Inside Out, la recensione senza spoiler
Quando hai visto per la prima volta il trailer di Inside Out, il nuovo film Pixar, questo tema della versione antropomorfa delle emozioni di una persona, rabbia, paura, gioia, tristezza e disgusto, ti sembrava un’idea carina. Cioè, il trailer faceva ridere. Solo che qualcosa, nel tuo cervello, probabilmente anch’esso/essa dai tratti antropomorfi pupazzosi, cercava di ricordarti che avevi già in archivio mnemonico una roba del genere, anche se si trattava di un ricordo semi-sepolto da tanto ciarpame inutile e di almeno vent’anni prima. E no, non era Esplorando il Corpo Umano. Sì, insomma, questa idea originale del nuovo film Pixar non era originale manco per niente. Trattandosi di una pellicola Disney, hai capito la novità [...]
Per la cronaca, quel che un pupazzetto color celeste melvino nel tuo cervello cercava di ricordarti, quel giorno, è che in questo piano della realtà è esistito un telefilm del '91 intitolato Ma che Ti Passa per la Testa? (in originale Herman's Head), andato in onda da noi sulla Rai nel tardo cretaceo, tipo il 1993. Telefilm in cui le decisioni del protagonista Herman venivano discusse, all'interno della sua psiche, da quattro tratti caratteriali. Il conflitto interiore di Freud, quelle robe lì. Fine spiegone, cinque alto di stima al pupazzetto celeste melvino. Detto che la bella idea originale sarà magari bella ma non originale, che in qualche modo Lasseter e soci si sono ispirati a quel vecchio e sfigato serial lì, il film, in buona sostanza, com’è? Non è semplice spiegarlo in poche parole.
Sei partito con un gran sorriso. Questo spunto dei ricordi incasellati come in un magazzino di Puzzle Bobble, delle isole dei momenti preziosi alla base della personalità di un individuo, la dinamica tra le emozioni nel cervello di Riley, la giovane protagonista. Funziona, fa sorridere, lo guardi come se in sottofondo ci fosse una marcia di boy scout felici a cui hanno promesso la torta. Arriva il momento più di ridere di tutta la pellicola, che è, toh, il trailer, con quell’interazione a tavola tra Riley e i suoi genitori, con tanto di drammatica sfida a squadre tra i rispettivi equipaggi emotivi, come neanche ai Giochi senza frontiere dei pupazzi o in un puntatone di Robot Wars senza i robot. Funziona, fa sorridere, dicevi. Solo che poi finisce.
Quando inizia il viaggio di [OMISSIS] e [OMISSIS], quando ti parte il road movie col cuore di pennarello, con l’incontro con Bing Bong, hai smesso di sorridere e hai iniziato ad annoiarti. Lì, mentre ti si raggelava tutta la sala intorno, hai fortemente temuto che il film avesse sparato nel primo atto tutte le sue cartucce migliori, per abbandonare a tradimento lo spettatore nella landa dell’eccheduepalle per la restante oretta scarsa. Hai avuto quei dieci, quindici minuti di apnea del sorriso, durante i quali il pupazzetto celeste melvino nel tuo cervello, con fare da insopportabile PDF, ripeteva Telavevodetto, aricopioni, prima di esser preso a violente cinquine dall’omino rabbia Fattiicazzitua con le fattezze di un anziano calabrese scontroso. Solo che poi anche quello finisce.
Dalla parte dei sogni in poi sei tornato a sorridere, gustandoti alcune gag assolutamente spassose, geniali nella loro semplicità (quella del deja vu, per dire, ti ha fatto ridere come il cretino che sei). Ma non c’è solo quello. C’è il momento tristezza, di quelli che i film Pixar sono bravi a infilarti sotto il naso a tradimento, c’è l’allegria per il finale allegro e le robe sceme da titoli di coda, su una scala da zero a Squirrel! C’è il fatto che è vero, se ci pensi, che anche [OMISSIS] è un'emozione che ti serve per maturare, necessario per com'è necessario che ti trasformi i ricordi felici dell’infanzia in qualcosa d’altro, ma altrettanto importante.
C’è che il modo in cui tutto questo viene descritto, calandolo nella favola per tutta la famiglia dei pupazzetti colorati e della figlia triste e del padre povero cristo e della madre che sogna la milfata col pilota straniero, è tutt’altro che banale. Al punto che Inside Out è uno di quei film che possono far ridere anche i rEgazzini, ma te li gusti soprattutto da adulto. Come Up!, come Ralph Spaccatutto, c'ha dentro qualcosa che per un attimo ti fa anche riflettere. Come l'Andy ormai protoadulto di Toy Story 3, arriva sempre il momento in cui uccidi un po' di te stesso. Tecnicamente, si chiama "crescere".
Insomma, un mischione di emozioni diverse, che per un’ora e mezza ti tengono compagnia: il che, su un film che parla delle emozioni e del modo in cui interagiscono, è un ottimo risultato, immagini. Qualunque cosa vi dicano, non fate mai a meno della vostra isola della stupidera. Mai.
Herman in compagnia di Genio, Angelo, Imbranato e Animale. Anno 1991. |
Sei partito con un gran sorriso. Questo spunto dei ricordi incasellati come in un magazzino di Puzzle Bobble, delle isole dei momenti preziosi alla base della personalità di un individuo, la dinamica tra le emozioni nel cervello di Riley, la giovane protagonista. Funziona, fa sorridere, lo guardi come se in sottofondo ci fosse una marcia di boy scout felici a cui hanno promesso la torta. Arriva il momento più di ridere di tutta la pellicola, che è, toh, il trailer, con quell’interazione a tavola tra Riley e i suoi genitori, con tanto di drammatica sfida a squadre tra i rispettivi equipaggi emotivi, come neanche ai Giochi senza frontiere dei pupazzi o in un puntatone di Robot Wars senza i robot. Funziona, fa sorridere, dicevi. Solo che poi finisce.
Quando inizia il viaggio di [OMISSIS] e [OMISSIS], quando ti parte il road movie col cuore di pennarello, con l’incontro con Bing Bong, hai smesso di sorridere e hai iniziato ad annoiarti. Lì, mentre ti si raggelava tutta la sala intorno, hai fortemente temuto che il film avesse sparato nel primo atto tutte le sue cartucce migliori, per abbandonare a tradimento lo spettatore nella landa dell’eccheduepalle per la restante oretta scarsa. Hai avuto quei dieci, quindici minuti di apnea del sorriso, durante i quali il pupazzetto celeste melvino nel tuo cervello, con fare da insopportabile PDF, ripeteva Telavevodetto, aricopioni, prima di esser preso a violente cinquine dall’omino rabbia Fattiicazzitua con le fattezze di un anziano calabrese scontroso. Solo che poi anche quello finisce.
Dalla parte dei sogni in poi sei tornato a sorridere, gustandoti alcune gag assolutamente spassose, geniali nella loro semplicità (quella del deja vu, per dire, ti ha fatto ridere come il cretino che sei). Ma non c’è solo quello. C’è il momento tristezza, di quelli che i film Pixar sono bravi a infilarti sotto il naso a tradimento, c’è l’allegria per il finale allegro e le robe sceme da titoli di coda, su una scala da zero a Squirrel! C’è il fatto che è vero, se ci pensi, che anche [OMISSIS] è un'emozione che ti serve per maturare, necessario per com'è necessario che ti trasformi i ricordi felici dell’infanzia in qualcosa d’altro, ma altrettanto importante.
C’è che il modo in cui tutto questo viene descritto, calandolo nella favola per tutta la famiglia dei pupazzetti colorati e della figlia triste e del padre povero cristo e della madre che sogna la milfata col pilota straniero, è tutt’altro che banale. Al punto che Inside Out è uno di quei film che possono far ridere anche i rEgazzini, ma te li gusti soprattutto da adulto. Come Up!, come Ralph Spaccatutto, c'ha dentro qualcosa che per un attimo ti fa anche riflettere. Come l'Andy ormai protoadulto di Toy Story 3, arriva sempre il momento in cui uccidi un po' di te stesso. Tecnicamente, si chiama "crescere".
Insomma, un mischione di emozioni diverse, che per un’ora e mezza ti tengono compagnia: il che, su un film che parla delle emozioni e del modo in cui interagiscono, è un ottimo risultato, immagini. Qualunque cosa vi dicano, non fate mai a meno della vostra isola della stupidera. Mai.
Inside Out
Recensito da: DocManhattan Data: Sep 18 2015
Voto:
Recensito da: DocManhattan Data: Sep 18 2015
Voto:
arriva sempre il momento in cui uccidi un po' di te stesso. Tecnicamente, si chiama "crescere"
RispondiEliminaSANTE PAROLE! E splendida recensione, come sempre!
Grande... Ecco perché mi era sembrato che l'idea non fosse cosi originale.. Comunque sia come tutti i pixar in genere aspetterò l'uscita in dvd..
RispondiEliminaBritski!
RispondiEliminaBello, bello, bello, la battuta sui fatti e sulle opinioni é geniale.
Visto al momento giusto può essere davvero bello.
Tra i vari film Pixar questo è uno di quelli che se si va a vederli con un bambino si guardano due film completamente diversi
credevo di essere l'unico al mondo che si ricordava di Herman's Head, quando dicevo che negli anni '90 esisteva un telefilm con la stessa meccanica mi guardavano come fossi pazzo asd
RispondiEliminacmq sono contento che la pixar sia tornata a sfornare buoni film, dopo quella sequenza interminabile di sequel orrendi sul mondo cars (e vogliono farne ancora babba bia)....non vedo l'ora di andarlo a vedere
Beh il punto su Cars e seguiti è che da solo cuba qualcosa come cinque miliardi di dollari di merchandising... Direi che è comprensibile che ci vadano dietro ^^;;; e se doversi sciroppare ogni tanto un film medio come Cars 2 permette di potersi vedere alla grande gli altri... beh ci sto ^^;;;
EliminaDomani ci porto i bimbi a vederlo!! Una domanda, ma anche qui ci sono le canzoncine? I momenti musical?
RispondiEliminaNo. Niente parti musical (grazie, Pixar), ma c'è una canzoncina che...
EliminaPer fortuna la Pixar ci ha abituato bene. Dannate canzoncine...
EliminaAdesso sono ancora più curioso!! :)
EliminaBing Bong...
RispondiEliminaNo vabbè ne riparliamo più avanti che adesso siamo ancora a rischio spoiler. E poi non so, ma ho come qualcosa nell'occhio...
Io ero fansissimo del telefilm, dove c'era anche la biondona crudele e la segretaria con la vocetta, mi guardavo di tutto in quel periodo devo dire :)
RispondiEliminaQuesto anche qui vedrò e dirò, ha l'unico difetto di essermi per ora sembrato un pochino troppo costruito su questo stile "ridere-piangere-momento serio-momento ridere-finale" che contraddistingue un po tutti gli ultimi film in 3d non solo Pixar.
A volte funziona e a volte no, lo trovo forzato, vediamo quale sarà il caso!
PDF Moment:
EliminaLouise, la segretaria con la vocetta, era Yeardley Smith, la voce di Lisa Simpson. Nel cast c'era anche Hank Azaria, doppiatore di millemila altri personaggi di Springfield.
Herman era William Ragsdale, protagonista del cult anni '80 Ammazzavampiri.
Il personaggio di Louise era fantastico! Quell'attrice ha un' enorme forza comica, che riusciva a filtrare anche da dietro il doppiaggio :)
EliminaMa tutto il cast era di talento, e personalmente adoravo il sarcasmo feroce di cui il telefilm era impregnato, pur senza diventare cinico ^__^
Io ho trovato divertente la parte iniziale (il trailer) e la canzoncina (SPOILER?). Il finale è maturo, non male. La parte centrale è di una noia tremenda. Non lo riguarderò.
RispondiEliminaSarà, ma ogni volta che si parla di personcine dentro la testa di una persona il mio pensiero corre subito a https://it.wikipedia.org/wiki/Tutto_quello_che_avreste_voluto_sapere_sul_sesso*_(*ma_non_avete_mai_osato_chiedere) !!!
RispondiEliminaConcordo! Soprattutto per la mega console piena di tastoni e levette, come nel film.
EliminaOT ma la macrozinna? e gene wilder con le sue espressioni impagabili nell'episodio della pecora? mito senza tempo OT
Visto l'altra sera e piaciuto molto. Per me il miglior Pixar da 5 anni a questa parte (da Toy Story 3 insomma).
RispondiEliminaCome letto in qualche commento in giro l'idea ricorda anche il corto d'animazione CGI "Brain Divided", che ricordo di aver visto su YouTube un paio di anni fa.
L'ho visto in aereo dall'Asialandia verso Cassatopoli. In originale, il che penso abbia giovato alla visione. Certo era il monitorino dell'aereo, ma mi è piaciuto lo stesso. Credo che avrebbero potuto schierare una squadra di emozioni più estesa, tipo riserve in panchina, da usare in momenti specifici della storia... ma sarà per un eventuale seguito, chissà!
RispondiEliminaA me è piaciuto, molto.
RispondiEliminaUn film molto celebrale
RispondiEliminaCRUSCA MODE ON: ceRebrale :)
EliminaStasera lo andrò a vedere e sono entusiasta!!! Le emozioni impersonate da personaggi antropomorfi non sarà appunto originale (ci sono anche degli esempi nei Simpson e non sto parlando di Homer Simpson che parla con il suo cervello) comunque non vedo l'ora!!!
RispondiEliminaA voler essere dei PdF il film si è dimenticato di un'emozione primaria ovvero la sorpresa.
Per fortuna che la Pixar si è risollevata dopo i due passi falsi dell'inutile prequel di Monster e co. ed il sequel di Cars da no comment (mentre nel frattempo la Disney ritornava ad essere il ramo dominante con Ralph e Frozen).
RispondiEliminaNon l'ho ancora visto, ma mi ricorda molto da vicino, come idea, un corto di animazione che vidi ad un festival del cortometraggio. Si chiamava "Cortex Academy", si trova sottotitolato in inglese al seguente link:
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=FbDDu5UCp_g
ditemi che ve ne pare! :)
A me, da smemorone quale sono, il trailer mi ha fiondato nelle strip di èriadan. Mi mancano i suoi Co.Ce.Ma, Arturo Tesoriere e soci.
RispondiEliminaAdoro èriadan, peccato (per i suoi lettori) abbia mollato.
Anche a me manca eriadan (scritto, come vuole l'autore, con la minuscola).
EliminaPerché ho il VAGO sospetto che il suo "mollare" abbia a che fare con lo stato dell'editoria italiana, sempre più simile ad una porcilaia che ad un'industria? (sì, ho il dente MOLTO avvelenato per esperienze personali e di praticamente chiunque io conosca che ci abbia lavorato/ci lavori)
non me ne parlare, le sue strip erano un momento di pura poesia, spero che il motivo per cui abbia mollato tutto sia solo scazzo
EliminaCredo abbiate ragione entrambi.
EliminaConosco ragazzi che lavorano nel mondo dell'illustrazione e del fumetto (alcuni sono editor, altri responsabili commerciali di case editrici, disegnatori, illustratori, sceneggiatori). Tutti concordano sullo stato disastroso dell'editoria italiana nell'ambito dei fumetti/albi illustrati. èriadan ha la fortuna, dalla sua parte, di aver superato lo scoglio dell'anonimato. Questo gli potrebbe rendere le cose un po' meno difficili (n.da p.d.f.: meno difficili, non più facili) credo dunque il problema fosse anche (non solo) suo personale.
Gli auguro comunque tutto il meglio la vita gli possa offrire.
Anche a me mancano le strisce di eriadan...
EliminaPerò ho paura che, visto che l'ultimo post prima di quello in cui annunciava la "pausa" era un ritratto di Chiarafalce (la sua versione della Nera Signora), senza alcun titolo o testo di spiegazione, dietro alla "pausa" possa esserci una questione personale, un lutto...
http://www.webcomics.it/eriadan/2014/11/03/6509/
Non sono in grando ora di essere più preciso ma ricordo altre cose in cui gli omini nel cervello decidono il comportamento dell'attore protagonista. Non riesco a focalizzare ma sono sicuro che sia stato usato un sacco di volte questo stratagemma. In quanti film ad esempio a un certo punto fanno uno zoom nel cervello dell'attore e di vede che nella sua testa ci sono decine di attori uguali ognuno con la sua personalità. Nei cartoni poi l'ho visto spesso. Basti pensare al diavolo e la'ngolo che appaiono sulle spalle del protagonista a rappresentare il bene e il male. Comunque ho visto Inside Out ed è carino! ti commuovi e ridacchi. I bimbi ridono come sempre in momenti diversi dagli adulti. Si spancino ad esempio quando gioia e tristezza vengono sbattute sul vetro della cabina di pilotaggio (beata innocenza...ridere per le cadute...bei tempi).
RispondiEliminaE' una trovata molto vecchia ma credo che questa sia una delle poche opere, insieme alla serie TV citata, dove è in tutto o in parte il fulcro della narrazione.
EliminaDetto questo ricordo una puntata dei Griffin in cui Peter si dimostra un bravissimo pianista quando è sbronzo. Alla fine delle puntata l'unico neurone sopravvissuto all'abuso di alcolici si gongola perché potrà leggere un sacco di libri in santa pace e in quel momento gli si rompono gli occhiali.
@ Jeeg: Intendi per caso Osmosis Jones?
EliminaDrakkan: citazione di un grande classico di twilight zone, chettelodicoafare.
EliminaE' un po' che non vado al cinema ma è tutta settimana che la sera scendo in cantina a montare vetrinette e a mettere a post fumetti e action figure.
RispondiEliminaPS: questo film un po' mi attira anche se il character design visto sui cartelloni mi aveva lasciato molto perplesso.
Per me un film assolutamente grandissimo, uno dei migliori di quest'anno e della Pixar.
RispondiEliminaBellissimo film, anche se un po' contraddice quel che scriva nei titoli di coda... E non è così vero che tutto quello che provi di [OMISSIS] debba essere condizionato da [OMISSIS].
RispondiEliminaComunque ricordavo anche io il telefilm (che guardavo) perciò il rimando mi è parso anche un omaggio a quella produzione.
Da notare e menzionare anche il corto iniziale, stavolta degno degli episodi Disney di storici cartoon come "Lo scrigno delle sette perle"
mamma mia le cascate del niagara, LE CASCATE DEL NIAGARA!
RispondiElimina'naggia a te dannato [OMISSIS]
best pixar movie, imo
"Ma che ti passa per la testa?" lo avevo proprio dimenticato!
RispondiEliminaIo andrò lunedì e non vedo l'ora di godermelo!
Spero che la Pixar possa tornare quella di un tempo. Ultimamente si era molto afflosciata..
RispondiEliminaVia va troppo visto
RispondiEliminaA me ricorda una tavola di Moebius in "L'Incal".
RispondiEliminahttp://comedyforanimators.com/wp-content/uploads/2014/05/LisaSimpsonSubconscious2.jpg
RispondiEliminaUsavano quest'idea anche per un episodio dei Simpson
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaEvviva, non sono il solo a ricordare quel telefilm! Tra l'altro, andando a memoria, ero rimasto appeso ad un cliffhanger non da poco (evitando gli spoiler, diciamo una delle 4 emozioni che, a causa di eventi esterni, raggiunge livelli di potenza oltre 9000)
RispondiEliminaVisto ieri sera e devo dire che mi è piaciuto molto.
RispondiElimina[ROVINATORE]
Parto subito con l'avviso di rovinatore perché mi risulta difficile commentare il tutto omettendo di spoilerarne il finale.
Secondo me lo sviluppo del film rispecchia in pieno le emozioni di Riley, si parte in maniera semplice con ogni emozione che fa il suo lavoro e le sfere dei ricordi ben incasellate nel loro colore, proprio come per un bambino la vita sembra tutta bella, subito dopo tutta noiosa, per tornare divertente.
Si finisce col capire che la vita non è solo bianco o nero, ma "multicolor" ecco comparire quindi le nuove isole, le sfere di diversi colori e la "consolle aumentata".
Decisamente un film che visto ad età diverse provocherà reazioni diverse, i piccoli si divertiranno, i più grandicelli si rivedranno per quello che comincia ad accadere loro, e noi più attempati scorgeremo un po' di quello che è stata la nostra vita.
Decisamente una ottima prestazione della Pixar
[FINE ROVINATORE]
Del comparto tecnico l'unica cosa che non mi ha convinto è lo stile di disegno dei personaggi "reali" (Riley ed i suoi genitori) ma son gusti eh ....
Il telefilm che hai citato non lo ricordavo più, ma cercando in rete credo di rammentare di averne visto qualche puntata.
Grazie per la recensione, Doc. Io il film l'ho gia' visto qualche settimana fa in lingua originale - momento PDF: me la tiro perche' vivo a Dublino - e l'ho apprezzato.
RispondiEliminaNon il miglior film Pixar in assoluto, niente di originale come trama, ma davvero ben confezionato. Alla fine si tratta come sempre di un film per adolescent, coi problemi che crescere comporta. Pero' e' sempre un piacere vedere questi film, perche' a 30epassa puoi sempre dire con orgoglio che vedi I film di animazione.
Poi se ci metti che parte del cast originale viene da SNL degli anni passati (Poheler e Hader in primis) son punti bonus.
Visto ieri con la consorte, che piangeva già dal corto iniziale "Lava".
RispondiEliminaA fine film tutte le signore in sala hanno improvvisato un concerto di trombetta nasale.
Per il resto, il film mi ha davvero colpito. [Rovinatore] Il solo pensiero di avere DAVVERO un "dimenticatoio" dove i ricordi d'infanzia finiscono e appassiscono, è una cosa che mi ha riempito di tristezza. La dedica nei titoli di coda "Ai nostri bambini. Non crescete, mai." ha aiutato solo a rincarare la dose. Sigh.[/Rovinatore]
Nella parte del Deja vu io e la mia...complice/ amica/ sorella/ qualcos'altro abbiamo cominciato a ridere come delle idiote.
RispondiEliminaA me il cartone è piaciuto, anche se verso la parte dei sogni, invece, mi sono un po' annoiata. Ma oh, ancora non è nato il cartone che riesce a tenermi incollata allo schermo per tutta la pellicola...
Ho trovato un pò meh...il corto iniziale, Lava. Il film invece l'ho apprezzato tanto, se solo i regazzini presenti in sala non mi avessero ricordato quanto (forse troppo) era forte l'isola della stupidera quando avevo la loro età. Comunque e per fortuna nel mio cervello c'è ancora. :D
RispondiEliminaDavvero delizioso!
RispondiEliminasapete, andando ancora più indietro nel tempo possiamo ricordare uno degli episodi di "Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso* (*ma non avete mai osato chiedere)", di Woody Allen; lì però si limitava al dialogo interiore durante un rapporto sessuale, con tanto di strascichi di morale cattolica in forma di un prete sabotatore.
RispondiEliminaL'ho visto. Due volte. Coi miei figli (16 lei e 12 lui).
RispondiEliminaL'ho trovato MERAVIGLIOSO.
Non solo per quello che ne dici anche tu nella rece, ma perché è scientificamente corretto. Molto più corrette le emozioni di, a quanto leggo, gli archetipi un po' a cavolo del telefilm dei '90. (Ma il prete sabotatore di Woody Allen resta imbattuto). E anche la gestione dei ricordi, della memoria a breve/lungo termine, i ricordi fondamentali (direi meglio formativi), dei numeri di telefono [SPOILER] e di, come dici tu, sia necessario che i nostri ricordi più belli si velino di tristezza perché si cresca.
E mia figlia ancora ride quando pensa al pulsante rosso [SPOILER] nel finale... :-)
È seguita discussione in famiglia sulle rispettive isole.
Quindi, un consiglio: mettilo al pizzo e, fra 10-15 anni, riveditelo con Minimanhattan. ;-)
bello, visto stasera :) la recensione mi aveva lasciato un po' dubbioso ma devo dire che si fa apprezzare. La parte centrale effettivamente è più lenta, al limite del "stiamo allungando il brodo" ma comunque ha il suo perché. Dovessi dargli un voto, sarebbe un un bel 7 1/2!
RispondiEliminaVisto ieri sera.
RispondiEliminaUn po' mi ha sbalestrata, perché ero circondata da gente, soprattutto adulta, che rideva a ogni singola frase, e io invece sorridevo soltanto (ma non perché non mi piacesse, solo, per farmi ridere 'a voce alta', ci vogliono davvero i camion). Poi a partire dagli ultimi minuti e per tutti i titoli di coda ho riso talmente tanto che quando si sono accese le luci ero in lacrime XD XD XD
Il film mi è piaciuto. Più che altro mi ha sorpreso. Te lo puoi godere semplicemente come l'odissea di Omissis e Omissis dentro il cervello e di Riley nel mondo reale che s'è ribaltato, ma in realtà ciò che mi ha davvero colpito è che, aldilà della morale generale della pellicola (molto reale e necessaria), se ci si sofferma un po' a riflettere su ogni singola situazione, immagine, dinamica proposta, ci si rende conto che puoi ricavarne una perfetta metafora su certe fasi della vita, su certi aspetti della mente, su certi passaggi dell'esistenza e su come, scientificamente, funziona il cervello umano.
A livello di stimoli e riflessioni credo sia un film davvero complesso e con tanti livelli interpretativi. Come dice #Giovanni due commenti più su, si capisce che c'è una base scientifica solida, e che dietro i personaggi pucciosi e gli scenari fiabeschi c'è un ritratto fedele di come funzioniamo dentro. Ammetto di essermi chiesta se gli autori si fossero fatti aiutare da professionisti di psicologia e psichiatria, perché il realismo di certe dinamiche cammuffato dietro i colori sgargianti l'ho percepito forte e chiaro.
Forse non sarà il film Pixar del cuore, ma di certo è il più stimolante anche per un adulto, imho. Bello bello!
E grazie per aver chiarito subito che no, non è una trovata superbamente originale, dato che c'è stato quel telefilm che abbiam visto in quattro gatti, ma che parte praticamente dallo stesso assunto. Che quando è arrivato il trailer di "Inside Out", tutta l'intellighenzia di internet under 25 s'è messa a parlare di "Brain Divided" e altri corti, ma tutti cascavano dal pero (per evidenti limiti anagrafici, ma io sono sadica e riconosco sempre poco le giustificazioni per età :P) quando gli si faceva notare "Sì, vabbè, ma prima c'è stato "Ma che ti passa per la testa?", sapete?" :P
beh ma con quattro presidentesse di voto non sembra male. E il corto abbinato?
RispondiEliminal'ho visto ieri e , a mio avviso, merita 4.5 stelle complete , per i seguenti motivi:
RispondiElimina- la grafica della parte " cerebrale" è semplice ma rende benissimo i concetti che il film vuole esprimere; la " realtà " invece è resa in modo abbastanza approssimativo ( e per questo non posso dare 5 stelle; ad esempio il papà è francamente inguardabile)
- il film ha più livelli , sicuramente quel che più mi è piaciuto era osservare mio figlio che guardava il film , e cercare di capirne le reazioni.
- di " omini del cervello" nel cinema ce ne sono certamente stati , ma inside out è l' unico che rende concetti psicologici complessi ( le emozioni di base, il subconscio, i sogni, kla memeoria alungo termi,e le opinioni ... ) con una naturalezza veramente invidiabile ed una chiarezza espressiva unica.
Voglio dire, il film alla fin fine è un piccolo documentario su come funziona la mente, cisuramente quando in passato si sono vissute situazioni difficili , ci si sarà sentit isicuramente come il film descrive.
e adesso SPOILER SPOILER
Oltretutto adesso capisco meglio i miei bambini; il loro balzare da una emozione a quella opposta.
Pure l' obbligatoria " spalla comica" a mio avviso ha un suo senso, difatti nella testa dei bambini si deve prendere tutto ciò che è figo e fare un minestrone.
E pure il suo sacrificio è triste , perchè in fin dei conti ci siamo tutti dimenticati dei nostri amici immaginari.
infine, adesso mi sento un pò riley anche io , forse anche a me mi si stanno scassando le isole, sarà la paternità ?
FINE SPOILER
beh non vedo l' ora di rivederlo.
Io credo di viverci, nell'isola della stupidera, Doc.
RispondiEliminaIl problema è che non so se è un bene oppure un male... :D
piaciuto molto, lo annovero tra i miei favoriti Pixar (gli altri sono Monster Inc., Gli Incredibili, la trilogia di Toy Story, Up e WALL-E)
RispondiEliminaper essere un film sulle emozioni, è riuscito perfettamente nel compito di trasmettermene varie
ho apprezzato moltissimo
SPOILER
la trovata grafica durante la sequenza astratta
FINE SPOILER
e la piccola citazione a
SPOILER
Chinatown
FINE SPOILER
leggendo la recensione per un attimo ho temuto che non ti fosse piaciuto...
RispondiEliminaoh, non che ci sia niente di male ad aver gusti diversi, ma cacchio, ci sarei rimasto male :D
Secondo me è davvero uno dei migliori film pixar di sempre, in generale uno dei film migliori che abbia visto da un bel po' a questa parte.
Perché nel modo in cui racconta una parte spaventosa della vita di ognuno, riesce ad essere meravigliosamente normale.
Il che è fantastico, perché per quella fase ci siamo passati tutti e tutti abbiamo sofferto, ma è normale passarci e siamo tutti qui a pensare che non ricordiamo il nostro amico immaginario.
Un film delizioso, che mi ha fatto ridere (ma io ho un gatto e quella scena lì non può non far ridere chi ha un gatto), ma soprattutto è un film che mi ha lasciato in pace con il bambino che non vuole crescere e contemporaneamente con l'adulto che è cresciuto.
Bello bello bello
grandissimo film!!!
RispondiElimina5 su 5
alla fine è pure scesa la lacrimuccia...