Il Guitar Hero senza Guitar

Oltre ad essere uno degli unici due-tre giochi in cui Koei non ha infilato un rissone pazzesco tra soldati cinesi tutti uguali, Gitaroo Man è un titolo davvero notevole. Riprendendo la ricetta da rhythm game alla Parappa, affianca al martellamento a tempo dei tasti la necessità di orientare un indicatore a 360 gradi con lo stick sinistro. Il resto è puro delirio nipponico, tra scritte a pennarello alla Keith Haring, un protagonista con coppola da mafioso e basette da francese anni 30 che si trasforma in un eroe in corazza con le alette alla Thor e le fiamme tamarre sui pantaloni. Affiancato da un cagnolino che si trasforma in un razzo missile con circuiti di mille valvole. I livelli, che alternano pezzi pop su cui schitarrare ad allucinanti brani electro-jpop su cui andare solo di distorsore ed effetti, presentano una lunga teoria di diavoletti con pannolone armati d'ascia, astronavi aliene con pianola alla Sandy Marton incorporata, scimmioni in stile disco, juventini illusi, tifosi leccaculo della seconda squadra di Milano, scheletri che suonano le proprie ossa. Bello, molto bello. Solo che cazzo se è difficile.

Il gioco è stato sviluppato da iNis (
イニス), che dopo Gitaroo Man, il porting esteso per PSP Gitaroo Man Lives!, Ouendan, Elite Beat Agents e Ouendan 2 (tutti titoli di un certo qual spessore. E fuori come scimmie nello spazio), si è dedicata alla serie Lips per 360. Sì, quella in cui anche i cantanti veri si trovano in difficoltà coi loro pezzi. Vabbé.

TASSO DI TACHIONI: Alto

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