The Game Paradise! Il paradiso dei videogiocatori (al netto di cantanti da karaoke, spacciatori e protodelinquenti)
Cioé, uno pensa che non possa esistere uno sparatutto a scorrimento verticale più fuori di testa di uno in cui guidi un cesso volante e i nemici sono letteralmente dei pezzi di merda. Ma quell'uno che la pensa così si sbaglia. Di brutto. Che la follia tipicamente nipponica non conosce confini. Prendi, ad esempio, The Game Paradise! (aka Game Tengoku aka ゲーム天国) per Saturn. Una copertina da pornazzo gioco di appuntamenti, adornata dalla fascetta rosa shocking più visivamente offensiva che si sia mai vista, nasconde uno shooter ambientato in sala giochi. Nel senso che, scelto se guidare un tizio biondo, un paio di eroine sgallettate, un robot trasformer o un maiale che impugna due bombe (don't ask), svolazzi per una sala giochi nippa, fendendo orde di gettoni giganti e mini-cabinati. Poi plani sul tavolo di un flipper e ti lanci all'interno di un ufo catcher, in un furibondo faccia a faccia con feroci pelouche da combattimento. Ma il meglio (il peggio? C'è poi differenza?) arriva subito dopo. Nel cruento boss-fight con una idol alla Creamy impegnata in un vorticoso karaoke. I nemici da prendere a laserate, nella fattispecie, sono kanji e katakana del testo della canzone. E, visto quanto potentemente orchiclasta risulta il motivetto, concentrarsi sulla roba da colpire e quella da evitare non è facile manco per niente, guarda.
In video: il giocoparadiso dei nerd. Le sale giochi che frequentavi tu erano parecchio diverse. Molto meno colorate. Molto più piene di cicche e spacciatori e ragazzine scosciate da giùkbox e tizi che ce l'hai millelire che sto facendo la colletta per la trasferta di Domenica sempre forza Lupi alé. Ma anche, non dimentichiamolo, protodelinquenti come Mimmo Cioccolata. Erano gli anni in cui, quando non venivate taglieggiati, giocavate a Golden Axe e alle Turtles e agli X-Men Konami con Giacomino l'Impostino, Marausen, Tonino Pugnetta. Tutta gente, come si evince dai nomi di battaglia, di un certo spessore.
In video: il giocoparadiso dei nerd. Le sale giochi che frequentavi tu erano parecchio diverse. Molto meno colorate. Molto più piene di cicche e spacciatori e ragazzine scosciate da giùkbox e tizi che ce l'hai millelire che sto facendo la colletta per la trasferta di Domenica sempre forza Lupi alé. Ma anche, non dimentichiamolo, protodelinquenti come Mimmo Cioccolata. Erano gli anni in cui, quando non venivate taglieggiati, giocavate a Golden Axe e alle Turtles e agli X-Men Konami con Giacomino l'Impostino, Marausen, Tonino Pugnetta. Tutta gente, come si evince dai nomi di battaglia, di un certo spessore.
TASSO DI TACHIONI: Alto, basso, fate voi.
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