Da Grande (Nuovo Cinema Guaglione)
Un anno prima che Tom Hanks ballasse il ballo del ricopione sul piano gigante di FAO Schwarz (le idee sono nell'aria. #credici), usciva qui da noi il nostro di Big, Da Grande (1987) con Renato Pozzetto. Hai detto più volte, a queste coordinate, come Pozzetto, Celentano e pochissimi altri abbiano di fatto tenuto in vita la commedia italiana in quel decennio, con pellicole magari molto semplici, ma che c'avevano questo suggestivo pregio per dei film comici: facevano ridere. Da Grande non sarà il miglior film di Pozzetto (quello è Il ragazzo di campagna, dai, è facile. Taaaaac), ma a guardarlo bene è un perfetto esponente del Nuovo Cinema Guaglione: un rEgazzino degli anni 80, dei nostri anni 80, con lo zaino Invicta, i numeri di Topolino accanto al letto, l'adesivo giallo del Camel Trophy '86 nella stanzetta e la passione per le figu, i cartoni e i Lego, protagonista di una sua storia fantastica? Più NCG di così... [...]
Marco Marinelli, anni 8, romano, è la versione italiana anni 80 dell'incompreso. I suoi non se lo cagano, presi come sono da problemi di corna e debiti ammucchiati per comprare la macchina nuova e il videoregistratore, il che non fa altro che accrescere il rancore nel ragazzo. Perché, prima di ogni altra cosa, Da Grande ti spiega le dinamiche di un'inconfutabile verità: essere rEgazzini fa schifo. Perché non c'hai i soldi per comprarti quello che vuoi, devi sempre fare quello che ti dicono gli altri, nessuno ti ascolta. Anni felici una mazza. E così, ad esempio, il giornalaio fa credito a tutti ("Me paga domani, dottò"), a quella gente lì in fila con le cinte con la borchia enorme da paninari, ma non al protagonista. O caccia i soldi sull'unghia, o per le figu del WWF è un ciaone.
A complicare l'esistenza di Marco, problemi tipici di quegli anni, come l'enuresi notturna fuori tempo massimo, l'amore non corrisposto per la bellissima maestra Francesca (il volto e la voce superseSSi di Giulia Boschi),
e le diatribe con il malvagio Portatore-da-casa-di-pallone, in quanto tale deus ex machina con diritto di vita e di morte ai giardinetti. Per la cronaca, se nel tuo di campetto per uno di voi, ottenne, si fosse diffusa quella storia del piscialetto, si sarebbe rischiato minimo l'esilio. Accompagnato al confino senza manco le biglie e un succo billy, raus. Ma comunque.
Vogliamo dar torto, al povero Marco? Mesi ad aspettare "il Lego grande" e poi quei purciari dei genitori si presentano al compleanno con un pulloverino? Eddai, su, Haber. E che diavolo.
Normale che poi il rEgazzino reciti senza saperlo il mantra del viagra, "Voglio diventare grande, voglio diventare grande"
Anche qui ci si potrebbe domandare quale emittente TV mandasse in onda a nastro, sia il pomeriggio che la sera, il primo episodio di Mazinga Z nel 1987, ma non spacchiamo il Doublas M2 in quattro, o ti diventa Doublas M8.
In tutta la parte finale, il film rallenta al punto di inchiodare. Il Marco babysitter che si riempie le tasche di soldi accartocciati, il fintorapimento, la sorellina rompiballe Silvietta che è ovviamente la prima e unica ad aver capito cos'è successo, ma nessuno l'ascolta. Ci sono però dei momenti che ti fanno ridere ancora anche se il film l'hai visto, con ieri sera, tipo dodici volte. Soprattutto, il passo saltellante di Pozzetto quando se ne va in giro o si accanisce a scalciare un pacchetto di sigarette per terra.
Andava già per i cinquanta, allora, il Renatone nostro, ma nessuno aveva una faccia perfetta da bambinone come la sua. La parte della persona ingenua e fuori posto, del pesce fuor d'acqua, gli era già riuscita del resto benissimo solo una manciata di anni prima, con il suo citato capolavorissimo, Il ragazzo di campagna.
Giulia Boschi, leggi su uichipidia, dopo aver partecipato a film come Chocolat, ha lasciato cinema e televisione a inizio anni 2000 per darsi all'insegnamento della medicina cinese. La maestra Francesca è diventata insomma davvero un'insegnante. Rimarrà sempre nei nostri cuori, destinataria di migliaia di rose da farle trovare nel diario invisibile. Ma tutti quelli che come te hanno avuto solo una maestra anziana, veterofascista e aromatizzata alla naftalina, probabilmente non fanno testo.
Ma poi, più che altro, Big era davvero un clone yankee di Da Grande? Leggi che l'idea del bambino che diventa adulto era già presente nel secondo dei tre episodi del film statunitense Storia di tre amori, del '53. Big esce però negli USA un anno dopo Da Grande. Un caso? Noidivoyagermistero crediamo di no. Il regista di questa commedia, Franco Amurri, reduce da Il ragazzo del pony express, di lì a poco sarebbe finito a lavorare negli USA (nel '90 ha girato Flashback, con Dennis Hopper e Kiefer Sutherland, nel '94 Monkey Trouble/Il mio amico zampalesta, con Harvey Keitel e una giovanissima Thora Birch) e aveva già da qualche anno una relazione con Susan Sarandon, da cui era nata nell'85 la futura figlia d'arte Eva Amurri. Non a caso in Da Grande, nel film che Marco guarda alla TV e che gli dà l'idea di inscenare il rapimento, appare la Sarandon. Tutto lascerebbe immaginare insomma che di Da Grande negli USA se ne sia parlato, subito dopo la sua uscita. Cos'è che non quadra? I tempi. Da Grande è del dicembre '87, Big arriva nelle sale USA meno di sei mesi dopo, il 3 giugno '88. Troppo poco tempo per mettere in cantiere e completare un film a Ollivùd. E allora? Allora boh. I tuoi due cent di teoria: magari la Sarandon ne ha parlato con qualcuno al di là dell'Atlantico prima dell'uscita di Da Grande.
TUTTI GLI ALTRI FILM DI NUOVO CINEMA GUAGLIONE:
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Marco Marinelli, anni 8, romano, è la versione italiana anni 80 dell'incompreso. I suoi non se lo cagano, presi come sono da problemi di corna e debiti ammucchiati per comprare la macchina nuova e il videoregistratore, il che non fa altro che accrescere il rancore nel ragazzo. Perché, prima di ogni altra cosa, Da Grande ti spiega le dinamiche di un'inconfutabile verità: essere rEgazzini fa schifo. Perché non c'hai i soldi per comprarti quello che vuoi, devi sempre fare quello che ti dicono gli altri, nessuno ti ascolta. Anni felici una mazza. E così, ad esempio, il giornalaio fa credito a tutti ("Me paga domani, dottò"), a quella gente lì in fila con le cinte con la borchia enorme da paninari, ma non al protagonista. O caccia i soldi sull'unghia, o per le figu del WWF è un ciaone.
A complicare l'esistenza di Marco, problemi tipici di quegli anni, come l'enuresi notturna fuori tempo massimo, l'amore non corrisposto per la bellissima maestra Francesca (il volto e la voce superseSSi di Giulia Boschi),
e le diatribe con il malvagio Portatore-da-casa-di-pallone, in quanto tale deus ex machina con diritto di vita e di morte ai giardinetti. Per la cronaca, se nel tuo di campetto per uno di voi, ottenne, si fosse diffusa quella storia del piscialetto, si sarebbe rischiato minimo l'esilio. Accompagnato al confino senza manco le biglie e un succo billy, raus. Ma comunque.
Vogliamo dar torto, al povero Marco? Mesi ad aspettare "il Lego grande" e poi quei purciari dei genitori si presentano al compleanno con un pulloverino? Eddai, su, Haber. E che diavolo.
Normale che poi il rEgazzino reciti senza saperlo il mantra del viagra, "Voglio diventare grande, voglio diventare grande"
e venga accontentato seduta standa dalla fatina della pillola blu.
Ci potremmo poi interrogare sul perché un rEgazzino romano sia diventato proprio un quarantasettenne milanese, ma son dettagli. Una volta adulto, Marco ha accesso immediato a tutto quello che gli era precluso solo poche ore prima: l'apertura di credito dall'austero giornalaio con il complesso da subalterno, smerdare il portatore-da-casa-di-pallone e suoi sodali in qualità di Capo dei Vigili (“E allora verrai accompagnato dai tuoi genitori… alle prigioni e ti metto in prigione”),
la casa e la lingua della maestra,
niente scuola, i pomeriggi trascorsi a mangiare tonnellate di Nutella e altre robe stracariche di zuccheri guardando i cartoni, senza che nessuno gli rompa le balle. Anche qui ci si potrebbe domandare quale emittente TV mandasse in onda a nastro, sia il pomeriggio che la sera, il primo episodio di Mazinga Z nel 1987, ma non spacchiamo il Doublas M2 in quattro, o ti diventa Doublas M8.
In tutta la parte finale, il film rallenta al punto di inchiodare. Il Marco babysitter che si riempie le tasche di soldi accartocciati, il fintorapimento, la sorellina rompiballe Silvietta che è ovviamente la prima e unica ad aver capito cos'è successo, ma nessuno l'ascolta. Ci sono però dei momenti che ti fanno ridere ancora anche se il film l'hai visto, con ieri sera, tipo dodici volte. Soprattutto, il passo saltellante di Pozzetto quando se ne va in giro o si accanisce a scalciare un pacchetto di sigarette per terra.
Andava già per i cinquanta, allora, il Renatone nostro, ma nessuno aveva una faccia perfetta da bambinone come la sua. La parte della persona ingenua e fuori posto, del pesce fuor d'acqua, gli era già riuscita del resto benissimo solo una manciata di anni prima, con il suo citato capolavorissimo, Il ragazzo di campagna.
Giulia Boschi, leggi su uichipidia, dopo aver partecipato a film come Chocolat, ha lasciato cinema e televisione a inizio anni 2000 per darsi all'insegnamento della medicina cinese. La maestra Francesca è diventata insomma davvero un'insegnante. Rimarrà sempre nei nostri cuori, destinataria di migliaia di rose da farle trovare nel diario invisibile. Ma tutti quelli che come te hanno avuto solo una maestra anziana, veterofascista e aromatizzata alla naftalina, probabilmente non fanno testo.
Ma poi, più che altro, Big era davvero un clone yankee di Da Grande? Leggi che l'idea del bambino che diventa adulto era già presente nel secondo dei tre episodi del film statunitense Storia di tre amori, del '53. Big esce però negli USA un anno dopo Da Grande. Un caso? Noidivoyagermistero crediamo di no. Il regista di questa commedia, Franco Amurri, reduce da Il ragazzo del pony express, di lì a poco sarebbe finito a lavorare negli USA (nel '90 ha girato Flashback, con Dennis Hopper e Kiefer Sutherland, nel '94 Monkey Trouble/Il mio amico zampalesta, con Harvey Keitel e una giovanissima Thora Birch) e aveva già da qualche anno una relazione con Susan Sarandon, da cui era nata nell'85 la futura figlia d'arte Eva Amurri. Non a caso in Da Grande, nel film che Marco guarda alla TV e che gli dà l'idea di inscenare il rapimento, appare la Sarandon. Tutto lascerebbe immaginare insomma che di Da Grande negli USA se ne sia parlato, subito dopo la sua uscita. Cos'è che non quadra? I tempi. Da Grande è del dicembre '87, Big arriva nelle sale USA meno di sei mesi dopo, il 3 giugno '88. Troppo poco tempo per mettere in cantiere e completare un film a Ollivùd. E allora? Allora boh. I tuoi due cent di teoria: magari la Sarandon ne ha parlato con qualcuno al di là dell'Atlantico prima dell'uscita di Da Grande.
Ah, dimenticavi: la biondina della partita a nascondino?
Era Ilary Blasi.
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!!!
RispondiEliminaLa rivelazione finale mi ha scioccato O_o
Comunque, in effetti, che la Sarandon (se già com'è probabile aveva una relazione con Amurri) abbia iniziato a girare tra gli uffici losangelini quando il film era ancora in lavorazione è più che probabile. Magari serviva anche per vendere il prodotto Amurri all'estero.
EliminaE Amurri poi i film è finito a farli comunque, negli USA. Può benissimo essere.
EliminaMa non è che ce sta pure Totti nel film???
EliminaE comunque ci vorrebbe un remake di questi filmoni anni '80, altro che! :D
ho ricordi molto piacevoli di questo film, ma è uno di quei film che ho paura a riguardare per non rovinare il bel ricordo
RispondiEliminachi da bambino non sognava di diventare grande e fare le cose fiche degli adulti....peccato che quando diventi grande scropri che stavi molto meglio da bambino aciderbolina!!
VOGLIO TORNARE BAMBINO, VOGLIO TORNARE BAMBINO!!!!
io non voglio tornare bambino !!! era una mer*a !!!
EliminaNoi citiamo di continuo:
RispondiElimina"A me la zuppa inglese fa schifo. Ma ora mi piace. Poca eh!"
Momento superLOL, vero :)
EliminaQuesto film, aldilà di Pozzetto e tutto il cucuzzaro annesso, mi piaceva anche per un dettaglio piccolo ma fondamentale: il protagonista era circondato da cose vere da bambino. I giocattoli erano quelli che uno poteva avere in casa e Mazinga Z qualcosa che realisticamente un bambino reale avrebbe guardato (non ricordo se era l'87, ma anno più anno meno lo trasmetteva Italia 7, dalle mie parti).
RispondiEliminaNon so voi ma a me è sempre stato sulle balle quando nei film/tv eccetera mostrano la camera del bambino di turno come se fosse una esposizione dell'Ikea: la macchinina, la mongolfiera.... Fin da piccolo mi dava un senso di falso che la metà bastava. XD
Vero, e soprattutto faceva la cosa che OGNI bambino avrebbe fatto coi soldi dei genitori in mano: correre a comprare l'agognato Lego grande!
EliminaLa famigerata monorotaia spaziale, ogni anno la chiedevo ma la risposta era sempre quella: "Eh, quella costa troppo anche per la Santa Lucia!"
maledetta santa lucia pricchia!
Eliminaedit: m'è uscita un zinzino blasfema xD
EliminaChe dire: "Voglio diventare grande, Voglio diventare grande, Voglio diventare grande...!". ;)
RispondiEliminaPS: L'episodio pilot di Mazinga Z non compare solo in "Da Grande", ma anche in altri filmetti dell'epoca tra cui il dimenticabile "Pierino"con l'attore fiorentino invece che romano. Famosa è la battuta sul fatto che con "Cazzinga Z ci giocava la zia...."
Zione quel film di Pierino è agghiacciante, fin troppo greve come film.
Eliminapierino lla peste alla riscossa.
Eliminabisogna dirlo ; il peggior film della storia dell' umanità. MI ha sempre impressionato l' audio reso dimmerda con tanto di eco della stanza e la faccia da fondoschiena del protagonista. Tale film probabilmente merita qualche articolo di denuncia, qualcosa. Non sonio mai riuscito a vederne più di 20 secondi senza farmi venire i conati. Il bello è che lo avranno replicato su Italia 7 tipo 5000 volte.
dici quello col mitico giorgio ariani (doppiatore di Ollio)? almeno era nato come film canonico poi rifiutato da Vitali (infatti molti ruoli di contorno sono gli stessi della serie "regolare")
EliminaIMHO è molto peggio la versione femminile QUELLA PESTE DI PIERINA, sicuramente non l'avete visto... o PIERINO IL FICHISSIMO! brrr...
Penso intendesse proprio Pierino il Fichissimo.
Eliminail peggiore di tutti: "che casino con pierino".. dopo aver visto questo orrore tutto sembrerà bellissimo
EliminaI film di Pierino di Alvaro Vitali (quelli usciti tra 1981 e 1982) ebbero un tale successo che in due anni ne uscirono ben quattro imitazioni, i cosiddetti "Pierini apocrifi" (https://it.wikipedia.org/wiki/Alvaro_Vitali#Alvaro_Vitali_e_i_suoi_.22Pierini.22).
EliminaQuello con Giorgio Ariani era "Pierino la peste alla riscossa!" mentre "Il fichissimo" era con Maurizio Esposito.
Da piccolo non avevo una grande stima per i film di Vitali, poiche' troppo squallidi e grevi. Dopo aver visto quello di Ariani pensai "ma sai che Vitali in fondo ha una sua classe?".
Di quello con Pierina ricordo solo lo striptease di Carmen Russo, per la sofistica tecnica di regia, ovviamente.
...In effetti ricordavo che il Pierino apocrifo di Ariani fosse una vera schifezza (per questo "dimenticabile"), mi domandavo però se ci fosse un motivo per il quale anche in questo film, come per "Da Grande", venissero proiettati spezzoni presi appunto da Mazinga Z e non altri robot (Goldrake per esempio era più famoso), così, era una curiosità.. :)
Eliminama ariani era quel pierino falso come la banconota di 3 euro, ciccione e con i capelli sparati? rivaluti alvaro vitali quando vedi quello :P
Eliminadiscorso mazinga zeta, nell'87 avevano ricominciato a trasmetterlo dopo molti anni, mentre goldrake in quell'epoca non andava in tv... poi il perche' proprio mazinga z e non che so devilman o gigi la trottola, vallo a sapere (sempre per restare in tema euro tv :)
Di questo film ricordo con angoscia ancora l'agghiacciante litigata fra la madre e il padre di Marco, in cui lei gli urla in faccia "avrei dovuto sposare tuo fratello! Tu sei un fallito". Oggi sarebbe impensabile una cosa simile in un film per ragazzini.
RispondiEliminasi , le parti dei genitori sono allucinanti.
EliminaCome in molti film di Pozzetto, penso che pure qui ci sia un messaggio trasversale ed in questo caso ai genitori. Una specie di "avete visto cosa sembrano mentre litigano e come si sente loro figlio al riguardo? Bene, magari fate anche voi così: rifletteteci"
Eliminami sa che hai ragione.. è impossibile buttare una cattiveria del genere in un film per sbaglio. Specie in un film che dovrebbe essere per bambini; anche negli anni ' 80. I nqualche modo il litigio tra i due mi è sembrato anche peggio, molto peggio di Kramer contro Kramer per esempio . Forse sarà lo squallore dei personaggi; almeno su Kramer contro Kramer si capiva che i due amavano il figlio , anche se avevano perso l' equilibrio ; qui sinceramente pare proprio che il figlio a loro faccia schifo , che non si sforzino neanche di ascoltarlo, mai un sorriso . Prendersi come amante la maestra del figlio... ma dai .. che figlio di t**ia.
EliminaDue genitori così secondo me non cambiano , sono delle cacche umane, tali sono e resteranno per sempre perchè sono mer*e umane , spietati ignoranti e bastar*i.
E scusatemi lo sfogo ma mi sono sempre stati sulle p*lle !
Ogni volta che vedo, sento o penso ad Alessandro Haber, io rido. Ma forte.
RispondiEliminainterrompiamo la lettura per una precisazione da PdF: il miglior film di pozzetto e' la casa stregata. Ritorniamo alla cosueta programmazione...
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
Eliminae visto che oggi mi sento Pdf aggiungero' che la rete che mandava mazinga z all'epoca era tvr voxson\euro tv, pero' no, non le mandava a nastro era che due scene del film erano state girate e montate in ordine inverso e nella storia si svolgevano a giorni di distanza, percioì' si tratta di un comunisssimo blooper :)
Eliminaps: queste cose le notai mentre vedevo il film al cinema, percio' un applauso al pdf 12enne che ero :D
Concordo pienamente. La casa stregata uber alles. GAETANO!
EliminaPdF^2: Voxson? Ma siamo sicuri? Mi risultava che Mazinga Z fosse esclusiva RAI, la quale aveva sospeso le trasmissioni per l'eccessiva violenza dei contenuti (e l'inguardabile episodio del Babbo Mecha Natale), tant'è che la seconda metà della serie è rimasta inedita in Italia fino all'attuale pubblicazione in dividì.
EliminaForse ti confondi con il Grande Mazinger, che effettivamente era replicato a nastro su diversi circuiti locali.
Poi magari sbaglio io, eh?
nobile, per un breve, brevissimo periodo dell'87 il circuito wuro tv e' riuscita a impadronirsi delle puntate rai (quindi serie incompleta e tutto)
EliminaDa che ricordo io fu l'ultima volta che passo su tv italiana...
Un abbraccio virtuale forte forte per la stessa, tremenda, drammatica sorte della maestra vecchiarda.
RispondiEliminaLa nostra era stata soprannominata "alito", ricordo ancora con terrore i temibili momenti in cui ci chiamava alla cattedra per renderci il quaderno con i compiti corretti, era peggio dei gas di "The last of us".
TROPPO grande!
RispondiEliminaFilm che non ho volutamente rivisto, negli anni , dopo il cinema per non perdere quell'aura di bellezza e di triste allegria che mi diede ... Doc, ma una puntata nel territorio "Cochi e Renato" ? Io amo ancora le loro vecchie robe e quando sono giu' nulla mi rincuora come " La vita l'è bella " :-)
RispondiEliminaFilm che non vedo da anni ma che mi piaceva molto, soprattutto per alcune scene molto divertenti. Ricordo la scena dal cartolaio con lui che piange perché non ha abbastanza soldi.
RispondiEliminaParlando di maestre, nel mio caso, la mia maestra era giovane ma non era carina e gli stavo pure sulle palle oltre al fatto che mi riteneva un mentecatto.
Ho letto quel "Era Ilary Blasi." con la voce di Paolo Villaggio nei momenti più tremebondi di Fantozzi.
RispondiEliminaDa Grande era un film che mi piaceva da piccolo, anche se oggigiorno fa parte della folta schiera di film italiani anni '80 che proprio non riesco a vedere (sarà che poi Pozzetto non mi è mai piaciuto granché, in 'sto senso sono più un cultore banfiano degli anni '60-'70)
Alessandro "ma quello non li ha mai avuti i capelli! (cit)" Haber, è stato comprimario di tutta una serie di film fantastici. Grande rispetto per lui.
RispondiEliminaQuesto film quando ero piccolo lo trovavo triste per il finale. Non tanto perché tornava guaglione, ma per la storia dei finto rapimento e tutto il resto che lo trasformava in un personaggio negativo.
In fondo credo fosse più una pellicola per adulti che per bambini.
Ora che sono grande, "vorrebbi" tornate bambino... 😒
RispondiEliminaM'è rimasta impressa la scena dal concessionario di auto..."Questa potrebbe guidarla anche un bambino" (Un'orribile Ford Scorpio)
RispondiEliminae Pozzetto :" La prendo la prendo!!"
beh, che dire? gran bel film tenuto in piedi da un Pozzetto mattatore assoluto e icona di una generazione, senza differenze tra nord e sud! Io poi voglio il lego grande oggi che di anni ne ho quasi 28, figuriamoci! xD
RispondiEliminaPS: al prossimo giro fai "grandi magazzini", l'ultimo grande film comico italiano (già ammorbato da Boldi & De Sica, fortunatamente tenuti ancora sotto controllo)? La scena di Manfredi che esce di scena tra gli applausi di tutti mi sembra proprio il commiato del nostro cinema...
il lego l' ha tirato fuori mio figlio dalla soffitta della suocera , era di mio cognato: è ancora oggi una figata pazzesca.
EliminaEh, ma Grandi Magazzini non rientra nel Nuovo Cinema Guaglione.
EliminaVabbeh, che invece "Profumo di donna", e "Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto" ce lì hanno arrubati, quello invece è chiaro!
RispondiElimina(bello da matti la versione di "Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto" di Madonna! ^_^ )
Al cinema volevo spararmi. Swept Away, come i soldi che c'hanno speso per girarlo e non hanno mai più rivisto...
Eliminama nel remake ce l'hanno messo lo "Industrial Bitch"? o detto a Madonna sarebbe sembrato blasfemo?
EliminaRicordo che lo davano molto spesso quand'ero piccolo... io però detestando il plot dell'omone grande grosso con il cervello di un bambino, usato in commedia perlomeno... non sono mai riuscito ad apprezzarlo davvero!
RispondiEliminaMai andare a fare corsi di aggiornamento in Germania Haber...
RispondiEliminaForse ho ucciso il mio guaglione interiore tanto tempo fa eppure sia questo film che l'analogo americano Big, non mi dissero proprio nulla. A parte essere l'ennesimo film in cui Pozzetto si bomba qualcuna. TAAAAAC
Io Pozzetto lo adoro, in effetti non è uno dei migliori film che ha fatto ma conserva comunque un suo fascino. La rivelazione finale della Blasi mi ha lasciato di caccapupù, non lo sapevo!!!!
RispondiEliminaDa piccola questo, "Il ragazzo di campagna" e l'episodio della principessa di "Roba da ricchi" (che non era proprio da bimbi :P ) facevano di Pozzetto uno dei miei attori preferiti.
RispondiEliminaLa mia scena preferita rimarrà sempre quella della spesa al supermercato: per anni riempire il carrello di schifezze è stato il mio sogno, ancora più del lego grande.
Un film che veramente fa venire le lacrime napulitante. Ricordi che affiorano tipo cascate del Niagara, e come cascate del Niagara anche le lacrime napulitante. A questo punto, vorrei ricordare un aneddoto che mi successe penso la prima volta che vidi questo film: dopo aver visto la scena finale di Francesca che torna bambina per stare insieme a Marco, cominciai a piangere senza motivo. Non volevo ammetterlo neanche a me stesso, ma il finale mi aveva commosso. Pesantemente. E avevo solamente 6 anni.
RispondiEliminaLo dico sempre che sono questi film ad averci fatto diventare quello che siamo ora, deboscia. Per citare il clone (leggi #maestrahankscopia) BIG..."Mi hanno trasformato in grande, però sono un bambino!".
Concordo più o meno con tutti i commenti positivi sul film.
RispondiEliminaperò mi spiace dirvi che la MIGLIORE interpretazione in assoluto di Pozzetto, seppur in un ruolo secondario, è quella del commissario milanese in Giallo Napoletano di Corbucci (peraltro anche la trama "gialla" niente affatto male), con Marcello Mastroianni :P
Ti stimo. E' una parte decisamente sui generis rispetto alla carriera mainstream di Renatone, però sicuramente mostra le sue enormi capacità di vero attore di commedia (non comico).
Eliminacomunque non guardatevi la foto di giulia boschi oggi. E ringraziatemi!
RispondiEliminauna cosa non ho mai capito... e dopo 30 anni non la capisco ancora: la sorellina del protagonista si chiama silvietta, ma x tutto il film ripete che si chiama gaia (il vero nome della bimba)... tanto che haber ad un certo punto la asseconda pure nel film chiamandola gaia.... ma non potevano chiamarla direttamente gaia nel film e amen invece che silvietta?????
RispondiEliminaQuesto ci dà un'idea del budget del film e dei suoi tempi di lavorazione. E avvalora la tesi che forse non è stato Big a copiare Da grande, ma un giovane regista con un forte appeal su certe iconiche bellezze americane a portare la brillante idea in fretta e furia ne suo paese natio. ;-)
EliminaMolto semplicemente la bimba era molto piccola e probabilmente non capiva il concetto del nome diverso. Io l'ho sempre visto come il classico capriccino di certi bambini che decidono di volere nomi diversi. Ne ho conosciuti almeno un paio nella mia vita e quindi secondo me hanno fatto spallucce e sfruttato la cosa come un ulteriore tocco di realismo.... involontario, ma lìho apprezzato.
Eliminaho letto di questa cosa anche su wikipedia, ci hai preso in pieno, come dici tu in fase di montaggio hanno fatto spallucce... hanno avuto molti problemi a far imparare la parte alla bimba... per questo non mi capacito che non siano arrivati ala soluzione più semplice di falre usare il nome che voleva e basta ;)
EliminaCome clone del film di Tom Hanks non era malaccio!
RispondiEliminaDa piccolo mi piacque assai.
RispondiEliminaQuando divenni un pochino più grande scattarono i paragoni con Big. E mi ricordo del sangue amaro che mi feci al pensiero che, in situazioni analoghe, il piccolo americano diventava un megaconsulente del settore toys di una multinazionale mentre il piccolo italiano si riduceva a fare il baby sitter part time e più tardi il rapitore. Mi salì una rabbia in corpo tale che non volli più vedere nessuno dei due film...
oh meno male che era un film fantastico eh perchè poi sappiamo tutti che nella realtà gli italiani da grand....ehm...no, niente come non detto. Film verità.
EliminaQua dicono:
RispondiElimina"DA GRANDE was released in 1987, and won best original story by the Italian Critics Association. Many consider it the inspiration for the movie BIG, starring Tom Hanks, which was released a year later. As a result, Franco got a three-picture directing deal at Paramount, and went on to direct the action comedy, FLASHBACK, starring Dennis Hopper and Kiefer Sutherland."
http://www.cinemaitalianoinhawaii.org/judges2.php
Bel film, da bambino non vedevo l'ora di guardarlo, ma i miei non vollero portarmi al cinema, mi rifeci poi tempo dopo con la vhs.
RispondiEliminaNoto un certo accostamento con "Il ragazzo di campagna". Nella locandina originale Pozzetto e' su un cavallo a dondolo, vestito come in quella de IRDC (su cui pero' cavalcava un maiale), e sulla copertina del dvd e' invece su un trattore, stavolta in un fotogramma piuttosto che un disegno. E questo trattore non e' nemmeno regolamentare: "e il fanale? Eh non c'e'. E l'altro fanale?" etc.
@DaygoD
RispondiEliminaGrando (Giove) citazione ;-)
:-)
EliminaPotremmo proseguire dicendo che oltre a Grande, scegliendo Pozzetto siamo "sul pesante!"
Quando in Italia facevano ancora film che avessero un senso...
RispondiEliminaHaber (peccato faccia sempre e solo ruoli da fallito) l'ho conosciuto in "Chiara e gli altri", chi se la ricorda?
Io me la ricordo, con Ottavia Piccolo nel ruolo della madre.
EliminaPrima "fiction" italiana a trattare il problema del divorzio in famiglia.
Ovviamente le mie sorelle erano innamorate di Marco. :-)
Me la ricordo, infatti anch'io l'ho citata ;)
EliminaAnch'io mi ricordo codesto telefilm ed ero innamorato pazzo della protagonista (la Chiara del titolo) e mi ricordo che ho stracciato parecchio gli Scott Summers ai miei compagni di scuola (ero alle medie all'epoca)
EliminaIl vero genuino #FilmGuaglione per eccellenza
RispondiEliminaMitico, visto un paio di milioni di volte.
RispondiEliminaE la scena della zuppa inglese è un mio tormentone ancora oggi.
Il cinema italiano ha fatto brutte copie dei film americani da sempre, come ben saprai. Quando i progetti di futuri film si approvano a Hollywood lo si puo sapere subito, da un ben prima dell' internet. Big esce un anno dopo perché quelli i film mica gli girano in 2 settimane...
RispondiEliminaSì, e non ci fosse di mezzo la Sarandon (che il suo uomo se lo porta a dirigere negli USA, subito dopo), sarebbe la spiegazione più semplice e plausibile. Ma c'è.
EliminaBellissimo anche "Il ragazzo di campagna", come già detto, ma il mio preferito tra i film con Renatone è "La casa stregata". Curiosità: Alessandro Haber e Ottavia Piccolo, genitori del protagonista di questo film, furono di nuovo marito e moglie l'anno successivo nella fiction "Chiara e gli altri". Ilary Blasi è riconoscibilissima, adesso è solo più alta e perata rispetto alla bimba del film. Per finire, fra i film dalla trama simile a questa voglio ricordare anche, molto più recente, "30 anni in un secondo" con Jennifer Garner.
RispondiEliminaDi tutti i film di Pozzetto, questo è quello che mi inquietava di più da ragazzino. Eppure è un film rivolto ai ragazzini! Non so dire il perchè...
RispondiEliminaMitico Pozzetto
RispondiEliminaHo sempre adorato Pozzetto, nei film aveva una comicità semplice ma arguta e priva dello squallore delle vanzinate e desicate.
RispondiEliminama del blooper delle impronte digitali nessuno ne parla???
RispondiEliminaPraticamente la polizia trova delle impronte digitali di un adulto nella lettera scritta da Marco... ma le impronte digitali non sono sempre le stesse dalla nascita alla morte??? Qui gli sceneggiatori potevano far indossare al marco adulto dei guanti per evitare il paradosso
Ho sempre adorato la comicità di Renato Pozzetto e questo film l'avrò visto un miliardo di volte, preferendolo addirittura alla
RispondiEliminaversione americana con Tom Hanks. Sapevo da anni della presenza di Hilary Blasi nel film perchè lo disse lei stessa in una trasmissione dove era ospite Pozzetto.
Concordo sulla pessima rappresentazione dei genitori Haber/Piccolo e ricordo
benissimo il telefilm "Chiara e gli altri"
"HO 8 ANNI! HO 8 ANNI!" :_D