Tutto Super Mario Galaxy 2 in (meno di) due giorni
Eppure avevi fatto di tutto per NON fartelo piacere, Super Mario Galaxy 2. [...]
C'è stato un momento, un momento preciso nella tua vita da ludowanker, un giorno in cui ti sei detto che il mondo di Mario non ti piaceva più. Quel giorno hai regalato Super Mario Sunshine a una raccolta di giocattoli per i bambini poveri e hai preso a guardare con sopracciglio severo tutto ciò che munito di idraulici mustazzi è venuto dopo.
Sì, il che include anche il primo Super Mario Galaxy. Ti era piaciuta molto quella storia dei pianetini piccoli, con la loro gravità scherzosa, del correrci attorno come il piccolo principe del cartone animato, anche se con i baffi da pervertito. Però che due palle.
E allora basta, ti eri detto. Basta funghi, basta salti, basta monete, basta koopa, basta categnacci, basta goomba, basta boo, basta ricchionate.
Dice: e allora perché l'hai comprato, Super Mario Galaxy 2? Perché tutte quelle energie spese da Nintendo per far piacere al suo nuovo pubblico un gioco che non gli piacerà mai, quella storia del DVD con gli spiegoni e dei tutorialini con gli spiegoni e degli spiegoni con gli spiegoni, quell'aria da bastone bastonato con cui hai sorpreso la boriosa azienda più celodurista di tutta Kyoto, ti ha messo addosso una pena incredibile. Ti sei sentito in dovere di cacciarle, quelle quaranta carte. Toccava a te e a tutti i vecchi ludowanker tuoi pari, nerd induriti dal tempo ma dall'animo in fondo pur sempre buono, darle una mano in questo suo momento di difficoltà, cavare d'impaccio Miyamoto e quegli altri poveri stronzi per una qualche forma di riconoscenza.
Così l'hai comprato, ma non ti ci sei dedicato manco per una fava. Cinque, sei superstelle in un mese e mezzo. Praticamente un paio di partite da venti minuti, di quelle svogliate, leggere, inutili. Tutto lì.
Poi è successo che sei tornato dall'Olanda con un piede un po' rotto (è una storia lunga), e te ne sei stato due giorni a casa su una poltrona a giocare Super Mario Galaxy 2. 84 superstelle, una dopo l'altra, fino ad arrivare a prendere a calci in culo Bowser per l'ennesima volta (servisse, poi). Incollato per due giorni - te che sei così fissato con le trame dei videogiochi - a un gioco che una storia non ce l'ha. E il merito non è del ritorno del vecchio dinosauro verde.
Né dei nuovi funghi roccia e nuvola e tifosojubentino. Il fatto è che Super Mario Galaxy 2 è una droga dal dosaggio perfetto. Non ti trovi mai costretto a litigare con la telecamera perché l'inquadratura è sempre quella giusta. Non ti trovi mai costretto a smadonnare dietro una stella perché non ci sono i mondi uber-frustranti del prequel. Non ti trovi mai costretto ad annoiarti, perché proprio quando inizi a chiederti quanto si possa mai tirar fuori da un idraulico diversamente alto che salta e rimbalza senza manco più dire mammamia, o dai pianetini da spedire a culate addosso a Bowser, c'è dietro l'angolo un'idea nuova, lì ad aspettarti con l'aria triste. Ché tanto il nuovo pubblico non arriverà mai a vederla o capirla.
Vissuta così, in quindici ore di gioco spalmate su quarantotto di vita reale, SMG 2 è un'esperienza densa come la colla, ma che alla fine ti scivola comunque addosso come una barzelletta: ti sei divertito, anche parecchio, ma ai titoli di coda quel che ti resta è solo un sorriso. Senza quel retrogusto amaro, quella voglia di averne ancora e pure subito, che ti assale completando i giochi che ti piacciono di più.
Potresti, è vero, provare a questo punto ad addentrarti nella galassia leggendaria del Mondo S, o cercare di raccattare qualche stella lasciata per strada, ma in tutta sincerità preferisci ricordarlo così, SMG2. Bello, leggero, senza storia perché non gliene serve una, semplice, perfetto, come sapevano esserlo solo i migliori giochi di una volta, quando i mulini erano blandi.
"Dannati cloni cinesi" |
Super Mario Sonno. E come ci gioco io a questo senza la console? Melo regali anche il gamecube?, ti ha chiesto uno dei bambini poveri. Cazzi tuoi, gli hai risposto |
E allora basta, ti eri detto. Basta funghi, basta salti, basta monete, basta koopa, basta categnacci, basta goomba, basta boo, basta ricchionate.
Sì, sfavillotto: si sta parlando di te |
Così l'hai comprato, ma non ti ci sei dedicato manco per una fava. Cinque, sei superstelle in un mese e mezzo. Praticamente un paio di partite da venti minuti, di quelle svogliate, leggere, inutili. Tutto lì.
Poi è successo che sei tornato dall'Olanda con un piede un po' rotto (è una storia lunga), e te ne sei stato due giorni a casa su una poltrona a giocare Super Mario Galaxy 2. 84 superstelle, una dopo l'altra, fino ad arrivare a prendere a calci in culo Bowser per l'ennesima volta (servisse, poi). Incollato per due giorni - te che sei così fissato con le trame dei videogiochi - a un gioco che una storia non ce l'ha. E il merito non è del ritorno del vecchio dinosauro verde.
No, Denver: non si sta parlando di te |
Sono Mario, l'amico della coppia moderna |
Il nuovo boss del mondo giallorosso, il devastante, inarrestabile Adrianoopa |
bentornato vekkio!
RispondiEliminasu mario galaxy 2 c'è poco da dire, è semplicemente un gioco perfetto, è gioia, divertimento e minkiate varie... normale che alla fine non ti abbia lasciato un cazzo, ti deve divertire sul momento non farti pensare dopo.
titoli del genere ti riconciliano col videogioco, ti fanno ricordare perchè hai iniziato a giocare, è già pallone d'oro 2010 senza alcun dubbio
te pensa che l'ho giocato subito dopo quel mezzo videogioco che risponde al nome di red dead redemption, è stato come tornare a respirare dopo un'immersione in apnea
Dopo una pausa sabbatica torno a calcare il proscenio dell'antro, pungolato da un vecchio
RispondiEliminapost dedicato a Mario Galaxy, il due...
Congratulations Doc! Io invece ho un rapporto molto appiccicaticcio con la droga biplanetaria di Mario. Niente visioni estatiche in quel dell'Empireo, solo tanta sana gavetta nel Purgatorio nintendiano, girone di cottura: iracondi. E' quella benedetta monetaglia viola il un tarlo che mi rode nottetempo. Quelle palanche del vecchio conio, il grande Shigeru le abbia in gloria, sono peggio della peperonata preparata dalla nonna. Hai voglia la leggerezza! Mi sto facendo un mazzo d'altri tempi per prenderle tutte. Il fatto è che sto raschiando il fondo dell'abisso. Una, due, tre... trentamilamente volte! Le volte che il Comune qualunquemente Vostro precipita nel baratro per quelle fottutissime pedane che scompaiono nel livello di Luigi. E pensare che è un livello bonus. Di bonus c'è solo la
faccia tosta di chi vuole allungare il brodo videoludico con la menata del completionist.
La cosa sortisce l'effetto su quei poveri mulini che credevi sepolti nel blando candore
della golden age. Le pale girano vorticosamente nel blu dipinto di blu. Per fermarle basterebbe assoldare alla causa la mercenaria Rosalinda, precettarla per lo sporco lavoro che il Colonnello Braddock non riesce a fare. Basterebbe, ma il Cinghiale ferito, memore di quel passato glorioso in cui demoliva Ghouls'N Ghost due volte al prezzo di una moneta una, si
rifiuta sdegnosamente. A questo gioco al massacro non ci sta. E continua imperterrito a
sbattere il grugno contro quel postribolo di piattaforme e vil moneta. Il tapino non sa che
in agenda ci sono anche i livelli mirror di Donkey Kong...
giocato un paio di mesi fa dopo anni di stop di videogiochi! Meraviglioso. Però mi sono bloccato proprio allo schema finale con Bowser. Va bene lo stesso. Mi è piaciuto molto ma forse il prima, nei miei ricordi, lo mette in ombra.
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