Inter - Pandori, 3-1

Nella giornata in cui Balotelli trasforma il suo primo rigore non inventato per il Milan e il suo nuovo presidente dichiara pubblicamente che Allegri non capisce un sestesso, l'Inter pensa ai suoi di guai. Ossia: cercare di riavvicinare un pezzentissimo terzo posto da minimo sindacale, dopo l'ennesimo mercato in cui si son mandati via pezzi residui di Triplete, messo a libro paga un attaccante pensionato trovato a contemplare i lavori stradali davanti alla Pinetina, e inseriti a centrocampo un paio di giovani non tutti di belle speranze. Giovani di speranze un tipo, diciamo. Ma parliamo della partita [...]

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Dopo un minuto e quaranta secondi dal fischio d'inizio, Cassano va in rete grazie a una prodezza del portiere avversario carburato a pandori. Una rete a freddo che però a quelli, i pandorini, non ci fa né caldo né freddo: e così prima al 12° Acerbi manda fuori di testa, sbilanciato dai suoi baffi ridicoli, poi al 21° Rigoni, anche lui lasciato solo come uno che di questi tempi ti chiede dei soldi, mette dentro sempre di testa il gol dell'uno a uno. Il pari ricorda ai padroni di casa che qualcosa, per vincere una CACCHIO di partita ogni tanto, devi pur provare a farla, e dopo un inserimento da p0rnodivo di Cambiasso al 24°, un minuto dopo ci pensa Ranocchia a riportare in vantaggio le forze del bene, con una frustata di testa su calcio d'angolo che sopra c'ha scritto per il portiere E provaci. Ci sarebbero un paio di occasioni per la terza rete, ma Gargano prima si fuma l'impossibile davanti al portiere e poi prende il palo su punizione: una partita finalmente decente per l'uruguaiano, che ha dimostrato ai suoi detrattori di non essere proprio una pippa. Solo una mezza pippa. Fine primo tempo, giro di coppini a Paloschi l'uomo senza collo, come stoppa il pallone Cassano manco in Sensible Soccer.
Al quarto della ripresa, Milito piazza una lecca che Poggioni ciao, ed è il 3-1. Le occasioni per la quarta rete fioccano, e per sportività Stramacciò decide allora di mandare in campo Alvarez. Ma il Chievo non ci sta e schiera per ripicca Luciano, che nel frattempo si è scoperto che si chiama GianLuigia e che faceva la parrucchiera. Sul finire entrano anche Stankovic (che si era perso nei tunnel di San Siro un anno fa ed era finito a chi l'ha visto) e Schelotto, ancora una volta premiato come uomo bruttezza Sky. Resta invece in panca per il Chievo l'argentino Gabriel Gauche, detto El Demonio. In campo, contro Juan Jesus, sapeva di non poter combinare una mazza.