Il momento è delicato di Ammaniti. Qualcuno faccia qualcosa per il tuo scrittore preferito

Il momento è delicato ammaniti
E non sai quanto
Un pomeriggio di un mese che non ti ricordi, ma di sicuro doveva essere ancora il 1996, Roma. Compri in una libreria Fango, te lo sciroppi in un paio di giorni, pensi Oh, forte questo Niccolò Ammaniti. Recuperi Branchie, diventi un ammanitiano convinto, fai a tempo insomma a gustarti in diretta, appena uscito, quello che continui a considerare il suo miglior romanzo (no, non è Io non ho paura) prima che la Grande Massa Bovina da Libreria (GMBL®) scopra lo scrittore romano con il film di Salvatores nel 2003. Un venerdì sera di maggio, sedici anni dopo. Hai appena finito di leggere Il momento è delicato (Einaudi Stile Libero, 367 pagine), un'altra antologia di racconti di Ammaniti, esattamente come Fango. Solo che questa volta l'unica cosa di cui sei contento è di aver speso la metà comprandola per Kindle. L'incantesimo si è rotto. Il tuo autore preferito potrebbe non essere più il tuo autore preferito [...]

Mettiamo su un comitato, facciamo partire una raccolta firme, insomma facciamo qualcosa. Salviamolo, prima che sia troppo tardi
Intendiamoci: non è tanto il fatto che su 16 racconti te ne siano piaciuti alla fine solo due (uno dei quali scritto a quattro mani con Antonio Manzini). Né che, anche se nessuno te lo dice chiaramente, di inedito ne Il momento è delicato non ci sia in pratica una well-loved, ché son tutti racconti già apparsi altrove (su riviste o antologie come Crimini, Italia Odia, Tutti i denti del mostro sono perfetti). E che quindi, in buona sostanza, per chi come te da ammanitiano convinto  li aveva già letti ai tempi, questo volume di Einaudi sia una bella incoolata. E neppure che questi racconti scritti nell'arco di quasi vent'anni mettano a nudo fin troppo chiaramente lo schema tipico di tutte le opere ammanitiane: ti faccio diventare simpatico il personaggio - e nel racconto, che si consuma in poche pagine, per forza di cose funziona meno - gli succede un qualche casino, lui si industria per metterci una pezza e peggiora la situazione, si accelera pedal to the metal verso il finale tragico e/o che ti spunta al grand guignol (tendenza evidente soprattutto nei racconti degli esordi, ai tempi della Gioventù Cannibale). Un'antologia raschiafondodelbarile come Il momento è delicato può pure starci, intendiamoci. E' solo un modo per far contenti i fan dell'ultim'ora, i capi di bestiame della GMBL® al pascolo nei centri commerciali, e incoolare diciassette euro e cinquanta (9,90 in ebook) ai fan storici, d'accordo, ma tra due romanzi di peso non sarebbe stato tutto questo problema. Il problema è invece che questo libro segue l'incerto Che la festa cominci (buona la prima parte, parecchio mah la seconda. Ma con i finali, e lo scriveva lo stesso Ammaniti tra le righe proprio in quel romanzo, l'autore romano ha un rapporto di odio e odio) e il pessimo Io e Te. Il che fa sei anni tondi di Ammaniti in calo come i titoli di stato greci. 
Branchie Gianluca Grignani
Da Branchie, il primo romanzo di Ammaniti, è stato tratto il celeberrimo film omonimo di Francesco Ranieri Martinotti, che è valso a Gianluca Grignani l'Oscar come miglior merluzzo protagonista
Ora, fosse stato un altro autore, sticattsee. Hai assistito all'autodistruzione dell'amico Chuck, un romanzo brutto dopo l'altro ogni anno, ma il Niccolò è diverso. L'Ammaniti è patrimonio nazionale. Senza di lui, te e tanti altri debosciati come te non si sarebbero mai messi a scrivere le loro meenchiate. Senza di lui, probabilmente, l'Antro Atomico non esisterebbe. Niente raccontini del Super Santos, niente E' che poi, niente racconti di viaggio psicoatletici, amicizia no, cortesia no, convenienza no, ampio parcheggio no. Perciò ci speri. Ci speri davvero che sia solo un momento di appannamento, un momento delicato, e dopodomani (ma va bene anche inizio settimana prossima) ti esca fuori a sorpresatradimento un altro romanzo pazzesco come quello fra i suoi che più ti ha colpito, e che ce l'hai regalato pure alla signora Manhattan quando ancora non era la signora Manhattan, e del quale insomma ora ne avete in casa due copie. Che no, non era Io non ho paura. 

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Commenti

  1. Mai affezionarsi. Mai avere scrittori preferiti... ;-)

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  2. Non penso di fartelo scoprire io ma... nel frattempo consolati con Morozzi se non ti è mai capitato di farlo.

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  3. Che la festa cominci non mi é piaciuto molto, soprattutto a causa delle descrizioni stereotipatissime dei Metallari, peró nel complesso mi ha divertito. Non disperare, magari gli passerá...

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  4. Ti prendo e ti porto via...favolizioso!!!

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  5. Doc: mi consigli qualche libro di Amanniti?
    Di suo ho letto solo "io non ho paura" e da qualche parte della casa dovrei avere "come dio comanda".

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  6. Fai come me, eleggi tuo scrittore preferito uno scrittore già defunto e che abbia scritto solo pochi libri e non abbia fatto in tempo a sbracare. I morti non ti deludono mai (a meno che non resuscitino e si rimettano a scrivere, ma succede raramente)

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  7. Mi ha incuriosito molto e quindi mi aggrego anche io alla richiesta di consiglio letterario. Non ho mai letto niente di niente dell' autore, quindi quale sarebbe secondo lei, Doc, il più consigliato? Grazie in anticipo!

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  8. Il Ti prendo e ti porto via citato da Zkinno. In assoluto, per me, il suo libro più riuscito.

    Quanto agli autori morti, beh, con Dick l'ho fatto. Ma il problema degli autori morti è che non scrivono più libri, e quando son finiti son finiti.

    Ora, sarà che scrive un romanzo ogni due morti di papa, sarà che è Neil Gaiman, ma Neil Gaiman non mi ha mai deluso.

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  9. "Fango" è inarrivabile, una delle mie antologie preferite. Il racconto zomboso/comico "Lo Zoologo" è il top :D Speriamo che Ammaniti si ripigli presto con una bella raccolta di inediti: secondo me da il meglio di sè coi racconti brevi più che coi romanzi.

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  10. Sono d'accordo con IllustrAutori, mai avere autori preferiti, mai afferzionarcisi.

    O sennò si dicono cose sognando i vecchi fasti, non si può dire che Palahniuk è stato superato dall'ultimo Brizzi, quando il bolegnese ha smesso dopo le due le sue prime due sublimi perle! (Jack Frusciante è uscito dal gruppo e Bastogne), rivoluzionarie per il metodo di scrittura (soprattutto il primo).

    Peppe Ferrandino, eccezionale fummettista che ti ha fatto innamorare della sua rivista Nero, e allora compri-compri, ma devi accettare che il miracolo è finito dopo i primi suoi 3 romanzi (Pericle il Nero, Il Rispetto ovvero Pino Pentecoste contro i guappi,e Saverio del Nord-Ovest).

    Scrivere un libro, è così un parto eccezionale (la quantità di pagine!) che se buttiamo un occhio alla storia, moltissime pietre miliari della letteratura sono scritte da autori, fondamentalmente ricordati per un solo libro. QUEL libro.

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  11. sembrerebbe il momento adatto per un salto di paradigma. Mai probato Roberto Bolaño? La prima dose è gratis. Cioè, in realtà no, ma, per dire, I detective selvaggi costa davvero poco, rispetto al numero di pagine.

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  12. La stampa è morta!

    Dr. Egon Spengler

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  13. Grazie Doc, molto gentile!
    Dick lo sto recuperando da qualche anno ed è entrato subito tra i miei preferiti, però tra il fatto che è stato molto prolifico e che ho il portafoglio agorafobico mi risulta difficile recuperare tutto, anche se, sempre grazie ai suoi lungimiranti consigli ho capito che devo acquistare il prima possibile "la svastica nel sole".
    Concordo, Gaiman, tra fumetti e libri, lo trovo uno dei migliori, contando che Sandman è uno dei miei fumetti preferiti in assoluto. Anche se "1602" mi ha lasciato indifferente e sono rimasto perplesso sulla sceneggiatura di "Beowulf" ma effettivamente a livello di romanzi non ho nulla da dire. Mi ispira un sacco "Buon apocalisse a tutti/Good Omen" (mi pare sia in inglese) scritto con Terry Pratchett, qualcuno lo ha letto?

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  14. ho solo letto branchie una cacata micidiale.
    Ma sul resto hai ragione mai affezionarsi ad un autore. a me è successo sia con Stefano Benni (mitico fino a saltatempo, illeggibili quelli dopo) sia con un Umberto Eco (il nome, il pendolo e l'isoa un capolavoro, baudolino, la misteriosa fiamma, il cimitero due cojoni così)

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  15. Io con Ammaniti sono davvero stata una sfigata. Il mio beato fratellino è stato capace di regalarmi per un mio compleanno "Che la festa cominci" che, beh, si, carino, ma boh. Poi sempre lui, ad un altro compleanno m'ha regalato "Io e te" e lì proprio no, non ci siamo, nonono. E così mi è un po' passata la voglia di scoprire il genio ultimamente tanto decantato di Ammaniti, forse più avanti mi passerà. Nel frattempo da un bel po' mi consolo con Erri de Luca, trame e descrizioni fantastiche, lui sì che non mi ha mai deluso. Chissà prima o poi mi andrò a prendere Fango...

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  16. Per me il migliore di Ammaniti è "Ti prendo e ti porto via".

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  17. Io e Te è spazzatura. Come sprecare 90 pagine e un bel po' d'inchiostro (e 10 euro)in un sol colpo.

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  18. leggevo qualcuno di Morozzi.... Ottimi Blackout, L'Era del Porco e Colui che gli dei vogliono distruggere. gli altri non mi sono piaciuti.

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  19. Sono un pigro e leggo poco ed adesso che esco di casa prima delle otto e non arrivo prima delle otto e mezza mi concedo solo fumetti che leggo lungo il tragitto tra casa e lavoro (leggo anche mentre caminno) e quando torno a casa se non sono troppo stanco.

    Detto questo l'ultimo libro che ho letto è Il Regno Animale del cantante dei Baustelle, non è male ed è ambientato nella mia città, Milano.

    Dick è sempre il migliore.

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  20. Gaiman è davvero l'unico che non delude mai. Non mi è piaciuto mr punch, ma non posso dire sia brutto.
    Banalmente pure king non mi ha mai deluso. Ma ho sempre saltato i suoi romanzi reputati brutti.

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  21. "Bastaaaa, questo ebook è insoddisfacente..." parafrasiamola tutta la festa delle medie!

    Io non l'ho mai amato alla follia, pur riconoscendogli una cifra stilistica notevole. Fango, branchie e come dio comanda mi sono piaciuti moltissimo, nulla da eccepire

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  22. Ho amato Branchie. Un bel flirt con Ti prendo e ti porto via. Quel film con grignani ha rovinato tutto.

    Detto questo... Secondo me Morozzi è piu meglio.

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  23. Sarò tremendamente OT, e non me ne vergogno (che di Ammaniti non ho mai letto niente e per ora mi sa che neanche c'ho voglia di cominciare).

    1) Alla fine l'ho fatto, e parte delle 50 carte donate al fumettaro di fiducia sono andate a Beta e ai due numeri di Pollon. Appena li leggo decido se ringraziarti o venirti a picchiare per farmi rimborsare. Ovviamente non dubito della prima, ma sarebbe divertente anche la seconda, no? :P

    2) Qualcuno fermi la Sony, perfavore!

    Fine OT.

    Ammaniti... mah. Vedremo...

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  24. Doc, ascolta Sarmigezetusa, leggi Bolano!

    A me comunque con Chuck e Ammaniti "Come Dio Comanda" e "Haunted" mi erano piaciuti così tanto che preferisco non sapere come si sono ridotti ora. Ho sbirciato i successivi romanzi e il mio sesto senso mi ha allontanato.

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  25. @Doc: concordo con te,da adulatore del buon Gaiman,posso dire che è uno dei pochi scrittori che mai mi ha deluso,e il mio libro forevva è proprio suo...tale American Gods.
    Per non parlare che il Gaiman quando ti vuole scrivere storie d'amore ti spara uno Stardust e quando decide di farti ridere ti sforna,a quattro mani col Pratchet (spero di averlo scritto giusto),un capolavoro come Buona Apocalisse A Tutti...insomma Gaiman resta il mio autore preferito.

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  26. Marco:
    NON vuoi sapere come sono gli ultimi due/tre romanzi di Palahniuk. Fidati.

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  27. A me Cavie è piaciuto assai, ai tempi. Secondo me va preso per quel che è, ossia una serie di storie brevi simpaticamente splatter/gratuitamente crudeli.
    Ammaniti mi manca!

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  28. Mihok:
    Oh, ma Cavie è piaciuto anche a me. Idem per Rant/Rabbia e Snuff (che non mi ricordo come si chiamasse nell'edizione mondadorata). Per ultimi tre intendo Pigmeo, Senza Veli e Dannazione. L'ultimo non l'ho nemmeno finito.

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  29. Stardust? Forse Cronache del dopobomba.

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  30. Terry Pratchett.
    Perchè è un figo.
    Perchè è venuto all' università di un mio amico col cappello e il bastone da mago.
    Perchè avrà pure l' Alzehimer, ma a lui non importa una fungia di niente xD

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  31. Gaiman pare essere una garanzia, ma anche Vargas, col suo commissario Adamsberg e con i quattro evangelisti mi ha conquistato.

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  32. Oh, non dico di scrivere un Moby Dick al mese, ma di lì a dire che Gaiman sia un grande scrittore ce ne passa... discreto, forse; furbo, moltissimo!!
    Ho avuto modo di incontrare Ammaniti di recente, perché abitiamo entrambi nello stesso paesino in maremma: al di là del valore letterario (trovo i suoi libri gradevoli, ma non mi fanno saltare sul letto gridando "al genio! al genio!" come mi capitava, invece, col primo Pahlaniuk) si è rivelata una persona davvero intelligente, affabile, in gamba, simpatica ed assolutamente piacevole -il che è un pregio impagabile.

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  33. Hei Doc non perderti questo trailer:
    http://www.youtube.com/watch?v=AhwGEa7507g

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  34. era ti prendo e ti porto via, vero??

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  35. Ehi, condivido dalla prima all'ultima sillaba! Era anche il mio scrittore preferito, ma ora...non se lo merita più...
    (il peggiore: che la festa cominci, il migliore: bè... proprio quello!! ;) )

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