L'angolo del Creeper: 2019, Dopo la Caduta di New York
Chi si fosse perso lo spiegone sul perché di questa rubrica, e soprattutto sull'identità del Creeper, clicchi pure fiducioso su questo link qui. Ché questo è un post precotto che stai scrivendo di venerdì sera, con la moglie già in macchina e la macchina già con il pieno per andartene al mare e il mare già pieno pure lui. Ma comunque. Questa volta si parla di un altro indiscusso capolavoro della storia del cinematografò, uno dei maggiori esponenti del filone guerrieri inselvaggiti in una New York postatomica. Ma, attenzione, non si tratta di 1990: I guerrieri del Bronx di Enzo G. Castellari, né di Blastfighter di Lamberto Bava (titoli sui quali, chiaramente, il Creeper porterà il parruccone verde molto presto). L'appuntamento di oggi, sabato 17 luglio che in realtà per te è un banale venerdì 16, è infatti con 2019, Dopo la Caduta di New York. Sì, è per questo che c'è scritto nel titolo del post. […]
Ora, pur in quel 1983 in cui era obbligatorio immaginarsi una New York del 2019 sventrata da un olocausto nucleare, da un film come questo non è che potessi aspettarti granché. Cioè, è una coproduzione italofrancese, e l'unica cosa buona che l'Italia e quell'altro paese di idioti hanno prodotto assieme negli ultimi ottant'anni è Carla Bruni. Eppure la pellicola di Martin Dolman (alias il Sergio Martino di tanti poliziotteschi degli anni 70, ma soprattutto di Giovannona Coscialunga, L'Allenatore nel Pallone e Mezzo Destro, Mezzo Sinistro), si rivela prodiga di sorprese sin dai primi minuti.
Ora, pur in quel 1983 in cui era obbligatorio immaginarsi una New York del 2019 sventrata da un olocausto nucleare, da un film come questo non è che potessi aspettarti granché. Cioè, è una coproduzione italofrancese, e l'unica cosa buona che l'Italia e quell'altro paese di idioti hanno prodotto assieme negli ultimi ottant'anni è Carla Bruni. Eppure la pellicola di Martin Dolman (alias il Sergio Martino di tanti poliziotteschi degli anni 70, ma soprattutto di Giovannona Coscialunga, L'Allenatore nel Pallone e Mezzo Destro, Mezzo Sinistro), si rivela prodiga di sorprese sin dai primi minuti.
Il cineasta che ha consegnato alla storia della settima arte la figura dell'attaccante Margheritoni, infatti, affida innanzitutto il ruolo della perfida leader della banda degli Eurac ad Anna Kanakis, nota attrice italiana che proprio con Sergio Martino aveva debuttato qualche anno prima, interpretando in Zucchero, Miele e Peperoncino l'impegnativo ruolo della "Giovane nuda sul letto".
La copertina della VHS inglese, con il 100% di scimmione assassino in più rispetto a quella giapponese (in alto).
Nella New York del 2019 tutti sono contaminati, radioattivi e puzzano, e quindi la razza umana è destinata ad estinguersi come l'orgoglio degli jubentini. Ma il presidente della Nuova Confederazione degli Stati Uniti scopre che c'è ancora una donna in grado di portare a termine una gravidanza, e così manda il rude Parsifal a recuperarla. Per lui, una volta completata la missione, un viaggio premio su Alpha Centauri. No, davvero.
In una girandola vorticosa di avvenimenti e colpi di scena, Parsifal si troverà alle prese con una caccia ai ratti, con un bambino inseguito dai mutanti che però in realtà è un nano, con un uomo volante, alcune comparse del Pianeta delle Scimmie e con i terribili ultrasuoni degli Eurac! Ovviamente, dopo aver trovato la fanciulla, il Nostro si renderà conto che oltre ad essere l'unica ancora in grado di riprodursi, Geiada è anche l'unica gnocca rimasta in tutto il continente. Nonostante il nome orribile. Così, alla prima occasione utile, le insegna i passi del mambo orizzontale. Semplicemente toccante il finale, con i due che raggiungono l'Alaska, sede della Nuova Confederazione, solo per trovare il presidente in fin di vita. Il tempo di verderlo spirare, poi Parsifal si carica l'unica donna - occhiolino - fertile - sulla faccia della Terra sull'astronave, e se ne parte alla volta di Alpha Centauri. Assieme a Sid Meier.
Un Michael Sopkiw ormai su livelli di De Niro è Parsifal, il nerboruto protagonista. Sopkiw sarà anche Jake "Snake" Plissken "Tiger" Sharp, l'uomo con il fucile strano, in Blastfighter.
Ma ora tutti zitti, laggiù in sala, che ci guardiamo uno struggente spezzone mariomerolo tratto dal film. Ah, Sergio Martino ha dichiarato, si legge sui uichipìdia, che la sceneggiatura di 2019 fu scritta prima dell'uscita di 1997: fuga da New York di Carpenter. Vabbé.
Da vecchio abbonato di Horror Mania sono quasi commosso nel tornare a leggere le cattiverie del Creeper. Aspetto nuovi orrori, magari anche un po' più horror.
RispondiEliminaPS
Passano gli anni ma resti un grandissimo
PPS
Ma qualche bel concorso, come quelli di HM? Ancora ricordo le foto inviate per "Coraggio, fatti squartare!", il concorso per fare la comparsa in un film horror! :D
Troppo buono.
RispondiEliminaLe foto me le ricordo anch'io. Cioè, non le tue, quelle delle aspiranti attrici nude. E chi se le scorda.
Aspiranti attrici nude?!?
RispondiEliminaOh, ma perché nella versione giapponese della copertina il mitragliacoso diventa un lanciafiamme? E che fine ha fatto lì lo scimmione?
Per aumentare le proprie chance di ottenere quella particina in quel film horror, alcune gentili lettrici di Horror Mania presero a mandare foto in cui erano ritratte senza veli. Ma con la compagnia occasionale di qualche teschio.
RispondiEliminaAh, ecco. Capisco perché conservi ottimi ricordi di Horror Mania...
RispondiEliminaIn onda ora su Iris;-);-);-)
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