"Sai che rallentarti non è mai abbastanza" (aka "The evolution of fps: a full stop")

Visto che lo slow motion, in un FPS, non bastava più, visto che gli avvocati di John Woo erano già troppo impegnati, visto che sparare al rallentatore non è che sia poi così divertente, Visto: ogni settimana, interviste a personaggi dello spettacolo e storie di gente comune, fatti di cronaca rosa e gossip piacevole, con Timeshift si è deciso di darci un taglio. Che Timeshift i nemici non li rallenta: te li ferma proprio. Così tu stai lì sotto gli scrosci di pioggia che sembrano proprio quelli di Gears of War, a cercare l'uscita di un livello che sembra proprio uno di quelli urbani di Half-Life 2, e ti sbucano davanti due poveri cristi cui l'ufficio di videoludo-collocamento ha affidato l'infelice mestiere di "cattivi da primo livello". Li freezi con il potere che ti garantisce, per il solito canovaccio bislacco del poliziotto temporale, una tutina ElleEsse speciale. Li disarmi, li pettini per la foto ricordo, gli appiccichi una granata in fronte. La prossima volta - pensi lasciando la stanzina decorata di rosso sangue dalla mattanza - magari te li fanno trovare già disarmati e incaprettati al muro. Sempre in nome dell'evoluzione del gameplay negli FPS, chiaramente.

Nel riquadro, quella che non è solo una foto, ma praticamente un FILMATO di una concitata sequenza d'azione del gioco Sierra.

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