Gears of War 3: ce n'è (Resistance 3: pure, ma abbastanza di meno)

Dopo le discese ardite, le risalite e i livelli clonati da Half-Life 2 di Resistance 3, ti sei buttato nel week-end anima e COG su un altro, più atteso, alla fine più riuscito terzo capitolo forse finale (credici) di una saga spara-spara. Per farla brevissima, Gears of War 3 è, esattamente come i due Gears of War precedenti, un concentrato di testicular fortitude, un gargarismo fatto con whisky corretto ad acquaragia da uno che di suo c'ha già la voce di Mario Biondi. È il gioco più gung-ho che trovi in giro, su una scala da zero a bastardi figli di puttana vi ammazzo tutti fuck yeah. Tanto che anche i nuovi membri femminili dei cioggì, le anch'elle corazzate ma smanicate e fortunatamente poco taurine Anya e Sam, sono due scaricatrici di porto. Una delle primissime frasi che pronuncia la seconda, una tipa mora col cerotto sexy sotto l'occhio destro, per dire, fa rima con "Porca salamoia, e che andazzo!". Una tipa che al confronto la Vasquez di Aliens faceva le treccine alla sua collezione di Mio Mini Pony […]

Sì, quelli sono esoscheletri. In uno dei primissimi capitoli c'è anche un gustoso omaggio ad Aliens - Scontro finale (ti fanno portare le cassette di frutta. Sul serio)

Diverte, questo Gears of War 3? Sì, decisamente. Ha anche lui i suoi momenti un po' tirati per i capelli, intendiamoci, e si avventura come GoW2 in divagazioni che dovrebbero essere drammatiche (ve la ricordate la moglie di Dom, sì? Sì che va la ricordate. E chi se la scorda) ma alla fine fanno più un effetto vabbè, tipo pubblicità del Kinder Bueno con la vicina rompicazzi. E, occhei, dopo ore e ore di gioco le corse a testa bassa da rinoceronte e i muretti da scavalcare e i nuovi nemici sbrilluccicosi da far esplodere e insomma le dinamiche proprie di un gioco come Gears of War iniziano a zavorrare un filo l'apparato riproduttivo.

Il livello "Cole una volta era un campione". Di drammatico c'è solo il tentativo di allestire del dramma in mezzo a tutti quei Vai, spacchiamogli il culo a queste merde

Il fatto è che a salvare dalla noia, anche in quei (per fortuna rari) momenti lì c'è la personalità. Ora, potranno non piacere, i soldatoni col collo taurino frutto di una notte di sesso bollente tra Rob Liefeld e Chuck Norris. Potranno non piacere, gli Arnold Schwarzenegger trucidi molto più tosti di Arnold Schwarzenegger, i Marcus Fenix, i Cole, i Baird, i Dom, i Carmine col mascherone, sempre pronti a infilare la battuta da action hero preso dalla parte anche al decimo mostro alieno godzillenorme che stanno provando a tirare giù a pistolettate. Potranno non piacere, ma danno al gioco Epic un volto ben preciso, una fisionomia inimitabile. Zingara e più americana del ketchup, ma inimitabile, nel tripudio di Sergenti Sticazzi sfornati da tutti gli altri spara-spara.

"Questa… è… Sera!". Il livello di difficoltà "Normale" della campagna è in realtà "Facile, facile per gente negata". Si consiglia forte-forte di partire da "Difficile"

Per distinguersi dalla massa, Gears of War 3 non deve andare a scopiazzare da Half-Life 2 o saccheggiare tutte le idee fantascienze arruolabili che si trova a portata di mano come ha fatto Insomniac con il suo ultimo, a tratti godevole ma anche parecchio frusto Resistance. Per distinguersi dalla massa, a Gears of War 3 basta essere Gears of War 3.

"Dividiamoci: noi di qua, voi pure"

E sì, insomma, in attesa di metter mano al multiplayer*, sull'ormai affermata scala di valutazione internazionale Wilde® (Wilde Pro Hyper Entertainment Evaluation Grade scAle, altrimenti nota come W.P.H.E.E.G.A.®), Resistance 3 è un 4 meno, Gears of War 3 un cinque su cinque.

Prossima puntata della ludocorsa a tappe autunnale: "Perché Demon Soul's purtroppamente ti sta deludendo un po' tanto".

*Si parte ufficialmente, abbiamo detto, settimana prossima: dettagli per entrare nella squadra antristica da Orda e detmeccio a seguire asap. Preparate motoseghe e pad (gamertag: Docmanhattan4). Bring it on.