Via Buonarroti 38: visita guidata agli uffici Bonelli
Ci sei te e c'è tuo padre, che è appena tornato a casa dal lavoro e ti guarda orgoglioso mentre divori i Tex e gli Storia del West che ti ha portato, lì a leggere di Tiger Jack e dell'epopea western di Gino D'Antonio. L'unica, fra le sue tante passioni, che è riuscito a trasmetterti. Capirete quindi perché, quanto e per alcuni aspetti anche più della Marvel, la Bonelli è sempre stata per te molto più di una casa editrice. Si può dire che ogni fase della tua vita sia legata a un suo personaggio o a una serie di sue testate, da Dylan Dog e soprattutto Nathan Never, combustibile ideale per quella fissa per la fantascienza che a inizio anni 90 ti aveva appena preso e non ti avrebbe lasciato più, giù fino all'odierna infatuazione per le avventure di Lukas. È per questo motivo che fare un giro negli studi Bonelli, nella mitologica sede di Via Buonarroti a Milano, è stata un'esperienza da Genuino Momento Emozione©. C'eri già stato un anno fa per salutare un amico, ma ieri ci sei tornato in veste ufficiale, per così dire, per una piccola cosa di cui parleremo presto. Hai avuto modo quindi di gustarti con calma un luogo che trasuda storia del fumetto da ogni parete. Letteralmente. E siccome eri lì, e siccome pensi sempre alla banda di debosciati che incrociano cotidie a queste coordinate, hai scattato un sacco di foto. Insomma, sì, vi va di vedere com'è fatta la redazione Bonelli? Immaginavi [...]
Ed eccoti qua, davanti al civico più famoso tra gli appassionati di fumetto italiano, Via Buonarroti 38. Gli uffici Bonelli si snodano su più piani del palazzo, in un labirinto di stanze.
Tutte le pareti del piano centrale sono qualcosa di semplicemente spettacolare, ricolme all'inverosimile di tavole originali, copertine, quadri, pezzi d'arte, dediche e omaggi a Sergio Bonelli da parte del gotha del fumetto italiano e internazionale.
Non ti capita tutti i giorni, per dire, di ammirare uno accanto all'altro originali di Pratt, Toppi, Jacovitti, Stano, Mignola, alcune pagine del primo numero e diverse copertine di Dylan Dog, strisce di Andy Capp, Mandrake, Braccio di Ferro. Ma sono solo alcuni esempi. Gustatevi la carrellata di foto, ci rivediamo più sotto.
Una delle stanze che affacciano su questo corridoio è quella di Sergio Bonelli. Il suo ufficio, con ancora tutte le sue cose, i fucili da western, i ricordi di viaggi in giro per il mondo. Sei rimasto a guardarti attorno in silenzio, per un paio di minuti, e lì per una questione di rispetto non hai voluto scattare foto. Ti sembrava una cosa fuori luogo, ecco.
In questa stanza sono archiviati i fascicoli dei numeri già lavorati e di quelli in corso d'opera:
Sempre Roberto, in compagnia di un altro mostro sacro, Alfredo Castelli, il papà di Martin Mystère. Il suo studio, neanche a dirlo, è pieno di libri di ogni tipo, e lui è una persona davvero molto simpatica.
Luca Crovi al lavoro su un redazionale, con la sua maglietta con gli Uomini-Ragno. Luca, massimo esperto italiano del giallo, lo conosci da tanto tempo, perché era a bordo anche lui dell'avventura Horror Mania una decina di anni fa.
Una libreria dedicata alle edizioni straniere di Dylan e di altre serie Bonelli. Tex, tanto per dire, viene pubblicato in Brasile da oltre cinquant'anni e anche in Svezia è popolarissimo.
di cui hai potuto leggere in anteprima i primi due numeri. Ne torniamo a parlare asap.
Qui vediamo una piccola parte di uno degli archivi, con tutti gli albi divisi per serie,
mentre questa è la stanza di Gianmauro Cozzi, disegnatore tra le altre cose di Greystorm (sulla parete dietro di lui si intravedono le copertine della serie).
Uno degli uffici in cui si riesce a vedere, in trasparenza, cosa c'è dietro la magia del fumetto:
nella fattispecie, il lavoro di un team chiamato ad apportare le correzioni. Qualcosa non quadra in una vignetta? Il disegnatore ha dimenticato che il tizio Villanzo Nefrancese ha la mano sinistra offesa e non quella destra? Questi baldi giovanotti, armati di sceneggiatura originale e copia della tavola con tutte le indicazioni del caso, eseguono un intervento a cuore aperto per sbrogliare la matassa.
Fico, eh? Non fosse per i ritmi feroci delle consegne dettati dalla periodicità mensile.
Massimo rispetto per l'Arcadia. Perché gli uffici Bonelli non sono zeppi solo di memorabilia legati ai personaggi della casa editrice, ma anche di poster, pupazzi e quant'altro su super-eroi e altri miti dell'immaginario collettivo nerd. Per quelli come noi, un paese dei balocchi dove i balocchi son tutti fatti di oreo.
Proseguiamo il tour, andando a scocciare per qualche minuto i letteristi.
Le vignette vengono disegnate su un foglio di carta adesiva, quindi ritagliate e incollate sulla tavola.
Purtroppo anche in Bonelli il lettering realizzato a mano è quasi ai saluti, perché molte tavole vengono consegnate in digitale ed è più semplice letterarle direttamente al computer. Un pezzo di un'era che se ne va.
Quello che invece non se ne andrà mai è il passato della casa editrice. Decenni di storie, migliaia e migliaia di albi che in questa stanza vengono digitalizzati per archiviarli in diversi server,
in modo da preservare tutti i materiali fino alla fine dei tempi.
Ti sei tenuto per ultima, nel tuo giro, la visita alla redazione condivisa da Antonio Serra e dal Moreno Burattini di Zagor. La sorpresa è che ieri pomeriggio c'era anche Michele Medda. Oltre a parlare di Lukas, ovviamente, hai approfittato della presenza di 2/3 dei suoi creatori per fare due chiacchiere sulla storia di Nathan Never, su com'era ventiquattro anni fa, quando noi tutti si era più giovini.
Ed eccoti qua, davanti al civico più famoso tra gli appassionati di fumetto italiano, Via Buonarroti 38. Gli uffici Bonelli si snodano su più piani del palazzo, in un labirinto di stanze.
Tutte le pareti del piano centrale sono qualcosa di semplicemente spettacolare, ricolme all'inverosimile di tavole originali, copertine, quadri, pezzi d'arte, dediche e omaggi a Sergio Bonelli da parte del gotha del fumetto italiano e internazionale.
Non ti capita tutti i giorni, per dire, di ammirare uno accanto all'altro originali di Pratt, Toppi, Jacovitti, Stano, Mignola, alcune pagine del primo numero e diverse copertine di Dylan Dog, strisce di Andy Capp, Mandrake, Braccio di Ferro. Ma sono solo alcuni esempi. Gustatevi la carrellata di foto, ci rivediamo più sotto.
Una delle stanze che affacciano su questo corridoio è quella di Sergio Bonelli. Il suo ufficio, con ancora tutte le sue cose, i fucili da western, i ricordi di viaggi in giro per il mondo. Sei rimasto a guardarti attorno in silenzio, per un paio di minuti, e lì per una questione di rispetto non hai voluto scattare foto. Ti sembrava una cosa fuori luogo, ecco.
In questa stanza sono archiviati i fascicoli dei numeri già lavorati e di quelli in corso d'opera:
ogni faldone contiene la sceneggiatura e le tavole del numero.
Questo è l'ufficio dedicato a Dylan Dog,
e parlando di DD, foto di gruppo con RRobe (che ti ha fatto da cicerone nella prima parte della visita), Nicola Mari (al centro) e Franco Busatta. Nicola Mari è un po' come Ciccio Kojima: dimostra vent'anni in meno di quelli che ha e c'ha look e tempra da rockstar. Sempre Roberto, in compagnia di un altro mostro sacro, Alfredo Castelli, il papà di Martin Mystère. Il suo studio, neanche a dirlo, è pieno di libri di ogni tipo, e lui è una persona davvero molto simpatica.
Luca Crovi al lavoro su un redazionale, con la sua maglietta con gli Uomini-Ragno. Luca, massimo esperto italiano del giallo, lo conosci da tanto tempo, perché era a bordo anche lui dell'avventura Horror Mania una decina di anni fa.
Una libreria dedicata alle edizioni straniere di Dylan e di altre serie Bonelli. Tex, tanto per dire, viene pubblicato in Brasile da oltre cinquant'anni e anche in Svezia è popolarissimo.
Va' il Dylan Dog con la testata in cirillico.
Queste sono invece alcune tavole di numeri a venire di Morgan Lost, la nuova testata Bonelli in arrivo a ottobre, di cui hai potuto leggere in anteprima i primi due numeri. Ne torniamo a parlare asap.
Qui vediamo una piccola parte di uno degli archivi, con tutti gli albi divisi per serie,
mentre questa è la stanza di Gianmauro Cozzi, disegnatore tra le altre cose di Greystorm (sulla parete dietro di lui si intravedono le copertine della serie).
Uno degli uffici in cui si riesce a vedere, in trasparenza, cosa c'è dietro la magia del fumetto:
nella fattispecie, il lavoro di un team chiamato ad apportare le correzioni. Qualcosa non quadra in una vignetta? Il disegnatore ha dimenticato che il tizio Villanzo Nefrancese ha la mano sinistra offesa e non quella destra? Questi baldi giovanotti, armati di sceneggiatura originale e copia della tavola con tutte le indicazioni del caso, eseguono un intervento a cuore aperto per sbrogliare la matassa.
Fico, eh? Non fosse per i ritmi feroci delle consegne dettati dalla periodicità mensile.
Massimo rispetto per l'Arcadia. Perché gli uffici Bonelli non sono zeppi solo di memorabilia legati ai personaggi della casa editrice, ma anche di poster, pupazzi e quant'altro su super-eroi e altri miti dell'immaginario collettivo nerd. Per quelli come noi, un paese dei balocchi dove i balocchi son tutti fatti di oreo.
Proseguiamo il tour, andando a scocciare per qualche minuto i letteristi.
Le vignette vengono disegnate su un foglio di carta adesiva, quindi ritagliate e incollate sulla tavola.
Purtroppo anche in Bonelli il lettering realizzato a mano è quasi ai saluti, perché molte tavole vengono consegnate in digitale ed è più semplice letterarle direttamente al computer. Un pezzo di un'era che se ne va.
Quello che invece non se ne andrà mai è il passato della casa editrice. Decenni di storie, migliaia e migliaia di albi che in questa stanza vengono digitalizzati per archiviarli in diversi server,
in modo da preservare tutti i materiali fino alla fine dei tempi.
Ti sei tenuto per ultima, nel tuo giro, la visita alla redazione condivisa da Antonio Serra e dal Moreno Burattini di Zagor. La sorpresa è che ieri pomeriggio c'era anche Michele Medda. Oltre a parlare di Lukas, ovviamente, hai approfittato della presenza di 2/3 dei suoi creatori per fare due chiacchiere sulla storia di Nathan Never, su com'era ventiquattro anni fa, quando noi tutti si era più giovini.
L'ufficio contiene parte della collezione di Serra,
un'infinità di artbook giapponesi, libri sci-fi, modellini di robot e pupazzi di Godzilla,
oltre che di fucili e pistole Nerf!
E con questo scatto, in cui si vede invece l'area Zagor della stanza, con poster, statue e quant'altro dedicati allo spirito con la scure, si chiudono la carrellata di foto e la vostra visita virtuale. Per guadagnare l'uscita, seguite la guida con l'ombrellino color verde melvato. Il pullman per il rientro è quello con la scritta Minollo Tour sulla fiancata, non vi potete sbagliare.
Figata! :-)
RispondiEliminaIncantato!
RispondiEliminaCredo che mi commuoverei di fronte alle tavole di DD e Corto Maltese esposte in stile museo.
RispondiEliminaMa che bellezza!! Chiaramente visto così sembra il luogo dove i sogni prendono vita, ma ad occhio mi sa che c'è da lavorare come dei somari lì dentro. E sbaglio o Mari sembra il Dylan Dog disegnato da lui? XD
RispondiEliminaPS: Doc ho avuto occasione pochi giorni fa di leggere finalmente il primo numero di Rim City, e davvero tanti complimenti, a te e ai tuoi colleghi!!
Gracias!
EliminaMari mi sembra uno veramente a posto. Ci ho scambiato due parole due l'anno scorso a Lucca e mi ha fatto una buonissima impressione. Leggo più volentieri le produzioni di quelli che mi stanno simpatici.
EliminaGentilissimo e simpatico. Gli ho ricordato di quando un me stesso molto più imbracchiato, a Lucca '92, fece una fila impossibile per farsi fare un disegno di Nathan Never :)
EliminaTra l'altro Mari disegnava un Natan Never da paura, "Vampyrus" fu il primo nomero che lessi di Nathan e se non sbaglio quel numero l'aveva disegnato proprio lui...
EliminaNathan Never era bellissimo, ma quando era da paura di solito i disegni erano di Nicola Mari: Vampyrus, L'abisso delle memorie/L'undicesimo comandamento, La zona proibita/Uomini ombra...
EliminaMi citi numeri che ricordo perfettamente a distanza di 15 anni dall' ultima volta che li ho letti ... capolavori assoluti
Eliminaadoro la bonelli...
RispondiEliminaho tutta la serie di Nathan Never e compro Tex da 30 anni!
purtroppo so che la bonelli è in forte crisi, NN potrebbe chiudere... :-( :-(
Ma sei sicuro? Adesso non so NNever, ma sull'andamento della Bonelli in generale tempo fa RRobe aveva pubblicato questo... https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10153123376717916&set=a.10150471917972916.364983.754772915&type=1&theater
EliminaPer Nathan si era diffusa questa voce dopo un'intervista di Serra, credo su Fumettologica. In seguito è stato precisato che la situazione era migliore di quella dipinta in quella intervista.
EliminaChe figata assurda. Ho sempre sognato di vedere dove nascevano gli eroi che mi hanno fatto compagnia per tante ore della mia vita. Grazie di esistere, doc!
RispondiEliminaGrazie come sempre, Doc.....se il paragone è lecito, come un "Vittoriale" del fumetto italiano... viaggio mistico tra stanze piene zeppe di cimeli e reliquie....ed officine in cui si lavora eccome...
RispondiEliminae ripenso a quel compagno di seconda media che portò (29 anni fa, settembre 1986) in classe il primo numero di "Dailan Dog" (per mesi noi debosciati della III D della media Virgilio Marone di Palermo lo chiamammo così)
..
Dailan dog delle medie anche noi ...
Elimina...è che ancora Bob Dylan non lo apprezzavamo... o non coglievamo il nesso.... :)
EliminaAvevo capito che ti eri divertito ma non pensavo così tanto. Spero proprio che questo sia per te l'inizio di una lunga e proficua collaborazione visto che te lo meriti. Così poi potremo vederci più spesso (senza gli altri impicci poco piacevoli).
RispondiEliminaNon sono un appassionato Bonelli e sono un pessimo conoscitore del fumetto italico (gran peccato) ma negli ultimi tempi ho apprezzato tantissimo Lukas e mi sono lasciato cullare dal rassicurante e super classico Adam Wild. Immaginando un futuro con un po' più di tempo libero avrò forse il tempo di recuperare quanto lasciato indietro.
Commovente. Grazie Doc!
RispondiEliminaGrazie Doc.
RispondiEliminaStrafigo . Altro che il bullpen. MI scenda una lacrima al ricordo dei primi 100 numeri di nathan never, a mio avviso i migliori fumetti italiani mai prodotti. Dopo i primi 100 , purtroppo , non mi piacque più come prima, ma i primi 100 rimangono una pietra miliare.
RispondiElimina"Figo. Figo figata." cit.
RispondiEliminaGrazie Doc!
Dio mio che spettacolo... Tanta invidia!
RispondiEliminaE da adoratore del vecchio Zagor, vado a nascondermi per versare una lacrimuccia per una visita alla fabbrica dei sogni ... l'anno prossimo le ferie le prenoto con la Minollo Tour se tutti i viaggi sono così
RispondiEliminaFigata!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaDoc. la prossima occasione in cui vai a fare un giro in Bonelli mi metto dentro al tuo zainetto!!! :)
stringiti un po nello zaino luca :)
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaOT e manco fa ridere. E postare link di altri siti senza chiedere prima il permesso è pure spam. Se son siti scemi, spam scemo. Che t'è preso stamattina, esattamente? :D
EliminaOPs.. cancello :)
EliminaMi faceva ridere :D
EliminaIl MiniMe bambino ringrazia.
RispondiEliminaBonelli, per la mia infanzia e adolescenza, è stata per anni una seconda casa ^^
La mia Isola che Non C'è personale è esattamente così. Grazie Doc!!
RispondiEliminaSono veramente commosso.
RispondiEliminaCol tempo mi sono un po' allontanato dallo stile Bonelli, ma vedere queste meraviglie tutte insieme è un tuffo al cuore: d'improvviso si ritorna regazzini, quando si contavano i giorni che mancavano al prossimo Nathan Never...
Tra parentesi: begli uffici, molto ordinati pur nel "caos creativo", e con tutto quel verde che si intravede dalle finestre: non sembra neanche di essere a Milano...
PS: Nicola Mari è sempre il migliore dei migliori!!
alla grande Doc! ormai hai uno "status" che ti permette di frequentare questi ambienti altolocati. te lo meriti!!
RispondiEliminaMolto toccante. E anche un bell'articolo. Ma perche' invece di essere felice sono triste? Quanti ne ho letti di quei fumetti. E quanti ne ho in collezione. Innumerevoli. Mi mancano i tempi pioneristici. O molto probabilmente sto solo invecchiando.
RispondiEliminaNon smetterò mai di ringraziare un mio amico per avermi fatto conoscere Dylan Dog nel lontano agosto del 1989 e del quale ho collezionato almeno 100 numeri (i primi) ed ultimamente mi sono regalato tutti gli albi a colori.
RispondiEliminaPoi iniziai a leggere Nathan Never altra grande passione, ed è proprio in uno dei primi speciali che parlarono dei Fantastic 4 di Corman con la foto della Cosa, all' epoca morivo dalla voglia di vederlo!
Comunque un Immenso Grazie alla Bonelli, nostro grande patrimonio.
Invidia, tanta invidia!
RispondiEliminaGrazie per questo tour virtuale che ci hai regalato con allegati pacchi di nostalgia ed emozioni come neanche la Pixar riesce a fare!
RispondiEliminaGrazie per questo tour virtuale che ci hai regalato con allegati pacchi di nostalgia ed emozioni come neanche la Pixar riesce a fare!
RispondiEliminaMomento emozione.
RispondiEliminaCredo che mio padre abbia tutti i Tex ,e continua ad essere un appuntamento mensile! Io aspetto di averne in mano almeno quattro per la mia piccola maratona sotto le coperte....
E i Dylan, e i Nathan Never ... na' vita fa insomma.
Genuino momento di emozione!!!! :D
RispondiEliminaIniziai la mia cariera di lettore di fumetti con i Marvel, il fumetto italiano venne dopo, trovando per caso un Tex a casa di mio nonno (ma non era di certo il suo, forse di uno zio...). Contestualmente mio padre mi regalò nello stesso periodo un libro sui "migliori fumetti usciti" dove c'erano un sacco di personaggi descritti che assolutamente non conoscevo, tra i quali i bonellidi di Bonelli. La scimmia arrivò da li a poco e mi promisi di acquistare almeno un fumetto per personaggio per conoscerli tutti: dopotex toccò a Dylan Dog, poi Martin Mystere e gli altri a seguire fino a Nathan Never dove scoppiò l'amore! Anche mio padre se ne innamorò e insieme comprammo l'intera collezione da un tipo che la vendeva. Questo post mi innesca una fila di ricordi mariomeroli che se continuo così le lacrime napulitane le devo raccogliere col mestolo.
Grazie Doc per questo piccolo grande regalo ;)
Ma che invidia!! Bel servizio Doc.
RispondiEliminaUn vero e pulsante pezzo di storia "viva"... figata!
RispondiEliminaGrazie del tour Doc!
RispondiEliminaComplimenti Doc!
RispondiEliminaIn realtà avrei voluto scrivere "Che culo Doc!" ma poi ho riflettuto che questo tour te lo sei ampiamente meritato con quello che hai fatto e continui a fare
Massima invidia :)
Me li vedo a prendersi a NERFUCILATE durante le riunioni... Tuttavia sono deluso, mi aspettavo di vedere due statue a grandezza naturale di Legs e May, come minimo...
RispondiEliminaSi percepisce la magia dell'artigiano del fumetto e se ne respira l'atmosfera... Invidia! :D
RispondiEliminaEpico
RispondiEliminaDa grandissimo estimatore di Nathan Never e, a scrocco da mio cugino, di Dylan Dog, in adolescenza: bellissimo servizio Doc, è sempre magico vedere i luoghi dove nasce la magia!
RispondiEliminaChe esperienza fantastica piuttosto e anzichenò .
RispondiEliminaChe una volta (più verosimilmente millemila) nella vita ci siamo finiti tutti in quella redazione, con la mente , a fantasticare su tesori ,chicche e segreti celati ai comuni mortali , come interminabili sono state le chiacchierate virtuali con i nostri autori preferiti .
Grazie.
Bello vedere nella redazione anche l'intero dizionario battaglia dell'utet
RispondiEliminaFiiico! E non sono un fan della Bonelli! Quindi ancora più fiiiiiico!
RispondiEliminaLa copertina di Kriminal con accanto il numero di kriminal. Paura!!!
Complimenti Doc, considera che io imparai a leggere praticamente su Zagor e che il sogno di andare alla Bonelli ce l'ho da almeno 20 anni.
RispondiEliminaLa lancetta sulla scala dell'invidia è molto alta ma invece di rosicare sono contento per te.
E anche per me (e per gli antristi) dato che hai condiviso tutto ciò, si aspettano le news con impazienza.
Buona giornata a tutti
Grazie mille per averci portato con te in questa magnifica esperienza, doc! Penso che, se fosse capitato a me, varcata la soglia d'entrata sarebbe partito in automatico un coppino di feels che mi avrebbe costretto a continuare il tour strisciando eheh.
RispondiEliminaMagnifistupendo !!! Doc, in questo momento non sai quanto ti invidio...
RispondiEliminaPS: La prima tavola di "Morgan Lost" ha un qualcosa che mi fa pensare all'Eternauta (l'inizio con la neve killer), un'atmosfera un po' da "ultimo uomo sulla Terra"... Mi intriga.
RispondiEliminabellissimo!!! :D (sorriso da ebete quando vedi qualcosa che hai sempre sognato di vedere e ne sei immensamente felice)
RispondiEliminagrazie doc...
Mamma mia che spettacolo, non piovono polpette ma bruschette!!! Grazie Doc!!!
RispondiElimina... un momento...
"...ieri ci sei tornato in veste ufficiale..."
OSSANTABRIGIDA! IL DOC IN BONELLI? A SCRIVERE FUMETTI????
EPISTASSI!!!!!!!!!!!!!!!
Naaaa, è solo una piccola cosa di cui parleremo presto :)
EliminaSuccede di tutto con questo tour, anche di notare il mai notato prima, nella copertina del primo team-up Dyd/BVZM
RispondiEliminahttp://2.bp.blogspot.com/-E2ZBK3vySks/VgoXNyqQ_YI/AAAAAAABdj8/kFp-KbmlsEI/s1600/Uffici-Bonelli-tour-4.JPG
Lo zombie in primo piano, è vestito come Lupin III prima serie! :D (Lupin giacca verde)
Come immaginavo: è tra l'ufficio e un museo! Bella visita Doc :D
RispondiEliminahttps://instagram.com/p/VT0oluxX-j/
RispondiEliminamio padre legge Tex, se non ricordo male, dal 1957. E a casa, nonostante un momento di follia di una nonna che ha buttato via un po' di numeri, tra usato e ristampe abbiamo la collezione quasi completa, dal 1962 a oggi. Quella in foto è la copia targata 1962 degli albi, il numero 1 della serie. E io, come te, sono cresciuto a pane e Tex Willer + pards.
Doc, grazie da parte mia e da parte di mio padre per questo giro virtuale in un pezzo della nostra vita :)
Porca vacca! Un pezzo di storia italiana in casa praticamente.
Eliminase ne parla qui ogni tanto...nonne che hanno buttato via o hanno regalato di tutto ai "bambini poveri" tramite prete compiacente...argh. #ciaonecollezioneditopolino
EliminaCmq anche io ho un sacco di albi di tex di paterna potestà, oltre a zagor e mister no. Ci sono praticamente cresciuto con quelle storie. Lacrimuccia.
Oh che bell'articolo!! Domani lo farò vedere ai miei alunni (tra l'altro, l'aquila di Zagor che è appesa dietro la scrivania di Moreno è stata fatta da loro)! Vorrebbero tanto poter fare un campo scuola a Milano con visita alla Sergio Bonelli Editore... Chissà... Intanto vedranno la redazione in questo servizio...
RispondiEliminaMagnifico post! Grazie x le foto
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaLeggo Dylan Dog da quando ne sono in grado, ovvero dai sei anni, ora i tempi son cambiati, ma in pochi mi hanno insegnato cose sulla vita e non solo come quel fumetto.
RispondiEliminaFigata !!!
RispondiEliminaSalivazione incontrollata
RispondiEliminaEro cosi piccolo all'epoca di Killer , che pensavo non ci fosse nessun problema nel prendere un personaggio di altri e farne un tuo fumetto... il mondo del copyright mi era ancora estraneo... Fantastico l'originale di Kriminal ... e da disegnatore aggiungo...che palle le correzioni!!!
RispondiEliminaCome me lo immaginavo
RispondiEliminaCome me lo immaginavo
RispondiEliminaCiao Doc! ma che tu sappia è possibile visitare la sede per "comuni mortali"? :)
RispondiEliminaSu quei muri ci sono tutti i fumetti con cui ho imparato a leggere. Come non amare la Bonelli? Grazie!
RispondiEliminaGrazie, grazie, grazie.
RispondiEliminameraviglioso, grandissimo doc, bellissimo reportaggio di quella che per tanti nerdacci italiani è tipo la mecca :')
RispondiEliminaio sono cresciuto(anche) come bonellano da parte di padre..e ti stò davvero invidiando alla follia!!
RispondiEliminaA proposito di Dylan Dog, doco, l'hai visto "Vittima degli eventi"?
RispondiEliminaVery interessante questa visita alla Bonelli.
RispondiEliminaNe avrebbero per farci tre Musei del Fumetto lì dentro di roba
Che spettacolo!! Cosa darei per vedere di persona anche solo tutte quelle tavole e quadri all'ingresso...c'è un originale di Pratt di cui ho una stampa appesa sopra al letto! E gli uffici di Tex, Dampyr, Dylan Dog, Martin Mystere...
RispondiEliminaMomenti magici... Nella mia fantasia era più simile alla fabbrica del cioccolato di Willy Wonka, ma in realtà solo il corridoio che ci hai mostrato supera ogni immaginazione.
RispondiEliminafooorte!!!
RispondiEliminaera dall' 86 che mi chiedevo com'era la bonelli!!!
grazie doc