Una giornata all’Expo (senza vedere quasi nulla)
Quando la metro vi sbarca davanti all’ingresso di Expo, è un assolato sabato mattina di fine settembre come tanti. Però troppo sabato mattina e troppo assolato perché non ci sia lì ad aspettarvi un’orda di millemilamilioni di poveri cristi come voi provenienti da tulemònd. Siete te e l’antrista Drakkan, e siete fregati. Quella che segue è la cronaca di quel poco che siete riusciti a vedere (e soprattutto di quel tanto che ciao) in un giorno, in crawl in mezzo alla follefolla, e di come poi sei finito in coma per 12 ore. No shit […]
I cancelli hanno appena aperto e l’arteria principale di Expo, il Decumano, sembra già piena fino a scoppiare. Immaginate un’autostrada a sei corsie gremita di gente. Come in un film di zombie con un budget decente, ma con zombie molto più affamati e incarogniti. Ché oh, sono 39 carte d’ingresso, uno vuole vedere, uno vuole mangiare. Da zombie metodici, te e Drakkan vi dite che sarebbe meglio partire dal Giappone, ché quello è sempre il padiglione con le file più monster, e oh, hanno appena aperto, quanta gente vuoi mai che ci sia già in fila?
Dice: abbastanza per trasformarla già in una coda da SEI ore. No, davvero, SEI ore. Posti sui social questa foto del cartello della paura, in tanti ti fanno presente che con dodici ore uno in Giappone ci arriva. Funziona così: se hai con te un invalido, un anziano, un passeggino con un criaturo all’interno, puoi saltare la coda, in caso contrario puoi saltare direttamente il padiglione, perché sei ore sotto il sole anche #CIAONE. Purtroppo il passeggino con criatura l’hai lasciato a casa e non riuscite a trovare un anziano da affittare, zero, che vergogna, poi dice che c’è la crisi e la disoccupazione senile. Perciò goodbye baby & amen, come cantavano i Pizzicato Five.
La situazione si ripete grossomodo identica per tutti i padiglioni più interessanti, quelli al cui interno c’è effettivamente un percorso tematico non fuffaldino, qualcosa da vedere, e non solo quattro touchscreen della cippa. Le code non sono le sei ore dell’uomo del Giappone, ma tre, quattro, due e mezza. Sempre troppo. Ripiegate così mestamente sui capannoni in cui si passa in gruppi dopo un’attesa di pochi minuti, veloci come il tientelo, ché dentro ci son due robe.
Non solo quelli senza architettura sparaflashante, i magazzinoni dei paesi del terzo mondo, uno in fila all’altro, ma anche tanti altri belli a vedersi all’esterno, ma con un bel vuoto pneumatico dentro. È il caso del padiglione dell’Estonia, che ti spiega il concetto un po’ troppo astratto di “altalena” (non hai capito bene come funziona questa incredibile invenzione, ma magari sei te) e ti offre delle panchine di legno con cinguettio di uccellino incorporato.
Siediti e ascolta, ti dice la panchina, e te vorresti ascoltare e farti pure una pennica, ché siete solo all’inizio ma già la schiena ti urla come una scimmia urlatrice appena tornata da una riunione di condominio con i gibboni. Tutte quelle scale, quei saliscendi, quei rEgazzini che brandiscono dello zucchero filato come fosse un’ascia bipenne in mano a Conan, da schivare con riflessi fulminei, tutta la vecchiettitudine e l’invaliditate che ti senti dentro, e quei bastardi ingrati dei giapponesi manco t’hanno fatto passare, eghe.
Sempre rubricabile nella categorie stingrancattsee, il padiglione degli USA: una scalinata larghissima, su cui si procede a colonne separate in gruppi di cinquanta, sessanta persone. Arrivi su in un attimo, e come ci arrivi te ne vai, perché a parte le erbe aromatiche sulla facciata esterna (che dall’interno non vedi) e un paio di flipperoni touchscreen, non c’è nient’altro. Un’emblema perfetto dell’alimentazione made in USA: arrivi, stai lì tre secondi, te ne vai. Fast foottitene.
Alle 11,30 apre il ristorante giapponese, che ha un accesso separato rispetto al padiglione vero e proprio e a cui si accede quindi senza far la fila. Vi tirate prima una ciotola di sushi, poi un ciotolone di sashimi di tonno su letto di riso, il tutto annaffia… vedi? Una giornata in un posto del genere, e pure te scrivi come una di quelle ridicole guide enogastronomiche. Dicevi: scofanata di sushi e sashimi di tonno, birretta Kirin, Drakkan ci butta pure un assaggio di sake ché quello è gratis. Avevi sentito robe apocalittiche sui prezzi del ristorante giapponese di Expo, ma i piatti a base di pesce e il tonkatsu costano tra i 15 e i 22 euro. Che possono sembrare una grossa cifra solo a chi non sia mai entrato in un vero ristorante giapponese italiano, no all-you-can-mangi cinesi e altre robe fusion-tarocche con quelle ridicole barchette di legno. Qualcuno dirà a questo punto che in molti ristoranti di Tokyo si spende meno per un piatto di sushi. Rivolgiamo tutti insieme un sentito Grazie a Ciccio, sempre nei nostri cuori.
La scimmia narcotizzata dalla kirin, riprendete il giro, facendo due passi nel vialone italico (Cardo), dove la Sicilia vende granite e cannoli e la Calabria ha solo una facciata, all’interno dell’edificio non c’è niente. Cetto Laqualunque ne direbbe orgoglioso: “Volete sapere cosa c’è nella struttura Calabria? ‘Na bella minchia!”. La folla, intanto, è quasi raddoppiata, sfidando ogni legge della fisica. Le ore di attesa per il padiglione Italia sono pari a LOL, si deprime pure l’Albero della Vita.
Fate un giro in Iran, in un palazzone aperto su un lato e pieno di esotiche erbe aromatiche come il rosmarino e il timo, mentre su un maxischermo donne inespressive percuotono dei tamburi. Pensi che, tamburi a parte, se ai tempi piazzavi un biglietto d’ingresso nel giardino di tua nonna, a Sorrento, facevi vedere il triplo di erbe aromatiche e sceglievi pure una colonna sonora meno invadente. Cinquemila lire a biglietto, anziani, donne con bambini e blogger calabresi semiquarantenni gratis.
Alle tre riuscite ad entrare nel padiglione del Cile grazie a una raccomandazione antristica che sfiora gli abbonamenti a famiglia cristiana multipli di Fantozzi. Per farla breve, il padiglione cileno è stato la cosa più bella di quel poco che avete visto. Si parte su una scala mobile che sale in un corridoio buio, sormontato da delle rocce. I suoni, che provengono da ogni lato, sono quelli del sale che si spacca nelle saline di Atacama. Si passa poi per una sala in cui vari video in alta definizione mostrano dei momenti di vita in diversi luoghi del paese, complimentoni alla tipa in costume dell’Isola di Pasqua. Seguono poi un filmato molto bello su uno schermo curvo largo una ventina di metri (pensiero comune di metà dei presenti: pensa a collegarci una console…) e infine un enorme cubo touch screen su cui poter giocare con i prodotti tipici cileni, spedendoli verso i paesi che li importano.
Grazie all’isola della stupidera nel vostro cervello, dopo due secondi e mezzo trasformate il tutto in un gioco di bocce e biliardo acrobatico, spedendo nocciole e papaie a destinazione con millimetrici giochi di sponda. Oh, uno mica ha giocato a Puzzle Bobble per una vita per niente.
Salutato l’antrista Dorian G, ripercorrete tutto il Decumano verso l’ingresso. Provate ad entrare in Corea del Sud, ma una hostess che balla fuori tempo sulle note tamarre del vicino padiglione gonfiabile del McPanino vi dice che sono due ore e mezza di coda, signò. Che faccio, lascio? E lasciate. Finite in Belgio, dove per la prima volta da quando siete entrati qualcuno vi dà qualcosa da mangiare senza chiedervi almeno cinque euro: è un biscottino allo zenzero. Fate un giro tra le scarpette di cioccolato e scendete nel dungeon belga,
dove in vasconi piccoli e illuminati male si agitano dei poveri pescioni. Tutt’intorno, cilindri idroponici con piantine di natura imprecisata. Più che la risposta ai problemi alimentari del mondo, il set di un B-movie fantascienzo degli anni 90. Fortuna che al termine del giro c’è almeno la birreria: prendete una blanche a testa, vi spiaggiate sul prato lì fuori, sperimentando l’efficacia della tua teoria “Meglio di Kate Mara”. Te sostieni che su 50 ragazze qualsiasi, almeno 20 siano meglio di quella tizia e sarebbero state una Sue Storm più adatta. Ma non c’è bisogno di aspettare che ne passino 50, dopo le prime 25-30 la tua teoria ha già vinto.
Si son fatte quasi le sei, non ti reggi più in piedi. Vi trascinate fino alla metro, saluti Drakkan alla tua fermata, arrivi in albergo. Ti fai una doccia, ti imbottisci di antidolorifico per narcotizzare la scimmia urlatrice, crolli sul letto. Ti risvegli dodici ore esatte dopo, alle 7 di domenica mattina. Non ti facevi dodici ore di sonno da quella volta che negli USA ti era capitato un crollo simile, ma sonno non è probabilmente il termine più adatto. Diciamo che sei svenuto per dodici ore. Non puoi dire cosa pensi di Expo, perché ne hai visto troppo poco. Se qualcuno di voi volesse andarci, scegliete un giorno infrasettimanale. Se piove e fa freddo, è meglio. E se volete vedere quel cacchio di padiglione del Giappone, portatevi un seggiolino pieghevole, un libro, un termos di caffè, un sacco a pelo e una piccola tenda. O fatevi affittare da qualcuno un anziano, santo cielo. In caso contrario:
I cancelli hanno appena aperto e l’arteria principale di Expo, il Decumano, sembra già piena fino a scoppiare. Immaginate un’autostrada a sei corsie gremita di gente. Come in un film di zombie con un budget decente, ma con zombie molto più affamati e incarogniti. Ché oh, sono 39 carte d’ingresso, uno vuole vedere, uno vuole mangiare. Da zombie metodici, te e Drakkan vi dite che sarebbe meglio partire dal Giappone, ché quello è sempre il padiglione con le file più monster, e oh, hanno appena aperto, quanta gente vuoi mai che ci sia già in fila?
Dice: abbastanza per trasformarla già in una coda da SEI ore. No, davvero, SEI ore. Posti sui social questa foto del cartello della paura, in tanti ti fanno presente che con dodici ore uno in Giappone ci arriva. Funziona così: se hai con te un invalido, un anziano, un passeggino con un criaturo all’interno, puoi saltare la coda, in caso contrario puoi saltare direttamente il padiglione, perché sei ore sotto il sole anche #CIAONE. Purtroppo il passeggino con criatura l’hai lasciato a casa e non riuscite a trovare un anziano da affittare, zero, che vergogna, poi dice che c’è la crisi e la disoccupazione senile. Perciò goodbye baby & amen, come cantavano i Pizzicato Five.
La situazione si ripete grossomodo identica per tutti i padiglioni più interessanti, quelli al cui interno c’è effettivamente un percorso tematico non fuffaldino, qualcosa da vedere, e non solo quattro touchscreen della cippa. Le code non sono le sei ore dell’uomo del Giappone, ma tre, quattro, due e mezza. Sempre troppo. Ripiegate così mestamente sui capannoni in cui si passa in gruppi dopo un’attesa di pochi minuti, veloci come il tientelo, ché dentro ci son due robe.
Non solo quelli senza architettura sparaflashante, i magazzinoni dei paesi del terzo mondo, uno in fila all’altro, ma anche tanti altri belli a vedersi all’esterno, ma con un bel vuoto pneumatico dentro. È il caso del padiglione dell’Estonia, che ti spiega il concetto un po’ troppo astratto di “altalena” (non hai capito bene come funziona questa incredibile invenzione, ma magari sei te) e ti offre delle panchine di legno con cinguettio di uccellino incorporato.
Siediti e ascolta, ti dice la panchina, e te vorresti ascoltare e farti pure una pennica, ché siete solo all’inizio ma già la schiena ti urla come una scimmia urlatrice appena tornata da una riunione di condominio con i gibboni. Tutte quelle scale, quei saliscendi, quei rEgazzini che brandiscono dello zucchero filato come fosse un’ascia bipenne in mano a Conan, da schivare con riflessi fulminei, tutta la vecchiettitudine e l’invaliditate che ti senti dentro, e quei bastardi ingrati dei giapponesi manco t’hanno fatto passare, eghe.
Sempre rubricabile nella categorie stingrancattsee, il padiglione degli USA: una scalinata larghissima, su cui si procede a colonne separate in gruppi di cinquanta, sessanta persone. Arrivi su in un attimo, e come ci arrivi te ne vai, perché a parte le erbe aromatiche sulla facciata esterna (che dall’interno non vedi) e un paio di flipperoni touchscreen, non c’è nient’altro. Un’emblema perfetto dell’alimentazione made in USA: arrivi, stai lì tre secondi, te ne vai. Fast foottitene.
Alle 11,30 apre il ristorante giapponese, che ha un accesso separato rispetto al padiglione vero e proprio e a cui si accede quindi senza far la fila. Vi tirate prima una ciotola di sushi, poi un ciotolone di sashimi di tonno su letto di riso, il tutto annaffia… vedi? Una giornata in un posto del genere, e pure te scrivi come una di quelle ridicole guide enogastronomiche. Dicevi: scofanata di sushi e sashimi di tonno, birretta Kirin, Drakkan ci butta pure un assaggio di sake ché quello è gratis. Avevi sentito robe apocalittiche sui prezzi del ristorante giapponese di Expo, ma i piatti a base di pesce e il tonkatsu costano tra i 15 e i 22 euro. Che possono sembrare una grossa cifra solo a chi non sia mai entrato in un vero ristorante giapponese italiano, no all-you-can-mangi cinesi e altre robe fusion-tarocche con quelle ridicole barchette di legno. Qualcuno dirà a questo punto che in molti ristoranti di Tokyo si spende meno per un piatto di sushi. Rivolgiamo tutti insieme un sentito Grazie a Ciccio, sempre nei nostri cuori.
La scimmia narcotizzata dalla kirin, riprendete il giro, facendo due passi nel vialone italico (Cardo), dove la Sicilia vende granite e cannoli e la Calabria ha solo una facciata, all’interno dell’edificio non c’è niente. Cetto Laqualunque ne direbbe orgoglioso: “Volete sapere cosa c’è nella struttura Calabria? ‘Na bella minchia!”. La folla, intanto, è quasi raddoppiata, sfidando ogni legge della fisica. Le ore di attesa per il padiglione Italia sono pari a LOL, si deprime pure l’Albero della Vita.
Fate un giro in Iran, in un palazzone aperto su un lato e pieno di esotiche erbe aromatiche come il rosmarino e il timo, mentre su un maxischermo donne inespressive percuotono dei tamburi. Pensi che, tamburi a parte, se ai tempi piazzavi un biglietto d’ingresso nel giardino di tua nonna, a Sorrento, facevi vedere il triplo di erbe aromatiche e sceglievi pure una colonna sonora meno invadente. Cinquemila lire a biglietto, anziani, donne con bambini e blogger calabresi semiquarantenni gratis.
Alle tre riuscite ad entrare nel padiglione del Cile grazie a una raccomandazione antristica che sfiora gli abbonamenti a famiglia cristiana multipli di Fantozzi. Per farla breve, il padiglione cileno è stato la cosa più bella di quel poco che avete visto. Si parte su una scala mobile che sale in un corridoio buio, sormontato da delle rocce. I suoni, che provengono da ogni lato, sono quelli del sale che si spacca nelle saline di Atacama. Si passa poi per una sala in cui vari video in alta definizione mostrano dei momenti di vita in diversi luoghi del paese, complimentoni alla tipa in costume dell’Isola di Pasqua. Seguono poi un filmato molto bello su uno schermo curvo largo una ventina di metri (pensiero comune di metà dei presenti: pensa a collegarci una console…) e infine un enorme cubo touch screen su cui poter giocare con i prodotti tipici cileni, spedendoli verso i paesi che li importano.
Grazie all’isola della stupidera nel vostro cervello, dopo due secondi e mezzo trasformate il tutto in un gioco di bocce e biliardo acrobatico, spedendo nocciole e papaie a destinazione con millimetrici giochi di sponda. Oh, uno mica ha giocato a Puzzle Bobble per una vita per niente.
Salutato l’antrista Dorian G, ripercorrete tutto il Decumano verso l’ingresso. Provate ad entrare in Corea del Sud, ma una hostess che balla fuori tempo sulle note tamarre del vicino padiglione gonfiabile del McPanino vi dice che sono due ore e mezza di coda, signò. Che faccio, lascio? E lasciate. Finite in Belgio, dove per la prima volta da quando siete entrati qualcuno vi dà qualcosa da mangiare senza chiedervi almeno cinque euro: è un biscottino allo zenzero. Fate un giro tra le scarpette di cioccolato e scendete nel dungeon belga,
dove in vasconi piccoli e illuminati male si agitano dei poveri pescioni. Tutt’intorno, cilindri idroponici con piantine di natura imprecisata. Più che la risposta ai problemi alimentari del mondo, il set di un B-movie fantascienzo degli anni 90. Fortuna che al termine del giro c’è almeno la birreria: prendete una blanche a testa, vi spiaggiate sul prato lì fuori, sperimentando l’efficacia della tua teoria “Meglio di Kate Mara”. Te sostieni che su 50 ragazze qualsiasi, almeno 20 siano meglio di quella tizia e sarebbero state una Sue Storm più adatta. Ma non c’è bisogno di aspettare che ne passino 50, dopo le prime 25-30 la tua teoria ha già vinto.
Si son fatte quasi le sei, non ti reggi più in piedi. Vi trascinate fino alla metro, saluti Drakkan alla tua fermata, arrivi in albergo. Ti fai una doccia, ti imbottisci di antidolorifico per narcotizzare la scimmia urlatrice, crolli sul letto. Ti risvegli dodici ore esatte dopo, alle 7 di domenica mattina. Non ti facevi dodici ore di sonno da quella volta che negli USA ti era capitato un crollo simile, ma sonno non è probabilmente il termine più adatto. Diciamo che sei svenuto per dodici ore. Non puoi dire cosa pensi di Expo, perché ne hai visto troppo poco. Se qualcuno di voi volesse andarci, scegliete un giorno infrasettimanale. Se piove e fa freddo, è meglio. E se volete vedere quel cacchio di padiglione del Giappone, portatevi un seggiolino pieghevole, un libro, un termos di caffè, un sacco a pelo e una piccola tenda. O fatevi affittare da qualcuno un anziano, santo cielo. In caso contrario:
e pensare che fino ad agosto (anche nei week-end) non c'era praticamente nessuno, domenica di luglio al giappone c'era 1 ora di fila e mi sembrava tanto, mi sono pentito di non essere andato più spesso prima (mi hanno regalato un biglietto ingressi infiniti)
RispondiEliminaclassico esempio di partenza intelligente all'italiana "andiamo a settembre che non c'è nessuno" lol
se dovessi dare un parere, bravino, ma la prossima volta voglio più impegno....che poi le cose da vedere ci sono e alcune anche interessanti (anche se quando c'è da leggere più di 2 righe la gente tirava dritta perdendosi il meglio) peccato che sia stato messo tutto alla caxxo
molti padiglioni interessanti sono nascosti e ci arrivi per caso, come anche i "ristoranti" più strani o cmq buoni, ci sono tantissimi mini chioschi nascosti dietro ai padiglioni dove con "poco" trovate dei buoni piatti esotici oppure andate ai padiglioni sfigati tipo birmania dove mangi esostico e con poco
anche se il top sono
quartiere cioccolato: gelateira PERNIGOTTI, dove ci sono 20 tipi diversi di gelato al CIOCCOLATO
olanda: chiosco dei mini pancake ricoperti di nutella
Peccato per i 20 gusti di gelato di Pupo. No, dico, peccato perché il gelato al cioccolato mi fa schifo :D
Eliminaforse perché non hai mai mangiato il gelato al cioccolato del ghana
Eliminano scherzo, peccato...però ci sono sempre i minipancake asd
I pancake li fa mia moglie a casa, per il suo retaggio yankee. E ci metto tutta la nutella o lo sciroppo d'acero che voglio :)
EliminaSorry, ma il tuo Top per me era roba da manco mezza occhiata. Oh, ognuno, i gusti, eccetera eccetera :D
ah certo per carità...e poi a me i pancake non riescono mai, soprattutto così sofficiosi per quello è un must per me asd
Eliminacmq di roba bella ce ne era, però come detto hanno mal progettato il tutto e c'è roba interessante praticamente nascosta
un esempio stupido, il padiglione sulla storia dell'expo, con tanto di filmati d'epoca degli expo dei primi del '900 e piccoli aneddoti, non sarà tra i migliori padiglioni ma sicuramente sarebbe stato bello vederlo all'entrata o in un posto più visibile, scommetto che l'80% dei visitatori non sa nemmeno della sua esistenza
Direi che la foto 15 mostra un monumento che riassume perfettamente una visita a questo Expo.
RispondiEliminavivo questa situazione di imbarazzo: vivo a milano, agli occhi del mondo DEVO andare all'expo. Ma francamente me ne sbatto i cosiddetti di andarci soprattutto dopo tante testimonianze simili alla tua. Ok...ho due bambine, ho il passeggino di ordinanza...ma odio la gente assembrata in così poco spazio. SE ci andrò, sarà di sera: passeggiata lungo il decumano, visione dell'albero della vita e ciaone, potrò dire "sì, sono stato all'expo"
RispondiEliminaCi sto andando giusto ora per la terza volta. L'unico modo per accedere al Giappone è stato arrivare di martedì alle 9:00 mettersi direttamente in coda al Giappone (che apriva alle 10:00) e facendo così siamo entrati poco prima delle 11:00.
RispondiEliminaAvendo visto una buona parte dei padiglioni direi che un buon 70% sono solo un gran spottone turistico del paese. Di veramente centrati sul tema Expo, tra quelli che ho visto io, c'è la Corea, in parte il Giappone, il padiglione 0 è quello Svizzero. Doc ti sei visto lo pseudopadiglione olandese?
Doc , non puoi dire cosa ne pensi, ma puoi abbozzare su EXPO .... un giudizio istintivo senza pensare??
RispondiEliminaIo non sono andato , ma la mia personale opinione è che , conti in tasca, per mangiare giapponese vado al ristorante figo qui vicino , spendo un patrimonio ma sempre meno di treno, albergo, entrata.
Oppure a questo punto prendo l' aereo e vado a kyoto da Santoka e per 10 euro mangio quel miso soba che mi ha fatto piangere.
Per budget medi cominciano ad esserci ristoranti giapponesi accettabili; ad esempio a Bassano c'è il Sakura , te la cavi con 30 euro, il posto è un cesso ma si mangia bene .
infine, , per bassi budget, ho trovato qui a Vicenza un all you can mangi mangi che fa la tempura come in giappone ,per la cronaca; è a Schio sopra l' Ipercoop. Fanno anche il pollo teriyaki e altri piatti giapponesi che sarebbero buoni anche in patria. Ho fatto amicizia col titolare ( che è cinese) ; mi ha detto che è appassionato di cucina giapponese e che è andato in Giappone, da come cucina si vede .
Consiglio vivamente di provare il posto, specie a tarda ora quando devono finir fuori i tagli di pesce avanzato e mettono sul rullo tocchi interi di tonno e salmone ( ottimi peralrto) .
Sono stato anche in cucina ed è molto pulita.
" a questo punto prendo l' aereo e vado a kyoto da Santoka e per 10 euro". Occhio ché qui ti parte il #BuongiornoaCiccio, eh :D
EliminaFare i conti su "quanto costa" rispetto al ristorante X, secondo me, non ha senso. È chiaro che è più conveniente trovarsi un buon ristorante giapponese, risparmiandosi i soldi di entrata, metro, pernottamento etc. Il punto di un'esposizione universale è che vedi (dovresti vedere) tanti spicchi di mondo concentrati in un'unico luogo. Assaggiando, sempre se ci riesci, tante cose diverse. Anche nel poco che abbiamo visto, col Drakkan ci siamo fatti un pranzo giapponese come si deve, un cannolo siciliano doc e una birra belga nell'arco di un paio d'ore, vedendo nel frattempo un po' di cose.
Detto questo, io il giapponese degli all-you-can-eat cinesi non lo mangerei mai, perché si rischia la vita. E no, non è un modo di dire. Capisco il teriyaki, ma sushi e sashimi in quei posti sono pericolosi.
D'accordo Doc,ma è un'esposizione universale un pò della p0mpa secondo me,perchè come ho scritto nel mio commento a questo punto a Milano molto meglio l'Artigiano in Fiera che si ripete ogni anno e dove invece di stand ridicoli ci sono un sacco di ristoranti e stand di street food e prodotti alimentari tipici di quei paesi,senza contare tutti gli stand di merchadise e artigianato locale di praticamente tutti i paesi del mondo.
EliminaP.S. e se devo essere sincero preferisco più il sushi dell'all you can eat che non quello dei ristoranti giapponesi veri,almeno quelli che ho provato io a Milano e Parma
EliminaConcordo appieno sui pessimi all you can mangi , ma nel caso in esame ho dovuto fare un giro per le cucine per motivi di lavoro e mi hanno fatto un' ottima impressione; ho visto anche arrivare le forniture e sembravano prodotti ottimi ; poi ognuno decide a proprio rischio e pericolo !
L'unico ristorante di quel tipo che mi sento di consigliare.
Trapparentesi, però , io a Nara ho fatto una bella intossicazione col sushi. Quindi manco nella terra del sol levante è tutto oro. Il posto era famoso perchè era il rullo singolo più lungo del giappone ( il locale era un corridoio) . Non proprio un super biglietto da visita ...
Quanto a Santoka a Kyoto , lasciatemi sognare ancora quel piatto! :(
Il problema di fondo è che in molti posti cinesi (molti non vuol dire tutti, eh) un abbattitore non sanno cosa sia.
Elimina@doc, non facciamo allarmismo da due soldi sugli all you can eat. La cosa più pericolosa lì è il buffet per via dei batteri della ggente. Il pesce lì è sicuramente abbattuto cosa che invece potrebbe non essere nei ristoranti ad alto budget per via della qualità intrinseca del piatto che non subisce il trattamento di abbattimento.
Eliminasempre sottolineando che il pesce non abbattuto (sia nel caso fosse così per esaltarne la qualità che per "risparmiare" sui costi) è illegale. Comunque il pesce viene abbattuto anche in pescheria tanto è vero che si può comprare pesce per sushi chiedendolo.
EliminaIo non ho fatto nessun "allarmismo da due soldi", mei. Ho spiegato perché io, me stesso, il sottoscritto, non mangio niente di crudo in quei posti. In almeno sei luoghi diversi, in altrettante città, l'abbattitore non sapevano neanche cosa fosse: per me (me, io, watashi) è un motivo più che sufficiente per farlo. Te, sulla base delle tue esperienze, sei ovviamente libero di mangiare dove ti pare, nessuno ti sta dicendo niente. "Io non mangio lì" non vuole dire "Non ci andate è pericoloso!!!1!!". Vuol dire solo che io non mangio lì. Non è "allarmismo da due soldi", è esprimere il proprio punto di vista.
EliminaRileggendo il mio primo commento, quel "pericolosi" potrebbe in effetti trarre in inganno in merito alla soggettività di quanto scritto. Cioè, se si dimentica per un attimo che questo è un blog e non il corriere della sera, e che tutto ciò che appare a queste coordinate è solo io mio punto di vista. Perciò, mei ed estimatori di quei posti, aggiungeteci mentalmente un PER ME in corpo 40 bold underscored, e pace.
Elimina"io non ci mangerei perchè si rischia la vita" è la stessa cosa che le frasi che poi riporti tanto per in quanto il rischiare la vita viene posto come fatto certo, io la leggo così ma sbaglierò, dai. Sinceramente non so se in Italia qualcuno è mai morto per pesce avariato in un all you can eat, molto più probabile venga il cancro a causa dei metalli pesanti contenuti nel tonno, e qui cambia poco all you can eat o ristorante da 100 cucuzze a testa
EliminaIo non estimo nulla, ovvio che gli all you can eat siano qualitativamente scarsi e nel caso dei buffet ci sia più pericolo per quanto scritto, solo che dire falsità quando si ha tanto pubblico non è tanto bello. Poi sempre 'sta cosa che il blog è personale (dico in generale, quando fai notare una cosa a un blogger parte sempre con 'sta storia), non ci lucro e quindi non mi potete dire niente anche quando sbaglio e posso influenzare i miei lettori, è proprio una paraculata, suppongo lo sappia anche tu, un po' di maturità, cribbio! Siamo vecchi, non ci rimaniamo male per una puntualizzazione
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaDell'Expo secondo me possono essere portate due grosse critiche:
Elimina1) Alcune cose sono troppo care (vedi una granita e un cannolo 8 euro).
2) Il tema non è centrato proprio da tutti i paese (vedi America) e forse i padiglioni dovevano avere una maggiore correlazione.
Alla fine parli di cibo e se magna.
Parlando di all you can eat e di sushi c’è da dire che a Milano abbiamo delle eccellenze, tipo Osaka, a cui difficilmente un all you can eat può ambire per mille ragioni. Poi se in un posto paghi 15 euro e nell'altro 60 euro c'è un motivo oltre al buon nome del posto e il motivo è sicuramente la qualità.
Quando io e il Doc abbiamo mangiato il sushi sabato per forza di cose il confronto è stato anche con Osaka e a parità di qualità ci siamo detti che allo stand costava un po' meno ed era molto buono uguale.
PS: il Doc è un divoratore di wasabi che non credevo, con il chirashi di tonno se mangiato un pezzettone.
@mei: avevo scritto un lungo commento di risposta, ma fa niente. Hai ragione te, sbaglio ad esprimere il mio punto di vista. Perciò grazie per la puntualizzazione. Dico davvero, non sono ironico. Grazie. Ora chi legge maturerà la sua di opinione, terza rispetto al mio e al tuo punto di vista. O penserà che sono solo un paraculo influente sparafalsità pericolose a gratis. Nel caso, non c'è problema :D
Elimina@ Drakkan: c'è il trucco, te l'ho detto... :D
scrivevo mentre scrivevi, succede.
EliminaIo invece non ho mai trovato roba avariata nell'all you can mangi (anche se ne ho girati pochi), solo che trovo che il sushi sappia in questi posti più o meno di tofu scondito o polistirolo poco salato, ovvero di niente. Nei ristoranti veramente giapponesi ti danno un sushi come si deve, con un taglio di pesce cicciotto che si scioglie in bocca (tipo quello della foto sopra postata). Costa tanto? Basta andarci poche volte. In Giappone mica mangiano pesce tutti i giorni.
EliminaTornando sul tema , ma non con tono polemico sia chiaro, io sono un po' fatalista sui posti da mangiare! Come spesso mi capita di entrare nelle birrerie peggiori e malfamate, che mi ispirano, cosi' provo tutti gli "all can" giappo/cinesi! Mai successo niente per ora, al massimo mi faccio gli anticorpi! :P Come in tutte le cose, ci sono quelli validi e quelli meno. Ora a Milano e dintorni c'e' la moda (chiaro considerando il boom di molti cinesi che si sono "tramutati" in giapponesi), per cui la scelta è davvero ampia e un paio di "all" non sono affatto male. Chiaro con le debite proporzioni con quel che paghi. Per le mie tasche un giapponese "vero" famoso di milano (a porta venezia circa) ci andavo anni e anni fa quando le finanze lo permettevano e quando non c'era ancora la moda del sushare!
EliminaIN Giappone possono mangiare sushi tutti i giorni se vogliono perchè è pieno di posti buoni dove costa una pipa di tabacco, ad esempio c'è la catena " Musashi sushi" che non era male. Anche se a dire il vero c'è di meglio del sushi..
EliminaL' unica intossicazione da sushi che io abbia mai fatto l' ho fatta a Nara.
Detto questo, gli all you can eat nostrani sono pessimi , non è cucina giapponese, se anche sono decenti non hanno i sapori del giappone punto. A parte chiaramente qualche sparuta eccezione come quella che mi sono permesso di segnalare !
Sottolineo infine come il problema del congelamento lo verifico a monte prima di andare a mangiare, altrimenti non solo non metto piede , ma manco lo consiglio; l' ho dato per scontato , anche perchè servire pesce crudo non " disinfestato" è contro la legge.
Infine, quando andai a Fukoka, adesso non sto qui a raccontarvi la storia ma io e mia moglie finimmo a mangiare con una Maiko la quale ci prtò in un ristorantino nel quale prendevano i pesci dalla vasca e te li servivano immediatamente. MI spiegarono ( e penso di aver paito giusto ) che usavano i raggi ultravioletti per uccidere quei vermi.
Io sono un Cremonese trapiantato nel Bresciano, e di jappi in 10 anni ne ho provati moltissimi.
EliminaMa di tutti gli all-you-can-mangi il Tokyo in centro a Brescia è di gran lunga il migliore come rapporto qualità/prezzo.
Qualche concittadino antrista nei dintorni sa dirmi se si trova di meglio in giro?
Tanto per mettere i puntini qui e lì come sempre trovo la verità un po nel mezzo.
Elimina1)all you can eat nostrani: dipende moltissimo, soprattutto dallo smercio che hanno.
Sono al 99,9% cinesi ma come sempre a farne di tutta l'erba un fascio si sbaglia, ce ne sono anche di buoni e non letali senza problemi, non li scarto a priori, anzi a Roma ne ho UNO (e uno solo) dove vado abitualmente perchè ordino alla carta e tutto è sempre molto molto buono (e non letale :D)....difatti è sempre strapieno anche in mezzo alla settimana.
Poi grazie alla ceppa che quello che ti ammazza il pesce davanti sia di un'altro livello, e non ci piove, ma mi sento di dire che non vale sempre la regola "pago 40 euro e sto apposto" perchè a me è capitato sia di non trovare il cibo di mio gusto che di star male in posti blasonati....e oh a me alla fine il sushi spurio col philadelphia e l'avocado piace :D :D
2) Sushi in Giappone:
Beh anche qui si è vero si trova a molto molto meno, volendo lo vendono anche nei supermercati e nei minimarket, ma posso essere onesto? Il sushi a due spicci in giappone lo ho trovato peggio di quello dell'all you can eat dove mi servo a Roma, anche lì se vuoi mangiare roba buona devi cacciare lo Yen. Quest'estate ho mangiato un sashimi di gamberi freschi che pareva fatto di burro, in un pranzo comprensivo in una gita in hokkaido....ecco un'altra cosa proprio.
3)I ristoranti che fanno un giapponese paragonabile a quello mangiabile in patria cominciano, almeno su Roma, ad essere tanti e relativamente economici, un po come in Giappone si riesce a mangiare più facilmente una pizza decente quando non buona (a Sapporo ho trovato una pizzeria italiana che era buonissima!)
concordo in pieno con il tuo intervento, wargrav; aggiungendo che il peggior pesce della mia vita ( vomito ininterrotto per 24 ore e poi digiuno SETTIMANALE ! ) proviene da un ristorante/ trattoria a Sant' Elena a Venezia, tutt'altro che economica.
EliminaDopo una settimana non trovavo lo scontrino altrimenti avrei fatto denuncia.
Secondo posto ad una sagra del pesce fritto ; ho vomitato con la testa fuori del finestrino della macchina del babbo ( bei ricordi.. in realtà erano pochi anni fa !) . Lì più che il pesce probabilmente era l' olio ad essere fetido.
Infine un amico ( no nproprio un genio ) è stato male effettivamente ad un wok sushi, dopo aver mangiato un petto di pollo crudo intero, "scambiandolo" per sashimi ( storia vera, purtroppo )
Non finiamo fuori traccia, eghe. Il problema di base non è la freschezza del pesce - sempre congelato, a meno che non ti sfilettino qualcosa di vivo davanti, appunto - ma i parassiti che si può portare appresso se mangiato CRUDO e non trattato alla giusta temperatura. Se la cernia al cartoccio vi ha fatto star male di stomaco è un altro paio di maniche :)
EliminaNon commento il sushi al Philadelphia di wargarv perché chiederò direttamente al consolato giapponese di negargli il visto d'ingresso per i prossimi 97 anni :D
Eh lo so ma a me il junk fusion, come sempre ribadito in posti dove viene trattato il crudo come si deve, m'è sempre piaciuto :D
EliminaOh loro si mangiano ancora la pizza con le alghe nori, io i california roll formaggiosi...non fa una piega :D
In effetti... :)
EliminaA me il fusion giapponese è piaciuto , anche le stramberie più strambe me le sono pappate. Anzi ho trovato molto più " audace " il sushi là per abbinamenti che quelli "fusion" qui da noi . Piuttosto non ho digerito alcuni piatti tipici di takayama, tipo un bel piatto composto da ... cartilagini di pollo e basta . Tipo un piatto di pastasciutta composto da cartilagini di pollo.
EliminaPer il resto secondo me se aprissero un ristorante giapponese serio ( non solo sushi insomma , sukiyaki okonomiyaki, altre stramberie nipponiche speciali ) nelle nostre zone con prezzi accettabili penso farebbe i miliardi.
Basta che il cuoco non sia di tokyo, per lo meno.
@Riccardo Thiella, mi sa che ad aprile sono capitato con un amico nello stesso ristorante di Nara che dici tu. Per noi nessuna intossicazione, ma certo neanche soddisfazione: probabilmente la serata in cui abbiamo mangiato meno bene. Avevamo il dubbio di essere noi a non capire il giusto gusto originale del luogo per quel tipo di locale, ma a questo punto direi che invece siamo proprio capitati male come pensavamo.
EliminaMa alla fine ho una domanda da quando ho visto i primi padiglioni dell'expo in tv...
RispondiEliminaMA SE MAGNA O SONO SOLO UN GRAN CUMULO DI FR*GNACCE TOUCHSCREEN?
Altrimenti molto meglio andare all'Artigiano in Fiera dove trovi davvero i cibi di tutto il mondo
Stellina d'oro per la menzione dei pizzicato five
RispondiEliminaGrande giornata per la compagnia e la chiacchera nerd peccato che abbiamo visto molto poco. Aggiungo che al ristorante del padiglione giapponese vedi gente che non ha mai mangiato giappo che non sia sushi e che quindi fa delle facce guardando stranita una semplice tazza di ramen. Tra gli assaggi di sake non ho trovato, sfortunatamente, il sake non filtrato (sembra latte a vederlo e qui in Italia è introvabile).
RispondiEliminaGrazie a Dorian Grey, ci ha mostrato un padiglione bellissimo senza fare un secondo di fila e trattandoci come dei vip. Se Expo mi ha lasciato qualcosa mi ha lasciato una voglia matta di vedere il Cile e il mitico test "Meglio di Kate Mara”.
Consiglio a chiunque di provare il "Meglio di Kate Mara", da dei risultati che non ci credi.
Io ero già rimasto sconvolto dalla foto del cartello dell'attesa al padiglione del giappone quando l'ho visto su facebook. Dopo una giornata così sarei svenuto anche io per 12 ore.
RispondiEliminaSappi che io con certe persone in un certo posto non vengo più e non parlo di Expo :P
Eliminaeffettivamente non credo l'altra cosa sia andata benissimo :D :D
EliminaUna perfetta dimostrazione dell'organizzazione italica. Basti pensare ai cartelloni "But your ticket" esposti a Malpensa e Linate.
RispondiEliminaStai sicuro che la prossima Expo in Italia la assegnano nel duemilaciao
ero pure io li sabato in quella bolgia!!! altro che le comparse delle battaglie oltre la barriera di got!
RispondiEliminaIo all'Expo ci sono andato a maggio (o era agli inizi di giugno?), di martedì, con moglie incinta al seguito. Molta, molta meno gente di quanta segnalate e con il vantaggio non indifferente che in praticamente tutti i posti, Giappone a parte, abbiamo saltato la fila. Alla fine (alle 9 di sera) eravamo stravolti, ma ci è piaciuto.
RispondiEliminaDi tutto l'ambaradàn, a me è piaciuto particolarmente l'aspetto complessivo dell'area Expo: il Decumano è di per sè d'effetto, essendo un chilometro e fischia di autostrada pedonale coperta.
Confermo che molti padiglioni sono scatole vuote, e che quello coreano è invece carino. Il Giappone, per la fila che si fa, è simpatico, ma nulla più.
I prezzi, se raffrontati con i prezzi in centro a Milano, non fanno per nulla gridare allo scandalo, secondo me: alti, ma ancora nella normalità delle cose. Poi, se uno pensa di andare ad una Sagra di paese e magnare come non ci fosse un domani spendendo poco, secondo me ha sbagliato posto.
Sempre più felice di esserci andato a maggio. E a giugno. E un serale a luglio e uno ad agosto (ma solo per il Cirque Du Soleil).
RispondiEliminaE' un peccato che siate andati via presto, perdendovi lo spettacolo serale dell'Albero Della Vita (che suppongo si trovi tranquillamente su Youtube in vercingetorigemila filmati amatoriali ma dal vivo è tutt'altra cosa). Per quanto mi riguarda, ero particolarmente esaltato: ologrammi, spettacoli interattivi, intelligenze artificiali (un saluto a Vitaslao), cacchio era il futuro!
Peccato che il tema fosse l'alimentazione che non si presta molto a cose del genere (non a caso molti padiglioni se ne fregavano bellamente del tema e parlavano del cacchio che volevano loro); nel 2017 in Kazakistan (altro padiglione figherrimo, già solo per uno degli steward probabilmente convinto che la gente vada lì per vedere lui) il tema sarà "Energia Per Il Futuro", lì sì che se ne vedranno delle belle, secondo me!
Domanda: per caso siete entrati in Moldavia? Perché tutte le volte che sono andato ho sempre trovato solo una stanza vuota ed una hostess imbarazzata che dice: "Non c'è ancora arrivato niente!"
Era bona la hostess? :-P
EliminaIo si, proprio vuoto.
EliminaIo c'ero entrato apposta per vedere le hostess, ma oltre a non averne trovata una di mio gradimento, ho pure trovato la stanza semivuota, come descritto sopra
Elimina@Gardus, non particolarmente, ma in generale non è che ci fosse in giro sto gran figume. Non stiamo parlando dello SMAU o del Motorshow. L'unica che mi ha fatto dire ad alta voce (e io di solito questi commenti li tengo per me): "Che figa!" è stata una hostess al padiglione russo.
Eliminaanche infrasettimanalmente la storia non cambia: codazze esagerate a non finire
RispondiEliminala mia signora ha azzardato un paragone sul discorso attinenza al tema che secondo me calza: l'expo è come andare al louvre, vedere quanto è figa la struttura del museo, trovarlo praticamente vuoto di opere e per quelle poche interessanti devi farti millemila ore di coda.
il padiglione del cile intrigava anche me, spero di farcela la prossima volta
però ho provato il ristorante cileno ed è fantastico, ho mangiato benissimo, ve lo consiglio
Ma, Doc, a quarant'anni com'è che ti sei già ridotto così? Passi per la schiena che fa male al 80% degli "enni", ma addirittura blogger... ;)
RispondiEliminaps. consiglio della nonna Belarda: ce l'hai un super mega materasso in memory, preso in una rivendita seria? Fidati che saranno i soldi meglio spesi della tua vita. Astenersi televendite - o lattice - che ti rifilano la ciofeca.
Chapeau per la citazione di Fantozzi abbonato a Famiglia Cristiana per ingraziarsi i superiori democristiani... XD
RispondiEliminaNon ricordo se c'era anche nei film o se era menzionato solo nei libri, però. ?_?
Doc, di sabato?! Avete tutta la mia stima!
RispondiEliminaCondivido quanto detto dall'antrista Alberto Chiesa sia sui prezzi sia sulle aspettative (no, non è la Fiera dell'Artigianato, non si tratta di mangiare gratis anche se la ressa ti può far pensare che sia la stessa cosa). A me è piaciuto molto il Marocco, la Slovenia e la Corea.
Il Giappone? Carino, sì,ma forse mi ha fregato l'aspettativa!
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RispondiEliminaIo ci sono andato poco dopo l'apertura, si girava decentemente, con l'unico padiglione intasato quello giapponese, ovviamente.
RispondiEliminaSecondo me è una fiera da andare a vedere se siete architetti o ingegneri edili, per il resto boh.
Ci sono andato di mercoledì sera con moglie, bimbi e zii: ingresso a 5 €, bimbi gratis e (relativamente) poca bolgia.
RispondiEliminaAl padiglione del Giappone siamo arrivati tardi per l'ultimo spettacolo (di cosa si tratti non so, forse qualche teatro tradizionale): per un cavillo burocratico legato a questa convergenza astrale, neanche presentarsi con un passeggino + una carrozzina è servito a smuovere quel personale cortesissimo e integerrimo... 90 minuti di coda, dopo 10 scarsi il figlio grande ha avuto un'emergenza pipì quindi siamo entrati anche noi a far parte del popolo del #ciaone.
Al ristorante giappo abbiamo pagato una cifra tutto sommato onesta (un'ottantina di euri in 4): il sukiyaki e il riso al curry avevano il sapore della roba che mangiavamo in viaggio di nozze in Giappolandia, momento luccicone agli occhi (e il bimbo ha pure apprezzato, bravo appapà).
Per il resto, nonostante ci fosse meno gente rispetto al week end non siamo riusciti a vedere pressochè una fava secca, padiglione Russia e Qatar. L'impressione è di un grande fuori tema: qualcuno ha detto "Nutrire il pianeta", loro hanno capito "Ricette dal mondo" e si sono arruolati subito (cit.)
Pare che il padiglione Svizzera sia quello più in tema, ma anche lì #ciaone.
Dopo mesi a sentire il pargolo grande gridare "L'albero della vitaaaaa!!" quando ci passavamo davanti in autostrada, gli abbiamo fatto vedere da vicino lo spettacolo di luci e suoni: si è spaventato per il volume, povero patato...
PS: Meno male che la Fata Madrina non era belga, sennò sai che schifo i piedi di Cenerentola a mezzanotte?
PS2: Ok gli Estoni e l'invenzione dell'altalena, ma ho letto che c'è un paese (forse America Latina, non ricordo) che ti prepara il suo cocktail tradizionale: Coca Cola e Fernet Branca. Mò vado all'Esselunga e gli rubo le tradizioni millenarie :)
Ci sono andato a maggio in un giorno infrasettimanale, aveva aperto da poco e molti padiglioni erano ancora chiusi; cio nonostante, pur saltandone a pie' pari molti altri e pur restando intasati per un paio d'ore nel Giappone (1 ora di fila + circa un'ora di giro dentro) ne sono uscito quasi a chiusura senza aver comunque visto tutto quello che avrei voluto. Ti capisco e anche io ci tenevo a vedere il padiglione del Giappone, comunque credimi se ti dico che non ti sei perso niente. Piuttosto mi spiace che non sia riuscito a vedere il Kazakhstan che secondo me era quello fatto meglio.
RispondiEliminaConcordo con te sui prezzi del cibo: niente di folle, e comunque in tutti i posti in cui ho mangiato (Giappone, Corea e Angola) i prezzi erano esposti in modo molto leggibile all'esterno (qualche ristorante infatti l'ho evitato). Sull'acqua poi, un sacco di gente mi ha chiesto (non so che servizi abbiano visto ne' chi gli abbia fatti) se era vero che l'acqua costava CINQUE EURI a bottiglia, quando in realta c'erano le case dell'acqua gratis un po' ovunque...
Purtroppo ho rimandato e rimandato (i miei sono andati a Giugno di Lunedì, zero problemI) e ormai è troppo tardi.
RispondiEliminaCredo che nemmeno infrasettimanale con la pioggia sia fattibile!
Cose da non crederci! Ci sono andato anche io sabato all'expo, ad averlo saputo ci si poteva salutare :(
RispondiEliminama sei andato a mangiare sushi e non hai tentato l'hamburger di coccodrillo allo Zimbabwe?
io un salto la sera a 5 euro in agosto l'ho fatto (tanto sto vicino), ma mai più! Giusto visto lo spettacolo dell'albero della vita alle 22, la cosa più carina, e un paio di padiglioni, quelli mezzo vuoti o con poca fila! Massimo che ho tollerato di fila mezzora e ho detto basta, vediamo da fuori che è meglio(e forse e' proprio cosi', il fuori erano le parti piu' interessanti)! Cmq alla fine i pochi padiglioni che ho visto (tra cui nepal e corea) hanno tutti il giochetto scemo col touch, effetti visivi ecc...che personalmente mi vengono a noia. Poi a mangiare, vecchio taccagno, mi sono ridotto a mangiare una piazza da rosso pomodoro, cmq cara (7 e 50) ma perlomeno se magna un po'! Assurdo alla fiera del cibo non provare prelibatezze straniere ma sono a corto di soldi! :D
RispondiEliminaps: per mie tasche i prezzi da ristorante "dignitoso" sono troppi! Ma son poverello io! :P
RispondiEliminaops..scusa il multipost ma non fa modificare. Sempre parlando dei prezzi del mangiume. Vero che avevano prezzi forse standard per alcune cose (tipo giapponese appunto), ma di sicuro erano puntati verso l'alto (vedi la pizza), e spesso cari ma organizzati da self service (e lo capisco per la marea di gente), ma allora preferisco spendere una cifra da ristorante se sono anche servito e riverito come in un ristorante! :D (ora forse ho finito pardon)
EliminaGrazie del resoconto e dell'impegno profuso, comunque :)
RispondiEliminaPer mangiare esotico io ho preferito andare (ieri) a Gusti di Frontiera, a Gorizia.
Non sto a far pubblicità, ma ieri ho pranzato con Pad Thai, bevendo una Miller dallo stand americano, giretto per smaltire, merenda con gaufres ricoperte al cioccolata belga, sorseggiando una rossa secca della Rep. Ceca.
E senza farmi millemila ore di code per vedere relativamente poco :P
Fine del messaggio fintopromozionale.
Da Udine la linea a voi, Studio.
Io ci sono stato con tutta la famiglia verso la fine di Agosto, dopo essere stato in vacanza a Praga e a Varsavia.
RispondiEliminaMezz'ora di coda all'ingresso perché funzionava solo metà dei metal detector, oh, guarda, c'è Reinhold Messner che sta entrando nel padiglione zero, ballerini dello Zambia perché era la festa nazionale e quindi c'era pure il presidente, poi padiglione Moldavia e altra mezz'ora di fila per il padiglione Corea del Sud.
Al che ci siamo detti a questo punto separiamoci e ognuno si vede quello che gli piace di più.
Devo dire che ho visto un bel po'.
Mi sono fatto la coda ai padiglioni Cina, USA, Giappone, Italia, Marocco poi mi sono buttato nei padiglioni dove non vedevo fila: Repubblica Ceca, Polonia, Turkmenistan, Slovenia, Iran e Sudan.
All'uscita da quest'ultimo, bicchiere di succo di baobab (se volete provare la stessa emozione, uscite e leccate il primo albero che trovate).
Poi mi sono stancato anche io e siccome era l'orario giusto mi sono visto gli spettacoli: ballerine vietnamite (che regalavano soldi!), ballerine kazake, complesso cileno, coro estone e prima di andarsene padiglione Russia e poi a scatenarsi con i Cosacchi del Don (che per poco non mi infilzavano con le lance mentre salivo le scale).
Ah, e pure il mago romeno.
Eliminano cioè, come regalavano soldi? why?
EliminaCredo fosse per tradizione.
EliminaE comunque erano piastre vietnamite, che qui valgono quanto le noccioline masticate.
ha ha ha, capito,grazie ;-)
Eliminaci sono andato venerdì e la situazione era identica. Non ho visto un ghezz.
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RispondiEliminaio sono andato un paio di volte (la seconda quasi esclusivamente per vedere il Giappone, che mi ha deluso parecchio) e mi accodo a chi elegge il padiglione kazako come il migliore
RispondiEliminaOddio, ci devo andare mercoledì prossimo, ho paura.
RispondiEliminaIo sono di Milano e, come ho letto in altri commenti, se sei di Milano, all'Expo ci devi andare per forza. A prezzo pieno di circa 40 euro, non ci sarei mai andato, al massimo avrei fatto una visita serale. Mesi fa, comunque, un mio amico mi ha fatto avere un biglietto a 20 euro e quindi ho deciso di passare un giorno intero lì.
RispondiEliminaCon la mia solita fortuna, quale giorno ho fissato per la visita? Ovviamente mercoledì 23 settembre, giorno in cui sono uscito con le mezze maniche e si è scatenata una tempesta di pioggia e vento. Ho patito davvero il freddo (pur non essendo un tipo freddoloso) e ho temuto di beccarmi una polmonite.
Meteo avverso a parte, ho visitato ciò che sono riuscito a trovare abbordabile a livello di code. La maggior parte dei padiglioni aveva solo roba che girava sugli schermi, luci, scritte sui muri e oggetti strani. In quello dell'Unione Europea ti fanno vedere pure un cartone animato.
Per mangiare, ho scelto il Mc Donalds controvoglia, ma era l'unica cosa che trovavo abbordabile con i prezzi (anche se girando potevo trovare di meglio, tipo il kebab al padiglione Turchia o vari chioschi un po' nascosti). Poi, nel pomeriggio sono andato nel locale della Nutella e vedendo prezzi rialzati anche lì, ho preso la cosa più economica: un cornetto con la nutella a 2.50.
Il mio parere? L'Expo può essere bello da vedere e fotografare, ma a livello di contenuti mi pare aria fritta.
In pratica, tanta apparenza e poca sostanza.
Secondo me, i circa 40 euro del biglietto a data libera non li vale
Noi siamo andati in Luglio,le code erano circa la metà,ma gia tre ore in fila per vedere il padiglione dei giappi no grazie!E per 39 sacchi potevano davvero sprecarsi di darti qualche omaggino in più!
RispondiEliminaSul mio blog ho fatto un megafotopost a riguardo ;)
PS io ho pranzato con l'hamburger alle tre alghe al padiglione olandese,era buonissimo!
EliminaStavo cominciando anche io (sedentario di livello europeo) a pensare che sarebbe stato bello vedere l'Expo, benchè la mia idea di Expo-alimentare equivale a farsi una gran nagiata di ogni cosa commestibile (visitatori compresi).
RispondiEliminaDa quello che ho capito invece è tutta una bella messinscena! Pubblicità dei paesi rivolta a non so bene chi!
Mah....niente più di una bella giornata nel caos in compagnia. Allora meglio Lucca.
*mangiata
EliminaSe fossi il Giappone penserei MOLTO seriamente ad investire in strutture "nipponiche" in italia.
RispondiEliminaAlmeno finchè non passerà la moda.
E invece se ne fregano, col risultato che intelligentemente i cinesi (e non è una critica) coprono le richieste.
Vediamo ora che c'è stato questo BOOM del padiglione expo se forse forse un pensierino gli viene in mente o se per loro "export" è solo automobile-motociclo-elettronica.
doc, penso sia il primo intervento che faccio dopo anni di lettura:
RispondiEliminastand del belgio ti prendi solo una blanche??
te ne vai con ancora il sole??
bocciato!
(ero anche io sabato, forse ci siamo spallati....)
Mi permetto di rispondere per il Doc, mi pare di ricordare che di birra non può ancora berne molta, causa intolleranza alimentare, ma non vorrei confonderlo con altri blogger.
EliminaConcordo sul fatto che un giro di Expo al buio e soprattutto vedere l'albero della vita con musiche, lucine e fuochi valeva davvero la pena.
ah sì , vero , non ricordavo la storia della birra.
Eliminaanche se avevo capito fosse in via di guarigione....
l'albero della vita e la passeggiata dalla 21 in avanti per me è stato il top.
infatti sto cercando di organizzarmi per tornarci col biglietto serale e godermelo molto più in relax.
Per gli Dei, c'ero anche io questo sabato e ho vissuto più di metà di ciò che hai vissuto tu, come lo hai vissuto tu.
RispondiEliminaPerò la scimmia la porto ancora adesso visto che sono rimasto fino alle dieci e mezza. Nemmeno a militare ho vissuto tali fatiche e sofferenze psicofisiche.
Non credo che riuscirò ad andare... Non tanto per la poca voglia, ma per il caos. Purtroppo il caos mi soffoca...
RispondiEliminaa me fa pensare male una considerazione: se le previsioni parlavano di 24 milioni, vuol dire che dovevano fare sti numeri qua ogni giorno, più o meno. il che vuol dire che ti avrebbero chiesto 40 euro per non lasciarti vedere una beneamata, in mezzo a una folla pazzesca. genièle.
RispondiEliminaora devono raggiungere sta soglia psicologica dei 20 mln e quindi fanno entrare chiunque, a qualsiasi prezzo, basta che il counter rolla.
ho avuto il culo di andarci infrasettimanale prima di luglio e sono andato liscio liscio, ma così non mi va proprio. anzi, se a qualcuno servono biglietti...
piccolo OT: Doc c'è all'orizzonte una rece di heroes reborn per caso?
RispondiEliminaci sarebbe anche minority report nella cat. fantascienzo ma manco te la chiedo, si leva a gran voce il coro di "minchiata" sul webbe.
Scusate, io non ci sono andato (né ci andrò) ma mi sorge un dubbio: ma per mangiare allora non è meglio il Salone del Gusto ?? Non è che l'Expo è una specie di doppione vista la scarsità di "contenuti" ?
RispondiEliminaInfatti l'argomento centrale non è 'cibo',ma è 'nutrire la terra', cioè trovare strategie e idee per diminuire la fame nel mondo - strategie che possono andare dall'utilizzo di particolari prodotti piuttosto che su metodi di conservare i cibi che possono essere esportati a costo quasi zero..
EliminaSembra che questa cosa non l'abbiano capito in molti, a leggere i commenti che si trovano in giro (non specificatamente qui, ma anche) sull'Expo.
Nutriamo la terra ingozzandoci come i puorci di junk food nutelloso .
EliminaD'altro canto l' idea vende. Chi vuoi che compri l' impianto di produzione alghe casalinghe?
Sabato nel magma umano dell'Expo c'ero anche io!! Ok file per ogni e qualsiasi motivo, vero. Ok gran parte dei padiglioni era farlocca o quanto meno fuori tema, ma complessivamente per me è stata una bella esperienza, soprattutto la sera. Delusione personale, tra i padiglioni che sono riuscito a vedere, l'argentino, mentre l'ungherese e l'austriaco erano proprio fighi. Premio speciale per cileni e azeri che hanno tirato fuori spettacoli gratuiti tutto il giorno! E - nonostante l'opinione sul personaggio - a chi interessa consiglio la mostra di opere curata da Sgarbi, dove sono esposti capolavori di tutte le regioni italiane dal 1000 al 1900.
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RispondiEliminaFammi fare la PDF: la Nutella è un partner dell'evento quindi suppongo cacci il grano. L'Expo però non è la Nutella così come McDonald's o Coop.
RispondiEliminaInoltre -anche se la cosa colpisce sfavorevolmente il nostro ego da conumatori- l'Expo è un'esposizione. Non nasce per far vedere cose che io o te possiamo comprare (per quella c'è la fiera dell'artigianato), ma dovrebbe mostrare a che punto si è riguardo certi temi. E la serra idroponica del Belgio per esempio è una buona indicazione: non nuova, ma io almeno non ne avevo mai vista una dal vivo.
E con questo prometto che la pianto.
Io sono andata un giorno infrasettimanale di giugno, era semideserto, e concordo nel dire che, alla solita maniera italiota, aspettiamo sempre tutti lo stesso momento per fare la stessa cosa...tanto a settembre chi vuoi che ci sia? Ecco, appunto! Personalmente ne ho un ottimo ricordo,su tutti ho preferito il padiglione kazako, la cui capitale sarà sede del prossimo expo,seguito da corea e Thailandia. Grossa delusione per Cina e Russia,per non parlare del padiglione Italia, una tristezza. Tutto sommato è stato stancante ma bello... oh, l padiglione sloveno regalavano purè magliette gratis. Ho visto anziani prendersi a botte e giocarsi la pensionè per avernè una!
RispondiEliminaSiccome non so se ce la faccio a fare 6 ore di coda, qualcuno mi può dire cosa c'è nel padiglione Giappone? (magari mettendolo con il tag ROVINATORE)
RispondiEliminaGrazie.
Io ci sono stato e...
Elimina[ROVINATORE] Non c'e' nulla di imperdibile dentro. Alla fine e' un percorso simile a quello di altri paesi, ma fanno entrare solo piccoli gruppi per volta e ti tengono in una stanza per un tempo ben definito senza reale necessita'; almeno in padiglioni come Malesia, Thailandia e Kazakhstan la scansione e' lagata al fatto che trasmettono dei filmati, qua no. A quanto ricordo (ma appunto, non e' stata una visita memorabile) c'e' una specie di giardino con dei giochi di luce, delle foto del Giappone e solo sul finale c'e' la "cena virtuale" che altro non e' che uno spettacolo agghiacciante in premendo delle bacchette su un tablet ti viene spiegato il cibo giapponese mentre due attori si profondono in uno spettacolino a dir poco imbarazzante. Cioe', non e' il peggior padiglione che abbia visto, ma le due ore che mi ha portato via (un'ora di coda e un'ora di visita) potevano essere impiegate molto meglio, se poi le ore di coda sono 6... be', ti consiglierei di saltarlo a pie' pari.[/ROVINATORE]
Grazie anche da parte mia per la spiega, Cattivone!
EliminaGrazie Cattivone. mi hai fatto guadagnare 6 ore della mia vita che posso usare per visitare per ben altri padiglioni
EliminaDi nulla ragazzi.
EliminaAvevo fatto qualche fotina (poche proprio perche', come detto, non e' che mi avesse impressionato), quando torno a casa guardo se riesco a recuperarle e a farvele vedere.
Comunque Harbringer, se vai e c'e' una fila "lunga ma vivibile" (diciamo un'oretta) ti consiglio assolutamente di non saltare il Kazakhstan che era di gran lunga (imho) il padiglione piu curato. Tra l'altro fuori mentre sei in fila fanno (o facevano) spettacoli di canti e danze a ciclo piuttosto godibili che fanno passar bene il tempo dell'attesa.
EliminaHo trovato questo video che mostra dei pezzetti del padiglione Giappo
Eliminahttps://www.youtube.com/watch?v=aJUNTqL--kU
Devo dire che lo ricordavo molto peggio, sara' che ero anche io stanco morto quando ci sono entrato...
a me ha fatto cagare quello della thailandia, dove la mazzata finale te la da il video celebrativo del Re che si sbatte per l'agricoltura,
RispondiElimina[ROVINATORE] in cui si dice che il re LAVORA ANCHE QUANDO PIOVE [ROVINATORE]
Oddio che m'hai fatto ricordare...
EliminaTra l'altro di tutti i riconoscimenti internazionali che ha vinto il re della Thailandia io non ne avevo mai sentito nominare nemmeno mezzo (la ZAPPA D'ORO?).
come no??! ne ho vinti 2, giocando a calcio però
Eliminaalle piscine di 4miglia, per la precisione
Eliminabeh anche il padiglione del turkmernistan si difende bene,appena entri vedi una foto alta dieci metri!!! e non sto esagerando dell'amato leader padrone del paese giusto per far capire come funzionano le cose,poi nella mente degli architetti è sorto il problema ma a parte la giga gigantografia ,che ci ,mettiamo nel resto del padiglione,?e lì si sono sbizzarriti,per far vedere che sono uomini di mondo hanno messo degli scaffali con i prodotti del loro supermarket,perciò puoi vedere il loro detersivo per i piatti,al limone se non ricordo male,la loro passata di pomodoro marca pomodor le taniche di benzina taglia L , M , S etc etc
RispondiEliminail tutto in un padiglione coi pavimenti in marmo o pietra pregiata simile, che dire ? è sorta in me la voglia imperiosa di visitare questo giardino delle delizie
Doc, ma cosa ci fai su ICC?!?!?!? ;-)
RispondiEliminaPer chi ancora non ci è andato ecco i padiglioni da evitare secondo me
RispondiEliminaLithuania
USA (è solo una grande terrazza panoramica)
Irlanda(l'unica cosa carina è che ti fanno provare per poco un visore di realtà virtuale)
Slovacchia -vedi sopra
Da vedere per forza è il padiglione Zero (spettacolare a mio avviso)
Scusate l'ignoranza: cos'è un abbattitore?
RispondiEliminaP.S. Sarò di manica larga ma, a me, Kate Mara piace (soprattutto in quel film del football americano dove muoiono tutti ed il Coach ha la bocca storta)..
Ho visitato Expo solo un giorno, era di lunedì 14 settembre. Mini recensione:
RispondiElimina- il padiglione del Giappone non vale 3h di fila (si, ci sono cascato, ma a mia discolpa posso dire che era il primo padiglione che ho visitato!);
- molto bello il padiglione austriaco, nel quale è stato ricreato un piccolo bosco;
- spettacolare il mojito bevuto nello stand del Messico!! ;
- fuffa totale USA, Argentina;
- Olanda n.p. (ma ho apprezzato l'idea del "magnamo e facciamo burdello!");
- padiglione del Belgio: ottime birre, e finalmente qualcuno mi ha offerto una cazzatella da mangiare.
In conclusione, ne vale la pena (oh, è pur sempre un'Esposizione Universale) ma senza grandi aspettative.
Mi sarebbe piaciuto visitarlo, ma immagino ora come ora sia PROIBITIVO ANCHE IL LUNEDì MATTINA ALL'ALBA.
RispondiEliminaDoc, seguendo le tue istruzioni ho provato ad andare ad Expo durante la settimana, in un giorno freddo e piovoso, con dotazione di creatura su passeggino : mi sono ciucciato le dita esattamente come te.
RispondiEliminaFurbo chi c'è stato a maggio, mi dicono che passato il boom iniziale non c'era praticamente nessuno, e pollo chi come me ha aspettato l'ultimo mese.
Doc, comunque è "Na BEATA minchia!". 'Beata', non 'bella'. Ad ogni modo allora devo considerarmi molto fortunato io che mi sono fatto solo un'ora di coda a metà agosto. Comunque a me 'sto Expo non ha fatto impazzire per niente e lo stand del Giappone, assurto a mitologico per via delle interminabili code, secondo me di mitologico ha solo le code appunto.
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