Milito - Miccoli, quattro a quattro. Partita noiosa

Giusto ieri si era sbolognato a caro prezzo ai francesi Thiago Motta - ché voi i mezzi-italiani non li volete: o stranieri al certo per certo o niente - rimediando ai saldi un colombiano già scassato all'origine e il doriano Palombo. Ventiquattr'ore più tardi, c'era già da scendere in campo contro il Palermo per un'avvincente partita di hockey, per la gioia dei venti spettatori paganti ancora non morti assiderati sugli spalti di San Siro [...]

Il Palermo, la squadra che solo Gasperini era riuscito a domare strappandole una prestigiosa sconfitta, parte bene, collezionando calci d'angolo e riuscendo a passare in vantaggio proprio su un corner al 13°. In mezzo alla neve nessuno vede il mimetico Mantovani, e quello zitto-zitto segna. Il viscido vigliacco. Così son buoni tutti. Del resto il Palermo è squadra dalla formidabile media realizzativa in trasferta (gol 2, in tutto il campionato. Entrambi al Novara). Ma a quel punto viene fuori l'ImmensInter. O almeno credi, ché la partita te la sei sciroppata sul 26 pollici e con tutta quella neve non si vedeva una ceppa, hai voglia usare il pallone giallo fluo.
Nel centrocampo interista innevato Poli si trova decisamente a proprio agio (ti credo, con quel cognome), Snejider inventa passaggi anche per se stesso, il solito, eroico Nagatomo tenta sovrapposizioni superflue a non finire. Al 22° un cross respinto finisce sui piedi di Milito che, tornato vero, genuino, attaccante diagonal, punisce il traditore Viviano. Il possesso di palla prolungato delle forze del bene potrebbe portare all'ultimo secondo del primo tempo al gol del vantaggio, ma su azione fagiolatissima nell'area palermitana Cambiasso viene fregato a 20 centimetri dalla linea di porta dall'insopportabile David Bowie Balzaretti. 
Nel secondo tempo non succede nulla. Cioè, a parte SEI GOL.

Il secondo tempo

Apre il merendero al 6° il solito cacameenchia Miccoli, che s'inventa un gol pazzesco; due minuti dopo Nagatomo si procura un rigore che il Principe trasforma. Sempre Milito si beve al 15° Viviano come un crodino e segna il 3-2. Partita finita? Credici. Al 20° Miccoli riporta la gara sul pari di testa. In tuffo. Cioè. Milito segna allora al 23° il gol specchioriflesso senza ritorno del 4-3, e un minuto dopo infila anche la quinta rete personale della partita, ma l'arbitro annulla perché non ha più spazio sul taccuino per l'argentino di Calabria. C'è però, purtroppamente, ancora uno slot libero per il nano pugliese, che trova a cinque minuti dalla fine l'arancino del quattro a quattro. Ora, la domanda resta: cosa gli ha fatto l'Inter a questo ragazzo? Moratti non può comprarlo e spedirlo a lavorare in raffineria, così ce lo togliamo una volta per tutte dai coglioni? Altri due punti buttati, mentre il Milan avrà sicuramente approfittato della trasferta romana per passeggiare sui cugini della Lazie. Che sfiga.