Lì sarà il pianto e lo STRIDER dei denti
Nel sempre dorato mondo dei VG i ninja vanno via a 20 centesimi il quintale. Lira più lira meno. Ma l'eleganza di uno Strider Hiryu non è merce di tutti i giorni. Con quella sua tutina viola smanicata, la fascia rossa e l'eleganza pur sempre virile, da ginnasta con gli attributi, dei suoi salti. Con quei suoi colpi di spada così veloci che sembrano una laserata. Con quel suo accanirsi contro quel Soviet del futuro, i robottini al seguito e compagni con falce e martello ad attenderlo là davanti.
Dieci anni dopo, ed era già il 1999, dopo lo pseudo-sequel Strider Returns e l'apocrifo Osman, il seguito vero e proprio arriva. C'è un po' di 3D, è vero, ma l'anima è quella del grande classico capcomiano. Strider 1 e Strider 2 sono peraltro gli ingredienti di... uh, Strider 1 & 2, sontuosa nippocollection per PSone che cercavi da tempo, e che il tuo amico Mario (residente a Tokyo e ieri di rientro natalizio coatto) ti ha fatto il piacere di portarti da Akiba. Spettacolo.
Ora, Strider: 1989; Strider 2: 1999. Il 2009 dovrebbe quindi, a rigor di progressione logica, esser l'anno deputato per un nuovo sequel. Magari tutto 3D. Magari in cel shading e con un design del personaggio simile a quello con cui ha graziato i due Marvel Vs Capcom. Può essere? Potrebbe. Durante la tua visita agli studi Capcom di Osaka la scorsa estate, quando hai fatto presente, del manzo di Kobe arrostito davanti e un sacco di birra nello stomaco, al producer di Capcom che si occupa di riesumare vecchie glorie quale fosse IL titolo da omaggiare con un remake, sei stato seguito a ruota dagli altri giornalisti alle prese con l'ingozzamento spinto di mucca giapponese. Al che, al sentire quel coro di "Strider" e "Strider, fuck yeah!" e "Strider, come on!" e "Strider, meenchia!" (a occhio quest'ultimo commento potresti averlo pronunciato tu), il producer di cui sopra ha annuito compiaciuto. Il che, certo, per un giapponese potrebbe anche voler dire "Non ci avete capito un cazzo e siete completamente fuori strada, pelandroni gaijin". Ma sperare non costa nulla.
In foto, la pregevole nippo cover della collection. La quale, dribblando le barbonate tipiche da release PAL, offre UN disco per ciascuno dei due giochi. Sciapò.
Dieci anni dopo, ed era già il 1999, dopo lo pseudo-sequel Strider Returns e l'apocrifo Osman, il seguito vero e proprio arriva. C'è un po' di 3D, è vero, ma l'anima è quella del grande classico capcomiano. Strider 1 e Strider 2 sono peraltro gli ingredienti di... uh, Strider 1 & 2, sontuosa nippocollection per PSone che cercavi da tempo, e che il tuo amico Mario (residente a Tokyo e ieri di rientro natalizio coatto) ti ha fatto il piacere di portarti da Akiba. Spettacolo.
Ora, Strider: 1989; Strider 2: 1999. Il 2009 dovrebbe quindi, a rigor di progressione logica, esser l'anno deputato per un nuovo sequel. Magari tutto 3D. Magari in cel shading e con un design del personaggio simile a quello con cui ha graziato i due Marvel Vs Capcom. Può essere? Potrebbe. Durante la tua visita agli studi Capcom di Osaka la scorsa estate, quando hai fatto presente, del manzo di Kobe arrostito davanti e un sacco di birra nello stomaco, al producer di Capcom che si occupa di riesumare vecchie glorie quale fosse IL titolo da omaggiare con un remake, sei stato seguito a ruota dagli altri giornalisti alle prese con l'ingozzamento spinto di mucca giapponese. Al che, al sentire quel coro di "Strider" e "Strider, fuck yeah!" e "Strider, come on!" e "Strider, meenchia!" (a occhio quest'ultimo commento potresti averlo pronunciato tu), il producer di cui sopra ha annuito compiaciuto. Il che, certo, per un giapponese potrebbe anche voler dire "Non ci avete capito un cazzo e siete completamente fuori strada, pelandroni gaijin". Ma sperare non costa nulla.
In foto, la pregevole nippo cover della collection. La quale, dribblando le barbonate tipiche da release PAL, offre UN disco per ciascuno dei due giochi. Sciapò.
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