Giant Killing, l'anime e il manga

Giant Killing Anime Manga
Quando hai tirato giù, qualche settimana fa, il listone di tutti i cartoni sul calcio, ti aveva incuriosito Giant Killing, anime del 2010 tratto dal manga di Masaya Tsunamoto e Tsujimoto. Così ti sei visto tutti i 26 episodi dell'anime e hai iniziato a leggere il fumetto. E com'è, vi starete chiedendo, una serie anime sul calcio completamente diversa da tutte le vecchie serie anime sul calcio? In cui a) non si gioca su un asteroide, b) non ci sono i supertiri o le leggi fisiche personalizzate, e soprattutto c) il pallone non si ovalizza praticamente mai? Una figata. Un po' lenta, ma figata [...]
Intendiamoci: le esigenze di drammatizzazione impongono anche qui fasi di gioco cristallizzate nella grande luce del monologo interiore, flashback spiegoni che interrompono le partite, azioni alla bisogna passate al supermoviolone di altepiscarte. Ma Giant Killing fa di tutto per far sembrare il suo calcio il calcio vero, e con una dose generosa di sospensione dell'incredulità arrivi anche a bertela. Tanto per iniziare, perché la serie non parla di un giovane campionissimo minchietto che segna valanghe di gol e trascina la sua squadra a una vittoria dopo l'altra e viene acclamato dalle folle, mentre gli altri si vanno a bere qualcosa al bar. 
Parla di Takeshi Tatsumi, ex talento dell'East Tokyo United (ETU), tornato al suo club come allenatore dopo essersi distinto sulle panchine delle divisioni minori inglesi con un gioco in grado di battere squadre più titolate (il Giant Killing del titolo). Scopo del suo ritorno, salvare l'ETU dalla retrocessione. Tatsumi, in quanto ex numero 7, ha la stoffa del bassista carismatico più che del leader, e se ne sta in panchina a braccia conserte perennemente in silenzio, contemplando la partita col sopracciglio a mezz'asta, perso nelle sue riflessioni tattiche, o al massimo tira fuori di tanto in tanto un sorriso luciferino.
Poi c'è la squadra, che attinge a un campionario piuttosto vasto di figure stereotipate delle serie sportive (spokon) giapponesi: il capitano coraggioso col vocione (Murakoshi), il difensore testa calda (Kuroda), il portiere saggio e riflessivo (Midorikawa), il giovincello insicuro dei propri mezzi ma promettente (Tsubaki, ovviamente un numero 7 come Tatsumi), l'attaccante fuori di testa (Natsuki). E poi c'è il numero 10, un italogiapponese di nome Luigi Yoshida, chiamato da tutti Gino o Il Principe:
Gino, il (fratocu)gino del Capitano Levi di Attack on Titan
meno virile delle pallavoliste delle Seven Fighters e perennemente scocciato, non risolve le partite da solo giusto perché non si applica. Parodia perfetta dei tanti talenti incompiuti che nella storia del calcio hanno portato l'etichetta di fantasisti e, se vogliamo - e lo vogliamo - di tutti gli insopportabili precisini della fungia del pallò col numero 10 sulle spalle, a cominciare da Oliver Coso, lì.
La coreografia. Cioè. E in un episodio c'è addirittura un fuorigioco
È un anime corale, Giant Killing, perché la vera protagonista è l'ETU, la squadra, in tutti i suoi aspetti. La società con i dirigenti umorali, la PR che si ammazza di lavoro, la giornalista al seguito che ci vuole crederci, perfino i tifosi. Soprattutto i tifosi, ritratti in tre diverse generazioni: 
i padri di famiglia, tornati allo stadio per il loro vecchio idolo Tatsumi, i loro figli, rEgazzini dall'entusiasmo e dallo scoramento facili, e gli ultrà (gli Skulls), facce da teppisti che non hanno mai perdonato all'ex numero 7 l'aver lasciato la squadra, ma la cui dedizione alla causa è totale ("Noi c'eravamo sempre", dice il loro capo, il tizio biondo con gli occhiali scuri, al vecchio tifoso parte della cumpa dei padri di famiglia). E in quanto protagonista, l'ETU, squadra da fondo classifica, vive i suoi momenti di gloria, le sue occasioni perdute e i suoi tonfi terrificanti: vince, perde, pareggia. L'anime copre solo i primi 10 volumetti (su 31) del manga: lo scopo di Tatsumi è trasformare una squadra dalla mentalità ormai perdente in un gruppo in grado di battere anche club molto più forti. Di trasmettere la sua mentalità del Giant Killing, con un mix di psicologia (in genere: insultare i suoi per motivarli), metodi di allenamento peculiari e soluzioni tattiche neanche troppo fantascienze. 
Come scrivevi poco sopra, funziona. Ci sono partite che, per la loro importanza, sono spalmate su tre o quattro episodi, altre di cui viene mostrata solo un'azione in pochi secondi, ma funziona. Ci sono i cori dei tifosi, ci sono le squadre che sono quelle della JLeague, ma con nomi e sponsor storpiati
(i Gamba Osaka, qui nella versione scamuffa degli Osaka Gunners)
c'è una sigla celtic rock degli Cherry Coke$ (sorta di risposta nipponica ai Pogues) che è una figata astrale:


(questa è la versione estesa del brano)
c'è che ti ritrovi senza volerlo a fare il tifo per questa squadra, come fosse la Longobarda o la cumpa di prigionieri di Fuga per la vittoria. Ti sei sciroppato il tutto in un paio di sere - i 26 episodi durerebbero 24 minuti l'uno, ma tolti i recap e le sigle si scende sul quarto d'ora a puntata, per un gran totale di sei ore e mezza in tutto - e la serie ti ha conquistato. Ci sono, chiaro, un paio di robe fuori posto, come l'eccessiva lentezza di qualche puntata, qualche personaggio LOL (l'alter-ego sociopatico del giovane Tsubaki, un altro numero 7), le animazioni riciclone o l'utilizzo del 3D in alcuni frangenti veramente ridicolo. Gli spettatori in cel shading e il campo inquadrato a volo d'uccello, con gli omini in 3D piccolissimi e lenti come bradipi che si passano la palla, sono infatti cose che non sono cose, che nulla aggiungono e tanto tolgono alla resa complessiva.
Ma, d'altro canto, l'impiego di una palla tridimensionale rende gli scambi durante le sequenze di gioco più dinamici, e vedere la palla gonfiare la rete o rotolare oltre la linea è davvero galvanizzante. Insomma, pur con un caveat bello grosso, ad averci la pazienza giusta, è una bella serie, con un suo bel finale, che nel manga è solo un capitolo intermedio e qui diventa invece una chiosa in agrodolce, sunto del legame simbiotico che si viene a creare tra una piccola squadra e il suo ambiente, la sua gente.
Una storia che un po' ti fa voler bene a questo giovane Mourinho con la cravatta allentata e la giacchetta da mod. 
Passiamo al manga. Hai letto solo gli ultimi due volumi usciti (il 20 e il 21) dell'edizione Planet Manga, attualmente in corso di pubblicazione. La storia è molto più avanti rispetto alla conclusione dell'anime, che si fermava come detto al 10° volume. Viene dato molto spazio anche ai pensieri di manager e giocatori delle squadre rivali, come nella serie TV accadeva solo per quelle due o tre partite più importanti, tutti i brand degli sponsor tecnici - dalle maglie Adidas dell'ETU ai loghi sugli scarpini - non sono camuffati come nell'anime e i disegni di Tsujimoto rendono molto bene le azioni di gioco. Però non funziona. 
Cioè, da una parte ti interessa sapere come sia andata avanti quella stagione per l'ETU, dall'altra senza le musiche (tra cui un giro di basso chiamato a sottolineare i momenti topici), i cori dei tifosi, il montaggio e una differenziazione grafica più chiara (merito anche del colore) dei vari atleti in campo garantita nell'anime, non ti ha preso. Non ti restituisce proprio le stesse sensazioni. Hai deciso comunque di concedergli qualche altro numero, per vedere come va. E? E niente, vediamo come va. 
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Commenti

  1. È una mia impressione, o il capo dei tifosi ricorda Vash the Stampede (Trigun), oltre che un Super Sayan con gli occhiali da sole?

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    1. Beh, il capoultrà degli Skulls è in realtà molto più bestione di quanto non sembri in quella foto... :)

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    2. È stato pure il mio primo pensiero :D

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  2. Mi hai convinto .... Una possibilita' provo a dargliela anche io :-)

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  3. per il manga consiglio di recuperare i volumi indietro, non perchè essenziali al fine della storia quanto per l'atmosfera. Manga ed anime hanno un taglio diverso (bla bla media diversi e compagnia) e l'inserimento in media res può sminuire il tutto

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    1. Vero. Potrebbe anche essere quello il problema. Vado avanti per qualche numero, come detto: se lo trovo interessante, mi cerco gli arretrati. Gracias.

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  4. Ah, dimenticavo, aspetto con ansia l'arrivo di Zaccheroni in giant killing

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  5. Beh per me i manga sportivi hanno sempre avuto, rarissime eccezioni a parte, una marcia in meno rispetto alle controparti animate.

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    1. Anche per me è così, di manga sportivi (se vogliamo chiamarli così) ho letto solo quelli di Noboru Rokuda. F-Motori in Pista è uno dei miei manga preferiti perché "Nessuno può starmi davanti".

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    2. vale anche per me. tranne per Slam Dunk

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    3. Concordo al 100% con GG: il manga di Slam Dunk è un capolavoro, la serie (anche senza l'orrendo doppiaggio italiano) un piaga

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  6. Giant Killing al momento è il mio manga preferito.
    Il che, tenendo conto che provo un salutare fastidio verso il calcio professionistico, penso voglia dire abbastanza.
    E' dai tempi di "Slam Dunk" che un manga sportivo non mi gasava così tanto.

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  7. Tra tutti gli spokon a me ha preso pure Ace of Diamond! E sì, lo so che il protagonista è una mEEnchietta ed è pieno di stereotipi, però boh! Per me è bello xDD

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  8. L'anime mi è piaciuto, non ho ancora letto il manga... Spero però che continui l'anime prima o poi...

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  9. Esiste solo doppiato in italiano o si trova anche doppiato?

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  10. Ho scoperto questo anime per pure caso 2/3 anni fa e mi aveva subito conquistato. Concordo totalmente sui punti di forza che hai sottolineato, una pecca che aggiungerei è appunto l'interruzione dell'anime al 10 volume: un vero peccato perché così facendo hanno fatto vedere solo in parte il processo di maturazione della squadra e di come il Mou giapponese ha cambiato la mentalità di squadra.

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    1. Yep. Ma, come detto, a me la storia piace anche così. Ha chiaramente un altro senso rispetto ai capitoli corrispondenti del manga, perché lì era solo una parte della storia complessiva, ma rafforza il concetto di squadra piccola che ottiene l'impresa possibile e non fantascienza, battere una grande, e festeggia per questo.

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  11. Anche io ho visto l'anime in due giorni o poco più e mi aveva appassionato da subito. La cosa però che mi ha lasciato più perplesso è stata la sovrapposizione sonora di due lingue, quando c'è uno straniero che fa le sue elucubrazioni pipponiche. E' molto bella l'idea realistica di inserire personaggi stranieri (come Blanc e il tedescone) che giustamente non conoscono il giapponese, ma perchè non usare i subjap come li usano per i dialoghi!

    OT ho appena ordinato Storia dell'animazione giapponese ;)

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  12. Ok Doc mi hai convinto me la sciropperò tutta e andrò a lavoro come un cadavere dopo aver fatto le 3 di notte :D , se ti posso consigliare anche io recupera Kanji che è il miglior anime che abbia visto negli ultimi dieci anni, a mani basse.

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    1. Che roba l'è? Di cosa si parla? Sto guardando un'altra serie (di cui parliamo presto), ma appena finisco so' libero :)

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  13. a costo di essere ripetitivo ci sono altri sport oltre (e meglio) al calcio, in egual misura ci sono parecchi manga/anime sportivi, a quando post dedicato?

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  14. La sigla è una figata galattica. Sottoscrivo, sottolineo ed evidenzio col pennarello fluorescente (verde).

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  15. Io invece con la lettura del manga sono fermo al n.12...nel mio paese non si trova neanche sotto tortura...ma per le prossime ferie vado a fare saccheggio in (spero) fornita fumetteria.

    Caro Doc, il manga è meritevole di lettura, fin dal primo numero. Si respira l'essenza del calcio, con i suoi pregi e i suoi difetti (che, per quanto ho letto finora, non sono fortunatamente all'eccesso come talvolta capita nel calcio reale). C'è molta accuratezza dell'autore, sia dal punto di vista della scrittura (basti pensare alle varie formazioni schierate da Tatsumi) e del disegno (maglie disegnate stupendamente). Ovviamente la star e il protagonista è Tatsumi (che poi al momento in cui sono arrivato ottiene buoni risultati, ma non straordinari), mentre la squadra che allena è piena di giocatori ben caratterizzati. Si va dal fantasista lunatico (che nella squadra piccola in cui si trova è comunque il re, piuttosto che ... il principe), all'attaccante sghembo con buoni colpi, al giovane talentuoso che soffre la pressione, fino al portiere, classico leader dello spogliatoio, estremo difensore pulito e impeccabile, ma difficilmente al proscenio con parate strepitose (anche perché giustamente stiamo parlando di un portiere bravo giapponese, non di Manuel Neuer).

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  16. Gli spokon non m'hanno mai perso. Cioè, a parte Dash! Kappei (ma vabbè, avevo già visto Gigi la Trottola in TV, per cui sapevo a cosa andavo incontro xD)
    Pure Slam Dunk, che ho seguito nella prima edizione dall'inizio, era più di un susseguirsi di partite (un po' come Dragonball per i tornei).
    Quindi passo.

    Piuttosto, perdona l'annuncio Doc, un piccolo OT a proposito di Slam Dunk: purtroppamente all'epoca (causa servizio di leva) ho interrotto la serie al n°42.
    Non è che qualche antrista c'ha gli ultimi 20 volumi della prima edizione in buono stato da vendere (o, ma anche regalare eh? Mica m'offendo! xD)?

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    1. Nell'editing mi sono perso una parolina, ma che fa la differenza:

      Pure Slam Dunk, che ho seguito nella prima edizione dall'inizio, era più di un susseguirsi di partite (un po' come Dragonball per i tornei) INIZIALMENTE.

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    2. Devi assolutamente leggere di Noboru Rokuda F-Motori in Pista, è l'opera più bella del maestro (almeno di quello che ho letto), meglio di Dash! Kappei.

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    3. Ma è tanto meglio dell'anime? Perché di quello ho provato a guardare qualche episodio ma da quel che ricordo il latte dalle ginocchia è salito un po' più su, iYKwIM...

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  17. Boh per me F andando avanti mi ha annoiato molto, era partito bene ma dopo un certo evento e fino alla fine mi ha molto deluso, incomprensibile per me tra l'altro il pilota/profeta gesù ^^;;;

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    1. Se devo trovare un qualcosa che non mi piace in quel fumetto è quel personaggio, inutile e stupido.

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    2. Parlando di F-Motori in Pista, ammetto anch'io che la parte finale (a partire dall'ultima stagione in F3000 di Gunma) tende a scadere, troppe tragedie persino per il periodo, troppe cavolate.

      [SPOILER] Non solo per quel Jesus Christ in Ferrari... che ha precorso il caso reale di Hamilton, ma anche per quel sistema di aerodinamica attiva, palesemente illegale... e resa malissimo (in sintesi, minimizzava l'attrito con l'aria... ma togliendo completamente carico aerodinamico!) nella realizzazione del fumetto.[/SPOILER]

      Insomma, l'autore è andato un pelo a farla fuori dal vaso per il finale, eppure... è uno dei miei manga preferiti. Solo il clan Vaillante gli sta davanti... ma quello non è uno spokon (non è nemmeno un manga, a voler fare i pdf...).

      Tornando a GK, mi è piaciuto fin da subito per la sua verosomiglianza col reale (sono troppo vecchio per Tsubasa e gli altri meeenchietti), nonostante non apprezzi il calcio. Quello che NON mi è piaciuto di GK, è che si tratta di un'opera monca, anche se, perlomeno, non lo hanno stuprato come altre serie (vedi l'anime di F-Motori in pista, ma potrei fare un elenco molto più lungo... cavoli, ci si potrebbe fare un articolo, sui manga "stuprati" dalle trasposizioni animate).

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  18. belli i post sui manga "minori",di sportivo consiglio Shamo che è bello pulp e sui samurai Shigurui,tutti e 2 panini.
    Del primo c'è il live,del secondo l'anime

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    1. Shamo lo sto leggendo pure io e lo volevo proprio consigliare.
      Decisamente atipico.

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  19. Mamma mia che mi hai tirato fuori!!! i Gamba Osaka!

    Doc, permettimi una divagazione dal manga che hai proposto (che andrò a papparmi sicuramente) per parlare a tutti dei Gamba Osaka.

    Da bergamasco tifo Atalanta e dovete sapere che i Gamba, a livello estetico, hanno deciso volutamente di copiare in tutto e per tutto l'Atalanta, ma non solo.
    La tifoseria del Gamba è così innamorata della nostra curva ultras che i loro cori sono esattamente identici ai nostri!

    Oltre anche a qualche nostro striscione storico.

    Vedere per credere!

    https://www.youtube.com/watch?v=zO7XHc1ZjOQ

    https://www.youtube.com/watch?v=HlZ9ALA0YhU

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    1. Lo dici a me? Io nei Gamba Osaka ci ho anche giocato
      (sort of. Per venti secondi: http://docmanhattan.blogspot.it/2010/06/mondiali-2010-giappone-camerun-post.html)...

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  20. Ma è un product placement nascosto detto anche pubblicità occult subliminale, o l' etu ha le divise finte adidas.... 2 righe e non 3 e il logo tutto nero sul petto è la silhouette del logo adidas, e su dai...

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    1. Temo ti sia perso un passaggio :)
      "tutti i brand degli sponsor tecnici - dalle maglie Adidas dell'ETU ai loghi sugli scarpini - non sono camuffati come nell'anime".
      Nel manga si vedono i loghi Adidas, Puma, Nike, Mitsuno, Umbro... Nell'anime sono tutti camuffati, ma comunque distinguibili. Come l'ha presa l'Adidas per le maglie dell'ETU? Bene: le ha realizzate davvero...

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  21. Adesso mi è venuta voglia di recuperare il manga... :/

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