E' l'inizio della fine del giudizio (la febbre di Final Fight Streetwise)
Qualche giorno fa, Montecarlo. Nel descrivere la sua rosea situazione odierna, in un bar troppo blu del Montecarlo Bay Hotel, Capcom ricorda i momenti di difficoltà affrontati quattro/cinque anni fa. In un periodo in cui la vecchia magia sembrava sparita, e la casa di Osaka avviata a venti all'ora sul Sunset Boulevard. In cui si era toccato proprio il fondo e non si poteva che risalire, come scrivono le ragazzine stupide sui diari e i drogati sui muri delle stazioni. Mentre ascoltavi queste parole, sorseggiando una coca con troppo ghiaccio, i conti però non ti tornavano.
Final Fight Streetwise, pensavi, è uscito infatti solo tre anni fa.
Ora, di questo gioco, talmente bello che i suoi sviluppatori, i fegatacci di Capcom Studio 8, hanno chiuso subito dopo l'uscita per non prendere troppi calci in culo, tutti hanno detto un sacco di cose piuttosto pesanti. Ma siccome non ricordavi bene, e c'avevi la febbre a 37,4 che ti annebbiava i pensieri, ieri sera hai deciso di farci una partitina. C'è in effetti da dire che si sarebbe potuto fare molto di peggio, e che diverse cose non sono da buttar via: il sistema di combattimento è bello fisico. Una mazza fracassata in testa dà l'idea, uh, di una mazza fracassata in testa, per dire. La presentazione di personaggi, storie, nomi, cose e città avviene con stile e voce narrante alla Fight Club, che non dispiace. Puoi prendere a calci in culo Cammy nell'arena, e spatafasciare dei nani contro il cassone del Final Fight originale. E poi non sono molti i giochi in cui devi pestare un tizio e lo trovi nella sala proiezioni del suo cinema porno, alle prese con il provino di una tipa. Infilata sotto la scrivania. Il problema è che tutte le atmosfere adulte di questo e di quell'altro mondo non aiutano, quando stai lì a litigare con la telecamera ogni due per tre. Quando devi trovare un certo posto, in una struttura da free-roaming dei poveri, ma non c'è uno straccio di mappa che ti dica dove devi andare. Quando i mini-giochi sono roba tipo schiaccia gli scarafaggi nel fast-food. E la gente del fast-food rimane lì a mangiare, non curante, in mezzo all'invasione di giganto-blatte, altro che nemici dell'igiene. Dopo due ore di gioco, eri pertanto ancora lì a domandarti se fosse davvero il peggio dei brawler treddì, o semplicemente un titolo mediocre come tanti, che se si fosse chiamato Final Fonzie PeppinoWise nessuno gli avrebbe rotto più di tanto i coglioni. Eri lì, ma poi hai dovuto chiudere tutto e andare ad assumere un bel po' di tachipirina e zerinol flù.
In foto, il gioco. Il protagonista non è il baffo Haggar, né il ninja hare krishna Guy o il modello da pubblicità dei Levis Cody, e nemmeno i pezzenti dei sequel (Carlos, Maki... quelli lì). No. Onore e onere dei riflettori spettano al fratello di Cody, un tizio particolarmente pirla di nome Kyle. Professione: lottatore da incontri clandestini, ma senza averne anche solo vagamente il fisico. Che poi nel gioco suo fratello Cody è ancora vestito con la tutina da carcerato come in Street Fighter Alpha 3: ma che cacchio ci fa ancora con quella roba addosso? Cioé, uno esce dal carcere e continua ad andare in giro vestito in quel modo? E come c'era finito dietro le sbarre? Te lo sentivi, alla fine di Final Fight, che la sua ragazza, quella povera figlia di Jessica, faceva male ad andarsene in vacanza con un tipo talmente manesco.
Final Fight Streetwise, pensavi, è uscito infatti solo tre anni fa.
Ora, di questo gioco, talmente bello che i suoi sviluppatori, i fegatacci di Capcom Studio 8, hanno chiuso subito dopo l'uscita per non prendere troppi calci in culo, tutti hanno detto un sacco di cose piuttosto pesanti. Ma siccome non ricordavi bene, e c'avevi la febbre a 37,4 che ti annebbiava i pensieri, ieri sera hai deciso di farci una partitina. C'è in effetti da dire che si sarebbe potuto fare molto di peggio, e che diverse cose non sono da buttar via: il sistema di combattimento è bello fisico. Una mazza fracassata in testa dà l'idea, uh, di una mazza fracassata in testa, per dire. La presentazione di personaggi, storie, nomi, cose e città avviene con stile e voce narrante alla Fight Club, che non dispiace. Puoi prendere a calci in culo Cammy nell'arena, e spatafasciare dei nani contro il cassone del Final Fight originale. E poi non sono molti i giochi in cui devi pestare un tizio e lo trovi nella sala proiezioni del suo cinema porno, alle prese con il provino di una tipa. Infilata sotto la scrivania. Il problema è che tutte le atmosfere adulte di questo e di quell'altro mondo non aiutano, quando stai lì a litigare con la telecamera ogni due per tre. Quando devi trovare un certo posto, in una struttura da free-roaming dei poveri, ma non c'è uno straccio di mappa che ti dica dove devi andare. Quando i mini-giochi sono roba tipo schiaccia gli scarafaggi nel fast-food. E la gente del fast-food rimane lì a mangiare, non curante, in mezzo all'invasione di giganto-blatte, altro che nemici dell'igiene. Dopo due ore di gioco, eri pertanto ancora lì a domandarti se fosse davvero il peggio dei brawler treddì, o semplicemente un titolo mediocre come tanti, che se si fosse chiamato Final Fonzie PeppinoWise nessuno gli avrebbe rotto più di tanto i coglioni. Eri lì, ma poi hai dovuto chiudere tutto e andare ad assumere un bel po' di tachipirina e zerinol flù.
In foto, il gioco. Il protagonista non è il baffo Haggar, né il ninja hare krishna Guy o il modello da pubblicità dei Levis Cody, e nemmeno i pezzenti dei sequel (Carlos, Maki... quelli lì). No. Onore e onere dei riflettori spettano al fratello di Cody, un tizio particolarmente pirla di nome Kyle. Professione: lottatore da incontri clandestini, ma senza averne anche solo vagamente il fisico. Che poi nel gioco suo fratello Cody è ancora vestito con la tutina da carcerato come in Street Fighter Alpha 3: ma che cacchio ci fa ancora con quella roba addosso? Cioé, uno esce dal carcere e continua ad andare in giro vestito in quel modo? E come c'era finito dietro le sbarre? Te lo sentivi, alla fine di Final Fight, che la sua ragazza, quella povera figlia di Jessica, faceva male ad andarsene in vacanza con un tipo talmente manesco.
lo giocai tempo fa, e rimasi non completamente convinto. La storia è adulta ma troppo america style. I riferimenti sono molto carini, ma nulla più. Ho odiato l'edificio in fiamme e la cosa di questi super energumeni drogati..sembrano dei TommyKnockers.
RispondiEliminail fatto di sbloccare la modalità arcade, di cui: il gioco classico emulato alla cavolo, e il gioco arcade con il motore del gioco 3d in questione in cui possiamo usare tutti i vecchi amici..che sono diventati dei deficienti che abbattono a fatica 4 persone insieme.
E' stato toccante ricordare queste cose..
crj