, le previsioni sugli incassi erano funeree. Il trailer circolato era disastroso e non diceva grosso modo niente del film, che volava placidamente al di sotto dei radar del suo pubblico potenziale. Preoccupatissimo per la cosa, Arnoldone convinse la Carolco a tirar fuori un nuovo trailer e una campagna promozionale fatta come Olivia comanda. Il pubblico si accorse dell’esistenza di questa pellicola, le sale si riempirono e Total Recall arrivò a incassare in totale oltre 260 milioni di dollari, portando a casa anche un Oscar tecnico (per gli effetti speciali).
2 - “E se fosse tutto un sogno?”, “Allora sbrigati a baciarmi, prima che ci sveglino”: è lo scambio di battute tra Quaid e Melina con cui si chiude il film, subito prima di una dissolvenza in bianco sul limone. Quest'ultima venne inserita da Verhoeven di proposito, per lasciare aperta all’interpretazione dello spettatore la conclusione del film e, in buona sostanza, tutto quello che aveva visto fino a quel momento. Era davvero tutto un sogno? Quaid ha solo sognato di essere un agente segreto invischiato in una storia d'azione su Marte? È stato appena lobotomizzato? Lo stesso Verhoeven ha precisato che, per lui, il finale è effettivamente un sogno, ma non lo è tutto il film: i primi 20 minuti, fino al punto in cui Quaid si siede sulla poltrona della Rekall, beh, quelli sono veri. #buongiornoaciccio, Verhò.
1 - Torniamo all’inizio, al 1974, a Dan O’Bannon e Ronald Shusett che comprano i diritti di questa storia di Philip K. Dick e non sanno a chi piazzarla. Un progetto troppo ambizioso e costoso, pare. I due si dedicano allora a un’altra storia di fantascienza, magari ambientata in un setting molto più asfittico. Un mostro alieno che terrorizza un’astronave, per esempio? Perfetto. Poco dopo, quel copione avrebbe cambiato titolo,
da “Memory” ad Alien, e nelle mani di Ridley Scott sarebbe diventato uno dei più grandi film di fantascienza di sempre. Amen.
GLI ALTRI FILM DI 20 COSE CHE FORSE NON SAPEVATE SU...
20 - Total Recall è rimasto nel limbo dei progetti hollywoodiani per quasi vent’anni. Dan O’Bannon e Ronald Shusett acquistano i diritti del racconto Ricordiamo per voi (We Can Remember It for You Wholesale) di Philip K. Dick a metà anni 70, ma solo una decina d’anni più tardi trovano un produttore interessato a farne qualcosa: Dino De Laurentiis. Dopo qualche tempo, sale a bordo David Cronenberg, il quale lavora al progetto per oltre un anno, buttando giù una dozzina circa di versioni della storia. Per dirigere Total Recall, Cronenberg ha mollato la regia de La Mosca (farà a tempo comunque a riprenderne in seguito il timone, dopo il ritiro del suo sostituto, Robert Bierman), ma le cose non vanno per il verso giusto: lui e Shusett continuano ad essere in disaccordo sulla storia. Davanti all’ultimo draft, Shusett dice al regista che quella roba lì non va mica bene, perché “è troppo alla Philip K. Dick”. “Scusa un attimo”, gli risponde Cronenberg, “ma non è esattamente quello che dovremmo fare?”. “No”, ribatte quello, impassibile, “noi dobbiamo fare un I predatori dell’Arca Perduta su Marte”. Intanto, De Laurentiis è sempre meno convinto, soprattutto dopo il floppone di Dune. Di lì a poco, Cronenberg molla, portandosi dietro la sua idea di far vestire a Patrick Swayze o William Hurt i panni del protagonista (ma i mutanti, compreso Kuato - nel suo ultimo draft chiamato Quato - resteranno nel film), mentre la compagnia di De Laurentiis va allegramente a gambe all’aria.
"Buonciornoooooooo" |
19 - L’arrivo di Arnoldone cambia ovviamente molte carte in tavola, a cominciare dall’aspetto di Quaid, che passa dall’essere un normale impiegato a un tizio fisicatissimo che lavora nel settore delle costruzioni. Proprio la corporatura di Arnold era stato uno dei motivi per cui De Laurentiis e i suoi non avevano nemmeno voluto provinarlo per la parte, come racconta lo stesso attore in un’intervista inclusa nelle edizioni home video del film. Secondo Schwarzenegger, la cura da culturista di Quaid ha giovato alla pellicola, rendendo più netto il contrasto tra un personaggio fisicamente imponente e la sua vulnerabilità quando iniziano a fargli i magheggi nella testa.
In tutto questo, la storia del film si discosta ovviamente molto dal racconto originale di Dick (dove il protagonista non va su Marte e non mena/spara a nessuno), e nella baraonda generale nessuno fa troppo caso al fatto che il nome dello scrittore sia stato scritto MALE nei titoli di testa. #eghe
18 - Verhoeven si porta dietro alcuni fedelissimi da RoboCop, come il direttore della fotografia Jost Vacano, il production designer William Sandell, l’attore Ronny Cox (Dick Jones in RoboCop, qui Vilos Cohaagen, nomen omen) e il curatore degli effetti speciali Rob Bottin (nomen omen 2, per il tizio che s’è inventato l’armatura di RoboCop…).
Come si diceva nel 20 cose su RoboCop, Verhoeven e Bottin avevano passato dei mesi a litigare sul set, ma alla fine il risultato era stato talmente buono da far seppellire l’ascia di guerra: Bottin viene tirato così dentro per inventarsi i marziani,
e Kuato (dallo spagnolo cuate, gemello) gli viene talmente bene che ci fu chi all’epoca credette che all’attore Marshan Bell avessero davvero appiccicato un nano al torace. Non fate quelle facce: ai tempi la CGI era quasi inesistente, si faceva tutto in modo artigianale e l’animatronic di Kuato era una roba talmente complessa che ci volevano 15 persone per farla funzionare durante le riprese. 15 nel senso di quindici.
17 - Dean Norris è apparso in una serie infinita di telefilm e film, anche e soprattutto di fantascienza, prima di diventare famoso come il cognato Hank di Breaking Bad. L’abbiamo visto ne Il tagliaerbe e in Starship Troopers - Fanteria dello Spazio, mentre qui interpreta il mutante belluguagliò Tony. Tornerà a recitare con Schwarzenegger in Terminator 2, nel 1991.
Anche Michael Ironside (qui Richter, lo scagnozzo di Cohaagen) apparirà sia in Starship Troopers che in un Terminator, nello specifico sarà il Generale Ashdown in Terminator Salvation (2009).
16 - Se Shusett ha passato un sacco di tempo a litigare con Cronenberg, Verhoeven ha avuto la sua dose di contrasti creativi con l’altra metà del team, Dan O’ Bannon. Essenzialmente, perché Verhoeven decide di soppiantare buona parte delle gag comiche di O’ Bannon con la sua violenza volutamente super-esagerata, tanto più necessaria, a suo modo di vedere, in un film con Schwarzenegger come protagonista.
L’idea originale di un viaggio su Marte pieno di gag cambia così letteralmente volto, tra una testa bucata e tizi impalati, anche se O’ Bannon cerca di tamponare qui e lì qualche eccesso. Nella scena in cui Quaid spara a Lori, dicendole “Ho chiesto il divorzio”, il copione era leggermente diverso: Quaid avrebbe dovuto pronunciare la battuta “Consider THIS a divorce”, PRIMA di spararle, a sangue freddo. La violenza della versione finale era talmente smodata da far beccare al film un rating X (vietato ai minori di 17 anni) dall’MPAA. Si lavorò allora di montaggio per cambiare alcune angolazioni delle scene più crude, in modo da far scendere il rating della censura a R (vietato ai minori di 17 anni solo se non accompagnati da un adulto). Una delle scene più tagliuzzate fu quella della scala mobile, quando Quaid utilizza un tizio come scudo umano.
15 - Il gruppo di musica dance tunz-tunz zarrosound padovano U.S.U.R.A. invase nel 1992 le autoradio di tutta Italia e mezza Europa con il brano Open Your Mind. La frase ripetuta durante il pezzo - “Open Your Mind”, appunto - è un campionamento di quella pronunciata da Kuato nel film.
14 - A proposito di musica, il compositore Jerry Goldsmith si è sempre detto molto orgoglioso del soundtrack di Total Recall, definendolo uno dei suoi migliori lavori. La critica non fu però ai tempi d’accordo, giudicando lo score troppo blando per un film d’azione. Goldsmith spiegò che non era sua intenzione realizzare una colonna sonora di quelle “che la gente poi fischietta uscendo dal cinema”, perché puntava a un soundtrack più d’atmosfera, ispirandosi a quello di Basil Poledouris per Conan il Barbaro. E in effetti il tema proposto sui titoli di testa e di coda ricorda molto le musiche del film sul Cimmero.
13 - Oltre che lo scialbo remake del 2012, da Total Recall è nata una serie TV canadese di 22 episodi del 1999, Total Recall 2070, che più che altro era ispirata fortemente da Blade Runner. Anche se il nome di Dick qui nei credits non l'avevano manco inserito. Negli anni 90 si discusse a lungo l’idea di un seguito di Total Recall, ispirato a un altro racconto di Philip K. Dick. Non se ne fece più nulla, ma quell’idea venne modificata in modo sostanziale anni dopo per un film di Stefanuzzo Spielberg, uscito nel 2002: il titolo del racconto? Minority Report (in italiano Rapporto di minoranza).
Di Total Recall esistono inoltre due videogiochi ufficiali. Uno per home computer a 8 e 16-bit (Commodore 64, ZX Spectrum, Amstrad CPC, Amiga, Atari ST) sviluppato dalla Ocean
e un altro, sensibilmente più brutto, per NES della Acclaim. Per spingere il gioco per NES, la rivista statunitense Nintendo Power organizzò un mega-concorso: in palio, un viaggio a Hollywood “per incontrare Schwarzenegger”. Tempo dopo, la rivista ammise che si era trattato di una roba promozionale uscita malissimo, perché il loro lettore aveva potuto incontrare Arnold solo un anno più tardi, nel 1991, e giusto il tempo per una stretta di mano.
“Alla salute di Ventù, giovane smanettone!” |
In Total Recall appare questa grande insegna luminosa della Coca-Cola, ma non fu messa lì apposta: era un vero cartellone nella piazza all'esterno della stazione della metro Insurgentes, ed è ancora lì. Il film aderisce al contrario al soldo Pepsi, come si nota dal logo e dalle lattine infilate - spesso in modo totalmente pretestuoso - in tutta una serie di scene:
Qualcuno dirà che accanto alla pepsi o alla coca ci devono essere per forza le Nike, l'altro gigasponsor dei film dell'epoca... e in effetti ci stanno:
sono Nike Air quelle con cui Lori Quaid sta prendendo a calci il marito.
11 - “Io non mi chiamo Quaid”, dice il protagonista quando i suoi veri ricordi iniziano ad affiorargli nella mente. E in effetti non avrebbe dovuto chiamarsi così. Nelle varie versioni dello script, nel racconto originale di Dick e anche nella novelization del film scritta da Piers Anthony, il nome del protagonista è Douglas Quail, con la L finale. Il cognome venne cambiato in QuaiD, con ogni probabilità, per evitare assonanze con Dan Quayle, vicepresidente in carica, ai tempi, di George Bush padre.
10 - Il tassinaro robot Johnnycab aveva la voce e i tratti facciali dell’attore Robert Picardo, apparso in Stargate SG-1, Stargate Atlantis, Star Trek Voyager, Star Trek: Primo contatto e un godzillione di altre produzioni, perlopiù televisive. Il motivetto che fischietta quando Quaid sale a bordo, per la cronaca, è l’inno nazionale norvegese.
9 - La scena della prostituta con le tre tette è diventata ovviamente una delle più ricordate del film.
Mentre fissa la tripletta minnica, il tassista abusivo Benny dice: “Mi fai rimpiangere di avere soltanto due mani”. Beh, in realtà ne ha tre: una vera, una mutante mostrata più tardi e quella robotica con cui nasconde la mano mutante. Triplice palpata, yes he can.
8 - La scena dello scanner a raggi-X avrebbe dovuto sciropparsela un software apposito, che ovviamente si piantò e non volle saperne di funzionare. La soluzione fu di tipo molto artigianale: vennero disegnate a mano le finte radiografie, fotogramma per fotogramma, basandosi sul movimento degli attori.
7 - Come racconta nel libro Total Recall (Enhanced Edition): My Unbelievably True Life Story, Schwarzenegger ebbe uno spiacevole incontro ravvicinato con un puma mentre si trovava in Messico per le riprese. Per una qualche ragione, sul set di aggiravano alcuni grandi felini, tra cui un cucciolo di pantera e uno di puma. Schwarzy amava giocare con loro e chiedeva all'addestratore di portarli nel suo trailer quando non si girava. Solo che le bestioline crescevano in fretta e il puma, che aveva ormai sette mesi, un giorno saltò dal retro del camperone-camerino direttamente sulla schiena dell'attore, mandandolo a schiantarsi contro il volante. "Voleva solo giocare", scrive Arnoldone, "ma gli sarebbe bastato un morso per uccidermi". A provocargli delle ferite vere e proprie furono altri piccoli incidenti capitatigli sul set. Dapprima si foderò una mano di tagli e sbreghi perché, nella scena in cui sfonda dall'esterno il vetro di un vagone della metro per saltarci dentro, la microcarica esplosiva non funzionò e il cazzotto dell'attore arrivò senza aiuti all'impatto con il vetro; in seguito, si ruppe un dito di quella stessa mano durante lo scontro con gli scagnozzi di Cohaagen che fanno irruzione dopo la morte del dottor Edgemar. Per mascherare la mano fracassata, in gran parte delle scene girate dopo questa non appare nell’inquadratura.
6 - In che anno e dove si svolgono i fatti di Total Recall? Nel film non viene mai specificato,
ma sulla cover della VHS si legge che l'anno è il 2084. In seguito Verhoeven ha confermato che era sua intenzione spostare molto avanti gli eventi, per evitare di ritrovarsi come per Blade Runner con un futuro troppo avanzato per l’anno in cui era ambientato (2019). Quanto al dove, il numero di telefono nelle pubblicità della Rekall inizia per 915, prefisso della zona di El Paso, in Texas.
Una delle carte d’identità false che Quaid tira fuori dalla valigetta (quella che dovrà mostrare al concierge dell’Hilton su Marte) è infatti intestata a tale James D. Brubaker di El Paso, Texas.
E la città marziana? Il gigantesco canyon in cui sorgono le strutture porta a ipotizzare che si tratti delle Valles Marineris, che lungo l’equatore di Marte formano un canyon sette volte più largo e più profondo del Grand Canyon. Il production designer William Sandell tirò fuori l’idea del canyon dopo aver consultato vari studiosi sul tema della vita su un altro pianeta e aver concluso che lì le abitazioni sarebbero state più al riparo dalle radiazioni solari.
5 - Per il ruolo di Lori venne presa in considerazione Cynthia Rothrock, ex campionessa mondiale di karate e in seguito protagonista di molti film di culiscalciati, anche per registi come Sammo Hung e Jackie Chan. La Rothrock, secondo quanto dichiarato da lei stessa, verrà a sapere solo molti anni dopo il motivo per cui è stata scartata: si temeva che con le sue doti da campionessa di arti marziali mettesse in ombra gli attori maschi. La parte passò così a una semi-sconosciuta Sharon Stone, prima di allora apparsa in capolavori del cinematografò come Nico con Steven Sagal e Blood and Sand.
Verhoeven rimase colpito dalla capacità dell’attrice della Pennsylvania di cambiare completamente registro tra una scena e l’altra, e perciò la vorrà in seguito come protagonista femminile di Basic Instinct (1992). In un’intervista il regista precisò che la Stone era esattamente così, totalmente imprevedibile, anche nella vita vera. Per prepararsi per il ruolo di Lori Quaid, Sharon si ammazzò di palestra, posando anche nuda per un numero di Playboy uscito all’arrivo del film nelle sale.
Paradossalmente, Verhoeven spiega nel commento audio di Total Recall che avrebbe voluto vederla un po’ più nuda nella scena di sesso post-risveglio con Quaid, ma l’attrice aveva rifiutato. Due anni più tardi, Verhoeven e uno sgabello si sarebbero presi la loro rivincita con la scena più vista al fermo immagine nella storia delle VHS, subito prima di quella in cui quel tizio si mangiava una mosca nel primo film di Indiana Jones.
L'altra donna del film, Melina, è Rachel Ticotin, apparsa anche in Prognosi riservata, Don Juan De Marco maestro d'amore e Con Air.
4 - Come da tradizione con i film girati da Schwarzenegger (vedi Predator) o più in generale in un paese caldo al di fuori degli USA (vedi I predatori dell’arca perduta), troupe e cast dovettero affrontare un insidiosissimo nemico. E no, non si trattava dell’aria di Città del Messico - secondo il production designer William Sandell talmente piena di smog che respirarla ogni giorno era come fumarsi due pacchetti di sigarette - che pure aveva mandato all’ospedale il produttore Elliot Schlick. Il vero problema era il solito, la grande nemesi di Hollywood in trasferta: il cagotto. L’intossicazione da cibo e le lunghe sedute sul trono falciarono chiunque, compreso Verhoeven, che riuscì a finire il film solo con le flebo per venire reidratato. Gli unici a non beccarsi il cagotto furono Schwarzenegger e Shusset: Shusset si lavava i denti solo con l’acqua imbottigliata e si sfondava di vitamina B12, precauzioni per le quali veniva preso per il culo da tutti i colleghi… prima che il cagotto arrivasse a bussare alla porta delle loro stanze d’albergo;
Schwarzy aveva imparato invece proprio sul set di Predator che l’acqua del rubinetto può essere pericolosa, e ora si aggirava per i set dispensando gesti dell'ombrello e risate col naso a tutti.
3 - Al film hanno lavorato oltre 500 persone, su 45 set diversi. All’epoca, Atto di Forza divenne uno dei film più cari di ogni tempo dopo Rambo III e Die Hard 2, con circa 50-60 milioni di dollari investiti. Arrivati a una settimana dal lancio, le previsioni sugli incassi erano funeree. Il trailer circolato era disastroso e non diceva grosso modo niente del film, che volava placidamente al di sotto dei radar del suo pubblico potenziale. Preoccupatissimo per la cosa, Arnoldone convinse la Carolco a tirar fuori un nuovo trailer e una campagna promozionale fatta come Olivia comanda. Il pubblico si accorse dell’esistenza di questa pellicola, le sale si riempirono e Total Recall arrivò a incassare in totale oltre 260 milioni di dollari, portando a casa anche un Oscar tecnico (per gli effetti speciali).
2 - “E se fosse tutto un sogno?”, “Allora sbrigati a baciarmi, prima che ci sveglino”: è lo scambio di battute tra Quaid e Melina con cui si chiude il film, subito prima di una dissolvenza in bianco sul limone. Quest'ultima venne inserita da Verhoeven di proposito, per lasciare aperta all’interpretazione dello spettatore la conclusione del film e, in buona sostanza, tutto quello che aveva visto fino a quel momento. Era davvero tutto un sogno? Quaid ha solo sognato di essere un agente segreto invischiato in una storia d'azione su Marte? È stato appena lobotomizzato? Lo stesso Verhoeven ha precisato che, per lui, il finale è effettivamente un sogno, ma non lo è tutto il film: i primi 20 minuti, fino al punto in cui Quaid si siede sulla poltrona della Rekall, beh, quelli sono veri. #buongiornoaciccio, Verhò.
1 - Torniamo all’inizio, al 1974, a Dan O’Bannon e Ronald Shusett che comprano i diritti di questa storia di Philip K. Dick e non sanno a chi piazzarla. Un progetto troppo ambizioso e costoso, pare. I due si dedicano allora a un’altra storia di fantascienza, magari ambientata in un setting molto più asfittico. Un mostro alieno che terrorizza un’astronave, per esempio? Perfetto. Poco dopo, quel copione avrebbe cambiato titolo,
da “Memory” ad Alien, e nelle mani di Ridley Scott sarebbe diventato uno dei più grandi film di fantascienza di sempre. Amen.
GLI ALTRI FILM DI 20 COSE CHE FORSE NON SAPEVATE SU...
Ottimo per iniziare il lunedi mattina!
RispondiEliminaSalve Doc! Esco un secondo dal mio lurko potente per un piccolo commento (con tutti gli oneri che dà un primo commento del genere)...ma "più clonata dell'internet?". Ponendo che non sto facendo nessun tipo di captatio benevolantiae perchè tanto questo blog non ne ha bisogno, visto comunque il suo grande successo di pubblico (che comprende anche me, son qui tutti i giorni) l'idea alla base dell'articolo è "un tot di trivia su un film", e sicuramente il tuo stile è unico ed è il motivo per cui siamo qui, ma l'idea non è proprio nuova in sè... Mi si perdoni il polpettone, io non ho un blog, e non idea delle frustrazioni che esso porti (commenti da troll, gente che rompe le palle punto e basta, articoli clonati parola per parola...), e magari ho capito male io, però mi sembrava una definizione un pelo esagerata. Se così non fosse, e ci sono.dei retroscena a me ignoti, me ne scuso.
RispondiEliminaNo, evidentemente non sei a conoscenza di molti retroscena: laddove per retroscena si intendono Gazzetta e molti altri siti importanti che hanno copiato qualcuno (o più) di questi post, parola per parola. Il gigante del buongiorno, Ciccio, ci direbbe che i trivia mica me li invento io: il punto è che tanta gente là fuori è così pezzente da non fare un minimo di ricerca: viene qui e va di copia & incolla. Dopo le ore di sbattimento che un post del genere mi porta via. Ora, alla luce di quello che non sapevi e ora sai, riparliamo di quell'esagerata :)
EliminaEcco il link per DraBacula, visto che il doc non l'ha inserito:
Eliminahttp://docmanhattan.blogspot.it/2014/11/Plagio-sito-gazzetta.html
Personalmente ne ricordo uno ancora più vergognoso su un qualche portale di cinema e televisione. Lì, nonostante i commenti di chi (come me) faceva notare la porcheria cut and paste, non è successo niente. Al gregge di internet in fondo che importa.
Il tizio dei giocattoli, quello che aveva clonato interi post del Doc, comprese le foto della sua cucina, batteva però tutti. La faccia come il mutante Tony.
EliminaSi aggiunga che il claim "la rubrica più clonata dell'Internet" richiama quello della settimana enigmistica "La rivista che vanta innumerevoli tentativi d'imitazione". Almeno a me. ;-)
EliminaIl tizio dei giocattoli era davvero l'acme della pezzenteria, confermo. Ma di casi ce ne sono stati tanti. C'è ancora qualcuno convinto, là fuori, che se cloni contenuti altrui non ti sgamano.
Eliminabeh vabbè... ma la gazzetta che ti copia è stata una vergogna nazionale ... se pensiamo al fondamentale ruolo storico e culturale che la Gazzetta dello Sport ha avuto in Italia , specialmente all' inizio del 20° secolo. Non lo dico per ridere; adesso la gazzetta è il giornale dei somari, ma chi vuole si studi la storia d' italia di quegli anni e vedrà che la Gazzetta e il Touring Club hanno influenzato in molti modi il nostro modo di vivere , anche se il ruolo da loro rivestito non è molto riconosciuto oggi ...
Eliminavedi ad esempio il meraviglioso libro " Bolidi " sugli albori della motorizzazione in Italia.
Ciao a tutti, volevo solo dirvi che ho giocato alla versione NES di Atto di Forza e sono ancora vivo...
RispondiEliminae come hai fatto? Hai connesso il NES alla radio invece che alla TV? :(
Eliminapoveri giochi su licenza NES.. se ne salvava qualcuno? ( a parte forse Robocop)
Shwarzie che recita ,specialmente quando digrigna i denti o roba del genere, mi è sempre sembrato ridicolo... ma in qualche modo cattura lo schermo.
RispondiEliminaForse per questo il suo miglior film è Terminator: appare senza bisogno di fare espressioni assurde.
Dalle rubriche 20 cose, comunque, emerge che l' attore austriaco ha anche testa ;se non ricordo male inventò anche un bel pò di esercizi da culturista che sono ancora utilizzati e che gli fecero vincere un titolo mondiale . Non mi sorprende più quindi che sia riuscito anche a diventare governatore di uno dei maggiori stati USA .
Scusate OT,ma per chi non lo sapesse uno degl inseparabili amici di Arnoldo era ed e` Franco Columbu,sardo al 100%,capace di fare questo e molto altro.....
Eliminahttps://www.youtube.com/watch?v=Tfc5wNClQpo
Uno dei miti italiani dimenticati :-O
Punto 11
Eliminahttp://docmanhattan.blogspot.it/2014/07/20-cose-che-forse-non-sapevate-su-Terminator.html
:)
stika... complimentoni , anche perchè poi essere culturista non significa necessariamente essere forti..basti vedere i fisici tutt' altro che statuari degli strongman, che assomigliano piùà a carri armati che a modelli da copertina.
EliminaE questo anche senza tener conto del grasso, sono proprio due strutture muscolari e due allenamenti completamente diversi...
Bè, l'Arnold, con due lauree e un governatorato della California sulle spalle, un po' di testa ce l'ha di sicuro.
EliminaAggiungiamo alla sua testa anche l'essere un passabilissimo scacchista dilettante
EliminaGrande ritorno di una rubrica grande classico... :-)
RispondiEliminaMa quante ne sa il DOC????
RispondiEliminaPer me atto di forza e` stato un punto di riferimento della mia giovinezza,visto una quantita` di volte spropositata in compagnia dei miei amici di sempre....le smorfie inguardabili di Arnoldo,Sharon pre-plastificazione smodatamente topa,la tripla tetta.....grazie DOC mi hai regalato un inizio settimana con il sorriso sulle labbra!
difatti.. viva la pre plastica
EliminaGrande filmone e vi dirò che ho gradito anche il recente remake.
RispondiEliminaMemorabile la scena (oltre alla tritettuta) quando il mutante Tony dice ad Arnoldone "Hai un bel coraggio a mostrare la tua faccia in giro!" E lui ridendo risponde "Senti che parla!"
Fantastica.
Ma la storia che alla fine si vedono i gancetti che tengono su il telo col panorama marziano sarà vera? È anche quella che spuntava un microfono-giraffa da sopra? Vero o falso??
Quello ninzò, ma nella prima scazzottata del film (quella con gli amici del collega di Quaid, giù nella metro) un muro contro cui va a sbattere Arnold è chiaramente posticcio e traballa tutto.
EliminaConfermo Sith Lord, è verissima.
EliminaNon so se sia stata sistemata in versione DVD-BluRay, ma in VHS il gancetto col fondalone finto si vede più che chiaramente.
Il gancetto alla fine me lo ricordo chiaramente anch'io.. a proposito di fermi immagine col VHS , è stato un altro momento in cui ne ho abusato all'epoca per vederlo bene :)
EliminaAllora ricordavo giusto.. Mi pare che lo avevano fatto vedere anche a Striscia ancora quando era un programma guardabile.
EliminaAnche secondo me poi lo hanno tolto l'errore nell versioni uscite più tardi
Non so, ma se raccatto il Blu-Ray per 4 euro ti faccio sapere ^^
EliminaIn ogni caso si, basterebbe un piccolo zoom, un minimo assestamento e violàt: tuttapposto.
La domanda è: qualcuno avrà davvero voglia di metterci quei 5 dollari di spesa?
...naaaaa
I gancetti del fondale si vedevano in maniera evidentissima anche al cinema! Ricordo che all'epoca uscii dalla sala piuttosto basito (F4) chiedendomi se significassero qualcosa ai fini della trama...
EliminaIn successivi passaggi in tv non riuscii a vederli o comunque non erano così evidenti, pensai che magari era regolato male il "crop" del proiettore del cinema in cui lo vidi e mostrava più del dovuto, ma a quanto dite la cosa si verifica anche in altre versioni...
Oddio, questo film lo ricordo principalmente per la mitica scena delle tre tette che turbò i miei sogni da tredicenne. :-p
RispondiEliminaAvevo anche il gioco originale per Amiga 500 regalatomi da una mia zia per il compleanno.
Bei tempi!
Grande articolo, Doc!
19 cose che non sapevo, il fatto che quel birraiolo di hank schrader avesse una brutta faccia anche su marte, il doc l'aveva già detto!
RispondiEliminaGasatissimo! Primo per il ritorno del "20 Cose che forse non sapevate su..." di cui non vedevo sinceramente l'ora e che, spero, continui ancora e ancora (visti i capolavori da prendere ancora in esame), e in seconda battuta per la scelta del film, che ok ca§ata quanto vuoi, ma comunque ennesimo titolo fondamentale per la nostra infanzia/adolescenza.
RispondiEliminaGrazie Doc, hai reso il mio lunedì meno traumatico XD
Ciao Doc, come al solito un articolo interessante e divertente. Una domanda : ma solo a me Dean Norris pare il cugino povero di Jack Nicholson ?
RispondiEliminaAzz, mi sono sbagliato, naturalmente volevo dire Michael Ironside, scusassero !
EliminaLa scena della trasmittente che esce dal naso... Gli occhi di Schwarzy che escono dalle orbite... Lo vidi la cinema e mi piacque molto. Ne fecero per caso anche un gioco arcade?
RispondiEliminaSempre pensato che Rob Bottin fosse un nome d'arte, troppo bello per essere vero :-)
RispondiEliminaBel film Total Recall, sia chiaro, ma per una storia del genere ci sarebbe davvero voluto un'altro tipo di regista, ma anche un altro tipo di attore... Arnold è proprio una delle cose che non funziona, ci voleva un attore davvero più simile all'uomo comune, un po' come fece Carpenter quando caccio via a calci Kurt Russel da Essi Vivono perché voleva a tutti i costi una faccia da operaio... Inutile dire quindi che discordo completamente da quanto dichiarato da Schwarzy e dai produttori...
RispondiEliminaSe posso dare un consiglio spassionato, un pochino OT, un film che secondo me sarebbe adatto fra i prossimi di questa rubrica è Darkman, essendo pieno di chicche sui comics ne verrebbe fuori un signor "20 cose..."
Complimenti come sempre per il post e grazie per il salto indietro nel tempo di 25 (perchè lo vidi su VHS, non al cinematografò) che mi hai fatto fare...
RispondiEliminaP.S. grazie a Sharon Stone (Dio che topa che era) che ha motivato per sempre la presenza del tasto PAUSE sui lettori VHS.
* 25 anni (e figurati se il demone del typo non mi perseguitava...)
RispondiEliminaNon mi ricordo la fonte - probabilmente non la rete - ma per il ruolo di Quaid , prima di quel tizio lì con i muscoli sui muscoli , si era pensato a Richard Dreyfuss che, precedentemente, aveva fatto ciao ciao allo squalo ed agli alieni buoni. Naturalmente il film sarebbe andato in una diezione diversa...
RispondiEliminaGrazie Doc! Adoro questo film, tutte le volte che lo passano in tv cerco sempre di riguardarlo!!!
RispondiElimina"ansioso di prendersi una rivincita nei confronti di De Laurentiis (vedi sotto)" scusa Doc... forse ho perso qualche passaggio, ma non mi sembra di leggere più sotto il motivo per cui i due erano in rotta... sbaglio io?
RispondiEliminaPunto 19: "Proprio la corporatura di Arnold era stato uno dei motivi per cui De Laurentiis e i suoi non avevano nemmeno voluto provinarlo per la parte".
EliminaAH! Quello! Giusto! Grazie :)
EliminaSe vogliamo parlare di "esagerata" a livello semeiotico possiamo ancora farlo, ma non ne vedo il motivo visto che lo stile bombastico su internet o lo hai o non vai da nessuna parte, e quindi, pur non condividendo ne capisco l'idea. Poi avevo capito male io, e quindi bene così. Ora lo so.
RispondiEliminaNegli extra di "Alien" ricordo che Dan O'Bannon citò la collaborazione con R. Shusett. Disse che era a un punto morto con la stesura di "Alien" e allora gli chiese aiuto, e siccome pure lui era fermo con "Atto di forza" si aiutarono a vicenda.
RispondiEliminami è tornata la voglia di vederlo!
RispondiEliminaBella Doc! :D
Doc, di cose belle ne fai a pacchi, ma il "20 cose che non sapevate su..." le batte tutte a mani bassissime! E' di gran lunga la mia rubrica preferita.
RispondiEliminaTogliamo il forse... Oggi non sapevo proprio nulla :D
RispondiEliminaRubrica che mi mancava parecchio. Film fantascienzio fracassone ma bello che onestamente non centra un well loved con il racconto di Dick Ricordiamo per Voi.
RispondiEliminaIl sopraccitato Minority Report - Trattato di Minoranza è un film confezionato meglio e forse uno di quelli che tradisce meno (insieme a Blade Runner) lo spirito del racconto.
Una domanda, il film tratto (si fa per dire perché non centra nulla con il racconto) da The Golden Man secondo te è il peggiore tratto da un racconto di Dick?
Digressione, scusate, ma non resisto. Minority Report è un gran bel film, che però tradisce completamente lo spirito del racconto. Diamine, è proprio il contrario. Nel racconto il personaggio di Tommasino Missile ACCOPPA un tizio a sangue freddo per dimostrare che la Precrimine ha ragione! Un po' come Io Robot: da fan del dei racconti, tutti basati sulla logica e sulle tre leggi, un film di azione basato sul fatto che le tre leggi non si applicano (e i robot possono essere cattivi) è troppo, troppo americanata ignorante da contadini col collo troppo rosso.
EliminaScusate, la pianto qui.
Ah, Doc, dimenticavo, la rubrica è meraviglioserrima.
Non sono d'accordo.
EliminaIl film coglie almeno in parte la contrapposizione tra l'ineluttabilità del futuro e l'influenza che hanno le premonizioni sul futuro stesso. Poi il film sposta il focus su altro argomento ovvero su un aspetto giuridico essenziale: l'esteriorità. Le norme giuridiche si applicano a quello che facciamo non a quello che supponiamo di fare, è giusto punire qualcuno per qualcosa che commetterà anche se non l'ha ancora commesso.
Posso segnalare che in UK c'è un telefilm molto carino che si chiama Scrotal Recall? Magari segnalare anche che c'è Antonia Thomas può aiutare :)
RispondiEliminain realtà non so perché appaia come "unknown", ma Google e Blogger mi conoscono :)
EliminaQuesto film mi è sempre piaciuto un frappo, per via delle t3tte della Stone (e della tizia mutante) obvioubruslì, ma anche per quella strana sensazione di incertezza tra sogno, realtà e ricordo reale o fittizio (all'epoca non sapevo ancora chi fosse Phil(l)ip Dick).
RispondiEliminaMamma mia, mi immagino cosa sarebbe potuto venir fuori se lo avessero davvero lasciato fare a Cronenberg... :)
Comunque dai vari post della rubrica "20 cose che..." sta pian piano venendo fuori un'immagine di Arnoldone che non mi aspettavo: palestrato sì, ma con in testa un sacco di buone idee. Se contiamo che l'altro palestrato dell'epoca (Stallone), a quanto ho appreso sul blog di Rrobe, è l'autore della sceneggiatura di Rocky, considerata da Hollywood la "sceneggiatura perfetta", declinabile all'infinito senza perdere un colpo (Karate kid, Black Swan, Kung fu panda, Whiplash... tutte storie di "riscatto attraverso il sacrificio e l'allenamento") possiamo dire che tra quei bilanceri si sono formate delle menti molto più brillanti di quel che il luogo comune suggerirebbe.
Doc, una domanda da 'gnurante che sicuramente mi provocherà il ritiro a vita della tessera antristica: ma che vuol dire "Alla salute di Ventù"? Chi è Ventù? Fa parte di qualche vecchio tormentone dell'Antro o è qualche film di Schwarzy che non ho mai visto?...
E' un tormentone e credo proprio che quel film di Arnoldone tu l'abbia visto... inizia per P e ha il suo 20 cose...
EliminaEccallà, Predator... Uno dei pochissimi film di Arnold che non ho MAI visto. Sembra incredibile ma è così: da piccolo mi faceva paura e da grande non c'è più stata l'occasione.
EliminaRiconsegno mesto la tessera tra le pernacchie generali.
[Fischi dagli spalti. Qualcuno lancia un pomodoro.]
[Ed è l'inizio dell'inferno.]
Per tutti i pigri agevolo il link alle 20 cose dove è nato "Alla salute di Ventù" http://docmanhattan.blogspot.it/2013/04/20-cose-che-forse-non-sapevate-su-Predator.html
EliminaL'ho visto al cinema e a naso direi che avrò avuto nove anni(?!) E in effetti la scena dello scudo umano mi ha abbastanza traumatizzato
RispondiEliminaVisto con la cumpa, quando uscì la VHS. Erano quelli gli anni dell'affitto selvaggio, valsoci la tessera a vita della videoteca (complice anche la miriade di pornachos affittati dallo zio di uno di noi xD), c'avrò avuto si e no 12-13 anni.
RispondiEliminaTra l'altro fra gli amici fui uno dei pochi (o il solo? vai a ricordare) a capirne la trama, e ancora oggi mi chiedo il perché, visto che non mi sembra di sta complicatezza...
E, vista l'età -dico ora, a posteriori-, mi piacque pure, tanto che ancora oggi ci sono affezionato, forse è il fattore Nostalgia Canalis a parlare, del resto a quell'età vedere con gli amici un film che parlava di futuro, di Marte, di mutanti e di tritette... tant'è che ancora oggi non manco di riguardarmelo volentieri quando passa in TV.
Ma, lo ammetto, non ho ancora avuto il coraggio di guardare il remake.
Bello! G-R-A-Z-I-E.
RispondiEliminaPioggia di bruschette...
Beh, a favore della teoria secondo cui il film è ambientato nel 2084 c'è proprio la carta d'identità che scade nel 2086. :P
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