Il vostro pittore moderno preferito (Saturday night sondaggismo)
Un sondaggismo sull'Arte? No, in realtà almeno un paio di sondaggismi sull'Arte, ché è una delle tue tante passioni - nascere figlio di un pittore e in una casa piena di libri di storia dell'arte ha aiutato, diremo - ma in questo covo di deboscia non se n'è parlato praticamente mai. Dunque, in questo primo sondaggismo, per non mischiare troppo epoche e stili, ci concentreremo sulla pittura moderna. Per Arte Moderna si intendono convenzionalmente opere e stili nati dopo il 1860 e fino agli anni Settanta del secolo scorso. Da Manet in poi. Il tuo pittore moderno preferito? [...]
Non c'è assolutamente gara. Per quanto adori la pop art, scegli van Gogh. Non solo per la bellezza universale e senza tempo di una Notte stellata o dei suoi Albicocchi in fiore. Ti ha sempre colpito tantissimo il dramma di quest'uomo aggrappato alle sue psicosi, incapace a lungo di relazionarsi con il mondo se non filtrandolo attraverso una tela. Un punto di equilibrio tra impulso artistico e follia, ma perennemente sbilanciato verso la seconda. Quando hai visitato il suo museo ad Amsterdam, mentre l'audioguida ti riparlava della genesi dei quadri realizzati durante il ricovero a Saint-Rémy-de-Provence, piangevi. Guardavi gli spicchi di "là fuori" osservati da una finestra, ci leggevi dentro tutta la sofferenza di un'anima tormentata e giù bruschette. La sofferenza altrui in sé, se uno non è nato bestia, rattrista; la sofferenza tradotta nel bello travolge come un'onda. La sindrome di Stendhal dei lacrimoni. Mai nessun altro autore ti ha fatto provare nulla del genere, e se l'Arte è - perché lo è, tanto più dopo che l'inseguimento della riproduzione del vero è stato reso inutile dalla fotografia - soprattutto capacità di comunicare uno stato d'animo, al di là di qualsiasi valutazione tecnica, quella chiacchierata in differita con il signor Vincent ti è rimasta impressa. Uno spettacolo triste, ma bellissimo. Un'amara metafora di quanto stronza possa essere l'esistenza: fai una vita d'inferno e solo da postumo diventi materia per musei e storia dell'Arte, nonché motore di aste fantamiliardarie.
Ma ti ha sempre commosso anche il rapporto con suo fratello Theo e affascinato l'ammirazione che Vincent provava per l'arte giapponese: pochi lo sanno, ma van Gogh fu uno dei primissimi estimatori dell'arte nipponica in Occidente. Acquistò alcune stampe Ukiyo-e e si ispirò a quello stile per realizzare alcune opere, come la Cortigiana. A modo suo, Vincent fu quindi anche il primo mangaka all'europea, vogliamo dirlo, anche se non è proprio così? Diciamolo.
E ok, questo è quanto: van Gogh, fortemente Vincent Willem van Gogh da Zundert. Voialtri, deboscia? Qual è il vostro pittore moderno preferito? E perché?
Niente commenti anonimi (finiscono nel cestino e non li legge nessuno, perdete solo tempo), niente listoni (un solo autore), niente battute cretine da commenti di Facebook (quelle, una volta tanto che si parla di qualcosa di serio, le lasciamo ai commenti di Facebook. Perciò niente Spaccolanana e nascondismi vari), niente precisinate non richieste ai commenti altrui. Per il resto, da Manet ad Alex Ross vale tutto. Non dimenticate il perché: nessuno è Argan, ma basta esporre a parole vostre le ragioni della scelta.
Non c'è assolutamente gara. Per quanto adori la pop art, scegli van Gogh. Non solo per la bellezza universale e senza tempo di una Notte stellata o dei suoi Albicocchi in fiore. Ti ha sempre colpito tantissimo il dramma di quest'uomo aggrappato alle sue psicosi, incapace a lungo di relazionarsi con il mondo se non filtrandolo attraverso una tela. Un punto di equilibrio tra impulso artistico e follia, ma perennemente sbilanciato verso la seconda. Quando hai visitato il suo museo ad Amsterdam, mentre l'audioguida ti riparlava della genesi dei quadri realizzati durante il ricovero a Saint-Rémy-de-Provence, piangevi. Guardavi gli spicchi di "là fuori" osservati da una finestra, ci leggevi dentro tutta la sofferenza di un'anima tormentata e giù bruschette. La sofferenza altrui in sé, se uno non è nato bestia, rattrista; la sofferenza tradotta nel bello travolge come un'onda. La sindrome di Stendhal dei lacrimoni. Mai nessun altro autore ti ha fatto provare nulla del genere, e se l'Arte è - perché lo è, tanto più dopo che l'inseguimento della riproduzione del vero è stato reso inutile dalla fotografia - soprattutto capacità di comunicare uno stato d'animo, al di là di qualsiasi valutazione tecnica, quella chiacchierata in differita con il signor Vincent ti è rimasta impressa. Uno spettacolo triste, ma bellissimo. Un'amara metafora di quanto stronza possa essere l'esistenza: fai una vita d'inferno e solo da postumo diventi materia per musei e storia dell'Arte, nonché motore di aste fantamiliardarie.
Ma ti ha sempre commosso anche il rapporto con suo fratello Theo e affascinato l'ammirazione che Vincent provava per l'arte giapponese: pochi lo sanno, ma van Gogh fu uno dei primissimi estimatori dell'arte nipponica in Occidente. Acquistò alcune stampe Ukiyo-e e si ispirò a quello stile per realizzare alcune opere, come la Cortigiana. A modo suo, Vincent fu quindi anche il primo mangaka all'europea, vogliamo dirlo, anche se non è proprio così? Diciamolo.
E ok, questo è quanto: van Gogh, fortemente Vincent Willem van Gogh da Zundert. Voialtri, deboscia? Qual è il vostro pittore moderno preferito? E perché?
Niente commenti anonimi (finiscono nel cestino e non li legge nessuno, perdete solo tempo), niente listoni (un solo autore), niente battute cretine da commenti di Facebook (quelle, una volta tanto che si parla di qualcosa di serio, le lasciamo ai commenti di Facebook. Perciò niente Spaccolanana e nascondismi vari), niente precisinate non richieste ai commenti altrui. Per il resto, da Manet ad Alex Ross vale tutto. Non dimenticate il perché: nessuno è Argan, ma basta esporre a parole vostre le ragioni della scelta.
Andrea Pazienza.
RispondiElimina"Non dimenticate il perché. Basta esporre a parole vostre le ragioni della scelta".
EliminaSon quattro regoline, semplici semplici, ma devo ripeterle ogni volta. Più volte.
/depression :)
Scusami tanto Doc, ma ero sul treno e non avevo connessione. Le motivazioni sono simili alle tue: ho sempre considerato Paz un pittore a tutto tondo per l'accuratezza dei particolari, se fosse vissuto ai tempi di Van Gogh lo sarebbe stato certamente. Viceversa Van Gogh ai giorni nostri sarebbe stato un artista "alla Paz": entrambi riversavano nelle loro opere il loro male di vivere.
EliminaSalvador Dalì. Per quanto mi riguarda il più (sicuramente uno dei più) visionari, geniali e strani artisti di sempre. ogni volta che osservo una sua opera ne rimango affascinato come la prima volta. è un pò difficile spiegare perchè mi piace, ma dirò che vado matto per l'atmosfera da sogno che emanano i suoi lavori e vado matto per il surrealismo in generale.
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RispondiEliminaAlphonse Mucha! non sono una grande estimatrice dell'arte moderna e contemporanea, sono rinascimentale fin nel midollo. Però Mucha insieme a Canova e Preraffaelliti (che non ho potuto mettere perchè fuori limiti temporali) creano un arte che mi rilassa, mi fa stare bene e abbellisce la mia vita. Capisco cosa intendi Doc con le bruschette...la prima volta che ho visto dal vivo una delle versioni di Amore e Psiche di Canova sono rimasta come parallizata, ma mi muovevo eh...nel senso camminavo intorno alla statua (a villa Carlotta sul lago di Como) che era messa al centro di una stanza piena di luce naturale e affacciata sul bel giardino ma sembravo uno zombi. Emozioni, parola e pensiero si erano bloccati. Ancora grazie al marituccio che mi ci ha portato a sorpresa
RispondiEliminaio ho avuto la stessa identica reazione(ma li ero paralizzata dall'emozione) al museo egizio, davanti le statue e i busti dei faraoni e delle divinità
EliminaIo metto Frida Kahlo. Mi ha sempre colpito come abbia reso colorato il suo inferno personale. Come ha mostrato coraggiosamente la sua sofferenza, il suo corpo martoriato senza però accennare a un minimo di supplica di pietà nei suoi occhi verso chi la guarda.
RispondiEliminaMr. Salvador Dalì e l'invidia mostruosa che provai quando mia madre andò al mausoleo di Figueras mentre io ero a casa a fare la tesi.
RispondiEliminaDalì e la sua megalomania mostruosa, e la Persistenza della memoria vista al Moma nel 2013. E lì BRUSCHETTE furono, anche per me.
Dalì e i suoi viaggi mentali, psiche complicata, genialità e superbia, icona di stile.
Dalì che fu il primo a farmi appassionare all'arte vera, alle medie.
...e poi vogliamo mettere? AMANDA LEAR. Cioè. lui ha creato amanda lear. Ancora non riesco a capacitarmene. e girava con un FORMICHIERE.
Poi vennero tutti gli altri, il liberty, Mucha, Gaudì, Giger, Royo, chi più ne ha più ne metta. Ma lui fu il primo a farmi amare l'arte.
Che sondaggio colto Doc! Anche a ma piace l'arte ma sono appassionato più che altro del nostro meraviglioso rinascimento,i moderni non li ho mai seguiti più di tanto,però per quel poco che conosco ti dirò che anche io voto Van Gogh,mi piace il suo stile e la sua storia mi affascina.
RispondiEliminaTra le altre cose l'estate scorsa in vacanza ci siamo fatti un giro tra Francia del sud e Spagna e trovandoci ad Alres ci siamo accorti per caso che l'albergo era vicino al ponte che il pittore ha immortalato nel quadro e siamo partiti alla caccia del famoso ponte.
Un po' per il caldo,un po' perché tornavamo da un bel giro per la cittadina(molto belli i resti romani) un po' perché eravamo a piedi ed eravamo alquanto stanchi alla fine abbiamo desistito,non arrivava più sto ponte.. Però abbiamo visto i barconi abitati come case,belli e caratteristici.
Però il ponte con mia grande vergogna non sono andato a vederlo
Jasper Johns.
RispondiEliminaNon ho ancora capito il perché ma tutte le volte che guardo un suo dipinto della serie dei "bersagli" o delle "bandiere" rimango ipnotizzato.
La tecnica materica dell'encausto, la composizione e la cromia di tutti i suoi lavori sono perfetti.
Per me, la prima qualità di un dipinto deve essere la capacità di creare una festa per gli occhi di chi lo osserva ed i lavori di Johns mi hanno sempre fatto questo effetto.
Oltre al fatto di essere stato uno dei veri anticipatori della Pop Art americana e mondiale (che adoro).
P.S: so che infrango una regola ma vorrei fare una menzione speciale ad Alberto Burri. Maestro italiano anticipatore come Johns di tutto il Pop pittorico. Cercatevi il suo lavoro "SZ1"... è del '49!
Pittore troppo dimenticato in Italia ma giustamente osannato nel resto del mondo dell'arte che conta (di cui, meritatamente, noi non facciamo più parte da decenni).
Marcel Duchamp.
RispondiEliminaFinchè guardi a opere come l'Urinatoio o la Monna Lisa coi baffi puoi anche pensare "che cazzaro", per quanto personalmente ami molto l'arte concettuale oltre che estetica (secondo me hanno dentro le stesse regole).
Ma quando sul libro di storia dell'arte vidi "Il grande vetro" mi innamorai perdutamente. E quando lo vidi dal vivo tremai letteralmente dalla gioia.
Per me nell'astratto e nel no-sense c'è tanto realismo. è come guardare dei globuli rossi al microscopio: la forma può lasciare perplessi, ma la sostanza è più reale di Monet o Raffaello.
Van Gogh vince a mani basse anche per me e infatti una riproduzione di "Notte stellata" è appesa nella mia sala da pranzo. Gli impressionisti sono i pittori da me preferiti e van Gogh batte al fotofinish quell'altro mostro sacro di Monet.
RispondiEliminaMucha e Klimt(per non parlare di Michelangelo e daVinci anche se in quest'ultimo adoro il suo genio per le invenzioni da brava studente di ebanisteria..ma appunto parliamo di contemporanei)
RispondiEliminaho frequentato l'istituto d'arte per mia scelta, in famiglia nessuno è propenso all'arte e alla creatività, sono una mosca bianca(e nn so da dove o da chi ho preso sta passione..)
adoro l'art nouveau come na disperata (xD) escegliendo artisti "contemporanei" Mucha è sopra tutti, a seguire Klimt ; amo le prime locandine pubblicitarie e quel modello di donna eterea simile più ad una dea o ad una creatura magica.
AMO, si in maiuscolo..., amo la personificazione delle gemme e delle stagioni che Mucha fece(prossimo progetto per un tatuaggio tra l'altro)...l'Art Nouveau tra l'altra prendeva spunti dalla natura stessa(devo dire grazie che qui a Bari ci sono parecchi esempi di quel periodo, prima su tutti un palazzo privato(palazzo Atti) che ha la facciata con uno splendido portone intarsiato (varie tecniche a dire il vero, sono presenti anche dettagli in ferro) e sul balcone "padronale" 2 statue enormi quasi a guardia dell'entrata
a conclusione, ammetto invece che l'arte cosidetta moderna(quella recente per capirci, Warhol si lo comprendo..)non riesco a farmela piacere :/
dio quant'è difficile questo sondaggio... c'è molto da dire... però penso che effettivamente l'artista che più mi ha toccato è stato proprio Vincent Van Gogh. Ricordo chiaramente mia moglie che si è messa a piangere davanti alla "starry night"... ed è effettivamente difficile restare impassibili di fronte a tanta violenza espressiva. I suoi quadri sono un bellissimo pugno nello stomaco che colpisce dritto, forte e senza nessuna pietà. Perfino la relativa puntata di Dr.Who fa piangere.
RispondiEliminadoveroso specificare che sono un grande ignorante in materia di arte
EliminaNo sono un estimatore della pittura e pertanto non me ne intendo ma tempo fa sono andato ad una mostra su Dalì a Roma e sono rimasto a bocca aperta. C'era pure un Topolino.
RispondiEliminaNon ricordo di aver mai pianto di fronte ad un'opera d'arte o essermi lasciato sindromedistendhallizzare in qualunque altro modo, forse per via del percorso di studi molto tecnico (prima ragioneria, poi fisica, e solo molto dopo, disegno industriale) e arido di storia dell'arte, nella quale mi sono forza di cose imbattuto in modo serio solo molto avanti, all'università, studiando design.
RispondiEliminaComunque Mondrian (naturalmente il non figurativo).
Sarà per la mia malcelata propensione all'autismo (iperbole, eh... :D), ma a me tutto quel rigore, quel perpendicolarismo, quell'essenzialità geometrica delle primitive e cromatica dei primari, quella complessissima semplicità e semplicissima complessità degli equilibri di spessori, aree e colori...
Prendi un linguaggio (l'arte), ne identifichi gli elementi base e, utilizzando solo quell'abc, scrivi libri mai scritti e veri e propri manuali per insegnare a chi si riempie la bocca di paroloni e discorsi aulici, credendosi professorone.
Edward Hopper. Il perché nasce dalla mia passione per Humprey Bogart e in generale per i film Hard Boiled ambientati negli anni '50 degli stati uniti. Hopper rappresentava bene quel periodo, come nel quadro Ufficio di notte, ad esempio http://iod.forumfree.it/?t=2043646 (a proposito, qualcuno sa dirmi perché quel tipo di lampada appare in qualunque cacchio di film, telefilm, quadro foto o fumetto di tutto il mondo e di qualsiasi periodo storico?), o nel celeberrimo Nighthawks https://it.wikipedia.org/wiki/Nighthawks#/media/File:Nighthawks_by_Edward_Hopper_1942.jpg (in una mostra romana ricostruirono il bar, ed io mi feci fare una foto seduto al bancone.Mi hanno rubato quel cellulare, porca di una zozza). Poi, approfondendo la sua opera, è impossibile non farsi toccare dalla sensazione di solitudine e malinconia che traspare da ogni suo quadro. Ah, giusto perché si parla comunque di opere che, trovandotele davanti staresti ore perso in contemplazione, cito anche due capolavori di Magritte, Il castello dei Pirenei http://www.english.imjnet.org.il/popup?c0=13316 e La voce dell'aria http://www.guggenheim-venice.it/collections/artisti/dettagli/pop_up_opera2.php?id_opera=205
RispondiEliminaDalì, perchè unisce visioni bellissime a doti tecniche rarissime, o che comunque non vengono spesso espresse al massimo dagli altri artisti moderni.
RispondiEliminaGIACOMO BALLA
RispondiEliminaUomini, animali o macchine in movimento nello spazio limitato di una tela. Lo scorrere del tempo rappresentato su un supporto che è l'antitesi del movimento
Mi spiace sia poco conosciuto ai più. Dovremmo essere più orgogliosi di essere stati la patria del futurismo.
Avrei detto anch'io Van Gogh, soprattutto dopo aver visto le sue opere al Van Gogh Museum di Amsterdam, ma scelgo Gerardo Dottori, perchè artisticamente ha dato tanto, tantissimo, al territorio Umbro, dove vivo ormai da 16 anni.
RispondiEliminaDinamismo e futurismo applicato alla bellezza del paesaggio, non una cosa da tutti.
Sono un ignorantone in materia,pure mezzo daltonico,percio` il mio voto lascia il tempo che trova.....dico Escher perche` molto diretto,cosi` tanto che riesco ad apprezzarlo pure io....le sue distosrioni e geometrie impossibili mi han sempre ipnotizzato!
RispondiEliminaSchiele, con quei corpi, quei sguardi, mi ha sempre colpito. Andrò a breve a Vienna, e non vedo l'ora di visitare, oltre ai capolavori di egon, anche quelli del più famoso Klimt, cioè, il massimo.
RispondiEliminaSchiele, specie nella fase "matura", è uno dei miei artisti preferiti del '900. Davvero un peccato che sia morto prematuramente, avrebbe potuto realizzare ancora chissà quali capolavori! Tra l'altro sembra che Schiele avesse chiesto a Klimt di prenderlo come allievo, ma il maestro, vedendo alcune sue opere abbia risposto che non poteva insegnargli nulla che non sapesse già fare.
EliminaPrimo commento sull'Antro, stavolta non posso esimermi.
RispondiEliminaStudio incisione all'Accademia di Brera e in effetti mi viene assai difficile scegliere un singolo artista Moderno, dato che lacrime ne ho versate a fiumi davanti all'opera di innumerevoli Maestri.
Su due piedi stavo per fare il nome di Picasso, per la portata del suo genio, ma poi non riesco a non far parlare il cuore e il cuore dice: Mario Sironi.
Lo stesso Picasso ebbe modo di nominarlo tra i più grandi pittori (allora) viventi ma di lui si sente poco parlare, a causa della dannatio memoriae che gli è costata l'adesione al fascismo. Ciònonostante trovo la sua poetica qualcosa di unico, in grado di comunicare con quel passato glorioso che i suoi contemporanei italiani (e mi riferisco sopratttutto ai Futuristi) facevano di tutto per rinnegare, parlando però la lingua della modernità e creando atmosfere perfettamente sospese tra la spinta del futuro e una melanconia nel senso più düreriano del termine.
Per questo dico Sironi, anche se mi sembra di fare un torto a innumerevoli altri grandi artisti non nominandoli, accidenti a me.
Grazie Doc per il sondaggio, giuro che era da tempo che mi ripetevo che per un post simile avrei potuto compiere il grande passo fuori dai silenziosi ed eccolo servito.
Antonio Ligabue
RispondiEliminal'ho scoperto per caso, dopo aver visto un documentario in tarda notte. E' stato un genio nato nel nulla e nel disagio più totale. La sua arte è viva e in costante movimento. E' il meglio dell' arte naïf
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RispondiEliminaDico Edgar Degas non solo perché è stato oggetto della mia tesi, ma perché studiandolo insieme agli altri impressionisti è stato il meno impressionista di tutti; il più classico tra i moderni e il più moderno tra i classici; come disegnatore non aveva pari, fu tra i primi a riscoprire i pastelli, a sperimentare nuove tecniche di incisione, fu un pioniere della fotografia ed anche uno scultore tra i più originali della sua generazione. E' stato praticamente un genio assoluto, ma i più lo ricordano solo per le ballerine...
RispondiEliminaDoc, a proposito di Vincent, ti segnalo questa playlist youtubica. :)
RispondiEliminaBeh il mío nick non rientra nel sondaggio ma è indicativo...
RispondiEliminaComunque come artista moderno sono un gran fan di René Magritte... Il mio quadro preferito è "gli amanti" e poi il quadro per cui l'ho conosciuto e che ho con me in camera mia "Golconda" per colpa di un fratello maggiore fan di Dylan Dog, che mi ha fatto scoprire questo artista, innamorarmene e avere sue riproduzioni dappertutto in casa, anche in bagno... Per me è colui che fa del'assurdo arte!
Sondaggio che mi prende molto contropiede, se si parlava di architettura sarei stato nettemante più ferrato. In quel caso avrei detto Mackintosh in generale e Richard Neutra per quanto riguarda le ville.
RispondiEliminaParlando di pittura mi piaciono molto i pittori della secessione viennese come Klint (di cui la perduta raffiguarazione della medicina ad inizio post) e Schiele ed anche alcuni esponenti del futurismo italiano. Dovendo scegliere diciamo Schiele e non se ne parla più.
Salvador Dalì. Uno dei pochi moderni che mi piacciano veramente. In pittura amo il rinascimento (il bello nella riproduzione del vero) e il surrealismo di, appunto, Dalì. I contemporanei mi dicono poco o nulla (li capisco poco e mi trasmettono ancora meno)
RispondiEliminaDevo dire che è difficile scegliere.....Alberto Burri e l informale che ha segnato la mia maturità come artista o lempichka e Felice Casorati con il loro estetismo e linguaggio anni 30......
RispondiEliminaDevo dire che è difficile scegliere.....Alberto Burri e l informale che ha segnato la mia maturità come artista o lempichka e Felice Casorati con il loro estetismo e linguaggio anni 30......
RispondiEliminaSalvador Dalì. Uno dei pochi moderni che mi piacciano veramente. In pittura amo il rinascimento (il bello nella riproduzione del vero) e il surrealismo di, appunto, Dalì. I contemporanei mi dicono poco o nulla (li capisco poco e mi trasmettono ancora meno)
RispondiEliminaDirei, senza troppe esitazioni, Gusta Klimt perché i suoi dipinti sembrano più dei mosaici bizantini che dei quadri
RispondiEliminammmh per un pelino direi yves klein ,artista geniale e poliedrico ,un autentico vulcano di idee, era pieno di vita e di humour ,la sua poetica si basava sull'idea di far percepire l'astratto,cosa che ho sempre trovato molto zen così come il suo concetto di vide(vuoto),da qui il paradosso e l'ironia che mi hanno affascinato.E poi il suo international klein blue è davvero un colore bellissimo e puro.bello bello bello
RispondiEliminaVoto anche io Edward Hopper: moderno, emozionale ed emozionante, capace di descrivere benissimo i dualismi del 900 (citta/campagna, solitudine/grandi città con tanta gente, bellezza/miseria)
RispondiEliminaDifficilissimo... ma sicuramente l'emozione travolgente che ho provato la prima volta davanti alle opere di Monsieur Toulouse-Lautrec è indimenticabile. La sua scelta di vita, lo sprezzo davanti alla malattia che l'ha accompagnato tutta la vita... e la fiducia e l'intimità che era riuscito a guadagnarsi tra gli ultimi. Amico per poco tempo dello sfortunato Vincent, anche lui amante del Giappone (adorabile la sua foto in kimono con tanto di acconciatura, un cosplayer ante-litteram), bisfrattato un po' sia come pittore che come grafico, come se fosse ancora troppo scomodo e scandaloso per avere il suo posto nella storia. Io affettuosamente lo chiamo "nonno" e a proposito, c'è una mostra su di lui che mi aspetta :) .
RispondiEliminaPS: Doc non posso non citarti la bellissima "Vincent" di Vecchioni, lacrime a fiumi tutte le volte che l'ascolto.
Odio amore per Lucio Fontana.... apprezzo il percorso per il quale il taglio della tela è la sintesi e l'antitesi dell'arte, ma giunto a quella conclusione dopo un unico taglio avrebbe dovuto smettere, tutto il resto l'ho sempre vissuto come un enorme marchettona.
RispondiEliminaPaul Klee. Perché in genere a scuola te lo nominano di sfuggita eppure ha creato, insieme a Picasso, un modo totalmente nuovo di osservare la realtà.
RispondiEliminaHundertwasser . Mi colpì il suo stile particolare e i messaggi che mandava (tipo: La linea retta è empia). Comprai una stampa traslucida che mi ha seguito già in 3 traslochi. E quando posso visito le sue opere architettoniche.
RispondiEliminaVan Gogh. Non ne so una mazza di arte pittorica, ma mi ha sempre colpito tantissimo, fin da bambino. Nei suoi quadri trovo due cose semplici anche se forse banali: bellezza e pace. Nonostante nascano da sofferenza e tormento, mi hanno sempre dato un gran senso di tranquillità.
RispondiEliminaGiorgio De Chirico. Il suo ciclo metafisico delle "Piazze d'Italia"mi trasporta ogni volta in un luogo sospeso che vorrei abitare ma che sfortunatamente è irraggiungibile.
RispondiEliminaMaya Kulenovic. Fu amore a prima vista. Riesce a portarmi altrove, letteralmente. Opere da visionare, preferibilmente, ascoltando la web radio www.darkambientradio.de
RispondiEliminaÈ una bella gara... Ma onde evitare, più che Listoni Giordano, tabelle ad eliminazione diretta dagli ottavi di finale comprese di calci di rigore, vado ad istinto: Giorgio De Chirico.
RispondiEliminaPerché? Perché più di un quadro mi ha dato l'impressione forte di "pomeriggio estivo d'infanzia fermo e virato seppia". Non so bene perché, ma spesso è come vedere delle istantanee dei miei sogni/incubi infantili più strani. Meandri della mente. De Chirico, per certi aspetti, è come se per me fosse la versione per immagini della narrativa di Eugenio Montale. Personalmente li vedo abbinati e reciproci, diciamo che se dovessi immaginare un illustratore per "Ossi di Seppia", ci vedrei bene De Chirico.
Refuso: dopo reciproci avrei dovuto mettere un punto, al massimo un punto e virgola.
EliminaIn materia di arte sono un caprone ignorante. Tuttavia fui colpito profondamentr anni fa dall' arte.di Gustave Moreau , per la visionarietá con cui reinterpretava i classici e la bibbia e perché li dipingeva badassici. Guardatevi il San Giorgio e provate a non compatire il.drago ... Personalmente mi fa schifo l arte astratta , con tutto il rispetto per cerchi e quadrati.
RispondiElimina
RispondiEliminaBellissimo Edipo e sfinge. L' Alessandro magno , Salomè... Moreau scalciava culi.
Lawrence Alma-Tadema, il mio quasi omonimo.
RispondiEliminaOk, è lezioso, decadente e banalmente figurativo, ma è così sfacciatamente bravo che ogni volta mi mette di buon umore.
Dalì anche per me, ma mi concedo anche un secondo nome:Dante Gabriel Rossetti, che ormai quasi non si trova più nei libri di arte. Amo particolarmente le sue figure eleganti e l'uso del colore.
RispondiEliminadifficile. molto. dovendo dire un nome solo scelgo a malincuore quello meno noto tra i tre o quattro che avevo in mente e dico Scanavino per orgoglio nazionalista che di solito non mi appartiene.
RispondiEliminaCaspar David Friedrich. Perchè ho avuto una sindrome di Stendhal davanti al "Monaco di fronte al mare". Sul libro di storia dell'arte. In classe.
RispondiEliminaPoi "il mare di ghiaccio" che io ho conosciuto come "il naufragio della speranza",è il quadro piu emo che abbia mai visto. Proprio la bellezza della speranza raffigurata dalla luce delicata che avvolge i colori pastello del ghiaccio,che però si spezza e mai tornerà intera,perduta per sempre.
Vabbé mi riaccuccio nel mio angolino del dolore :)
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RispondiEliminaIl mio pittore preferito è mio figlio. Nessun quadro mi emoziona come i disegni che fa lui. Ciao.
RispondiEliminaPiet Mondrian. Non so bene perché, ma trovo tranquillità e armonia alla vista delle sue composizioni.
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RispondiEliminapremetto che di arte io capisco poco, l'unico periodo che realmente mi affascina va dalla fine dei muri rotti (epoca romana) alla sconfitta del Corso. Quindi il moderno sta fuori... però dico René Magritte. Io sono un bieco informatico, cresciuto con un innamoramento fisico per la matematica, quindi persona poco propensa, in teoria, all'arte figurativa. Ma Magritte solletica il logico dentro di me. Più di Escher.
RispondiEliminaRousseau il Doganiere. da bambino mi sparaflashai su una riproduzione della zingara addormentata. e per anni ho vissuto senza sapere nulla ma conservando solo il ricordo di quella strana immagine, fino a quando l'ho riscoperta...
RispondiEliminaio scelgo due nomi: come contemporaneo Edward Hopper perchè i suoi paesaggi metropolitani mi hanno sempre affascinato ed hanno fornito la colonna "visiva" per interi ascolti di jazz, swing e soul music... come "moderno" (ma pre 1860), anche io scelgo Caspar David Friedrich, perchè è il romaticismo che mi colpisce e mi lascia senza parole... specialmente in un suo quadro "La Grande Riserva"....
RispondiEliminaNon so, ce ne sono tanti. Quindi dovendo scegliere dico Gustave Courbet, per la delicatezza del suo "L'origine del mondo", esplicito ma non pornografico. Non vedo l'ora di andare al museo d'Orsay ad ammirarlo dalvero, ma quando sarà dovrò far promettere a quel birichino di mio marito che non mi farà fare figuracce.
RispondiEliminaImmagino tu già la conosca ma in caso contrario se ti va ascolta Mica Van Gogh di Caparezza... penso proprio potrebbe piacerti.
RispondiEliminaPer quanto riguarda me, anch'io cresciuta in casa di un gallerista d'arte contemporanea ho avuto l'approccio opposto. Quasi detesto l'arte visiva. I preraffaeliti sono fuori data e allora direi Degas... non assomiglia a niente di ciò che amo ma è magnetico
Ilya Repin.
RispondiEliminaNiente da fare, sempre piaciuto il realismo e se poi ci aggiungiamo la mia passione per la storia (russa in particolare), questo spiega il perché in camera mia ci sia "I Cosacchi dello Zaporozhye scrivono una lettera al sultano di Turchia".
Prima che dovessi toglierlo perché si doveva ridipingere tutto il piano superiore della casa.
Magritte.
RispondiEliminaConosciuto grazie alla pietra miliare dylandoghesca che fu Golconda, è il rappresentante con tanto di valigetta della percezione oltre la percezione.
L'assurdo dei fratelli Marx, il nonsense di Hellzapoppin', che a me piacciono un casino qui fatti vernice su tela, e quindi boh, che vi devo dire: a me mi piace!
Visionario, ogni tanto squarcia il velo del tempo, dà un'occhiata al futuro, e se ne ritorna sghignazzante per dipingere quello che c'è in mezzo, lo squarcio.
p.s.: comunque quando ho letto il titolo del post, l'ho letto con la voce di Aldo "Non gi posso creeedere, il mio pittore moderno preferiiiiito!".
Trovo molto adolescenziale definire un unico artista preferito, anche in un ambito delimitato (relativamente!) qual'è la pittura moderna... a me piacciono tanti artisti diversi, per motivi diversi :) Van Gogh è uno di questi, uno dei tanti :)
RispondiElimina"Trovo molto adolescenziale"
RispondiEliminaE allora cosa stai partecipando a fare, esattamente? Lo spirito della rubrica è quello: se non ti garba, non sei costretto mica da nessuno a commentare, eh. :)
Beh, per quel che riguarda me, direi Edward Hopper, Doc.
RispondiEliminaPer quanto siano sfasati di decenni, i suoi dipinti mi fanno respirare quella stessa atmosfera dei racconti di Carver. C'è poco da fare, se il secondo scrive racconti dove "non succede nulla", il primo dipinge scene dove "non succede nulla", a parte la banalità della vita quotidiana. E ultimamente la banalità della vita quotidiana, e di chi riesce a scavarci dentro, e riesce a rappresentarla sfondando la barriera di "quello che merita di essere rappresentato", mi affascina un sacco. Grazie di questo sondaggio doc, sono post come questo che testimoniano quanto il blog sia sfaccettato.
HESCHER perché parla di infinito; perché arreda; perché è citato in labyrinth; perché dà la vertigine; perché rispetto Magritte è più sobrio e rispetto a Klimt più educato; perché mi ricorda tesla senza motivo; perché continuo a guardarlo a guardarlo a guardarlo a guardarlo; perché non invecchia.
RispondiEliminagrazie doc
Faccio l'hipster e dico Antonio Ligabue. Primo perché è delle mie parti, secondo perché ha un percorso di vita abbastanza simile a quello di Van Gogh che esprime in maniera fortissima e ferocissima nei suoi quadri che hanno spesso tematiche molto terrene e animalesche, in particolare la caccia dei grandi predatori.
RispondiEliminaNon c'è storia, Van Gogh su tutti.
RispondiEliminaPotendo scegliere tra tutti gli artisti che ho studiato nei cinque anni di liceo... niente, resta sempre lui in testa.
Per la sofferenza, la genialità e quell'occhio innocente di bambino che fa coesistere nei suoi quadri.
Ad Amsterdam, quando siamo andati in gita, sono stato l'unico a farmi il giro del museo due volte, complice lo stato "rallentato" dei miei compagni di classe.
Non appena aprirà la mostra a Torino porterò i pargoli, non vedo l'ora!
..questo non e' un commento.. metacitazione per dare il mio voto. Rene' Magritte. Perche' mi faceva fare dei voli con la fantasia incredibili quando ero bambino e ammiravo rapito i suoi quadri su qualche libro nella libreria dei miei.
RispondiEliminaRoy Lichtenstein, sempre stato affascinato dall'espressività dei personaggi nei suoi quadri, da quando li ho potuti vedere dal vivo ... avrei voluto "sbarbarli" dal muro e portali via con me, per sempre!
RispondiEliminaCe ne sono tanti. Penso Giorgio de Chirico.
RispondiEliminasarei fortemente indeciso se scegliere Dalì o Escher. Il primo perchè la sua follia onirica spesso mi porta a fare viaggi assurdi, il secondo direi quasi per lo stesso motivo, anche se più che onirico direi follemente geometrico.
RispondiEliminaDire solo un nome, nell'arte moderna, per me è oggettivamente difficile.
RispondiEliminaSono malato della pittura degli impressionisti, ho adorato Van Gogh ma anche lo stile ieratico e stilizzato di Klimt.
Ma visto che uno e un solo nome deve essere, dico Giovanni Segantini.
E non perché è trentino come me. Ma perché i suoi quadri sono dei capolavori senza tempo, che hanno saputo catturare su tela quell'attimo di infinito che sono i paesaggi delle nostre montagne.
Dai, che forse abbiamo trovato un pretesto per far vedere Doctor Who al nostro Doc preferito.
RispondiEliminaLa puntata "Vincent and the Doctor" (5x10) è tutta dedicata a Van Gogh, ed è quasi standalone; la visione è fortemente suggerita!
Cavolo Doc, sondaggismo difficile... Non per la difficoltà di trovare artisti preferiti, ma per doverne scegliere solo uno!
RispondiEliminaPosto che praticamente tutti i miei artisti preferiti sono già stati citati (Hopper, De Chirico, Schiele, Klimt, Toulouse-Lautrec, Dalì, Escher, Degas, ecc), io mi accodo a steffi e dico Alberto Burri. Perchè ha iniziato a dipingere in prigionia durante la guerra, usando quello che trovava in giro (sacchi sporchi e strappati, catrame, lamiere, terra...) ed è riuscito a tirar fuori poesia altissima ed emozionante da cose come lo schifo che si forma sullo sciacquone di plastica dei bagni pubblici quando qualche furbone ci spegne sopra la sigaretta... I suoi quadri non sono fatti col pennello ma con il fuoco, le reazioni chimiche, il saldatore, l'ago e il filo, le spaccature delle superfici che si asciugano come la terra del deserto.
Il suo "Grande cretto" è qualcosa di poetico, triste e socialmente utile allo stesso tempo: quando la città di Gibellina in Sicilia fu distrutta da un sisma, alcuni artisti furono chiamati ad abbellire il nuovo centro abitato. Burri preferì operare sulle vecchie rovine, inglobandole in una "tomba" di calcestruzzo bianco attraversata da fenditure (come i suoi "cretti") in corrispondenza delle strade. In questo modo, incidentalmente, risolse anche il problema di come smaltire le macerie...
Se posso umilmente (e contro le regole) aggiungere un artista non citato da nessuno, direi Francis Bacon. Le sue figure sconvolte e urlanti (insieme alle mani scheletriche e nodose di Schiele) mi ispirarono molto quando in gioventù facevo l'artista bohémien insieme ai miei amici di Brera, prima che la triste ingegneria mi fagocitasse...
Un solo nome è molto, molto difficile.
RispondiEliminaMa a conti fatti direi Andy Warhol, per il modo in cui sia riuscito a rendere POPolare l'arte, rendendola accessibile ai più tramite prodotti di uso quotidiano, come barattoli di zuppa o bottiglie di soda.
Io scelgo Klimt, per l'usa che ha saputo fare dei materiali e per le sue donne affascinanti.
RispondiEliminaProbabilmente lo hai già visto ma a proposito di Van Gogh..
https://www.youtube.com/watch?v=47h6pQ6StCk
Picasso perchè ha rivoluzionao l'arte.
RispondiEliminaHa cambiato la prospettiva
Se avessi detto "artista" avrei detto Piero Manzoni. Ma a parte gli achrome, la sua produzione è concentrata principalmente in altri artefatti. Ti dico quindi Lucio Fontana. Lo spazialismo, il gesto estremo di tagliare le tele, l'introduzione di una terza (ed inesplorata) dimensione in quello che per secoli è stato un medium a due dimensioni ha rappresentato il big bang dell'arte moderna ed ha aperto le danze ad una nuova forma di indagine artistica. Mi piace a tal punto che quando capito in Piazza Duomo mi piace fare tappa al Museo del Novecento per ammirare il piano a lui dedicato. Quante cose possono fuoriuscire da tre tagli su una tela. Altro che Franco Staccolanana!
RispondiEliminaDoc visto che parliamo di arte moderna, su www.mantini.net/inconocluster espongo la mia produzione di opere concettuali, all'interno di un progetto chiamato "iConoclu$ter". Partendo dalla rielaborazione di temi iconici degli anni '80 e '90, questo progetto rappresenta una critica del consumismo e delle sue derive. Quest'opera, ad esempio si intitola "6 Toys".
RispondiEliminada caprone ignorante leggere tutti, e ripeto tutti, i commenti è stato molto interessante.
RispondiEliminaTra i tanti nomi fatti mi piacerebbe aggiungere quello di Jack Vettriano.
Trovo che le sue donne siano fantastiche e il suo modo di dipingere mi piace tantissimo.
Egon Shiele, in una mostra vista millemila anni fa a Lucca (erò lì per un luccacomics) mi ha impressionato, soprattutto i disegni, che ho poi ritrovato in centinaia di dylan dog ed INMHO anche in parte della produzione milleriana (per dire, elektra lives again, anche se lì c'è anche tanto Lone Wolf).
RispondiEliminaNon sono un esperto... personalmente più che un artista preferito ho tanti quadri preferiti. Ma volendo scegliere il pittore che mi ha colpito di più ti direi (scusami DOC che con Van Gogh ha avuto delle storiacce) Gauguin in particolare il periodo polinesiano per quell'armonia tra il primitivo e il moderno.
RispondiEliminaNorman Rockwell. Perché sarà pure piacione, furbetto, uno degli inventori di Babbo Natale versione Cocacola, pubblicitario e quant'altro, ma era anche un artista a tutto tondo che ha fatto la Storia (con la S maiuscola) dell'illustrazione di questo secolo. Ed ha rappresentato i conflitti razziali mettendosi dalla parte dell'integrazione e dei pari diritti, che non è poco.
RispondiEliminaE poi come fa lui i bambini ce ne sono pochi.
Scusate il ritardo, di recente va cosi'...
RispondiEliminaIn ogni caso: in materia sono abbastanza umorale e potrei cambiare idea fra dieci minuti, ma hic et nunc, la mia preferenza va a Lucian Freud - perche' il suo e' uno sguardo senza compromessi, cinico. Al di la' della qualita' tecnica dei suoi quadri, nel suo approccio alla rappresentazione pittorica mi pare prenda forma una verita' terribile che condivido e rifiuto allo stesso tempo: siamo solo ossa, muscoli, grasso, carne.
Anche parlando di un periodo "limitato" è difficile scegliere. Ho sempre avuto una passione per Monet con le sue infinite ripetizioni dello stesso soggetto, ho amato Klee per i colori, ma ad oggi, la risposta è Antonio Ligabue.
RispondiEliminaUn altro considerato pazzo, con una vita travagliatissima che si percepisce sulla tela e che nella sua vita ha ritratto sempre gli stessi soggetti: autoritratti, animali da cortile, predatori e prede... Mi piace lo stile e adoro i colori. I suoi quadri trasmettono sensazioni forti, che rispecchiano lo stato d'animo e mentale del pittore.
Alfons Mucha... d'altronde poi son diventata grafica!
RispondiEliminascusate per il ritardo, io dico Vincent van Gogh non solo per i quadri stupendi ma anche per la sua storia....Se vi posso dare un consiglio leggete il libro di Antonin Artaud intitolato: Il suicidato della società , moooolto bello..ciao un abbraccio a tutti
RispondiEliminaÉmile Bernard, il vero ed unico innovatore della Scuola di Pont Aven (Sintetismo e Cloissonisme), della cui paternità cercò invano di appropriarsi quel marpione opportunista di Paul Gauguin che pertanto disprezzo come uomo
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