Wolverine. Le origini della cazzata

Ora, capisci che a qualcuno, soprattutto se digiuno in quanto a storie del Wolverine Marvel vero, questo film possa esser sembrato un rattoppo efficace dei buchi narrativi volutamente lasciati in piedi dai tre film degli X-Men.
Ora, comprendi che trasporre su schermo l'intera, incasinatissima storia di Logan sarebbe stato cimento titanico, che manco Larry Hama a un certo punto ci capiva più una mazza.
Ora, apprezzi che per spiegare le vicende di Arma X si sia scelto l'approccio di Ultimate X-Men, più snello e lineare.
Ma tutto questo non riesce a toglierti dalla testa che X-Men le Origini: Wolverine sia un film dimmerda. Qualche ragione, in ordine sparso:

- Wolverine e Sabretooth che all'inizio fanno i fratellini, e da bravi fratellini combattono cinquanta guerre, spalla a spalla, mano nella mano. Finché Creed non strippa, ovviamente in Vietnam. Ridicolo.

- Deadpool non è Deadpool, ha la bocca cucita (letteralmente) e la sua versione finale è ridicola.

- Gambit invece andrebbe pure bene (l'attore perlomeno è azzeccato), ma fa il telecineta e prende pizze in faccia a ripetizione. Alla fine sembra il mago Casanova. La scena della scala affettata è ridicola.

- Il team di Striker che assalta il palazzo del narcotrafficante africano, elimina guardie e carri armati, e poi sale in ascensore, è ridicolo.

- L'incontro di pugilato tra Blob e Logan è ridicolo.

- Scott Summer che scrive sulla lavagna le frasi di Bart Simpson è ridicolo.

- Zero accenni, e szero tituli, sul Giappone. Il che, per un film sulla vita di Wolvie, è sinceramente ridicolo.

- Il duello finale sulla ciminera è il trionfo dell'anticlimax, l'apoteosi del ridicolo.

Tutto questo, e poi i coniugi Hudson sono troppo dannatamente vecchi per guidare Alpha Flight.