Perché è meglio che il Dreamcast sia morto


La storia, divulgata oggi su Kotaku dal gioviale Brian Ashcraft (uomo i cui rispettabili gusti in tema di horror italiani anni 80 hai modestamente contribuito a titillare con un po' di roba di Fulci, mesi addietro. Ma non divaghiamo), è quella che proprio non vuoi leggere. Sega che, con il Dreamcast in punto di morte, va da Bill Gates con il cappello in mano e l'espressione da piccola fiammiferaia. "Ci aiuti, potente mamma Microsoft", dice il chairman di Sega, Okawa. "Ci dia una mano". "Le diamo la tecnologia Dreamcast, questa roba spaccaculi che il mercato ingrato non capisce, e può inglobarla in quella merda di console che sta progettando". "Coraggio, signora mamma Microsoft". "Non siamo ancora morti". "Ci dobbiamo crederci"...Microsoft, scrive la zazzera di Ashcraft, ci pensa. Poi ci pensa un altro po'. Poi manda a cagare Sega. Pare, perché non troppo convinta di quella storia del puntare tutto sull'online. E' il momento Sliding Doors®, quello in cui Sega smette di produrre hardware; il Dreamcast spira nell'indifferenza generale di un popolo ludowanker ormai pleistéscio-centrico; Okawa muore di infarto dopo aver dilapidato il patrimonio di famiglia, inseguendo il sogno di una macchina che di onirico c'aveva pure il nome; Peter Moore lascia Sega USA e comincia la sua collezione di tatuaggi da nerd; il Wii, quasi dieci anni più tardi, ricicla i giochi DC (ma male, e con un online incommensurabilmente più merdoso); Microsoft non venderà una console che sia una in Giappone mai nella vita. Ma tipo mai-mai.
Tuttavia, in un mondo parallelo, le porte della metropolitana si sono aperte per tempo. Microsoft ha accettato. "Cazzo", si sono detti Gates e i suoi minions, "figata! Ma davvero? Davvero ci proponete questa tecnologia cutting edge? Davvero ci offrite il modo per rompere il culo a Sony con una generazione d'anticipo? Davvero le vostre console non si rompono ogni quindici del mese? Davvero-davvero?". Sega e Microsoft sfornano così il Dreambox. Retrocompatibile Dreamcast, ultrapotente, noncostauncazzo. In Giappone è subito delirio. Negli USA pure. Gli europei, al solito, non se li caga nessuno. E quando la console arriva anche in Eurolandia, un anno più  tardi, non sapendo che pesci prendere si adeguano. Hai visto mai. La console definitiva disintegra i sogni di gloria di Sony. Samba è il nuovo Mario, Ullalà la nuova Lara, Sonic il nuovo Sonic. Moore si fa un tatuaggio yakuza enorme che gli copre tutta la schiena. Un tatuaggio con il logo di Shenmue III.
Bello? Bellissimo? Manco per niente.
Che battendo sotto quella crosta orribile di Xbox, il cuore Dreamcast sarebbe morto comunque. Che la console di massa non sarebbe stata il paradiso degli shooter che poi è diventata quando aveva già imboccato le ultime curve del viale del tramonto. Che Halo è una cosa, Dynamite Deka 2 un'altra. Che il loghetto della spirale, su quel cesso di console neroverde, si sarebbe sentito dannatamente fuori posto.


In foto. Marzo 2001: Microsoft, con i suoi modi gentili, ha declinato l'intrigante proposta Sega. Il DC è morto. Okawa pure. Meglio così, dai.

Commenti

  1. Che bella console la dreamcast... mi ci collegavo ad internet con la mia flat 56k e giocavo una meraviglia a phantasy star online, mmorpg per console (nel 1999!) Mi pento ancora di averla regalata ad un mio amico collezionista!

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  2. Eretico. Le console non si regalano. Cioé, non si regalano agli amici collezionisti. Si regalano a me.

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