Volere è potere (= volare è potare?)

Si può far finta di nulla quando, durante un interminabile volo Newark-Vegas della Continental, in cui ti danno da mangiare solo insalata, un tizio seduto davanti a te parla ad alta voce con i suoi amichetti, lancia robe in giro per la cabina e, più in generale, fa un casino d'inferno quando tu provi a far presente al tuo corpo che per te sono pur sempre le quattro del mattino e dovresti dormire? Si può eccome, se il tipo in questione ha la faccia, il fisico e soprattutto le cicatrici di un lottatore di quegli sport violentissimi tipo K-1, e i suoi compagni di merende sono una mezza dozzina e tutti brutti e grossi come lui. Tu e il resto della truppa sbarcate nella prima serata della città più inutile del pianeta, e in groppa a un Midway-furgone raggiungete l'hotel. Un posto figo, un posto lussuoso, un posto di un certo qual livello, ma anche un posto a 20 km da qualsiasi altra cosa. Please enjoy the desert.
In mostruoso ritardo, di quel ritardo con cui arrivano agli eventi stampa sempre e solo i tizi italiani e al massimo quelli spagnoli, arrivate all'evento previsto per la sera, dopo aver vinto la potentissima tentazione di mandare tutto a fanzoom e infilarti sotto le pezze. Ma l'evento, oh sorry, non è quello giusto: la cena è per i dipendenti di Midway, per voi c'è una simpaticissima serata al mastodontico bowling dell'albergo in programma. Arrivati lì, in mezzo alla disco music di dodici anni fa e sotto delle luci che rendono la tua camicia bianca di un violetto quasi offensivo, mangi nervosamente un biscottone da mezzo chilo alle noci, e quando una tipa dell'organizzazione ti chiede se per caso, dopo 16 ore meravigliose di viaggio iscritto in un seggiolino tra perigliosi figuri cui non puoi dire un c*zzo se ci tieni alla vita, ti andasse di giocare a bowling, resisti giusto per un pelo alla voglia di mandarla a fancuore. Ma giusto perché sei un signore.


In foto, il Red Canyon Casino Hotel & Resort & Some other giocoso way di ciularti tutti i soldi che hai in tasca. Distanza da qualsiasi cosa un minimo interessante, in una città che di interessante ha peraltro ben poco, più infinito.

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