La svolta della mela. E la concorrenza del dinosauro finto

Dopo che il tuo ultimo portatile è spirato in silenzio. Dopo che nelle ultime settimane, al rientro a casa, Avast ti presentava la lista dei virus raccattati in giro per la rete dalla tua gentile metà. Dopo che la luminosità dello schermo aveva preso ormai a lampeggiare come un tamarro con l'Alfa in corsia di sorpasso. Dopo che ma tu ci giochi più con il PC? Non tanto. Dopo, insomma, ti sei comprato un iMac. E vaffanculo. Solo che il commesso del mediauòrd si incarta, non ti infila nello scontrino l'HD da millemila giga in regalo, perde tempo, non sa non risponde. E tu ti incazzi, che vorresti andare a casa e spacchettare il tutto e buttare il notebook e Windows fuori dalla tua vita e dalla tua casa (e possibilmente sull'auto della signora del piano di sopra, che si alza alle tre di notte e fa un casino pazzesco ogni volta. La stronza), ma il tipo si dilegua e attorno c'è un casino pazzesco. Che in un recinto lì vicino, dabbasso, pascola quel dannato dinosauro robot che si vede ormai dappertutto. Intelligenza artificiale avanzatissima il regalo perfetto per i tuoi figli non lo devi portare a pisciare come un cane fanno duecentonovantanoveeuri alla cassa grazie. E mentre gli ultimi residui di pazienza virano ormai in rabbia controllata. Mentre chiedi al commesso perché non abbia preferito il vecchio mestiere della tassidermia. Della micologia. Della coltivazione di ortaggi. Mentre, insomma, una signora accarezza il mostriciattolo verde vomito e trilla, tutta felice: "Sembra proprio vero!".
E tu pensi, lo scatolone dell'iMac trascinato sulla moquette rossa e il sopracciglio a far ponti di sarcasmo sugli occhi stanchi, già: quando cazzo l'avresti visto l'ultima volta un cucciolo di dinosauro per fare paragoni? Eh?

In foto: un mostro mosso da due processori a 32 bit. Praticamente come due Pleistéscio.

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