Venti tonnellate d'acciaio, settantadue tasti, due ragazzini inermi (e un sacco di romanisti impauriti)
Come poteva il vecchio Boss pilotare il Boss Robot con un volante? Non poteva. Portare in battaglia un robottone e affrontare degli incazzatissimi mostri guerrieri richiede infatti una marea di comandi: tasti da schiacciare, leve da ruotare. A spiegartelo ci sono voluti due nippotitoli molto simili, eppure molto diversi fra loro: Gigantic Drive (che, a dispetto del nome, non è un hard disk particolarmente capiente) e Remote Control Dandy SF (che, a dispetto del nome, non è un simulatore di damerini radiocomandati). Nel primo, guidi uno tra i tre robottoni classici disponibili, con un contorno fatto di personaggi anime altrettanto canonici, una grafica di merda e tanti bei mostroni giganti che calpestano Tokyo e financo Roma, seminando il panico tra i cittadini già provatissimi per le quattro pere rifilate loro poco fa da Ibra e dal resto della banda Mou. Nel secondo, guidi dei mech molto più moderni e complessi, con un contorno fatto di personaggetti da cartone animato ammerrigano per bambini in età prescolare, e una grafica giusto un pelo meno schifosa. In ambedue i casi, però, portare a spasso il tuo bestione non è per niente semplice. Per camminare, ad esempio, devi alternare la pressione di L1 e R1; per ruotare sul posto premere assieme L1 e L2 (o R1 e R2); per saltare... no, quello è troppo complicato, lasciamo stare. E visto che i mostroni alieni non sono esattamente dei pirla, e schivano qualsiasi missile/raggio energetico gli tiri contro, dirimere la questione è in buona sostanza un affare quasi sempre di cazzottoni. Se non puoi batterlo, beh, prova con i pugni.
Ma non è tutto. Mentre rifili sberle atomiche ai mostroni fratocugini di quelli venuti trent'anni fa da Vega, devi anche aver cura dell'incolumità dell'imberbe ragazzino-pilota. E trovargli una bella postazione panoramica. Anziché accomodarsi all'interno di una bella cabina, infatti, i due protagonisti devono seguire l'azione dall'esterno. Ergo, per non diventare lo zimbello di tutti i mostri alieni, devi piazzare il moccioso in un punto tale che A) la scena non gli sia ostruita dai palazzi o dalla mole dei due titani che si stanno prendendo, letteralmente, a calci in culo, e B) non gli rovini addosso qualcosa o qualcuno, schiacciando lui e il suo dannato telecomando.
In definitiva, sì, il volante di Boss era inverosimile (per quanto di verosimiglianza si possa parlare nel mondo dei robottoni giganti, chiaramente), ma cazzo se era più comodo...
In foto, Gigantic Drive (uscito anche nel regno delle ciambelle fritte con il titolo di RAD: Robot Alchemic Drive). Che poi mentre combatti per salvare Tokyo dalla distruzione, capita che i missili ti vanno a finire contro i palazzi e che quando cadi per un cazzottone atomico in pieno mento distruggi altri palazzi e che quando ti incarti e non riesci ad andare avanti tiri dritto, e distruggi altri palazzi. La crisi edilizia giapponese risolta in cinque minuti di gioco.
Ma non è tutto. Mentre rifili sberle atomiche ai mostroni fratocugini di quelli venuti trent'anni fa da Vega, devi anche aver cura dell'incolumità dell'imberbe ragazzino-pilota. E trovargli una bella postazione panoramica. Anziché accomodarsi all'interno di una bella cabina, infatti, i due protagonisti devono seguire l'azione dall'esterno. Ergo, per non diventare lo zimbello di tutti i mostri alieni, devi piazzare il moccioso in un punto tale che A) la scena non gli sia ostruita dai palazzi o dalla mole dei due titani che si stanno prendendo, letteralmente, a calci in culo, e B) non gli rovini addosso qualcosa o qualcuno, schiacciando lui e il suo dannato telecomando.
In definitiva, sì, il volante di Boss era inverosimile (per quanto di verosimiglianza si possa parlare nel mondo dei robottoni giganti, chiaramente), ma cazzo se era più comodo...
In foto, Gigantic Drive (uscito anche nel regno delle ciambelle fritte con il titolo di RAD: Robot Alchemic Drive). Che poi mentre combatti per salvare Tokyo dalla distruzione, capita che i missili ti vanno a finire contro i palazzi e che quando cadi per un cazzottone atomico in pieno mento distruggi altri palazzi e che quando ti incarti e non riesci ad andare avanti tiri dritto, e distruggi altri palazzi. La crisi edilizia giapponese risolta in cinque minuti di gioco.
In quanto a distruzione palazzi, pure War of the Monsters (uscito qui da noi per PS2) non scherza mica!
RispondiEliminaChe poi è pure un gioco fatto discretamente benino, esilarante da giocare contro un amico.
Acquisto consigliato!
:)
A Tokyo, per non farmi mancare nulla nel genere morte e distruzione insensata, ho preso pure quello. Arriva nei prossimi giorni...
RispondiEliminaGraaaandeeee!!!
RispondiEliminaDivertentissimo!!!
Poi le locandine fra un caricamento e l'altro!
All'inizio i controlli sono da capire e, forse, un pò intricati (ma tanto, visto il gioco qui sopra non ci saranno troppi problemi), ma vuoi mettere quant'è bello acchiappare un aereo con le manone bisunte di Gamera (o come diavolo si chiama) e scaraventarlo in faccia al tuo avversario??!!