I gruppi di Facebook: parliamone

E' una discussione che avevi già intrapreso altrove, e poi mollato lì. Ora, visto che sono le 6 e 29 di un martedì mattina che ti vede armato delle peggiori intenzioni, è giunto il momento di riprendere il filo del discorso.
In estrema sintesi: i gruppi di Facebook hanno rotto il cazzo. [...]
Cioé, intendiamoci: i gruppi di FB hanno sempre rotto il cazzo. E’ la loro funzione statutaria.
Ma ora? Ora si è semplicemente passato il segno (come avrebbe detto Minzolausen nei suoi prestigiosi editoriali). Ora che è d’uso per taluni politici uscirti gruppi finti per spingere finti interessi generali. Gruppi già con millemila iscritti in partenza.
Ora che dieci gruppi su dieci sono spam di prestigiose iniziative enogastronomiche in culo alle Dolomiti o comunque a settemiliardi di chilometri da casa tua.
Ora che il TG5 li usa per chiosare ogni servizio, precisando che "a sostegno dell'argomento sticazzi" o "contro l'atteggiamento di stopardipalle" "sono già nati i primi gruppi su Facebook". Come se questo volesse dire qualcosa, rafforzasse in qualche modo la bontà del concetto, dimostrasse che la gggente, quella vera, quella che lavora, quella giusta che vota in massa per il nano, ha già deciso da quale lato debba pendere il piatto della bilancia.
Ora che ci sono i gruppi contro gli altri gruppi che a loro volta nascevano in opposizione di gruppi terzi.
Ora che ogni volta che apri la posta elettronica trovi compagni delle elementari e conoscenze molto collaterali che ti intasano la casella di messaggi in arrivo con inviti a far parte di cose che non ti interessano, che, guarda, non te ne frega un cazzo, che non leggi nemmeno, che ma a te chi ti conosce, ciccio?
Ora che su FB è arrivato lui, lui che conosce i gggiovani e fa le cose moderne. Lui e i suoi 225mila fan e un numero di gruppi che li ha contati solo Verdini ("Più di un milione!", pare avrebbe urlato, le gote rosse per la gioia infantile).
Che cazzo di senso hanno, ormai, i gruppi di FB? Che senso ha, più in generale, FB? Sì, abbiamo salutato le tipe che ci siamo trombati quando eravamo giovani. Ok. Abbiamo scoperto quale dei compagni dell'asilo ancora c'ha i capelli. Fatto. Siamo andati a spizzicare morbosamente una a una le foto in costume di qualche amica bona. Check
Ma ora, seriamente, basta.
Chiamiamocene fuori.
Lasciamo FB ai creatori compulsivi di gruppi di questa blasonatissima fava, ai vecchi fintogiovani, ai partiti, ai giornalisti (si scusi il termine) del TG5, a Nanusconi. Quando arriva quella gente lì, del resto, la festa è in genere già bella che finita. Ce ne sono ancora di quelli che stanno cercando di capire come creare un loro chioschetto su Second Life. Per dire.

Commenti

  1. Mi hai convinto. Corro a disattivare il mio account.

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  2. Bravo figliuolo. Diffondi il verbo tra chi ti sta accanto. Manda affanculo i tuoi compagni dell'asilo (che tanto: cazzo ti frega dei compagni dell'asilo?), concentra i tuoi influssi negativi su chi ti invita a una festa in una discoteca dimmerda in una città dimmerda, cancella le foto delle amiche bone che hai tirato giù sul tuo PC.
    Sì, quest'ultima è dura, ma ogni rivoluzione richiede innanzitutto disciplina.

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  3. A morte i gruppi di FB!
    Alla forca gli spammer di FB!
    Al rogo chi diventa fan del nano!

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  4. Facebook é una puttanata, l'ho sempre detto e ora che e arrivato l'agglomerato di botulino senziente (conosciuto anche come Cetto Laqualunque, psiconano, Truffolo, Testa d'Asfalto, Papi, Al Tappone o "Colui che poteva non sapere") e ancora peggio.

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