PlayStation 4, tre giorni dopo

Per una botta di hipsterismo feroce, mentre una buona fetta dei tuoi conoscenti giocava con l'Xbox One, il fine settimana appena trascorso l'hai trascorso a smanettare con una PS4. Console che esce solo venerdì prossimo. Tre giorni dopo, come da titolo del post, ecco le tue prime impressioni sulla nuova console Sony: cosa ne pensi della macchina e dei giochi che hai provato, per tentare di rispondere alla domanda delle domande. E cioè: PS4, vale la pena di comprarla? [...]

LA CONSOLE: COSA TI È PIACIUTO

Al di là del boost grafico rispetto a PS3, di cui parliamo tra un attimo, a proposito dei giochi, PlayStation 4 presenta diverse caratteristiche intriganti. Le installazioni superveloci, per iniziare: tutti i giochi provati hanno installato i dati in pochi secondi, in alcuni casi (Assassin's Creed IV: Black Flag) continuando l'installazione in background di altri aspetti del titolo (nello specifico il multiplayer) per permetterti di giocare subito la campagna. Il design asimmetrico della macchina ti piace, anche se comporta un paio di piccoli ma fastidiosi problemi (vedi sotto). Lo streaming dei giochi su PS Vita funziona, ma non tutti i titoli sono adatti. I tasti L2, R2, L3 e PS3 vengono infatti gestiti toccando i quattro angoli del touchpad posteriore della console portatile, e con giochi come il nuovo Killzone la cosa non è semplicissima. Con titoli più tranquilli e meno densi dal punto di vista grafico, il tutto funziona ovviamente meglio.   

LA CONSOLE: COSA NON TI È PIACIUTO

Piccole cose, dicevi, ma fastidiose. Al momento il software di PS4 non è completo. Mancano opzioni basilari come la personalizzazione dello schermo e non è supportata la riproduzione di MP3. Sony ha promesso che tutto verrà risolto con i prossimi aggiornamenti, ma per ora la situazione è questa. Il sistema di notifiche a schermo (simile a quello di Vita) è piacevole, ma serve a poco se non rendi cliccabili quegli avvisi: ok, l'amico Cyclopsisajerk79 è online, ma perché non posso mandargli un messaggio cliccando semplicemente sulla notifica? Le due porte USB sul fronte della console sono infilate nella scanalatura che vedete nelle foto qui sopra, il che rende impossibile connettere una chiavetta USB un po' più spessa. La condivisione degli ultimi 15 minuti di giocato grazie al tasto Share è una roba flippotrippissima, ma per ora si trovano online solo video dalla definizione inguardabile. La console, infine, non può essere messa in piedi senza comprare un apposito stand, che costa la bellezza di 20 carte. Per un pezzo di plastica.

IL DUALSHOCK 4

Pensavi fosse difficile abituarsi a un pad leggermente diverso dai DualShock precedenti, e invece ti sei trovato una favola con il nuovo controller. Gli stick analogici sono più distanti tra loro e sono concavi in cima, per una presa migliore col pollicione. Il touchpad al centro del pad è stato usato poco dai primi giochi, ma quando succede (Killzone: Shadow Fall) permette di integrare tutto un set extra di comandi. I tasti Start e Select sono stati soppiantati da Share e Options, e si trovano in una posizione diversa. All'inizio la cosa è un po' spiazzante, ma ci si prende subito la mano; il fatto che siano in plastica e non in gomma, e il bel click che producono, evitano di premerli per sbaglio vista la loro prossimità ai tasti direzionali e al tasto Quadrato. La presa per le cuffie, mutuata dal pad del 360, permette di collegare non solo l'headset mono incluso con la console, ma anche qualsiasi altro headset uno abbia già in casa. Stesso discorso per i cavetti di ricarica, visto che la presa è una Micro USB. La barra luminosa posta sul retro del pad, che serve per distinguere con un codice colore i vari giocatori e per interagire con la PlayStation Camera (venduta a parte), è sufficientemente fantascienza e meno equivoca del Move, ma al momento non è possibile spegnere la lucetta. Il che, giocando o guardando un film al buio, può dar noia per il riflesso sullo schermo. L'altoparlantino in stile Wiimote è una feature interessante, laddove impiegato in modo utile, come avviene in Resogun. I tasti R2 e L2, infine, sono più lunghi, per una presa più agevole.

I GIOCHI

Killzone: Shadow Fall è l'unico tra i titoli di lancio che sfrutta la potenza grafica della nuova console. Il che significa una roba mai vista per una console, sparata a video in 1080p.

E per mai vista intendi mai vista. Se comprate una PS4 e volete far cascare la mascella al suolo ai vostri amici, è il titolo giusto. Quei volti pazzeschi, quel volo della telecamera sulla città subito dopo il prologo. Il gioco in sé, invece, non ti sta dicendo molto. La sporca guerra di trincea dei Killzone precedenti ha lasciato il posto a una versione in salsa fantascienza del Muro di Berlino e della Guerra Fredda, e a un'esplorazione più libera degli scenari. Ma la storia non decolla e spesso ci si ritrova a girovagare in ambientazioni troppo belle e troppo piene di dettagli e troppo new generation e troppo sì, vabbè, ma dove devo andare, grazie? 

come titolo esclusivo ci sarebbe anche Knack, un platform che però è talmente brutto e pezzente che facciamo finta di niente LALALA non sentoooo LALALA, e andiamo avanti.

Titoli multipiattaforma. Call of Duty: Ghosts sfrutta poco la potenza dell'hardware a disposizione. Su PS4 gira a 1080P e non a 720P come su Xbox One (ché lì gli sviluppatori non sono riusciti a far convivere il Full HD con i 60FPS), ma gli elementi sullo sfondo restano un tripudio di scalettaliasing. Il gioco in sé è la solita roba, con i nemici scemi, la guerra finetimonto, e Riley, il pastore tedesco che puoi guidare direttamente quando lo mandi all'attacco. Quando sbrana qualcuno, cioè, e i commilitoni di quest'ultimo a due metri di distanza non se ne accorgono. Detto questo, i volti sono notevoli e la sequenza iniziale nello spazio,

quella che sembra Gravity ma con i fucili d'assalto, per quel poco che dura è fantastica.

Con Assassin's Creed IV: Black Flag è stato fatto un lavoro di trasposizione migliore. Non solo i volti sono molto più realistici rispetto alla versione per PS3 e 360, e le texture utilizzate un po' ovunque più definite, ma la profondità di campo è di tutto un altro livello. Quando, ad esempio, una cutscene inquadra il dialogo tra due personaggi, lo sfondo non è più sfocato, ma è un tripudio di dettagli (letteralmente) a perdita d'occhio. Quanto al gioco, le parti in cui si fa il pirata e si cannoneggiano o abbordano altri vascelli sono divertenti, tutto il resto, tutto l'Assassin's Creed Qualcosa, proprio no. Detto questo, questo, il gioco a cui ti sei attaccato di più in questi giorni è stato come previsto Resogun

titolo gratuito (assieme all'avventura scrausa Contrast) per chi ha l'abbonamento al Plus, e vero, genuino tripudio di miccette in grado di trasformarsi in droga sinestetica pUtente in un ciao. Ma torniamo a parlarne nei prossimi giorni con una puntata dedicata di Shooterama, ché merita.

INSOMMA, VALE LA PENA DI COMPRARLA?

Ora, in questo momento? Dipende. I giochi al lancio sono pochi e alcuni, come il nuovo CoD, sono frutto di conversioni alquanto pigre. In molti titoli si fatica insomma a notare un salto generazionale netto, e l'uscita di tanta roba interessante per PS3 o 360 nei prossimi mesi potrebbe benissimo spingere a rimandare l'acquisto. Ma se siete dei veri smanettoni, se venerdì siete già là in fila per la console, in preorder da sei mesi, se non vedete l'ora di metterci le mani sopra, beh, andate Brooklyn. Pensate alla grafica di Killzone: Shadow Fall come al nuovo standard a cui tutti gli altri dovrebbero arrivare presto. Pensateci e cercate di non sbavare troppo, ché vi si guasta la tastiera.

Segue discussione matura e serena sulla nuova generazione di console, in cui i troll fondamentalisti e i rEgazzini da forum zoologici verranno accompagnati all'uscio con pernacchie e coppini sulla nuca.